Ing. Laura D Aprile Responsabile Settore Siti Contaminati, ISPRA

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Lo stato di attuazione delle bonifiche dei siti industriali a livello nazionale e le opportunità offerte dalle recenti disposizioni normative in tema di semplificazioni e liberalizzazioni Ing. Laura D Aprile Responsabile Settore Siti Contaminati, ISPRA laura.daprile@libero.it

Il quadro nazionale (EIONET, 2012)-1 ISPRA è centro di riferimento nazionale per l EIONET, European Environment Information and Observation Network Nel 2011 EIONET ha inviato agli SM una richiesta di aggiornamento dei dati sui siti contaminati precedentemente trasmessi (2006) sotto forma di questionario

Il quadro nazionale (EIONET, 2012)-2 La richiesta dati trasmessa da EIONET è così strutturata: 1. Management: numero di siti potenzialmente contaminati, contaminati, bonificati e relative superfici, dati sulle anagrafi dei siti oggetto di bonifica 2. Polluting Activities: origine della contaminazione nei siti contaminati identificati, distribuzione delle attività potenzialmente contaminanti 3. Environmental Impacts: Principali tipologie di contaminanti per suolo e acque sotterranee 4. Expenditures: spesa complessiva per interventi di bonifica e per fasi di attuazione della bonifica (caratterizzazione, misure di riduzione del rischio) 5. Remediation Priorities: priorità di intervento, matrici investigate e tecnologie applicate)

1.Management 1a1 Can the progress in the management of local soil contamination be quantified (updated) at national level? Reference date Processing Step Site identification/preliminary study Preliminary investigation Main site investigation Measures completed 2008, 2011 (for the following regions: Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Campania and Puglia) Number of sites* Data source Comments Environmental Data Yearbook, See General Estimated total number 100000 ISPRA Information Environmental Data Yearbook, See General Already identified 15000 ISPRA Information Environmental Data Yearbook, See General Estimated total number Not Available ISPRA Information Environmental Data Yearbook, See General Already completed Not Available ISPRA Information Environmental Data Yearbook, See General Estimated total number 4000 ISPRA Information Environmental Data Yearbook, See General Already completed 2700 ISPRA Information Environmental Data Yearbook, See General Estimated total number 3000 ISPRA Information 1100 site only for Environmental Data Yearbook, the Lombardia Already completed 1780 ISPRA Region (2011)

2. Polluting Activities - 1 Contribution to local soil contamination [%] Power plants Oil extraction and 5% production 3% Mining 4% Military sites 1% Oil storage 5% Oil spills sites 2% Municipal waste disposal 20% Industrial waste disposal 20% Industrial and commercial activities 40%

2. Polluting Activities - 2 Contribution to local soil contamination [%] mining sites 5% Glass, ceramics, stone, soil industry 5% Metal working industry 5% Gasoline stations 20% Chemical industry 30% Energy production 15% Oil industry 20%

3. Environmental Impacts 40 35 30 25 20 Contribution to local contamination - solid matrix (soil, sludge, sediment) [%] Contribution to local contamination - liquid matrix (ground- surfacewater, leachate) [%] 15 10 5 0

5. Remediation Priorities (1) loss of biodiversity ecosystem soil surface water groundwater protection of resources dermal contact, oral uptake, dust inhalation exposure via contact/uptake with/of soil inhalation of gases explosions by landfill gas exposure to humans via landfill gas, soil gas via plants via animals via drinking water (surface water) via drinking water (groundwater) exposure to humans 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45

5. Remediation Priorities (2) Risk reduction measures for soil, sediment and sludge [%] Other soil Treatment (excavation and off site disposal) 50% In Situ Biological Treatment 10% In Situ Physical/Chemical Treatment 15% Ex Situ / Off site Biological Treatment (Assuming Excavation) 10% In Situ Thermal Treatment 0% Ex Situ / Off site Physical/Chemical Treatment (Assuming Excavation) 15% Ex Situ/Off site Thermal Treatment (assuming excavation) 0%

5. Remediation Priorities (3) Risk reduction measures for groundwater Other water treatment 15% In Situ Biological Treatment 15% In Situ Physical/Chemical Treatment 10% Containment 45% Ex Situ Biological Treatment 15%

Analisi dei dati EIONET (1) Si registra una disomogeneità dei dati forniti dalle Regioni dovuta alla mancanza di una interpretazione condivisa dei dati inseriti/inseribili in anagrafe, pertanto la comparazione delle informazioni risulta difficoltosa. Pur osservando un incremento (rispetto ai dati del 2006) nel numero di siti nei quali le attività di bonifica sono concluse, occorre osservare che questo incremento è riferibile solo all apporto di alcune regioni ( 1100 siti dei 1780 sono in Lombardia!!). Vi è quindi un sostanziale ritardo nell attuazione degli interventi, non attribuibile solo ai SIN. Per il 60 % la contaminazione di suolo, sottosuolo, acque sotterranee e/o superficiali e sedimenti sono dovute ad attività industriali o allo smaltimento di rifiuti industriali.

