COMUNE DI FORLÌ SERVIZIO URBANISTICA ED EDILIZIA PRIVATA SERVIZIO AMBIENTE E PROTEZIONE CIVILE ********* P.A.E.

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ALLEGATO E COMUNE DI FORLÌ SERVIZIO URBANISTICA ED EDILIZIA PRIVATA SERVIZIO AMBIENTE E PROTEZIONE CIVILE ********* P.A.E. Piano delle Attività Estrattive 2016-2026 Adeguamento al P.I.A.E ai sensi della L.R. 17/1991 e successive SCHEDE AMBITI E POLI ESTRATTIVI

COMUNE DI FORLI' ********* Sindaco Davide Drei Segretario Generale Luca Uguccioni Assessore Urbanistica Francesca Gardini Assessore Ambiente William Sanzani Servizio Urbanistica ed Edilizia Privata Dirigente Massimo Visani Servizio Ambiente e Protezione Civile Dirigente Gianfranco Argnani Unità Pianificazione urbanistica Responsabile Mara Rubino Unita' Acque Suolo e Protezione civile Responsabile Marcello Arfelli Mirco Milandri Lorella Minoccheri Gioia Sambenedetto Antonella Simoncelli Valerio Zoli

COMUNE DI FORLÌ SERVIZIO URBANISTICA SERVIZIO AMBIENTE E PROTEZIONE CIVILE ********* P.A.E. Piano delle Attività Estrattive 2016-2026 Adeguamento al P.I.A.E ai sensi della L.R. 17/1991 e successive AMBITO "VILLA ROVERE" SCALA 1:5000 SCHEDA E NORME

AMBITO "Villa Rovere" Zona in località Villa Rovere destinata a cassa di espansione previa escavazione di sabbie e ghiaie. Quantitativo massimo materiale utile estraibile: 120.000 mc Stato dell attività: attività estrattiva in corso, autorizzata con atto del 13 aprile 2014 ed avviata successivamente, con estrazione prevista di 119.983 mc di inerti. Quantitativi estratti: 2014: 5580 mc 2015: 12.337 mc 2016: 16.397 mc 2017: 19.597 mc Modalità di escavazione: l attività estrattiva è finalizzata alla realizzazione di una cassa d espansione del Montone con abbassamento medio del piano campagna attuale, di circa 1 m. L area è stata suddivisa in 4 settori operativi annuali. Il 5 anno sarà dedicato prevalentemente alla sistemazione finale dell ultimo settore in quanto, durante il periodo a regime dovranno essere sempre presenti. La profondità media degli scavi non potrà superare la quota di m.5,00 dal piano campagna; Al termine dell estrazione del settore I si procederà alla messa in opera di n. 3 tubi in acciaio da Φ 80 per l uscita dell acqua laminata che saranno posizionati in prossimità della sez. AA di progetto. I tubi saranno provvisti di valvola ed annegati nella parte iniziale in una soletta in cls dello spessore di 20 cm debordante 1,0 m. sia verso l interno che verso l esterno. I tubi avranno una lunghezza unitaria valutata in circa 6 m. e presenteranno una leggera inclinazione verso il fiume per permettere il deflusso dell acqua. Nella zona di uscita sarà presente un rinfianco in pietrame avente funzione antierosiva. I tubi, che saranno rinfiancati con il terreno di scavo opportunamente compattato, saranno distanziati tra loro di circa 35 cm. occupando così una larghezza complessiva pari a 3,10 m. Le attività di cantiere dovranno essere svolte nelle sole ore diurne nel periodo 7 19 e nei soli giorni feriali. I mezzi non potranno sostare lungo le strade pubbliche di accesso alla cava in attesa di apertura della stessa, nella strada privata di accesso alla cava non potranno sostare a motori accesi; Mitigazioni e monitoraggi: In generale dovranno essere rispettate le prescrizioni di cui alla VAS-VALSAT Rapporto ambientale (Allegato M).

In particolare dovranno essere messi in atto tutti gli accorgimenti idonei ad evitare la dispersione di polveri. A tal fine, anche i camion all uscita dalla cava dovranno essere coperti con appositi teloni e durante la fasi di coltivazione dovrà essere garantita una costante bagnatura della viabilità di servizio, dei piazzali di carico, dei cumuli stoccati nelle aree di cantiere e di quelli trasportati. Al fine di tutelare le specie faunistiche nidificanti e non nell area studio, di sarà effettuata nessuna delle attività a maggiore impatto sugli ecosistemi (abbattimento della vegetazione, avvio delle attività di scavo) nei periodi riproduttivi e cioè in primavera/estate, in quanto il principale rischio è quello di distruggere le nidiate. Dovranno essere adottate opportune cautele al fine di contenere l impatto acustico verso i ricettori sensibili presenti nella zona. Al fine di formare una schermatura dal rumore, il materiale di scarto dovrà essere stoccato temporaneamente a confine dell area di cava verso i ricettori sensibili e tale materiale dovrà essere sagomato in modo da formare dune di almeno 2,5 m di altezza. E previsto il transito giornaliero di 8 automezzi ovvero non saranno fatti più di sedici (16) viaggi/giorno. I mezzi impiegati per svolgere l'attività circoleranno accedendo alla cava in via delle Vigne da via Firenze, dall'incrocio via Firenze - via del Braldo - via delle Vigne e usciranno svoltando a sinistra per immettersi nella via delle Vigne e si immetteranno nella via Firenze dal tratto di via delle Vigne regolamentato dal senso unico: sarà, pertanto, vietato il transito dei mezzi in via delle Vigne dal civico 13 al civico 1. Non devono essere posti all interno dell area di cava impianti di illuminazione tali che possano essere a supporto per eventuali lavorazioni notturne. Sistemazione finale: le aree all interno dell invaso, che rimarranno di proprietà privata ma assoggettate a servitù, potranno essere utilizzate per scopi agricoli evitando le colture che potrebbero limitare la capacità d invaso. Una fascia a ridosso del Montone sarà essere adibita a pista ciclabile/pedonale al fine di un suo inserimento nel Parco fluviale del Montone Forlì-Castrocaro attualmente in progetto. La pista ciclabile sarà realizzata in seguito alla sistemazione finale del settore I e comunque prima dell inizio lavori del settore III. Vrranno lasciati 30 cm di ghiaia per il drenaggio di fondo. Le tre querce secolari poste al margine del III settore saranno salvaguardate inoltre verrà realizzato il ripristino della fila di alberi, con specie idonee, presente lungo il tratturo centrale all area di cava.

