SINTESI NORMATIVO - CONCETTUALE

Documenti analoghi
Corso per Concorso Dirigente Scolastici -

INDICE DELLE NORME PER IL RIORDINO DELLA SCUOLA

ALTERNANZA SCUOLA LAVORO

Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca

Come si arriva al Riordino dei Tecnici?

Riordino degli Indirizzi professionali

ottobre dicembre 2010 sensibilizzazione, informazione, formazione ottobre 2010 gennaio 2011 documentazione, monitoraggio e valutazione

TRA LA REGIONE TOSCANA ASSESSORATO ATTIVITA' PRODUTTIVE LAVORO E FORMAZIONE L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA TOSCANA

TRA LA REGIONE TOSCANA ASSESSORATO ATTIVITA' PRODUTTIVE LAVORO E FORMAZIONE L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA TOSCANA

PROTOCOLLO D INTESA. tra. I Ufficio scolastico regionale della Basilicata (di seguito denominato USR Basilicata)

normativa Legge 1859 del 31 dicembre 1962: Istituzione e ordinamento della scuola media di Speranzina Ferraro, Flavia Marostica, Annamaria Pretto

Normativa. DPR 15 marzo 2010, n.89: Regolamento dei licei: art.10, comma5

TRA LA REGIONE PUGLIA ASSESSORATO PER IL DIRITTO ALLO STUDIO E LA FORMAZIONE PROFESSIONALE

BOZZA di Decreto attuativo del comma 632 dell'art. 1 della L. n. 296 del 27 dicembre 2006 (finanziaria 2007)

LA REGIONE UMBRIA ASSESSORATO AL WELFARE E ISTRUZIONE

Decreto Legislativo 13 aprile 2017 n. 61 Revisione dei percorsi dell'istruzione professionale nel rispetto dell'articolo 117 della Costituzione,

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca DI CONCERTO CON

C o n f e r e n z a U n i f i c a t a

Delibera della Giunta Regionale n. 5 del 14/01/2011

CORSO DI PREPARAZIONE CONCORSO SCUOLA 2016

DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO

REGIONE SICILIANA MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA'

Aspetti giuridici e organizzativi dell autonomia scolastica Il contesto normativo

Il Ministro dell istruzione, dell università e della ricerca di concerto con Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali

QUOTE ORARIE DI AUTONOMIA E FLESSIBILITA NELLA SECONDARIA DI II GRADO. Istruzioni per l'uso - Anno scolastico 2012/2013. Premessa

CORSO DI PREPARAZIONE CONCORSO SCUOLA 2016

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

REGIONE ABRUZZO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE - 05/08/ N DL24/204

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) WWF Italia

QUOTE ORARIE DI AUTONOMIA E FLESSIBILITA NELLA SECONDARIA DI II GRADO Istruzioni per l'uso Aprile 2011

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA TOSCANA CONFCOOPERATIVE TOSCANA

decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62

64, 4, , 112, , 133. VISTI

LICEO CLASSICO STATALE GALILEO GALILEI

tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR)

AVVIO DEL S.N.V. IN Emilia-Romagna A.S. 2015/2016

UFFICIO LEGISLATIVO IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

DECRETO N Del 30/01/2018

tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR)

Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR)

Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR)

Riferimenti nella normativa

Nella Parte Prima - Sistemi formativi in Italia e nei paesi europei vanno così sostituiti i seguenti quesiti:

AUTONOMIA SCOLASTICA. Dal D.Lgs 275del 1999 alla L.107del 2015

Meeting Re.Na.I.A aprile Ferrara Quadri orari, quote dell'autonomia e flessibilità

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE DELLA TOSCANA. LIONS CLUB INTERNATIONAL DISTRETTO 108La TOSCANA

PROTOCOLLO D INTESA TRA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA SARDEGNA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CAGLIARI

Le fonti normative in tema di certificazione delle competenze

PROTOCOLLO D'INTESA. tra. Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca {di seguito denominato MIUR)

Art. 1 (Diritto-dovere all'istruzione e alla formazione)

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 13 febbraio

tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) Softlab S.p.a. (di seguito denominato SOFTLAB)

