Problematiche relative alle aziende a rischio di incidente rilevante
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1 Problematiche relative alle aziende a rischio di incidente rilevante Lezione 1 Docente: V.Torretta
2 LIUC Università Cattaneo 2
3 Direttiva 96/82/CE Decreto legislativo 334/99
4 Direttiva 2003/105/CE Decreto legislativo 238/05
5 Elementi introdotti dal D.Lgs. 334/99 e presenti anche nel D.Lgs.238/05 La modifica del campo di applicazione Introduce l obbligo di un SISTEMA di GESTIONE della SICUREZZA Definisce i contenuti minimi per l elaborazione dei Piani di Emergenza Interni ed Esterni. Evidenzia le situazioni in cui possono verificarsi effetti domino e fornisce indicazioni per l individuazione delle aree ad elevata concentrazione di stabilimenti. 5
6 Elementi introdotti dal D.Lgs. 334/99 e presenti anche nel D.Lgs.238/05 Identifica le procedure di controllo dell urbanizzazione Modifica la scheda di informazione sui RIR Definisce le competenze della pubblica amministrazione Definisce le modalità di controllo e le eventuali sanzioni da applicare 6
7 Definizioni 1. Stabilimento: tutta l area sottoposta al controllo di un gestore, nella quale sono presenti sostanze pericolose all interno di uno o più impianti, comprese le infrastrutture o le attività comuni connesse 2. Impianto: un unità tecnica all interno di uno stabilimento, in cui sono prodotte, utilizzate, manipolate o depositate sostanze pericolose 3. Deposito: la presenza di una certa quantità di sostanze pericolose a scopo di immagazzinamento o stoccaggio 4. Gestore: la persona fisica o giuridica che gestisce o detiene lo stabilimento o l`impianto 7
8 Definizioni 1. Pericolo: la proprietà intrinseca di una sostanza pericolosa o della situazione fisica, esistente in uno stabilimento, di provocare danni per la salute umana e/o per l ambiente 2. Rischio: la probabilità che un determinato evento si verifichi in un dato periodo o in circostanze specifiche 8
9 Esenzioni Sono esclusi dall'applicazione: gli stabilimenti, gli impianti o i depositi militari il trasporto di sostanze pericolose e il deposito temporaneo intermedio su strada, per idrovia interna e marittima o per via aerea il trasporto di sostanze pericolose in condotta, comprese le stazioni di pompaggio, al di fuori degli stabilimenti il trasporto di sostanze pericolose per ferrovia e gli scali merci terminali di ferrovia Non sono esentati (Dir 2012/18/UE): stoccaggio sotterraneo sulla terraferma di gas ( ) e impianti operativi di smaltimento degli sterili, compresi i bacini e le dighe di raccolta degli sterili 9
10 Categorie di assoggettabilità CATEGORIA DEFINITA DALL ART. 6: Stabilimenti con sostanze pericolose in quantità SUPERIORI a quelle riportate in allegato I, parte prima e seconda, colonna 2, ed INFERIORI a quelle riportate in allegato I, parte prima e seconda, colonna 3 Stabilimenti di soglia inferiore CATEGORIA DEFINITA DALL ART. 8: Stabilimenti con sostanze pericolose in quantità SUPERIORI a quelle riportate in allegato I, parte prima e seconda, colonna 3 Stabilimenti di soglia superiore 10
11 Obblighi degli stabilimenti ricadenti in art. 6 Individuare i rischi di incidenti rilevanti, adottare le appropriate misure di sicurezza e informare, addestrare ed equipaggiare i lavoratori in accordo al DL 81/2008 Inoltrare una Notifica al Min Ambiente, Regione, Comune, Prefetto, CTR dei VV.F. con informazioni di base sullo stabilimento e l attività svolta Presentare in Comune e Regione una scheda di informazione Predisporre un documento di politica e SGS conforme Predisporre un Piano di Emergenza Interno 11
