Casi particolari nell applicazione della Direttiva 18/2012/UE (Seveso III) e assunzioni implementate nel programma Seveso3
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1 Casi particolari nell applicazione della Direttiva 18/2012/UE (Seveso III) e assunzioni implementate nel programma Seveso3 Sommario Sommario...1 Tabelle...1 Assunzioni implementate nel programma Seveso3...1 Suddivisione in classi...2 Allegato I Dizione...2 Allegato I Categorie di Sostanze pericolose...2 Allegato I Sostanze pericolose specificate...2 Somma pesata delle sostanze...3 Sostanze cancerogene...4 Prodotti petroliferi e combustibili alternativi...4 Gas e liquidi estremamente infiammabili...5 Liquidi infiammabili...5 Aerosol infiammabili e sostanze reattive...5 Ulteriori chiarimenti...5 Tabelle Tabella 1 Schema di suddivisione in classi secondo Seveso II e Seveso III...2 Tabella 2- Allegato I, parte 1, Categorie delle sostanze pericolose, sezione H...2 Tabella 3- Allegato I, parte 2, Nuove Sostanze pericolose specificate introdotte...3 Tabella 4- Estratto esemplificativo della tabella per la verifica della pericolosità delle sostanze pericolose specificate (parte 2) per effettuare la somma pesata con quelle delle categorie di sostanze pericolose (parte 1)...4 Assunzioni implementate nel programma Seveso3 Il Programma SEVESO 3 è stato sviluppato da Sindar S.r.l. con l'intento di fornire, ad aziende e Autorità di controllo, un agevole strumento di lettura della Direttiva Seveso sul controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose. Come noto la normativa vigente è il D.Lgs. 17 agosto 1999 n. 334 e s.m.i., recepimento della direttiva 96/82/CE, (GU n. 271 del Suppl. Ordinario n.189), cosiddetta Seveso II, ma è già stata emanata la Direttiva 04/07/2012 n 18/2012/18/UE pubblicata su: Gazz. Uff. Unione europea n L197, cosiddetta Seveso III, che dovrà essere recepita nell ordinamento italiano ed entrare in vigore a partire dal 1 giugno Il programma effettua il calcolo sia con la Direttiva Seveso II (D.Lgs. 334/99) che con la Direttiva Seveso III (secondo il testo comunitario 18/2012/UE in attesa del recepimento Italiano). Di seguito, per convenzione, indicheremo le norme in oggetto con la Dizione rispettivamente Seveso II e Seveso III. Il programma è la trasposizione fedele dei due dettati normativi, ma ne anche un approfondimento, dato che sono stati individuati svariati casi particolari e ne è indicata la modalità applicativa. Di seguito sono precisate le assunzioni effettuate. Edoardo Galatola, Seveso3, assunzioni del programma, pag. 1 di 5
2 Suddivisione in classi Di seguito vengono elencate le diverse classi nell accezione con la quale vengono generalmente individuate, ovvero con la dizione dell articolo di riferimento degli obblighi individuati dalla norma Notazione Seveso II Notazione Seveso III Obblighi Art. 8 Stabilimento di soglia superiore obbligo di Rapporto di sicurezza Art. 6 Stabilimento di soglia inferiore obbligo di Notifica ed SGS Art. 5 Esenzione Valutazione 81/08 e formazione 16/3/98 (Seveso II) Esenzione Esenzione Esenzione Tabella 1 Schema di suddivisione in classi secondo Seveso II e Seveso III Nella Direttiva 18/2012/UE non esiste un equivalente dell art. 5 ed anche nel recepimento nazionale sarà eliminato, per cui non viene più ripreso dal programma Per la notazione ci si riferisce a quella aggiornata. Allegato I Dizione Per introdurre le sostanze occorre identificare se riferirsi alle sostanze pericolose specificate o alle categorie delle sostanze pericolose. Si è preferito non indicare Parte 1 o Parte 2 dell Allegato I, dato che nella Seveso II le sostanze specificate sono nella Parte 1, mentre nella Seveso III queste sono inserite nella Parte 2 e viceversa per le categorie di sostanze pericolose. Allegato I Categorie di Sostanze pericolose Tutte le categorie sono modificate rispetto alla direttiva 96/82/CE. Per aiuto alla lettura ed alla comprensione è stata aggiunta una colonna, non presente nella Direttiva, in cui sono riportare le frasi H e la categoria in funzione della tipologia di pericolo dell Allegato. È possibile verificare l assenza di biunivocità tra frase H e categoria di rischio. Ad esempio per la Sezione H Pericoli per la salute è stato inserito quanto segue. Categorie delle sostanze pericolose conformemente al regolamento (CE) Frasi H Requisiti di soglia Requisiti di soglia n. 1272/2008 inferiore (t) superiore (t) Sezione «H» PERICOLI PER LA SALUTE H300 Cat. 1 H1 TOSSICITÀ ACUTA Categoria 1, tutte le vie di esposizione H310 Cat H330 Cat. 1 H2 TOSSICITÀ ACUTA Categoria 2, tutte le vie di esposizione H300 Cat. 2 H310 Cat H330 Cat. 2 H2 TOSSICITÀ ACUTA Categoria 3, esposizione per inalazione (nota 7) H331 Cat H3 TOSSICITÀ SPECIFICA PER ORGANI BERSAGLIO (STOT SE) ESPOSIZIONE SINGOLA Categoria 1 H370 Cat Tabella 2- Allegato I, parte 1, Categorie delle sostanze pericolose, sezione H Allegato I Sostanze pericolose specificate La denominazione di ogni sostanza specificata è riportata su due righe. La prima riga indica il nome ed il numero progressivo dell elenco (parte 2 Allegato I) della Direttiva Seveso III; la seconda riga, con un font più piccolo, indica il corrispondente nome e numero progressivo dell elenco (parte 1 Allegato I) della Direttiva Seveso II. I nomi spesso coincidono, anche se non è detto. Il numero progressivo generalmente no. Edoardo Galatola, Seveso3, assunzioni del programma, pag. 2 di 5
3 Le seguenti sostanze sono state aggiunte nella Seveso III rispetto al corrispondente elenco della Seveso II Colonna 1 Colonna 2 Colonna 3 Sostanze pericolose 34. Prodotti petroliferi e combustibili alternativi: d) oli combustibili densi, e) combustibili alternativi che sono utilizzati per gli stessi scopi e hanno proprietà simili per quanto riguarda l'infiammabilità e i pericoli per l'ambiente dei prodotti di cui alle lettere da a) a d) CAS Quantità limite (tonnellate) delle sostanze pericolose di cui all'articolo 3, paragrafo 10, per Requisiti di soglia inferiore Requisiti di soglia superiore Ammoniaca anidra Trifluoruro di boro Solfuro di idrogeno Piperidina Bis(2-dimetilamminoetil)(metil)ammina (2-etilesilossi)propilammina Miscele (*) di ipoclorito di sodio classificate come pericolose per l'ambiente acquatico per tossicità acuta di categoria 1 [H400] aventi un tenore di cloro attivo inferiore al 5 % e non classificate in alcuna delle categorie di pericolo nella parte 1 dell'allegato I Propilammina (nota 21) Acrilato di ter-butile (nota 21) Metil-3-butenenitrile (nota 21) Tetraidro-3,5-dimetil-1,3,5-tiadiazina-2-tione (Dazomet) nota Acrilato di metile (nota 21) Metilpiridina (nota 21) Bromo-3-cloropropano (nota 21) Tabella 3- Allegato I, parte 2, Nuove Sostanze pericolose specificate introdotte Somma pesata delle sostanze Ai fini dell applicazione della nota 4 dell Allegato I (somma delle sostanze), occorre effettuare la media pesata, sostanza per sostanza, dei rapporti tra quantità e soglia, al fine di verificare l eventuale superamento dell unità. La direttiva si applica agli stabilimenti di soglia superiore se il valore ottenuto dalla somma q 1/Q U1 + q 2/Q U2 + q 3/Q U3 + q 4/Q U4 + q 5/Q U5 +...>= 1 dove q x è la quantità di sostanze pericolose x (o di sostanze della stessa categoria) presente, compresa nella Parte 1 o nella Parte 2 dell Allegato I. Q Ux è la quantità limite corrispondente per la sostanza pericolosa o categoria x indicata nella colonna 3 della Parte 1 o della Parte 2 La direttiva si applica agli stabilimenti di soglia inferiore se il valore ottenuto dalla somma q 1/Q U1 + q 2/Q U2 + q 3/Q U3 + q 4/Q U4 + q 5/Q U5 +...>= 1 dove q x è la quantità di sostanze pericolose x (o di sostanze della stessa categoria) presente, compresa nella Parte 1 o nella Parte 2 dell Allegato I. Q Ux è la quantità limite corrispondente per la sostanza pericolosa o categoria x indicata nella colonna 2 della Parte 1 o della Parte 2 Questa regola va utilizzata per valutare i pericoli per la salute, i pericoli fisici e i pericoli per l'ambiente. Di conseguenza, deve essere applicata tre volte: Sezione «H» PERICOLI PER LA SALUTE Sezione «P» PERICOLI FISICI Sezione «E» PERICOLI PER L'AMBIENTE Edoardo Galatola, Seveso3, assunzioni del programma, pag. 3 di 5
4 Per le sostanze pericolose specificate dell Allegato I le soglie di riferimento sono quelle ivi riportate, ma occorre ugualmente identificare le caratteristiche di pericolosità delle sostanze, per capire se effettuare la somma pesata in un solo gruppo, in due o in tre. Ad esempio, il cloro si somma con le sostanze del gruppo H ed E, l'idrogeno con quelle del gruppo P, mentre l'ossido di etilene con quelle di H e P (vedi Tabella 4) Sostanza CAS H E P 10. Cloro X X 15. Idrogeno X 20. Ossido di etilene X X Tabella 4- Estratto esemplificativo della tabella per la verifica della pericolosità delle sostanze pericolose specificate (parte 2) per effettuare la somma pesata con quelle delle categorie di sostanze pericolose (parte 