L introduzione di un salario minimo legale in Italia Stefano Sacchi Presidente Istituto Nazionale per l Analisi delle Politiche Pubbliche Audizione dell Istituto Nazionale per l Analisi delle Politiche Pubbliche Senato della Repubblica, Commissione XI (Lavoro pubblico e privato, Previdenza sociale) 13 marzo 2019
Il salario minimo in Europa Esiste in tutti i paesi Compito di determinarlo demandato a: Legge (salario minimo legale), 22 su 28 Contrattazione collettiva (It, At, Se, Dk, Fi, Cy) Contrattazione collettiva dove contrattazione centralizzata, multiemployer e alta copertura negoziale Germania caso interessante: da contrattazione collettiva a salario minimo legale nel 2015 (cause: indebolimento contrattazione multiemployer, opting-out, social dumping dopo Laval quartet ECJ con posted workers da EEC) 2
Modelli di fissazione SML Processo non istituzionalizzato BG CZ Commissione di esperti EL (dal 2017) IE UK Commissione esperti indicati delle parti sociali Fonte: Elaborazione su European Commission, 2016 DE Processo decisionale istituzionalizzato Consultazione parti sociali HU LT LV PT Consultazione parti sociali informale ES HR RO Consultazione delle parti sociali eventuale EE PL SK Indicizzazione BE FR LU MT NL SI Da discrezionalità completa decisore politico a automatic government Francia: SMIC (Salaire minimum interprofessionel de croissance): indicizzato per andamento inflazione e potere d acquisto dal governo dopo consultazione di gruppo di esperti; se tasso inflazione > 2%, indicizzazione automatica + facoltà governo aumenti ulteriori 3
L introduzione del SML in Germania 2015: 8,5 euro/ora 2019: 9,19 euro/ora Target: 48% salario mediano Nel 2014, 11,3% lavoratori (4 milioni) sotto 8,5 euro/ora; ad aprile 2015, scesi a 1,4 milioni Beneficiari: low skilled, donne, giovani, più anziani, parttime, PMI nei servizi Tra il 2014 e il 2015 primo decile salari +27%, secondo decile +14% Convergenza tra regioni Est-Ovest, senza minore occupazione (ma impatto ciclo) 4
L introduzione del SML in Germania Quota di lavori poco retribuiti (< 60% mediana) rimasta invariata: 23% dell occupazione Datori di lavoro hanno diradato nel tempo o interrotto progressione salariale di anzianità Riduzione del numero di ore lavorate dai lavoratori prima sotto soglia: -21% Traslazione costi: incremento sopra la media dei beni e servizi dei settori maggiormente interessati dalla misura Riduzione dei benefici non monetari per i lavoratori nel 6% dei casi 5
Tendenze in Italia Stock Forte contrattazione collettiva multiemployer Dati RIL-INAPP 2015: 9,2 milioni addetti a cui si applica CCNL, 93% totale addetti in imprese con almeno un dipendente Tendenze Proliferazione contratti collettivi, frammentazione rappresentanza sindacale e datoriale (Cnel) Incremento nel tempo (varie wave RIL) quota imprese che dichiarano di applicare spontaneamente un CCNL, senza aderire a un associazione imprenditoriale 6
I salari in Italia Salario orario mediano lordo (settori privati non agricoli) è pari a 11,21 euro nel 2016 (Istat) 18,0 16,4 16,0 15,2 15,4 14,0 12,0 10,0 11,5 10,1 13,2 11,0 12,0 13,1 11,9 14,1 14,0 11,7 11,1 11,8 10,2 12,2 10,5 14,0 11,2 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0 0-9 10-49 50-249 250 e più Nord-ovest Nord-est Centro Sud Isole Classe di dipendenti Ripartizione geografica Totale Media Mediana Fonte, Istat Registro annuale su retribuzioni, ore e costo del lavoro per individui e imprese (RACLI) 7
Distribuzione del salario orario, 2015 Moda locale in corrispondenza del valore di 7,3 euro, corrispondente all imponibile contributivo minimo 1,6% 1,5% 1,4% 1,3% 1,2% 1,1% 1,0% 0,9% 0,8% 0,7% 0,6% 0,5% 0,4% 0,3% 0,2% 0,1% 0,0% 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 Elaborazioni INAPP su dati INPS; troncamento a dx sopra 20 euro 8