12 Obblighi degli stabilimenti ricadenti in Art. 8 Individuare i rischi di incidenti rilevanti, adottare le appropriate misure di sicurezza e informare, addestrare ed equipaggiare i lavoratori in accordo al DL 81/2008 Inoltrare una Notifica al Min Ambiente, Regione, Comune, Prefetto, CTR dei VV.F. con informazioni di base sullo stabilimento e l attività svolta Presentare in Comune e Regione una scheda di informazione Predisporre un Piano di Emergenza Interno Predisporre un documento di politica e SGS conforme Inoltrare, con cadenza quinquennale, al CTR dei VV.F. un RdS 12
13 Obblighi degli stabilimenti ricadenti in Art. 8 Per i nuovi stabilimenti: NOF vincola la concessione edilizia Dopo NOF il gestore presenta al CTR VV.F. il RdS definitivo necessario per l esercizio 13
14 Nuovi eventi 1. Baia Mare, in Romania, nel gennaio 2000 (sversamento di cianuro nel fiume Tisza) 2. Enschede, nei Paesi Bassi, nel maggio 2000 (esplosione in un deposito di materiale pirotecnico) 3. Tolosa, in Francia, nel settembre 2001 (esplosione in una fabbrica di fertilizzanti) ampliare l ambito di applicazione della direttiva Seveso II migliorare la definizione dei prodotti pirotecnici ed esplosivi includere il materiale di scarto del processo di produzione o il materiale restituito al produttore (materiale off specs) nelle categorie di nitrato di ammonio e di fertilizzanti a base di nitrato di ammonio di cui alla direttiva Seveso II 14
15 Nuovi eventi BAIA MARE (ROMANIA) GENNAIO 2000 Sversamento cianuro nel fiume Tisza 15
16 Nuovi eventi TOLOSA (FRANCIA ) SETTEMBRE 2001 Esplosione in una fabbrica di fertilizzanti 16
17 Modifiche principali 238/05 modifica del campo di applicazione con estensione ad alcuni settori non ricompresi nella precedente direttiva eliminazione dell articolo 5.3 e della relativa RTS modifiche dell Allegato I inerente le sostanze pericolose diversa elaborazione dei Piani di Emergenza Interni 17
18 Modifiche principali limiti delle sostanze di cui all Allegato I: vengono ridotti i limiti delle sostanze pericolose per l ambiente somma pesata sostanze pericolose per l ambiente non viene fatta con le sostanze tossiche, ma separatamente PEI: si definisce che i PEI Interni devono essere elaborati, anche con la collaborazione del personale di imprese subappaltatrici a lungo termine 18
19 Altre modifiche il gestore non potrà esercire il nuovo stabilimento o il nuovo impianto se le condizioni minime di sicurezza imposte dalle Autorità competenti, a valle dell istruttoria, non vengano rispettate la notifica dovrà essere inviata anche al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco competente per territorio la scheda informativa alla popolazione dovrà essere inviata anche alla Provincia, al Comitato Tecnico Regionale e al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco introduzione dell obbligo di adottare disposizioni per una cooperazione nella trasmissione di informazioni all autorità competente nei casi di possibili effetto domino al fine della predisposizione dei Piani di Emergenza Esterni (P.E.E.) 19
20 Altre modifiche introduzione dell obbligo di provvedere alla predisposizione del Piano di Emergenza Interno (P.E.I.) e d alla trasmissione alle autorità delle informazioni necessarie alla predisposizione del P.E.E. rafforza il diritto della popolazione interessata all'informazione regolare sulle misure di sicurezza da adottare nella forma più idonea obbligo di consultazione del personale interno allo stabilimento, ivi compreso quello delle aziende appaltatrici a lungo termine, per la stesura del P.E.I. e obbligo di consultazione della popolazione per la stesura del P.E.E. 20
