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COMUNE DI VENEZIA Deliberazione del Consiglio comunale n. 2 del 25 gennaio 2016 Proposta di deliberazione n. 765 del 29 dicembre 2015 Estratto dal registro delle deliberazioni del CONSIGLIO COMUNALE Sessione Straordinaria 1^ Convocazione Seduta Pubblica Sono presenti /assenti al momento della votazione Pres. Ass. Pres. Ass. Pres. Ass. x BATTISTELLA Luca x FIANO Rocco x PELLICANI Nicola x BRUGNARO Luigi x FORMENTI Gianpaolo x ROGLIANI Francesca x CANTON Maika x GAVAGNIN Enrico x SAMBO Monica x CASARIN Barbara x GIACOMIN Giancarlo x SCANO Davide x CASSON Felice x GIUSTO Giovanni x SCARPA Alessandro x CENTENARO Saverio x LA ROCCA Elena x SCARPA Renzo x COTENA Ciro x LAVINI Lorenza x SENNO Matteo x CROVATO Maurizio x LAZZARO Bruno x SERENA Ottavio x DAMIANO Ermelinda x LOCATELLI Marta x TOSI Silvana x D'ANNA PAOLINO x ONISTO Deborah x VISENTIN Chiara x DE ROSSI Alessio x PEA Giorgia x VISMAN Sara x FACCINI Francesca x PELIZZATO Giovanni x x FERRAZZI Andrea x PELLEGRINI Paolo 34 3 Presiede: la Presidente Ermelinda Damiano Partecipa: il Vice Segretario Generale Francesco Vergine

Seduta del 25 gennaio 2016 N. 2 = Indirizzi generali per l'aggiornamento del Piano di Prevenzione della Corruzione al triennio 2016-2018 e principi ed indirizzi generali per la stipula di protocolli di legalità con società ed enti controllati e partecipati. omissis IL CONSIGLIO COMUNALE Su proposta del Sindaco; Premesso che: - con legge 6 novembre 2012, n. 190, recante Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell illegalità nella pubblica amministrazione veniva introdotto nel nostro ordinamento giuridico un complesso di norme che perseguono dichiaratamente l'obiettivo di assicurare una più efficace attività di prevenzione e di contrasto della corruzione e dell illegalità nella pubblica amministrazione, intervenendo in modo particolare e in chiave preventiva, con gli strumenti tipici del controllo amministrativo; - la ratio sottesa alla nuova disciplina si identifica con la volontà di adottare strumenti volti a prevenire ed a reprimere con mezzi adeguati il fenomeno dilagante della corruzione e dell'illegalità nelle amministrazioni, in tutte le sue forme, comprese anche le ipotesi in cui si risconti un abuso del potere affidato al funzionario pubblico utilizzato a fini privati; - la legge n. 190/2012, anche a seguito delle modifiche e delle integrazioni apportate dal decreto legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito in legge 11 agosto 2014, n. 114, individua l'autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) quale il soggetto che con funzioni consultive, di vigilanza e di controllo, ha il compito, tra gli altri, di analizzare le cause ed i fattori della corruzione e individuare gli interventi che ne possano favorire la prevenzione ed il contrasto e di redigere e approvare il Piano Nazionale Anticorruzione (PNA); - il vigente Piano Nazionale Anticorruzione è stato approvato in data 11 settembre 2013 con deliberazione n. 72 dell'allora autorità nazionale anticorruzione (Commissione per la Valutazione, l'integrità e la Trasparenza nelle Pubbliche Amministrazioni); - le amministrazioni pubbliche ai sensi della citata legge n. 190/2012 sono tenute ad adottare un proprio Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (PTPC), sulla base delle indicazioni contenute nel PNA, che contenga un'analisi dei rischi di corruzione, le misure di prevenzione e le relative attività di controllo; - il Comune di Venezia con deliberazione del Commissario Straordinario con i poteri della Giunta Comunale n. 15 del 29 gennaio 2015 ha adottato il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione per il triennio 2015-2017; Considerato che: Deliberazione del Consiglio comunale n. 2 del 25 gennaio 2016 Pagina 1 di 7

