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STUDENTI VOLO in SETTEMBRE2017#09

EDITORIALE ESPERIENZA STUDIO #01 #03 #06

#01EDITORIALE COLTIVARE GRANDI IDEALI Due mesi dopo la fondazione della Divisione studenti, l 8 settembre 1957, Josei Toda pronunciò un appello all umanità che all epoca pareva irrealizzabile, rilasciando quella Dichiarazione contro le armi nucleari divenuta poi il fondamento delle nostre attività per la pace. Il fatto che un trattato che vieta tali armi sia proprio ora divenuto una realtà, a sessant anni esatti da quello storico evento, ha un profondo significato anche nei termini della nostra missione. Noi siamo qui oggi perché un giovane sincero, Daisaku Ikeda, ha creduto fino in fondo nel sogno del suo maestro: costruire un mondo nel quale tutti gli esseri viventi potessero sentirsi al sicuro. Nella Proposta di pace di quest anno, il presidente Ikeda ci invita a rivedere la nostra definizione di cosa sia la felicità umana, affermando: «La felicità non risulta dall eliminare o prendere le distanza dai desideri o dagli impulsi che danno origine alla sofferenza. [ ] Se comprendiamo con chiarezza la natura della nostra situazione possiamo trasformare noi stessi, così come siamo, da persone tormentate dall angoscia a persone che creano la propria felicità. Inoltre il Buddismo insegna che queste ondate di trasformazione si propagano nel tessuto interconnesso in cui viviamo ed esercitano un potente in usso sull ambiente circostante e sulla società nel suo complesso» (BS, 182, 19).

È esattamente a questo scopo che dovremmo studiare seriamente. Viviamo in un mondo dove chi coltiva grandi ideali viene spesso deriso e scoraggiato. Ma il giovane Ikeda, a dispetto delle opinioni altrui, non ha mai smesso di credere in quel sogno. La Divisione studenti è nata e vive per alimentare tale fiamma di speranza nella società, nel cuore di ogni singola persona che incontriamo. Scrive sensei: «Per questa ragione ho studiato approfonditamente l essenza del Buddismo di Nichiren Daishonin tenendo lezioni per gli studenti sulla Raccolta degli insegnamenti orali. Le mie proposte più importanti, compresa la normalizzazione delle relazioni tra Cina e Giappone, sono state portate avanti durante le riunioni degli studenti. E anche adesso, ogni anno, nel giorno della Soka Gakkai Internazionale, invio una Proposta di pace con lo spirito di passare il testimone a voi» (NR, 611, 25). Come possiamo concretizzare queste grandi aspettative? La fiducia di sensei risiede nella sua convinzione che ognuno di noi, nessuno escluso, possiede la saggezza e il coraggio dei Bodhisattva della Terra. A livello della vita quotidiana, ciò significa scegliere volontariamente la sfida più difficile decidendo di portarla a termine a ogni costo. La chiave per riuscirci sta nel voto formulato in gioventù (cfr. ibidem). Chi formula una promessa è invincibile. Da questo tipo di condizione vitale nasce la tenacia di non mollare mai, nemmeno nella situazione più disperata. Non esiste dolore che possa arrestare l entusiasmo del Bodhisattva Virtù Universale. È questo l allenamento che ci sta dando il nostro maestro nella fase finale della sua vita, nonché l atteggiamento infallibile per realizzare un ampia propagazione della felicità tra i nostri amici e le persone che amiamo. Grazie per tutto ciò che fate. CHIARA DE PAOLI RESPONSABILE NAZIONALE DELLA DIVISIONE STUDENTI

#03ESPERIENZA PER UN MONDO LIBERO DALLE ARMI NUCLEARI Mi chiamo Sole Becagli, ho 30 anni e sono nata in una famiglia buddista. Ho iniziato a recitare daimoku e gongyo regolarmente durante il quinto anno delle superiori, per sciogliere l ansia causata dall esame di maturità. Ho deciso di studiare giurisprudenza all università RomaTre, e questo mi ha fatto sfidare come non mai davanti al Gohonzon in questi anni. Ogni esame è stato un occasione per vincere sulle mie debolezze e trasformare la paura che mi paralizzava, tanto da non farmi neanche sedere di fronte ai professori. Mi sentivo incapace, inadatta, e questo senso di frustrazione mi portava a credere, inconsciamente, che la mia vita sarebbe cominciata dopo la laurea: il lavoro, una famiglia, una vita vera e realizzata, le soddisfazioni, la gioia, la libertà tutto questo doveva aspettare quel fatidico momento, e nel frattempo vivevo in un limbo. Nel mezzo di questa lotta, mi chiesero di sostenere la Divisione studenti in Italia prima come responsabile di regione e poi come vice responsabile nazionale. Accettai questa nuova sfida con grande gioia ma altrettanto senso di inadeguatezza. Decisi subito di studiare e ristudiare le guide di Sensei per gli studenti, perché l unico modo per sconfiggere la piccola voce che mi fa credere di non essere capace è aggrapparmi al cuore del maestro. Una frase si è rivelata cruciale: Possiamo costruire un