Scheda illustrativa AMBITO "Villa Rovere" INQUADRAMENTO Località: Materiale estraibile: Formazione litologica interessata: Area già interessata da precedenti attività estrattive: Area già prevista nel PAE precedente: Procedure in corso : Stato dell attività estrattiva: Villa Rovere ghiaie e sabbie alluvioni quaternarie no no sì completata estrazione II settore (dicembre 2017) e tracciata pista ciclopedonale. SITUAZIONE AMBIENTALE Posizione idrografica: Presenza di falda freatica o artesiana: Importanza della falda: Morfologia della zona di intervento Condizioni di stabilità del terreno: Uso del suolo: Distanza da centri abitati: Viabilità: Traffico esistente: Presenza di infrastrutture: Vincoli: parte sinistra del bacino del fiume Montone falda freatica temporanea e discontinua; falda artesiana assente scarsa terrazzo alluvionale ottime agricolo 500 m strada statale n.67 Tosco Romagnola (via Firenze) carattere locale su via delle Vigne; significativo sulla s.s. n.67 via Firenze non rilevate D.Lgs. 42/2004 art. 142 comma 1 punto c (fiumi, torrenti e relative sponde per una fascia di 150 m; artt.3, 4 e 5 del Piano di Bacino Stralcio per il Rischio Idorgeologico (aree con probabilità di esondazione); art. 10 P.T.C.P. (sistema forestale-boschivo); art. 17 del P.T.C.P. (tutela dei caratteri ambientali di laghi, bacini e corsi d acqua); art. 28 del P.T.C.P. (zone di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei);

MODALITÀ DI ATTUAZIONE Tipologia di intervento: Unità minima d intervento: Modalità dell'intervento estrattivo: Quantitativi autorizzabili: Impianti di lavorazione Zona di accumulo materiali di scarto: Durata presumubile dell attività estrattiva: 5 anni Viabilità di accesso: attività soggetta a procedura di VIA (limitrofa a SIC), autorizzazione ai sensi della L.R. n.17/91 e autorizzazione paesaggistica ai sensi del D.Lgs. 42/2004. unica abbassamento del piano campagna e realizzazione di una cassa di espansione 120.000 mc non necessario nella stessa area piste di collegamento alla via Vigne, adeguamento dello svincolo sulla s.s. 67 via Firenze IMPATTI PREVEDIBILI Probabile traffico indotto: Visibilità dell'intervento: Sistemazione finale Modifica del paesaggio: Utilizzazione finale dell'area E previsto un transito giornaliero di 8 automezzi ovvero non saranno fatti più di sedici (16) viaggi/giorno dalle aree circostanti abbassamento dell attuale superficie topografica; pista ciclo pedonale sul tratto lungo il Montone; ricostituzione e diversificazione dell ecosistema vegetale fluviale. poco significativa coltivazioni compatibili con la cassa di laminazione a basso o nullo impatto ambientale.

COMUNE DI FORLÌ SERVIZIO URBANISTICA SERVIZIO AMBIENTE E PROTEZIONE CIVILE ********* P.A.E. Piano delle Attività Estrattive 2016-2026 Adeguamento al P.I.A.E ai sensi della L.R. 17/1991 e successive POLO "CASTIGLIONE" SCALA 1:5000 SCHEDA E NORME

POLO "Castiglione" Zona in località Castiglione per l escavazione di sabbielle (sabbie di monte). Quantitativo massimo materiale utile estraibile:.150.000 mc Stato dell attività: il Polo 14 Castiglione già oggetto di una VIA favorevole con delibera di Giunta Comunale n.509 del 22/11/2005 non ha avuto seguito a causa delle forti limitazioni estrattive, della viabilità articolata ma soprattutto per la perdita di interesse economico del mercato locale verso tale tipologia di materiale inerte, ormai sostituito interamente da materiali riciclati. La porzione passibile di estrazione è il residuo di una passata attività che richiede una miglior sistemazione morfologica. Modalità di escavazione: abbassamento del piano campagna con riprofilatura delle superfici lasciate da precedenti attività estrattive al fine di un generale ed armonico recupero paesaggistico. Mitigazioni e monitoraggi: In generale dovranno essere rispettate le prescrizioni di cui alla VAS-VALSAT Rapporto ambientale (Allegato M). Dovrà essere verificata la stabilità della vecchia frana presente alla base di monte Vescovado e, se necessario, eseguire nuovi interventi di messa in sicurezza. Sistemazione finale: piano inclinato favorevole alla coltivazione agricola.

Scheda illustrativa POLO "Castiglione" INQUADRAMENTO Località: Materiale estraibile: Formazione litologica interessata: Area già interessata da precedenti attività estrattive: Area già prevista nel PAE precedente: Procedure in corso : Stato dell attività estrattiva: Castiglione sabbie di monte Sabbie Gialle di Imola si si nessuna nessuna SITUAZIONE AMBIENTALE Posizione idrografica: Presenza di falda freatica o artesiana: Importanza della falda: Morfologia della zona di intervento Condizioni di stabilità del terreno: Uso del suolo: Distanza da centri abitati: Viabilità: Traffico esistente: Presenza di infrastrutture: Vincoli: parte destra del bacino del Rio Cosina falda temporanea e discontinua alla base delle sabbie gialle scarsa parte terminale di un modesto spartiacque a ridosso della pianura generalmente buone, salvo una zona alla pendice di monte Vescovado interessata in passato da una frana. Da controllare la stabilità attuale. agricolo e bosco; per la parte boschiva, la procedura di V.I.A. ha individuato zone con copertura forestale di pregio da salvaguardare > 1000 m strade comunali di bassa importanza (via dei Sabbioni) carattere locale acquedotto, gasdotto, linee elettriche, linee telefoniche art. 10 P.T.C.P. (sistema forestale-boschivo); art. 19 del P.T.C.P. (zone di particolare interesse paesaggistico-ambientale); MODALITÀ DI ATTUAZIONE Tipologia di intervento: Unità minima d intervento: attività soggetta a procedura di Screening unica

Modalità dell'intervento estrattivo: Quantitativi autorizzabili: Impianti di lavorazione Zona di accumulo materiali di scarto: asportazione del materiale nella parte apicale dei rilievi con rimodellamento dei pendii 150.000 mc Possibile installazione di impianto mobile nella stessa area Durata presumubile dell attività estrattiva: 5 anni Viabilità di accesso: strade comunali IMPATTI PREVEDIBILI Probabile traffico indotto: E ipotizzabile un transito giornaliero di 8-10 automezzi ovvero non saranno fatti più di 20 viaggi/giorno Visibilità dell'intervento: dalle strade locali Sistemazione finale Modifica del paesaggio: Utilizzazione finale dell'area abbassamento del rilievo con formazione di un pendio raccordato alle zone circostanti per coltivazioni agricole. significativa agricola

Legenda AREA ESTRATTIVA

COMUNE DI FORLÌ SERVIZIO URBANISTICA SERVIZIO AMBIENTE E PROTEZIONE CIVILE ********* P.A.E. Piano delle Attività Estrattive 2016-2026 Adeguamento al P.I.A.E ai sensi della L.R. 17/1991 e successive POLO "LADINO" SCALA 1:5000 SCHEDA E NORME

