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Realizzato da Luca Monego appartenente al: Scala 1:72 Modello: ITALERI Fotoincizioni: EDUARD

Il modello Aprendo la scatola del modello della Italeri ci si trova dinnanzi a due stampate in plastica grigia finemente incise in negativo ed una di particolari trasparenti. Dimensionalmente il modello è pressoché perfetto sia nella fusoliera che nei rotori. Mi sono avvalso del kit della Eduard (kit n 72-167) di notevole fattezza ma che presenta l inconveniente di essere nato per i modelli della Matchbox e Revell, quindi bisogna effettuare delle azioni di adeguamento di parecchi particolari al kit Italeri. Ho realizzato moltissimi particolari in autocostruzione non presenti nel kit Eduard e i cui dettagli verranno illustrati nelle fasi del montaggio. Dopo la solita raccolta di documentazione effettuata sia su libri che su internet, è iniziata l opera di studio del foglio di istruzioni annotandovi tutte le modifiche. Cabina di pilotaggio ed vano di carico Come consuetudine ho iniziato la realizzazione dal cockpit (foto 1), sostituendo la strumentazione del kit con quella della Eduard modificandone la disposizione di alcuni strumenti. Ai seggiolini ho eliminato le cinture stampate sostituendole con delle cinture in fotoincisione. Foto 1 Vista l ampia vetratura del cockpit ho inserito molti cablaggi e tubature. Nel vano di carico (foto 2) ho simulato la copertura delle pareti con del panno carta da cucina opportunamente colorato di FS16231 Dark Gull Gray. Ho inserito tutti i dettagli quali sedili ripiegabili per la truppa (kit Eduard), apparati vari, tubature e cablaggi. Volendo realizzare la rampa di accesso al vano (posteriore) aperta, la zona posteriore della fusoliera (foto 3) ha subito notevoli lavori. Per prima cosa ho realizzato la struttura di ordinate (plasticard opportunamente sagomato) e longheroni (microstrip di plasticard). Foto 2 Nella zona non essendoci copertura ho realizzato tutti gli apparati (estintore compreso), i collegamenti idraulici e elettrici con filo elettrico, stagno, plasticard, lamierino di rame e parte del le fotoincisioni. Foto 3

Fusoliera e dettagli esterni L unione tra le due semi-fusoliere risulta quasi perfetta riducendo al minimo l uso di stucco. Non altrettanto perfetta risulta quella del fondo della fusoliera con la stessa necessitando di una buona dose di stucco, lisciature con carta abrasiva e successive reincisioni dei dettagli e portelli. Prima di unire le semi-fusoliere ho separato il pilone di coda (foto 4) all altezza della walk-way per Foto 4 facilitarne il trattamento. Nel pilone infatti, un portello risulta invertito, alcuni sovradimensionati e le griglie stampate, come quelle sulle gondole motori (foto 5), vanno sostituite con le fotoincisioni (per la verità sovradimensionate) ed altre realizzate con della rete metallica. Questa fase ha richiesto molto tempo e notevoli dosi di stucco e colla cianoacrilica. Dalle griglie si intravede l interno del modello e quindi si è reso necessario riempire i sottostanti comparti con ricostruzione di simulacri delle apparecchiature contenute quali motori, radiatori e tubature varie. I due grossi coni a griglia anti ingestione corpi estranei dei motori provengono dalle fotoincisioni con l aggiunta della parte posteriore e di una paratia interna ralizzate in rete metallica (foto 6). La loro costruzione Foto 5 risulta difficoltosa ma di grande effetto finale. Nella parte superiore della fusoliera ho eliminato tutti i dettagli in rilievo essendo di misure e posizione errate, riproducendoli poi in plasticard (foto 7)come molti altri particolari inesistenti nel kit. L unione delle 2 gondole motori alla fusoliera è imprecisa, richiedendo l uso di parecchio stucco, la carteggiatura e una successiva reincisione. Molte pannellature vanno cancellate e Foto 6 reincise per portarle alla versione CH-47C. Personalmente non uso nessun tipo di stucco in commercio preferendo realizzarne uno sciogliendo dello sprue (parti avanzate degli stampi) in colla liquida per modellismo. Questo accorgimento ha il duplice risultato di utilizzare lo stesso materiale del modello e di favorire l unione delle parti essendoci la colla. Di contro c e un lungo tempo di essicazione e la necessità, se l apertura è ampia, di Foto 7 ripetere più volte la stuccatura. Tutte le misure e le corrette posizioni di pannelli, particolari e griglie sono ottenute dal volume Aerofax Minigraph.

