Multicast. Davide Guerri CASPUR

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Multicast Davide Guerri CASPUR 1

Nota di copyright Copyright 2006 by Davide Guerri (<davide.guerri@gmail.com>). Fatte salve esplicite autorizzazioni, la copia letterale e la distribuzione di questo documento sono permesse con qualsiasi mezzo, a condizione che questa nota sia riprodotta nella sua interezza e che venga mantenuto il riferimento all autore. Davide Guerri CASPUR 2

Sommario Introduzione Multicast intra dominio PIM SM Multicast inter dominio Cos è il Multicast Concetti di base MSDP MBGP Multicast su rete locale IGMP Ottimizzazioni 3

Introduzione 4

Introduzione Cos è il multicast Nelle reti a commutazione di pacchetto abbiamo 4 tipi di indirizzamento riferiti a differenti schemi di routing: Lo scopo del multicast è quello di ottimizzare, rispetto a unicast, l invio e l instradamento delle informazioni destinate a più client 5

Introduzione Concetti di base Il paradigma d instradamento è totalmente differente da quello tradizionale IP (destination based) Un gruppo o indirizzo multicast identifica l insieme di client che intendono ricevere uno specifico flusso Nella notazione standard, un gruppo multicast G proveniente da qualunque sorgente è identificato dalla coppia (*,G) mentre se la sorgente S è definita si utilizza la notazione (S,G) dove S è un indirizzo IP unicast. Gli indirizzi IP di classe D sono tutti e soli quelli riservati al multicast: 224.0.0.0/4 ovvero da 224.0.0.0 a 239.255.255.255 alcuni range sono riservati a specifici scopi (GLOP, SAP, Local Scoped, ) L indirizzo IP degli effettivi destinatari di una trasmissione multicast non è in alcun modo in relazione con il gruppo multicast al quale essi appartengono 6

Introduzione Concetti di base Esistono 2 modalità di distribuzione dei flussi multicast utilizzabili in relazione al rapporto tra il numero di destinatari e quello totale degli host della rete: Densa Si assume che i destinatari siano la maggior parte degli host Basata su flooding periodico e pruning Adatta in domini circoscritti e per alcune tipologie di applicazioni Sparsa Si assume che i destinatari siano una frazione degli host della rete Basata su richiesta esplicita di unione ( join ) al gruppo Adatta per la distribuzione su scala geografica In queste slides tratteremo esclusivamente la distribuzione sparsa 7

Introduzione Concetti di base Gli algoritmi alla base della distribuzione multicast fanno uso di tabelle di routing (nell accezione canonica) ma solo per decisioni che riguardano indirizzi unicast (segnalazione) I percorsi di distribuzione del multicast sono costruiti in direzione contraria rispetto a quella del flusso: dai recevitori alla sorgente. Si parla infatti di Reverse Path Forwarding (RPF) I router abilitati al multicast possono mantenere una tabella d instradamento separata da quella utilizzata dal routing unicast, denominata RPF table In questo modo è possibile applicare delle politiche differenti per traffico unicast e multicast Per un dato indirizzo IP unicast U, il RPF neighbor di un router A è il next hop per raggiungere U secondo la RPF table. 8

Introduzione Concetti di base L instradamento dei pacchetti IP con indirizzi multicast è regolato da apposite strutture dati nelle quali ad un dato gruppo multicast è associata una lista di interfacce sulle quali replicare il traffico Tali liste, costruite dagli algoritmi di routing multicast, sono denominate Output Interface List (OIL) e sono sempre riferite ad un gruppo multicast in termini di (*,G) o (S,G) Le OIL sono strutture altamente dinamiche, al contrario delle RPF table (che pur potendo essere dinamiche, non variano molto spesso) Gi 0/0/2.1 (*,G) Gi 0/0/3.10 Gi 0/1/1.1 (S,G) Fe 0/1.1 Attenzione: (S,G) (*,G) Le OIL e gli stati del router che inoltra il traffico per G possono coesistere per (S,G) e (*,G) Fe 1/2 Esempio di OIL per (*,G) e (S,G) 9