!"# !"#$%&!"'!()! 2 !"#$#%&'($#)$*+$ 2.1 Novità e caratteristiche

Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) Cioccolateria (di seguito denominata

Leggi e Decreti. Regio Decreto 04/05/1925

La certificazione delle competenze nel primo ciclo di istruzione

D.Lgs. 14 gennaio 2008, n. 22

Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca

La riforma degli Istituti professionali. Dario Nicoli

DECRETO N Del 26/03/2018

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

LICEO LINGUISTICO, LICEO DELLE SCIENZE UMANE, anche con l OPZIONE ECONOMICO SOCIALE, LICEO MUSICALE E COREUTICO SEZIONE MUSICALE.

REGOLAMENTO DIPARTIMENTI GRUPPI DISCIPLINARI

PROTOCOLLO D INTESA FRA REGIONE LOMBARDIA MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

tra Il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (di seguito denominato

Le norme fondamentali della scuola dell'autonomia Prof. Maurizio Tiriticco

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Formazione Personale ATA

DECRETO N Del 17/04/2018

PROTOCOLLO D INTESA PER L ATTUAZIONE DEI PERCORSI DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO AI SENSI DELLA L.R. 18/2016 ********** TRA

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

La nuova organizzazione della nostra scuola. Assetto e struttura dei diversi licei Vincoli e criticità Organizzazione slides: DS C.

PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A

PROTOCOLLO D INTESA PER LA REALIZZAZIONE DELLA CERTIFICAZIONE LINGUISTICA

LE NORME DI RIFERIMENTO

Decreto Ministeriale del 11 novembre Atti Ministeriali MIURhttp://attiministeriali.miur.it/anno-2011/novembre/dm

Protocollo. tra. Ufficio Scolastico Regionale per. l Emilia-Romagna. Giunta e Assemblea legislativa della. Regione Emilia-Romagna

` Ç áàxüé wxää:\áàüâé ÉÇx? wxää:hç äxüá àõ x wxäät e vxüvt hyy v É fvéätáà vé exz ÉÇtÄx ÑxÜ Ät VtÅÑtÇ t W Üxé ÉÇx ZxÇxÜtÄx

Ministro dell istruzione, dell università e della ricerca

PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

PIANO TRIENNALE DELLA FORMAZIONE DOCENTI

LA RIFORMA DEI PERCORSI DI ISTRUZIONE PROFESSIONALE. Prof.ssa Giuseppina Mollo I.P.S.E.O.A. S. Francesco di Paola

PROTOCOLLO DI INTESA

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA N.

Roma, 15 gennaio 2010

DI PROVVEDERE all invio del presente atto in originale ed in duplice copia al Dipartimento della Segreteria della Giunta Regionale.

ATTO DI INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO triennale DELL OFFERTA FORMATIVA aa.ss.

Orientamento a.s Legislazione e offerta scolastica

Ferrara 12 aprile 2018

Transcript:

