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06 Uccelli 1-12-2006 12:06 Pagina 221 PREMESSA Emergenze ornitologiche liguri In tabella I è riportato l elenco completo degli Uccelli noti per la Liguria elencati in Allegato I della Direttiva 79/409/CEE (aggiornamento del 2003): sono annoverati anche gli accidentali (cfr. BRICHETTI & TRUFFI, 1999; BRICHETTI, 2002) e le specie avvistate solo occasionalmente in Liguria. L ordine sistematico e la nomenclatura adottati sono quelli proposti in BRICHETTI & MASSA (1998). Per gli Autori ci si è rifatti ad AMORI et al. (1993) con le opportune correzioni riportate in SPANÒ & TRUFFI (1996). Seguono sette specie emergenti non annoverate nell All.I della Direttiva Uccelli, ma a vario titolo ritenute di elevato interesse conservazionistico a livello regionale: per esempio per la Rondine rossiccia sono noti solo due casi di nidificazione in Liguria, mentre il Merlo acquaiolo è notoriamente utilizzato quale indicatore biologico di qualità degli ambienti fluviali ed entrambe le specie sono citate nella Lista Rossa degli Uccelli nidificanti in Italia (LIPU-WWF, 1999) rispettivamente come in pericolo critico e vulnerabile. TABELLA I SPECIE EMERGENTI (All. I Di r. 79/ 4 09/CEE) Strolaga minore Gavia stellata (Pontoppidan, 1763) Strolaga mezzana Gavia arctica (Linnaeus, 1758) Strolaga maggiore Gavia immer (Brunnich, 1764) Svasso cornuto Podiceps auritus (Linnaeus, 1758) Berta di Bulwer Bulweria bulwerii (Jardine e Selby, 1828) Berta maggiore Calonectris diomedea (Scopoli, 1769) Berta minore Puffinus yelkouan (Acerbi, 1827) Berta minore delle Baleari Puffinus mauretanicus (Lowe, 1921) Uccello delle tempeste Hydrobates pelagicus (Linnaeus, 1758) Marangone dal ciuffo Phalacrocorax aristotelis desmarestii (Payraudeau, 1826) Tarabuso Botaurus stellaris (Linnaeus, 1758) Tarabusino Ixobrychus minutus (Linnaeus, 1766) Nitticora Nycticorax nycticorax (Linnaeus, 1758) Sgarza ciuffetto Ardeola ralloides (Scopoli, 1769) (continua) 221

06 Uccelli 1-12-2006 12:06 Pagina 222 Tab. I (continua) SPECIE EMERGENTI (All. I Di r. 79/ 4 09/CEE) Garzetta Egretta garzetta (Linnaeus, 1766) Airone bianco maggiore Egretta alba (Linnaeus, 1758) Airone rosso Ardea purpurea Linnaeus, 1766 Cicogna nera Ciconia nigra (Linnaeus, 1758) Cicogna bianca Ciconia ciconia (Linnaeus, 1758) Mignattaio Plegadis falcinellus (Linnaeus, 1766) Spatola Platalea leucorodia Linnaeus, 1758 Fenicottero Phoenicopterus ruber Linnaeus, 1758 Cigno minore Cygnus columbianus (Ord, 1815) Cigno selvatico Cygnus cygnus (Linnaeus, 1758) Oca facciabianca Branta leucopsis (Bechstein, 1803) Casarca Tadorna ferruginea (Pallas, 1764) Anatra marmorizzata Marmaronetta angustirostris (Ménétriés, 1832) Moretta tabaccata Aythya nyroca (Guldenstaad, 1770) Gobbo rugginoso Oxyura leucocephala (Scopoli, 1769) Pesciaiola Mergus albellus Linnaeus, 1758 Falco pecchiaiolo Pernis apivorus (Linnaeus, 1758) Nibbio bruno Milvus migrans (Boddaert, 1783) Nibbio reale Milvus milvus (Linnaeus, 1758) Aquila di mare Haliaeetus albicilla (Linnaeus, 1758) Gipeto Gypaetus barbatus (Linnaeus, 1758) Capovaccaio Neophron percnopterus (Linnaeus, 1758) Grifone Gyps fulvus (Hablizl, 1783) Avvoltoio monaco Aegypius monachus (Linnaeus, 1766) Biancone Circaetus gallicus (Gmelin, 1788) Falco di palude Circus aeruginosus (Linnaeus, 1758) Albanella reale Circus cyaneus (Linnaeus, 1766) Albanella pallida Circus macrourus (Gmelin, 1771) Albanella minore Circus pygargus (Linnaeus, 1758) Poiana codabianca Buteo rufinus (Cretzschmar, 1827) Aquila anatraia minore Aquila pomarina C.L. Brehm, 1831 Aquila anatraia maggiore Aquila clanga Pallas, 1811 Aquila imperiale Aquila heliaca Savigny, 1809 Aquila reale Aquila chrysaetos (Linnaeus, 1758) Aquila minore Hieraaetus pennatus (Gmelin, 1788) Aquila del Bonelli Hieraaetus fasciatus (Vieillot, 1822) Falco pescatore Pandion haliaetus (Linnaeus, 1758) Grillaio Falco naumanni Fleisher, 1818 (continua) 222

06 Uccelli 1-12-2006 12:06 Pagina 223 Tab. I (continua) SPECIE EMERGENTI (All. I Di r. 79/ 4 09/CEE) Falco cuculo Falco vespertinus Linnaeus, 1766 Smeriglio Falco columbarius Linnaeus, 1758 Falco della regina Falco eleonorae Géné, 1839 Lanario Falco biarmicus Temminck, 1825 Pellegrino Falco peregrinus Tunstall, 1771 Pernice bianca alpina Lagopus mutus helveticus (Thienemann, 1829) Fagiano di monte Tetrao tetrix tetrix Linnaeus, 1758 Coturnice delle Alpi Alectoris graeca saxatilis (Bechstein, 1805) Voltolino Porzana porzana (Linnaeus, 1766) Schiribilla Porzana parva (Scopoli, 1769) Schiribilla grigiata Porzana pusilla (Pallas, 1776) Re di quaglie Crex crex (Linnaeus, 1758) Pollo sultano Porphyrio porphyrio (Linnaeus, 1758) Folaga crestata Fulica cristata Gmelin, 1789 Gru Grus grus (Linnaeus, 1758) Gallina prataiola Tetrax tetrax (Linnaeus, 1758) Otarda Otis tarda Linnaeus, 1758 Cavaliere d'italia Himantopus himantopus (Linnaeus, 1758) Avocetta Recurvirostra avosetta Linnaeus, 1758 Occhione Burhinus oedicnemus (Linnaeus, 1758) Corrione biondo Cursorius cursor (Latham, 1787) Pernice di mare Glareola pratincola (Linnaeus, 1766) Fratino Charadrius alexandrinus Linnaeus, 1758 Piviere tortolino Charadrius morinellus Linnaeus, 1758 Piviere dorato Pluvialis apricaria (Linnaeus, 1758) Combattente Philomachus pugnax (Linnaeus, 1758) Croccolone Gallinago media (Latham, 1787) Pittima minore Limosa lapponica (Linnaeus, 1758) Chiurlottello Numenius tenuirostris Vieillot, 1817 Piro piro boschereccio Tringa glareola Linnaeus, 1758 Piro piro del Terek Xenus cinereus (Güldenstädt, 1774) Falaropo beccosottile Phalaropus lobatus (Linnaeus, 1758) Gabbiano corallino Larus melanocephalus Temminck, 1820 Gabbianello Larus minutus Pallas, 1776 Gabbiano roseo Larus genei Breme, 1839 Gabbiano corso Larus audouinii Payraudeau, 1826 (continua) 223

