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COMUNE DI DAVOLI PROVINCIA DI CATANZARO Oggetto PROGETTO ESECUTIVO DI DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLA DELEGAZIONE COMUNALE, SITA NELLA FRAZIONE MARINA DEL COMUNE DI DAVOLI Tavola Scala IIRC-01 Elaborato RELAZIONE TECNICA IMPIANTO RISCALDAMANTO E CONDIZIONAMENTO Data - MAGGIO 2018 IL RUP IL PROGETTISTA IL GEOLOGO Arch. Orlando Pittelli Ing. Marcello Mirarchi Geom. Fabrizio Gualtieri dott. Massimo Lettieri il diritto esclusivo di riproduzione del presente disegno compete all'autore che si riserva di far valere i diritti concessigli dalla legge(art. 2578 c.c. - art. 99 l. 22/4/1941 n 633) Revisione _ del / /

Premessa La presente relazione ha per oggetto la descrizione delle scelte progettuali e della metodologia di calcolo per il dimensionamento degli impianti di: adduzione esterna e distribuzione dell acqua potabile sanitaria; scarico delle acque reflue e delle acque meteoriche; La forma, le dimensioni, gli elementi costruttivi, dei vari locali e vani risultano dalle tavole progettuali allegate. Nella fase progettuale delle reti di distribuzione di acqua fredda e calda, sono state determinate le portate massime contemporanee, necessarie per il dimensionamento, eseguendo il metodo di calcolo delle unità di carico (UC) relativamente a utenze degli edifici adibiti ad uffici, raccomandato dall ente Nazionale Italiano di Unificazione delle Norme UNI 9182. Così allo stesso modo per l impianto di raccolta di scarichi sanitari e delle acque meteoriche si è adottato un rispettivo metodo semplificato raccomandato dalla norma UNI EN 12056. In fase di progettazione esecutiva si sono effettuati diversi sopralluoghi al fine di individuare il percorso per l allaccio della condotta fognaria e idrica a quelle esistenti. Riferimenti normativi UNI EN 806:2008 - Specifiche relative agli impianti all interno di edifici per il convogliamento delle acque destinate al consumo umano. UNI 9182:2014 - Impianti di alimentazione e distribuzione d acqua fredda e calda Progettazione, installazione e collaudo. UNI EN 12056-2:2001 - Sistemi di scarico funzionanti a gravità all interno degli edifici impianti per acque reflue, progettazione e calcolo. UNI EN 12056-3:2001 - Sistemi di scarico funzionanti a gravità all interno degli edifici sistemi per l evacuazione delle acque meteoriche, progettazione e calcolo. 1

Impianto idrico sanitario La struttura è servita da una rete di acqua fredda e calda sanitaria che alimenta le apparecchiature sanitarie dei bagni. La rete che si origina dallo scaldabagno si sviluppa sottotraccia nel pavimento. L impianto di distribuzione è del tipo a collettori. I collettori sono collegati direttamente contatore esistente e successivamente alla condotta idrica comunale, con tubazioni in polietilene. Ciascun blocco di servizi igienici è dotato di un proprio collettore. I collegamenti dai collettori alle utenze terminali saranno realizzati in polietilene reticolato coibentato, sistemati a pavimento e chiaramente individuati nelle planimetrie allegate alla progettazione esecutiva. L acqua calda sanitaria sarà prodotta attraverso uno scaldabagno elettrico. I dettagli della distribuzione, la localizzazione dei collettori e lo sviluppo delle reti sono rappresentati nelle tavole grafiche. Le tubazioni interne che si diramano dal collettore principale e di collegamento alle utenze saranno in polietilene reticolato coibentato multistrato, con tratti continui senza giunzioni tra collettore ed utenza, raccordi tipo ring joint in teflon a pressione. Tutte le tubazioni saranno coibentate, con sigillature dei giunti al fine di evitare formazione e gocciolamento di condensa così come prescritto dalla norma UNI EN 806-2. Il dimensionamento idraulico della rete di tubazioni è stato eseguito considerando la pressione disponibile sul posto e una portata minima degli apparecchi serviti: Lavabo, vaso a cassetta: 0,10 l/s; Il dimensionamento della distribuzione d acqua, sia essa fredda o calda, deve necessariamente partire dalla conoscenza della portata massima contemporanea, cioè del valore massimo della portata contemporaneamente disponibile per tutte le utenze servite da una distribuzione durante tutta la durata del periodo di punta. Per il calcolo della portata massima contemporanea si segue il metodo delle unità di carico (UC) per le utenze degli edifici di civile destinazione, raccomandato dall ente Nazionale Italiano di Unificazione delle Norme UNI 9182. L unità di carico è un valore convenzionale che rappresenta la portata di un rubinetto erogatore e che tiene conto di diversi fattori caratterizzanti il punto di erogazione tra cui: portata reale; caratteristiche dimensionali; caratteristiche funzionali; frequenza d uso. 2

