LE RICADUTE DELLA NORMATIVA ADR SUL TRASPORTO DEI RIFIUTI

Documenti analoghi
MODIFICHE ALLA CLASSIFICAZIONE DELLE MATERIE

Rifiuti e ADR: la normativa ADR

RIFIUTI E DISCIPLINA ADR Corretta gestione durante il Trasporto su Strada

Estratto ADR. Documento trasporto ADR la corretta dicitura ADR Certifico S.r.l. - IT

LINEE-GUIDA ADR CLASSIFICAZIONE MERCI PERICOLOSE

CLP- ADR- RIFIUTI: Criteri di classificazione a confronto

APPENDICE DI APPROFONDIMENTO: RIFIUTI IN ADR. Corso di preparazione all esame per Consulente ADR Con il patrocinio di

IL TRASPORTO SU STRADA DELLE MERCI PERICOLOSE: LE NOVITA DELL ADR 2015 APPROFONDIMENTO RIFIUTI

Sostanze contenute nel rifiuto classificate con i seguenti codici di indicazione di pericolo definiti dal regolamento CLP. Caratteristiche di pericolo

REGOLAMENTO UE 1357/2014 DIRETTIVA 2008/98/CE ALLEGATO III CARATTERISTICHE DI PERICOLO PER I RIFIUTI IN VIGORE SINO AL 31 MAGGIO 2015

Istituto Superiore di Sanità

Tabella di corrispondenza tra i vecchi e i nuovi pittogrammi

Le Caratteristiche di Pericolo dei Rifiuti e la Classificazione ADR. Dott. Loris Cucchi Chimico

Rifiuti, aggiornamento caratteristiche di pericolo (Reg. UE n. 1357/2014)

RIFIUTI PERICOLOSI LA CLASSIFICAZIONE DEI. 3 a edizione

C6 CARATTERISTICHE DI PERICOLOSITA

2017 con introduzione di Sergio Benassai

il MANUALE facile delle SCHEDE di SICUREZZA La SEZIONE 13: considerazioni sullo smaltimento

PIANO SOVRACOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

ISTRUZIONE OPERATIVA N. 08 SCHEDA INFORMATIVA SULLE PROPRIETA DELLE SOSTANZE

CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI: Le nuove norme di riferimento

Le ricadute della classificazione dei rifiuti nelle attività di controllo. Loredana Musmeci. (in sostituzione di R. Francalanci)

I LIVELLO REGOLAMENTO (CE) N.1272/2008 (CLP)

Si trasmette in allegato, per le delegazioni, il documento D033542/02 - Annex.

L usuale simbolo arancione è sostituito dal pittogramma, una losanga con fondo bianco e bordo rosso contenente il simbolo nero.

Il trasporto merci pericolose

SCHEDA DI SICUREZZA ai sensi del regolamento (CE) 1907/2006 (REACH), (CE) n 453/2010 (REACH) e secondo il regolamento (CE) 1272/2008 (CLP)

IL MINISTRO DELLA SALUTE. Decreta:

Classificazione dei Rifiuti

GESTIONE RIFIUTI SPECIALI 1

CAPITOLO 3.2 LISTE DELLE MERCI PERICOLOSE

Gli effetti del Regolamento CLP sulla definizione delle sostanze pericolose ai fini del D.Lgs. 105/2015

GESTIONE DEL RISCHIO CHIMICO. CLASSIFICAZIONE ETICHETTATURA (2 parte)

DIRETTIVA 2006/8/CE DELLA COMMISSIONE

I simboli dei materiali pericolosi

NUOVI CER - CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI DAL 1 GIUGNO 2015

Rifiuti Pericolosi. Le nuove caratteristiche di pericolo. Regolamento (UE) n. 1357/2014 del 18 dicembre 2014

(1) L'allegato III della direttiva 2008/98/Ce elenca le caratteristiche di pericolo per i rifiuti.

