Tuono. Nella casa del signor. i Lapislazzuli. Guido Quarzo - Fabrizio Monetti

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Transcript:

i Lapislazzuli Guido Quarzo - Fabrizio Monetti Nella casa del signor Tuono 2006 Edizioni Lapis Tutti i diritti riservati Edizioni Lapis Via Francesco Ferrara, 50 00191 Roma www.edizionilapis.it ISBN 88-7874-028-4 Progetto grafico e impaginazione: Manuela Cordella Finito di stampare nel mese di agosto 2006 presso Tipolitografia Petruzzi Corrado & C. snc Zona industriale Regnano 06011 Città di Castello (PG) Edizioni Lapis

Il suo nome. Il suo nome non lo so. Era un uccellino e gli uccellini non hanno quasi mai un nome. Bastava un piccolo rumore di foglia, un passo, una voce per farlo volar via tutto IMPAURITO. Se avesse avuto un nome forse avrebbe avuto anche meno paura. Perché qualcuno lo avrebbe chiamato con il suo nome, e quando ci sentiamo chiamare con il nostro nome ci sembra di essere più al sicuro, ci sembra che tutto sia un poco più facile. Insomma, i nomi: i nomi sono stati inventati proprio per questo. Peccato, perché era un uccellino molto timido e si spaventava facilmente. i nomi i nomi i nomi

E poi è quasi impossibile raccontare la storia di qualcuno che non ha un nome, perciò, se per voi va bene, avrei deciso di dare un nome al nostro uccellino, e lo vorrei chiamare BLU. Bene, allora possiamo dire che questa è la storia dell uccellino che si chiamava Blu. E naturalmente adesso mi vengono in mente una gran quantità di cose blu che forse hanno a che fare con il nostro uccellino e forse no: intanto il cielo, per esempio. Il cielo blu. BLU BLU mi sembra un buon nome, spero che piaccia anche a voi. cielo blu

Perché non c è dubbio che quando volava, il nostro uccellino BLU volava qua e là per il cielo: in basso, in alto, da una parte o dall altra, era comunque sempre cielo. Questo lo sapete anche voi, ma ora vi dirò una cosa davvero strana: tutto questo cielo, lui non lo sapeva, ma veniva dalle sue ali. Il cielo può stare dentro un bicchiere, fuori da una finestra, nel mio cappello quando lo sventolo tra un ramo e l altro degli alberi. Cielo, cielo, cielo. Cielo dappertutto. dappertutto O meglio, non era proprio il cielo che veniva dalle sue ali, era il colore: il blu del cielo. Ogni volta che l uccellino Blu frullava le ali, faceva nascere il colore blu.

Un giorno il nostro uccellino volava e volava tutto contento nel suo cielo blu quando vide una città, e in una casa di questa città c era un bambino affacciato alla finestra. L uccellino aveva voglia di fare quattro chiacchiere e volò davanti alla finestra. Ma guarda disse il bambino Un uccellino rosso! Rosso? pensò tutto stupito l uccellino blu. Si guardò le piume e le penne e vide che non erano più blu, ma rosse. L uccellino Blu adesso era colorato di rosso perché per arrivare alla finestra del bambino aveva attraversato i tetti di una città di tetti rossi. tettirossi tettirossi chissà O forse era successo che aveva frullato le ali e i tetti erano diventati rossi, chissà.

L uccellino era molto contento di aver cambiato colore e fece una capriola di contentezza, La cosa STRAORDINARIA fu questa: che appena fatta la capriola e appena fatta la risata, tutto si colorò di color oplà: bambino e uccellino, casa e tetti, alberi e cielo, tutto. tutto capriola risata oplà e questa capriola di contentezza fece ridere il bambino. La risata del bambino e la capriola dell uccellino avevano lo stesso colore, ma era un colore che nessuno aveva mai visto e quindi non aveva nome. Lo chiamerò color oplà, perché non mi viene in mente niente di meglio.