La TAB.1 riporta l elenco delle unità di carico da assegnare alle più comuni utenze riscontrabili in edifici ad uso pubblico e collettivo. Apparecchio Acqua fredda Acqua calda Totale Lavabo 1,5 1,5 2 Bidet 1,5 1,5 2 Orinatoio 3-3 Vaso con cassetta 5-5 Doccia 3 3 4 TAB.1 - Unità di carico (UC) per le utenze degli edifici ad uso pubblico e collettivo Nel caso di più apparecchi installati in uno stesso locale, combinazione di apparecchi, come ad esempio i bagni, è necessario tenere conto della non contemporaneità di utilizzo. Il grafico seguente riporta due le curve di contemporaneità proposte dalla norma che permettono di determinare, a partire dal valore di unità di carico totale, il valore dell unità di carico di progetto. GRA.1 Portata di progetto in funzione delle UC per uffici e simili Poiché, coma sopra evidenziato, l unità di carico tiene conto di fattori quali la frequenza d uso e le caratteristiche funzionali, i valori ricavati nella TAB. 1 e dal GRAF 1 non rappresentano la portata massima degli apparecchi sanitari elencati. I valori assunti per le unità di carico sono valori convenzionali che servono per il calcolo della portata massima contemporanea. 3

Assegnate le unità di carico a tutti gli apparecchi, o alle combinazioni, presenti sulla rete di distribuzione è possibile calcolare la portata massima conoscendo la relazione tra la portata massima ed unità di carico. In base alla portata trovata per ogni tratto di tubazione si può determinare il diametro delle tubazioni dalla tabella usando, tra i metodi proposti, quello a velocità costante, inferiore a 2 m/s e nel caso in esame pari a 1.5 m/s. Nello specifico è necessario calcolare i diametri interni di passaggio utilizzando l equazione di continuità sotto riportata: A = V/c Dove: V è la portata volumetrica (m³/s); A è la sezione interna di passaggio (m²); c è la velocità (m/s). Dai calcoli risulta: Per tutte le utenze sono state assunte tubazioni in polietilene reticolato di diametro DN = 16 mm; La distribuzione ai collettori sarà realizzata con tubazioni in polietilene reticolato di diametro DN = 20 mm; Individuati i diametri delle tubazioni, sono state calcolate le perdite di carico dal punto di alimentazione all apparecchio più sfavorito, al fine di verificare che queste siano uguali o inferiori al valore di pressione disponibile al punto di alimentazione. La perdita di carico distribuita R, generata dalle dissipazioni viscose è espressa come: R = J x L Il fattore J è calcolato con la relazione di Darcy-Weisbach: J = λv²/2gd Con: R = perdita di carico distribuita (Pa); J = perdita di carico per unità di lunghezza (Pa/m); L = lunghezza della tubazione (m); D = diametro della tubazione (m); v = velocità del fluido (m/s); g = accelerazione gravitazionale (m/s²); λ = coefficiente adimensionale ricavabile dal diagramma di Moody. La perdita di carico accidentale Z si calcola mediante la relazione: 4

Z = (K x v² x ρ)/2 Z = perdita di carico accidentale (Pa); K = coefficiente adimensionale determinato sperimentalmente; Ρ = massa volumica del fluido (kg/m³); v = velocità del fluido (m/s). Le tavole grafiche illustrano la disposizione e i valori dimensionali delle componenti dell impianto di adduzione dell acqua sanitaria. Impianto di scarico acque reflue Il sistema di scarico sarà composto da: Diramazione di scarico; Colonne di scarico; Colonne di ventilazione primaria; Collettori di scarico. Le colonne di scarico saranno installate verticalmente, raccordate con pezzi speciali in corrispondenza delle tamponature esterne e provviste di pozzetti di ispezione. Ogni colonna sarà munita al piede di sifone ispezionabile con chiusura idraulica e proseguirà verso l alto (sempre con lo stesso diametro) per essere prolungata al di sopra della copertura dell edificio; in sommità ciascuna colonna sarà munita di mitra che favorirà l espulsione del gas contenuto nella colonna. Il foro di passaggio della colonna sulla copertura sarà protetto con un idonea conversa. Le colonne discendenti saranno immesse nella fognatura esistente. I tubi delle colonne di scarico saranno in PVC resistente a temperatura fino a 90 C, con giunzioni a elevata garanzia di tenuta. Il collegamento delle colonne con gli apparecchi sarà eseguito anch esso con tubi e raccordi in materiale plastico. Per il dimensionamento delle diramazioni di scarico, delle colonne verticali è stato utilizzato il metodo delle unità di scarico (US), raccomandato dall Ente Nazionale Italiano di Unificazione delle Norme UNI EN 12056 riguardanti i criteri di progettazione di sistemi di scarico delle acque usate, che devono essere indipendenti da quelli di smaltimento delle acque meteoriche. 5