POLO "Ladino" Zona in località Ladino per l escavazione di sabbie e ghiaie. Quantitativo massimo materiale utile estraibile: mc 240.000 Stato dell attività: il polo estrattivo in questione è pianificato sin dal PAE 96-06. Una parte consistente è già stata oggetto di escavazione da parte della ditta Trascoop Trasporti la quale ha concluso formalmente l estrazione il 25 maggio 2010 con l estrazione di complessivi 411.016 mc di sabbie e ghiaie. Le aree sulle quali può proseguire l attività di estrazione sono costituite dai relitti del precedente perimetro del polo estrattivo prospicienti la via del Partigiano (u.m.i. A) e da un nuovo ampliamento disposto dal nuovo PIAE sulla base dei buoni risultati del ripristino ambientale eseguito (u.m.i. B). Modalità di escavazione: l'asportazione del materiale avverrà per fasce parallele onde consentire la sistemazione ed il recupero agricolo delle aree già scavate - tranne che per la porzione NW, ricadente nella rete ecologica provinciale, in cui si eseguirà una rinaturalizzazione dell'area di cava (si veda la Valsat del PAE), - mentre è in atto la lavorazione la fascia adiacente; l abbassamento del piano campagna avverrà parallelamente alla morfologia originaria e gli scavi dovranno mantenersi ad almeno 1 metro sopra il livello della falda freatica rilevata nel periodo di massimo ravvenamento; i materiali di scarto saranno accumulati all'interno dell'area estrattiva e rideposti in sito al termine di ogni singola fascia di escavazione. E previsto il riporto di materiali inerti di buona qualità, certificati e ritenuti idonei allo scopo, conformemente alle vigenti.norme in materia. Particolare attenzione dovrà essere rivolta al mantenimento delle linee di drenaggio delle acque sotterranee le quali andranno preservate dall escavazione. Mitigazioni e monitoraggi: In generale dovranno essere rispettate le prescrizioni di cui alla VAS- VALSAT Rapporto ambientale (Allegato M) e di cui allo Studio di Incidenza Sic "Selva Ladino, Fiume Montone, Terra del Sole" (Allegato C1). In particolare dovrà essere posizionata, a cura della ditta cavatrice, una centralina di rilevamento meteo per vento, pioggia, pressione, temperatura e umidità, ubicata in prossimità dell area di cava. Il monitoraggio in continuo dovrà essere a carico della medesima ditta cavatrice che dovrà trasmettere

ogni 6 mesi i risultati dei monitoraggi in corso (vento, pioggia, pressione, temperatura, umidità, posizione della falda). Dovrà essere limitato l uso delle luci notturne, riducendo il più possibile i tempi di accensione degli impianti di illuminazione e massimizzando l'uso di sistemi passivi di segnalazione (es. catarifrangenti, ecc) nel maggiore rispetto dell'ecosistema (DGR 1732/2015). Relativamente all impatto acustico, dovranno essere adottate opportune misure atte a limitare gli impatti verso le abitazioni vicine anche attraverso rilevati temporanei con altezza non inferiore a 5 metri. Sistemazione finale: per il relitto del precedente perimetro del polo estrattivo (u.m.i. A) prospiciente la via del Partigiano è richiesto il ripristino del piano campagna originario. Per l ampliamento (u.m.i. B), pur auspicando un ripristino delle quote originali, può essere preso in esame un modesto abbassamento del piano campagna originario che dovrà comunque raccordarsi in modo armonico con il paesaggio circostante. Note particolari: relativamente alla sola u.m.i. B, cioè all ampliamento, preliminarmente o contestualmente al rilascio dell autorizzazione estrattiva, quale intervento compensativo al fine di perseguire l obiettivo generale n.4 del PIAE di contribuire allo sviluppo della rete ecologica provinciale ed a mitigazione degli impatti generati, in accoglimento della proposta manifestata da parte del proponente (prot. 7120 del 26 gennaio 2012), si prescrive siano realizzati interventi per attrezzature attività ricreative, tratti di piste ciclabili o opere funzionali al limitrofo percorso ciclopedonale del Parco Territoriale del fiume Montone che collega il parco Urbano Franco Agosto di Forlì al Parco Fluviale di Castrocaro. L importo complessivo di tali opere dovrà essere pari ad almeno 180.000,00. Il valore delle opere, che potranno comprendere anche l acquisizione di aree, sarà valutato sulla base dei prezzi del prezziario regionale vigente in qual momento. In difetto, si potrà ricorrere ai listini della Camera di CCIIAAEE di Forlì-Cesena oppure ad apposita stima valutata favorevolmente da parte del Dirigente comunale competente.

Scheda illustrativa POLO "Ladino" INQUADRAMENTO Località: Ladino Materiale estraibile: ghiaie e sabbie Formazione litologica interessata: alluvioni terrazzate quaternarie Area già interessata da precedenti sì attività estrattive: Area già prevista nel PAE precedente: si Procedure in corso: no Stato dell attività estrattiva: una parte già estratta e sistemata SITUAZIONE AMBIENTALE Posizione idrografica: parte destra del bacino del fiume Montone Presenza di falda freatica o artesiana: falda freatica temporanea e discontinua; falda artesiana assente Importanza della falda: scarsa Morfologia della zona di intervento terrazzo alluvionale di fondovalle Condizioni di stabilità del terreno: ottime Uso del suolo: agricolo Distanza da centri abitati: circa 500 m Viabilità: strada provinciale (via del Partigiano) oppure strada statale s.s. 67 (via Firenze) Traffico esistente: significativo Presenza di infrastrutture: acquedotto, metanodotto, linee elettriche e telefoniche Vincoli: D.Lgs. 42/2004 art. 142 comma 1 punto c (fiumi, torrenti e relative sponde per una fascia di 150 m); art. 10 P.T.C.P. (sistema forestale-boschivo); art. 17 del P.T.P.R. (zone di tutela dei caratteri ambientali di laghi, bacini e corsi d acqua); art. 32 del P.T.P.R. (progetti di tutela, recupero e valorizzazione); S.I.C. Sito d Importanza Comunitaria I IT 4080009 Selva di Ladino, Fiume Montone, Terra del Sole

MODALITÀ DI ATTUAZIONE Tipologia di intervento: attività soggetta a procedura di V.I.A. Unità minima d intervento: 2 u.m.i. Modalità dell'intervento estrattivo: scavo con ripristino delle quote originarie Quantitativi autorizzabili: 240.000 Impianti di lavorazione Non strettamente necessario Zona di accumulo materiali di scarto: nella stessa area Durata presumubile dell attività 10 anni estrattiva: Viabilità di accesso: piste di collegamento con la strada provinciale Via del Partigiano IMPATTI PREVEDIBILI Probabile traffico indotto: consistente, 10 15 viaggi giornalieri Visibilità dell'intervento: dalle colline sovrastanti e dalle strada provinciale Sistemazione finale Ripristino del piano campagna oppure modeste alterazioni. Mantenimento gli attuali assi di drenaggio sotterrraneo eistenti. Modifica del paesaggio: contenuta Utilizzazione finale dell'area uso agricolo