Il color oplà fece venir voglia a tutti quelli che passavano di fare una capriola, o almeno un s a ltino, o anche solo di dire oplà battendo le mani. Passò una ragazza con la gonnella a fiori e fece una capriola. batteva le mani Passò un vigile in divisa e fece un saltino; passò una signora con la borsa della spesa e disse al vigile: Scusi, mi 3potrebbe tenere la borsa un momento? e poi fece tre saltelli uno in fila all altro; passò una maestra con tutta la classe e i bambini fecero tutti una capriola mentre la maestra oplà batteva le mani e diceva oplà.

Poi passò il signor Tuono, che era sempre ARRABBIATO e non aveva voglia di giocare e viveva in una casa senza colori. Tirò fuori da sotto la giacca una rete fitta fitta, la lanciò in aria e - zac - con un colpo ben piazzato catturò l uccellino Blu. Il signor Tuono si mise a correre. Superò la classe e la maestra. FERMO, FERMO gridarono i bambini. Ma lui non si fermò. Superò la signora con la borsa della spesa. FERMO, FERMO gridò la signora. Ma lui non si fermò. Superò il vigile in divisa. FERMO, FERMO gridò il vigile e fischiò pure nel fischietto. Ma il signor Tuono non si fermò. Superò la bambina con la gonnella a fiori. FERMO, FERMO gridò la bambina. Ma lui non si fermò. E via via sempre di corsa, il signor Tuono portò l uccellino a casa sua. Il signor Tuono disse: Non voglio fare capriole! Io sono una persona seria e ora rimetterò tutte le cose a posto! Quest uccellino serve a me! serve a me!

Nella casa del signor Tuono non c era neanche un colore, per questo lui era sempre arrabbiato e SERIO. Il signor Tuono prese una piccola gabbia di ferro e ci mise dentro l uccellino Blu, che ora NON ERA PIÙ rosso, e nemmeno blu, e nemmeno color oplà. L uccellino Blu adesso era color grigiogabbia. Avanti disse il signor Tuono frulla le ali e colora la mia casa: la voglio gialla, rossa,e blu. VOGLIO VOGLIO che assomigli a un campo di fiori. E VOGLIO VOGLIO VOGLIO che tu ci metta anche l arancio e il viola! Come vi ho detto quell uccellino si spaventava facilmente e un piccolo rumore bastava a farlo volare via. Figuratevi come si spaventò a sentire il signor Tuono che gli urlava addosso: VOGLIO E VOGLIO E VOGLIO! volare via

L uccellino Blu avrebbe tanto voluto scappare via, ma non poteva volare, perché era CHIUSO nella piccola gabbia di ferro. Così cercò di frullare le ali. Frullò DISPERATAMENTE le ali alla ricerca dei colori che il signor Tuono gli aveva chiesto per la sua casa ma Ma che cosa hai fatto urlò allora il signor Tuono. E la sua voce diventò grigiogabbia, così tanto grigiogabbia che non riusciva più a gridare: quando cercava di dire qualcosa faceva un suono come di ferro A RR U GG INITO. Dove sono i gialli e i rossi e i blu? voleva gridare il signor Tuono. Ma si sentiva solo: grrr, grrr, grrr. Dov è l arancio, dov è il viola? Che cosa mi hai combinato! Grrr, grrr, grrr grigiogabbia non venne nessun colore diverso dal grigiogabbia. Tutta la casa diventò grigiogabbia, e anche il signor Tuono diventò grigiogabbia.

