BOZZA COMUNE DI LIZZANELLO PROVINCIA DI LECCE PUG PIANO URBANISTICO GENERALE. Legge Regionale 27 luglio 2001 n 20

Documenti analoghi
DELIBERAZIONE N. 6 DEL

AUTORITA DI BACINO REGIONALE COMITATO ISTITUZIONALE DELIBERAZIONE N. 2 DEL

DELIBERAZIONE N. 21 DEL 29 LUGLIO 2014

DELIBERAZIONE N. 7 DEL

- Udita la relazione e la conseguente proposta dell Assessore;

DELIBERAZIONE N. 6 DEL 29 LUGLIO 2014

DELIBERAZIONE N. 8 DEL

DELIBERAZIONE N. 4 DEL

DELIBERAZIONE N. 3 DEL

DELIBERAZIONE N. 6 DEL

DELIBERAZIONE N. 13 DEL

DELIBERAZIONE N. 10 DEL

DELIBERAZIONE N. 10 DEL

DELIBERAZIONE N. 4 DEL

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE COMITATO ISTITUZIONALE DELIBERAZIONE N. 13 DEL 07 MAGGIO 2014

LETTERA F) AREE NATURALI PROTETTE NAZIONALI

Corso La Gestione integrata delle acque 2a giornata: Gestione del rischio di alluvioni

DELIBERAZIONE N. 5 DEL

DELIBERAZIONE N. 4 DEL

DELIBERAZIONE N. 14 DEL 29 LUGLIO 2014

Tutela della rete idrografica e delle relative pertinenze e sicurezza idraulica. Norme di Attuazione: Titolo 4

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE COMITATO ISTITUZIONALE DELIBERAZIONE N.4 DEL

- ESTE (PD) 14 giugno

DELIBERAZIONE N. 8 DEL 18 DICEMBRE 2014

DELIBERAZIONE N. 7 DEL

COMUNE DI CAPOLONA PROVINCIA DI AREZZO. Progetto: Piano di Recupero in zona A. Committente: Amministrazione Comunale di Capolona.

IL PIANO STRALCIO DI BACINO PER L ASSETTO IDROGEOLOGICO (PAI)

SCHEMA DI NORMATIVA TIPO DI UN PIANO DI BACINO STRALCIO PER L ASSETTO IDROGEOLOGICO

Evoluzione della gestione del rischio idraulico in Provincia di Trento

DELIBERAZIONE N. 6 DEL

PIANO STRUTTURALE VARIANTE N. 2 (L.R. n.65 del 10 Novembre 2014, art.30)

DELIBERAZIONE N. 4 DEL

COMUNE DI OLEGGIO REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI NOVARA E SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI

Alcune realtà Regionali: Sicilia. Giovanni Pantaleo (Coordinatore Commissione Urbanistica Ordine Regionale Geologi di Sicilia)

I VINCOLI AMBIENTALI, ARCHITETTONICI, PAESAGGISTICI E ARCHEOLOGICI

DELIBERAZIONE N. 3 DEL

DETERMINAZIONE PROT N. 926/REP. N. 57 DEL

DELIBERAZIONE N. 2 DEL

Gestione sostenibile delle risorse idriche superficiali e sotterranee INQUINAMENTO DELLE ACQUE PROVOCATO DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA

Regione Autonoma della Sardegna Assessorato dei Lavori Pubblici Servizio Difesa del Suolo

DELIBERAZIONE N. 3 DEL

BACINO REGIONALE OMBRONE BACINO INTERREGIONALE FIORA PIANIFICAZIONE DI BACINO E NORME PAI

L ALLUVIONE L ALLUVIONE DEL DEL 5-6 NOVEMBRE Atti e contributi del convegno

Pianificazione regionale in tema di rischio idrogeologico: modifiche normative e scenari futuri

C O M U N E D I V I Z Z I N I PROVINCIA REGIONALE DI CATANIA PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO STORICO N O TA I N T E G R A T I V A

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE COMITATO ISTITUZIONALE DELIBERA DEL COMITATO ISTITUZIONALE N. 8 DEL

COMUNE DI PISA PROVINCIA DI PISA

COMUNE DI CORTONA PROVINCIA DI AREZZO. Progetto: Variante al Piano di Recupero n 401/ Demolizione e

LA CONOSCENZA DELLA PERICOLOSITA IDRAULICA PER UNA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE COMPATIBILE CON L ASSETTO IDROGEOLOGICO

Relazione di compatibilità Idraulica Art.10 L.R. 23 Novembre COMPRENSORIO ASCOLI EST 5.1 VERIFICA PRELIMINARE E VERIFICA SEMPLIFICATA Le aree

FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO

Pericolosità, Vulnerabilità, Rischio

DELIBERAZIONE N. 10 DEL

Capo I Disposizioni generali Art. 1 Oggetto

Norma tecnica di riferimento del PRGA. Misura di piano Riefficentamento impianto esistente. Tipologia. R4 Rischio. alluvioni. Rossano, loc.