Introduzione Concetti di base Due modelli di servizio: Molti a Molti (Any Source Multicast, ASM) Più sorgenti possono trasmettere verso lo stesso gruppo multicast Adatto a sessioni di chat, video conferenze, giochi online Realizzato, ad esempio, con un sottoinsieme delle funzionalità di PIM SM e IGMPv2 Uno a Molti (Source Specific Multicast, SSM) Più sorgenti possono trasmettere verso lo stesso gruppo multicast ma si può selezionarne uno specifico sottoinsieme Adatto a trasmissioni audio/video o dati Realizzato, ad esempio, mediante un sottoinsieme delle funzionalità di PIM SM e IGMPv3 10

Introduzione Concetti di base Per raggiungere tutti i membri del gruppo multicast, la rete deve configurarsi per creare un albero di distribuzione Le foglie sono i client, la radice è la sorgente del gruppo Si possono avere alberi di distribuzione sovrapposti se più sorgenti trasmettono su uno stresso gruppo Nel modello di servizio SSM, si seleziona un sottoinsieme di alberi, riferiti a specifiche sorgenti 11

Introduzione Concetti di base Nel modello ASM la sorgente del gruppo multicast non è definita È necessario un configurare nella rete un punto di ritrovo tra sorgenti e ricevitori Ogni sorgente comunica a quest entità la sua presenza Ogni ricevente si riferisce ad esso per conoscere l indirizzo delle sorgenti di un dato gruppo multicast Nel modello SSM si assume che, in qualche modo, i membri del gruppo multicast conoscano l indirizzo della sorgente 12

Introduzione Concetti di base È importante capire la differenza tra i protocolli di routing che popolano la RPF table e quelli che popolano le OIL (e che dunque creano dinamicamente l albero di distribuzione multicast) Protocol Indepependent Multicast Sparse Mode (PIM SM) è un esempio di protocollo di routing multicast che non agisce sulle RPF Tables ma è responsabile dell instradamento del traffico. PIM SM utilizza le RPF table per determinare i neighbor RPF cui inoltrare i messaggi di segnalazione Spesso i protocolli di routing responsabili del popolamento delle tabelle RPF sono estensioni di protocolli usati tipicamente per unicast Multicast Extension for BGP (MBGP), è utilizzato esclusivamente per popolare le RPF table Altri protocolli utilizzati per multicast sono Protocol Indepependent Multicast Dense Mode (PIM DM) Multicast Extension for OSPF (MOSPF) DVRMP (simile a PIM DM ma è legato a IP) 13

Multicast intra dominio PIM 14

Multicast Intra dominio PIM::Concetti di base PIM è un protocollo di routing in grado di governare l instradamento del traffico multicast È indipendente dal protocollo di rete: Può essere incapsulato in diversi tipi di pacchetti L3 (e.g.: IPv4 e IPv6) e può essere utilizzato per diverse tipologie di routing multicast (e.g.: IPv4 e IPv6) È basato sullo scambio di messaggi tra router Può operare sia in modalità densa sia sparsa PIM SM mira a costruire un albero di distribuzione multicast dove ogni cammino da una foglia alla radice sia lo shortest path dalla sorgente ai client. Tale albero è denominato Shortest Path Tree (SPT) 15

Multicast Intra dominio PIM SM::Concetti di base Nel modello ASM, PIM SM richiede la presenza di un Rendezvous Point (RP) Ogni sorgente multicast è registrata (dal router ad essa direttamente connesso) presso un RP Ogni router del dominio PIM SM conosce l indirizzo di un RP ad esempio in quanto configurato manualmente Per ASM, prima di costruire lo SPT radicato nella sorgente, PIM SM costruisce un Rendevouz Point Tree (RPT), ovvero un albero di distribuzione (sub ottimale) costituito da due SPT: Uno radicato nel RP ed in grado di distribuire i pacchetti multicast dal RP ai membri del gruppo multicast Uno radicato nella sorgente ed in grado di distribuire i pacchetti dalla sorgente al RP In un dominio PIM SM, possono convivere più RP ognuno dei quali responsabile di differenti gruppi multicast 16

