REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI UDINE Allegato n 3 Data: 07/12/2015 COMUNE DI SAN PIETRO AL NATISONE PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE VARIANTE n 16 L.R.21/2015 Art.7, lett.f) RELAZIONE DI COMPATIBILITA PAESAGGISTICA Dott. Arch. Marcello Rollo Viale della Vittoria, 7 33100 Udine Tel. 0432 508188 E-mail: rollo_marcello@libero.it
1. PREMESSA La Variante n.16 al P.R.G.C. vigente del Comune di San Pietro al Natisone, viene assunta all interno delle facoltà ammesse dall art.7, lett.f) della L.R. L.R.21/2015 ed è redatta per adeguare e razionalizzare il quadro normativo della Zona H3 - Insediamenti commerciali esistenti. Dal momento che l area su cui si interviene a livello normativo ricade all interno di vincolo di 150 m per la presenza del Fiume Natisone, corso d acqua vincolato ai sensi dell art 142 della del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n.42, Parte terza (ex legge Galasso 431/1985),.si rende necessario effettuare una valutazione sull impatto paesaggistico conseguente, ai sensi del DPCM 12/12/2005. L articolo 142, contenuto nella parte III del decreto che disciplina, i beni paesaggistici, individua tra le Aree tutelate per legge al comma 1, lett. c) i fiumi, i torrenti, i corsi d'acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna. Il Natisone è inserito nel registro delle acque pubbliche, di cui al D.P.R. 11 ottobre 1982 III suppletivo, con l identificativo n. 543 Torrente Natisone, come riportato nella cartografia regionale dei vincoli paesaggistici (Quarta circolare esplicativa della L.R. 52/91 come modificata dalla L.R. 19/92). Figura 1: localizzazione dell area di intervento nell ambito comunale Pagina 2 di 6
2. LE PREVISIONI DELLA VARIANTE La Variante ha per oggetto la modifica delle norme di attuazione della Zona omogenea H3 - Insediamenti commerciali esistenti del Comune di San Pietro al Natisone, classificazione già presente nell assetto azzonativo del Comune, per consentire l esercizio di ulteriori attività commerciali comunque legate alla filiera agroalimentare di prodotti agricoli tipici locali. Nella fattispecie, viene ammessa la possibilità di insediare, nello stesso ambito, anche una struttura di vendita dei prodotti lattiero caseari del territorio, con relativo processo di trasformazione e confezionamento. In questa ottica, la Variante ha anche provveduto a razionalizzare le destinazioni d uso originariamente previste. Si riportano di seguito l estratto della Zonizzazione, relativo all area in argomento, e l Art.15 - Zona omogenea H3, con le modifiche apportate. Figura 2: Estratto della Zonizzazione dal P.RG.C. vigente Pagina 3 di 6
ART. 15 - ZONA OMOGENEA H3 (Insediamenti commerciali esistenti) 1.CARATTERISTICHE GENERALI La zona H3 interessa sia le aree l area parzialmente occupatea dal Centro ortofrutticolo di interesse sovracomunale per la raccolta, la conservazione, promozione, diffusione e commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli locali di Ponte San Quirino. 2. OBIETTIVI DI PROGETTO Il piano si ripropone di consolidare l attività in atto e le sue finalità integrando la superficie disponibile centrali nell economia locale, ma estendendo le finalità insediative anche ad altre tipologie commerciali della filiera agricola locale, completa delle relative linee di produzione. 3. DESTINAZIONE D'USO ED INTERVENTI AMMESSI La zona è destinata alle seguenti categorie: 1. commerciale al dettaglio con superficie di vendita fino a 1.500 mq, con eventuali relative linee produttive di supporto 2. commerciale all ingrosso 3. direzionale relativamente ad attività per lo svago e il tempo libero 4. alberghiera 4. PROCEDURE DI ATTUAZIONE Tale zona si attua per intervento diretto. 5. INDICI URBANISTICI ED EDILIZI RC max: H max: DE min: DC min: DS min: P stanziali: - 50% del lotto - 10,00 m o pari a quella esistente se superiore - 10,00 m - a contatto, per aggregazione a schiera -10,00 m o non minore di quella esistente se inferiore - a confine per aggregazioni a schiera - 15,00 m da viabilità di grande comunicazione - 10,00 m da altre viabilità min 1 posto macchina/2 addetti P di relazione: a) Categoria commercio al dettaglio, con sup. di vendita fino a 400 mq: - min 100% della sup. di vendita, da ricavare in aree di pertinenza dell esercizio commerciale. Pagina 4 di 6
