REPORT MENSILE RETE LOCALE TERMOVALORIZZATORE DI PARMA Marzo 17 Stazioni locali e Laboratorio Mobile posizionato nel Comune di Sorbolo, via XI settembre. Relazione tecnica a cura di: Sezione di - Servizio Sistemi Ambientali Unità Qualità Rete Monitoraggio Aria Claudia Pironi, Beatrice Zani, Teresa Concari,Giancarlo Pinto Documento scaricabile all indirizzo: www.arpae.it/ Agenzia regionale per la prevenzione, l ambiente e l energia dell Emilia-Romagna Sede legale Via Po, 5 4139 Bologna P.Iva e C.F. 429837 www.arpae.it pec dirgen@cert.arpa.emr.it Sezione di Viale Bottego, 9 43121 tel 521/6111 fax 521/6112 pec aoopr@cert.arpa.emr.it
Report mensile sulla qualita dell aria provincia: periodo di riferimento: 1/3/17-31/3/17 Stazioni di monitoraggio stazioni di monitoraggio 1 2 3 4 5 6 7 3 7 1 6 2 5 4 zone Appennino Pianura Ovest Figura 1: Stazioni di monitoraggio. Il laboratorio mobile e stato posizionato a Casale di Mezzani il 1.1.17 e dal 3.3 al 31.3.17 a Sorbolo. nome Comune Colorno 12 12 Mezzani Sorbolo Sorbolo tipo Fondo Traffico Fondo Industriale Industriale Industriale Industriale tipo zona Suburbana Urbana Urbana Rurale Suburbana Suburbana Tabella 1: Stazioni di monitoraggio. Le stazioni riportare con sfondo grigio, in questa tabella e nelle seguenti, non appartengono alla rete regionale di monitoraggio. Tali stazioni sono state collocate per valutare eventuali impatti sulla qualita dell aria di specifiche fonti di emissione come impianti industriali ed altre infrastrutture. I dati da esse rilevati sono quindi indicativi della sola realta locale monitorata. La rete regionale di monitoraggio della qualita dell aria e pag.1 di 811
inquinante descrizione elaborazione soglia superamenti consentiti PM1 Valore limite giornaliero Media giornaliera 5 µg/m 3 35 in un anno PM2.5 Valore limite su base annua Media giornaliera 25 µg/m 3 - NO 2 Valore limite orario Media oraria µg/m 3 18 in un anno O 3 Soglia d informazione Media oraria 18 µg/m 3 - Soglia d allarme Media oraria 24 µg/m 3 - Valore obiettivo Massima delle medie mobili su 8 ore 1 µg/m 3 75 in 3 anni CO Valore limite Massima delle medie mobili su 8 ore 1 mg/m 3 - SO 2 Valore limite giornaliero Media giornaliera 125 µg/m 3 3 in un anno SO 2 Valore limite orario Media oraria 35 µg/m 3 24 in un anno C 6H 6 Valore limite su base annua Media giornaliera 5 µg/m 3 - Tabella 2: Limiti di riferimento per gli inquinanti monitorati (D.Lgs.155/1). La rete regionale di monitoraggio della qualità dell aria è pag.2 di 8
PM1 Il particolato e l inquinante atmosferico che provoca i maggiori danni alla salute umana in Europa. Il termine PM1 identifica le particelle di diametro aerodinamico inferiore o uguale ai 1 µm (1 µm = 1 millesimo di millimetro). Le particelle PM1 penetrano in profondita nei nostri polmoni. Il loro effetto sulla nostra salute e sull ambiente dipende dalla loro composizione. Alcune particelle vengono emesse direttamente nell atmosfera, ma la maggior parte si formano come risultato di reazioni chimiche che coinvolgono i gas precursori (anidride solforosa, ossidi di azoto, ammoniaca e composti organici volatili). Gran parte delle particelle emesse direttamente derivano dalle attivita umane, principalmente dalla combustione di combustibili fossili e biomasse. I gas precursori sono emessi dal traffico veicolare, dall agricoltura, dall industria e dal riscaldamento domestico. dati validi min max 7 7 6 6 8 6 6 69 67 71 62 65 63 5 32 34 3 28 31 3 31 35 34 32 3 31 32 9 56 52 58 57 55 95 64 61 66 58 63 58 98 67 64 69 65 59 62 superamenti 7 8 5 4 5 4 5 Tabella 3: PM1, statistiche del periodo. 1/1/1731/3/17 5 49 47 46 47 45 46 superamenti 1/1/1731/3/17 34 35 34 32 31 1/1/1631/3/16 35 35 36 superamenti 1/1/1631/3/16 11 11 15 12 14 13 12 Tabella 4: PM1, confronto con l anno precedente. PM1 (µg m3) 8 4 mar 1 mar 3 mar 5 mar 7 mar 9 mar 11 mar 13 mar 15 mar 17 mar 19 mar 21 mar 23 mar 25 mar 27 mar 29 mar 31 Figura 2: Concentrazioni giornaliere di PM1. La rete regionale di monitoraggio della qualita dell aria e pag.3 di 811