Multicast Intra dominio PIM SM::Concetti di base Sorgenti e riceventi di gruppi multicast non agiscono direttamente sull instradamento Tutte le operazioni di iscrizione e abbandono di un gruppo o di registrazione di una sorgente multicast sono mediate dai router Se su una LAN con degli host vi sono più router multicast, solo uno di questi ha un ruolo attivo nel soddisfacimento delle richieste degli host Tale router è denominato PIM Designated Router e, per conto degli host della LAN, è responsabile Dell iscrizione ai gruppi multicast Dell abbandono di un gruppo multicast Della registrazione di nuove sorgenti multicast sul RP L elezione del DR avviene per mezzo di appositi messaggi PIM Hello, destinati a tutti i router della LAN 17

Multicast Intra dominio PIM SM::Concetti di base In PIMv2 il Designated Router è generalmente il router con indirizzo IP più alto È possibile specificare esplicitamente una priorità che interviene nell elezione del DR È possibile che un router con metriche più favorevoli per raggiungere la sorgente (o il RP) svolga il ruolo di DR nella costruzione dell albero di distribuzione multicast 18

Multicast Inter Dominio Esempio di costruzione dell albero di distribuzione per PIM SM 19

Multicast Intra dominio PIM SM::Costruzione dell albero di distribuzione Il router C è il RP del dominio PIM SM B è un router multicast direttamente connesso ad una sorgente S A è un router multicast direttamente connesso ad un client R Sia G un gruppo multicast, inizialmente S non trasmette su G e nessuno ha richiesto l iscrizione a tale gruppo 20

Multicast Intra dominio PIM SM::Costruzione dell albero di distribuzione a) R richiede l iscrizione al gruppo G per mezzo di un IGMP Membership Report (*,G) b) A invia un PIM Join (*,G) verso il RPF neighbor per il RP (ovvero il router C) Nell esempio, i Join si propagano verso C ed ogni router aggiunge l interfaccia dalla quale li riceve alla OIL per (*,G) Quest ultima operazione crea un ramo del RPT, che rimane attivo anche se non c è ancora traffico attraverso esso 21

Multicast Intra dominio PIM SM::Costruzione dell albero di distribuzione c) S comincia a trasmettere sul gruppo G d) Appena appresa l esistenza di una nuova sorgente, B provvede a registrarla sul RP mediante invio di messaggi PIM Register (S,G) Quest ultimi messaggi (unicast) incapsulano i pacchetti multicast trasmessi da S. Viene generato un PIM Register (S,G) per ogni pacchetto multicast che B riceve. e) C apprende l esistenza di una nuova sorgente ed inoltra il traffico che riceve direttamente da B sulle interfacce presenti nella OIL per G f) Il flusso multicast si propaga fino al router A R riceve il primo pacchetto relativo al gruppo G 22

Multicast Intra dominio PIM SM::Costruzione dell albero di distribuzione g) Per evitare l incapsulamento del traffico multicast, C invia un messaggio PIM Join (S,G) verso la sorgente S. Il messaggio è inviato al RPF neighbor per S e si propaga fino al router direttamente connesso con la sorgente, B. Nell esempio, tutti i router coinvolti aggiungono le interfacce sulle quali ricevono i Join, alla OIL per (S,G) h) B comincia ad inoltrare verso C il traffico multicast nativo Quando quest ultimo raggiunge il RP, C riceve 2 volte ogni pacchetto multicast: una volta incapsulato nei PIM Register ed una volta nativamente i) Per fermare i PIM Register (S,G), C invia un PIM Register Stop (S,G) a B. 23