1) Il programma gestisce tutte le possibili casistiche. Sono state inserite anche nuove voci per facilitare l inserimento, quali l ammoniaca diluita o le sostanze di cui alla nota 21, ad es. la Propilammina inserendo le soglie specifiche ove le condizioni di utilizzo fossero superiori alla temperatura di ebollizione oppure ove la forte pressione o l'elevata temperatura, possano comportare il pericolo di incidenti rilevanti. Sostanze cancerogene Per le sostanze cancerogene riportate nominalmente nell Allegato I parte 1 si verifica un caso particolare, dovuto al fatto che la norma individua la soglia per concentrazioni superiori al 5% in peso. In questo caso la particolarità sta nella classificazione e nella necessità o meno di partecipare alla somma pesata, in particolare per la sezione H. Poiché le soglie sono molto basse, la somma pesata può essere critica. Per queste sostanze la classificazione CLP è spesso non coincidente con quella precedente Per le sostanze elencate alla voce 33. della Tabella delle sostanze pericolose specificate (Parte 2) dell Allegato I della Seveso III si possono verificare vari casi: a) Sostanze non tossiche b) Sostanze tossiche per concentrazioni superiori al 25% e non tossiche per concentrazioni inferiori c) Sostanze ecotossiche per concentrazioni superiori al 25% e non ecotossiche per concentrazioni inferiori d) Sostanze ecotossiche per concentrazioni superiori al 2,5% e) Sostanze tossiche per concentrazioni superiori all 1% (Seveso II) A titolo di esempio all idrazina, se pura o in concentrazioni superiori al 25% si applicano le soglie specifiche (0,5 e 2t) e partecipa alla somma pesata per le Sezioni H, E e P; se in concentrazione tra il 5% ed il 25%, si applicano le soglie specifiche, ma partecipa solo alla somma pesata per la Sezione E; se in concentrazione tra il 2,5% ed il 5%, partecipa solo alla somma pesata per la Sezione E e si applicano le soglie della frase H411 cat. 2 (200 e 500t). All 4-amminobifenile, invece, si applicano le soglie specifiche (0,5 e 2 t), ma non partecipa ad alcuna somma pesata Tutte le casistiche sono gestite dal programma. Prodotti petroliferi e combustibili alternativi Anche per i prodotti petroliferi occorre fare delle distinzioni. In particolare occorre infatti verificare se sono classificati infiammabili e/o eco tossici. Il programma permette di distinguere tutti i possibili casi. Edoardo Galatola, Seveso3, assunzioni del programma, pag. 4 di 5
5 Non è ancora assodato quali sostanze rientrino nella definizione di combustibili alternativi che sono utilizzati per gli stessi scopi e hanno proprietà simili per quanto riguarda l'infiammabilità e i pericoli per l'ambiente dei prodotti di cui alle lettere da a) a d). Infatti sembra che ciò dipenda dall uso e non dalla tipologia. In merito sarà utile un chiarimento ufficiale. Gas e liquidi estremamente infiammabili Se la sostanza è estremamente infiammabile occorre verificare se rientra nella definizione Gas liquefatti infiammabili, categoria 1 o 2 (compreso GPL), e gas naturale di cui alle sostanze pericolose specificate (parte 1) con soglie 50/200 t oppure non è riconducibile alla voce precedente e quindi rientra nella definizione P2 GAS INFIAMMABILI Gas infiammabili, categoria 1 o 2 delle categarie di sostanze pericolose (parte 1) e quindi le soglie sono pari a 10/50. Diventa pertanto univoca la definizione della soglia per una sostanza gassosa se è liquefatta (per pressione o temperatura) oppure se è allo stato gassoso. Non risulta univoca la sola definizione per il gas naturale, in quanto viene individuato come sostanza, arguendo che preparati quali il biogas che per composizione risultano essere assimilabili non rientrano nella sua definizione. Per permettere di dirimere la specifica problematica il programma ha introdotto una nuova voce nell elenco delle Categorie delle sostanze pericolose. Liquidi infiammabili È stata migliorata la leggibilità applicando per default le soglie a condizioni ambiente e permettendo di selezionare le diverse condizioni di utilizzo. Aerosol infiammabili e sostanze reattive La stessa organizzazione a menu è stata applicata anche per gli aerosol infiammabili e le sostanze reattive. Ulteriori chiarimenti Per ulteriori chiarimenti si resta a disposizione. Edoardo Galatola Sindar s.r.l. Lodi, Corso Archinti 35, Lodi fax sindar@sindar.it Sito Edoardo Galatola, Seveso3, assunzioni del programma, pag. 5 di 5
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