PM2.5 Il termine PM2.5 identifica le particelle di diametro aerodinamico inferiore o uguale ai 2.5 µm (1 µm = 1 millesimo di millimetro). L inquinamento da particolato fine e composto da particelle solide e liquide cosı piccole che penetrano in profondita nei nostri polmoni ed entrano anche nel nostro flusso sanguigno. Il particolato e l inquinante atmosferico che provoca i maggiori danni alla salute umana in Europa. Alcune particelle vengono emesse direttamente nell atmosfera, ma la maggior parte si formano come risultato di reazioni chimiche che coinvolgono i gas precursori (anidride solforosa, ossidi di azoto, ammoniaca e composti organici volatili). Gran parte delle particelle emesse direttamente derivano dalle attivita umane, principalmente dalla combustione di combustibili fossili e biomasse. I gas precursori sono emessi dal traffico veicolare, dall agricoltura, dall industria e dal riscaldamento domestico. dati validi min max <5 <5 <5 <5 <5 <5 45 54 47 46 45 45 22 23 22 21 21 21 5 19 19 19 9 38 46 39 39 38 4 95 42 49 44 42 42 42 98 44 52 46 45 43 44 Tabella 5: PM2.5, statistiche del periodo. 1/1/1731/3/17 37 36 34 32 1/1/1631/3/16 25 27 25 27 25 24 Tabella 6: PM2.5, confronto con l anno precedente. PM2.5 (µg m3) 8 4 mar 1 mar 3 mar 5 mar 7 mar 9 mar 11 mar 13 mar 15 mar 17 mar 19 mar 21 mar 23 mar 25 mar 27 mar 29 mar 31 Figura 3: Concentrazioni giornaliere di PM2.5. La rete regionale di monitoraggio della qualita dell aria e pag.4 di 811
Biossido di azoto Il biossido di azoto (N O2 ) e un gas reattivo, di colore bruno e di odore acre e pungente. L esposizione a breve termine all N O2 puo causare diminuzione della funzionalita polmonare, specie nei gruppi piu sensibili della popolazione, mentre l esposizione a lungo termine puo causare effetti piu gravi come un aumento della suscettibilita alle infezioni respiratorie. Inoltre determina effetti negativi sugli ecosistemi, contribuendo all acidificazione e all eutrofizzazione. E precursore dell ozono, del PM1 e del PM2,5. Le maggiori sorgenti di N O2 sono i processi di combustione ad alta temperatura (come quelli che avvengono nei motori delle automobili specie diesel o nelle centrali termoelettriche). dati validi 95 99 85 99 min max 19 147 88 131 116 8 134 27 41 23 29 24 19 34 5 24 36 19 22 17 15 27 9 49 68 42 59 51 37 68 95 58 85 52 75 65 44 85 98 82 112 92 83 53 13 superamenti Tabella 7: Biossido di azoto, statistiche del periodo. 1/1/1731/3/17 38 51 31 38 37 26 41 1/1/1631/3/16 31 41 27 36 35 26 42 Tabella 8: NO2, confronto con l anno precedente. NO2 (µg m3) 15 5 mar 1 mar 3 mar 5 mar 7 mar 9 mar 11 mar 13 mar 15 mar 17 mar 19 mar 21 mar 23 mar 25 mar 27 mar 29 mar 31 Figura 4: Concentrazioni massime giornaliere di N O2. La rete regionale di monitoraggio della qualita dell aria e pag.5 di 811
Benzene Il benzene (C6 H6 ) e una sostanza chimica liquida e incolore dal caratteristico odore aromatico pungente. L Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) classifica il benzene come sostanza cancerogena di classe I. La maggior parte del benzene oggi prodotto (85) trova impiego nell industria chimica, per produrre plastiche, resine, detergenti, pesticidi, intermedi per l industria farmaceutica, vernici, collanti, inchiostri e adesivi. Il benzene e inoltre contenuto nelle benzine. dati validi 9 95 96 min max <.5 <.5 <.5 5.9 3.4 5.1 1.2.7.6 5.9.6.5 9 2.1 1.2 1 95 2.9 1.5 1.2 98 3.6 1.8 1.6 superamenti Tabella 9: Benzene, statistiche del periodo. 1/1/1731/3/17 2.1 1.5 1.3 1/1/1631/3/16 1.9 1.3 1.2 Tabella 1: C6H6, confronto con l anno precedente. C6H6 (µg m3) 8 6 4 2 mar 1 mar 3 mar 5 mar 7 mar 9 mar 11 mar 13 mar 15 mar 17 mar 19 mar 21 mar 23 mar 25 mar 27 mar 29 mar 31 Figura 5: Concentrazioni medie giornaliere di benzene. La rete regionale di monitoraggio della qualita dell aria e pag.6 di 811