Multicast Intra dominio PIM SM::Costruzione dell albero di distribuzione A questo punto il flusso multicast arriva a R ma l albero di distribuzione costruito (detto Rendezvous Point Tree, RPT) non è ottimale. Il router direttamente connesso al ricevente del gruppo (i.e.: A), se configurato per farlo, può dare inizio alla creazione dello Shortest Path Tree (SPT) per S. j) Fin dal passo e), A conosce la sorgente del gruppo multicast in quanto riceve i pacchetti da quest ultima tramite il RP. Per costruire lo SPT, A invia un PIM Join (S,G) verso il RPF neighbor per S. k) Alla ricezione di quest ultimo messaggio, B aggiunge l interfaccia verso A alla OIL per (S,G) e, come conseguenza, comincia l invio del traffico multicast anche su quest ultima. 24

Multicast Intra dominio PIM SM::Costruzione dell albero di distribuzione l) A comincerà a riceve due volte ogni pacchetto multicast: una volta da B ed una volta dal RP. Quando questo accade, A invia un PIM Prune (S,G,RPT) verso C. Tale messaggio richiede l eliminazione degli stati d inoltro del solo RPT per una sorgente specifica di G: più sorgenti potrebbero trasmettere sullo stesso gruppo ma per esse lo SPT potrebbe non essere stato costruito. Gli stati per (*,G) rimangono invariati. Il router che riceve il messaggio di pruning elimina l interfaccia dalla quale lo riceve dalla OIL per (S,G,RPT); se, dopo questa operazione, la OIL per (S,G,RPT) risulta vuota, esso genera a sua volta un PIM Prune (S,G,RPT) verso il RPF neighbor per il RP 25

Multicast Intra dominio PIM SM::Costruzione dell albero di distribuzione m) Se C non ha più entry nella OIL associate a (S,G), invia a sua volta un PIM Prune (S,G) verso la sorgente B Il router che riceve il messaggio (il RPF neighbor di C per B) elimina l interfaccia dalla quale lo riceve dalla OIL per (S,G). Se, dopo questa operazione la OIL per (S,G) risulta vuota, esso genera a sua volta un PIM Prune (S,G) verso il suo RPF neighbor per S. 26

Multicast Intra dominio PIM SM::Costruzione dell albero di distribuzione Situazione finale Finché la topologia della rete non cambia, anche l albero di distribuzione non varia. Periodicamente ogni router coinvolto, invia al suo RPF neighbor per S un messaggio PIM di Join per effettuare il refresh dei timer di vita degli stati d inoltro La scadenza di questi timer ha un effetto assimilabile al pruning esplicito L invio periodico di messaggi di Join, consente la riconvergenza della distribuzione in caso di variazioni topologiche in quanto anche le RPF table (quando popolate da algoritmi di routing dinamico) sono modificate 27

Multicast Intra dominio PIM SM::Costruzione dell albero di distribuzione Il router direttamente connesso alla sorgente continua a comunicare al RP la presenza di quest ultima per mezzo di messaggi PIM Register (S,G) che però non incapsulano più traffico multicast Tali messaggi sono denominati PIM null register messages (S,G) e terminano solo quando la sorgente non è più attiva 28

Multicast Intra dominio PIM SM::Costruzione dell albero di distribuzione Il procedimento di costruzione dell albero di distribuzione, viene ripetuto se qualche altro client richiede l iscrizione al gruppo G: 1. 2. 3. Il router direttamente connesso al ricevente inizia la costruzione del RPT Il RP costruisce uno SPT con radice nella sorgente Viene infine costruito lo SPT tra sorgente e ricevitore Il traffico generato da una nuova sorgente S che comincia a trasmettere su G raggiungerà il RP e, di conseguenza, tutti i client iscritti al gruppo G. Si ripeterà poi la costruzione dello SPT, come visto in precedenza anche per (S,G) 29