21 Assoggettabilità Le famiglie in cui si raggruppano le sostanze presenti nello stabilimento sono essenzialmente basate sulle classi di pericolosità della Parte 2. Primo raggruppamento: 1. molto tossiche 2. tossiche Secondo raggruppamento: 3. comburenti 4. esplosive (R2) 5. esplosive (R3) 6. infiammabili 7a. facilmente infiammabili 7b. liquidi facilmente infiammabili 8. estremamente infiammabili Terzo raggruppamento: 9. ecotossiche (R50, R50/53 o R51/53). Rispetto a quanto contenuto nel D.Lgs 334/99, il primo raggruppamento perde il contributo della categoria 9 (sostanze pericolose per l ambiente) che fanno raggruppamento a sé. 21
22 Limiti Parte I Colonna 1 Colonna 2 Colonna 3 Sostanze pericolose Quantità limite (tonnellate) ai fini dell applicazione degli articoli 6 e 7 dell articolo 8 Nitrato di Ammonio (nota 1) Nitrato di Ammonio (nota 2) Nitrato di Ammonio (nota 3) Nitrato di Ammonio (nota 4) Nitrato di Potassio (nota 5) Nitrato di Potassio (nota 6) Anidride Arsenico, Acido (V) Arsenico e/o suoi sali 1 2 Anidride Arseniosa, Acido (III) Arsenico o suoi sali 0,1 0,1 Bromo Cloro
23 Limiti Parte I Composti del Nichel in forma polverulenta inalabile (Monossido di Nichel, Biossido di Nichel, Solfuro di Nichel, Bisolfuro di Trinichel, Triossido di Dinichel) 1 1 Etilenimina Fluoro Formaldeide (concentrazione 90%) 5 50 Idrogeno 5 50 Acido Cloridrico (gas liquefatto) Alchili di Piombo 5 50 Gas liquefatti estremamente infiammabili e gas naturale Acetilene 5 50 Ossido di Etilene 5 50 Ossido di Propilene 5 50 Metanolo ,4-metilen-bis-(2-cloroanilina) e/o suoi sali in forma polverulenta 0,01 0,01 23
24 Limiti Parte I Isocianato di Metile 0,15 0,15 Ossigeno Diisocianato di Toluene Cloruro di Carbonile (fosgene) 0,3 0,75 Triiduro di Arsenico (arsina) 0,2 1 Triiduro di Fosforo (fosfina) 0,2 1 Dicloruro di Zolfo 1 1 Triossido di Zolfo Poli-cloro-dibenzofurani e poli-cloro-dibenzodiossine (compresa la TCDD), espressi come TCDD equivalente 0,001 0,001 Le seguenti sostanze cancerogene in concentrazioni superiori al 5% in peso: 4-amminobifenile e/o suoi sali, Benzidina e suoi sali, Ossido di bis (Clorometilene), Ossido di Clorometilene e di Metile, 1,2-dibromoetano, Solfato di dietile, Solfato di dimetile, Cloruro di Dimetilcarbamoile, 1,2-dibromo-3-cloropropano, 1,2- dimetilidrazina, Dimetilnitrosammina, Triammide esametilfosforica, idrazina, 2-naftilammina e/o suoi sali, 1,3-propansultone e 4- nitrodifenile Prodotti petroliferi: a) benzine e nafte b) cheroseni (compresi i jet fuel) c) gasoli (compresi i gasoli per autotrazione, i gasoli per riscaldamento e i distillati usati per produrre i gasoli) 0,
25 Limiti Parte I Colonna 1 Colonna 2 Colonna 3 Sostanze pericolose classificate come Quantità limite (tonnellate) ai fini dell applicazione degli articoli dell articolo 8 6 e 7 1. Molto tossiche Tossiche Comburenti Esplosive (sostanze o preparati o articoli assegnati alle divisioni: UN/ADR 1.4) 5. Esplosive (sostanze o preparati o articoli assegnati alle divisioni: UN/ADR 1.1, 1.2, 1.3, 1.5 o 1.6, ovvero classificati con frase di rischio R2 o R3) Infiammabili (sostanze o preparati di cui alla nota 3a) a. Facilmente infiammabili (sostanze o preparati di cui alla nota 3b-1) 7b. Facilmente infiammabili (sostanze o preparati di cui alla nota 3b-2) 8. Estremamente infiammabili (sostanze o preparati di cui alla nota 3c) 9. Sostanze pericolose per l ambiente in combinazione con le seguenti frasi che descrivono il rischio: i) R50 Molto tossico per gli organismi acquatici (compresa la frase di rischio R50/53) ii) R51/53 Tossico per gli organismi acquatici Può causare effetti negativi a lungo termine nell ambiente acquatico Note: omesse 25