Giorgio Siena SINTESI NORMATIVO - CONCETTUALE Parole concetto generale e correlate Riferimento normativo principale Legge/articoli/commi Integrazioni intersezioni Annotazioni AUTONOMIA SCOLASTICA Legge 241/90 con cui si tracciarono le linee del nuovo processo amministrativo. Nella nostra amministrazione pubblica, sollecitata da quella legge a puntare più alla soddisfazione del cliente che alla semplice esecuzione della norma. Nacque nel 95 l esigenza della Carta dei servizi scolastici. Un passo nuovo per quanto riguarda le nuove responsabilità che le scuole dovevano assumere verso gli alunni, le famiglie, il territorio. Legge 59/97 ebbe inizio quella stagione in cui lo Stato cominciò a trasferire gran parte dei suoi poteri alle Regioni e agli Enti locali. Lo Stato rinuncia alla sua verticalità e, da ente super partes diviene semplicemente uno degli enti di cui è costituita la Repubblica. La Costituzione del 2001 sancisce che la Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato (art. 114). Art. 21, Legge 59, 15 marzo 1997 Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della Pubblica Amministrazione e per la semplificazione amministrativa. L. 440 del 18 dicembre 1997 Istituzione del Fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa e per gli interventi perequativi. DPR n. 275/ 8 marzo 1999 Regolamento dell Autonomia delle Istituzioni scolastiche. DLgs 122/1998 Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59. DPR 233/1998 Regolamento recante norme per il dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche e per la determinazione degli organici funzionali dei singoli istituti, a norma dell'articolo 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59. Tit. V art.117 Legge 3/2001 del 18 ottobre Il POF è stato preceduto cronologicamente dalla "Carta dei Servizi Scolastici" (DPCM 7 giugno 1995) il cui schema generale di riferimento faceva obbligo alle scuole di garantire l'elaborazione, l'adozione e la pubblicizzazione di due documenti. Progetto Educativo di Istituto (PEI) contenente le scelte educative ed organizzative e i criteri di utilizzazione delle risorse; la Programmazione Educativa e Didattica POF Programma annuale.. realizzazione della flessibilità, della diversificazione, dell'efficienza e dell'efficacia del servizio scolastico, alla integrazione e al miglior utilizzo di risorse e strutture e al coordinamento col contesto territoriale. Art.21 L.59/97 Agli assi culturali fanno riferimento i saperi e le competenze per l'assolvimento dell'obbligo di istruzione, secondo l'allegato tecnico al D.M. n. 139/2007 Linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storicosociale

Dpr 275 del 99, attuativo dell articolo 21 della legge delega 59/97, viene sancita l autonomia delle istituzioni scolastiche, un autonomia che nel 2001 assume anche la dignità della legittimazione costituzionale (art. Cos 117, comma 3). DI 44/2001 Regolamento sulla gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche D.M. n. 139/2007 POF Progettazione, approvazione, attuazione Monitoraggio Valutazione Integrazione e aggiornamento Controllo di gestione Pubblicità Art. 1 DPR 275/99 Autonomia funzionale Art. 2 DPR 275/99 Scuole parificate Art. 3 DPR 275/99 documento fondamentale costitutivo dell identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche Personalità giuridica Art. 14 DPR 275/99 Carriera scolastica Amministrazione e gestione del patrimonio La libertà di insegnamento è garantita dalla autonomia per il successo formativo e per una migliore efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento. Legge 107/2015 Triennalità Diverse competenze degli OO.CC. Secondo il DPR n. 275/1999 e il D. LGS.n. 165/2001, il Dirigente scolastico per definire l offerta formativa della scuola deve: promuovere gli interventi per assicurare la collaborazione delle risorse culturali, professionali, sociali ed economiche del territorio tener conto delle situazioni economiche delle famiglie che fanno riferimento al bacino di utenza della istituzione scolastica. Durante la fase di elaborazione del POFda parte del Collegio dei Docenti, il DS esercita i suoi poteri di direzione, di coordinamento e di valorizzazione delle risorse umane garantendo una corretta informazione sulle scelte educative e didattiche in atto nella scuola, sui punti di criticità e sulle risorse presenti nell'istituto. Nuovo ruolo del DS. Atto di indirizzo per l elaborazione del POF nel collegio docenti. Chiamata diretta. Pianificazione delle risorse. Attribuzione della personalità giuridica.

Stato giuridico del personale Articolazione territoriale della scuola Programma annuale DI 44/2001 Nella relazione che accompagna il programma annuale, deliberato dal consiglio di Istituto a norma dell art. 2 del D.I. n. 44/2001, sono illustrati : gli obiettivi da realizzare e la destinazione delle risorse in coerenza con le previsioni del piano dell offerta formativa (P.O.F.) Reti di scuole Art. 7 DPR 275/99 Reti, scambi docenti, adesione a consorzi Carriera scolastica Art.14 DPR 275/99 tutti gli adempimenti relativi alla carriera scolastica degli alunni. Legge 107/2015 Ambiti territoriali Reti di scopo Scuola polo per la formazione Legge 107/2015 Curriculum studente Correlazione fra programma annuale e POF. Collaborazione DS e DSGA. Reti di scuole non sono un soggetto giuridico. Vedi legge 107 Vedi legge 107 Autonomia didattica Flessibilità didattica Flessibilità organizzativa Crediti formativi Art. 4 Art.5 DPR 275/99 Autonomia didattica Art. 4 DPR 275/99 individuano inoltre le modalità e i criteri di valutazione degli alunni nel rispetto della normativa nazionale e i criteri per la valutazione periodica dei risultati conseguiti rispetto agli obiettivi prefissati le istituzioni scolastiche assicurano comunque la realizzazione di iniziative di recupero e sostegno, di continuità e orientamento scolastico coordinandosi con le iniziative eventualmente assunte dagli Enti locali in materia di interventi integrati a norma del D.Lgs. n. 112/1998 L'articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso: rientra nelle modalità di esercizio