Carrelli, ruote e pozzetti vani carrelli La profondità dei vani dei carrelli nel kit è completamente errata e priva di un qualsiasi dettaglio. Per prima cosa ho eliminato dal pezzo B1 la parte interessata ricosrtuendola interamente nelle giuste forme e misure con del plasticard e lamierino di rame. I carrelli posteriori necessitano di parecchio lavoro, per renderli simili al vero, essendo completamente privi di dettagli come anche delle barre degli ammortizzatori. Per la loro Loro realizzazione mi sono servito di plasticard, filo di rame e stagno. I carrelli posteriori differiscono, essendo quello di destra motorizzato per permetterne lo sterzo, mentre quello sinistro è libero di piroettare. I carrelli anteriori non necessitano di altrettanto lavoro richiedendo solo il ridimensionamento dell ammortizzatore esteso in posizione di volo, tagliando la parte in eccesso e riproducendo i ganci di ancoraggio del velivolo. Le ruote hanno subito solo l aggiunta dell ultimo disco dei freni (autocostruiti) e la riproduzione dell effetto dovuto al peso del velivolo, ottenuto appoggiando la ruota Foto 8 stessa su una superficie molto calda. Completano le operazioni la colorazione in Dark Gull Gray FS16231, l aggiunta delle tubature dell impianto idraulico, cavetti di rame per dissipare l elettricità statica e qualche targhetta (foto 8). Rotori Il maggior lavoro svolto sui rotori e concentrato nel dettagliare la zona del meccanismo della testa degli stessi (foto 9). Il problema maggiore incontrato è dato dalla riproduzione dei giunti di variazione dell angolo delle pale, risolto incidendoli e forandoli. Per il dettaglio di detta zona mi sono avvalso delle stupende foto presenti sul volume Minigraph 27 della Aerofax. La colorazione è interamente in Semi Gloss Black come le pale, le quali hanno subito solamente una piegatura a caldo per riprodurre la curvatura dovuta al peso delle stesse. Le carenature delle teste dei rotori (foto 10) differiscono l una dall altra per un particolare riprodotto in plasticard e sono colorate in Semi Gloss Black con le scritte No Step in bianco e che sono ricavate dal magazzino delle decals. Foto 9 Foto 10

Colorazione L esemplare da me realizzato riproduce un velivolo appartenente all 11 GRP. SQ. ETM Ercole di Viterbo negli anni 80-90 Questa colorazione ha uno schema in F.S. 16118 Grigio Mare Scuro 2 e F.S. 16081 Verde Scuro 9 per le superfici latero-superiori, mentre quelle inferiori sono in F.S. 37178 Alluminio. I colori da me utilizzati sono della XtraColor e sono l X130 Gunship Grey FS16118, l X129 Dark Grey Euro-1 FS16081 e l X142 Aluminium. Dopo aver atteso una completa asciugatura ho passato l intera superficie con un lavaggio con colori ad olio nella tonalità marrone molto scuro, per evidenziare le pannellature. Un discorso particolare meritano le decals, ricavate da vari fogli, sia quello del kit che di produzione Tauro. Le lettere formanti le scritte ESERCITO e i numeri di reparto e matricola sono state rifilate una ad una per eliminare completamente la parte trasparente della stessa. Non essendo ancora in commercio un foglio decals con i Data Stencils per questo velivolo sono ricorso alla auto-produzione degli stessi, stampandoli su un foglio decal trasparente con una stampante laser. Parlando con un amico pilota elicotterista sono venuto a conoscenza del fatto che sui Chinook italiani in colorazione Grigio/Verde i Data Stencils erano nella doppia lingua inglese/italiana. Grazie ad una mirata serie fotografica dedicata appunto agli stencils ripresi singolarmente ho potuto creare con l aiuto del computer tutte le scritte reali stampandole poi su un foglio decals neutro trasparente Experts-Choice della Bare-Metal Foil. Questo foglio decals si compone di circa 180 unità la cui posa ha richiesto notevole pazienza e tempo Dopo la posa delle decals per accentuare l effetto usura dei colori, con la tecnica del pennello asciutto, ho applicato all intero modello un lavaggio con bianco ad olio molto diluito pannello per pannello, ottenendo un risultato non omogeneo e molto (a mio parere) soddisfacente. Anche il colore alluminio ha ricevuto dei lavaggi in marrone scuro per evidenziare le pennellature. Tutte le varie antennine (foto 11)sono autocostruite nei materiali più diversi, la lunga antenna HF (sul lato) e i cavi di ancoraggio delle pale rotore sono realizzati con dei capelli femminili... Completa questa fase di sporcatura del modello la riproduzione di trabocchi di liquidi e sbuffi di vapore e fumi vari. Quelli riguardanti gli scarichi dei grossi motori sono ottenuti con l aerografo utilizzando varie tonalità di azzurri e grigi. Come ultima fase ho passato una mano di vernice trasparente lucida per parificare gli spessori delle decals e fissarle e poi un paio di passate con vernice trasparente opaca per donare l aspetto vissuto finale. Foto 10