palazzo maestoso solo se lavoriamo incessantemente e con tutte le nostre forze alla sua edificazione, giorno dopo giorno, fino al suo completamento. Si può dire la stessa cosa della vita. Noi studiamo per diventare felici. Lo scopo dello studio e della vita è diventare felici. (Corriamo insieme verso kosen-rufu, 45) Razionalmente non capivo cosa volesse dire, ma iniziai a recitare daimoku per comprende questo punto con la mia stessa vita. Un giorno, davanti al Gohonzon, ho sentito che le parole di Sensei erano assolutamente vere: tutti gli anni passati all università e tutte le sofferenze che avevo vissuto non erano la mia sfortuna, ma il mio tesoro prezioso. Grazie ad esse, io posso diventare un essere umano che lotta per le persone comuni e che dedica la propria vita alla felicità di coloro che soffrono. Con questo spirito rinnovato, ogni giorno da allora è diventato una divertente occasione per sfidarmi nel condividere il Buddismo con gli altri. Ad aprile 2015 ho fatto attività nel comitato della mostra Senzatomica che si è tenuta a Roma per due mesi. Senzatomica è una campagna italiana per il disarmo nucleare promossa dall Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, che è stata visitata da oltre 320.000 visitatori in 70 città italiane. Questa attività ha risvegliato in me il desiderio di dedicarmi alla pace e alla sicurezza internazionale tramite il diritto. Ho iniziato a recitare daimoku per aprire una strada mia, unica, e sviluppare le abilità che mi consentiranno di vivere al servizio degli altri. Ad Agosto dello stesso anno mi proposero di partecipare, in rappresentanza di Senzatomica, allo Youth Summit for Nuclear Abolition ad Hiroshima, insieme ad altri giovani attivisti provenienti da tutto il mondo. Abbiamo lavorato insieme intensamente, con la determinazione condivisa che noi siamo la generazione del cambiamento. Nel frattempo, ho studiato e sostenuto diversi esami. Inoltre ho deciso di riportare lo spirito delle attività buddiste anche all università. Ho iniziato a studiare insieme ai miei amici e agli altri membri della Divisione studenti che frequentano la mia facoltà. È stato un grande sforzo per me, che tendo ad essere solitaria e chiusa, ma con il daimoku e le guide di Sensei la mia vita si è aperta ed è emersa gioia e rinnovata energia. Abbiamo lottato, ci siamo incoraggiati e sostenuti a vicenda, e alla fine abbiamo vinto insieme. All inizio di quest anno, rispondendo all appello del Presidente Ikeda di fare di questi due anni una pietra miliare nella storia di kosen-rufu e di avanzare insieme a lui mirando al 18 novembre 2018, ho deciso che mi sarei sforzata ancora di più sia di fronte al Gohonzon che nelle azioni, e che avrei adornato la mia vita di prove concrete per incoraggiare quante più persone possibili. Il 27 marzo, presso la sede delle Nazioni Unite a New York, sono iniziati i negoziati per il Trattato di messa al bando delle armi nucleari ed io ero lì in rappresentanza di Senzatomica insieme a Daniele Santi. È stato straordinario. Mentre la mia tendenza era di criticarmi e buttarmi giù, lì stavo realizzando il sogno della mia vita. Sono entrata alle Nazioni Unite come membro della società civile internazionale che ha svolto un ruolo cruciale nella costruzione di questo Trattato. E non mi sono sentita mai inadatta o fuori posto, perché come discepola di Sensei ero esattamente al posto giusto al momento giusto. Anzi, una profonda gratitudine mi ha accompagnata in tutti quei giorni: io ero lì grazie alla lotta incessante del mio maestro, e grazie agli sforzi dei membri della famiglia Soka italiana che nel corso di questi anni hanno sostenuto la nostra campagna. Questo orgoglio mi ha permesso di superare la timidezza e di fare numerosi video live sul canale Facebook di Senzatomica per informare i cittadini italiani di quello che stava succedendo a New York. Il giorno in cui sono tornata in Italia, la vita mi ha fatto un altro regalo inaspettato e meraviglioso: il mio ragazzo mi ha chiesto di sposarlo. Ho sentito che la mia vita aveva sciolto le catene che la tenevano chiusa e sofferente, e si stava aprendo finalmente con leggerezza a grandi vittorie. La trasformazione che era avvenuta nel mio cuore stava travolgendo ogni aspetto della mia vita. Nella primavera del 2016 ho chiesto ad un professore di farmi da relatore per la tesi. Quando sono tornata da New