dell' autonomia didattica. Crediti formativi conseguiti nell ampliamento della offerta formativa. Curriculo Art. 8 Art.9 DPR n. 275/1999 La definizione dei curricoli spetta al Ministro dell' Istruzione che definisce gli obiettivi generali e specifici, le discipline uguali per tutti, l orario obbligatorio annuale, i limiti di flessibilità, nonché gli standard relativi alla qualità del servizio. Gli ampliamenti dell'offerta formativa, con discipline e attività facoltative, deliberati dalle Istituzioni scolastiche: si aggiungono e arricchiscono i curricoli determinati a norma dell'articolo 9 del D.P.R. n. 275/1999, costituiti dalla quota obbligatoria nazionale e dalla quota obbligatoria locale deliberata dall'istituzione scolastica nel P.O.F. Ricerca e Sperimentazione Art. 6 DPR 275/99 DPR 416/74 Sperimentazione e ricerca NON rientra fra le attività che connotano l autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo secondo il disposto dell art. 6 del D.P.R. n. 275/99 la definizione degli standard di qualità del servizio e gli obiettivi generali del processo formativo. Nei DD distinzioni fra sperimentazioni autorizzate dai provveditorati o dal Ministero.

Dimensionamento DPR 233/98 Regolamento recante norme per il dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche e per la determinazione degli organici funzionali dei singoli istituti, a norma dell'articolo 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59. Certificazione delle competenze Art.10 DPR 275/99 Sono adottati i modelli per le certificazioni relative alle competenze acquisite dagli alunni, con decreto del Ministro dell'istruzione.. dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche al fine di garantire l'efficace esercizio dell'autonomia di cui all'art. 21 della L.n. 59/1997 Piano Annuale delle attività CCNL DM 139/2007 Documentazione Art. 7 D.P.R. n. 275/1999 la documentazione educativa e la sua diffusione all'interno della scuola è contemplata fra le forme o possibilità dell'autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo. Formazione docenti Art. 14 DPR 275/99 Informazione famiglie sul POF Ruolo degli EE.LL. Art. 9 DPR 275/99 Attribuiti alle Statuto degli studenti e delle studentesse Patto di corresponsabilità

Province, in relazione all'istruzione secondaria superiore, e ai Comuni, in relazione agli altri gradi inferiori di scuola, i compiti e le funzioni concernenti: interventi integrati di orientamento scolastico e professionale ( ) azioni di supporto tese a promuovere e sostenere la coerenza e la continuità in verticale e orizzontale tra i diversi gradi e ordini di scuola; interventi integrati di prevenzione della dispersione scolastica art. 139 D.Lgs. 112/1998.

RIFORMA ORDINAMENTI SCOLASTICI Parole concetto generale e correlate Riferimento normativo Legge/articoli/commi Integrazioni intersezioni Annotazioni RIFORMA ORDINAMENTI SCOLASTICI L.1859/1962, Legge di istituzione della scuola media statale. D.M. 9.2.1979, Programmi, orari di insegnamento e prove di esame per la scuola media statale. D. M. 9 agosto 1999, n. 323 Regolamento recante norme per l'attuazione dell articolo 1 della Legge 20 gennaio 1999, contenente disposizioni urgenti per l elevamento dell obbligo di istruzione. Legge 28 marzo 2003 n. 53, Delega il Governo a definire le norme generali sull istruzione e i livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e di formazione. D. Lgs 15 aprile 2005, n. 76 Definizione delle norme generali sul dirittodovere all'istruzione e alla formazione, ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera c) della legge 28 marzo 2003, n. 53 D.Lgs 15 aprile 2005, n. 77, recante definizione delle norme generali relative all'alternanza scuola-lavoro, a norma dell'articolo 4 della legge 28 marzo 2003, n. 53; Secondo il disposto dell'art. 2 della L. n. 53/2003, il secondo ciclo di istruzione è costituito: dal sistema dei licei e dal sistema dell'istruzione e della formazione professionale. Legge 17 maggio 1999, n. 144, art.68 (Obbligo di frequenza di attività formative).