06 Uccelli 1-12-2006 12:06 Pagina 224 Tab. I (continua) SPECIE EMERGENTI (All. I Di r. 79/ 4 09/CEE) Sterna zampenere Gelochelidon nilotica (Gmelin, 1789) Sterna maggiore Sterna caspia Pallas, 1770 Beccapesci Sterna sandvicensis Latham, 1787 Sterna comune Sterna hirundo Linnaeus, 1758 Sterna codalunga Sterna paradisea Pontoppidan, 1763 Fraticello Sterna albifrons Pallas, 1764 Mignattino piombato Chlidonias hybridus (Pallas, 1811) Mignattino Chlidonias niger (Linnaeus, 1758) Uria Uria aalge (Pontoppidan, 1763) Grandule Pterocles alchata (Linnaeus, 1766) Gufo reale Bubo bubo (Linnaeus, 1758) Gufo di palude Asio flammeus (Pontoppidan, 1763) Civetta capogrosso Aegolius funereus (Linnaeus, 1758) Succiacapre Caprimulgus europaeus Linnaeus, 1758 Martin pescatore Alcedo atthis (Linnaeus, 1758) Ghiandaia marina Coracias garrulus Linnaeus, 1758 Picchio cenerino Picus canus Gmelin, 1788 Picchio nero Dryocopus martius (Linnaeus, 1758) Picchio rosso mezzano Picoides medius (Linnaeus, 1758) Picchio dorsobianco di Lilford Picoides leucotos lilfordi (Sharpe & Dresser, 1871) Calandra Melanocorypha calandra (Linnaeus, 1766) Calandrella Calandrella brachydactyla (Leisler, 1814) Tottavilla Lullula arborea (Linnaeus, 1758) Calandro Anthus campestris (Linnaeus, 1758) Pettazzurro Luscinia svecica (Linnaeus, 1758) Monachella dorsonero Oenanthe pleschanka (Lepechin, 1770) Monachella nera Oenanthe leucura (Gmelin, 1789) Forapaglie castagnolo Acrocephalus melanopogon (Temminck, 1758) Pagliarolo Acrocephalus paludicola (Vieillot, 1817) Magnanina sarda Sylvia sarda Temminck, 1820 Magnanina Sylvia undata (Boddaert, 1783) Bigia padovana Sylvia nisoria (Bechstein, 1795) Pigliamosche pettirosso Ficedula parva (Bechstein, 1794) Balia dal collare Ficedula albicollis (Temminck, 1815) Averla piccola Lanius collurio Linnaeus, 1758 Averla cenerina Lanius minor Gmelin, 1788 (continua) 224

06 Uccelli 1-12-2006 12:06 Pagina 225 Tab. I (continua) SPECIE EMERGENTI (All. I Di r. 79/ 4 09/CEE) Gracchio corallino Pyrrhocorax pyrrhocorax (Linnaeus, 1758) Trombettiere Bucanetes githagineus (Lichtenstein, 1823) Ortolano Emberiza hortulana Linnaeus, 1758 Ortolano grigio Emberiza caesia Cretzschmar, 1826 ALTRE SPECIE EMERGENTI PER LA LIGURIA (Non in All. I Dir. 79/ 4 09/CEE) Rondone pallido Apus pallidus (Shelley, 1870) Picchio rosso minore Picoides minor (Linnaeus, 1758) Rondine rossiccia Hirundo daurica Linnaeus, 1771 Merlo acquaiolo Cinclus cinclus (Linnaeus, 1758) Codirossone Monticola saxatilis (Linnaeus, 1766) Averla maggiore Lanius excubitor Linnaeus, 1758 Averla capirossa Lanius senator Linnaeus, 1758 Le specie di maggior interesse gestionale a livello regionale sono singolarmente trattate in schede monografiche: si sono scelte quelle sedentarie, nidificanti, svernanti o migratrici regolari (in tal caso con specifico riferimento alla sosta in periodo migratorio). Per la classificazione (Livello di protezione) come SPEC (Species of European Conservation Concern) e per lo stato di conservazione delle popolazioni europee (threat status) si rimanda a TUCKER & HEAT (1994). Si distinguono SPEC 1 (Specie d interesse globale di conservazione), SPEC 2 (concentrate in Europa ed in stato di conservazione sfavorevole E, V, R, D, L e Ins.), 3 (non concentrate in Europa, ma in stato di conservazione sfavorevole E,V, R, D, L e Ins), 4 (specie in stato di conservazione favorevole S ma concentrate in Europa) e Non SPEC (specie non concentrate in Europa ed in buono stato di conservazione). Quanto allo stato di conservazione si adotta la seguente simbologia: Ins (Insufficiently known = specie per le quali si sospetta uno status sfavorevole, ma le informazioni a riguardo sono troppo scarse), S (Secure = status di conservazione favorevole), L (Localised = più del 90% della popolazione è concentrato in 10 siti o meno), D (Declining = popolazioni consistenti in moderato declino), R (Rare = specie stabilmente nidificanti o svernanti in Europa con popolazioni ridotte), V (Vulnerable = specie stabili con popolazioni molto ridotte; specie rappresentate da popolazioni ridotte in moderato declino; specie relativamente abbondanti, ma in forte declino), E (Endangered = popolazioni in declino a rischio di estinzione), W (Wintering = status riferito alle popolazioni svernanti). Per le specie nidificanti è possibile rifarsi alla Lista Rossa secondo LIPU & WWF (1999). Nella descrizione delle specie si fa riferimento (qualora siano presenti un abito nuziale ed uno invernale) solamente alle livree riscontrabili in Liguria, compatibilmente con la fenologia nota. Laddove non è esplicitamente indicata una differenza di piu- 225