- l'autorità Nazionale Anticorruzione con determinazione n. 12 del 28 ottobre 2015, ha provveduto all'aggiornamento del vigente Piano Nazionale Anticorruzione, fornendo ulteriori indicazioni integrative e chiarimenti rispetto ai contenuti dello stesso PNA; - tali indicazioni si concretizzano nella declinazione di caratteri generali, quali: Continuità con il PNA vigente, nelle more dell'approvazione dei decreti attuativi previsti dalla legge n. 124/2015; Conferma della nozione di corruzione contenuta nel PNA, coincidente con il concetto di maladministration cioè, avere riguardo ad atti e comportamenti che, anche se non consistenti in specifici reati, contrastano con la necessaria cura dell interesse pubblico e pregiudicano l affidamento dei cittadini nell imparzialità delle amministrazioni e dei soggetti che svolgono attività di pubblico interesse; Analisi contesto esterno ed interno, al fine di ottenere informazioni necessarie per comprendere come il rischio potenziale di corruzione possa verificarsi nell'amministrazione, per via delle specificità dell'ambiente (sociali, economiche, culturali, organizzative, ecc.) in cui essa opera; Analisi di tutte le attività dell'ente e mappatura dei processi, ai fini dell individuazione e valutazione del rischio corruttivo e del relativo trattamento; Carattere organizzativo delle misure di prevenzione, che riguardano la cura dell'imparzialità a partire dall'organizzazione, dall attività amministrativa o comunque dallo svolgimento di attività di pubblico interesse, che pur legittimi dal punto di vista formale, possono essere il frutto di un pressione corruttiva; Maggiore partecipazione dei responsabili degli uffici a tutte le fasi di programmazione e di attuazione del PTPC, promuovendo la piena condivisione degli obiettivi e la più ampia responsabilizzazione dei dipendenti, individuando e programmando le misure di prevenzione in termini di precisi obiettivi da raggiungere da parte degli uffici anche ai fini della responsabilità dirigenziale e rimuovendo resistenze culturali con adeguati e mirati processi formativi e con soluzioni organizzative e procedurali che consentano una maggiore partecipazione; Maggiore coinvolgimento dei dipendenti al processo di gestione del rischio di corruzione, al fine di una condivisione di fondo degli obiettivi e dei valori per una maggiore efficacia nel conseguimento; Trasparenza come misura di prevenzione della corruzione, da concretizzare con il rispetto degli obblighi di pubblicazione di cui al d.lgs. n. 33/2013 e contenuti altresì nel Programma Triennale per la Trasparenza e l'integrità; - con particolare riguardo al ruolo degli organi di indirizzo politico nell'ambito della pianificazione della strategia di contrasto alla corruzione, l'anac raccomanda un maggior coinvolgimento degli stessi, in particolare del Consiglio comunale, prevedendo forme di più larga condivisione di detta strategia ed auspicando l'approvazione di un documento di carattere generale sul contenuto del PTPC da parte dell'assemblea consiliare, preventivamente all'adozione del PTPC da parte della Giunta comunale; Considerato inoltre che: Deliberazione del Consiglio comunale n. 2 del 25 gennaio 2016 Pagina 2 di 7

- il Consiglio comunale ritiene utile per il Comune di Venezia approvare la presente proposta quale strumento per contribuire a dare compiuta attuazione ad alcuni principi generali essenziali per realizzare la prevenzione di fenomeni corruttivi, ed in particolare: promozione di una cultura della legalità; diffusione di valori etici attraverso buone pratiche; rapporto costante tra Comune e organismi partecipati e controllati; prevenzione e contrasto dei fenomeni corruttivi; analisi e trattamento dei rischi corruttivi; autonomia e indipendenza del Responsabile per la Prevenzione della Corruzione; coordinamento e coerenza tra documenti programmatici generali dell'ente; tutela del dipendente che segnala illeciti (c.d. whistleblower). - con particolare riferimento alle società ed agli enti partecipati e controllati da parte dell'amministrazione, a fronte anche di una oggettiva carenza normativa che disciplini le modalità dei rapporti e dei controlli tra ente controllante e società/enti controllati, l'anac con determinazione n. 8 del 17 giugno 21015 prevede la stipula di appositi protocolli di legalità tra amministrazione controllante e enti controllati; Ritenuto opportuno: - sulla scorta dei sopra citati principi e criteri formulare i seguenti indirizzi generali da tenere in considerazione in sede di aggiornamento del PTPC vigente, quali: sviluppo della cultura della legalità nell'espletamento dell'attività