HP14. COSA CAMBIERA CON IL REGOLAMENTO (UE) N. 2017/997

IL TRASPORTO DELLE MERCI PERICOLOSE VIA STRADA L ADR IL CAMPO DI APPLICAZIONE I SOGGETTI INTERESSATI I PRINCIPALI ADEMPIMENTI

Cenni sul regolamento (CE) n. 1272/2008 (regolamento CLP)

Gazzetta ufficiale dell'unione europea

CONOSCERE IL RISCHIO

SCHEDA DI SICUREZZA ART COLLECTION

IMBALLAGGIO DI RIFIUTI OSPEDALIERI: INTERAZIONE FRA NORMATIVA RIFIUTI E ADR

Spettabile: SICE PREVIT SPA Indirizzo : via Fratelli Gabba Milano

Casi particolari nell applicazione della Direttiva 18/2012/UE (Seveso III) e assunzioni implementate nel programma Seveso3

Il Regolamento CE 1272/2008 ha introdotto in tutta l Unione Europea un sistema per la classificazione e l etichettatura delle sostanze chimiche

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CAGLIARI. Gestione dei Rifiuti. Assegnare un codice CER ad un rifiuto speciale

Divieto di carico in comune

RID 2017 nuove informazioni

P.0 TRASPORTO SU STRADA DI MATERIE PERICOLOSE ADR INFORMAZIONI PRELIMINARI INFORMAZIONI MATERIA ADR MATERIA MODALITA DI TRASPORTO ETICHETTE

Informazioni volontarie sul prodotto, basate sul formato di una scheda dei dati di sicurezza per abrasivi in materiale espanso

Rischio Chimico. Definizioni

SIMBOLI E CLASSI DI PERICOLO SECONDO I DLGS 52/97 E 65/03

SOSTANZE PERICOLOSE. 5. La DL 50 viene espressa in : a. p.p.m. ; b. mg/kg ; c. mg/n ;

Proteine Vitamine Sali minerali TRIS (HYDROXYMETHYL) AMINOMETHANE TMPD (N,N',N'-TETRAMETHHYL-P-PHENYLENE DIAMMONIUM DICHLORIDE) Rosso Fenolo

CONOSCERE IL RISCHIO

Cos è l ADR? 1. Classificazione delle merci pericolose

il MANUALE facile delle SCHEDE di SICUREZZA La SEZIONE 14: informazioni sul trasporto

La classificazione dei rifiuti Caratteristiche di pericolosità

Il rischio chimico, cancerogeno e mutageno

AGGIORNAMENTO ADR Non esiste ad oggi una traduzione ufficiale dell ADR da parte del ministero dei trasporti.

REGOLAMENTO CE N.1272/2008 (CLP) cosa cambia?

I simboli della Direttiva 67/548 che indicano rischio chimico. Esplosivo (E) Comburente (O) Estremamente infiammabile (F+) Facilmente infiammabile (F)

NORMA NAZIONALE VIGENTE. Allegato XXVI del decreto legislativo n. 81/2008

Scheda di sicurezza ai sensi del Regolamento (CE) n. 1907/2006 REACH Stampato il: 22/06/2016 Scheda B it Rev. n. 0

(1) Pubblicata nella G.U.C.E. 5 giugno 1992, n. L 154. Entrata in vigore il 22 maggio 1992.

Le novità contenute nel regolamento 1357/2014/UE e nella decisione 955/2014/UE. Andrea M. Lanz ISPRA

La classificazione delle miscele ai sensi del Regolamento (UE) 1272/2008 (CLP) Pericoli Fisici. Ing. Antonio Natale.