06 Uccelli 1-12-2006 12:06 Pagina 226 maggio o di dimensioni tra i sessi significa che la specie non presenta dimorfismo sessuale. I cenni sulle caratteristiche biologiche utili per la conservazione (approfonditi per quelle stanziali o nidificanti di maggior pregio), riportano l indicazione degli habitat frequentati in Liguria. Per approfondimenti sui metodi di monitoraggio sinteticamente riportati per ciascuna emergenza, salvo diversa indicazione, si rimanda a BIBBY et al. (1993), GILBERT et al. (1998) e MERIGGI (1989). Per maggiori informazioni sull eco-etologia delle specie, invece, si vedano GARIBOLDI & AMBROGIO (2oo6). Una panoramica aggiornata ed esauriente sulle problematiche di conservazione dell avifauna a livello nazionale è reperibile in GARIBOLDI et al. (2004). La bibliografia relativa ad ogni specie include riferimenti ai principali e più facilmente reperibili lavori di sintesi e/o monografie specifiche in italiano o inglese, nonché alla letteratura specialistica sull avifauna regionale ligure. Per una rassegna bibliografica sugli Uccelli liguri si rimanda a TRUFFI (1996). Tra le molteplici guide su tracce e segni di presenza degli animali, si consigliano BROWN et al. (1989) e BANG (1993), mentre per nidi e uova si veda PAZZUCONI (1997). Per i censimenti al canto, possono essere un utile riferimento di confronto le registrazioni di Roché ( All the bird songs of Britain and Europe Sittelle & WildSounds - 4 CD Set) o di Roché & Chevereau ( Bird Sounds of Europe & North-west Africa WildSounds - 10 CD Set). Bibliografia AMORI G., ANGELICI F.M., FRUGIS S., GANDOLFI G., GROPPALI R., LANZA B., RELINI G. & VICINI G., 1993 - Vertebrata. In: Minelli A., Ruffo S. & La Porta S. (eds), Checklist delle specie della fauna italiana. 110. Calderini, Bologna. BANG P., 1993 Guida alle tracce degli animali. Zanichelli, Bologna. BIBBY C.L., BURGESS N. & HILL D.A., 1993 Bird Census Techniques. Academic Press, UK. BRICHETTI P., 2002 Gli Uccelli di comparsa accidentale in Italia: Passeriformes. Aggiornamento: Dicembre 1999. In: Brichetti P. & Gariboldi A.L. Manuale pratico di Ornitologia. III. Edagricole, Bologna: 203-232. BRICHETTI P. & MASSA M., 1998 Check-list degli Uccelli italiani aggiornata a tutto il 1997. Riv. ital. Orn., 68 (2): 129-152. BRICHETTI P. & TRUFFI G., 1999 Gli Uccelli di comparsa accidentale in Italia: Non- Passeriformes. Aggiornamento: Dicembre 1997. In: Brichetti P. & Gariboldi A., Manuale pratico di Ornitologia. II. Edagricole, Bologna: 122-167. 226

06 Uccelli 1-12-2006 12:06 Pagina 227 BROWN R., FERGUSON J., LAWRENCE M. & LEES D., 1989 Tracce e segni degli Uccelli d Europa Muzzio, Padova. GARIBOLDI A. & AMBROGIO A., 2006 Il comportamento degli uccelli d Europa. Alberto Perdisa Editore, Bologna. GARIBOLDI A., ANDREOTTI A. & BOGLIANI G., 2004 La conservazione degli uccelli in Italia. Alberto Perdisa Editore, Bologna. GILBERT G., GIBBONS D.W. & EVANS J., 1998 Bird Monitoring Methods. R.S.P.B., Sandy, UK. LIPU & WWF (a cura di ) CALVARIO E., GUSTIN M., SARROCCO S., GALLO-ORSI U., BUL- GARINI F. & FRATICELLI F., 1999 Nuova Lista Rossa degli Uccelli nidificanti in Italia. Riv. ital. Orn., 69 (1): 3-43. MERIGGI A., 1989 - Analisi critica di alcuni metodi di censimento della fauna selvatica (Aves, Mammalia). Aspetti teorici ed applicativi - Ric. Biol. Selvaggina, 83: 1-59. PAZZUCONI A., 1997 Uova e nidi degli Uccelli d Italia. Calderini, Bologna. SPANO S.& TRUFFI G., 1996 - Revisione critica della Checklist delle specie della fauna italiana. Vertebrata. Aves. Boll. Mus. Ist. biol. Univ. Genova, 60-61: 201-218. TRUFFI G., 1996 Bibliografia ornitologica ligure. Aggiornata al 1992. Natura Bresciana, 30 (1994): 285-328. TUCKER G.M. & HEAT M.F., 1994 Birds in Europe. Their Conservation Status. Birdlife Conservation Series, N 3. Autore Loris Galli 227

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06 Uccelli 1-12-2006 12:06 Pagina 229 Nome scientifico Gavia stellata (Pontoppidan, 1763) (Gaviiformes Gaviidae) Nome comune Strolaga minore 229 Livello di protezione La specie è inserita nell allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE). SPEC 3 stato di conservazione V. Identificazione Uccello tuffatore di dimensioni medio-grandi (lunghezza totale 53-69 cm, peso 1,5-1,65 kg). L adulto in abito non riproduttivo presenta gola, guance, lati del capo fin sopra l occhio, parti laterali ed anteriore del collo e parti ventrali bianco sporco; parti dorsali di ali, corpo, collo e capo grigio-brunastre fittamente macchiettate; becco nerastro. Il giovane si distingue dall adulto per una diffusa macchiettatura grigio-brunastra. Si può confondere con la strolaga mezzana Gavia arctica, ma se ne distingue per il portamento del capo, con collo più dritto, fronte piatta, becco più sottile con la punta leggermente all insù e base del collo non prominente; in volo le zampe appaiono di solito poco sporgenti all estremità posteriore, il collo viene tenuto un poco abbassato ed il capo rivolto lievemente verso l alto, conferendo all animale un profilo ingobbito. Distribuzione Oloartica. Nidifica lungo le coste settentrionali e le acque interne delle regioni subartiche di Eurasia e Nord-America mediamente a nord del 60 parallelo. Sverna lungo le coste atlantiche e pacifiche di detti continenti (spingendosi fino ai 30-35 di latitudine nord), sui grandi laghi nordamericani, sulle coste del Mare del Nord, Mar Baltico, Mediterraneo, Mar Nero e Caspio. In Italia è presente in periodo di sverno in alto Adriatico, nel Mar Ligure e alto Tirreno (Toscana). Lungo le coste della Liguria le osservazioni sono per lo più sporadiche e localizzate ed interessano principalmente le province di Savona e Genova, nonché il Golfo di La Spezia. Cenni sulla biologia della specie Habitat: acque marine costiere, lagune salmastre, foci dei fiumi. Alimentazione: ittiofaga, si ciba soprattutto di pesci. Fenologia: migratore regolare e svernante.

06 Uccelli 1-12-2006 12:06 Pagina 230 Possibili minacce e fattori di rischio Le principali minacce alla specie sono da rintracciarsi a livello dei quartieri di nidificazione (es. contrazione degli habitat idonei, predazione e distruzione dei nidi). Da non sottovalutare il rischio di sversamenti di idrocarburi. L unico elemento di rischio a livello regionale può ravvisarsi nell eventualità di uccisione incidentale di animali rimasti impigliati nelle reti da pesca. Interventi gestionali utili per conservare o migliorare lo status delle popolazioni locali Nessuno in particolare: in generale, come per tutte le specie ittiofaghe che si cibano in mare è ovvio che le misure di mitigazione dell inquinamento marino ed uno sfruttamento conservativo della fauna ittica (con pianificazione del pescato in quantità adeguate alla produttività delle popolazioni locali) costituiscono fattori positivi. Metodi di monitoraggio Conteggio invernale (dicembre-gennaio) per osservazione diretta degli individui presenti lungo le coste. Indicatori di presenza Habitat costiero idoneo alla specie. Bibliografia ANDREOTTI A., BORGO E. & TRUFFI G., 1991 Presenze di strolaghe (Gavia spp.) in Liguria. In: S.R.O.P.U. (red.). Atti V Conv. ital. Orn. Suppl. Ric. Biol. Selvaggina, 17: 449-451. BRICHETTI P. & FRACASSO G., 2003 Ornitologia italiana. Vol. 1. Gaviidae-Falconidae. Alberto Perdisa Editore, Bologna. CRAMP S. (Ed.), 1977 The Birds of the Western Palearctic. Vol. I. Oxford University Press, Oxford (UK). 230

