Domande. In che zona furono rinvenuti i resti archeologici più antichi a Rovigo?



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Scheda Didattica B1 Rovigo alle Origini In che zona furono rinvenuti i resti archeologici più antichi a Rovigo? Accanto ai Paleoveneti e ai Romani, che altra grande civiltà caratterizzò la storia antica di Rovigo? Che grande battaglia si combattè nel territorio di Rovigo? I reperti archeologici relativi alla città sono estremamente esigui e variegati, oltre che piuttosto contraddittori e poco indicativi per attribuire definite appartenenze sull origine della città stessa. Sono stati rinvenuti manufatti risalenti all Età del Bronzo (XIII secolo a.c.) nella zona di Sarzano, ed altri oggetti di epoche più recenti, ma precise identificazioni sulle civiltà che li produssero non sono state avanzate con sufficiente attendibilità storiografica. Nella frazione di Borsea sono invece venute alla luce tracce databili tra il VI e III secolo a.c., e appartenenti a civiltà ora Paleovenete ora Etrusche, insediatisi nella bassa Pianura Padana, i primi a nord e i secondi a sud. Un recente studio sembrerebbe identificare attorno all attuale Polesine il campo della famosa Battaglia dei Campi Raudii, dove i Romani sconfissero i Cimbri nel 101 a.c., da cui si desume che la radice linguistica celtica raud abbia poi designato il territorio trasformandosi nella Roda dell Alto Medioevo. Il termine, che alluderebbe a una sorta di Rovigo romana, designa la città dalla terra rossa. Tanto gli Etruschi quanto i Romani operarono molteplici bonifiche del territorio, fino a quando nel 589 la rotta dell Adige non provocò una grande devastazione che trasformò nuovamente il Polesine in una grande palude. Fu in seguito a questo evento che si ipotizzò una diversa origine del nome Rovigo, che attingendo dal vecchio Roda e commissionandolo con il termine prodigium, appunto a designare un luogo legato a tali prodigiose innondazioni. Da quale termine deriverebbe il definitivo nome di Rovigo e perchè?

Scheda Didattica B2 Rovigo Medievale A cosa e a quando risale probabilmente la prima edificazione del castello di Rovigo? La torre Donà che primato rappresenta in termini storici e architettonici? Cosa portò all annessione di Rovigo alla Repubblica di Venezia? Il capoluogo risulta menzionato per la prima volta in un documento ravennate dell 838 e viene definito in latino villa quae nuncupatur Rodigo, ossia borgo [rurale] detto Rodigo. In documenti successivi del X secolo si continua a ricondurre Rovigo ai nomi di Roda e Rodigium, e molto probabilmente tale conglomerato urbano era ancora appena abbozzato e genericamente attribuito al potere di qualche nobile signorotto. In un documento del 920 il vescovo di Adria Paolo Cattaneo chiede ed ottiene dal papa Giovanni X il permesso di costruire un luogo fortificato per riparare la sede vescovile dalle scorrerie ungare. Alcuni storici attribuiscono a quel periodo la prima edificazione del Castello,già nel 954 appellato Castrum Rhodigii. A parte le varie versioni sull origine del castello, è invece accertato che un visconte rappresentante degli Estensi era presente a Rovigo già nel 1117, quindi si presume che la costruzione delle mura sia stata una iniziativa della casa d Este. Il castello consisteva in una semplice cittadella con un mastio al suo interno, ancora oggi conservato: la merlata torre Donà, con i suoi 66 metri, è una delle più alte torri medievali italiane, quasi sicuramente la più alta torre in muratura della sua epoca, se la data della sua edificazione è corretta. Nel 1190 Rovigo fu conquistata dai Veronesi; nel 1194 Azzo VI d Este, che lottava per la signoria di Ferrara (conquistata poi nel 1240 dal figlio Azzo VII) riprese il possesso di Rovigo con il titolo di conte grazie all intervento dell imperatore. A parte tre brevi parentesi nel 1213, nel 1309 e nel 1352 in cui i Carraresi di Padova governarono sulla città, Rovigo rimase estense per quasi tre secoli. Nel 1324 iniziarono i primi insediamenti fuori dalle mura, a sud della città. Nel 1343 il vescovo di Adria decise di costruire a Rovigo una residenza vescovile, ma la diocesi continuò a chiamarsi diocesi di Adria ; il vescovo, del resto, continuò a risiedere al di fuori della sua stessa diocesi. Il XV secolo fu tormentato per Rovigo e tutto il Polesine a causa delle continue guerre in cui gli Estensi furono coinvolti; a ciò si aggiunse la rotta dell Adige del 1438 che ebbe tra le conseguenze anche la riduzione della portata dell Adigetto. Verso la fine del secolo i debiti sottoscritti dagli Estensi per sostenere le guerre diventarono insostenibili, e così nel 1482 Rovigo e il suo territorio furono ceduti definitivamente alla Repubblica di Venezia in cambio dell estinzione del debito.

