14 dicembre 2014 quinta di avvento anno B (Messa vigiliare del sabato: la voce guida prima che inizia la processione all altare) Celebriamo la Messa vigiliare della quinta domenica di Avvento. In questa aula santa, invochiamo lo Spirito Santo perché accenda i nostri cuori del desiderio di incontrare ancora il Signore Gesù nei giorni di questo Avvento. Seguendo l antica disciplina dell oriente cristiano, la Chiesa milanese valorizza, accanto alla domenica, giorno di festa per eccellenza, il carattere festivo che Dio ha assegnato al sabato. La Messa del sabato sera inizia con la celebrazione dei vesperi primi della domenica: vesperi che anche noi celebreremo tra poco. Anche questa Messa è la presenza sempre nuova della Pasqua di Gesù Crocifisso e Risorto, che ogni sabato sera viene annunciata all inizio della Messa. Vi invitiamo a prendere tutti il foglietto con il testo della Messa e il foglietto dei canti. Accogliamo la processione in piedi. 1
14 dicembre 2014 quinta di avvento anno B Prima del segno di croce: Buona domenica e buona santa Messa. Anche oggi siamo a Messa perché vogliamo incontrare Gesù; speriamo che Gesù ci dica qualcosa che ci faccia innamorare di Lui; vogliamo diventare cristiani innamorati di Gesù. Questo è il desiderio del Padre: ascoltate Gesù. Dopo di essere entrati in chiesa per unirci ai fratelli e formare con loro una comunità che prega, che adora, che loda, che ringrazia il nostro Signore, adesso entriamo in preghiera con il canto. 2
15 dicembre 2013 quinta di avvento anno A A meno che Gesù! Sia lodato Gesù Cristo! Mi piacerebbe tanto che ciascuno di voi rileggesse poi, dopo la Messa o a casa, la lettura di Isaia: è una pagina che commuove e che provoca subito una domanda: ma quando mai verrà un mondo così, come quello che descrive il profeta? Io sono sicuro che verrà: ma voi credeteci non per la mia parola, ma per la parola di Gesù: Ecco, io farò cieli nuovi e terre nuove! Io sono sicuro che un po di questo mondo c è già: io non posso raccontarvi, come alla tv, il mondo che incontro e un po riconosco passando in questi giorni nelle vostre case per la benedizione di Natale. Ma vi assicuro che ho visto, e continuerò a vedere nei prossimi giorni, un mondo così, proprio così: a casa vostra. Pensavo a questo, incontrando in questi giorni di Benedizioni natalizie un paio di mamme in attesa di un bambino: anche se l incontro dura pochi minuti, ti accorgi che lo sguardo, i gesti, il loro corpo emanano una potenza, un fulgore, che ti illumina e consola. Ti dà forza: è la forza degli uomini che attendono e accompagnano la nascita del figlio. Dai, tiriamoci su le maniche e con coraggio continuiamo a costruire questo mondo che non sarà grande come una cattedrale, ma grande grande come la vostra casa! Anche la lettera agli Ebrei merita una particolare attenzione. Al termine: Gesù può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio: egli infatti è sempre vivo per intercedere a loro favore. Ho pensato a tanti amici e fratelli che cercano di avvinarsi a Dio, ma non ci sono ancora riusciti. Ho pensato anche a tanti amici e fratelli che proprio non cercano di avvicinarsi a Dio. Forse tra di voi non c è nessuno. Ma io ne conosco tanti. Mi basta pensare all ultimo che ho incontrato pochi giorni fa. È un giovane: con lui ogni tanto ci incontriamo per chiacchierare e mangiare una pizza insieme. L ultima volta che l ho incontrato (l altro ieri) gli ho chiesto: Che rapporto c è tra te e Gesù? Mi ha risposto: Tra me e Gesù, ormai da qualche anno, c è molta distanza: siamo lontani. Ma io non ci credo: a lui non l ho detto. Io sono sicuro che Gesù, come dice san Paolo, intercede per lui. Secondo me, 3
presto o tardi si incontreranno, o forse si scontreranno. Almeno non saranno più distanti. Ti aspettiamo anche noi, amico mio! C è una parola del vangelo che mi fa paura, è di Giovanni: In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete. Come si fa a non conoscere Gesù?! Come si può non conoscere Gesù?! C è una pagina di vangelo tragica, ed è scritta per noi (Mt 25, 41-45): Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Perché ho avuto fame e non mi avete riconosciuto; ho avuto sete e non mi avete riconosciuto; ero forestiero, nudo, malato, in carcere e non mi avete riconosciuto. Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo riconosciuto? Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me. Questo ci succede tutti i giorni: tutti i giorni facciamo parte dello spettacolo del mondo dove i poveri, gli ultimi, i disperati non sono riconosciuti. E noi veniamo a Messa, i preti parlano sempre dei poveri, la Caritas parrocchiale si dà da fare per i poveri e comunque i poveri non sono mai contenti di quello che facciamo per loro e i poveri continuano ad essere sempre più poveri, i disperati sempre più disperati. Appunto, in mezzo a voi vi sta Uno, vi stanno tanti che voi non conoscete: sono i fratelli più piccoli di Gesù! Penso di non sbagliarmi: siamo ormai tutti presi (il tempo, la mente, i pensieri, le cose da ricordare, i soldi ), tutti travolti da una corrente che ci trascina verso il Natale. E accanto a questo, molto nervosismo, un po di ansia, qualche delusione Contiamo di riuscire a fare tutto in tempo e arriviamo al Natale stressati e stanchi, e anche scontenti. Gesù non è contento pensando che il suo Natale ci procura così tanti affanni e tensioni. Gesù è venuto tra di noi per darci la possibilità di avere una vita buona come la sua. A questo proposito: mi è venuto un pensiero sul prossimo Natale: cerchiamo di vivere i rapporti quotidiani (dalla famiglia al lavoro), cerchiamo di viverli attingendo luce speranza gioia serenità salute dalla luce, dalla speranza, dalla gioia, dalla serenità, dalla salute degli altri: Sappi splendere della speranza degli altri! Sarebbe il regalo più bello per Natale. Cerchiamo negli altri la cosa più preziosa che ci possono donare. Non è sempre la più evidente, anche perché noi siamo 4
distratti da tante cose. Ma questi sono giorni giusti per andare al profondo del nostro cuore e chiederci: io sono felice? E che cosa mi manca per essere felice? E ci accorgeremmo che ciò che ci manca per essere felici è a portata di mano: è lo sguardo puro che sa vedere quello che gli altri ci possono donare per essere felici. Saremmo noi, ma lo sarebbero anche loro. È il cuore finalmente libero dai risentimenti, dai rancori, dalle gelosie Sappi splendere della speranza degli altri! Gesù sarà contento se ci prepariamo al suo Natale così. Sappiamo splendere della speranza degli altri! Gesù, non chiudere i tuoi occhi. Guardaci: siamo noi, tuoi fratelli, che tu ami. Facci splendere della speranza che c è in Te! 5