06 Uccelli 1-12-2006 12:06 Pagina 231 GALLI L. & SPANÒ S., 2004 Uccelli e Mammiferi di Liguria. Regione Liguria, Grafiche Amadeo, Imperia. SPANO S.& TRUFFI G., 1987 Gli uccelli della Liguria occidentale. Regione Liguria, Genova. TRUFFI G., 1992 Strolaga minore Gavia stellata (Pontoppidan, 1763). In Brichetti P., De Franceschi P. & Baccetti N. (Eds). Aves I. Gaviidae-Phasianidae. Fauna d Italia. Vol. XXIX. Calderini, Bologna: 1-8. TRUFFI G., 1998 Strolaga minore Gavia stellata (Pontoppidan, 1763). In: Spano S., Truffi G. & Burlando B. (cur). Atlante degli uccelli svernanti in Liguria. Regione Liguria, Genova: 35. Autore Loris Galli, Silvio Spanò 231

06 Uccelli 1-12-2006 12:06 Pagina 232 Nome scientifico Gavia arctica (Linnaeus, 1758) (Gaviiformes Gaviidae) Nome comune Strolaga mezzana Livello di protezione La specie è inserita nell allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE). SPEC 3 stato di conservazione V. Identificazione Uccello tuffatore piuttosto massiccio, di dimensioni medio-grandi (lunghezza totale 58-73 cm, peso 2,5-3,5 kg). Si caratterizza per il becco affilato, tenuto orizzontalmente, la fronte non sfuggente, spesso rilevata all apice, il collo piuttosto grosso che, quando nuota, appare piegato a S e prominente alla base. L adulto in abito non riproduttivo presenta gola, guance, lati del capo (non sopra l occhio) e metà anteriore del collo bianchi candidi; parti ventrali biancastre estese posteriormente verso i lati a formare un evidente chiazza bianca visibile anche quando l animale nuota (sopra la linea di galleggiamento); parti dorsali di ali, corpo, collo e capo grigio scure; becco nerastro. Il giovane si distingue dall adulto per le parti superiori grigio-brunastre con un disegno a squame scure e per la parte anteriore del collo bianco-sporco. Distribuzione Oloartica. Nidifica lungo le coste settentrionali e le acque interne di Eurasia e Nord- America mediamente a nord del 55 parallelo. Sverna lungo le coste atlantiche e pacifiche di detti continenti (spingendosi fino ai 30-35 di latitudine nord), sulle coste del Mare del Nord, Mar Baltico, Mediterraneo (soprattutto la metà orientale), Mar Nero e Caspio. In Italia è presente in periodo migratorio e di sverno sul Lago di Garda, in Adriatico, nel Mar Ligure e coste tirreniche di Sardegna, Toscana e Lazio. In Liguria le osservazioni lungo la riviera sono per lo più sporadiche e localizzate ed interessano principalmente le province di Savona e Genova, nonché il Golfo di La Spezia. Cenni sulla biologia della specie Habitat: acque marine costiere, lagune salmastre, foci dei fiumi. Alimentazione: ittiofaga, si ciba soprattutto di pesci. 232

06 Uccelli 1-12-2006 12:06 Pagina 233 Fenologia: migratore regolare e svernante. Possibili minacce e fattori di rischio Le principali minacce alla specie sono da rintracciarsi a livello dei quartieri di nidificazione (es. contrazione degli habitat idonei, predazione e distruzione dei nidi). L unico elemento di rischio in Liguria può ravvisarsi nell eventualità di uccisione incidentale di animali rimasti impigliati nelle reti da pesca. Interventi gestionali utili per conservare o migliorare lo status delle popolazioni locali Nessuno in particolare: in generale, come per tutte le specie ittiofaghe che si cibano in mare è ovvio che le misure di mitigazione dell inquinamento marino ed uno sfruttamento conservativo della fauna ittica (con pianificazione del pescato in quantità adeguate alla produttività delle popolazioni locali) costituiscono fattori positivi. Metodi di monitoraggio Conteggio invernale (dicembre-gennaio) per osservazione diretta degli individui presenti lungo le coste. Indicatori di presenza Habitat costiero idoneo alla specie. Bibliografia ANDREOTTI A., BORGO E. & TRUFFI G., 1991 Presenze di strolaghe (Gavia spp.) in Liguria. In: S.R.O.P.U. (red.). Atti V Conv. ital. Orn. Suppl. Ric. Biol. Selvaggina, 17: 449-451. BRICHETTI P. & FRACASSO G., 2003 Ornitologia italiana. Vol. 1. Gaviidae-Falconidae. Alberto Perdisa Editore, Bologna. CRAMP S. (Ed.), 1977 The Birds of the Western Palearctic. Vol. I. Oxford University Press, Oxford (UK). 233

06 Uccelli 1-12-2006 12:06 Pagina 234 GALLI L. & SPANÒ S., 2004 Uccelli e Mammiferi di Liguria. Regione Liguria, Grafiche Amadeo, Imperia. SPANO S.& TRUFFI G., 1987 Gli uccelli della Liguria occidentale. Regione Liguria, Genova. TRUFFI G., 1992 Strolaga mezzana Gavia arctica (Linnaeus, 1758). In Brichetti P., De Franceschi P. & Baccetti N. (Eds). Aves I. Gaviidae-Phasianidae. Fauna d Italia.Vol. XXIX. Calderini, Bologna: 9-15. TRUFFI G., 1998 Strolaga mezzana Gavia arctica (Linnaeus, 1758). In: Spano S., Truffi G. & Burlando B. (cur). Atlante degli uccelli svernanti in Liguria. Regione Liguria, Genova: 36. Autore Loris Galli, Silvio Spanò 234

06 Uccelli 1-12-2006 12:06 Pagina 235 Nome scientifico Calonectris diomedea (Scopoli, 1769) (Procellariiformes Procellariidae) Nome comune Berta maggiore 235 Livello di protezione La specie è inserita nell allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE). SPEC 2 stato di conservazione V. Identificazione Procellariforme di dimensioni medio-grandi (lunghezza 45-46 cm, apertura alare 100-125 cm); presenta capo proporzionalmente grande, ali lunghe ed appuntite da veleggiatore pelagico; becco con evidenti suture e narici tubulari (tipico dell ordine), ad apice uncinato; coda corta. Le parti superiori di corpo ed ali sono grigio-marrone, con sfumature chiare; quelle inferiori biancastre ad eccezione dell apice delle remiganti e della coda scure. Distribuzione Nidificante localizzato soprattutto sulle piccole isole ed in poche località costiere dell Atlantico centro-occidentale e del Mediterraneo, questo uccello pelagico effettua erratismi alimentari su vasta scala che, soprattutto in periodo non riproduttivo (da inizio agosto a fine aprile) lo portano a spingersi in tutto il bacino Mediterraneo ed in buona parte dell Oceano Atlantico con maggiore frequenza degli avvistamenti nel triangolo compreso tra Terranova, l Irlanda ed il Capo di Buona Speranza. In Liguria, pertanto, è avvistabile quasi tutto l anno, in mare aperto e, occasionalmente, nel corso dello svernamento, sotto costa (soprattutto nel ponente). Cenni sulla biologia della specie Habitat: mare aperto e acque marine costiere. Alimentazione: ittiofaga, si ciba soprattutto di pesci, ma anche di crostacei e molluschi cefalopodi. Fenologia: svernante (anche se in mare aperto è avvistabile tutto l anno). Possibili minacce e fattori di rischio Le principali minacce alla specie sono da rintracciarsi a livello dei quartieri di nidificazione (es. contrazione degli habitat idonei, predazione e distruzione dei nidi).