1. Al fine di potenziare la crescita culturale e professionale dei giovani, ferme restando le disposizioni vigenti per quanto riguarda l'adempimento e l'assolvimento dell'obbligo dell'istruzione, è progressivamente istituito, a decorrere dall anno 1999-2000, l'obbligo di frequenza di attività formative fino al compimento del diciottesimo anno di età. Tale obbligo può essere assolto in percorsi anche integrati di istruzione e formazione: a) nel sistema di istruzione scolastica; b) nel sistema della formazione professionale di competenza regionale; c) nell'esercizio dell'apprendistato. D.M. 139 del 22 agosto 2007 Norme in materia di adempimento dell'obbligo di istruzione; Documento tecnico, allegato al decreto n. 139 Linee Guida in riferimento al rinvio contenuto nell art. 5 del D.M. 139 (27/12/2007) Con il D.M. n. 9 del 27/01/2010 viene adottato un modello di Certificato delle competenze di base acquisite nell assolvimento dell obbligo di istruzione Decreto Interministeriale 29/11/2007 (Accreditamento delle strutture formative per i percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale) D.P.R. 89 del 15/03/2010. Regolamento recante revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei. I percorsi liceali forniscono allo studente gli strumenti culturali e metodologici per una

D.P.R. 87/2010, Regolamento recante norme per il riordino degli istituti professionali a norma dell' art. 64, comma 4, del decreto legge 112/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 133/2008. D.P.R. 88/2010 Regolamento recante norme per il riordino degli istituti tecnici a norma dell' art. 64, comma 4, del decreto legge 112/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 133/2008. Agli istituti tecnici e professionali è riconosciuta la possibilità di articolare in opzioni le aree di indirizzo, tramite quote di flessibilità stabilite:in riferimento all'orario annuale delle lezioni. comprensione approfondita della realtà, affinché egli si ponga, con atteggiamento razionale, creativo, progettuale e critico, di fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai problemi, ed acquisisca conoscenze, abilità e competenze coerenti con le capacità e le scelte personali e adeguate al proseguimento degli studi di ordine superiore, all'inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro", D.P.R. 89 del 15/03/2010. Regolamento recante revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei. PECUP Profilo Educativo Culturale e Professionale Articolazioni Il Pecup (Profilo educativo culturale e professionale) è presente nelle Indicazioni Nazionali e nelle Linee Guida. Esso definisce in modo specifico per gli istituti professionali, tecnici e per i licei: le competenze, le abilità e le conoscenze dei risultati di apprendimento anche con riferimento all'eqf (Quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente), sia comuni sia specifici di indirizzo. Il PECUP relativo ai diversi indirizzi scolastici degli istituti Superiori di Secondo grado trae ispirazione da Quadro europeo delle qualifiche per l apprendimento permanente Curriculo d istituto Autonomia didattica Il riordino degli istituti professionali gli spazi di flessibilità nell'area di indirizzo, aggiuntivi alla quota del 20% di autonomia già prevista, che ammontano: al 25% in prima e in seconda, al 35% in terza. Il riordino degli istituti tecnici prevede spazi di flessibilità nell' area di indirizzo, aggiuntivi alla quota del 20% di autonomia già prevista, che ammontano al 30% nel secondo biennio e al 35% nel quinto anno Il riordino degli istituti tecnici e professionali prevede spazi di flessibilità che si aggiungono alla quota del 20% dell' autonomia. Essi