Legenda AREA ESTRATTIVA

COMUNE DI FORLÌ SERVIZIO URBANISTICA SERVIZIO AMBIENTE E PROTEZIONE CIVILE ********* P.A.E. Piano delle Attività Estrattive 2016-2026 Adeguamento al P.I.A.E ai sensi della L.R. 17/1991 e successive POLO "SAN LEONARDO" SCALA 1:5000 SCHEDA E NORME

POLO "S. Leonardo Zona in località S. Leonardo per l escavazione di argille. Quantitativo massimo materiale utile estraibile: 500.000 mc Stato dell attività: il polo estrattivo in questione, già previsto sia dal PAE 1996-2006 che dal PAE 2006-2006 non è stato avviato. Ai sensi dell art.25 bis del PIAE, sarà considerato decaduto se non sarà rilasciata alcuna autorizzazione entro il termine del 19 dicembre 2019. Modalità di escavazione: l'escavazione potrà avvenire ampliando il laghetto esistente oppure scavando una nuova vasca per una profondità massima di m.15,00 dal piano campagna. I materiali di scarto dovranno essere accatastati su un'area opportunamente individuata limitrofa a quella di escavazione. Mitigazioni e monitoraggi: In generale dovranno essere rispettate le prescrizioni di cui alla VAS-VALSAT Rapporto ambientale (Allegato M). Durante la fase di estrazione si procederà al recupero del settore già scavato in precedenza in modo da ottenere un avanzamento costante della sistemazione finale. Al fine di ridurre la propagazione delle polveri durante il trasporto del materiale scavato, nel periodo estivo dovranno essere bagnati i percorsi. Dovranno essere adottate opportune cautele al fine di contenere l impatto acustico verso i ricettori sensibili presenti nella zona. Ulteriori e più precise disposizioni di mitigazione, o per monitoraggi particolari, potranno scaturire dalla procedura di Screening o di VIA. Sistemazione finale: In particolare dovrà essere mantenuto, all interno del Polo, un laghetto di pianura. Tale bacino, se di nuova realizzazione, dovrà avere dimensioni almeno uguali a quello esistente, sia per superficie che per capienza. Dovrà essere recintato, mantenuto in ottimali condizioni ed utlizzabile anche per scopi irrigui. In caso di emergenza potrà essere utilizzato anche dagli organi preposti. La restante porzione dell'area verrà recuperata ad uso agricolo. Note particolari: l attuazione degli interventi dovrà contemplare la verifica della qualità delle acque drenate dalle falde intercettate dall attività di cava. L eventuale ritombamento dovrà avvenire con materiali non inquinanti e idonei allo scopo, nel rispetto delle vigenti normative ed acquisiti specifici pareri del Servizio di Igiene Pubblica dell'a.u.s.l. di Forlì e di A.R.P.A. Emilia-Romagna. La ditta, conformemente a quanto previsto all'art.23 delle presenti norme, dovrà produrre i prescritti pareri, nulla osta, autorizzazioni o quant'altro necessario ai sensi delle vigenti leggi affinchè non si configuri un'attività di discarica: in particolare

dovranno essere prodotti certificati attestanti l idoneità dei materiali utilizzati nell'operazione di ripristino ambientale e l'assoluta assenza di sostanze inquinanti all'interno degli stessi.

Scheda illustrativa POLO "S. Leonardo" INQUADRAMENTO Località: Materiale estraibile: Formazione litologica interessata: Area già interessata da precedenti attività estrattive: Area già prevista nel PAE precedente: Procedure in corso : Stato dell attività estrattiva: S. Leonardo argille alluvioni di pianura quaternarie si si nessuna nessuna SITUAZIONE AMBIENTALE Posizione idrografica: Presenza di falda freatica o artesiana: Importanza della falda: Morfologia della zona di intervento Condizioni di stabilità del terreno: Uso del suolo: Distanza da centri abitati: Viabilità: Traffico esistente: Presenza di infrastrutture: Vincoli: bassa pianura, distante da corsi d acqua falda freatica superficiale a circa 2-3 m dal piano campagna; falda artesiana ad oltre 30 m di profondità, protetta da un notevole spessore argilloso bassa, in quanto la falda superficiale risulta inquinata dalle pratiche agricole pianura, con presenza di un laghetto residuo delle precedenti estrazioni ottime in parte agricolo, su cui insiste un piccolo lago, ed in parte sede di un industria di laterizi (fornace S.I.L.A.) circa 1000 m strade comunali di modesta importanza (via Schiova) basso e di carattere locale elettrodotto, metanodotto, linea telefonica art. 17 del P.T.C.P. (zone di tutela dei caratteri ambientali di laghi, bacini e corsi d acqua); art.28 del P.T.C.P. (zone di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei) MODALITÀ DI ATTUAZIONE Tipologia di intervento: attività soggetta a procedura di Screening

Unità minima d intervento: singola unità Modalità dell'intervento estrattivo: Quantitativi autorizzabili: Impianti di lavorazione ampliamento del lago esistente oppure scavo a fossa sotto falda fino ad una profondità massima di 15 m dal p.c. Inoltre, l attuazione dell intervento dovrà prevedere la verifica della qualità delle acque di falda intercettate dagli scavi. 500.000 mc all interno dell industria limitrofa Zona di accumulo materiali di scarto: nella stessa area oppure conferimento ad impianto di riciclaggio Durata presumubile dell attività estrattiva: 10 anni Viabilità di accesso: non necessaria in quanto il collegamento con l industria limitrofa avverrà attraverso piste interne IMPATTI PREVEDIBILI Probabile traffico indotto: Visibilità dell'intervento: Sistemazione finale Modifica del paesaggio: Utilizzazione finale dell'area nessuno, in quanto il materiale viene utilizzato direttamente dalla fornace adiacente dall autostrada A14 e dalle strade perimetrali formazione (o estensione) di un laghetto di pianura con contorno alberato, del quale deve essere garantita l igienicità e la protezione. Possibilità di ritombamento parziale al fine di un recupero agricolo. modesta il laghetto potrà essere utilizzato per scopi irrigui, mentre la restante parte dell area sarà utilizzabile per scopi agricoli

Legenda AREA ESTRATTIVA

COMUNE DI FORLÌ SERVIZIO URBANISTICA SERVIZIO AMBIENTE E PROTEZIONE CIVILE ********* P.A.E. Piano delle Attività Estrattive 2016-2026 Adeguamento al P.I.A.E ai sensi della L.R. 17/1991 e successive POLO "VECCHIAZZANO" SCALA 1:5000 SCHEDA E NORME