06 Uccelli 1-12-2006 12:06 Pagina 236 Interventi gestionali utili per conservare o migliorare lo status delle popolazioni locali Nessuno in particolare: in generale, come per tutte le specie ittiofaghe che si cibano in mare è ovvio che le misure di mitigazione dell inquinamento marino ed uno sfruttamento conservativo della fauna ittica (con pianificazione del pescato in quantità adeguate alla produttività delle popolazioni locali) costituiscono fattori positivi. Metodi di monitoraggio Specie pelagica non suscettibile di monitoraggio. Indicatori di presenza Habitat pelagico e marino costiero. Bibliografia BORGO E., 1998 Berta maggiore Calonectris diomedea (Scopoli, 1769). In Spano S., Truffi G. & Burlando B. (cur). Atlante degli uccelli svernanti in Liguria. Regione Liguria, Genova: 41. BRICHETTI P. & FRACASSO G., 2003 Ornitologia italiana. Vol. 1. Gaviidae-Falconidae. Alberto Perdisa Editore, Bologna. CRAMP S. (Ed.), 1977 The Birds of the Western Palearctic. Vol. I. Oxford University Press, Oxford (UK). GALLI L. & SPANÒ S., 2004 Uccelli e Mammiferi di Liguria. Regione Liguria, Grafiche Amadeo, Imperia. SPANO S.& TRUFFI G., 1987 Gli uccelli della Liguria occidentale. Regione Liguria, Genova. TRUFFI G., 1989 Nidificazioni liguri note in letteratura ma non confermate. In: Aa. Vv. Atlante degli uccelli nidificanti in Liguria. Regione Liguria, Genova: 189-194. THIBAULT J-C., BRETAGNOLLE V. & Rabouam C., 1997 Calonectris diomedea Cory s Shearwater. BWP Update, 1 (2): 75-98. 236 Autore Loris Galli, Silvio Spanò

06 Uccelli 1-12-2006 12:06 Pagina 237 Nome scientifico Phalacrocorax aristotelis desmarestii (Payraudeau, 1826) (Pelecaniformes Phalalacrocoracidae) Nome comune Marangone dal ciuffo 237 Livello di protezione La sottospecie diffusa in Mediterraneo è inserita nell allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE). SPEC 4 stato di conservazione S. Identificazione Simile al più comune cormorano Phalacrocorax carbo, è un uccello di grandi dimensioni (lunghezza totale 65-80 cm, apertura alare 90-105 cm il cormorano è un po più grande) con collo lungo, zampe brevi totipalmate e fortemente arretrate sul corpo (tipico da tuffatore), becco compresso ad apice adunco. Gli adulti (non esiste dimorfismo sessuale) in abito nuziale sono quasi totalmente neri, con riflessi verdastri (mancano le parti bianche su gola e fianchi tipiche del cormorano) e provvisti di un ciuffetto di penne erette sul capo; il becco è nero, con la base gialla; gli occhi verde brillante; le zampe nere. In periodo non riproduttivo, gli adulti sono di colore nero opaco, senza ciuffetto sul capo e presentano una piccola porzione della gola biancastra o bianco sporco; gli occhi sono giallo pallido. I giovani sono bruno-scuro, con ampie zone delle parti inferiori bianco sporco; gli occhi sono giallo pallido. Distribuzione Nidificante e svernante lungo le coste e sulle isole d Europa, Maghreb ed Asia Minore; la sottospecie desmarestii è distribuita, più localizzata in periodo riproduttivo, più diffusamente in svernamento, lungo le coste ed isole di Mediterraneo e Mar Nero. In Italia nidifica nell Arcipelago Toscano ed in Sardegna. In Liguria, per lo più limitatamente alla fascia costiera e con maggior frequenza delle osservazioni nello Spezzino, è esclusivamente svernante e di sosta in periodo migratorio (febbraio-marzo, agosto-ottobre). Cenni sulla biologia della specie Habitat: mare aperto e acque marine costiere. Alimentazione: ittiofaga, si ciba prevalentemente di pesci (soprattutto labridi) tra 5 ed 80 m di profondità. Occasionale la predazione di gamberetti ed altri crostacei.

06 Uccelli 1-12-2006 12:06 Pagina 238 Fenologia: migratore regolare e parzialmente svernante. Possibili minacce e fattori di rischio Le principali minacce alla specie sono da rintracciarsi a livello dei quartieri di nidificazione (es. contrazione degli habitat idonei a seguito dell antropizzazione delle coste, disturbo motonautico e inquinamento delle acque). L unico elemento locale di rischio può ravvisarsi nell eventualità di uccisione incidentale di animali rimasti impigliati in ami e reti da pesca. Nel caso vengano pianificati interventi di controllo sul cormorano Phalacrocorax carbo, è auspicabile una previa istruzione degli operatori autorizzati al fine di limitare il rischio di confusione di questa specie localmente impattante sulla fauna ittica col marangone dal ciuffo. Interventi gestionali utili per conservare o migliorare lo status delle popolazioni locali Nessuno in particolare: in generale, come per tutte le specie ittiofaghe che si cibano in mare è ovvio che le misure di mitigazione dell inquinamento marino ed uno sfruttamento conservativo della fauna ittica (con pianificazione del pescato in quantità adeguate alla produttività delle popolazioni locali) costituiscono fattori positivi. Metodi di monitoraggio Conteggio invernale (dicembre-gennaio) per osservazione diretta degli individui presenti lungo le coste e su scogli/piccole isole. Indicatori di presenza Habitat costiero idoneo alla specie. Bibliografia BRICHETTI P. & FRACASSO G., 2003 Ornitologia italiana. Vol. 1. Gaviidae-Falconidae. Alberto Perdisa Editore, Bologna. BRICHETTI P., GUYOT I., MONBAILLIU X. & TORRE A., 1992 Marangone dal ciuffo Phalacrocorax aristotelis (Linnaeus, 1761). In Brichetti P., De Franceschi P. & Baccetti N. (Eds). Aves I. Gaviidae-Phasianidae. Fauna d Italia.Vol. XXIX. Calderini, Bologna: 112-120. 238

06 Uccelli 1-12-2006 12:06 Pagina 239 CRAMP S. (Ed.), 1977 The Birds of the Western Palearctic. Vol. I. Oxford University Press, Oxford (UK). GALLI L. & SPANÒ S., 2004 Uccelli e Mammiferi di Liguria. Regione Liguria, Grafiche Amadeo, Imperia. PISANI A., 1997 - Marangone dal ciuffo Phalacrocorax aristotelis (Linnaeus, 1761). In Spano S., Truffi G. & Burlando B. (cur). Atlante degli uccelli svernanti in Liguria. Regione Liguria, Genova: 45. SPANO S.& TRUFFI G., 1987 Gli uccelli della Liguria occidentale. Regione Liguria, Genova. WANLESS S. & Harris M.P., 1997 Phalacrocorax aristotelis Shag. BWP Update, 1 (1): 3-13. Autore Loris Galli, Silvio Spanò 239