Biossido di zolfo L assenza di colore, l odore acre e pungente e l elevata reattività a contatto con l acqua sono le caratteristiche principali degli ossidi di zolfo, genericamente indicati come SOx. Le emissioni di SOx derivano dalla combustione di materiali in cui sia presente zolfo quale contaminante (gasolio, nafta, carbone, legna) e dalle eruzioni vulcaniche. dati min max 5 9 95 98 validi superamenti 95 < 14 < 14 < 14 < 14 < 14 < 14 < 14 Tabella 11: Biossido di zolfo, statistiche del periodo. 1/1/17-31/3/17 4 4 1/1/16-31/3/16 Tabella 12: SO2, confronto con l anno precedente. La rete regionale di monitoraggio della qualità dell aria è pag.7 di 8
4 SO 2 (µg m 3 ) 3 1 mar 1 mar 3 mar 5 mar 7 mar 9 mar 11 mar 13 mar 15 mar 17 mar 19 mar 21 mar 23 mar 25 mar 27 mar 29 mar 31 Figura 6: Concentrazioni massime giornaliere di biossido di zolfo. 4 SO 2 (µg m 3 ) 3 1 mar 1 mar 3 mar 5 mar 7 mar 9 mar 11 mar 13 mar 15 mar 17 mar 19 mar 21 mar 23 mar 25 mar 27 mar 29 mar 31 Figura 7: Massimi medie giornaliere di biossido di zolfo. La rete regionale di monitoraggio della qualità dell aria è pag.8 di 8
Sezione Provinciale di Hg Il mercurio deriva dalle emissioni dei vulcani, dalla volatilizzazione del metallo dalla crosta terrestre e per una buona metà da fonti umane, come gli inceneritori di rifiuti urbani e dalle emissioni di alcune industrie. Viene assorbito attraverso i polmoni per via inalatoria e si deposita all interno delle cellule, in particolare nel sistema nervoso centrale e nel rene. Per questo inquinante la normativa relativa alla qualità dell'aria non indica alcun limite. Come riferimento si possono considerare i valori di letteratura relativi a stazioni di tipo urbano/residenziale elaborati nella relazione tecnica Piano di Monitoraggio della Qualità dell'aria per la determinazione di microinquinanti organici ed inorganici nell'ambito della Valutazione di Rischio nel Sito di Interesse Nazionale del Comune di Brescia relativi all estate 7 ed all inverno 8". (http://sito.comune.brescia.it/servizi/ambienteeverde/tutelaambiente/pagine/piano-monitoraggio-qualitc3a-aria.aspx) Tabella 13: Hg, statistiche del periodo. Tabella 14: Hg, confronto con l anno precedente. Figura 8: Hg, massimi giornalieri La rete regionale di monitoraggio della qualità dell aria è Certificata secondo le UNI EN-ISO 91 del 26/11/8 pag. 9 di 11
Sezione Provinciale di NH3 L ammoniaca deriva da attività agricole (allevamenti zootecnici e fertilizzanti)e, in minor misura, traffico e attività industriali. Può provocare irritazione alle vie respiratorie, acidificazione ed eutrofizzazione dell'ambiente. Per questo inquinante la normativa relativa alla qualità dell'aria non indica alcun limite. Come riferimento si possono considerare i valori di letteratura indicati da Arpa Lombardia nel progetto Parfil. Tabella 15: NH3, statistiche del periodo. Tabella 16: NH3, confronto con l anno precedente. Figura 9: NH3, massimi giornalieri. La rete regionale di monitoraggio della qualità dell aria è Certificata secondo le UNI EN-ISO 91 del 26/11/8 pag. 1 di 11
Sezione Provinciale di PM1, PM2.5, PM1 stime andamenti orari Figura 1: PM1, andamento orario giornaliero. Figura 11: PM2.5, andamento orario giornaliero. Figura 12: PM1, andamento orario giornaliero. La rete regionale di monitoraggio della qualità dell aria è Certificata secondo le UNI EN-ISO 91 del 26/11/8 pag. 11 di 11