Analisi dei dati EIONET (2) Si registra una disomogeneità dei dati forniti dalle Regioni dovuta alla mancanza di una interpretazione condivisa dei dati inseriti/inseribili in anagrafe, pertanto la comparazione delle informazioni risulta difficoltosa. La priorità di intervento è data dalla compromissione delle risorse idropotabili (questa è del resto l impostazione normativa a seguito dell emanazione del Dlgs 04/08 che modifica il Dlgs 152/06) Le modalità di intervento sono nella maggior parte dei casi indirizzate verso lo scavo e smaltimento (nel caso di suoli/sedimenti contaminati) e verso il contenimento (nel caso delle acque sotterranee). Le tecnologie in situ vedono ancora un applicazione molto limitata.

Le prospettive offerte dalla normativa - 1 LEGGE 22 dicembre 2011, n. 214 ( Salva-Italia ) Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, recante disposizioni urgenti per la crescita, l'equita' e il consolidamento dei conti pubblici. (GU n. 300 del 27-12-2011 - Suppl. Ordinario n. 276) Art.40, comma 5 5. In materia di bonifica dei siti inquinati, per semplificare gli adempimenti delle imprese, al comma 7 dell'articolo 242 del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152, dopo il primo periodo, e' inserito il seguente: «Nel caso di interventi di bonifica o di messa in sicurezza di cui al periodo precedente, che presentino particolari complessita' a causa della natura della contaminazione, degli interventi, delle dotazioni impiantistiche necessarie o dell'estensione dell'area interessata dagli interventi medesimi, il progetto puo' essere articolato per fasi progettuali distinte al fine di rendere possibile la realizzazione degli interventi per singole aree o per fasi temporali successive.» Al comma 9 del medesimo articolo 242 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, le parole «con attivita' in esercizio» sono soppresse ed e' aggiunto infi9ne il seguente periodo: "Possono essere altresi' autorizzati interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e di messa in sicurezza degli impianti e delle reti tecnologiche, purche' non compromettano la possibilita' di effettuare o completare gli interventi di bonifica che siano condotti adottando appropriate misure di prevenzione dei rischi.

Le prospettive offerte dalla normativa - 2 Conversione in legge, con modificazioni, del decretolegge 25 gennaio 2012, n. 2, recante misure straordinarie e urgenti in materia ambientale (approvato dalla Camera) art.3 Articolo 3 (Interpretazione autentica dell articolo 185 del decreto legislativo n. 152 del 2006, disposizioni in materia di matrici materiali di riporto e ulteriori disposizioni in materia di rifiuti 1. Ferma restando la disciplina in materia di onifica dei suoli contaminati, i riferimenti al suolo contenuti all articolo 185, commi 1, lettere ) e c), e 4, del decreto legislativo 3 aprile 2006,. 152, si interpretano come riferiti anche alle matrici materiali di riporto di cui all allegato 2 alla arte IV del medesimo decreto legislativo. 2. Ai fini dell applicazione dei commi da 1 a, per matrici materiali di riporto si intendono i materiali eterogenei utilizzati in passato per la ealizzazione di riempimenti e rilevati, non ssimilabili per caratteristiche geologiche e tratigrafiche al terreno in situ, all interno dei uali possono trovarsi materiali estranei, quali esidui di lavorazioni industriali e residui in enerale, come, a mero titolo esemplificativo, materiali di demolizione e materiali terrosi. 3. Nel caso in cui il decreto di cui all articolo 49 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, non sia emanato entro il termine di novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, le matrici materiali di riporto, eventualmente presenti nel suolo di cui all articolo 185, comma 4, del decreto legislativo n. 152 del 2006, sono considerate sottoprodotti qualora ricorrano le condizioni di cui all articolo 184-bis del decreto legislativo n. 152 del 2006. 4. All articolo 240, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, dopo la parola: "suolo" sono inserite le seguenti: ", materiali di riporto". 2. Ai fini dell applicazione del presente articolo, per matrici materiali di riporto si intendono i materiali eterogenei, come disciplinati dal decreto di attuazione dell articolo 49 del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, utilizzati per la realizzazione di riempimenti e rilevati, non assimilabili per caratteristiche geologiche e stratigrafiche al terreno in situ, all interno dei quali possono trovarsi materiali estranei. 3. Fino all entrata in vigor e del decreto di cui al comma precedente, le matrici materiali di riporto eventualmente presenti nel suolo di cui all articolo 185, comma 1, lettere b), c) e comma 4, del decreto legislativo n. 152 del 2006 sono considerate sottoprodotti solo se ricorrono le condizioni di cui all articolo 184- bis del medesimo decreto legislativo n. 152 del 2006.