06 Uccelli 1-12-2006 12:06 Pagina 240 Nome scientifico Botaurus stellaris (Linnaeus, 1758) (Ciconiiformes Ardeidae) Nome comune Tarabuso Livello di protezione La specie è inserita nell allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE). SPEC 3 stato di conservazione V (P). Lista Rossa nidificanti in Italia: in pericolo. Identificazione Airone di grandi dimensioni (lunghezza totale 70-80 cm, apertura alare 125-135 cm; piuttosto tozzo, con collo grosso, spesso tenuto ripiegato sul dorso, zampe relativamente corte. In volo (per corporatura, colorazione e forma arrotondata delle ali) assomiglia ad un gufo, ma le zampe tenute un poco a penzoloni ed il becco relativamente lungo e leggermente inclinato verso l alto ne facilitano il riconoscimento. Solitario, molto elusivo, prevalentemente attivo ai crepuscoli e di notte, trascorre molto tempo immobile tra le canne e, se minacciato, assume una tipica postura eretta col becco puntato verso l alto (mimetizzandosi col canneto). L adulto presenta una colorazione complessivamente fulva, più scura superiormente e con macchie o striature nerastre; sul capo spiccano una calottina ed i mustacchi neri; becco giallo-verdastro; zampe verde-giallastro. Il giovane ha una colorazione più pallida e smorta e presenta calottina e mustacchi brunoscuri. Distribuzione Nidificante nelle zone umide eurasiatiche cha vanno dall Atlantico al Pacifico, nella fascia latitudinale compresa tra i 40 ed i 60 nord (con isolati siti riproduttivi anche in Sud-Africa), sverna in Europa centrale e meridionale, Asia Minore, nella regione biogeografica Orientale ed in Africa centrale e meridionale. In Italia nidifica principalmente nel settore padano ed in Toscana, mentre in periodo di sverno è più diffuso e lo si osserva nelle zone umide di quasi tutte le regioni settentrionali e centrali. In Liguria è rilevabile di doppio passo e svernante in tutti i principali corsi d acqua (in particolare Centa, Bormida e Magra). 240

06 Uccelli 1-12-2006 12:06 Pagina 241 Cenni sulla biologia della specie Habitat: vegetazione ripariale e canneti lungo i corsi d acqua. Alimentazione: carnivora l.s., si ciba principalmente di pesci, anfibi ed insetti, ma anche anellidi, molluschi, crostacei, aracnidi, lucertole, piccoli uccelli e mammiferi. Fenologia: migratore regolare, svernante e localmente nidificante (nidificazione probabile nel Fiume Magra). Possibili minacce e fattori di rischio Il netto declino della specie (sia come consistenza numerica, sia come ampiezza d areale) riscontrato negli ultimi decenni è indubbiamente da imputarsi alla distruzione o degradazione delle zone umide di nidificazione (particolarmente spinta fino agli anni 60-70 del secolo scorso). Alla contrazione degli habitat si sono aggiunti altri fattori di natura antropica: il disturbo indiretto legato all attività venatoria nelle aree umide sede di svernamento, con conseguente diminuzione del tasso di sopravvivenza invernale o del successo riproduttivo nella stagione successiva, la persecuzione diretta (bracconaggio), gli urti contro i cavi elettrici aerei. Di un certo rilievo la mortalità in fase di svernamento legata a contingenze climatiche particolarmente sfavorevoli (gelate invernali). Interventi gestionali utili per conservare o migliorare lo status delle popolazioni locali Mantenere o incrementare/ricreare gli habitat idonei sia alla nidificazione, sia allo svernamento, sia alla sosta in periodo migratorio. Tutelare detti ambienti dalle forme di disturbo antropico sopra citate (es. interdizione alla caccia mediante l istituzione di oasi ai sensi della L.R. 29/94) ed altre (pesca sportiva, taglio delle canne, allestimento di orti ai margini dell alveo dei corsi d acqua ed uso del relativo greto come ippovia o area per la ricreazione dei cani), mediante una mirata regolamentazione delle attività/presenze antropiche negli stessi.vigilare sul rispetto delle norme per la salvaguardia degli habitat e delle specie ad essi legate. Metodi di monitoraggio Specie scarsamente presente con individui isolati e molto elusiva: sono ragionevolmente prevedibili soltanto indici di presenza-assenza. Indicatori di presenza Presenza di habitat idonei. Avvistamento individui e/o localizzazione acustica dei medesimi. 241

06 Uccelli 1-12-2006 12:06 Pagina 242 Bibliografia ANDREOTTI A., 1997 Tarabuso Botaurus stellaris (Linnaeus, 1758). In Spano S., Truffi G. & Burlando B. (cur). Atlante degli uccelli svernanti in Liguria. Regione Liguria, Genova: 46. BRICHETTI P., 1992 Tarabuso Botaurus stellaris (Linnaeus, 1758). In Brichetti P., De Franceschi P. & Baccetti N. (Eds). Aves I. Gaviidae-Phasianidae. Fauna d Italia.Vol. XXIX. Calderini, Bologna: 130-137. BRICHETTI P., 1993 - Tarabuso Botaurus stellaris. In Meschini E. & Frugis S. (Eds.). Atlante degli uccelli nidificanti in Italia. Suppl. Ric. Biol. Selvaggina, XX: 51. BRICHETTI P. & FRACASSO G., 2003 Ornitologia italiana. Vol. 1. Gaviidae-Falconidae. Alberto Perdisa Editore, Bologna. CRAMP S. (Ed.), 1977 The Birds of the Western Palearctic. Vol. I. Oxford University Press, Oxford (UK). GALLI L. & SPANÒ S., 2004 Uccelli e Mammiferi di Liguria. Regione Liguria, Grafiche Amadeo, Imperia. KOSKIMIES P. & TYLER G., 1997 - Botaurus stellaris Bittern. In Hagemeijer W.J.M. & Blair M.J. (Eds.). The EBCC Atlas of European Breeding Birds. Their Distribution and Abundance. T & AD Poyser, London: 40-41. SPANO S.& TRUFFI G., 1987 Gli uccelli della Liguria occidentale. Regione Liguria, Genova. TRUFFI G., 1989 Nidificazioni liguri note in letteratura ma non confermate. In: Aa. Vv. Atlante degli uccelli nidificanti in Liguria. Regione Liguria, Genova: 189-194. Autore Antonio Aluigi, Loris Galli, Silvio Spanò 242

06 Uccelli 1-12-2006 12:06 Pagina 243 Nome scientifico Ixobrychus minutus (Linnaeus, 1766) (Ciconiiformes Ardeidae) Nome comune Tarabusino 243 Livello di protezione La specie è inserita nell allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE). SPEC 3 stato di conservazione V (P). Lista Rossa nidificanti in Italia: a più basso rischio. Identificazione Airone di piccole dimensioni (lunghezza totale 33-38 cm, apertura alare 52-58 cm), immediatamente riconoscibile. Crepuscolare e molto elusivo, sembra involarsi con fatica, con le zampe a penzoloni, in volo si caratterizza per una battuta rapida, ampia e tipicamente a scatti delle ali arrotondate. Quando allarmato s immobilizza in posizione eretta, col becco puntato verso l alto. Il maschio adulto presenta vertice e parti superiori nero-lucido e parti inferiori fulvicce; sulla parte superiore delle ali nere, in corrispondenza delle copritrici secondarie, spicca un area bianco-fulviccia; zampe verdi, becco giallastro che, in pieno periodo riproduttivo diventa arancione o rosso alla base. La femmina adulta presenta una livrea molto meno contrastata del maschio, con parti superiori bruno-scuro, chiazza alare più fulva e evidenti strie scure sulle parti inferiori. Il maschio alla prima estate presenta colori meno brillanti e striature sulle parti inferiori. Il giovane è riconoscibile per la colorazione poco contrastata, complessivamente più rossiccia, con evidenti striature e macchiettature scure sia sulle parti superiori, sia su quelle inferiori. Distribuzione Nidifica in Europa e Russia a sud del 60 parallelo, Asia Minore, Africa centrale e meridionale, India settentrionale ed Australia sud-occidentale ed orientale. In questi ultimi tre comprensori geografici è stanziale e svernano anche i soggetti delle popolazioni migratrici più settentrionali. In Italia nidifica nelle aree umide idonee di tutte le regioni, con maggior continuità di distribuzione nel settore padano e lungo le coste tosco-laziali (popolazione complessiva fluttuante tra le 1.300 e le 2.300 coppie). In Liguria, a parte sporadiche presenze tardo-invernali riconducibili più probabilmente a precoci movimenti di risalita che non ad eventi di svernamento parziale, è avvistabile in

