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Transcript:

Fondamenti di Informatica Accademia di Belle Arti di Verona Università degli Studi di Verona A.A. 2018-2019 Docente - Vincenzo Giannotti

CAPITOLO 6 BASI DI DATI

Basi di dati Il termine «Base di Dati» o più comunemente «Database» in inglese, si riferisce a una collezione di dati organizzati in maniera che la loro ricerca e il loro accesso possa avvenire in maniera efficiente secondo diverse modalità. Diversamente dal «file» che è un sistema monodimensionale e molto semplice di memorizzazione dei dati, in grado di rappresentarli secondo un unico punto di vista, il data base è un sistema multi-dimensionale che consente di presentare i dati secondo diversi punti di vista.

Il Data Base Management System (DBMS) Lo strumento che consente di effettuare queste operazioni è il «DataBase Management System» (DBMS), un sistema software progettato per consentire la creazione, la manipolazione e l'interrogazione di una collezione di dati strutturati. Spesso col termine «database» ci si riferisce sia al DBMS che alla collezione di dati da esso gestita.

Il Data Base Management System (DBMS) Il DBMS è una applicazione software che normalmente possiede le seguenti caratteristiche di gestione dell informazione: È in grado di gestire collezioni organizzate di dati di grandi dimensioni. Con l affermazione «di grandi dimensioni» intendiamo collezioni di dimensioni molto maggiori di quelle che sono normalmente gestibili nella memoria centrale del computer. È in grado di gestire informazioni «persistenti», che hanno un ciclo di vita del tutto indipendente dalle applicazioni che le utilizzano (possono essere anche molte, con scopi completamente diversi). È capace di trattare informazioni «condivise» che possono quindi essere utilizzate e manipolate da applicazioni diverse, contemporaneamente.

Il Data Base Management System (DBMS) Inoltre il DBMS deve possedere le seguenti ulteriori caratteristiche di garanzia, strettamente connesse alla sicurezza e alle performance: È «affidabile». Ciò significa che è in grado di resistere ad eventuali malfunzionamenti del sistema sia di tipo Hardware, sia di tipo Software. Garantisce la «privacy» dell informazione, quando richiesta, con adeguati strumenti e procedure di controllo degli accessi e verifica delle identità. È «efficiente», ossia è in grado di ottimizzare l utilizzazione delle risorse (in particolare di memorie a di tempi di CPU) che gli vengono messe a disposizione dal sistema operativo. È «efficace» e questo significa che riesce effettivamente ad aumentare la produttività di chi lo utilizza.

Il Data Base Management System (DBMS) Microsoft Access IBM-DB2 Oracle IBM-Informix Sybase Microsoft SQLServer MySql (open-source) Postgres-Postgis (open-source)

Il Database distribuito Un database distribuito è definito tale quando si trova sotto il controllo di un DBMS nel quale gli archivi di dati sono memorizzati su diversi computer anche fisicamente molto distanti tra loro ma interconnessi in rete. La funzione del DBMS serve a garantire, oltre alle usuali funzioni: Che la distribuzione dei dati avvenga in maniera «trasparente» agli utenti, che debbono poter interagire col sistema come se si trattasse di un tutt uno anche dal punto di vista prestazionale; non è necessario conoscere nulla sulla dislocazione dei dati ma semplicemente accedervi come se il database fosse centralizzato. Che sia garantito l accesso «concorrente» ai dati: è necessario che il DBMS gestisca la possibilità che più utenti dislocati non si sa dove, possano accedere contemporaneamente ai dati, mantenendone l integrità.

Vantaggi dei database distribuiti Utilizzare e gestire un database distribuito comporta numerosi vantaggi: Maggiore affidabilità e disponibilità del sistema come pure più facile espandibilità (scalabilità) Può essere organizzato per riflettere la struttura organizzativa dell impresa, con parti di database memorizzati all'interno degli stessi servizi cui si riferiscono Maggiore possibilità di protezione dei dati sensibili che non risultano accentrati in un unico luogo Possibilità di ottimizzarne le prestazioni per esempio accentrando i dati nei pressi del sito di maggiore domanda

Vantaggi dei database distribuiti Può risultare talvolta più economico, per esempio realizzando una rete di piccoli DB distribuiti che abbiano la potenza di uno più grande, normalmente più costoso. Consente una maggiore modularità: i sistemi possono essere modificati, aggiunti e rimossi dal database distribuito senza influenzare altri moduli. Consente transazioni più affidabili e una maggiore continuità di funzionamento, potendo garantire l operatività del sistema anche nel caso alcuni nodi della rete siano posti offline. Maggiore solidità complessiva del sistema: il fallimento di un singolo nodo non influisce sensibilmente sulle prestazioni complessive del sistema.