Le prospettive offerte dalla normativa - 3 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo (DDL 3194 approvato dalla Camera):, art.24, art.57 ART.24, comma 1 dopo la lettera f) e` inserita la seguente: «f-bis) all articolo 242, comma 7, dopo il secondo periodo e` inserito il seguente: "Nell ambito dell articolazione temporale potra` essere valutata l adozione di tecnologie innovative, di dimostrata efficienza ed efficacia, a costi sopportabili, resesi disponibili a seguito dello sviluppo tecnico-scientifico del settore"»;

7. Al fine di ridurre gli oneri sulle imprese e migliorarne la competitività economica sui mercati internazionali, la semplificazione degli adempimenti, anche di natura ambientale, di cui ai commi 3 e 4, nonchè assicurare la coerenza dei vincoli e delle prescrizioni con gli standard comunitari, il Ministero dello sviluppo economico, d intesa con il Ministero dell Ambiente e della tutela del territorio e del mare, promuove accordi di programma con le amministrazioni competenti, senza nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato, per la realizzazione delle modifiche degli stabilimenti esistenti e per gli interventi di bonifica e ripristino nei siti in esercizio, necessari al mantenimento della competitività dell attività produttiva degli im piant i industriali e degli stabilimenti di lavorazione e di stoccaggio di oli minerali strategici per l approvvigionamento energetico del Paese. 8. Nel caso di trasformazione di stabilimenti di lavorazione e di stoccaggio di oli minerali in depositi di oli minerali, le autorizzazioni ambientali già in essere in capo ai suddetti stabilimenti, in quanto necessarie per l attività autorizzata residuale, mantengono la loro validità fino alla naturale scadenza. 9. Nel caso di attività di reindustrializzazione dei siti di interesse nazionale, i sistemi di sicurezza operativa già in atto possono continuare a essere esercìti senza necessità di procedere contestualmente alla bonifica, previa autorizzazione del progetto di riutilizzo delle aree interessate, attestante la non compromissione di eventuali successivi interventi di bonifica, ai sensi dell articolo 242 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. 7. Al fine di ridurre gli oneri sulle imprese e migliorarne la competitività economica sui mercati internazionali, la semplificazione degli adempimenti, anche di natura ambientale, di cui ai commi 3 e 4, nonché assicurare la coerenza dei vincoli e delle prescrizioni con gli standard comunitari, il Ministero dello sviluppo economico, d intesa con il Ministero dell Ambiente e della tutela del territorio e del mare, promuove accordi di programma con le amministrazioni competenti, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, per la realizzazione delle modifiche degli stabilimenti esistenti e per gli interventi di bonifica e ripristino nei siti in esercizio, necessari al mantenimento della competitività dell attività produttiva degli stabilimenti di lavorazione e di stoccaggio di oli minerali strategici per l approvvigionamento energetico del Paese e degli im pianti industriali. 8. Nel caso di trasformazione di stabilimenti di lavorazione e di stoccaggio di oli minerali in depositi di oli minerali, le autorizzazioni ambientali già rilasciate ai gest ori dei suddetti stabilimenti, in quanto necessarie per l attività autorizzata residuale, mantengono la loro validità fino alla naturale scadenza. 8 - bis. Le disposizioni di cui ai com m i da 1 a 8 si applicano anche alla lavorazione e allo stoccaggio di oli veget ali dest inati ad uso energet ico. 9. I dentico.

Le prospettive offerte dalla normativa - 4 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, recante disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività (approvato dal Senato, in discussione alla Camera) Art. 48 Norme in tema di dragraggi Art.49 Terre e Rocce da Scavo

Osservazioni Conclusive I dati ad oggi disponibili sullo stato di avanzamento dei procedimenti di bonifica, seppur non statisticamente solidi a causa delle numerose disomogeneità nei criteri di raccolta e restituzione, forniscono un quadro complessivo poco confortante, con poche eccezioni. Nella consapevolezza dei ritardi nella realizzazione degli interventi di risanamento e di recupero del territorio, tenendo conto anche del quadro economico nazionale, il Governo ha introdotto alcuni provvedimenti innovativi nel campo delle bonifiche, mirati soprattutto a favorire la reindustrializzazione e il recupero dei siti dismessi. Tali provvedimenti mirano da una parte alla semplificazione del quadro normativo e dall altra all abbreviazione dell iter burocratico. Particolarmente interessante è il rilancio dello strumento dei nuovi accordi di programma che, attraverso una maggiore partecipazione degli enti locali all iter decisionale, anche per i SIN, potrà auspicabilmente favorire una rapida attuazione degli interventi rendendoli maggiormente adattabili alle realtà socio-economiche locali e consentendo di individuare le modalità di riutilizzo produttivo dei siti.