amministrativa, considerata nel suo complesso; riduzione delle opportunità di manifestazione di casi di corruzione, anche attraverso lo sviluppo di una cultura della prevenzione; condivisione e diffusione di valori e buone pratiche, anche attraverso un costante monitoraggio delle attività e dei relativi tempi; aumento della capacità di scoprire i casi di corruzione; creazione di un contesto sfavorevole alla corruzione; centralità della figura del RPC, il cui ruolo e funzione deve essere svolto in condizioni di garanzia e indipendenza; assicurare con appositi ed immediati atti organizzativi, che il RPC considerate le tante, delicate e complesse funzioni e responsabilità attribuitegli dalla legge, sia dotato di una struttura organizzativa di supporto adeguata, per qualità del personale e per mezzi tecnici, al compito da svolgere; rendere più ampio, inclusivo e condiviso possibile il processo partecipativo di predisposizione e attuazione delle misure di prevenzione alla corruzione, coinvolgendo tutti quei soggetti che a vario titolo gravitano attorno all'attività dell'amministrazione (società, organismi pubblici e privati, soggetti terzi); coordinamento e coerenza tra gli obiettivi di prevenzione della corruzione, i programmi strategici dell'ente (DUP, Piano della Performance e altri), l'organizzazione nel suo complesso per rendere uniforme e congruente l'attuazione delle misure nei vari settori dell'ente; Deliberazione del Consiglio comunale n. 2 del 25 gennaio 2016 Pagina 3 di 7

determinazione di obiettivi gestionali e strategici rivolti a tutto il personale, in particolare alla dirigenza, monitorando l'eventuale adeguamento e scostamento attraverso la definizione di indicatori oggettivamente valutabili; evidenziare la centralità della trasparenza come misura di prevenzione della corruzione, individuando specifici obblighi di pubblicazione ulteriori a quelli previsti dal d.lgs. n. 33/2013 da inserire in specifica sezione del Programma Triennale per la Trasparenza e l'integrità; procedere nelle attività di monitoraggio, verifica e controllo secondo modalità e tempistiche prestabilite nel PTPC, PTTI e nella legge; sensibilizzazione, promozione e formazione dei dipendenti su una cultura dell'etica e della legalità, attraverso specifici progetti formativi; realizzazione di un'analisi del contesto esterno al fine di ottenere informazioni necessarie per comprendere come il rischio potenziale di corruzione possa verificarsi nell'amministrazione, per via delle specificità dell'ambiente (sociali, economiche, culturali, organizzative, ecc.) in cui essa opera; realizzare un'analisi del contesto interno da attuare attraverso la mappatura dei processi organizzativi, al fine di identificare aree che, in ragione della natura e delle peculiarità dell'attività stessa, risultano potenzialmente esposte a rischi di corruzione e di capire come il sistema di responsabilità e il livello di complessità dell'ente, possono favorire il verificarsi di fenomeno corruttivi nel proprio interno; introdurre negli atti dell'amministrazione a contenuto organizzativo misure tendenti a ridurre le condizioni operative che favoriscono la corruzione, riguardanti sia l'imparzialità oggettiva che l'imparzialità soggettiva del funzionario; - formulare altresì i seguenti principi e indirizzi generali per la stipula dei protocolli di legalità sopra citati che disciplinino specifici obblighi di prevenzione della corruzione e di trasparenza e di informazione sull'uso delle risorse pubbliche, diversamente calibrati e specificati in base alle attività svolte dalle/dagli società/enti, alla tipologia di poteri, di vigilanza, di finanziamento o di nomina, che l amministrazione esercita: verifica che si adempia agli specifici obblighi di prevenzione della corruzione, la trasparenza degli stessi (PTPC, PTTI) sempre nel rispetto anche della normativa sulla protezione dei dati; trasparenza delle informazioni e delle scelte sull'uso delle risorse pubbliche da parte delle società e degli enti controllati, anche attraverso la pubblicazione degli stessi; realizzazione di un idoneo sistema informativo per monitorare l'attuazione delle misure di prevenzione della corruzione, che consenta un controllo costante