York ho sentito che dovevo mettere delle azioni in questo senso - perché non avevo ancora iniziato a farlo. Avevo molta paura che il professore si sarebbe rifiutato di aiutarmi, ma ho messo questa paura di fronte al Gohonzon, determinata a vincerla. Appena entrata nell aula, il professore mi ha detto: Credo che dovremmo cambiare l argomento della sua tesi. Visti i nuovi sviluppi sul tema del disarmo nucleare e la discussione di un Trattato per la messa al bando delle armi nucleari alle Nazioni Unite io credo che lei dovrebbe fare una tesi più dinamica, analizzando proprio questo Trattato! Non avevo neanche avuto il tempo di dirgli che ero stata a New York, che avevo partecipato alla prima sessione dei negoziati e che avrei partecipato anche alla seconda sessione. Il mio cuore e il mio desiderio erano arrivati prima delle parole, e la proposta venne direttamente da lui. Così iniziammo a progettare questo nuovo argomento, completamente aderente alla mia vita e alla mia esperienza, e rivolto verso la realizzazione della visione del Presidente Ikeda. Il 28 giugno io e Daniele siamo volati di nuovo a New

York. Nelle settimane di negoziati, ogni mattina di fronte alle Nazioni Unite si teneva un momento inter-religioso di preghiera, guidato a turno dalle varie organizzazioni religiose presenti. Il 30 giugno era il turno della SGI di guidare questo momento, e chiesero a me di occuparmene. Quella mattina c erano una quindicina di persone, di cui solo cinque-sei membri della SGI. Abbiamo letto un passo del Presidente Ikeda, e poi io ho guidato sei Nam-myohorenge-kyo. Anche diverse persone non buddiste si sono unite alla recitazione del daimoku, dalla quale è scaturito un bellissimo dialogo sul significato della nostra preghiera e la condivisione di obiettivi per il futuro. Come probabilmente saprete, il 30 giugno è il 60 anniversario della fondazione della Divisione studenti. La sera ho subito scritto al Presidente Ikeda per informarlo! L ultima sessione di negoziati si è conclusa con un risultato storico: l approvazione da parte delle Nazioni Unite del Trattato per la messa al bando delle armi nucleari, proprio nell anno in cui ricorre il 60 anniversario della dichiarazione del secondo presidente Toda contro tali armi. Questo Trattato è la concretizzazione di una grande vittoria condivisa, una pietra miliare nella storia dell umanità, ed è il punto di inizio di una nuova lotta affinché quanti più Stati possibili lo ratifichino. Sono decisa più che mai a lottare finché il sogno del mio maestro di un mondo libero dalle armi nucleari non sia diventato realtà. La mia promessa, oggi e per sempre, è quella di realizzare kosen-rufu vincendo come una vera discepola, mettendo in pratica queste parole del Presidente Ikeda con le quali concludo: I discepoli promettono ai loro maestri di realizzare la vittoria, e poi semplicemente la realizzano. È nella promessa e nella vittoria dei discepoli che la linfa vitale del Buddismo scorre. [ ] Miei giovani amici, miei giovani discepoli, ora chiedo a voi di fare un grande voto con il mio stesso spirito. Voi siete coloro che erediteranno la piena responsabilità di kosen-rufu, che è la speranza della umanità (Corriamo insieme verso kosen-rufu, 104). SOLE BECAGLI 30 ANNI, ROMA

#06STUDIO Il.STUDIO GOSHO. IL VERO ASPETTO DI TUTTI I FENOMENI vero aspetto di tutti i fenomeni è la visione della realtà attraverso la saggezza del Budda, libera dall influenza dell oscurità fondamentale. Nichiren Daishonin dichiara che il vero aspetto di tutti i fenomeni è Myoho-renge-kyo. Manifestare la Buddità significa percepire che la propria vita e quella degli altri, così come ogni altra entità presente nell universo, è il vero aspetto di tutti i fenomeni, la Legge meravigliosa di Myoho-renge-kyo. Diffondere il Buddismo significa condividere con gli altri questa visione di sé e del mondo. Nelle pagine seguenti presentiamo una lunga spiegazione dello scritto di Nichiren Daishonin Il vero aspetto di tutti i fenomeni. Si tratta di un ampio resoconto, rielaborato a cura della redazione, della lezione tenuta durante il Corso estivo europeo di studio dal responsabile del Dipartimento di studio della Soka Gakkai Internazionale Katsuji Saito. In alcuni passi il testo può risultare difficile, perché dà per acquisiti molti concetti delle dottrine buddiste. Suggeriamo una lettura di ampio respiro, che non si fermi necessariamente alla comprensione intellettuale di ogni singolo passaggio, per cogliere il senso di pienezza, di globalità e di universalità che lo scritto del Daishonin e la sua spiegazione vogliono trasmettere.