COMUNE DI MONTEMARCIANO PROVINCIA DI ANCONA

MODIFICAZIONE n. 2 EX ART. 17, 12 comma, lett. b) L.R.P n 56 e s.m.i.

AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE

PROGETTO DI VARIANTE

METODO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA FRANA E NORME DI ATTUAZIONE DEL PAI

COMUNE DI SAN GIOVANNI ROTONDO (FOGGIA)

Dipartimento di Scienze della Terra

RUOLO E FUNZIONE DEL PIANO PER L ASSETTO IDROGEOLOGICO NELL AMBITO DELLE STRATEGIE DI TUTELA DEL TERRITORIO

D.C.I. 151 del 20/2/2007. Modifica degli articoli 22, 25, 50 delle Norme di Piano NUOVO TESTO

INTERGEO Progetto e Sviluppi Provincia di Prato Servizio Governo del Territorio

INDICE GENERALE. - TAV.6 : Stralcio Carta delle Pericolosità Geologiche e della Vulnerabilità dell Ambiente - scala 1:5.000

Revisione delle Classi di Fattibilità Geologica delle aree soggette a rischio idraulico

DIREZIONE GENERALE L AMBIENTE Regione Sardegna per l approvazione dei Piani di Gestione dei siti Natura 2000 predisposti a seguito dell invito a prese

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE COMITATO ISTITUZIONALE DELIBERAZIONE DEL COMITATO ISTITUZIONALE N. 9 DEL

I corpi idrici termali (testo adottato) (In corsivo le aggiunte, barrate le frasi eliminate)

AUTORITA INTERREGIONALE

dichiarazione di conformità del Piano Strutturale al P.I.T. della Regione Toscana e al P.T.C. della Provincia di Lucca

LA PREVENZIONE RISCHIO IDROGEOLOGICO IN LOMBARDIA

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 31 gennaio 2011, n. 125

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE COMITATO ISTITUZIONALE DELIBERAZIONE N. 5 DEL

Bollettino ufficiale della Regione Puglia n. 139 del 24/10/2013

SEMINARIO. Aggiornamento del Piano per l Assetto Idrogeologico. La valutazione della pericolosità idraulica: modellazione 1D -2D

e rischio idraulico Applicazione alle reti fognarie Invarianza idraulica, idrologica Ruolo del gestore Crema, 23 maggio 2019

AUTORITÀ DI BACINO INTERREGIONALE DEL FIUME MAGRA

Autorità di Bacino Regionale della Sardegna

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 57/ 2 DEL

Autorità di Bacino Regionale della Sardegna

STUDIO DI COMPATIBILITÀ IDRAULICA AI SENSI DELL ART. 8, COMMI 2 E 5, DELLE NDA DEL PAI

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE COMITATO ISTITUZIONALE DELIBERAZIONE N. 2 DEL

Comune di Tavernerio (CO)

Autorità di Bacino dei Fiumi Liri - Garigliano e Volturno

GLI INTERVENTI DI SISTEMAZIONE IDRAULICO-FORESTALE NELLA PREVENZIONE DEI RISCHI NATURALI LE LINEE DI AZIONE DELLA REGIONE PIEMONTE.

Mappe della pericolosità e del rischio di alluvione

III.2. Elaborati grafici di progetto

Gestione del rischio e adattamento al cambiamento climatico: strumenti per un territorio resiliente

PROVINCIA DI CAGLIARI VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE

territoriale sollecitando la Regione ad attivare tutte le azioni volte a consentire l adozione

ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI PISTOIA COMUNE DI PISTOIA

DELIBERAZIONE N. 5 DEL

Valutazione della pericolosità per colate di detrito e dell efficacia delle opere di difesa presenti. Regione Autonoma Valle d Aosta

AUTORITA DI BACINO DELLA BASILICATA

CONSIGLIO REGIONALE DELLA LIGURIA

la redazione delle mappe della pericolosità e del rischio alluvionale

Piano Stralcio di Bacino per l Assetto Idrogeologico (P.A.I.) (ART.1 D.L. 180/98 CONVERTITO CON MODIFICHE CON LA L.267/98 E SS.MM.II.