26 Novità Dir 2012/18/UE (1) Pur non modificando in maniera sostanziale gli obblighi dei gestori e il relativo sistema dei controlli da parte delle Autorità competenti, la nuova Dir. introduce significative novità: classificazione delle sostanze e delle miscele allineata al Regolamento CE n. 1272/2008 valutare tra i possibili scenari incidentali anche quelli derivanti da eventi naturali maggiore informazione alla popolazione piano di ispezione 26
27 Novità Dir 2012/18/UE (2) POLITICA PER LA PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI (PPIR) E SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA PER LA PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI (SGS-PIR) Sia gli stabilimenti di soglia superiore (SS) sia gli stabilimenti di Soglia inferiore (SI) devono avere una PPIR (MAPP in inglese), che deve essere riesaminata e se necessario aggiornata ogni 5 anni L obbligo per SS, per SI: appropriati mezzi, strutture e sistemi di gestione (All III) facoltà SM trasmissione PPIR: prima della costruzione o avvio dell esercizio o prima di una modifica significativa entro un anno dalla data in cui la Direttiva si applica allo stabilimento SGS-PIR proporzionato ai pericoli di incidente rilevante, alle attività e alla complessità dell organizzazione dello stabilimento impegno al miglioramento continuo 27
28 Novità Dir 2012/18/UE (3) POLITICA PER LA PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI (PPIR) E SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA PER LA PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI (SGS-PIR) Nell Allegato III viene: criterio di proporzionalità del SGS miglioramento continuo coinvolgimento del personale di ditte terze misure per il controllo dell integrità delle apparecchiature adozione di SPI 28
29 Assoggettabilità nuova Dir 2012/18/UE Parte 1 Vengono introdotte la nuova nomenclatura e la classificazione CLP: Sezione H - pericoli per la salute (tossici); Sezione P - pericoli fisici (infiammabili, esplosivi, comburenti, piroforici, autoreattivi); Sezione E - pericoli ambientali; Sezione O - altri pericoli La sezione H comprende: H1- tossici acuti categoria 1 (soglie 5/20 tonnellate) H2- tossici acuti categorie 2 e 3 (per inalazione) (soglie 50/200 tonnellate) H3- tossici per uno specifico organo bersaglio (soglie 50/200 tonnellate) 29
30 Assoggettabilità nuova Dir 2012/18/UE La sezione P comprende: P1a esplosivi vedi nota 8 (instabili, Divisioni 1.1, 1.2, 1.3, 1.5, 1.6 o esplosivi ai sensi del metodo A.14 Reg.(EC) No.440/2008 vedi nota 9) (soglie 10/50 tonnellate) P1b esplosivi vedi nota 8 (divisione 1.4 vedi nota 10) (soglie 50/200 tonnellate) P2 gas infiammabili (categoria 1 o 2) (soglie 10/50 tonnellate) P3a aerosol infiammabili nota 11.1(aerosol infiammabili di categoria 1 o 2, contenenti gas infiammabili di categoria 1 o 2 o liquidi infiammabili di categoria 1) (soglie 150/500 tonnellate nette) P3b aerosol infiammabili nota 11.1 (aerosol infiammabili di categoria 1 o 2 non contenenti gas infiammabili di categoria 1 o 2 o liquidi infiammabili di categoria 1 vedi nota 11.2) (soglie 5000/50000 tonnellate nette) P4 gas comburenti (soglie 50/200 tonnellate) P5a liquidi infiammabili (categoria 1, categoria 2 o 3 mantenuti a temperatura al di sopra del punto di ebollizione, altri liquidi con flash-point minore di 60 C, mantenuti al di sopra del punto di