Rassegna stampa La visita del Cardinale di Bangui ad Amici Centrafrica onlus Curata da Via G. Galilei 45 T +39 06 98262.330 00185 Roma F +39 06 44702970 Via Jacopo dal Verme, 7 T +39 02 89289.300 20159 Milano F +39 02 89289.319 25, Avenue Pierre 1 er de Serbie 75016 Parigi T +33 01 472357.91
Data: 06-03-2017 Il cardinaledibangui al LimidoComasco "Siamo veramente lieti di poter aprire la casa di Amici per il Centrafrica al cardinale Nzapalainga, ricambiando l'affettuosa accoglienza che ci ha sempre riservato nei nostri incontri a Bangui". Lo ha dichiarato Pierpaolo Grisetti, presidente di Aca, la onlus impegnata dal 2001 in progetti di sostegno alla popolazione centrafricana, annunciando la visita - giovedì 9 marzo - dell'arcivescovo di Bangui, cardinale Dieudonnè Nzapalainga nella sede di Limido Comasco. Il cardinale di Bangui sarà nei prossimi giorni a Milano per partecipare a un incontro organizzato dal Centro di cultura e animazione missionaria del Pime dedicato ad artigiani di pace e fratellanza (in allegato la locandina). Aca non ha voluto lasciarsi sfuggire l'occasione per promuovere un incontro con i volontari e gli amici dell'associazione e per ricordare il legame di cordiale collaborazione tra l'arcivescovo e la fondatrice della onlus, Carla Pagani. Questo il programma della giornata giovedì 9 marzo: al mattino Mons. Nzapalainga visiterà la sede Aca incontrando amici e volontari della onlus e benedirà il container in partenza il giorno dopo per Bangui con nuovi aiuti per il "Centro"La joie de vivre" gestito da Aca. In seguito incontrerà il direttivo dell'associazione e si recherà a pregare sulla tomba di Carla Pagani. Alle 11,15 mons. Nzapalainga celebrerà la S. Messa a Cislago, fermandosi per un momento conviviale insieme agli amici di Aca prima di far ritorno a Milano. L'Associazione "Amici per il Centrafrica" nasce nel 2001 per volontà della Presidente Carla Pagani, che ha riunito intorno a sé amici e volontari. Ad oggi grazie all'impegno dei sostenitori ed al contributo mediante donazioni, è stato possibile edificare e sostenere: 15 scuole -dando istruzione a migliaia di bambini-, 2 dispensari, 2 centri sanitari, 1 centro di riabilitazione per portatori di handicap, 1 centro odontoiatrico. L'associazione continua inoltre a supportare molteplici progetti a sostegno economico e di formazione professionale quale per esempio il 1 centro socio pedagogico riconosciuto in Repubblica Centrafricana, che forma la classe docente del paese. È possibile destinare il 5 per mille della dichiarazione dei redditi ai progetti di "Amici per il Centrafrica Onlus". Il codice fiscale è 95069680130.
Data: 08-03-2017
Data: 08-03-2017
Data: 10-03-2017
Data: 10-03-2017
Data: 11-03-2017 Centrafrica: card. Nzapalainga, "la visita del Papa ha migliorato la situazione a Banguì, ma ci sono ancora problemi" "Se una persona non conosceva la situazione del Centrafrica durante la guerra non può capire cosa abbia rappresentato la visita di Papa Francesco: per i musulmani il Papa è colui che è venuto a liberarli, per i cristiani un esempio di umiltà. Per tutti un simbolo di pace e di speranza". Il cardinale di Bangui Dieudonné Nzapalainga, in visita, nei giorni scorsi, alla sede dell'associazione "Amici per il Centrafrica onlus" a Limido Comasco (Co), è tornato a parlare al Sir della storica visita di Papa Francesco del 29 novembre 2015 e dell'attuale situazione nel Paese. Particolarmente significativa è stata la visita del Papa al quartiere "Km5" da cui la popolazione musulmana non poteva uscire per motivi di sicurezza e la visita alla moschea. "Da quel giorno - continua il cardinale che ha ospitato in casa sua per sei mesi proprio l'imam, per proteggerlo - i musulmani hanno iniziato ad uscire e la situazione è progressivamente migliorata. Ora si può girare liberamente in città, mentre prima non era possibile". "Il Papa - ha proseguito il cardinale - è partito da Roma per venire a Bangui, noi chiediamo ai nostri cristiani di lasciare le loro case e di andare incontro a protestanti e musulmani". L'arcivescovo non nasconde però i problemi che continuano a tenere in ostaggio il Paese a partire dall'eredità della guerra, "che ha distrutto tutto e lasciato pesanti strascichi nel cuore delle persone", così come l'instabilità ancora presente in varie regioni del Centrafrica. "Purtroppo - ha concluso mons. Dieudonné Nzapalainga - al di fuori della capitale ampie zone di territorio sono sotto il controllo dei ribelli interessati alle ricchezze minerarie, in particolare oro e diamanti. Gruppi, formati in molti casi da mercenari, che tengono in ostaggio la popolazione civile. Per questo chiediamo alle forze internazionali presenti in forze nel Paese (è attiva la missione Minusca delle Nazioni Unite, ndr) di rispettare il loro mandato che è prima di tutto quello di proteggere i civili".