Nome Tecnico Inserire se presente D.S Stato fisico Colorazione Odore Stato fisico Colore Odore

Scheda dei Dati di Sicurezza Secondo le Direttive 91/155/CEE

INFO 26 Ultimo aggiornamento 29 marzo 2013

SCHEDA DI SICUREZZA CALCIO CARBONATO M-0667 Pag. 1/5

SCHEDA DI SICUREZZA DEL PRODOTTO CONTENITORE PER ESCHE RODENTICIDE BETA

b) nei casi in cui sono disponibili solo dati relativi alla BOD e alla COD, quando il rapporto BOD5/COD è 0,5; oppure

Nome del prodotto: Liquido per sigarette elettroniche (contenuto nicotina 9 mg / ml) Significato: Nocivo/Pericoloso

La riclassificazione CLP e ADR e la gestione delle emergenze sanitarie e di trasporto. Francesca Belinghieri Ilaria Malerba 5 aprile 2017

Rapporto di Prova Provvisorio del campione n

Scheda dei Dati di Sicurezza Secondo le Direttive 91/155/CEE

SCHEDA DATI DI SICUREZZA. Pericoli Specifici CERA TRAP Indirizzo : Pol. Ind. Ctra. N II, Km 680,6 E Palafolls (Barcelona) SPAIN

SCHEDA DI SICUREZZA ART COLLECTION

Il regolamento 1357/2014 riconferma la procedura di valutazione, applicata anche in precedenza, attraverso l esecuzione di prove.

SCHEDA SINOTTICA DESCRIZIONE E DISPOSIZIONI DI DETTAGLIO

La classificazione delle miscele

I s t i t u to S u p eriore di Sanità Centro Nazionale Sostanze Chimiche

SCHEDA INFORMATIVA EMULSIONI BITUMINOSE

SCHEDA PER IL TRASPORTO STRADALE DI MERCI PERICOLOSE ADR. MATERIA: UN 1203 BENZINA (classe 3: LIQUIDI INFIAMMABILI) CLASSIFICAZIONE ADR

Come reperire informazione sulla tossicità e pericolosità dei composti chimici

GESTIONE DEI RIFIUTI DI LABORATORIO

ATTRATTIVO PER BLATTE Revisione 3.0 del 20 Maggio 2015

Ecotossicità dei rifiuti: come verificare la caratteristica di pericolo H14

Scheda Volontaria Informativa di Prodotto per abrasivi flessibili basata sul formato di una Scheda Di Sicurezza

Scheda Volontaria Informativa di Prodotto per abrasivi rigidi a legante organico basata sul formato di una Scheda Di Sicurezza

Stronzio Nitrato PRS 1. Identificazione della sostanza/preparato e della societá o ditta 1.1 Identificazione della sostanza o del preparato

LA CODIFICA DEI RIFIUTI CER 2002

Transcript:

CRITERI DI ASSIMILAZIONE DEI RIFIUTI PERICOLOSI ALL'ADR LE RICADUTE DELLA NORMATIVA ADR SUL TRASPORTO DEI RIFIUTI dott. Alberto Proli già dirigente di Ammistrazione provinciale Sommario: 1 I RIFIUTI E L'ADR... 66 2 CLASSIFICAZIONE DELLE MATERIE PERICOLOSE SECONDO L' ADR... 67 2.1 Classificazione di una materia nominalmente citata... 67 2.1.1 Le Rubriche ONU... 67 2.2 Classificazione delle materie non nominalmente citate... 68 2.2.1 Esempio di utilizzo della tabella delle precedenze... 69 3 ASSEGNAZIONE DEL GRUPPO DI IMBALLAGGIO ALLE MATERIE CORROSIVE NON CITATE PER NOME NELLA TABELLA A DEL CAPITOLO 3.2... 69 4 DEFINIZIONE DI TOSSICITÀ SECONDO L'ADR... 70 4.1 Assegnazione del gruppo di imballaggio alle materie tossiche non citate per nome nella tabella A del capitolo 3.2... 70 4.2 Calcolo della tossicità per ingestione ed assorbimento cutaneo delle miscele... 71 4.2.1 Esempio... 71 4.3 Metodi per l'assegnazione ai gruppi di imballaggio delle miscele di liquidi, tossiche per l'inalazione dei vapori... 72 RELAZIONI CONVEGNO TRASPORTO RIFIUTI 11 MARZO 2004 63