Impianti meccanici La presente relazione introduce ed illustra il funzionamento degli impianti meccanici ed in particolare la produzione di acqua calda sanitaria e l impianto di riscaldamento e raffrescamento. Gli impianti saranno realizzati secondo la regola dell arte e secondo quanto descritto nella presente relazione tecnica e contenuto negli elaborati grafici di progetto. La produzione dell acqua calda sanitari è affidata ad un boiler elettrico. La produzione dell acqua calda/fredda tecnica per l impianto di riscaldamento e raffrescamento è affidata ad pompa di calore aria-acqua con le seguenti caratteristiche: Resa in Raffreddamento 25,8 kw alle condizioni di acqua in uscita 18 C ed aria esterna a 35 C; Resa in Raffreddamento 18,6 kw alle condizioni di acqua in uscita 7 C ed ed aria esterna a 35 C; 3. Resa in Riscaldamento netta di 21,10 kw alle condizioni di acqua in uscita a 35 C ed aria esterna a 7 C b.s. 4. Resa in Riscaldamento netta di 20,00 kw alle condizioni di acqua in uscita a 45 C ed aria esterna a 7 C b.s. Refrigerante ecologico R-410A; Classe Energetica : A / A+ EER: 3,8 COP: 4,1 Dimensioni : (L x P x H ) : 1109 x 584 x 1579 mm. La pompa di calore, completa di gruppo idronico e dispositivi ausiliari per come indicato nella schema grafico, è collegata a un circuito a bassa-media temperatura che serve i ventilconvettori. Accumuli termici opportunamente dimensionati assicurano la giusta inerzia termica al sistema, preservandone l efficienza e la vita utile. La temperatura del fluido vettore nel circuito è regolata dal sistema di regolazione con sonda di temperatura in mandata e sicurezza contro le sovratemperature. Il sottosistema di gestione, inoltre, consente il controllo locale delle condizioni nei singoli ambienti. La pompa di calore è installata su un basamento in c.a posto all esterno dell edificio. Su detto basamento verrà realizzato un locale tecnico in cui verranno alloggiate le varie apparecchiature. L edificio è riscaldato e raffrescato attraverso l utilizzo di ventilconvettori. 6

Il circuito primario della pompa di calore alimenta un collettore, posto all interno dell edificio completo di dispositivi di intercettazione, staffaggi di sostegno, e coibentazione termica di spessore conforme alla tabella B del DPR 26.08.1993 n.412. All interno delle singole stanze verranno installati dei ventilconvettori di adeguate dimensioni completi di valvole di intercettazione sulla mandata e sul ritorno, kit valvola a due vie motorizzata, comando bordo macchina, sonda e accessori dedicati a pannello comando. Tutte le linee saranno realizzate con tubazioni in multistrato provviste di coibentazione e rivestimento esterno di idoneo spessore. Per la distribuzione del fluido termovettore ai singoli terminali sarà impiegato un collettore opportunamente coibentato, costituito da: Dadi e ogive; Sfiati; Rubinetti d intercettazione a sfera; Accessori di completamento; I collegamenti tra il collettore e i terminali saranno realizzati in tubazione multistrato rivestiti con materiale coibente di idoneo spessore. Il controllo della temperatura è realizzato con l utilizzo di valvole a due vie per ogni terminale installato. Le tubazioni utilizzate per lo scarico della condensa dovranno essere in PVC rigido. I raccordi delle tubazioni in PVC dovranno essere con giunzioni a bicchiere, dovranno mantenere una pendenza di almeno 1,5% per consentire il corretto deflusso delle acque di condensa e dovranno essere convogliate nei punti di scarico. Davoli, lì Il Tecnico 7