LA REALTÀ CON GLI OCCHI DEL BUDDA In questo Gosho Nichiren Daishonin parla dell Illuminazione come risveglio al vero aspetto di tutti i fenomeni, un concetto molto familiare al destinatario della lettera, il monaco Sairen-bo della scuola Tendai. Poiché è difficile esprimere a parole l ottenimento della Buddità, egli cerca di darne una spiegazione in base alle conoscenze del suo interlocutore. Illustra poi la pratica della recitazione di Nam-myoho-renge-kyo per sé e per gli altri e l iscrizione del Gohonzon, convinto che solo così si possano condurre all Illuminazione - la felicità assoluta - tutte le persone che vivono nell Ultimo giorno della Legge. Come dichiara il capitolo Espedienti del Sutra del Loto, il vero aspetto di tutti i fenomeni (in giapponese shoho jisso) è così difficile da cogliere che può essere compreso solo dai Budda. Il Sutra del Loto deve essere propagato proprio per condividere il vero aspetto di tutti i fenomeni con il maggior numero possibile di persone affinché possano ottenere l Illuminazione e realizzare la felicità assoluta. CENNI STORICI Il Daishonin scrisse Il vero aspetto di tutti i fenomeni all età di cinquantadue anni, nel quinto mese del decimo anno di Bun ei (1273), mentre si trovava in esilio sull isola di Sado, e lo indirizzò a Sairen-bo, un monaco della scuola Tendai di Kyoto anch egli esiliato a Sado, dove divenne discepolo di Nichiren. Si pensa che questa lettera sia la risposta a una domanda che Sairen-bo pose al Daishonin sul significato del concetto di vero aspetto di tutti i fenomeni espresso nel capitolo Espedienti del Sutra del Loto, nel brano che fa parte della pratica quotidiana di Gongyo: «Ora basta, Shariputra, altro non dirò, perché la Legge cui si è risvegliato il Budda è la più rara e la più difficile da comprendere. Il vero aspetto di tutti i fenomeni può essere compreso e condiviso solo tra Budda. Questa realtà consiste di [dieci fattori, n.d.r.]: aspetto, natura, entità, potere, azione, causa [interna], relazione, effetto [latente], retribuzione e della loro coerenza dall inizio alla fine» (SDL, 30). Questo Gosho fu scritto poco dopo la stesura del trattato L oggetto di culto per l osservazione della mente, nel quale il Daishonin aveva parlato del Gohonzon come della materializzazione del principio dei tremila regni in un singolo istante di vita (ichinen sanzen), fulcro della dottrina della scuola Tendai. Questo principio, elaborato dallo studioso cinese T ient ai, si fonda proprio sul concetto di vero aspetto di tutti i fenomeni enunciato nel capitolo Espedienti del Sutra del Loto. Si presume che Sairen-bo abbia chiesto al Daishonin chiarimenti circa la relazione tra vero aspetto di tutti i fenomeni e oggetto di culto per l osservazione della mente. IL CONTENUTO DI QUESTO SCRITTO Il vero aspetto di tutti i fenomeni è la visione della realtà attraverso la saggezza ultima del Budda, libera dall influenza di qualsiasi manifestazione dell oscurità fondamentale, che gli permette di osservare il singolo fenomeno e l intero universo dal punto di vista dei dieci fattori. Ogni fenomeno nasce, esiste, si perpetua, si trasforma e scompare. In questo continuo cambiamento il Budda riesce ad afferrare la dinamica di causa ed effetto e percepisce la corretta manifestazione della condizione vitale del fenomeno - uno degli stati tra Inferno e Buddità. Inoltre, il Budda ha in sé il potenziale per trasformare quella condizione vitale. Si definisce vero aspetto di tutti i fenomeni l aspetto dell universo dinamico, immenso, dove tutto si fonde in modo meraviglioso. Riuscire ad afferrare e percepire - senza lasciarsi influenzare dall aspetto momentaneo - il vero aspetto che abbraccia tutti gli aspetti di tutti i fenomeni vuol dire comprendere e condividere il vero aspetto di tutti i fenomeni. Chi riesce a comprendere ciò, e in particolare che questo vero aspetto è anche quello della propria vita, viene chiamato Budda, mentre chi ne dubita viene chiamato comune mortale. In questo scritto il Daishonin afferma che Myoho-rengekyo, ciò a cui si è illuminato il Budda, è il vero aspetto di tutti i fenomeni, e che ogni fenomeno, comprese le persone che vivono nel mondo di Inferno e la terra che abitano, è il vero aspetto di Myoho-renge-kyo. L essenza della vita delle persone è l entità sacra di Myoho-rengekyo. Quando le persone credono nella Legge mistica e la mettono in pratica possono, nessuna esclusa, manifestare la condizione della Buddità. Il Daishonin afferma poi che Myoho-renge-kyo è la grande Legge che i Bodhisattva della Terra dell Ultimo giorno della Legge sono chiamati a propagare. E fa capire che egli stesso è il Bodhisattva Pratiche Superiori, la guida dei Bodhisattva della Terra, apparso nell epoca dell Ultimo giorno per propagare il Daimoku di Nam-myoho-rengekyo e per manifestare nel Gohonzon il mondo della saggezza del Budda - cioè il vero aspetto di tutti i fenomeni, Myoho-renge-kyo - aprendo così la strada al movimento di kosen-rufu che permette alle persone di diventare consapevoli di essere loro stesse entità di Myoho-renge-kyo. Chiarisce poi a Sairen-bo che i discepoli di Nichiren che avanzano con il suo stesso cuore sono anche loro Bodhisattva della Terra, ed esprime una profonda convinzione: se i suoi discepoli assumono la missione dei Bodhisattva della Terra, ereditano la corrente di propagazione della Legge mistica da lui iniziata e la espandono, senza dubbio comincerà a scorrere il grande fiume di kosen-rufu dove tante persone nel mondo reciteranno Daimoku. E con pa-