1 I RIFIUTI E L'ADR Dalla lettura dell'"adr ristrutturato" ed in particolare della tabella A del capitolo 3.2, appare evidente quanto sia più facile (rispetto all'adr 1999) la ricerca delle norme tecniche contenute negli allegati A e B e la loro successiva applicazione alle operazioni di trasporto. Questa affermazione, tuttavia, perde buona parte di veridicità nel caso in cui la materia oggetto di trasporto sia un rifiuto non direttamente assimilabile ad una materia dell'adr (come potrebbe essere, ad esempio, l'acido solforoso esausto, ONU 1833) oppure non specificamente codificato in una rubrica collettiva (come ad esempio i rifiuti ospedalieri n.a.s., ONU 3291), per il quale si rende necessaria la sua classificazione e la successiva assegnazione ad una rubrica collettiva. Il decreto legislativo 5.2.1997, n. 22 dà la seguente definizione di rifiuto: "qualsiasi sostanza od oggetto che rientra nelle categorie riportate nell'allegato A e di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l'obbligo di disfarsi" (1); mentre per l'adr (capitolo 1.2) i rifiuti sono: "materie, soluzioni, miscele od oggetti che non possono essere utilizzati tal quali, ma che sono trasportati per essere ritrattati, smaltiti in discarica o eliminati mediante incenerimento o con altro metodo". A tutt'oggi, per il trasporto dei rifiuti pericolosi, vige una doppia normativa: le norme tecniche della Deliberazione del comitato interministeriale del luglio 1984 (paragrafo 2.3), non abrogate dal decreto legislativo n. 22/97 e la normativa ADR, laddove applicabile. Laddove applicabile in quanto non è sufficiente che un rifiuto sia pericoloso per essere sottoposto alle prescrizioni dell'adr. Infatti, un rifiuto è soggetto alla normativa ADR quando è assegnabile ad una: rubrica individuale, rubrica generica, rubrica specifica, n.a.s., rubrica generale, n.a.s. Esiste anche la casistica inversa, cioè che un rifiuto non pericoloso sia sottoposto alle prescrizioni dell'adr (v. il caso di alcune polveri di metalli pesanti assegnabili alla classe 4.3, ad es. zinco in polvere). (La classe 4.3 comprende le materie che a contatto con l'acqua sviluppano gas infiammabili). Alcuni sostengono che le caratteristiche di pericolosità dei rifiuti differiscono da quelle delle materie dell'adr in quanto, le prime, sono rivolte alla salvaguardia dell'ambiente, mentre queste ultime sono invece rivolte specificamente al trasporto e, quindi, alla tutela delle persone. A nostro parere tale affermazione non è completamente condivisibile, infatti è vero che l'articolo 2 del decreto "Ronchi" (finalità) definisce la "gestione dei rifiuti attività di pubblico interesse... al fine di assicurare un'elevata protezione dell'ambiente", ma al comma 2 del medesimo articolo dice anche che "i rifiuti devono essere recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell'uomo"... D'altra parte l'ambiente è un conteni- (1) L'art. 14 del DL 8.7.2002, n. 138 (come modificato dalla legge di conversione 8.8.2002, n. 178) detta l'interpretazione autentica di rifiuto. 64 RELAZIONI CONVEGNO TRASPORTO RIFIUTI 11 MARZO 2004