06 Uccelli 1-12-2006 12:06 Pagina 244 periodo migratorio (soprattutto primaverile) quasi ovunque lungo la costa ed i corsi d acqua, mentre nella stagione riproduttiva si rileva principalmente alle foci del Nervia (IM), Centa (SV) e lungo il Magra (SP). Cenni sulla biologia della specie Habitat: vegetazione ripariale e canneti lungo i corsi d acqua. Alimentazione: carnivora l.s., si ciba principalmente di pesci, anfibi ed insetti. Fenologia: migratore regolare e localmente estivo (in Liguria nidificazione accertata solo sporadicamente). Possibili minacce e fattori di rischio Il netto declino della specie (sia come consistenza numerica, sia come ampiezza d areale) riscontrato negli ultimi decenni è indubbiamente da imputarsi alla distruzione o degradazione delle zone umide di nidificazione (particolarmente spinta fino agli anni 60-70 del secolo scorso). Alla contrazione degli habitat si sono aggiunti altri fattori di natura antropica: il disturbo indiretto legato all attività venatoria nelle aree umide sede di svernamento, con conseguente diminuzione del tasso di sopravvivenza invernale o del successo riproduttivo nella stagione successiva, la persecuzione diretta (bracconaggio). Di un certo rilievo la mortalità in fase di svernamento, nonché nel corso delle migrazioni, legata a contingenze climatiche particolarmente sfavorevoli (gelate autunno-invernali) ed in periodo riproduttivo a seguito delle eccessive fluttuazioni del livello delle acque. Non trascurabile la diminuzione del successo riproduttivo dovuta alla predazione di uova e pulli da parte di specie spesso opportuniste ed a sempre più ampia diffusione (gabbiani, corvidi, ratti). A livello globale, è di notevole rilevanza l impatto sulle popolazioni da imputarsi ai problemi ambientali nei quartieri africani di sosta e svernamento. Interventi gestionali utili per conservare o migliorare lo status delle popolazioni locali Mantenere o incrementare/ricreare gli habitat idonei sia alla nidificazione, sia alla sosta in periodo migratorio. Tutelare detti ambienti dalle forme di disturbo antropico sopra citate (es. interdizione alla caccia mediante l allestimento di oasi ai sensi della L.R. 29/94) ed altre (pesca sportiva, bruciatura e taglio a tappeto delle canne, allestimento di orti ai margini dell alveo dei corsi d acqua ed uso del relativo greto come ippovia o area per la ricreazione dei cani), mediante una mirata regolamentazione delle attività/presenze antropiche negli stessi.vigilare sul rispetto delle norme per la salvaguardia degli habitat e delle specie ad essi legate. 244

06 Uccelli 1-12-2006 12:06 Pagina 245 Metodi di monitoraggio Censimento primaverile (aprile-maggio), mediante conteggio per osservazione diretta, degli individui presenti negli habitat idonei alla sosta. Segnalazione di coppie almeno potenzialmente nidificanti (per osservazione diretta o riconoscimento al canto v. sotto). Indicatori di presenza Presenza di habitat idonei. Avvistamento individui e, in primavera, soprattutto ai crepuscoli, individuazione al canto: questo consiste in una monotona e prolungata ripetizione di un unica nota bassa e soffocata. In volo emette un breve verso stridulo. Bibliografia BRICHETTI P., 1992 Tarabusino Ixobrychus minutus (Linnaeus, 1766). In Brichetti P., De Franceschi P. & Baccetti N. (Eds). Aves I. Gaviidae-Phasianidae. Fauna d Italia.Vol. XXIX. Calderini, Bologna: 137-143. BRICHETTI P., 1993 - Tarabusino Ixobrychus minutus. In Meschini E. & Frugis S. (Eds.). Atlante degli uccelli nidificanti in Italia. Suppl. Ric. Biol. Selvaggina, XX: 52. BRICHETTI P. & FRACASSO G., 2003 Ornitologia italiana. Vol. 1. Gaviidae-Falconidae. Alberto Perdisa Editore, Bologna. CRAMP S. (Ed.), 1977 The Birds of the Western Palearctic. Vol. I. Oxford University Press, Oxford (UK). GALLI L. & SPANÒ S., 2004 Uccelli e Mammiferi di Liguria. Regione Liguria, Grafiche Amadeo, Imperia. MARION L., 1997 Ixobrychus minutus Little Bittern. In Hagemeijer W.J.M. & Blair M.J. (Eds.). The EBCC Atlas of European Breeding Birds. Their Distribution and Abundance. T & AD Poyser, London: 42-43. SPANO S.& TRUFFI G., 1987 Gli uccelli della Liguria occidentale. Regione Liguria, Genova. SPANO S.& TRUFFI G., 1997 - Tarabusino Ixobrychus minutus (Linnaeus, 1766). In Spano S., Truffi G. & Burlando B. (cur). Atlante degli uccelli svernanti in Liguria. Regione Liguria, Genova: 47. TRUFFI G., 1989 Tarabusino Ixobrychus minutus. In Aa.Vv. Atlante degli uccelli nidificanti in Liguria. Regione Liguria, Genova: 37. Autore Antonio Aluigi, Loris Galli, Silvio Spanò 245

06 Uccelli 1-12-2006 12:06 Pagina 246 Nome scientifico Nycticorax nycticorax (Linnaeus, 1758) (Ciconiiformes Ardeidae) Nome comune Nitticora Livello di protezione La specie è inserita nell allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE). SPEC 3 stato di conservazione D. Identificazione Airone di medie dimensioni (lunghezza totale 58-65 cm, apertura alare 105-112 cm), con struttura tozza ed arrotondata, capo relativamente grande e becco corto. Volo tipico con profilo troncato posteriormente, zampe poco prominenti, becco tenuto all ingiù, battuta piuttosto rapida e rigida delle ali arrotondate. Tipicamente, ma non esclusivamente, crepuscolare e notturna; gregaria. Gli adulti appaiono di colore grigio tenue (più chiaro inferiormente), con vertice e dorso nero lucido con riflessi verdastri; zampe giallastre; becco giallo-verdastro; iride gialloarancio. In abito riproduttivo le zampe sono rossastre, il becco nero e l iride rosso acceso; le parti superiori presentano lucentezza bluastra; generalmente due (da una ad otto) egrette filiformi bianche spiccano contro vertice, nuca e parti superiori del collo. Alla prima estate dorso e vertice appaiono grigio-bruno omogeneo, le parti inferiori grigiastre con striature brune abbastanza evidenti. I giovani presentano parti superiori nocciola-scuro tipicamente macchiate di bianco-fulvo, mentre quelle inferiori sono grigio-biancastre striate di marrone. Distribuzione Assente solo nella regione Australiana, questa specie nidifica quasi ovunque a sud del 50 parallelo. La popolazione europea sverna soprattutto in Africa centrale e meridionale. In Italia c è una certa sovrapponibilità degli areali riproduttivi e di svernamento con continuità sul bacino padano e, più localizzata, sulla fascia tirrenica centrale e centro-meridionale. In Liguria è avvistabile in periodo migratorio (soprattutto primaverile) quasi ovunque lungo la costa ed i corsi d acqua, sverna lungo i principali fiumi e torrenti (Merula, Centa, Bormida e Magra), mentre in periodo riproduttivo è localmente (F. Bormida e T. Erro - SV; F. Magra - SP) rilevabile come estiva non nidificante. 246