Multicast Intra dominio PIM SM::Costruzione dell albero di distribuzione Non tutti i passaggi visti sono sempre necessari: Se, durante la propagazione dei PIM Join per (S,G), s incontra un router che ha già uno stato d inoltro per (S,G), l interfaccia di provenienza di quest ultimo viene aggiunta alla OIL per (S,G) ed il processo s interrompe Lo stesso vale per richieste inerenti (*,G) (utilizzate nella costruzione del RPT) 30

Multicast Intra dominio PIM SM::Costruzione dell albero di distribuzione Nell esempio precedente, un client R richiede l iscrizione al gruppo G prima che S cominci a trasmettere su G Se il RP non ha richieste pendenti quando S comincia a trasmettere: alla ricezione del PIM Register (S,G) inviato da B, il RP invia subito un PIM Register Stop (S,G) verso B ma (al contrario dell esempio precedente) non procede alla creazione dell albero di distribuzione radicato in quest ultimo router B continua comunque il periodico invio di messaggi PIM Null Register (S,G) per segnalare l esistenza di una sorgente attiva 31

Multicast Intra dominio PIM SM::Costruzione dell albero di distribuzione Se un client richiede l uscita da un gruppo multicast o se non ne rinnova l iscrizione entro un certo periodo di tempo Il router direttamente connesso al client, invia un PIM Prune (S,G) al RPF neighbor per la sorgente Ciò viene ripetuto per ogni sorgente per la quale è stato costruito uno SPT per G Il router che riceve la richiesta elimina l interfaccia sulla quale la riceve dalla OIL per (S,G) Se non vi sono più interfacce nella OIL per (S,G), il router di upstream invia a sua volta un prune verso il RPF neighbor per S. 32

Multicast Intra dominio PIM SM::Source Specific Multicast SSM è realizzato con un sottoinsieme delle funzionalità di PIM SM Tutti i gruppi multicast possono essere utilizzati con questo modello ma, per IPv4, è riservato allo scopo il blocco d indirizzi 232.0.0.0/8 ASM può essere implementato con un insieme di iscrizioni a gruppi multicast del modello SSM È però necessario utilizzare un meccanismo esterno per il discovery delle sorgenti SSM è estremamente più semplice e versatile di ASM Non è più necessario il RP(!) Risolve quasi del tutto i problemi di sicurezza legati al modello ASM (i.e.: DoS) L identificativo di una trasmissione multicast comprende anche l indirizzo della sorgente Risolve alcuni problemi legati al limitato spazio d indirizzamento IPv4 dedicato al multicast (e.g.: GLOP) 33

Multicast Inter Dominio 34

Routing Multicast Inter dominio MSDP::Cenni Poiché ogni dominio PIM SM fa uso di un proprio RP, non è possibile utilizzare direttamente meccanismi di costruzione dell albero di distribuzione PIM SM visti in precedenza È necessario un meccanismo in grado di permettere lo scambio di informazioni tra RP circa le sorgenti registrate ed attive Multicast Source Discovery Protocol (MSDP) È utilizzato per ricevere / comunicare le sorgenti attive di un RP (ovvero quelle registrate secondo i meccanismi di PIM visti in precedenza) ad altri RP Il suo utilizzo tipico è tra differenti domini PIM SM ma può essere utilizzato per ridondare il RP di uno stesso dominio (ad esempio per mezzo dell indirizzamento anycast) 35

Routing Multicast Inter dominio MSDP::Cenni Prima dell avvento di MSDP, il routing multicast inter dominio era realizzato posizionando i RP sul bordo dei punti di interscambio e abilitando PIM DM sulle interfacce di peering Il traffico multicast che perveniva ad un RP veniva inviato in flooding a tutti gli altri RP che, in quanto router PIM, venivano a conoscenza delle sorgenti degli altri domini Quest approccio, oltre a generare una grossa quantità di traffico, costringeva ad un posizionamento non sempre ottimale dei RP per i domini afferenti l IXP 36