tore la cui salvaguardia comporta, automaticamente, anche la tutela della salute delle persone. In ogni caso l'attribuzione delle caratteristiche di pericolosità ai rifiuti e alle materie dell'adr fa riferimento, per entrambe, alla direttiva comunitaria 67/ 379/CEE e successive modifiche (ben 14) ed adeguamenti, relative alla "classificazione, imballaggio ed etichettatura delle sostanze pericolose" (recepita con DLG n. 52/97) e alle direttive 1999/45/CE e 2001/60/CE relative alla "classificazione, imballaggio ed etichettatura dei preparati pericolosi" (recepita con DLG n. 65/03). Questo implica, a nostro parere, che la pericolosità debba essere correlata alle intrinseche caratteristiche chimico - fisiche della materia o del rifiuto e non alla finalizzazione di chi o cosa debba essere tutelato (ambiente o persone). In realtà, ciò che impedisce l'automatica assegnazione del rifiuto ad una classe ADR sono i criteri di determinazione, mediante misura o calcolo, delle caratteristiche chimico - fisiche e delle proprietà fisiologiche fissate dall'adr per ogni classe di pericolo (v. sotto sezioni 2.2.x.1 dell'allegato A del ADR), parametri che devono essere riscontrati anche per il rifiuto già classificato pericoloso dal CER. 2 CLASSIFICAZIONE DELLE MATERIE PERICOLOSE SECONDO L' ADR L'assegnazione di una materia nominalmente citata ad una classe ADR e ad un gruppo di imballaggio è in relazione al suo grado di pericolo, secondo i requisiti citati nella sotto sezione 2.2.x.1 delle varie classi. Il pericolo dovrà essere determinato sulla base delle caratteristiche chimico - fisiche e delle proprietà fisiologiche della materia in esame. A sua volta ogni materia è assegnata ad una rubrica ONU nelle differenti classi. 2.1 Classificazione di una materia nominalmente citata Le materie nominalmente citate sono elencate, in ordine progressivo di numero ONU, nella Tabella A del capitolo 3.2 con indicazione: del nome, della classe e gruppo d'imballaggio, della/e etichetta/e, delle disposizioni speciali relative a imballaggio e trasporto. 2.1.1 Le Rubriche ONU Sono utilizzate quattro tipi di rubriche ONU, così suddivise: A rubriche individuali per materie od oggetti ben definiti (es. ONU 1090 ACETONE), B rubriche generiche per gruppi di materie o articoli ben definiti, ad es.: ONU 1133 ADESIVI, ONU 1266 PRODOTTI PER PROFUMERIA. C rubriche specifiche n.a.s., relative ad un gruppo di materie od oggetti di RELAZIONI CONVEGNO TRASPORTO RIFIUTI 11 MARZO 2004 65