Distribuzione cumulata 2015 Sotto 7,3 euro lordi/ora solo lo 0,09% dei rapporti di lavoro 100,0% 95,0% 90,0% 85,0% 80,0% 75,0% 70,0% 65,0% 60,0% 55,0% 50,0% 45,0% 40,0% 35,0% 30,0% 25,0% 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 0,0% 6,5% rapporti lavoro tra 7,4 e 9,7 euro lordi 52,6% rapporti lavoro tra 7,4 e 13,3 euro lordi (9,7 euro netti) 9,7 = 9 con 13^ e 14^ 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 Elaborazioni INAPP su dati INPS; troncamento a dx sopra 20 euro 9
Stime costi e beneficiari Ipotesi 9 euro netti (ipotesi A) e 9 euro lordi (ipotesi B) (da contributi previdenziali e assistenziali) 9 euro netti (13,3): 119% salario mediano nazionale 9 euro lordi (9,7): 87% salario mediano nazionale Simulazione su dati amministrativi INPS Depuriamo dati amministrativi per tenere conto dei periodi non lavorati, poi riportiamo a platea dipendenti tempo pieno settori privati non agricoli da RCFL ISTAT (totale base calcolo 11,5 milioni) 10
Stime costi e beneficiari Ipotesi A: 9 euro netti Ipotesi B: 9 euro lordi Beneficiari 52,6% 14,6% Costo (miliardi euro) 34,1 4,1 11
Incidenza beneficiari su occupati 90,0 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 Maschi Femmine Stranieri Italiani Fino a 10 da 11 a 50 da 51 a 250 da 251 a 1000 Oltre 1000 Nord-ovest Nord-est Centro Sud e isole Fino a mese Da 1 a 3 mesi Da 3 a 6 mesi Oltre 6 mesi Genere Cittadinanza Dimesione impresa (dipendenti) Ripartizione geografica Durata rapporto di lavoro Totale Ipotesi A: SMO=9 (netto) Ipotesi B: SMO=9 (lordo) 12
Distribuzione salario orario lordo secondo dimensione di impresa - 2015 2,5% 2,0% 1,5% 1,0% 0,5% 0,0% -0,5% 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0 9,0 10,0 11,0 12,0 13,0 14,0 15,0 16,0 17,0 18,0 19,0 20,0 Da 1 a 10 Da 11 a 50 Da 51 a 250 Da 251 a 1000 Oltre 1000 Elaborazioni INAPP su dati INPS 13
Distribuzione cumulata salario orario lordo secondo dimensione di impresa - 2015 100,0% 95,0% 90,0% 85,0% 80,0% 75,0% 70,0% 65,0% 60,0% 55,0% 50,0% 45,0% 40,0% 35,0% 30,0% 25,0% 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% Adeguamento a 9 euro netti riguarderebbe il 77% degli occupati di imprese fino a 10; il 20% di quelli nelle imprese più grandi. Adeguamento a 9 euro lordi riguarderebbe il 25% degli occupati di imprese fino a 10; il 3% di quelli nelle imprese più grandi. 0,0% 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0 9,0 10,0 11,0 12,0 13,0 14,0 15,0 16,0 17,0 18,0 19,0 20,0 Da 1 a 10 Da 11 a 50 Da 51 a 250 Da 251 a 1000 Oltre 1000 Elaborazioni INAPP su dati INPS 14
Distribuzione salario orario lordo secondo ripartizione geografica - 2015 2,5% 2,0% 1,5% 1,0% 0,5% 0,0% -0,5% 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0 9,0 10,0 11,0 12,0 13,0 14,0 15,0 16,0 17,0 18,0 19,0 20,0 qno qne qcx qsi Elaborazioni INAPP su dati INPS 15
Distribuzione cumulata salario orario lordo secondo ripartizione geografica - 2015 100,0% 95,0% 90,0% 85,0% 80,0% 75,0% 70,0% 65,0% 60,0% 55,0% 50,0% 45,0% 40,0% 35,0% 30,0% 25,0% 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 0,0% 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0 9,0 10,0 11,0 12,0 13,0 14,0 15,0 16,0 17,0 18,0 19,0 20,0 Nord-ovest Nord-est Centro Sud e isole Elaborazioni INAPP su dati INPS 16
Conclusioni Esiste in Italia una sorta di salario minimo, in corrispondenza del minimale contributivo (7,3 euro lordi) Esiste evidenza della sottodichiarazione delle ore retribuite in particolare nel Mezzogiorno (Contini, Malpede, Filippi 2000) Beneficiari SML: 14-15% occupati se 9 euro lordi; circa 50% se 9 euro netti Notevole eterogeneità per dimensione di impresa e per ripartizione territoriale Esperienza Germania: possibile impatto su ore lavorate (o incremento sottodichiarazione), su composizione occupazione per regime orario (part-time involontario); progressione salariale per anzianità; benefit non salariali 17
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