Attuazione della Direttiva alluvioni 2007/60/CE in Regione Emilia-Romagna

Transcript:

Sindaco: Dott. Costantino Giovannico COMUNE DI LIZZANELLO PROVINCIA DI LECCE PUG PIANO URBANISTICO GENERALE Assessore all'urbanistica ed edilizia privata: Avv. Fulvio Pedone Responsabile del Procedimento: Arch. Giuseppe Lezzi Progettista: Arch. Nicolangelo Barletti Legge Regionale 27 luglio 2001 n 20 ELABORATI DEL SISTEMA DELLE CONOSCENZE RELAZIONE GEOLOGICA Tav. B10 - Relazione PAI BOZZA Geologo: Dott.ssa Rossana Baldassarre Adozione: Del. C.C. n.... del... Approvazione: Del. C.C. n.... del... DICEMBRE 2015 BARLETTI - DEL GROSSO & ASSOCIATI

PREMESSA Il Piano Stralcio per la Difesa dal Rischio Idrogeologico rappresenta un primo stralcio di settore funzionale del Piano di Bacino previsto dalla legge 18 maggio 1989, n. 183, recante Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo e successive modifiche e integrazioni. Il PAI, stato approvato il 30 novembre 2005, ha valore di piano territoriale di settore oltre ad essere lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d uso finalizzate alla conservazione, alla difesa e alla valorizzazione del suolo ricadente nel territorio di competenza dell Autorità di Bacino della Puglia e a tale strumento devono adeguarsi tutti i provvedimenti autorizzativi in materia di uso e trasformazione del territorio. Con la circolare 1/2006, pubblicata con deliberazione n. 406 del 28 marzo 2006 è prevista una procedura coordinata fra gli Assessorati all Assetto del Territorio e alle Opere Pubbliche, rispettivamente competenti in materia di Urbanistica e Difesa del Suolo, i Comuni e l Autorità di Bacino. E così possibile attivare apposite conferenze di copianificazione preordinate alla adozione del PUG per la condivisione delle conoscenze e dei principi essenziali dei Piani. Nel rispetto di tale procedura, lo studio idraulico è stato svolto dall Autorità di Bacino della Regione Puglia, sulla base di metodologie che tengono conto delle peculiarità del territorio e con la partecipazione dell Ufficio Urbanistico del Comune di Lizzanello. Per quanto concerne l idrografia superficiale non si può prescindere, quindi, dalla verifica della compatibilità delle previsioni del progetto al Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico (PAI) dell Autorità di Bacino della Regione Puglia. Il PAI è finalizzato al miglioramento delle condizioni del regime idraulico e della stabilità geomorfologica, necessario a ridurre gli attuali livelli di pericolosità e a consentire uno sviluppo sostenibile del territorio nel rispetto degli assetti naturali, della loro tendenza evolutiva e delle potenzialità d'uso. Nei programmi di previsione e prevenzione e nei piani di emergenza per la difesa delle popolazioni e del loro territorio si dovrà tener conto, quindi, delle aree a pericolosità idraulica oltre al grado di rischio, così definiti: 2