particolare natura chimica o tecnica, non altrimenti specificate, ad es.: ONU 1477 NITRATI INORGANICI, N.A.S., ONU 1987 ALCOLI, N.A.S., D rubriche generali, n.a.s. relative ad un gruppo di materie od oggetti con una o più caratteristiche di pericolosità, non altrimenti specificate, ad es.: ONU 1993 LIQUIDO INFIAMMABILE, ONU 1992 LIQUIDO INFIAMMABILE, TOSSICO, N.A.S. Le rubriche B - C - D sono definite rubriche collettive. Nota bene. Per classificare un rifiuto, se non assimilabile ad una materia della tabella nominativa dell'adr (tabella A), bisogna prima, assegnarlo ad una rubrica ONU. In genere i rifiuti, in quanto miscele e soluzioni, sono compresi nelle rubriche collettive e, quindi, la loro classificazione rientra fra le materie non nominalmente citate. 2.2 Classificazione delle materie non nominalmente citate I criteri sono quelli citati nella sotto sezione 2.2.x.1 delle varie classi già esaminati per le materie nominalmente citate. a Se la materia non citata per nome presenta un solo pericolo, dovrà essere classificata nella relativa classe sotto una rubrica collettiva elencata nella sotto sezione 2.2.x.3 di quella classe. b Se si tratta di miscela o soluzione che contiene solo una materia pericolosa nominalmente citata nella tabella A del capitolo 3.2, unitamente ad una o più materie non pericolose, dovrà essere classificata come fosse una materia pericolosa nominalmente citata, a meno che: - la miscela o soluzione non sia specificamente elencata nella tabella A; - non sia specificato che l'assegnazione alla rubrica applicabile è riferita solo alla materia pura o tecnicamente pura; - la classe, lo stato fisico o il gruppo di imballaggio della miscela o soluzione non differiscano da quelli della materia pura. c) Se si tratta di materie non citate per nome nella tabella A, aventi più caratteristiche di pericolo, o di soluzioni o miscele contenenti più materie pericolose, da classificare sotto una rubrica collettiva, tale classificazione dovrà essere eseguita nel seguente modo: - determinazione, mediante misura o calcolo, delle caratteristiche chimico - fisiche e delle proprietà fisiologiche con conseguente classificazione secondo i criteri citati nella sotto sezione 2.2.x.1 delle varie classi; ovvero, - se questa determinazione comporta costi o sforzi non proporzionati (caso di alcuni rifiuti) la materia, soluzione o miscela dovrà essere inserita nella classe del componente che presenta il pericolo maggiore. Se non è possibile individuare un pericolo prevalente, in quanto le caratteristiche di pericolo della miscela o soluzione ricadono in più classi, il maggior pericolo si identifica secondo il seguente ordine di precedenza: - materie della classe 7, - materie della classe 1, - materie della classe 2, - esplosivi desensibilizzati della classe 3, - materie autoreagenti ed esplosivi solidi desensibilizzati della classe 4.1, 66 RELAZIONI CONVEGNO TRASPORTO RIFIUTI 11 MARZO 2004

- materie piroforiche della classe 4.2, - materie della classe 5.2, - materie della classe 6.1 o classe 3 che, in riferimento alla loro tossicità per inalazione devono essere assegnate al gruppo di imballaggio I, - materie infettive della classe 6.2. Nel caso in cui le caratteristiche di pericolo non ricadano nelle classi di cui sopra, la classe prevalente sarà definita secondo le precedenze della tabella dei pericoli (v. Tabella delle priorità dei pericoli in sotto sezione 2.1.3.9 dell'adr). 2.2.1 Esempio di utilizzo della tabella delle precedenze 1) Miscela composta da: - un liquido infiammabile di classe 3, gruppo di imballaggio III, - materia tossica di classe 6.1, gruppo di imballaggio II, - materia corrosiva di classe 8, gruppo di imballaggio I. Modalità di accertamento: - dalla intersezione della riga 3 III con la colonna 6.1 II si ottiene 6.1 II, - dalla intersezione della riga 6.1 II con la colonna 8 I si ottiene 8 I. Pertanto la miscela avrà la seguente Denominazione ufficiale di trasporto: ONU 2922 LIQUIDO CORROSIVO TOSSICO, N.A.S., CLASSE 8, I, ADR. Se la miscela è un rifiuto la denominazione ufficiale di trasporto sarà: RIFIUTO, ONU 2922 LIQUIDO CORROSIVO TOSSICO, N.A.S., CLASSE 8, I, ADR, oppure 2) Miscela composta da: - un liquido infiammabile di classe 3, gruppo di imballaggio II, - materia tossica di classe 6.1, gruppo di imballaggio II, - materia corrosiva di classe 8, gruppo di imballaggio I. Modalità di accertamento: - dalla intersezione della riga 3 II con la colonna 6.1 II si ottiene 3 II, - dalla intersezione della riga 3 II con la colonna 8 I si ottiene 8 I. Pertanto la miscela avrà la seguente Denominazione ufficiale di trasporto: ONU 2920 LIQUIDO CORROSIVO INFIAMMABILE, N.A.S., CLASSE 8, I, ADR. Se la miscela è un rifiuto la denominazione ufficiale di trasporto sarà: RIFIUTO, ONU 2922 LIQUIDO CORROSIVO INFIAMMABILE, N.A.S., CLAS- SE 8, I, ADR. Nota bene. Si deve sempre fare riferimento alla rubrica collettiva che meglio specifica le proprietà della materia od oggetto (in questo caso del rifiuto). 3 ASSEGNAZIONE DEL GRUPPO DI IMBALLAGGIO ALLE MATERIE CORROSIVE NON CITATE PER NOME NELLA TABELLA A DEL CAPITOLO 3.2 Il gruppo di imballaggio I è assegnato alle materie che provocano una distruzione del tessuto cutaneo integro su tutto il suo spessore, durante un periodo di osservazione di 60 minuti che inizia immediatamente dopo la RELAZIONI CONVEGNO TRASPORTO RIFIUTI 11 MARZO 2004 67