La quota dei piani di studio dei percorsi liceali rimessa alle singole istituzioni scolastiche, secondo l art.10 del Regolamento del 15 marzo 2010 (DPR. n.89/2010), non può essere superiore a: 20 per cento del monte ore complessivo nel primo biennio, al 30 per cento nel secondo biennio e al 20 per cento nel quinto anno vengono utilizzati per articolare le aree di indirizzo in opzioni e introdurre insegnamenti alternativi inclusi in appositi elenchi nazionali per rispondere alle esigenze del mondo del lavoro. Opzioni Insegnamenti facoltativi Multidisciplinarità CLIL DNL Per il conseguimento degli obiettivi formativi previsti dal DPR n.89/2010, nell esercizio della loro autonomia didattica, organizzativa e di ricerca, le istituzioni scolastiche possono organizzare, attraverso il Piano dell offerta formativa attività ed insegnamenti facoltativi coerenti con il profilo educativo, culturale e professionale dello studente previsto per il relativo percorso liceale Con la Riforma, i licei e gli istituti tecnici, nel corso del 5 anno, sono tenuti a insegnare in lingua straniera una disciplina non linguistica. Il DPR n.89/2010 all'art.4 specifica che gli indirizzi del liceo artistico si caratterizzano per la presenza dei diversi laboratori, nei quali lo studente sviluppa la propria capacità progettuale, e che le discipline e i laboratori sono organizzati dalle istituzioni scolastiche mediante il Piano dell'offerta formativa Dipartimenti Secondo regolamenti di riordino degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado, le scuole possono, nell'esercizio dell'autonomia didattica e organizzativa: costituire dipartimenti, quali articolazioni funzionali del collegio dei docenti, per il sostegno alla didattica e della programmazione Istituti Tecnici Superiori Dall'anno scolastico 2011/2012 Sono iniziati i percorsi formativi di durata biennale degli istituti tecnici Legge 107/2015 Modifiche e integrazioni su ITS I dipartimenti hanno la funzione di: favorire un maggior raccordo tra i vari ambiti disciplinari e per contribuire alla definizione del Curricolo d'istituto.

Cittadinanza e Costituzione superiori, ITS, cui si accede con il possesso del diploma di istruzione secondaria superiore. disciplinato da: C.M. 101 del 30 dicembre 2010. Iscrizioni alle scuole 2011/2012. Cultura tecnica e scientifica Mondo del lavoro Competenza Il Parlamento e il Consiglio dell Unione europea hanno recentemente raccomandato l utilizzazione di un Quadro Europeo delle Qualifiche ed hanno individuato otto livelli di competenze. In questo documento la competenza viene definita come la la capacità dimostrata di utilizzare le conoscenze, le abilità e le attitudini personali, sociali e/o metodologiche in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale Nel suddetto Quadro le competenze sono descritte in termini di responsabilità e di autonomia. Competenze europee di cittadinanza Abilità Conoscenza Dispersione scolastica

Equivalenza formativa Made in Italy Qualifica Sistema IeFP Scienze integrate Compiti autentici di realtà Obbligo formativo Legge 27 dicembre 2006, n. 296, articolo 1, commi 622, 623 e 624 coordinato con le disposizioni dell art. 64, comma 4bis della l. 133/08. Obbligo scolastico Comitato tecnico - scientifico "l'istruzione impartita per almeno dieci anni è obbligatoria ed è finalizzata a consentire il conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età" (Legge 27 dicembre 2006, n.296, comma 622); Dopo i 16 anni sussiste ancora l'obbligo formativo, come ridefinito daldecreto Legislativo 15 aprile 2005, n.76, art.1 e cioè come "diritto-dovere all'istruzione e alla formazione sino al conseguimento di una qualifica di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età". Obbligo scolastico e diritto/dovere. Abbandoni e dispersione scolastica. Nel riordino del secondo ciclo di istruzione, il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) degli istituti che decidono di attivare questo organismo, ha il compito di:

Ufficio tecnico consulenza nei processi decisionali mirati alla progettazione degli spazi di autonomia e di flessibilità delle aree di indirizzo.