L appuntamento : manuale per comparse Cortometraggio a tema storico ispirato al libro La neve cade sui monti Diario di un ribelle di Tani Bonettini "L'appuntamento" è il titolo del cortometraggio ispirato al libro "La neve cade sui monti" del partigiano esinese Tani Bonettini e che proprio in questi mesi è stato realizzato dall''associazione culturale "L'Aial" (Codice Fiscale 90020610177), giovane realtà associazionistica nata tra la Valle Camonica ed il Sebino. L'obiettivo dell'associazione è realizzare, attraverso le moderne tecnologie di videoproduzione ed il coinvolgimento del territorio della Valle Camonica, un prodotto cinematografico che possa contribuire alla conservazione ed alla valorizzazione della memoria storica locale, con particolare riferimento alla Resistenza partigiana. A fare da corollario al cortometraggio - per il quale sono stati scritturati attori della Valle Camonica e delle province di Bergamo e Brescia - sarà il documentario che contiene le interviste già realizzate con i partigiani della Brigata Lorenzini tuttora viventi oltre ad un ampia sezione di materiale fotografico ed audiovisivo esclusivo raccolto in mesi di ricerca e documentazione grazie anche al supporto dell'archivio della Resistenza Bresciana e l'università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia. "L appuntamento ricostruisce l omonimo primo capitolo del libro ed il filmato è ambientato in tre periodi storici: la fine degli anni 60, la prima metà degli anni 30 ed infine il 1944, anno in cui effettivamente il protagonista decide di arruolarsi nei gruppi partigiani a seguito di alcuni fatti di sangue accaduti in paese. Le scene degli anni '40 e '60 sono già state girate, mentre quelle ambientate negli anni '30 sono in fase di ultimazione. In particolare, l'intento dell'associazione è di ricostruire, avvalendosi della partecipazione di non meno di cento comparse, una tipica manifestazione domenicale fascista, ovvero un'adunata in piazza con parata di militi, autorità, forze dell'ordine, iscritti al partito e civili. Questa scena è fondamentale per completare la narrazione del cortometraggio, le cui altre scene sono già state girate a Piancogno, Plemo ed Esine. Questo piccolo manuale indica, a grandi linee e a chiunque desideri partecipare, come vestirsi correttamente per poter partecipare alle riprese. Chiunque avesse a disposizione uniformi originali dell'epoca è invitato ad indossarle!!!
Uomini - civili Durante le manifestazioni del Regime gli uomini che partecipavano alla sfilata erano tenuti ad indossare l'uniforme nera da Iscritto al Partito, se potevano permettersela, o quantomeno di presentarsi con un abito ed una camicia nera con il distintivo del Partito Nazionale Fascista sul bavero. Baffi e barbe particolari sono molto graditi. Per questa scena il vestiario ideale per gli uomini sarebbe dunque composto da: - camicia nera - abito (giacca e pantalone) nero - scarpe nere -cintura nera (opzionale) - cappello nero o scuro (opzionale) - medaglie o decorazioni della I Guerra Mondiale
Altri uomini, che assistono alla parata ai lati della piazza o dei viali, possono essere invece vestiti in maniera meno caratteristica. Possono avere ugualmente un vestito, preferibilmente di colori scuri e non troppo accesi, oppure abiti da lavoro oppure abiti poveri, a seconda della classe sociale dei personaggi. Ecco alcuni esempi: Sono pertanto indicati: - abiti interi di colore scuro - giubbe e giubbetti in lana - pantaloni in tela, in lana o in velluto (marrone, grigio, nero o verdone) - camicie bianche o a tinta unita (colori spenti)
- cravatte stile anni '30 (di seta o lana con fantasie a pallini, a righe, a losanghe o a tinta unita) - scarpe eleganti marroni o nere di foggia classica - scarponi di cuoio o zoccoli di cuoio - cappotti in lana di foggia classica - impermeabili o soprabiti di foggia classica - cappelli in feltro tipo "Borsalino", pagliette, baschi, coppole (no bombetta o cilindro) - particolare attenzione va riposta nelle capigliature e negli accessori (occhiali, orologi)
Donne e ragazze - civili Le donne devono vestie con abiti piuttusto semplici, preferibilmente interi e di colore scuro (nero, blu, grigio) oppure con la gonna lunga sotto il ginocchio ed una camicia o camicietta con sopra un maglioncino, un golfino oppure una blusa, pure di colore scuro. Ecco alcuni esempi:
Vanno quindi bene: - abiti scuri interi (no tailleur) - gonne di stoffa e di lana (no jeans) - camiciette bianche o a fiori - maglioncini o golfini di lana (blu, neri, grigi, marroni) meglio se con bottoni - le calze di nylon vanno bene ma devono essere grosse, color carne - calze e calzettoni di lana - scarpe décolleté o spuntate nere o scure, basse o col tacco ma di foggia classica (no tacchi a spillo) oppure scarponi di cuoio o zoccolio di cuoio - cappotti e soprabiti (vanno bene anche con colletti di pelo, no pellicce) - scialli e foulards - cappelli e cappellini anni '30 - borse e borsette di tela o pelle, pochette, guanti di pelle NOTA: Particolare cura deve essere riposta nelle capigliature femminili: i capelli devono essere raccolti in uno chignon o come mostrato dalle immagini. Non vanno bene i capelli tinti con colori innaturali o con la ricrescita a vista, le meches, i colpi di sole, i dreadlocks rasta, le treccine.
Ragazzi - civili I ragazzi possono essere vestiti come gli adulti o come le immagini riportate. Sono pertanto indicati: - abiti interi di colore scuro - giubbe e giubbetti in lana - pantaloni in tela, in lana o in velluto (marrone, grigio, nero o verdone) - camicie bianche o a tinta unita (colori spenti) - scarpe eleganti marroni o nere di foggia classica - scarponi di cuoio o zoccoli di cuoio - cappotti in lana di foggia classica - impermeabili o soprabiti di foggia classica - particolare attenzione va riposta nelle capigliature: molti ragazzi portavano i capelli pettinati all'indietro con la brillantina. - attenzione anche agli accessori, che devono essere dell'epoca e non posteriori (occhiali, orologi)
Bambini - civili Sono stati volutamente esclusi i bambini, poiché sia i masche che le femmine erano tenuti ad indossare le uniformi scolastiche imposte dal partito: Figli della Lupa, Balilla e Avanguardisti e primi e Figlie della Lupa, Piccole Italiane e Giovani Italiane le seconde. A meno che non siano disponibili uniformi originali (o repliche) di questo tipo è preferibile non mostrare bambini e ragazzi al di sotto dei 17/18 anni.
Alcuni esempi di come vestirsi e come inviare le immagini all'associazione Ulteriori spunti possono essere tratti dal film "Amarcord" di Federico Fellini: http://www.youtube.com/watch?v=zvxz-22kflw CONTATTI Associazione Culturale L Aial (C.F. 90020610177) Via Nazionale Nr. 54, Piancogno (BS) 25052 associazione.aial@gmail.com Andrea Richini Produttore Esecutivo, Responsabile Costumi Via Nazionale Nr. 54, Piancogno (BS) 25052 Telefono: 320.2641875 E-mail: andrea.richini@gmail.com Sito internet: http://associazioneaial.wordpress.com/