role commoventi dichiara che, continuando a propagare la Legge fondamentale di Myoho-renge-kyo nonostante le persecuzioni, si potrà assaporare una felicità inimmaginabile. Infine termina la lettera sottolineando gli elementi fondamentali della pratica dei Bodhisattva della Terra: fede, pratica per sé e per gli altri, studio. In conclusione, in questo Gosho Nichiren dichiara che il vero aspetto è la verità assoluta a cui ci si risveglia attraverso la saggezza del Budda e che tale verità assoluta non è altro che Myoho-renge-kyo. Definisce inoltre il suo insegnamento secondo il quale, con la recitazione del Daimoku di fronte al Gohonzon, tutte le persone dell Ultimo giorno della Legge possono manifestare gli stessi benefici che ottiene il Budda. Non è esagerato affermare che in questo Gosho viene indicata l ossatura della dottrina e della pratica del Buddismo del Daishonin. Domanda: Nel capitolo Espedienti del primo volume del Sutra del Loto si legge: «Il vero aspetto di tutti i fenomeni può essere compreso e condivisosolo tra Budda. Questa realtà consiste di: aspetto, natura, [...] e della lorocoerenza dall inizio alla fine». Cosa significa questo passo? Risposta: Esso significa che gli esseri viventi e i loro ambienti nei dieci mondi, dall Inferno, il più basso, alla Buddità, il più elevato, sono tutti, senza eccezioni, manifestazioni di Myoho-renge-kyo. Se esiste un ambiente, deve esserci necessariamente un essere vivente. Un commentario dice: «Sia l essere vivente sia il suo ambiente manifestano sempre Myoho-renge-kyo».Un altro afferma: «Il vero aspetto si manifesta invariabilmente in tutti i fenomeni e tutti i fenomeni si manifestano invariabilmente nei dieci fattori. I dieci fattori si manifestano invariabilmente nei dieci mondi e i dieci mondi si manifestano invariabilmente in corpo e terra» e: «Sia gli esseri sia l ambiente dell inferno Avichi esistono interamente nella vita del supremosanto [il Budda] e, ancora più importante, corpo e terra del [Budda] Vairochana non trascendono la vita degli esseri comuni» (RSND, 1, 339). IL VERO ASPETTO DI TUTTI I FENOMENI DAL PUNTO DI VISTA DEI DIECI FATTORI L espressione tutti i fenomeni (giapp. shoho) riguarda qualsiasi forma in cui si manifestano tutti i possibili fenomeni. Vero aspetto (giapp. jisso) è l aspetto reale, in altri termini la verità. SecondoT ien-t ai l ideogramma di aspetto, so in giapponese, indica «la verità che non si vede, a cui tutti i Budda si sono risvegliati e che non è possibile distruggere» (Hokke gengi, Significato profondo del Sutra del Loto). Tale verità è molto difficile da comprendere per gli esseri comuni. Nel capitolo Espedienti del Sutra del Loto Shakyamuni dichiara: «Ora basta, Shariputra, altro non dirò, perché la Legge cui si è risvegliato il Budda è la più rara e la più difficile da comprendere. Il vero aspetto di tutti i fenomeni può essere compreso e condiviso solo tra Budda. Questa realtà consiste di: aspetto, natura, entità, potere, azione, causa [interna], relazione, effetto [latente], retribuzione e della loro coerenza dall inizio alla fine» (SDL, 30). In questo brano vengono enunciati il vero aspetto di tutti i fenomeni e i dieci fattori. L ideogramma nyoze, che nel testo originale precede ciascuno dei dieci fattori, significa è proprio così, è in questo modo, e si riferisce a ogni fenomeno (shoho). Il Budda riesce a percepire e comprendere che l aspetto è proprio così, la natura è in questo modo, e così via. Il primo dei dieci fattori, l aspetto, è quello che appare, mentre il secondo, la natura, è ciò che è intrinseco, la qualità, il potenziale. L entità consiste di aspetto e natura messi insieme. Poi ci sono il potere, cioè la capacità latente della vita, e l azione, attivata da tale potere innato. La causa interna è la causa del cambiamento insito in ogni singolo fenomeno; la relazione indica le condizioni interne ed esterne che stimolano il cambiamento; l effetto latente è l effetto che si ottiene dal cambiamento e l effetto manifesto è il risultato finale. Questi quattro fattori messi insieme formano il principio di causa ed effetto simultanei. Qualsiasi vita (tutti i fenomeni) ha in sé un aspetto spirituale e uno materiale, e più in profondità la simultaneità di causa ed effetto, e tutto ciò continua a mutare infinite volte. Così il Budda vede la realtà. L ultimo fattore, la coerenza dall inizio alla fine, evidenzia la coerenza tra il primo, l aspetto, e l ultimo, l effetto manifesto: se l aspetto è nel mondo di Inferno, tutti i fattori manifestano il mondo di Inferno, se l aspetto è nel mondo di Buddità, tutti gli altri sono nel mondo di Buddità. La coerenza dall inizio alla fine si può interpretare anche da un altro punto di vista. Il vero aspetto a cui si è risvegliato il Budda è che la vita del Budda (inizio) così come la vita degli esseri dei nove mondi (fine) sono entrambe uguali all entità della Legge mistica, cioè vi è coerenza. Quindi chiunque si risvegli profondamente al fatto di essere l entità della Legge mistica diviene Budda. Risvegliarsi o non risvegliarsi al vero aspetto della propria vita è ciò che differenzia il Budda dal comune mortale. IL VERO ASPETTO DI TUTTI I FENOMENI SECONDO NICHIREN DAISHONIN: MYOHO-RENGE-KYO II Budda Nichiren Daishonin si è risvegliato al fatto che il vero aspetto della vita dei comuni mortali che vivono nei dieci mondi (shoho) è proprio il vero aspetto di tutti i fenomeni, e che questo aspetto è Myoho-rege-kyo. Infatti il Daishonin qui chiarisce che i dieci mondi, «dall Inferno, il più basso, alla Buddità, il più elevato, sono tutti, senza eccezioni, manifestazioni di Myoho-renge-kyo». E afferma che gli esseri viventi (esseri viventi-corpo, giapp.

