Le Foibe il confine orientale italiano
Il Confine Orientale Italiano
Dopo la pace di Campoformio (siglata tra Napoleone e gli Asburgo) inizia l epoca austriaca, cha va dal giugno 1797 all ottobre 1918, con un ulteriore parentesi napoleonica tra il 1806 e il 1813. Nel marzo 1806 Napoleone aggrega l Istria e la Dalmazia a quello che sarà definitivamente il Regno d Italia.
Gli Asburgo instaurano un efficiente amministrazione statale ereditata dalla Repubblica di Venezia, ma intorno alla metà del 1800 le popolazioni italiane iniziano a maturare una precisa coscienza nazionale, ma non solo, anche croati e sloveni accrescono il loro senso di appartenenza allo stato e ad una identità precisa.
Nel 1867 l impero asburgico si trasforma nella duplice monarchia austro-ungarica; la nascita del Regno di Italia nel 1861 fanno mutare la politica imperiale verso le diverse etnie: Italiani Sloveni Croati Le 3 etnie che prima avevano vissuto pacificamente iniziano a sedimentare i primi reciproci contrasti.
Cosa accade precisamente? La proclamazione del Regno d Italia (1861) innesca un forte richiamo culturale ed emotivo sulle popolazioni di lingua italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia, e negli anni successivi crescerà sempre più una volontà separatistica, il cosiddetto IRREDENTISMO, da parte dei giuliani e dei dalmati di nazionalità italiana nei confronti dell Austria.
I nazionalisti italiani, da ambo i lati del confine italoaustriaco, rivendicavano le zone abitate da secoli da popolazioni di lingua veneta, ma queste aspirazioni contrastavano con quelle delle popolazioni slave. Le popolazioni slovene e croate godranno,però, di maggiore considerazione da parte dell impero.
1915 Lo scoppio della prima guerra mondiale diede l occasione all Italia di entrare, a conflitto già iniziato, dalla parte nemica dell impero austroungarico, col fine di completare l unificazione nazionale. Il 26 aprile 1915 le potenze dell Intesa ( Francia, Inghilterra e Russia), promettono all Italia che se fosse intervenuta come loro alleata avrebbe avuto garantita l annessione di: Trentino
L Italia entra in guerra e dopo avere contribuito alla vittoria degli alleati, vede conclusa la guerra sul proprio fronte con l armistizio siglato il 3 novembre del 1918. L Italia occupa, quindi, tutti i territori promessi dal patto di Londra, ma già durante la Conferenza di pace di Versailles del 1919 emergono molti dubbi sull assetto del confine orientale italiano. I contendenti sono: il Regno d Italia il nuovo Stato nato dopo la dissoluzione dell impero austroungarico, ossia Regno dei Serbi, Croati,Sloveni, ( la futura Jugoslavia).
Il 12 novembre 1920 i 2 paesi firmano a Rapallo un trattato con cui l Italia ottiene la quasi totalità della Venezia Giulia, mentre rinunciava a quasi tutta la Dalmazia (tranne Zara e Lagosta). Fiume, rivendicata dall Italia, diviene Stato Libero e il governo italiano deve, rispettando il trattato, intervenire militarmente contro i legionari di G.D Annunzio che avevano occupato la città. Lo Stato Libero di Fiume si conclude già nel gennaio 1924 con la sua spartizione fra Italia e Jugoslavia: Fiume viene assegnata all Italia e il porto Baros e parte dell entroterra alla Jugoslavia.
Fiume: Il confine tra Italia e Jugoslavia
Il periodo fascista peggiora la complessa situazione legata alle minoranze etniche e linguistiche del territorio. La dittatura fascista inasprisce le misure di intolleranza verso croati e sloveni: scuole di lingua slovena soppresse associazioni sportive e culturali chiuse italianizzazione forzata degli idiomi linguistici
Iniziano così i primi movimenti di resistenza e di guerriglia da Con l ingresso in guerra dell Italia nel giugno 1940 e l invasione della Jugoslavia da parte delle forze dell Asse nell aprile 1941, la Jugoslavia si ritrova attaccata su più fronti, arrendendosi il 17 aprile. L Italia si annette: Parte della costa dalmata (Governatorato della Dalmazia) Parte della Slovenia Il Montenegro diviene stato indipendente sotto protettorato italiano.
1943 Annuncio dell armistizio italiano: da questo momento in poi la sorte degli italiani che abitano le zone di confine diviene drammatica: Controllati e perseguitati sia dalle rimanenti forze naziste che dai nuovi partigiani slavi di Tito, gli italiani divengono presto vittime di persecuzioni e dei primi infoibamenti. Nella sola provincia di Pola spariscono oltre 500 persone. A Trieste i tedeschi istituiscono un vero e proprio campo di detenzione e smistamento presso la Risiera di San Sabba.Mentre i partigiani di Tito iniziano ad utilizzare le voragini carsiche per l eliminazione fisica degli italiani ritenuti avversi al nuovo spirito nazionalista slavo.
Zara è la città che subisce più bombardamenti, ben 54,da parte degli anglo-americani, al fine di scalfire totalmente la presenza tedesca.
1945-1947 Il 10 febbraio 1947 viene firmato, a Parigi, il Trattato che assegna buona parte della Venezia Giulia alla Jugoslavia e vien creato il territorio libero di Trieste, diviso in : Zona A sotto amministrazione angloamericana Zona B sotto amministrazione jugoslava Pola, Fiume, Zara e parte delle province di Gorizia e Trieste cadono sotto amministrazione jugoslava. Inizia l esodo degli italiani a causa del clima persecutorio attuato dalla jugoslavia (licenziamenti, attività chiuse, imposizione di idiomi linguistici slavi, nonché uccisioni e detenzioni sommarie). L esodo dura circa 15 anni e lasciano la Venezia Giulia circa 300.000 persone.
Nel 1954 viene siglato un patto che sancisce definitivamente l amministrazione civile jugoslava della zona B di Trieste e l amministrazione civile italiana della zona A
1975 Trattato di Osimo: viene sancita la sovranità jugoslava sui territori che amministrava ormai da tempo, e dove la presenza italiana era ormai quasi inesistente.
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