da parte dell'amministrazione vigilante; disciplina formale dei rapporti tra amministrazione controllante e società ed enti controllati, anche attraverso l'istituzione di appositi tavoli di confronto; previsione di sistemi di contrasto agli sprechi e di condivisione e diffusione di buone pratiche, anche attraverso un costante monitoraggio delle attività e dei relativi tempi; disciplina di particolari situazioni di conflitti di interessi, anche potenziali; trasparenza e conoscibilità dell'attività di vigilanza e della sua efficacia; previsione di un sistema di tutela integrato del dipendente che segnala illeciti (c.d. whistleblower); previsione di eventuale sistema sanzionatorio; Deliberazione del Consiglio comunale n. 2 del 25 gennaio 2016 Pagina 4 di 7

sensibilizzazione, promozione e formazione dei dipendenti su una cultura dell'etica e della legalità, anche attraverso programmi e iniziative congiunte tra amministrazione e società ed enti controllati. Ritenuto che nella predisposizione dei protocolli di legalità con le società e gli enti partecipati e controllati ci si attenga ai principi e agli indirizzi prima indicati; Richiamati: il D. Lgs 18 agosto 2000, n. 267 (Testo Unico degli Enti Locali) e s.m.i.; la legge 6 novembre 2012, n. 190 il D. Lgs. 14 marzo 2013 n.33; il D. Lgs. 8 aprile 2013 n.39; lo Statuto del Comune di Venezia; le linee programmatiche di mandato per il quinquennio 2015 2020, approvate dal Consiglio comunale nella seduta del 29 ottobre 2015; Visti i pareri di regolarità tecnico-amministrativa espressi rispettivamente dal Direttore della Direzione Affari Generali Supporto Organi, dal Dirigente del Settore Affari Generali e Trasparenza e di regolarità contabile espresso dal Dirigente del Settore Gestione Bilancio Finanziario; Data preventiva comunicazione al consigliere delegato del Sindaco dei contenuti della presente proposta di deliberazione; Dato atto: che la I a Commissione Consiliare nella seduta 22 gennaio 2016 ha esaminato la presente Deliberazione e ha chiesto la discussione in Consiglio Comunale; Sentito il Responsabile di Prevenzione della Corruzione del Comune di Venezia; Tutto ciò premesso, a voti favorevoli unanimi (34) espressi col sistema di votazione elettronico DELIBERA 1. in coerenza con i criteri ed i principi generali suesposti, che qui si intendono integralmente riportati, approvare i seguenti indirizzi generali da tenere in considerazione in sede di aggiornamento del PTPC vigente, quali: sviluppo della cultura della legalità nell'espletamento dell'attività amministrativa, considerata nel suo complesso; riduzione delle opportunità di manifestazione di casi di corruzione, anche attraverso lo sviluppo di una cultura della prevenzione; condivisione e diffusione di valori e buone pratiche, anche attraverso un costante monitoraggio delle attività e dei relativi tempi; aumento della capacità di scoprire i casi di corruzione; Deliberazione del Consiglio comunale n. 2 del 25 gennaio 2016 Pagina 5 di 7

creazione di un contesto sfavorevole alla corruzione; centralità della figura del RPC, il cui ruolo e funzione deve essere svolto in condizioni di garanzia e indipendenza; assicurare con appositi ed immediati atti organizzativi, che il RPC considerate le tante, delicate e complesse funzioni e responsabilità attribuitegli dalla legge, sia dotato di una struttura organizzativa di supporto adeguata, per qualità del personale e per mezzi tecnici, al compito da svolgere; rendere più ampio, inclusivo e condiviso possibile il processo partecipativo di predisposizione e attuazione delle misure di prevenzione alla corruzione, coinvolgendo tutti quei soggetti che a vario titolo gravitano attorno all'attività dell'amministrazione (società, organismi pubblici e privati, soggetti terzi); coordinamento e coerenza tra gli obiettivi di prevenzione della corruzione, i programmi strategici dell'ente (DUP, Piano della Performance e altri), l'organizzazione nel suo complesso per rendere uniforme e congruente l'attuazione delle misure nei vari settori dell'ente; determinazione di obiettivi gestionali e strategici rivolti a tutto il personale, in particolare alla dirigenza, monitorando l'eventuale adeguamento e scostamento attraverso la