ebollizione ) vedi voce 12 ) (soglie 10/50 tonnellate) P5b liquidi infiammabili (categoria 2 o 3 o altri liquidi infiammabili in particolari condizioni di processo, quali alta pressione o alta temperatura che possono originare pericoli di incidente rilevante vedi voce 12) (soglie 50/200 tonnellate) P5c liquidi infiammabili (categorie 2 o 3 non coperte da P5a e P5b) (soglie 5000/50000 tonnellate) P6a sostanze e miscele autoreattive e perossidi organici (tipi A o B o perossidi organici di tipo A o B) (soglie 10/50 tonnellate) P6b sostanze e miscele autoreattive e perossidi organici (tipi C, D, E, o F o perossidi organici di tipo C, D, E o F) (soglie 50/200 tonnellate) P7 liquidi e solidi piroforici (categoria 1) (soglie 50/200 tonnellate) P8 solidi e liquidi comburenti (categorie 1, 2 o 3) (soglie 50/200 tonnellate) 30
31 Assoggettabilità nuova Dir 2012/18/UE La sezione E comprende: E1 pericolosi per l ambiente acquatico della Categoria acuto 1 o cronico 1 (soglie 100/200 tonnellate) E2 pericolosi per l ambiente acquatico della Categoria cronico 2 (soglie 200/500 tonnellate) La sezione O comprende: O1 sostanze o miscele con frase di rischio EUH014 Reagisce violentemente con l'acqua. (soglie 100/500 tonnellate) O2 sostanze o miscele che a contatto con acqua emettono gas infiammabili di categoria 1 (soglie 100/500 tonnellate) O3 sostanze o miscele con frase di rischio EUH029 - A contatto con l'acqua libera un gas tossico (soglie 50/200 tonnellate) 31
32 Assoggettabilità nuova Dir 2012/18/UE PARTE 1 Categorie delle sostanze pericolose La presente parte comprende tutte le sostanze pericolose che rientrano nelle categorie di pericolo elencate nella colonna 1: Colonna 1 Colonna 2 Colonna 3 Categorie delle sostanze pericolose conformemente al regolamento (CE) n. 1272/2008 Quantità limite (tonnellate) delle sostanze pericolose di cui all'articolo 3, paragrafo 10, per l'applicazione di Requisiti di soglia inferiore Requisiti di soglia superiore Sezione «H» PERICOLI PER LA SALUTE H1 TOSSICITÀ ACUTA Categoria 1, tutte le vie di esposizione 5 20 H2 TOSSICITÀ ACUTA Categoria 2, tutte le vie di esposizione Categoria 3, esposizione per inalazione (cfr. nota 7) H3 TOSSICITÀ SPECIFICA PER ORGANI BERSAGLIO (STOT) ESPOSIZIONE SINGOLA STOT SE Categoria 1 Sezione «P» PERICOLI FISICI P1a ESPLOSIVI (cfr. nota 8) Esplosivi instabili; oppure Esplosivi, divisione 1.1, 1.2, 1.3, 1.5 o 1.6; oppure Sostanze o miscele aventi proprietà esplosive in conformità al metodo A.14 del regolamento (CE) n. 440/2008 (cfr. nota 9) e che non fanno parte delle classi di pericolo dei perossidi organici e delle sostanze e miscele autoreattive P1b ESPLOSIVI (cfr. nota 8) Esplosivi, divisione 1.4 (cfr. nota 10) P2 GAS INFIAMMABILI Gas infiammabili, categoria 1 o P3a AEROSOL INFIAMMABILI (cfr. nota 11.1) Aerosol «infiammabili» delle categorie 1 o 2, 150 (peso netto) 500 (peso netto) contenenti gas infiammabili di categoria 1 o 2 o liquidi infiammabili di categoria 1 P3b AEROSOL INFIAMMABILI (cfr. nota 11.1) Aerosol «infiammabili» delle categorie 1 o 2, non 5000 (peso (peso netto) contenenti gas infiammabili di categoria 1 o 2 né liquidi infiammabili di categoria 1 (cfr. nota 11.2) netto) 32