durata di applicazione di tre minuti o meno. Il gruppo di imballaggio II è assegnato alle materie che provocano una distruzione del tessuto cutaneo integro su tutto il suo spessore, durante un periodo di osservazione di 14 giorni che inizia immediatamente dopo un tempo di applicazione di più di tre minuti e di sessanta al massimo. Il gruppo di imballaggio III è assegnato alle materie che: - provocano una distruzione del tessuto cutaneo integro su tutto il suo spessore, durante un periodo di osservazione di 14 giorni che inizia immediatamente dopo un tempo di applicazione di più di sessanta minuti e di quattro ore al massimo, oppure, - non provocano una distruzione del tessuto cutaneo integro su tutto il suo spessore ma la cui velocità di corrosione su superfici in acciaio o in alluminio supera 6,25 mm l'anno alla temperatura di prova di 55 C. 4 DEFINIZIONE DI TOSSICITÀ SECONDO L'ADR DL50 per la tossicità acuta per ingestione: la dose di materia che, nel periodo di quattordici giorni, ha la massima probabilità di causare la morte del 50% di giovani ratti albini adulti, maschi e femmine. Il risultato è espresso in mg/kg di massa corporea. DL50 per la tossicità acuta per assorbimento cutaneo: la dose di materia che, somministrata per contatto continuo per 24 ore con la pelle nuda di conigli albini, ha la massima probabilità di causare la morte, in un intervallo di 14 giorni, della metà degli animali del gruppo. Il risultato è espresso in mg/kg di massa corporea. CL50 per la tossicità acuta per inalazione: la concentrazione di nebbia, di vapore o di polvere che, somministrata per inalazione continua, per un'ora, a un gruppo di giovani ratti albini adulti, maschi e femmine ha, nel periodo di quattordici giorni, la massima probabilità di causarne la morte del 50%. Il risultato è espresso in mg/l di aria per le polveri e le nebbie e in millilitri/metro cubo di aria per i vapori. 4.1 Assegnazione del gruppo di imballaggio alle materie tossiche non citate per nome nella tabella A del capitolo 3.2 Gruppo Tossicità Tossicità per Tossicità di per ingestione assorbimento per inalazione CL50 imballaggio DL50 (mg/kg) cutaneo polveri e nebbie DL50 (mg/kg) (mg/l) Molto tossiche I < o = 5 < o = 40 < o = 0,5 Tossiche II > 5-50 > 40 200 > 0,5-2 Con un basso grado III Solidi: > 50 200 > 200-1000 > 2 10 di tossicità Liquidi: > 50-200 68 RELAZIONI CONVEGNO TRASPORTO RIFIUTI 11 MARZO 2004