definizione di indicatori oggettivamente valutabili; evidenziare la centralità della trasparenza come misura di prevenzione della corruzione, individuando specifici obblighi di pubblicazione ulteriori a quelli previsti dal d.lgs. n. 33/2013 da inserire in specifica sezione del Programma Triennale per la Trasparenza e l'integrità; procedere nelle attività di monitoraggio, verifica e controllo secondo modalità e tempistiche prestabilite nel PTPC, PTTI e nella legge; sensibilizzazione, promozione e formazione dei dipendenti su una cultura dell'etica e della legalità, attraverso specifici progetti formativi; realizzazione di un'analisi del contesto esterno al fine di ottenere informazioni necessarie per comprendere come il rischio potenziale di corruzione possa verificarsi nell'amministrazione, per via delle specificità dell'ambiente (sociali, economiche, culturali, organizzative, ecc.) in cui essa opera; realizzare un'analisi del contesto interno da attuare attraverso la mappatura dei processi organizzativi, al fine di identificare aree che, in ragione della natura e delle peculiarità dell'attività stessa, risultano potenzialmente esposte a rischi di corruzione e di capire come il sistema di responsabilità e il livello di complessità dell'ente, possono favorire il verificarsi di fenomeno corruttivi nel proprio interno; introdurre negli atti dell'amministrazione a contenuto organizzativo misure tendenti a ridurre le condizioni operative che favoriscono la corruzione, riguardanti sia l'imparzialità oggettiva che l'imparzialità soggettiva del funzionario; 2. approvare i seguenti principi e indirizzi generali sopra citati, per la stipula dei protocolli di legalità con società ed enti partecipati e controllati: verifica che si adempia agli specifici obblighi di prevenzione della corruzione, la trasparenza degli stessi (PTPC, PTTI) sempre nel rispetto anche della normativa sulla protezione dei dati; trasparenza delle informazioni e delle scelte sull'uso delle risorse pubbliche da parte delle società e degli enti controllati, anche attraverso la pubblicazione degli stessi; Deliberazione del Consiglio comunale n. 2 del 25 gennaio 2016 Pagina 6 di 7

realizzazione di un idoneo sistema informativo per monitorare l'attuazione delle misure di prevenzione della corruzione, che consenta un controllo costante da parte dell'amministrazione vigilante; disciplina formale dei rapporti tra amministrazione controllante e società ed enti controllati, anche attraverso l'istituzione di appositi tavoli di confronto; previsione di sistemi di contrasto agli sprechi e di condivisione e diffusione di buone pratiche, anche attraverso un costante monitoraggio delle attività e dei relativi tempi; disciplina di particolari situazioni di conflitti di interessi, anche potenziali; trasparenza e conoscibilità dell'attività di vigilanza e della sua efficacia; previsione di un sistema di tutela integrato del dipendente che segnala illeciti (c.d. whistleblower); previsione di eventuale sistema sanzionatorio; sensibilizzazione, promozione e formazione dei dipendenti su una cultura dell'etica e della legalità, anche attraverso programmi e iniziative congiunte tra amministrazione e società ed enti controllati; 3. di formulare al Responsabile di Prevenzione della Corruzione, i principi, gli indirizzi ed i criteri indicati nei punti precedenti, da tenere in considerazione per l'aggiornamento del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2016-2018; 4. di formulare al Responsabile di Prevenzione della Corruzione e a tutti gli uffici che saranno coinvolti in base alle competenze principi ed indirizzi omogenei per la predisposizione dei protocolli di legalità con società ed enti partecipati e controllati. (Proposta di deliberazione n. 765 del 29 dicembre 2015) Deliberazione del Consiglio comunale n. 2 del 25 gennaio 2016 Pagina 7 di 7

Presiede: La Presidente Ermelinda Damiano Partecipa: il Vice Segretario Generale Francesco Vergine ---------------------------------------------------------------------------------------------- La presente deliberazione è stata affissa all Albo on line del Comune il 1 febbraio 2016 per la prescritta pubblicazione fino al 15 giorno. ESECUTIVITÀ DAL 12 FEBBRAIO 2016