Routing Multicast Inter dominio MSDP::Cenni I RP di due domini PIM SM che vogliano scambiare informazioni circa le sorgenti attive (SA) stabiliscono un peering MSDP Il peering è configurato manualmente dagli amministratori A meno di filtri, ogni sorgente attiva viene comunicata a tutti i peerer MSDP (tranne quello dalla quale è ricevuto) Sono comunicate anche le sorgenti ricevute dagli altri RP e questo è utile qualora un dominio voglia dare transito al traffico multicast di altri domini I messaggi MSDP sono veicolati da una connessione TCP I meccanismi di costruzione dell albero di distribuzione multicast rimangono quelli di PIM SM, tuttavia il RP di riferimento per i router multicast rimane quello del dominio d appartenenza la sorgente può trovarsi in qualunque dominio per il quale si ricevono SAs tramite MSDP 37

Routing Multicast Inter dominio MSDP::Cenni Entrando più nel dettaglio con un esempio: 1. Secondo il protocollo PIM SM, le sorgenti attive del dominio A vengono registrate sul RP A 2. Attraverso il peering MSDP tali sorgenti, e i gruppi multicast ad esse relativi, sono comunicate al RP del dominio B 3. e 4. Viene costruito il RPT come visto in precedenza. 5. Viene costruito lo SPT radicato nel router direttamente connesso alla sorgente 38

Routing Multicast Inter dominio MSDP::Cenni N.B.: Nel modello di servizio SSM, MSDP non è necessario (!) I router di un dominio possono direttamente costruire lo SPT in quanto conoscono l indirizzo della sorgente 39

Routing Multicast Inter dominio MBGP::Cenni Il multicast inter dominio può funzionare anche senza uno specifico EGP per multicast Come abbiamo visto le tabelle di routing per unicast e multicast (RPF tables) possono coincidere MSDP e PIM (ad esempio) sono sufficienti al funzionamento del multicast inter dominio, laddove non vi siano particolari esigenze d instradamento MBGP è una estensione del protocollo BGP in grado di popolare dinamicamente le tabelle RPF Le rotte annunciate o ricevute tramite MBGP non influenzano mai il traffico unicast Al contrario di PIM, non agisce direttamente sugli stati d inoltro del traffico multicast 40

Routing Multicast Inter dominio MBGP::Cenni MBGP è utile quando le normali tabelle di routing unicast e quelle multicast devono essere differenti, ad esempio per Evitare che il RPF neighbor di un router sia un router non abilitato al multicast Forzare la ricezione / instradamento del traffico multicast attraverso un particolare percorso MBGP funziona esattamente come BGP! È solo un modo per far distinguere ai peerer l annuncio di rotte che (eventualmente) popoleranno le tabelle di routing unicast e quelle che (eventualmente) popoleranno le tabelle RPF 41

Multicast su rete locale 42

Multicast su rete locale IGMP::Concetti di base Il più diffuso protocollo utilizzato per l iscrizione ad un gruppo multicast da parte dei client è Internet Group Management Protocol (IGMP) IGMP viene utilizzato esclusivamente tra host e router Tramite IGMP gli host informano il router multicast della rete che desiderano ricevere (non ricevere più) flussi multicast Attualmente esistono 3 versioni di IGMP IGMPv3 è l unica versione che permette il SSM Ogni versione è retro compatibile con le precedenti Anche se i meccanismi di compatibilità sono quasi sempre di tipo fall back 43

Multicast su rete locale IGMP::Concetti di base IGMP è basato su tre tipologie di messaggio Query (IGMP v1, v2 e v3) Generate dal router multicast della LAN per sondare l interesse dei client nell iscrizione ai gruppi multicast Le General Query richiedono informazioni per qualunque gruppo IGMPv2 introduce le Group Specific Query, ovvero query relative ad uno specifico gruppo multicast Membership Report (IGMP v1, v2 e v3) Generati dai client, solitamente in risposta alle query, per richiedere/confermare l iscrizione ad un gruppo multicast IGMPv3 introduce le possibilità di specificare una o più sorgenti dalla quale ricevere un gruppo multicast Leave (IGMP v2 e v3) Generati dagli host per annullare l iscrizione ad un gruppo multicast 44