06 Uccelli 1-12-2006 12:06 Pagina 247 Cenni sulla biologia della specie Habitat: coste marine, piccole isole, corsi d acqua. Alimentazione: carnivora l.s., si ciba principalmente di pesci, anfibi ed insetti. Fenologia: migratore regolare, parzialmente svernante e localmente estivo. Possibili minacce e fattori di rischio Le principali minacce alla specie attualmente sono da rintracciarsi a livello dei quartieri di nidificazione (es. contrazione degli habitat idonei boschi planiziali umidi adatti alla costituzione di garzaie). La diminuzione generalizzata di questa specie è poi da addebitarsi all uso di fitofarmaci ed insetticidi clororganici (DDT ed affini, oggi banditi) in agricoltura e nella disinfestazione da zanzare ed insetti molesti delle zone palustri: questi, accumulandosi lungo le catene alimentari acquatiche, hanno grosse ripercussioni sui predatori ai loro vertici. Detto bioaccumulo, nel caso della nitticora, ha avuto come effetto principale un fenomeno di fragilità del guscio delle uova e quindi il crollo del successo riproduttivo. Fortunatamente la restrizione (in Italia a partire dal 1978), ed il successivo divieto dell uso di tali sostanze ha portato ad un progressivo calo del tasso di residui contaminanti nelle uova, con un ripristino di livelli compatibili con la sopravvivenza a lungo termine della nitticora, così come delle altre specie colpite dal fenomeno. Un ulteriore e ben diffuso - fattore antropico di mortalità è la collisione con le linee elettriche. Interventi gestionali utili per conservare o migliorare lo status delle popolazioni locali Mantenere o incrementare/ricreare gli habitat idonei allo svernamento ed alla sosta in periodo migratorio. Tutelare detti ambienti dalle principali forme di disturbo antropico (es. interdizione alla caccia mediante l allestimento di oasi ai sensi della L.R. 29/94, pesca sportiva, taglio delle canne, allestimento di orti ai margini dell alveo dei corsi d acqua ed uso del relativo greto come ippovia o area per la ricreazione dei cani), mediante una mirata regolamentazione delle attività/presenze antropiche negli stessi.vigilare sul rispetto delle norme per la salvaguardia degli habitat e delle specie ad essi legate. Individuare misure di mitigazione dell inquinamento degli habitat utilizzati per il reperimento di risorse trofiche ed uno sfruttamento conservativo della fauna ittica. Un uso moderato di pesticidi a minor persistenza nell ambiente è da ritenersi estremamente importante per la conservazione di questa, così come di altre specie animali. 247

06 Uccelli 1-12-2006 12:06 Pagina 248 Metodi di monitoraggio Censimento primaverile (aprile-maggio), mediante conteggio per osservazione diretta, degli individui presenti negli habitat idonei alla sosta. Segnalazione di presenze estive (giugno-settembre) ed invernali (dicembre-febbraio). Indicatori di presenza Presenza di habitat idonei alla specie. Piuttosto rumorosa, soprattutto di notte, gli individui in volo (migratorio e non), emettono un tipico verso gracchiante, nasale, simile a quello di un corvide (da cui il nome scientifico che significa letteralmente corvo notturno ). Bibliografia ANDREOTTI A., 1997 - Nitticora Nycticorax nycticorax (Linnaeus, 1758). In Spano S., Truffi G. & Burlando B. (cur). Atlante degli uccelli svernanti in Liguria. Regione Liguria, Genova: 48. BRICHETTI P. & FRACASSO G., 2003 Ornitologia italiana. Vol. 1. Gaviidae-Falconidae. Alberto Perdisa Editore, Bologna. CRAMP S. (Ed.), 1977 The Birds of the Western Palearctic. Vol. I. Oxford University Press, Oxford (UK). FASOLA M. & ALIERI R., 1992 Nitticora Nycticorax nycticorax (Linnaeus, 1758). In Brichetti P., De Franceschi P. & Baccetti N. (Eds). Aves I. Gaviidae-Phasianidae. Fauna d Italia. Vol. XXIX. Calderini, Bologna: 144-157. FASOLA M. & HAFNER H., 1997 Nycticorax nycticorax Night Heron. BWP Update, 1 (3): 157-165. GALLI L. & SPANÒ S., 2004 Uccelli e Mammiferi di Liguria. Regione Liguria, Grafiche Amadeo, Imperia. SPANO S.& TRUFFI G., 1987 Gli uccelli della Liguria occidentale. Regione Liguria, Genova. Autore Antonio Aluigi, Loris Galli, Silvio Spanò 248

06 Uccelli 1-12-2006 12:06 Pagina 249 Nome scientifico Ardeola ralloides (Scopoli, 1769) (Ciconiiformes Ardeidae) Nome comune Sgarza ciuffetto 249 Livello di protezione La specie è inserita nell allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE). SPEC 3 stato di conservazione V. Identificazione Airone di dimensioni medio-piccole (lunghezza totale 44-47 cm, apertura alare 80-92 cm), di aspetto piuttosto tarchiato. Abbastanza elusivo e poco mobile. L adulto presenta colorazione complessivamente chiara, bruno-fulva a sfumature grigiastre (in abito nuziale è fulvo-dorata, più scura e tendente all ocra sul dorso); ali e coda candide; sul capo, dal vertice, parte un ciuffo di lunghe penne bianco-nere ricadenti sul dorso (più evidente in stagione riproduttiva); le zampe sono giallo-verdastre, ma in periodo riproduttivo diventano rosse prima e giallo-rosate poi, il becco è giallo-verdastro a punta scura e, in abito nuziale, diventa blu a punta nera, mentre alla fine della stagione riproduttiva evolve verso il turchese ad apice scuro; l iride è gialla e diventa giallo-arancio in fase nuziale-riproduttiva. Gli immaturi sono simili all adulto, ma presentano tracce brunastre sulla coda e all apice delle ali. Distribuzione Nidifica in Europa e Russia a sud del 50 parallelo, Asia Minore ed Africa centrale e meridionale; in quest ultimo comprensorio geografico è stanziale e svernano anche i soggetti delle rimanenti popolazioni migratrici più settentrionali. In Italia nidifica principalmente nelle aree umide del bacino padano. In Liguria, è avvistabile in periodo migratorio (soprattutto primaverile) quasi ovunque lungo la costa ed i corsi d acqua. Cenni sulla biologia della specie Habitat: vegetazione ripariale e canneti lungo i corsi d acqua. Alimentazione: carnivora l.s., si ciba principalmente di insetti e loro larve, anfibi e pesci. Fenologia: migratrice regolare.