POLO "Vecchiazzano" Zona in località Vecchiazzano per l escavazione di sabbie e ghiaie. Quantitativo massimo materiale utile estraibile: mc.1.500.000 Stato dell attività: una parte del polo estrattivo in questione, già prevista dal PAE 96-06, aveva un Piano Particolareggiato approvato nel 2001 che prevedeva l estrazione di 900.000 mc. Tale piano riguardava le u.m.i. (unità minime d intervento) A, B e C. Non essendo prevista l utilizzazione della u.m.i. A in quanto già oggetto di escavazioni passate che ne hanno esaurito la disponibilità di inerti pregiati, è stata stralciata. L attività estrattiva delle u.m.i. B e C, invece, non è mai stata avviata in quanto era subordinata alla realizzazione di un nuovo asse viario. L ampliamento del suddetto polo individuato dal P.I.A.E. 2004-2014 ed introdotto con il P.A.E. 2006-2016, prevedeva 3 ulteriori u.m.i. alle quali erano stati assegnati, complessivamente, ulteriori 600.000 mc di inerti portando il polo in questione a 1.500.000 mc di inerti estribili. Tali nuove u.m.i., in seguito ad incontri con i proprietari e alla luce delle volontà scaturite nel tempo, sono state ora raggruppate nella sola u.m.i. D. Al fine di riconoscere un equo margine di vantaggio alle ditte che, in seguito al Piano Particolareggiato del 2001,stanno aspettando da anni le condizioni per richiedere l autorizzazione in quanto vincolata alla data di apertura del nuovo asse viario, la u.m.i. D potrà avviare la propria attività estrattiva decorsi 5 anni dalla data di approvazione della procedura di V.I.A. (valutazione d impatto ambientale) dell intero Polo estrattivo. Particolare attenzione dovrà essere rivolta agli aspetti naturalistici e paesaggistici dell intervento, con la piantumazione di opportune fasce arbustive e boschive sia durante l attività estrattiva sia a fine periodo di coltivazione. Modalità di escavazione: Salvo quanto scaturirà dalla procedura di V.I.A., in linea generale l'asportazione del materiale dovrà avvenire in fasce parallele onde consentire la sistemazione ed il recupero agricolo delle aree già scavate mentre é in atto la lavorazione della fascia adiacente; l abbassamento del piano campagna dovrà avvenire parallelamente alla morfologia originaria e gli scavi dovranno mantenersi ad almeno 1 metro sopra il livello della falda freatica misurata nel periodo di massimo ravvenamento. I materiali di scarto dovranno essere accumulati all'interno dell'area estrattiva e rideposti in sito al termine di ogni singola fascia di escavazione. Potrà essere consentito il riporto di materiali inerti di buona qualità, privi di sostanze inquinanti e ritenuti idonei allo scopo, conformemente alle modalità previste all'art.23 delle N.T.A. del presente P.A.E.. Nella sommità della scarpata del rio Vecchiazzano sono presenti esclusivamente robinie, di scarso valore ambientale e paesaggistico, mentre a metà scarpata e al suo piede sono presenti esemplari di acero campestre che dovranno essere salvaguardati. Inoltre vicino alla casa Selli è presente un bel esemplare di quercia dal quale gli scavi dovranno mantenersi ad almeno 20-25 m dal suo tronco.

Mitigazioni e monitoraggi: Salvo quanto scaturirà dalla procedura di VIA, in generale dovranno essere rispettate le prescrizioni di cui alla VAS-VALSAT Rapporto ambientale (Allegato M). In particolare, durante la fase di estrazione si dovrà procedere al recupero del settore già scavato in precedenza in modo da ottenere un avanzamento costante della sistemazione finale. Vista la posizione del giacimento, l escavazione avverrà a fossa e quindi in grado di contenere la propagazione di polveri e rumore verso l ambiente circostante. Al fine di ridurre la propagazione delle polveri durante il trasporto del materiale scavato, nel periodo estivo dovranno essere bagnati i percorsi. Per favorire il mantenimento della microflora e microfauna presente nel terreno, lo spessore di terreno fertile superficiale sarà accantonato un cumuli, facendo attenzione ad evitare eventuali compattamenti eccessivi e processi di asfissia. I cumuli di attero vegetale da ridistribuire sulla superficie finale non dovranno avere altezze superiori a metri 2 con rivestimento naturale di protezione mediante tappeti erbosi, fogliame o semina di coltura da rovescio. Il rapporto fra base ed altezza del cumulo non dovrà ecceder il rapporto 4:1. Al fine di evitare il compattamento del terreno, si dovrà intervenire con mezzi cingolati esercitanti una pressione inferiore a 0,5 kg/cm 2 e larghezza minima del cingolo di 45 cm oppure, in alternativa usare pale gommate con pneumatici a sezione maggiorata e gonfiati a bassa pressione. Nella primavera successiva alla sistemazione del terreno, si dovrà procedere con la semina di colture da rovescio: pisello, lupinella, veccia, favino o altre leguminose. Durante l estate si dovrà procedere all interramento della coltura preparando poi il terreno ad ospitare la coltivazione definitiva. Un importante attenzione dovrà essere posta al ripristino della rete scolante al fine di impedire ristagni e garantire una buona produttività dei terreni agricoli. Ulteriori e più precise disposizioni di mitigazione, o per monitoraggi particolari, potranno essere formulate dal Servizio Igiene Pubblica e dal Servizio Medicina del lavoro dell AUSL di Forlì al momento dell istruttoria della richiesta di autorizzazione ai sensi della L.R. n.17/91. Sistemazione finale: il recupero dovrà essere ad uso agricolo con particolare attenzione ai raccordi ed alle interazioni con le aree circostanti. La fascia lungo via Veclezio, già oggetto di precedenti estrazioni, dovrà reintegrarsi completamente ed in modo armonico nell'ambiente e nel paesaggio circostante. Un eventuale parziale o totale ritombamento delle aree interessate dagli scavi potrà essere consentito in conformità alle modalità previste all'art.23 delle N.T.A. del presente P.A.E.. Nelle zone limitrofe al Rio Vecchiazzano è necessaria una tutela dell ecosistema fluviale al fine di ricostituire ecosistemi fluviali ampi e diversificati. Trattandosi di una zona nella quale la vegetazione risulta assente o insufficiente a supportare lo sviluppo di ecosistemi ampi e diversificati e allo svolgimento di funzioni filtranti proprie delle fasce vegetazionali perifluviali, occorre prevedere interventi di rinaturazione con la costituzione di fasce di vegetazione.