Multicast su rete locale IGMP::Concetti di base I messaggi IGMP sono incapsulati in IP ed hanno TTL pari a 1 L indirizzo sorgente è quello dell host o del router che li emette L indirizzo destinazione è un indirizzo IP multicast: Message Type Destination Group General Query ALL SYSTEMS (224.0.0.1) Group Specific Query The group being queried Membership Report The group being reported Leave Message ALL ROUTERS (224.0.0.2) 45

Multicast su rete locale IGMP::Indirizzi multicast di livello 2 Non essendo possibile applicare il meccanismo IP ARP per gli indirizzi multicast, è definito un mapping statico di quest ultimi nei MAC addresses Le trame con questi indirizzi MAC di destinazione, sono trattate come traffico broadcast dagli switch a meno di ottimizzazioni 46

Multicast su rete locale IGMP::Soppressione dei messaggi ridondanti Gli host della rete ricevono i messaggi generati dagli altri e, al fine di limitare il volume del traffico di segnalazione, richiederanno l iscrizione ad un gruppo solo se questo non è già stato richiesto da qualche altro host Nei messaggi IGMP query, il router comunica un tempo massimo TMAX entro il quale devono essere generati i report. Un client C che intende iscriversi (o confermare l iscrizione) a qualche gruppo multicast G, aspetta un tempo casuale compreso tra 0 e TMAX secondi. Se nessun altro client invia un report per il gruppo G, C genera il messaggio. 47

Multicast su rete locale IGMP::Elezione Querier della LAN Se sulla stessa LAN sono presenti due o più router multicast, solo uno di essi genera le query IGMP sulla rete. Tale router prende il nome di querier della LAN Per lo standard, il querier della LAN è il router multicast con indirizzo IP più basso L elezione del querier si basa sull analisi degli indirizzi IP sorgente nelle query IGMP inviate da ogni altro router 48

Multicast su rete locale IGMP::Elezione Querier della LAN Un router non querier, rimane in ascolto dei messaggi IGMP e subentra al querier in caso esso non sia più visibile. I router nello stato di non querier: Modificano il loro stato in funzione dei Membership Report che ricevono Al pari del querier, informano il protocollo di routing multicast della presenza di membri di un gruppo multicast sulla LAN Nota Bene Il querier della LAN può non essere il designated router del protocollo di routing multicast (!) 49

Multicast su rete locale IGMP::Ottimizzazioni (IGMP Snooping) Per ottimizzare la distribuzione del multicast su rete locale è necessario che gli switch L2 tengano traccia delle porte dalle quali è raggiungibile il querier e dalle quali si ricevono i Membership Report IGMP Il traffico multicast generato dalla LAN (compresi i messaggi IGMP) viene esclusivamente inoltrato verso il querier Il traffico multicast proveniente dal querier viene fatto fluire esclusivamente in direzione di chi ne ha fatto richiesta 50

Multicast su rete locale IGMP::Ottimizzazioni (IGMP Snooping) IGMP snooping è molto oneroso per gli switch Ogni dispositivo L2 deve Mantenere l elenco di tutti i gruppi multicast richiesti (e delle sorgenti per IGMPv3) con una lista di interfacce sulle quali dovrà inoltrare il traffico ad essi relativo Analizzare fino al livello 4 ogni singolo messaggio IGMP E comunque fino al livello 3 tutte le trame ethernet/802.3 Mantenere dei timer per ogni gruppo multicast richiesto Non esiste un vero e proprio standard per IGMP snooping Il RFC 4541 (del 2006) è successivo alla maggior parte delle implementazioni oggi esistenti e riporta solo delle linee guida Ogni vendor ha implementato una propria interpretazione di IGMP snooping ( ) 51

Fine 52