Per i liquidi che sviluppano vapori tossici Gruppo di imballaggio Molto tossiche I Se V > o = 10 CL50 e CL50 < o = 1000 ml/mc Tossiche II Se V > o = CL50 e CL50 < o = 3000 ml/mc Con un basso grado III Se V > o = 1/5 CL50 e CL50 < o = 5000 ml/mc di tossicità 4.2 Calcolo della tossicità per ingestione ed assorbimento cutaneo delle miscele Per classificare le miscele della classe 6.1 ed assegnare loro il gruppo di imballaggio appropriato al grado di pericolo presentato, è necessario calcolare la DL50 della miscela (sotto sezione 2.2.1.61.1.10). Qualora la miscela contenga una sola sostanza attiva della quale si conosce la DL50, il calcolo della DL50 può essere fatto con il seguente metodo (sotto sezione 2.2.1.61.1.10.1): valore DL50 della materia attiva x 100 DL50 del preparato = --------------------------------------------------------- % della materia attiva in massa 4.2.1 Esempio Consideriamo il caso di un rifiuto contenente una materia organica classificata molto tossica (frase di rischio R26) presente in concentrazione del 10%. Dai dati di letteratura si ricava che la DL50 per ingestione di questa materia è 10 mg/kg. Applicando questi dati alla formula avremo: DL50 preparato = 10x100/ 10 = 100 Raffrontando questo dato con la tabella 2.2.61.1.7 del ADR, avremo che il rifiuto esaminato dovrà essere assegnato alla classe 6.1, gruppo di imballaggio III, basso grado di tossicità che, nell'elenco delle rubriche collettive (albero delle decisioni) della classe 6.1 è così denominato: ONU 2810 LIQUIDO ORGANICO TOSSICO, N.A.S. Qualora la miscela contenga più di una sostanza attiva, vi sono tre possibili metodi di calcolo della DL50 per ingestione od assorbimento cutaneo (2.2.1.61.1.10.2.): il metodo raccomandato è quello di ottenere valori affidabili sulla tossicità acuta che riguardano la reale miscela da trasportare; classificare il preparato in funzione del componente più pericoloso della miscela, come se fosse presente in concentrazione pari alla concentrazione totale di tutti i componenti attivi; CA CB CC 100 applicare la formula ------ + ----- + ------ = ------- TA TB TZ TM RELAZIONI CONVEGNO TRASPORTO RIFIUTI 11 MARZO 2004 69

dove C: concentrazione in % del componente attivo A, B,... Z della miscela, T: DL50 per ingestione del componente attivo A, B,... Z della miscela, TM: DL50 per ingestione della miscela. 4.3 Metodi per l'assegnazione ai gruppi di imballaggio delle miscele di liquidi, tossiche per l'inalazione dei vapori Se la CL50 è conosciuta per ciascuna delle materie che fanno parte della miscela, il gruppo di imballaggio è determinato come segue. a) Calcolo della CL50 della miscela: 1 CL50 (miscela) = -------------------- n fi Σ ------------ i =1 CL50i dove fi: frazione molare della componente iesima della miscela, CL50i: concentrazione letale media della iesima componente in ml/mc. b) Calcolo della volatilità di ogni componente della miscela: 10 6 Vi = PI x -------------- ml/mc 101,3 dove PI: pressione parziale del iesimo componente in kpa a 20 C e alla normale pressione atmosferica. c) Calcolo del rapporto di volatilità: n Vi R = Σ --------------- i =1 CL50i gruppo di imballaggio I R > o = 10 e CL50 (miscela) < o = 1000 ml/mc, gruppo di imballaggio II R > o = 1 e CL50 (miscela) < o = 3000 ml/mc, gruppo di imballaggio III R > o = 1/5 e CL50 (miscela) < o = 5000 ml/mc. Nota bene. Se la CL50 non è conosciuta la miscela può essere assegnata ai gruppi di imballaggio in funzione delle prove indicate alle sotto sezioni 2.2.61.9.3-2.2.61.9.4-2.2.61.9.5. Da quanto sopra esposto abbiamo visto che un rifiuto pericoloso secondo il CER non è automaticamente soggetto alla disciplina dell'adr e quali sono i criteri da seguire per l'eventuale attribuzione del rifiuto ad una classe ADR e per assegnare lo stesso ad una rubrica ONU. 70 RELAZIONI CONVEGNO TRASPORTO RIFIUTI 11 MARZO 2004