L uccellino Blu si guardò intorno e diventò TRISTE. Era così triste che non aveva nemmeno più paura. C era solo questa grande tristezza che si posava sulle cose e piano piano le trasformava in polvere grigia. Il mio tavolo grrr, grrr disse il signor Tuono. E paf, il tavolo non fu che un mucchietto di polvere. Il povero signor Tuono non sapeva più dove girarsi. Prese una sedia e come fece per mettersi seduto, paf! Polvere, e il signor Tuono si ritrovò lungo disteso sul pavimento. Grrr POVERO ME, grrr! Il signor Tuono adesso tossiva e piangeva seduto sul pavimento della sua casa. Avrebbe voluto aprire la finestra ma la finestra era diventata polvere. La mia poltrona preferita grrr, grrr... Paf! Polvere. Grrr il mio prezioso specchio con la cornice antica grrr Paf! Polvere. Paf! E l albero fuori dalla finestra era come di sabbia leggera

Ma ecco che dopo il tavolo e lo specchio, e dopo la sedia e la finestra, e dopo l albero fuori dalla finestra, anche le sbarre della piccola gabbia si erano fatte di polvere ed erano scivolate via nell aria, come in un soffio. La gabbia non c era più, l uccellino era LIBERO. E l uccellino Blu volò. Volò per la stanza e qui venne il giallo, là il viola e più in là l arancio. E ci furono di nuovo alberi e finestra, poltrona e specchio. L uccellino volò intorno al signor Tuono che si ritrovò seduto su una sedia rossa. V OLÒ Volò e volò l uccellino Blu, e prima di uscire dalla finestra, mise nello specchio il blu, che sembrava che il cielo fosse entrato nella casa tutto intero. Grazie! Grazie! diceva il signor Tuono che aveva adesso una bellissima voce trasparente Grazie! E perdonami!

Ma l uccellino Blu era già lontano e non poteva sentire. Era volato via via come volano i pensieri dei bambini, che ora sono qua e un attimo dopo chissà Ecco, questo è tutto quel che so dell uccellino Blu. chissà So che sempre vola per il mondo: vola in Cina in Africa e in Perù e quale sia adesso il suo colore, lo vorrei dire ma non so dirlo più.

Indice delle illustrazioni Copertina Arbre, 2004 tecnica mista su carta, 33x24 cm risguardo Town 1, 1996 (particolare elaborato graficamente) pag. 1 Guaches, 1995 china su carta, 33x24 cm pag. 2 Senza titolo, 1995 pastello e acrilico e inchiostro su carta, 33x24 cm pag. 3 Town 1, 1996 pastello e acrilico su carta, 68x43 cm (particolare) pag. 4 Mare, 2003 olio su tavola, 15x20 cm (particolare) pag. 5 Senza titolo, 1995 pigmento pastello e acrilico su carta, 43x68 cm pag. 6 Arbre, 2004 tecnica mista su tela, 15x15 cm pag. 7 Senza titolo, 1993 pastello su carta, 24x33 cm pag. 8 Town 1, 1995 (particolare) pag. 9 Town 2, 1996 pastello e acrilico su carta, 40x30 cm pag. 10 Oplà, 1994 (particolare elaborato graficamente) pag. 11 Oplà, 1994 tecnica mista su carta, 61x51 cm pag. 12 Senza titolo, 1995 tecnica mista su carta, 68x43 cm (particolare) pag. 13 Senza titolo, 1994 tecnica mista su carta, 61x51 cm pag. 14 Guaches, 1995 pag. 15 Senza titolo, 1995 pastello su carta, 24x33 cm pag. 16 Senza titolo, 1994 tecnica mista su carta, 61x51 cm pag. 17 Senza titolo, 1993 tecnica mista su carta, 24x33 cm pag. 18 Paesaggio, 1996 tecnica mista su carta, 40x30 cm (particolare) Senza titolo, 1994 pastello e china su carta, 12x23 cm (particolare) pag. 19 Senza titolo, 1994 pastello e china su carta, 50x70 cm pag. 20 Senza titolo, 1994 acrilico e inchiostro su carta, 50x11 cm (particolare) pag. 21 Arbre, 2004 tecnica mista su carta, 33x24 cm pag. 22 Senza titolo pastello su carta, 50x36 cm pag. 23 Senza titolo, 1995 pigmento e china su carta, 43x34 cm pagg.24-25 Senza titolo, 1994 (particolare elaborato graficamente)