shoho) e l ambiente in cui vivono (ambiente-terra, giapp. eho) sono espressioni di Myoho-renge-kyo. Qui il Daishonin si riferisce implicitamente al principio di esho-funi: non dualità degli esseri viventi e dei loro ambienti. Nel brano: «Se esiste un ambiente, deve esserci necessariamente un essere vivente», sottolinea che il vero aspetto di tutti i fenomeni comprende sia l ambiente sia gli esseri viventi. I fenomeni sono infiniti, ma tutti sono compresi nei dieci mondi dell ambiente (eho) e degli esseri viventi (shoho). Perciò vedere che tutti i fenomeni - nessuno escluso - sono Myoho-renge-kyo e che sono coerenti tra di loro (dall inizio alla fine) equivale a vederne il loro vero aspetto. Il Daishonin scrive, in un altro Gosho: «Questi dieci fattori rappresentano Myoho-renge-kyo» (WND, 2, 87). E qui afferma: «L intero regno dei fenomeni non è diverso dai cinque caratteri di Myoho-renge-kyo». L universo intero ha l aspetto di Myoho-renge-kyo. Josei Toda, il secondopresidente della Soka Gakkai, asseriva: «La vita stessa dell universo è Myoho-renge-kyo. Se si vuole percepire il vero aspetto di tutti i fenomeni - dell essere umano, delle piante, del sole e della luna - si vede che tutto è Myoho-renge-kyo. Tutti i fenomeni manifestano il ritmo di Myohorenge-kyo». Riguardo al principio dei dieci mondi, negli scritti precedenti al Sutra del Loto per rendere comprensibili le diversità tra gli stati vitali veniva accentuata la loro non omogeneità. Invece, secondo il Daishonin, in ciascuno dei dieci mondi esiste il vero aspetto, Myoho-renge-kyo. Ciò significa che il vero aspetto di tutti i fenomeni non indica qualcosa di lontano dai comuni mortali, un ideale solo per Budda e bodhisattva, ma che esso si trova nella nostra vita e nel nostro ambiente. In altri termini la propria vita (shoho/fenomeni) è Myoho-renge-kyo (jisso/il veroaspetto). «Quando invochi myoho e reciti renge devi sforzarti di credere profondamente che Myoho-renge-kyo è la tua stessa vita» scrive il Daishonin (Il conseguimento della Buddità in questa esistenza, RSND, 1, 3). E ancora: «E poiché è così, allora la natura essenziale delle nostre vite è Myoho-renge-kyo. Una volta che siamo giunti a comprendere che Myoho-renge-kyo non è il nome di un sutra ma l entità delle nostre stesse vite, vedremo che le nostre vite sono in realtà il Sutra del Loto e che il Sutra del Loto non è altro che la parola sacra predicata dal Budda allo scopo di rendere manifeste quelle entità che sono le nostre vite. E, vedendo ciò, sapremo che noi stessi siamo i Tathagata dell Illuminazione originale che possiedono i tre corpi in un singolo corpo. Una volta che ci siamo illuminati a questo, tutte le illusioni e i modi di pensare errati che abbiamo nutrito dal passato senza inizio sino al presente saranno spazzati via, come i sogni di ieri, e svaniranno senza lasciare traccia» (I dieci fattori, WND, 2, 80). Qui Nichiren spiega che Myoho-renge-kyo non è il nome di un sutra ma è l entità della propria vita. Myoho-renge-kyo è la frase per risvegliare il Budda che è originariamente inerente alla vita, cioè il proprio vero aspetto. Se si comprende questo punto profondamente nel proprio cuore, allora il pensiero di essere una vita insignificante sparisce, come se fosse stato un sogno della notte precedente. Alla fine del brano di Gosho che stiamo studiando, il Daishonin cita lo studioso cinese Miao-lo: «Sia gli esseri sia l ambiente dell inferno Avichi esistono interamente nella vita del supremo santo [il Budda] e, ancor più importante, corpo e terra del [Budda] Vairochana non trascendono la vita degli esseri umani». Ciò che vuole sottolineare è che non solo il vero aspetto di tutti i fenomeni si manifesta nell ambiente, ma che nel mondo di Buddità vi è il possesso dei nove mondi. Quindi il Budda non è un essere particolare, ma è uguale agli altri esseri dei nove mondi. IL VERO ASPETTO DI TUTTI I FENOMENI SECONDO LA SOKA GAKKAI: OGNI VITA INDIVIDUALE (TUTTI I FENOMENI) È LA VITA DELL UNIVERSO (VERO ASPETTO) Il presidente Ikeda spiega così il vero aspetto di tutti i fenomeni: «Vero aspetto è la realtà della vita percepita dal Budda che si è illuminato e liberato di tutte le illusioni: il Budda trascende le distinzioni tra soggetto e oggetto, tra sé e altri, tra mente e corpo, tra spirito e materia. È il mondo infinito della vita eterna, che supera anche le differenze dei dieci mondi. La vita è una forza dinamica; è saggezza e compassione, è inseparabilità di nascita e morte, è una legge universale. La vita trascende le parole e il pensiero; può essere definita solo come Legge mistica. È una dimensione imperscrutabile. Il Daishonin, spiegando il significato di questo brano, scrive: Significa che gli esseri e i loro ambienti nei dieci mondi, dall Inferno, il più basso, alla Buddità, il più elevato, sono tutti, senza eccezioni, manifestazioni di Myoho-renge-kyo. Considerare tutti i fenomeni, gli esseri e i loro ambienti in ciascuno dei dieci mondi, come manifestazioni di Myoho-renge-kyo (coerenza dall inizio alla fine) vuol dire percepire il vero aspetto» (La saggezza del Sutra del Loto, Esperia, vol. 1, p. 130). E continua, parlando della relazione tra tutti i fenomeni e il vero aspetto: «Forse possiamo spiegarlo meglio con una metafora dicendo che tutti i fenomeni sono le singole esistenze, mentre il loro vero aspetto è la forza vitale cosmica. Ognuna di queste innumerevoli vite, governate da cause ed effetti degli aspetti materiali e spirituali della vita, suona una propria melodia. Nonostante ogni melodia individuale abbia una sua coerenza e sia completa in se stessa, non è separata o indipendente dalle altre ma costituisce un indispensabile elemento della grande sinfonia della vita cosmica che chiamiamo Legge mistica. La cosa importante è che persino gli esseri che vivono nel mondo di Inferno possono diventare una cosa sola con la vita universale se si risvegliano alla loro vera natura. Dove e quando si trova il vero aspetto di tutti i fenomeni?

È ora, è qui. Chi si illumina a questa verità è un Budda; chi la ignora, dimora nei nove mondi. Di conseguenza, il mondo di Bodhisattva non è più vicino al mondo di Buddità di quanto lo sia il mondo di Inferno. Tutti gli esseri viventi possono manifestare lo stato di Buddità nella loro vita così come sono. Ogni vita (tutti i fenomeni) è un tutt uno con la vita dell universo (vero aspetto). E questa vita dell universo (vero aspetto) non esiste separatamente dalla vita di ogni individuo (tutti i fenomeni)» (Ibidem). Quindi anche coloro che sperimentano il mondo di Inferno, se si risvegliano al proprio vero aspetto, cioè al fatto di essere un entità della vita universale, possono immediatamente diventare Budda. IL VERO ASPETTO DI TUTTI I FENOMENI SECONDO LA SOKA GAKKAI: IL PRINCIPIO FILOSOFICO DELLA TRASFORMAZIONE DELLA REALTÀ Ikeda sottolinea che il cuore del vero aspetto di tutti i fenomeni è il principio filosofico della trasformazione della realtà: «Il capitolo Durata della vita del Tathagata recita: Il Tathagata percepisce il vero aspetto del triplice mondo esattamente com è. Il triplice mondo è il mondo della realtà. Il Budda non si allontana mai dal mondo: non è influenzato dal suo aspetto superficiale (tutti i fenomeni), ma afferra la grande verità (vero aspetto) che si cela in esso, e insegna agli altri a comprenderla. La frase il vero aspetto di tutti i fenomeni include sia il realismo che caratterizza il Buddismo, sia la saggezza che va oltre la realtà fenomenica» (Ibidem, p. 127). Ciò significa che senza allontanarsi dal mondo reale (tutti i fenomeni), se ne percepisce il vero aspetto meraviglioso. Insegnare e realizzare ciò è la saggezza del Buddismo. Continua Ikeda: «Il vero aspetto di tutti i fenomeni è fondamentalmente un principio di trasformazione del presente. Non dobbiamo astrarci dalla realtà, anche se piena di sofferenza. Il vero aspetto di tutti i fenomeni è la saggezza che ci permette di far scaturire lo stato di Buddità dalla nostra vita e di realizzare un mondo di pace e tranquillità» (Ibidem, p. 135). Il mondo reale è pieno di sofferenze. Senza cercare di fuggire ma facendo emergere la Buddità possiamo renderlo un luogo di pace e tranquillità nel quale vivere felici e a nostro agio. Questa è l essenza della rivelazione del vero aspetto di tutti i fenomeni da parte del Budda. In L oggetto di culto per l osservazione della mente il Daishonin scrive: «Se le persone comuni nate nell Ultimo giorno della Legge possono credere nel Sutra del Loto è perché il mondo di Buddità è presente nel mondo umano» (RSND, 1, 318). Continua ancora Ikeda, spiegando il meccanismo della trasformazione: «Vero aspetto di tutti i fenomeni non significa semplicemente che tutti i fenomeni sono uguali al vero aspetto. Tutti i fenomeni equivalgono (soku) al vero aspetto, e il vero aspetto equivale (soku) a tutti i fenomeni. L espressione soku non significa essere uguale. Il Daishonin dice: La parola soku è Nam-myoho-renge-kyo. Nella parola soku c è il dinamismo della vita che non ristagna neanche un momento, appare e scompare, è creativa e in costante espansione. Il vero aspetto di tutti fenomeni è la verità vista da un Budda. È diversa dalla realtà che vedono gli esseri comuni illusi. Ecco perché l individuo deve continuamente sforzarsi di avvicinarsi alla verità cercando di andare al di là della realtà fenomenica. Questo è lo scopo della pratica