33 Assoggettabilità nuova Dir 2012/18/UE Colonna 1 Colonna 2 Colonna 3 Categorie delle sostanze pericolose conformemente al regolamento (CE) n. 1272/2008 Quantità limite (tonnellate) delle sostanze pericolose di cui all'articolo 3, paragrafo 10, per l'applicazione di: Requisiti di soglia inferiore Requisiti di soglia superiore P4 GAS COMBURENTI Gas comburenti, categoria P5a LIQUIDI INFIAMMABILI Liquidi infiammabili, categoria 1, oppure Liquidi infiammabili di categoria 2 o 3 mantenuti a una temperatura superiore al loro punto di ebollizione, oppure Altri liquidi con punto di infiammabilità 60 C, mantenuti a una temperatura superiore al loro punto di ebollizione (cfr. nota 12) P5b LIQUIDI INFIAMMABILI Liquidi infiammabili di categoria 2 o 3 qualora particolari condizioni di utilizzazione, come la forte pressione o l'elevata temperatura, possano comportare il pericolo di incidenti rilevanti, oppure Altri liquidi con punto di infiammabilità 60 C qualora particolari condizioni di utilizzazione, come la forte pressione o l'elevata temperatura, possano comportare il pericolo di incidenti rilevanti (cfr. nota 12) P5c LIQUIDI INFIAMMABILI Liquidi infiammabili, categorie 2 o 3, non compresi in P5a e P5b P6a SOSTANZE E MISCELE AUTOREATTIVE e PEROSSIDI ORGANICI Sostanze e miscele autoreattive, tipo A o B, oppure Perossidi organici, tipo A o B P6b SOSTANZE E MISCELE AUTOREATTIVE e PEROSSIDI ORGANICI Sostanze e miscele autoreattive, tipo C, D, E o F, oppure Perossidi organici, tipo C, D, E o F P7 LIQUIDI E SOLIDI PIROFORICI Liquidi piroforici, categoria 1 Solidi piroforici, categoria P8 LIQUIDI E SOLIDI COMBURENTI Liquidi comburenti, categoria 1, 2 o 3, oppure Solidi comburenti, categoria 1, 2 o Sezione «E» PERICOLI PER L'AMBIENTE E1 Pericoloso per l'ambiente acquatico, categoria di tossicità acuta 1 o di tossicità cronica E2 Pericoloso per l'ambiente acquatico, categoria di tossicità cronica Sezione «O» ALTRI PERICOLI O1 Sostanze o miscele con indicazione di pericolo EUH O2 Sostanze e miscele che, a contatto con l'acqua, liberano gas infiammabili, categoria
34 Assoggettabilità nuova Dir 2012/18/UE PARTE 2 - Sostanze pericolose specificate Colonna 1 Numero CAS Colonna 2 Colonna 3 Quantità limite (tonnellate) ai fini dell'applicazione dei: Sostanze pericolose Requisiti di soglia inferiore Requisiti di soglia superiore 1. Nitrato d'ammonio (cfr. nota 13) Nitrato d'ammonio (cfr. nota 14) Nitrato d'ammonio (cfr. nota 15) Nitrato d'ammonio (cfr. nota 16) Nitrato di potassio (cfr. nota 17) Nitrato di potassio (cfr. nota 18) Pentossido di arsenico, acido (V) arsenico e/o suoi sali Triossido di arsenico, acido (III) arsenioso e/o suoi sali ,1 9. Bromo Cloro Composti del nichel in forma polverulenta inalabile: monossido di nichel, - 1 biossido di nichel, solfuro di nichel, bisolfuro di trinichel, triossido di dinichel 12. Etilenimina Fluoro Formaldeide (concentrazione 90 %) Idrogeno Acido cloridrico (gas liquefatto) Alchili di piombo Gas liquefatti infiammabili, categoria 1 o 2 (compreso GPL), e gas naturale (cfr nota 19) 19. Acetilene Ossido di etilene Ossido di propilene Metanolo metilen-bis-(2-cloroanilina) e/o suoi sali, in forma polverulenta , Isocianato di metile , Ossigeno ,4-Diisocianato di toluene
35 Colonna 1 Sostanze pericolose ASSOGGETTABILITA NUOVA DIR 2012/18/UE Numero CAS Colonna 2 Colonna 3 Quantità limite (tonnellate) ai fini dell'applicazione dei: Requisiti di soglia Requisiti di soglia inferiore superiore 27. Dicloruro di carbonile (fosgene) ,3 0, Arsina (triidruro di arsenico) , Fosfina (triidruro di fosforo) , Dicloruro di zolfo Triossido di zolfo Poli-cloro-dibenzofurani e poli-cloro-dibenzodiossine (compresa la TCDD), espressi come - 0,001 TCDD equivalente (cfr. nota 20) 33. Le seguenti sostanze CANCEROGENE, o le miscele contenenti le seguenti sostanze - 0,5 2 cancerogene, in concentrazioni superiori al 5 % in peso: 4-Amminobifenile e/o suoi sali, benzotricloruro, benzidina e/o suoi