Scheda Didattica B3 Rovigo Rinascimentale Quale fu l iniziale atteggiamento di Venezia verso Rovigo? Cosa fece però Venezia alla fine del secolo XVI su pressione degli abitanti di Rovigo? Il trisecolare dominio della Serenissima cominciò male, visto che il territorio fu coinvolto pesantemente nei fatti della Lega di Cambrai (1508-1511), e coincise con una stasi nello sviluppo della città di Rovigo, a parte rare ma importanti eccezioni; il governo di Venezia fece poco per stimolare la crescita del nuovo possedimento, nonostante i podestà mandati in città inviassero relazioni in cui richiedevano un intervento più sostanziale che formale. Per imprimere subito l impronta della repubblica, fu costruita in piazza Maggiore (l attuale piazza Vittorio Emanuele II) una torre civica che poteva competere, in altezza, col mastio del castello, e vi fu pure trasferita la campana che fino ad allora vi aveva suonato; successivamente, come consuetudine, fu costruita anche la colonna con il Leone di San Marco, sempre in piazza Maggiore. Ciononostante il legame dell aristrocrazia locale con Ferrara rimase forte, al punto che i veneziani provocarono l incendio doloso della residenza estense in città, nella speranza di allentare questi rapporti che erano visti con sospetto. Alla fine del XVI secolo un movimento popolare di grandi dimensioni diede l occasione ai governanti della Serenissima di farsi ben volere anche a Rovigo: la gente chiedeva a gran voce la costruzione di un tempio dove conservare un immagine della Vergine col Bambino ritenuta miracolosa, e a tale scopo era già stata raccolta la cifra incredibile di 12.000 ducati d oro. I podestà chiamarono allora un famoso ingegnere che fu collaboratore del Palladio, il bassanese Francesco Zamberlan, per progettare e supervisionare la costruzione del tempio della Beata Vergine del Soccorso, noto col nome di Rotonda per via della pianta a simmetria centrale. Il tempio fu realizzato in tempi brevissimi, e rappresentò non solo un luogo di raccolta e pellegrinaggio per la popolazione della città e dei dintorni, ma anche una autocelebrazione dell aristocrazia di Venezia, che ne fece decorare l interno con tele di elevato valore artistico e allegorico, raffiguranti i podestà veneziani che governarono su Rovigo fino agli anni 60 del XVII secolo.

Scheda Didattica B4 Rovigo fino alla caduta della Serenissima In che direzione andarono gli interventi successivi della Serenissima a Rovigo? Durante il XVIII secolo e fino alla fine della Serenissima gli unici interventi pubblici in città furono il recupero e il restauro di edifici storici; tra gli interventi di maggior rilievo ci furono l ampliamento del duomo, il completamento del campanile della Rotonda sul disegno di Baldassarre Longhena, il restauro di palazzo Roverella in piazza e l abbattimento della torre civica cinquecentesca, sostituita dalla torre di dimensioni più modeste (e ragionevoli) che si può ancora ammirare nella piazza principale. L edilizia privata seguì l aumento della popolazione e produsse anche piccoli capolavori come il palazzo Roncale e il palazzo Angeli; in questo periodo il borgo S. Bortolo cominciò ad assumere una sua identità di quartiere fuori porta. Rovigo conservò la sua pianta pentagonale circondata dalle mura e attraversata dall Adigetto (che nei secoli perse progressivamente di importanza); alcuni tentativi da parte di privati di demolire le fortificazioni ormai inutilizzate furono fortunosamente bloccati dall intervento dei podestà, ma senza che ci fosse una reale coscienza di recupero storico; infatti a ridosso e all interno del castello furono costruite addirittura alcune case popolari, che furono donate dal nobile Marcello Grimani ai cittadini meno abbienti.