Area ad alta pericolosità idraulica (A.P.): porzione di territorio soggette ad essere allagate per eventi di piena con tempo di ritorno inferiore o pari a 30 anni; Area a media pericolosità idraulica (M.P.): porzione di territorio soggette ad essere allagate per eventi di piena con tempo di ritorno compreso tra 30 e 200 anni; Area a bassa pericolosità idraulica (B.P.): porzione di territorio soggette ad essere allagate per eventi di piena con tempo di ritorno compreso tra 200 e 500 anni; Rischio R: è il valore atteso delle perdite umane, dei feriti, dei danni alla proprietà e delle perturbazioni alle attività economiche dovuti ad un particolare fenomeno naturale. Relazione Il territorio di Lizzanello è prevalentemente pianeggiante caratterizzato, in generale, da pendenze molto modeste. Le rocce calcarenitiche mioceniche affioranti in gran parte dell agro comunale, sono dotate di permeabilità sia per porosità sia per fessurazione variabile in relazione allo stato di fratturazione dell ammasso sedimentario. Permeabilità esclusivamente per porosità, caratterizza invece la porzione di territorio ubicata a sud, comprendente anche parte dell abitato di Lizzanello e in corrispondenza del quale affiorano sedimenti sabbioso-limosi, a luoghi, argillosi. La mancanza di variazioni significative della quota topografica della superficie del suolo non ha consentito l instaurarsi di una rete idrografica sviluppata e, pertanto, le acque meteoriche tendono ad infiltrarsi più o meno velocemente nel sottosuolo direttamente nel punto di caduta, oppure percorrono solo brevi distanze raggiungendo le aree morfologicamente più depresse. In concomitanza di eventi meteorici particolarmente intensi e prolungati, tali da superare la capacità d infiltrazione, le acque tendono ad accumularsi laddove si riscontra la presenza di aree depresse circoscritte, producendo fenomeni di allagamento che, sebbene non abbiano effetti particolarmente devastanti, come avviene per altri contesti territoriali salentini, possono comunque costituire motivo di attenzione per le persone, le strutture e le infrastrutture. Tenendo conto del contesto idro-geo-morfologico del territorio di Lizzanello, la metodologia adottata dall A.d.B., ha previsto l individuazione delle aree depresse (recapiti finali di bacini endoreici) con i relativi bacini afferenti. La successiva applicazione di modelli ha consentito, per eventi piovosi con un dato tempo di ritorno, 3

la valutazione dell altezza del livello e dell estensione in superficie raggiungibile dalle acque in accumulo. Le perimetrazioni elaborate dall Autorità di Bacino della Puglia, sono state oggetto di confronto con l Amministrazione Comunale di Lizzanello, fino ad approvazione e, quindi, recepite nel presente PUG (Vedi Tavola: AREE PERICOLOSITA IDRAULICA Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.) ). Pertanto qualunque intervento sul territorio che possa interessare le aree individuate da tali perimetrazioni, deve tener conto delle prescrizioni inserite nelle Norme Tecniche di Attuazione (N.T.A.) del PAI. Nelle aree a pericolosità idraulica, il PAI Puglia prescrive che tutte le nuove attività e i nuovi interventi devono essere tali da: a) migliorare o comunque non peggiorare le condizioni di funzionalità idraulica; b) non costituire in nessun caso un fattore di aumento della pericolosità idraulica né localmente, né nei territori a valle o a monte, producendo significativi ostacoli al normale libero deflusso delle acque ovvero causando una riduzione significativa della capacità di invaso delle aree interessate; c) non costituire un elemento pregiudizievole all attenuazione o all eliminazione delle specifiche cause di rischio esistenti; d) non pregiudicare le sistemazioni idrauliche definitive né la realizzazione degli interventi previsti dalla pianificazione di bacino o dagli strumenti di programmazione provvisoria e urgente; e) garantire condizioni adeguate di sicurezza durante la permanenza di cantieri mobili, in modo che i lavori si svolgano senza creare, neppure temporaneamente, un ostacolo significativo al regolare deflusso delle acque; f) limitare l impermeabilizzazione superficiale del suolo impiegando tipologie costruttive e materiali tali da controllare la ritenzione temporanea delle acque anche attraverso adeguate reti di regimazione e di drenaggio; g) rispondere a criteri di basso impatto ambientale facendo ricorso, laddove possibile, all utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica. 4

Va sottolineato che le previsioni e le prescrizioni del PAI, pur avendo valore a tempo indeterminato, possono e devono essere aggiornate sia a seguito di approfondimento degli studi conoscitivi sia a seguito di eventuale realizzazione di nuove opere e/o di possibili variazioni della situazione morfologica, ecologica e territoriale dei luoghi. In altre parole, le aree del territorio che attualmente sono soggette alle prescrizioni derivanti dal vincolo imposto dal P.A.I., potrebbero essere restituite alla normale pianificazione urbanistica, in seguito ad esempio, alla realizzazione di opere di mitigazione della pericolosità e del rischio idraulico. Eventuali progetti finalizzati a tale scopo, potranno essere proposti all A.d.B. anche dall Amministrazione Comunale e, se ritenuti idonei, accedere agli appositi finanziamenti regionali. La stessa A.d.B. provvederà, ad opera realizzata e collaudata, all aggiornamento del Piano di Assetto Idrogeologico, modificando le perimetrazioni delle aree a pericolosità idraulica. Maggio 2014 il Geologo dr. Rossana Baldassarre 5