sali, ossido di bis(clorometile), ossido di clorometile e di metile, 1,2-dibromoetano, solfato di dietile, solfato di dimetile, cloruro di dimetilcarbamoile, 1,2-dibromo-3- cloropropano, 1,2-dimetilidrazina, dimetilnitrosammina, triammideesametilfosforica, idrazina, 2-naftilammina e/o suoi sali, 4-nitrodifenile e 1,3 propansultone 34. Prodotti petroliferi e combustibili alternativi a) benzine e nafte, b) cheroseni (compresi i jet fuel), c) gasoli (compresi i gasoli per autotrazione, i gasoli per riscaldamento e i distillati usati per produrre i gasoli) d) oli combustibili densi e) combustibili alternativi che sono utilizzati per gli stessi scopi e hanno proprietà simili per quanto riguarda l'infiammabilità e i pericoli per l'ambiente dei prodotti di cui alle lettere da a) a d) 35. Ammoniaca anidra Trifluoruro di boro Solfuro di idrogeno Piperidina Bis(2-dimetilamminoetil)(metil)ammina (2-etilesilossi)propilammina Miscele (*) di ipoclorito di sodio classificate come pericolose per l'ambiente acquatico per tossicità acuta di categoria 1 [H400] aventi un tenore di cloro attivo inferiore al 5 % e non classificate in alcuna delle categorie di pericolo nella parte 1 dell'allegato I. (*) A condizione 35 che la miscela non sia classificata come pericolosa per l'ambiente acquatico per tossicità
36 Assoggettabilità nuova Dir 2012/18/UE Colonna 1 Numero CAS Colonna 2 Colonna 3 Quantità limite (tonnellate) ai fini dell'applicazione dei: Sostanze pericolose Requisiti di soglia inferiore Requisiti di soglia superiore 42. Propilammina (cfr. nota 21) Acrilato di ter-butile (cfr. nota 21) Metil-3-butenenitrile (cfr. nota 21) Tetraidro-3,5-dimetil-1,3,5-tiadiazina tione (Dazomet) (cfr. nota 21) 46. Acrilato di metile (cfr. nota 21) Metilpiridina (cfr. nota 21) Bromo 3-cloropropano (cfr. nota 21)
37 Definizione Rischio: probabilità che un determinato evento si verifichi in un dato periodo o in circostanze specifiche ma anche la misura della possibilità che si verifichi un danno di una entità definita R = f ( P, M) P x M R Rischio, P probabilità, M Magnitudo
38 Rilascio di sostanze pericolose infiammabili / comburenti incendi esplosive esplosioni tossiche dispersioni / inquinamento pericolose per l ambiente diffusioni in atmosfera
39 Rapporto di sicurezza E un documento tecnico i cui contenuti sono definiti per legge, in cui: si individuano i pericoli di incidente rilevante nell impianto si stimano le loro probabilità di accadimento si determinano le conseguenze ed effetti (danni,estensione) si valuta la effettiva adeguatezza delle misure di sicurezza in atto per prevenire tali incidenti e per limitarne le conseguenze per l uomo, per l ambiente e per le cose si stabilisce la compatibilità col territorio circostante 39
40 Elementi territoriali e ambientali vulnerabili Categorie territoriali: Da A (area densamente abitata) a F (area entro i confini dello stabilimento) 40
41 Categorie territoriali compatibili con gli stabilimenti (Tab. 3a) Classe di Categoria di effetti probabilità degli eventi Elevata letalità Inizio letalità Lesioni irreversibili Lesioni reversibili < 10-6 DEF CDEF BCDEF ABCDEF EF DEF CDEF BCDEF F EF DEF CDEF > 10-3 F F EF DEF 41
42 Approccio consueto per l analisi di rischio IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI STIMA DELLE PROBABILITA DI ACCADIMENTO STIMA DEGLI EFFETTI CONSEGUENZE DEGLI INCIDENTI VALUTAZIONE DEL RISCHIO RISCHIO ACCETTABILE? NO STUDIO DI ULTERIORI MISURE DI SICUREZZA REVISIONE DELL ANALISI DI RISCHIO SI TERMINE DELL ANALISI 42
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