Note particolari: tale polo potrà essere dotato di impianti di lavorazione mobili per i quali valgono le disposizioni di cui all'art.12. delle N.T.A. del presente P.A.E. Per quanto concerne la viabilità di cava, a servizio del polo in questione è prevista una specifica viabilità pubblica idonea sia ad evitare il transito dei mezzi di cava dall abitato di Vecchiazzano, sia ad allontanare dall abitato stesso anche il traffico indotto dalla lottizzazione artigianale di via Tomba e via Karslav. Tale viabilità verrà realizzata dal Comune di Forlì avvalendosi anche del contributo economico delle ditte interessate dall attività estrattiva. Tale contributo è stato quantificato in 516.457,00 (1 miliardo di vecchie lire) nella convenzione inerente il Piano Particolareggiato approvato nel 2001. Anche gli interessati all estrazione della u.m.i D dovranno corrispondere, in proporzione, al Comune di Forlì un contributo di 344.300,00 per la stessa viabilità. Le modalità di corresponsione di tale contributo saranno definite attraverso specifica convenzione e comunque versato anticipatamente rispetto all avvio della fase di escavazione. Nelle more di realizzazione del tale nuovo asse viario da parte del Comune di Forlì, come previsto nella convenzione atto notaio De Simone del 29 giugno 2015, è facoltà degli esercenti prevedere la realizzazione di una pista provvisoria che colleghi, tramite un passaggio sommergibile sul torrente Rabbi, la Cava in progetto alla via Dell'Appennino in località Grisignano. In caso di impraticabilità del suddetto guado, dovranno essere sospesi tutti i relativi viaggi in entrata/uscita dalla cava ad eccezione di quelli previsi in direzione San Varano. Tale viabilità provvisoria di cantiere non aperta al pubblico transito, sarà a carico degli esercenti previo consenso delle relative proprietà, e verrà smantellata successivamente al completamento della sistemazione finale del Polo di Vecchiazzano oppure, in alternativa entro 3 (tre) anni dall'apertura della nuova viabilità comunale di cui sopra, salvo diverse determinazioni da concordarsi al momento con l'amministrazione Comunale. La realizzazione di tale viabilità provvisoria è vincolante per l'avvio della commercializzazione estrattiva da parte delle ditte interessate alla u.m.i. B Nelle more di realizzazione, da parte del Comune di Forlì, della nuova viabilità Comunale è facoltà della ditta interessata alla u.m.i. C far ricorso alla viabilità ordinaria per l'accesso in direzione di San Varano, ricorrendo al tracciato insistente su via Veclezio, via Castel Latino, via del Partigiano e via del Guado, non superando il numero di 10 (dieci) viaggi giornalieri in entrata e 10 (dieci) in uscita e fornendo, comunque un'adeguata valutazione per la tipologia di veicoli che si intende impiegare dimostrandone la sostenibilità relativamente all'attraversamento dell'area urbana interessata. Tale utilizzo, comunque, dovrà essere sospeso durante gli orari di entrata e uscita dalle scuole che saranno meglio specificati all'interno dell'atto autorizzativo. Alla luce dell attuale stagnazione di mercato è prevedibile la quantità di inerti pianificati nel polo estrattivo in questione non venga estratta completamente nel decennio di validità del PAE 2016-2026. In tal caso sarà riproposta la previsione estrattiva anche nel PAE successivo al fine di portare a termine i quantitativi assegnati. Condizione per il mantenimento della previsione è il rilascio dell autorizzazione estrattiva e l avvio dell attività di estrazione.

Si riporta, di seguito, uno stralcio dei principali contenuti della suddetta convenzione atto notaio De Simone del 29 giugno 2015 che, in analogia, dovrà essere prevista anche per l u.m.i. D: ART.4 - VIABILITA La viabilità di servizio del polo estrattivo in questione viene suddivisa in tre tratti, come risultano nella tavola n.3, contraddistinti con lettere diverse (A. B, C, D), ciascuno dei quali viene gravato dai seguenti obblighi: - il Comune di Forlì s'impegna a realizzare le nuove strade congiungenti il Polo n. 15 con la via del Partigiano (tratto C-D). Il suddetto tratto C-D, trattandosi di strada aperta al pubblico transito, sarà soggetto al risarcimento dei danni causati dai mezzi di cava; - essendo intenzione del Comune di Forlì di procedere ad un allargamento del tratto stradale di via Mangella dal punto A al punto C, si renderà necessario espropriare un'opportuna fascia di terreno compresa nel perimetro di piano particolareggiato per cui gli esercenti dell'attività di cava si impegnano a cedere gratuitamente tale tratto per la parte di loro proprietà; - la strada di servizio che si congiungerà alla viabilità ordinaria (tratto B-C) verrà realizzata a cura e spese degli esercenti utilizzando, fino all'avvio della procedura espropriativa, la fascia di cui al punto precedente. In particolare l intersezione nel punto C dovrà essere preventivamente esaminata ed autorizzata dai competenti uffici comunali al momento del rilascio dell'autorizzazione all'attività estrattiva del primo settore. Nelle more di realizzazione, da parte del Comune, del tratto C-D sopracitato, è facoltà degli esercenti prevedere la realizzazione di una pista provvisoria che colleghi, tramite un passaggio sommergibile sul torrente Rabbi, la cava in progetto alla via dell Appennnino in località Grisignano. In caso di impraticabilità del suddetto guado, dovranno essere sospesi tutti i relativi viaggi in entrata/uscita dalla cava ad eccezione di quelli previsti in direzione San Varano. Tale viabilità provvisoria di cantiere, non aperta al pubblico transito, sarà a carico degli esercenti previo consenso delle relative proprietà, e verrà smantellata successivamente al completamento della sistemazione finale del Polo di Vecchiazzano oppure, in alternativa, entro 3 anni dall apertura del tratto C-D di cui sopra salvo diverse determinazioni da concordarsi al momento con l Amministrazione comunale. La realizzazione di tale viabilità provvisoria è vincolante per l avvio della commercializzazione estrattiva da parte delle ditte Sa.Pi.Fo.- S.G.S. E.ESSE. Nelle more di realizzazione, da parte del Comune, del tratto C-D sopracitato, è facoltà della ditta Garavini far ricorso alla viabilità ordinaria per l accesso in direzione di San Varano, ricorrendo al tracciato insistente su via Veclezio, via Castel Latino, via del Partigiano e via del Guado, non superando il numero di 10 viaggi giornalieri in entrata e 10 in uscita e fornendo, comunque, un adeguata valutazione per la tipologia di veicoli che si intende impiegare dimostrandone la sostenibilità relativamente all attraversamento dell area urbana interessata. Tale utilizzo, comunque, dovrà essere sospeso durante gli orari di entrata e uscita dalle scuole che saranno meglio specificati all interno dell atto autorizzativo. ART.6 - TEMPI E MODALITA' DI PAGAMENTO DEL CONTRIBUTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA NUOVA STRADA Gli esercenti, secondo la ripartizione di cui all'articolo 2, si impegnano a versare al Comune di Forlì, quale contributo per la realizzazione dei nuovi tratti viari di collegamento fra il Polo n.15 e la via del Partigiano l'importo complessivo di Euro 516.456,90 (CINQUECENTOSEDICIMILA, QUATTROCENTOCINQUANTASEI virgola NOVANTA) (pari a Lire 1.000.000.000 un miliardo). Nel caso in cui entro la data di sottoscrizione della presente convenzione non sia dato inizio ai lavori di realizzazione della nuova strada di Vecchiazzano (art.4) all importo di cui sopra dovrà essere sottratto l importo dei costi complessivi che le ditte dovranno sostenere per la realizzazione della pista provvisoria; detti costi sono stati stimati per SA.PI.FO. in complessivi euro 275.000,00 (duecentosettantacinquemila euro), di cui 212.464,84 (duecentododicimilaquattrocentosessantaquattro/84 euro) comprendenti i costi di realizzazione e demolizione, e di cui la restante parte 62.535,16 (sessantaduemilacinquecentotrentacinque/16 euro) di fatto da potersi ritenere a compensazione dei costi relativi agli affitti per la pista provvisoria, stimati nell ordine di circa 27.500 euro all anno a carico di SA.PI.FO.. Nessun altro importo verrà decurtato dal contributo per la realizzazione dei nuovi tratti viari di collegamento fra il Polo nr. 15 e la via del Partigiano. Cronologia dei pagamenti Percentuale dell'importo da versare Entro 90 giorni dalla data di approvazione del progetto 10% esecutivo della strada Entro 90 giorni dal termine dell esecuzione della strada 50% Entro i successivi 2 (due) anni dal termine della 20% + 20%