b) Categoria commercio al dettaglio, con sup. di vendita > 400 mq e fino a 1.500 mq: - min 150% della sup. di vendita, da ricavare in aree di pertinenza dell esercizio commerciale. c) Categoria commercio all ingrosso: - min 35% della sup. utile dell edificio, reperita nelle aree di pertinenza dell attività. d) Categoria direzionale: - min 80% della superficie utile. e) Categoria alberghiera: - min. 1 posto macchina/2 utenti calcolati sulla potenzialità massima dell attività. Sistemazione aree di pertinenza dei lotti: - min 10% della superficie del lotto, per ricavare: *) superfici a prato arborato con piante e arbusti disposti in forma singola o in gruppo, tra le essenze indicate al successivo Art. 28. 3. ANALISI DEGLI ELEMENTI CARATTERISTICI E CONSIDERAZIONI SULLE MODIFICHE Come innanzi illustrato, le modifiche/integrazioni operate sul quadro normativo, per venire incontro alle esigenze emerse, sono finalizzate a migliorarne l operatività della zona, senza con ciò ridurre la qualità, già sancita dal piano, in relazione agli interventi mitigatori. Gli elementi progettuali che potrebbero determinare potenziali effetti negativi sullo stato del contesto paesaggistico, rispetto ai contenuti vigenti della norma che controlla lo sviluppo della Zona H3, possono individuarsi a livello di maggiore potenzialità edificatoria, di alterazione dell assetto fisico dell area e dello skyline naturale, di modifica dei caratteri costruttivi, di modifica dell organizzazione funzionale dell area rispetto al contesto, aumento del traffico. Partendo, tuttavia dalla considerazione che la Variante alla normativa vigente, non comporta la modifica degli indici urbanistici edilizi; che viene ridotta la gamma delle destinazioni d uso originarie, razionalizzandole e che conseguentemente non viene alterata la densità prefigurata dal piano vigente; che l area è già in parte edificata e che ricade all interno del più vasto comprensorio produttivo con una tipologia edilizia semplificata, che la nuova edificazione, pertanto, non potrà alterare quell impostazione; che rimane intatta l organizzazione funzionale sia dell ambito che del comprensorio produttivo in cui esso si inserisce, si può ragionevolmente affermare che quanto previsto e proposto non comporterà significative incidenze nei confronti dei caratteri degli elementi costituitivi del sistema paesaggistico. 4. CONCLUSIONI GENERALI In conclusione, l analisi sopra riportata dimostra come le previsioni introdotte dalla presente Variante non creino ulteriori situazioni di impatto paesaggistico dal momento che: 1. non modificano il quadro insediativo vigente ; 2. rimane inalterato il rapporto con l area fluviale del Natisone; 3. non hanno diretto confronto con le aree di interesse paesaggistico 4. rimangono pressocchè inalterate le percezioni visive del tessuto insediativo nei confronti del corso d acqua; Pagina 5 di 6
5. non intervengono su superfici con vegetazione di particolare interesse e, pertanto, sarà irrilevante la riduzione della biodiversità. Si ritiene pertanto che la Variante, alla luce di quanto esposto nella presente relazione, non determini alcuna riduzione delle caratteristiche e delle qualità paesaggistiche proprie del contesto tutelato e che le soluzioni introdotte si pongano in continuità con le previsioni vigenti. Pagina 6 di 6