buddista. Solo così possiamo cambiare e riformare la nostra vita. Senza questo sforzo finiremo per farci sommergere dalla realtà diventando inerti e apatici. Le persone passive e senza motivazioni sono le più facili da controllare e ciò lascerebbe campo libero a coloro che detengono il potere. Chi si risveglia al vero aspetto di tutti i fenomeni ha il compito di ammonire le autorità che abbandonano il corretto sentiero, così come fece Nichiren Daishonin» (Ibidem, p. 139). Dal punto di vista della saggezza del Budda, tutti i fenomeni sono il vero aspetto. Ma se si guardano con gli occhi del comune mortale pieno di dubbi non è così. Non dobbiamo fuggire dalla realtà vista dal comune mortale, ma neanche sprofondare in essa. Mantenendo come bussola il vero aspetto di tutti i fenomeni visto dal Budda, dobbiamo affrontare senza sosta la realtà e trasformarla. A tale proposito Ikeda afferma: «Il Daishonin così descrive il Budda risvegliatosi al vero aspetto di tutti i fenomeni: Nella frase coerenza dall inizio alla fine, inizio indica la radice del male e la radice del bene, mentre fine indica l effetto del male e l effetto del bene. Una persona che si è completamente risvegliata alla natura del bene e del male dalle radici sino ai rami e alle foglie, è chiamata un Budda (Il kalpa della diminuzione, RSND, 1, 994). In un altro passo dello stesso Gosho il Daishonin continua: Una persona saggia non pratica il Buddismo estraniandosi dagli affari secolari e osserva che, anche prima dell avvento del Budda, tutti coloro che si adoperarono per alleviare le sofferenze umane erano emissari del signore Shakyamuni e la loro saggezza racchiudeva nella sua essenza la saggezza del Buddismo. Questo è un modo di pensare molto aperto, non dogmatico o settario. Mentre alcuni si perdono nel mondo lasciandosi controllare dalla realtà o, all estremo opposto, chiudono gli occhi sul mondo reale rifiutandolo e cercando rifugio nella prossima vita, il Sutra del Loto insegna un approccio alla vita completamente differente, che non propugna il fatalismo o la rassegnazione passiva bensì ci stimola a reagire facendo emergere in noi il senso di responsabilità e la volontà di compiere l azione giusta in ogni momento» (Ibidem, p. 141). Il Budda conosce le radici del bene e del male, conosce i rami e le foglie del bene e del male: ciò significa percepire il vero aspetto. Non percepire il vero aspetto è l oscurità fondamentale, e quindi voltare le spalle al vero aspetto è la base del male. Percepire l origine del bene fa sì che si proietti la realtà verso quell aspetto ideale e si continui a trasformarla: questo è il modo di vivere di un Budda. Studiando il vero aspetto di tutti i fenomeni si comprende che ora e qui sono i luoghi della trasformazione. Perciò il modo di vivere basato sul Sutra del Loto è l incessante trasformazione della realtà. E solo lì esiste il vero aspetto di tutti i fenomeni. Senza questo non vi è Buddismo. Affondare in questo mondo oppure avere l atteggiamento opposto di negare la realtà o scappare da essa sono tutti modi di vivere lontani dalla realizzazione del vero aspetto

di tutti i fenomeni a cui si è risvegliato il Budda. Quindi, l intero regno dei fenomeni non è diverso dai cinque caratteri di Myoho-renge-kyo. Anche i due Budda, Shakyamuni e Molti Tesori, quando elargirono le funzioni benefiche dei cinque caratteri di Myoho-renge-kyo, si manifestarono come i due Budda che, seduti nella Torre preziosa, si scambiarono un segno di assenso. Nessuno tranne Nichiren ha mai rivelato insegnamenti come questi. T ien-t ai, Miao-lo e Dengyo li conoscevano nel loro cuore, ma non li espressero mai a parole. Vissero serbando questo sapere dentro di sé. E c erano buoni motivi per questo: il Budda non aveva affidato loro questo compito, il tempo non era ancora giunto, ed essi non erano stati discepoli del Budda sin dal remoto passato. Nessuno, tranne Pratiche Superiori, Pratiche Illimitate e le altre supreme guide e maestri dei Bodhisattva della Terra può non solo apparire nei primi cinquecento anni dell Ultimo giorno per propagare i cinque caratteri di Myoho-renge-kyo, l essenza di tutti i fenomeni, ma anche rappresentare concretamente la cerimonia dei due Budda seduti fianco a fianco nella Torre preziosa. Il motivo è che quello che devono propagare e rappresentare concretamente non è altro che l insegnamento dei tremila regni in un singolo istante di vita effettivi contenuto nel capitolo Durata della vita dell insegnamento originale (RSND, 1, 339-340). BUDDISMO E SOCIETÀ NUMERO 149, NOVEMBRE DICEMBRE 2011 DAL CORSO ESTIVO EUROPEO DI STUDIO 2011 LEZIONI DI GOSHO DI KATSUJI SAITO, EX RESPONSABILE DEL DIPARTIMENTO DI STUDIO DELLA SGI