esecuzione della strada (1^ rata al termine del 1 anno, 2^ rata al termine del 2 anno) TOTALE 100 I costi di realizzazione della pista provvisoria, le spese per la disponibilità dei suoli interessati dalla pista medesima e gli oneri di manutenzione saranno ripartite fra gli esercenti di comune accordo in proporzione alla percentuale dei viaggi transitati. ART. 17 MODALITA DI TRASFERIMENTO IMPIANTO SA.PI.FO. 1) La previsione di trasferimento dell impianto di Magliano non decorrerà in ogni caso prima che siano trascorsi anni 6 dal rilascio della prima autorizzazione alla ditta Sa.Pi.Fo. o consociate (S.G.S. e E.ESSE.) nel polo di Vecchiazzano. 2) Il materiale di provenienza da Vecchiazzano potrà essere lavorato nell impianto di Magliano suddividendo il traffico al 50% su Magliano (Forlì) e al 50% su Selbagnone (Forlimpopoli) attraverso il guado esistente e senza alcun onere particolare. Nel caso in cui per volontà indipendenti dalla ditta si verificasse l indisponibilità o la revoca dell accesso da Selbagnone (Forlimpopoli), il traffico sarà indirizzato interamente su Magliano, inclusa la Via Sirena in sola uscita dall'impianto. 3) Resta inteso che la manutenzione delle strade utilizzate dal traffico pesante per raggiungere l impianto di Magliano è a carico della ditta Sa.Pi.Fo. 4) La ditta Sa.Pi.Fo. si rende inoltre disponibile a realizzare un nuovo guado in località Magliano-Selbagnone qualora fosse necessario per migliorare la situazione paesaggistico-ambientale della zona con le modalità che verranno stabilite con le amministrazioni interessate. 5) A decorrere dalla data di sottoscrizione del presente atto l intero tratto della via Sirena ed il tratto di via Maglianella prospiciente la Chiesa ed il Cimitero di Magliano saranno interdetti completamente al traffico pesante. 6) Nel caso in cui entro 15 mesi dalla data di sottoscrizione del presente atto non sia rilasciata alcuna autorizzazione estrattiva nel Polo di Vecchiazzano, verrà riaperto il traffico in uscita su via Sirena e sarà mantenuto fino al rilascio della prima autorizzazione estrattiva. 7) Trascorso il periodo di 6 anni di cui al comma 1, entro i successivi 3 anni il Comune dovrà consentire il trasferimento dell impianto SA.PI.FO. di Magliano in un sito idoneo allo scopo anche sotto il profilo dell accessibilità viaria con riferimento all attività dell azienda, nel futuro Polo del Riciclo di Villa Selva già previsto nell Accordo Territoriale del Parco del Bidente o in altro sito con destinazione urbanistica conforme all attività dell impresa di comune accordo fra la società e l Amministrazione Comunale. 8) Qualora il trasferimento venga consentito nel Polo del Riciclo, SA.PI.FO. potrà corrispondere l importo mediante permuta di altra area di superficie equivalente, qualora l area ceduta dall impresa sia quella all interno del SIC di Magliano. 9) A tale scopo il Comune garantisce il trasferimento della proprietà delle suddette aree nel polo del riciclo attraverso l esperimento di tutti gli strumenti idonei. 10) In estremo subordine, qualora le suddette condizioni non si verificassero, trascorsi 9 anni dal rilascio della prima autorizzazione alla ditta Sa.Pi.Fo. o consociate (S.G.S. e E.ESSE.) nel polo di Vecchiazzano, l impianto SA.PI.FO. potrà trasferirsi nel polo estrattivo di Vecchiazzano, fermo restando lo smantellamento del medesimo alla scadenza del presente Piano Particolareggiato. 11) In riferimento all estrazione di circa 12.025 mc di inerti residui dell ex cava A2 di Magliano, mai estratti in quanto posti nell area di sedime degli impianti Sa.Pi.Fo. di Magliano oggetto di futuro trasferimento, si dispone la seguente tempistica: - entro i successivi 9 (nove) mesi dalla data di avvenuto trasferimento dell'impianto, dovrà essere portata a termine l'escavazione degli inerti residui presenti a Magliano; - entro i successivi 6 (sei) mesi dovrà essere terminata la sistemazione finale dell ex area di cava A2 di Magliano come da convenzione in essere, fermo restando che rimangono invariati tutti i patti e condizioni precedentemente stipulati (fideiussioni, sistemazioni, obblighi, etc.).

