RUOLO E FUNZIONE DEL PIANO PER L ASSETTO IDROGEOLOGICO NELL AMBITO DELLE STRATEGIE DI TUTELA DEL TERRITORIO

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1 RUOLO E FUNZIONE DEL PIANO PER L ASSETTO IDROGEOLOGICO NELL AMBITO DELLE STRATEGIE DI TUTELA DEL TERRITORIO Ing. Roberto Casarin Longarone (BL) 6 ottobre 2013 VAJONT, DISCUSSIONE ED ANALISI A 50 ANNI DALLA GRANDE FRANA

2 PIANO DI GESTIONE ALLUVIONI 49 D.Lgs D.Lgs Legge Legge Legge D.P.R Commissione De Marchi 4 Alluvione anno

3 La legge n. 183/1989 SULLA DIFESA DEL SUOLO 1. Definisce la difesa del suolo comprendente l attività conoscitiva, di pianificazione e di gestione del territorio finalizzate alla difesa dalle acque, alla difesa delle acque ed alla tutela dei relativi aspetti ambientali. 2. Identifica nel bacino idrografico l ambito BACINI DI RILIEVO NAZIONALE BACINI DI RILIEVO INTERREGIONALE BACINI DI RILIEVO REGIONALE territoriale di riferimento della difesa del suolo, suddividendo il territorio italiano in bacini idrografici nazionali, interregionali e regionali.

4 La pericolosità e il rischio P Carta della pericolosità = P (idraulica, geologica da valanga) (P 1, P 2, P 3, P 4 ) + = R Carta degli insediamenti, delle attività antropiche e del patrimonio ambientale Carta delle aree a rischio (Perimetrazione del rischio idraulico e geologico)

5 VALUTAZIONE DEI LIVELLI DI PERICOLOSITA E DI RISCHIO CLASSE P4-R4 Molto elevata P3-R3 Elevata P2-R2 Media P1-R1 Moderata DANNO ATTESO perdite vite umane gravi danni edifici e patrimonio ambientale distruzione attività economiche problemi incolumità persone danni edifici e patrimonio ambientale interruzione attività economiche danni minori edifici e funzionalità attività economiche danni patrimonio ambientale danni sociali, economici e patrimonio ambientale (marginali)

6 ATTIVITA SVOLTE PER LA REDAZIONE DEL PAI Individuazione delle aree soggette a pericolosità idraulica, geologica e da valanga Perimetrazione delle corrispondenti aree Attribuzione di un livello di pericolosità e di rischio regolato dalle norme di attuazione del piano Individuazione degli interventi di mitigazione Raccordo con i Piani di Protezione Civile

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8 La mappa della pericolosità idraulica

9 M. Salta M. Toc

10 Distribuzione dei dissesti franosi

11 Gli scivolamenti ed i colamenti rapidi sono i fenomeni di dissesto che si presentano nei bacini dell Alto Adriatico con maggiore frequenza I crolli ed i colamenti rapidi caratterizzano la classe di pericolosità molto elevata P4

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13 La direttiva 2000/60/CE DIRETTIVA QUADRO ACQUE Istituisce un quadro per la protezione delle acque superficiali interne, delle acque di transizione e delle acque costiere per proteggere e migliorare l ambiente acquatico e gli ecosistemi connessi, agevolare un utilizzo idrico sostenibile, contribuire a mitigare gli effetti di inondazioni e siccità. Il D.Lgs. 152/2006 -Recepisce la direttiva 2000/60/CE -Individua i distretti idrografici -Piano di gestione (per il distretto) -Piano di tutela (per le Regioni) -Piano d ambito (per ambiti territoriali)

14 Il territorio distrettuale: 14 bacini con caratteri idrologici e morfologici diversificati Sistemi idrografici confluenti in un comune recettore (Mare Adriatico) 2 ambiti lagunari di particolare interesse ambientale Carattere transfrontaliero di alcuni bacini Superficie totale: circa kmq Abitanti : circa Autorità di Bacino 2 Province Autonome 3 Regioni

15 La direttiva 2007/60/CE DIRETTIVA ALLUVIONI istituisce un quadro per la valutazione e la gestione dei rischi di alluvioni volto a ridurre le conseguenza negative per la salute umana, l ambiente, il patrimonio culturale e le attività economiche Il D.Lgs. 49/2010 recepisce la direttiva 2007/60/CE Autorità distrettuale Regioni / DPC Mappe di pericolosità e rischio Definizioni azioni strutturali e non strutturali Previsione, Sorveglianza, Gestione emergenze, Interventi Piani di emergenza e Centri funzionali Piano di gestione del rischio di alluvioni

16 Il passato come chiave di lettura del futuro. La sistematica raccolta di dati in occasione degli eventi è fondamentale per l individuazione delle situazioni di pericolosità. Alluvione 4 novembre 1966 Cencenighe Agordino (BL)

17 Gli studi, le moderne tecniche di indagine e monitoraggio supportano l attività di mappatura e di attribuzione della classe di pericolosità dei fenomeni. Permettono di aggiornare il PAI.

18 Grazie per l attenzione Longarone (BL) 6 ottobre 2013 VAJONT, DISCUSSIONE ED ANALISI A 50 ANNI DALLA GRANDE FRANA

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