Scheda Didattica B5 Rovigo fino al Regno d Italia Cosa fecero la Francia e poi l Austria per Rovigo? Che prodotto rese Rovigo famosa commercialmente con il resto d Europa? Fu all inizio del XIX secolo, in seguito alla caduta della Repubblica di Venezia e all instaurarsi della dominazione francese in Polesine, che Rovigo conobbe un rinnovato impulso sociale e culturale alla crescita e allo sviluppo. In piazza Maggiore si trovò finalmente il posto per una sede di prestigio all Accademia dei Concordi, fondata già da oltre due secoli, ma finalmente attiva anche nel recupero urbanistico e culturale della città. L eccesso di laicismo liberale portò anche alla demolizione della storica chiesa di Santa Giustina e alla nascita, al suo posto, della piazza minore ora intitolata a Giuseppe Garibaldi; affacciandosi su questo nuovo spazio pubblico nacquero in seguito, durante la dominazione austriaca, il teatro Sociale e il palazzo della borsa commerciale. Gli stessi austriaci vollero dare il loro contributo alla piazza Maggiore con il palazzo della Gran Guardia, dal discutibile stile imprecisato che non piacque nemmeno ai contemporanei. Vennero abbattute quattro delle sei porte di accesso alla città e le fosse furono trasformate in passeggi pubblici per promuovere lo sviluppo della città all esterno delle mura estensi. Fortunosamente, gran parte della cinta muraria si salvò da questi interventi distruttivi sulle fortificazioni giudicate ormai inutili: durante il XIV secolo infatti i cittadini di Rovigo, per risparmiare la costruzione di una parete, edificarono le loro case a ridosso della parte interna delle mura, che oggi possono ancora essere ammirate dall esterno. Delle fortificazioni fatte costruire nel XII secolo si salvarono anche la torre Donà, la cosiddetta torre mozza, che faceva parte del complesso della cittadella, e la torre di via Pighin. L economia era ancora prevalentemente basata su agricoltura e allevamento. Il cavallo polesano divenne famoso in tutta Europa come la migliore razza di cavalli per il traino di carrozze; la razza polesana è estinta, soppiantata dalle automobili, ma in quel periodo fu rafforzato il palio, istituita la fiera d ottobre ed edificato l ippodromo.

Scheda Didattica B6 Rovigo dopo l annessione al Regno d Italia Che opera pubblica diede nuovo slancio all economia, dopo l annessione al Regno d Italia? L annessione al Regno d Italia diede la spinta definitiva allo sviluppo, e Rovigo cominciò ad affermarsi come punto di riferimento reale per l economia di tutto il Polesine; la borsa commerciale giunse ad avere addirittura una rilevanza nazionale. Nel 1866 la città risentì favorevolmente della costruzione della linea ferroviaria Padova-Rovigo, subito prolungata verso Ferrara e diramata negli anni successivi verso Legnago e verso Adria. All inizio del XX secolo si stabilirono le prime industrie, tra cui ebbe particolare importanza lo zuccherificio costruito a nord, ora sede della Fiera; si trattò però di episodi isolati che non ebbero sviluppi reali nel tessuto economico della città. Nel 1927 il territorio del comune fu allargato, inglobando i territori fino a quel momento autonomi di Boara Polesine, Mardimago, Buso e Sarzano, S. Apollinare con Selva, Borsea, Grignano Polesine e Concadirame. Nel 1930 si demolì la parte più fatiscente del ex ghetto ebraico, e fu creata al suo posto la piazza Roma, oggi piazza Merlin; la piazza fu abbellita con una fontana e per diversi decenni la porta San Bortolo godette finalmente dell ampio respiro che si meritava; purtroppo l inopinata costruzione a fine secolo di un discutibile chiosco in stile contemporaneo ha nuovamente oppresso lo spazio che si era liberato.