Scheda illustrativa POLO "Vecchiazzano" INQUADRAMENTO Località: Materiale estraibile: Formazione litologica interessata: Area già interessata da precedenti attività estrattive: Area già prevista nel PAE precedente: Procedure in corso : Stato dell attività estrattiva: Vecchiazzano ghiaie e sabbie alluvioni quaternarie si si, con inserimento di una nuova area adiacente L area, già prevista nei PAE precedenti, è soggetta ai contenuti del Piano Particolareggiato approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n.90 del 4/6/2001 e modificato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 87 del 09/04/2014 nessuna SITUAZIONE AMBIENTALE Posizione idrografica: Presenza di falda freatica o artesiana: Importanza della falda: Morfologia della zona di intervento Condizioni di stabilità del terreno: Uso del suolo: Distanza da centri abitati: Viabilità: Traffico esistente: Presenza di infrastrutture: Vincoli: parte sinistra del bacino del fiume Rabbi falda freatica di modesta entità; falda artesiana assente scarsa terrazzo alluvionale buone agricolo e incolto; assenza di copertura forestale circa 500 m strade comunali (via Veclezio, Via Mangella) carattere locale rete acquedottistica, metanodotto, linee elettriche e telefoniche D.Lgs. 42/2004 art. 142 comma 1 punto c (fiumi, torrenti e relative sponde per una fascia di 150 m; art. 10 P.T.C.P. (sistema forestale-boschivo); art. 17 del P.T.C.P. (tutela dei caratteri ambientali di laghi, bacini e corsi d acqua); art. 19 del P.T.C.P. (zone di particolare interesse paesaggistico-ambientale); art. 32 del P.T.C.P. (progetti di tutela, recupero e valorizzazione).

MODALITÀ DI ATTUAZIONE Tipologia di intervento: Unità minima d intervento: Modalità dell'intervento estrattivo: Quantitativi autorizzabili: Impianti di lavorazione Zona di accumulo materiali di scarto: attività soggetta a procedura di V.I.A. Aree soggetta a procedura di auutorizzazione paesaggistica ai sensi del D.Lgs. 42/2004. 3 unità, come da cartografia scavo con conseguente abbassamento del piano campagna. Dovrà essere rispettato un programma dei lavori che preveda per primo l escavazione nelle aree indicate dal Piano Particolareggiato approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n.90 del 4/6/2001. Decorsi 5 anni dalla data di approvazione della delibera di VIA, potrà essere avviata l attività estrattiva anche nella u.m.i. D. 1.500.000 mc complessivi di cui circa 900.000 già convenzionati con Piano Particolareggiato approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n.90 del 4/6/2001 e modificato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 87 del 09/04/2014. necessario nella stessa area Durata presumubile dell attività estrattiva: superiore a 10 anni. Viabilità di accesso: piste di collegamento con la nuova strada di progetto e con la strada comunale via Veclezio IMPATTI PREVEDIBILI Probabile traffico indotto: a pieno regime, molto elevato. Si presumono copmplessivamente per le 3 u.m.i. oltre 60 viaggi giornalieri in uscita Visibilità dell'intervento: dalle colline sovrastanti e dalle strade comunali adiacenti Sistemazione finale abbassamento della superficie topografica e sistemazione delle zone abbandonate da precedenti escavazioni. Potrà essere previsto un ritombamento parziale o totale dell area con materiali provenienti dall esterno privi di sostanze inquinanti ed idonei allo scopo. Nelle zone adiacenti al Rio Vecchiazzano dovranno essere previsti interventi di rinaturazione con la costituzione di fasce di vegetazione perifluviale Modifica del paesaggio: modesta Utilizzazione finale dell'area uso agricolo e forestale. In particolare dovrà essere prevista una compagine vegetazionale alberata ai lati dei due rami del rio di Vecchiazzano limitrofo alle zone di scavo, al fine di creare opportuni corridoi ecologici.

COMUNE DI FORLÌ SERVIZIO URBANISTICA SERVIZIO AMBIENTE E PROTEZIONE CIVILE ********* P.A.E. Piano delle Attività Estrattive 2016-2026 Adeguamento al P.I.A.E ai sensi della L.R. 17/1991 e successive POLO "MAGLIANO" SCALA 1:5000 SCHEDA E NORME

A2 "Magliano" Zona in località Magliano - residuo di sabbie e ghiaie. Quantitativo massimo materiale utile estraibile: mc 12.025 Stato dell attività: si tratta dell ultimo settore estrattivo di una cava interrotta, posta lungo il fiume Ronco, a Magliano. Tale attività, prevista dal PAE 1986, venne convenzionata ed assentita nel 1996 con autorizzazione n.14419/96 del 17/06/1996. Nello specifico, l ultimo settore riguarda il giacimento residuo di 12.025 mc posto al di sotto degli impianti di lavorazione, pesa ed uffici dell Impianto Lavorazione Inerti Sa.Pi.Fo. di Magliano. Tale zona, nel dopoguerra, costituiva il principale luogo di approvvigionamento di sabbie e ghiaie del forlivese e, di conseguenza, ospitava parecchi impianti di lavorazione (Panterini, Garavini, Fo.Ma, S.G.S.-Foschi, Sa.Pi.Fo. Selbagnone, Sa.Pi.Fo. Magliano, Cilotti, etc.). In adempimento agli orientamenti della Provincia di Forlì-Cesena, nel tempo, le attività estrattive sono cessate e tutti gli impianti sono stati dismessi e smantellati. Resta l eccezione dell area A2-Sa.Pi.Fo. di Magliano nella quale, per completare l estrazione autorizzata a suo tempo, è necessario rimuovere gli impianti di lavorazione soprastanti il giacimento e trasferirli altrove. In un primo tempo gli impianti dovevano essere trasferiti a Vecchiazzano, all interno del futuro Polo Estrattivo, ma in seguito si è valutato di trasferirli altrove, nella previsione di una zona specifica del forlivese destinata all insediamento di attività del riciclo. Tale zona è attualmente in fase di studio da parte dei competenti uffici urbanistici comunali. Pertanto solo con il trasferimento dei suddetti impianti di lavorazione sarà possibile portare a termine sia l estrazione che la sistemazione complessiva della cava in questione. Modalità di escavazione: Trattasi di una modesta attività, con scavo e ripristino al piano campagna, da realizzarsi entro un periodo di 12 mesi. Mitigazioni e monitoraggi: In generale dovranno essere rispettate le prescrizioni di cui alla VAS- VALSAT Rapporto ambientale (Allegato M) e di cui alla Valutazione di Incidenza Sic "Meandri del fiume Ronco" località Magliano (Allegato C2).

In particolare dovrà essere attentamente valutato il raccordo con le aree circostanti, al ripristino della rete scolante e soprattutto alla qualità del materiale da riportare, al fine di permettere un buon riutilizzo agricolo dell area. Dovrà essere limitato l uso delle luci notturne, riducendo il più possibile i tempi di accensione degli impianti di illuminazione e massimizzando l'uso di sistemi passivi di segnalazione (es. catarifrangenti, ecc) nel maggiore rispetto dell'ecosistema (DGR 1732/2015). Sistemazione finale: il recupero dovrà essere ad uso agricolo con particolare attenzione ai raccordi ed alle interazioni con le aree circostanti. Note particolari: trattandosi di un area già convenzionata e autorizzata con il PAE 1986-1996, si omette la scheda illustrativa.