Svantaggi dei database distribuiti L impiego di un database distribuito può tuttavia comporta alcuni svantaggi: Maggiore complessità del sistema che si riflette sul lavoro degli amministratori; questi ultimi debbono essere in grado di garantire i vantaggi della natura distribuita del sistema, con la massima trasparenza per l utente finale. Inoltre debbono poter mantenere operativi più sistemi eterogenei. Serve un maggior lavoro di progettazione del database e del sistema nel suo complesso. Comportano una minore economicità, riferendosi ai costi del lavoro del personale impiegato per la sua gestione e manutenzione.

Svantaggi dei database distribuiti La complessità delle procedure di sicurezza è senza dubbio maggiore; può essere necessario, per esempio, crittografare i collegamenti di rete tra i diversi nodi del DB. È mediamente più difficile mantenere l'integrità dei dati, per esempio per prevenire modifiche accidentali ovvero dolose e per garantire l accesso concorrente. Servono skills di elevato livello. Talvolta il mercato fatica a renderle disponibili. I database distribuiti sono più difficili da lavorare e i poco esperti a disposizione si debbono pagare.

A cosa può servire un DB in ambito museale? Alcune applicazioni consolidate dei DataBase in ambito museale possono essere: La catalogazione dei beni (organizzazione e controllo). La gestione della movimentazione dei beni del museo, per esempio nel caso di spostamenti o di prestiti. La visione integrata e unitaria dei beni e delle opere anche distribuiti in più luoghi. La progettazione e la realizzazione di esposizioni, di mostre e di percorsi a tema etc.. La «proiezione» del museo sul territorio e l apertura alla visita virtuale. Molto altro

Alcuni collegamenti ai database delle maggiori collezioni di musei italiani e stranieri POLO MUSEALE FIORENTINO http://www.polomuseale.firenze.it/catalogo/avanzata.asp MUSEO NAZIONALE D ABRUZZO http://www.museonazionaleabruzzo.beniculturali.it/index.php?it/23/opere MUSEO DEL LOUVRE http://cartelen.louvre.fr/cartelen/visite?srv=ra_call_ra&initcritere=true&langue=fr BRITISH MUSEUM DI LONDRA http://www.britishmuseum.org/explore/explore_introduction.aspx HERMITAGE DI SAN PIETROBURGO http://www.hermitagemuseum.org/fcgi-bin/db2www/browse.mac/category?sellang=english METROPOLITAN MUSEUM DI NEW YORK http://www.metmuseum.org/works_of_art/collection_database/crdhome.aspx

Un semplice esempio* di archivio Supponiamo di dover gestire una Biblioteca. Dovendo trattare molte informazioni di diverso tipo (info sui libri: autore, genere, prestito etc..), possiamo pensare di suddividerle in tabelle: 1. definiamo le informazioni (campi) che ci servono, da associare a ciascun libro, per esempio: id - titolo - editore genere anno pubblicazione 2. creiamo poi altre cinque tabelle: Genere (id, nome) Autore (id.libro, id. scrittore) Scrittore (id, nome, cognome) Prestito (id.libro, tessera, data.prestito, data.restituzione) Utente (tessera, nome, cognome, email, telefono) Esempio tratto dal corso «Sistemi per l elaborazione delle informazioni» del prof. Marco Liverani, Università degli Studi Roma Tre

Un semplice esempio di archivio Le diverse tabelle vengono messe in relazione tra loro e con la tabella del libro, attraverso dei «campi chiave», creando il cosiddetto «modello relazionale» che è la struttura più utilizzata nel mondo dei database. Questo modello, estremamente flessibile, consente di «navigare» attraverso le relazioni per raccogliere i dati che servono, per esempio per sapere se un dato libro è attualmente in prestito e a chi o per sapere quanti libri di un certo autore sono a disposizione della biblioteca. Per poter «interrogare» un database relazionale si utilizza un linguaggio standard chiamato SQL (Structured Query Language).

Modello E/R DataBase Biblioteca

Modello fisico DataBase Biblioteca

Prossimo Capitolo Sicurezza informatica Nel prossimo capitolo vedremo i concetti basilari della sicurezza informatica e come possiamo anche noi, proteggere il nostro computer di casa da virus, malware e attacchi informatici.