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ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI

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INDIIZZO via / piazza, n : località, provincia: rilievi svolti da: data: riferimento: pag: 1 / 21

SOMMAIO 1. Descrizione dell ambiente... 3 2. Metodologia e criteri utilizzati per la valutazione dei rischi... 4 3. Tabella rischi relativi alla struttura... 6 3.1. ISCHI CONSIDEATI... 6 4. centri/fonti di pericolo per la sicurezza e la salute in relazione alla struttura... 7 4.1. AEE/AMBIENTI... 7 5. ischi specifici delle singole aree... 8 a. VIABILITÀ ESTENA, PE LE INTEFEENZE CON LE ATTIVITÀ DI... 8 b. PECOSI PEDONALI CONNESSI CON LE ATTIVITA DI... 9 c. PACHEGGIO / INGESSO... 10 d. SCALE... 11 e. ASCENSOI... 12 f. COIDOI... 13 g. CUCINA... 14 h. STANZE... 15 i. SEVIZI IGIENICI... 16 j. TEAZZI E BALCONI... 17 k. IMPIANTO ELETTICO, TEMICO, IDAULICO... 18 6. Tabella riepilogativa rischi / strutture... 19 7. Azioni di prevenzione e protezione conseguenti alla valutazione... 21 pag: 2 / 21

1. Descrizione dell ambiente VOCE condominio, casa isolata, bi-famigliare, casa a schiera, casa colonica, altro città, paese, quartiere periferico, centro storico, casa isolata, altro BEVE DESCIZIONE piano terra o altro piano sviluppo su piano singolo o più piani scale e/o ascensore utilizzabile condizioni della struttura (buone, discrete, pessime) condizioni dei terrazzi o balconi (buone, discrete, pessime) finestre e infissi in buone condizioni tipologia pavimenti e condizioni (marmo o simili, piastrelle, legno) (buone, discrete, pessime) riscaldamento autonomo / centralizzato e condizioni (buone, discrete, pessime) impianto elettrico a norma e in buone condizioni (anche prolunghe e riduttori) impianto gas a norma e in buone condizioni impianto idraulico a norma e in buone condizioni strumenti di cucina in buone condizioni elettrodomestici a norma e in buone condizioni servizi igienici adeguati condizioni servizi igienici (buone, discrete, pessime) condizioni generali stanze, mobilio e biancheria (buone, discrete, pessime) pag: 3 / 21

2. Metodologia e criteri utilizzati per la valutazione dei rischi In base alla definizione di rischio, questo è il prodotto della probabilità dell evento incidentale per la gravità delle conseguenze possibili, cioè: = p x M dove si intende: Livello Magnitudo (M) Probabilità (p) 1 2 3 4 Lieve Medio Grave Gravissimo Improbabile Poco probabile Probabile Altamente probabile e, più specificatamente: Magnitudo (M) Indice Livello Definizione 1 Lieve 2 Medio 3 Grave 4 Gravissimo Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibile; Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile; Esposizione cronica con effetti reversibili Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità parziale; Esposizione cronica con effetti irreversibili e/o parzialmente invalidanti Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti letali o di invalidità totale; Esposizione cronica con effetti letali o totalmente invalidanti Probabilità (P) Indice Livello Definizione 1 Improbabile 2 Poco probabile 3 Probabile 4 Altamente probabile La carenza riscontrata può provocare un evento lesivo, sia pure solo per una concomitanza del tutto fortuita di circostanze avverse; Non sono noti casi in cui la carenza riscontrata abbia determinato un danno La carenza riscontrata può provocare un evento lesivo, sia pure solo per una particolare serie di circostanze avverse; E noto qualche raro caso in cui alla carenza riscontrata ha fatto seguito un danno La carenza riscontrata può provocare un evento lesivo, sia pure in modo non diretto; E noto qualche caso in cui alla carenza riscontrata ha fatto seguito un danno Può essere individuata una correlazione diretta tra la carenza riscontrata e la possibilità di un evento lesivo per i lavoratori; I dati storici disponibili (sia aziendali che di aziende similari) riportano casi di danni la cui causa (o concausa) è direttamente riconducibile alla stessa carenza pag: 4 / 21

Di conseguenza l entità del rischio è misurabile in una matrice come quella qui di seguito rappresentata e descritta, con valori numerici compresi fra 1 e 16, rappresentativi di rischi tanto maggiori quanto più alto è il numero che li rappresenta: 1 2 3 4 2 4 6 8 3 6 9 12 4 8 12 16 Il numero 1 individua una situazione di minimo rischio(evento improbabile, e di magnitudo minima); al numero 16 corrisponde una allarmante situazione di evento altamente probabile con conseguenze catastrofiche. I numeri permettono di definire le seguenti aree(o situazioni), a rischio decrescente: fra 16 e 12 - area ad alto rischio:occorre individuare e programmare miglioramenti con interventi di protezione e prevenzione per ridurre sia la probabilità, che il danno potenziale (interventi prioritari ed urgenti) fra 9 e 6 - area a rischio medio(o significativo): occorre individuare e programmare miglioramenti con interventi di protezione e prevenzione per ridurre prevalentemente o la probabilità p o il danno potenziale M 4 3 - area a rischio moderato:occorre verificare che i pericoli potenziali siano sotto controllo, e affinare eventualmente le misure già in atto 2 1 area a rischio basso(o lieve): i pericoli potenziali sono soddisfacentemente sotto controllo pag: 5 / 21

3. Tabella rischi relativi alla struttura 3.1. rischi considerati 1 Urti da scivolamento 2 Urti contro oggetti 3 Tagli 4 Punture 5 Cesoiamento 6 Cadute dall alto 7 Ustioni 8 Elettrocuzione Esposizione ad agenti biologici, cancerogeni o 9 mutageni 10 Esposizione ad agenti 11 Esposizione a umore 12 Esposizione a microclima 13 Esposizione ad atmosfere 14 Traumi muscolari 15 Intrappolamento 16 Incendio 17 Investimento / incidenti 18 Affaticamento psicologico 19 Caduta di oggetti dall alto 20 Aggressione da animali pag: 6 / 21

4. centri/fonti di pericolo per la sicurezza e la salute in relazione alla struttura 4.1. Aree/Ambienti a. Viabilità esterna, per le interferenze con le attività di assistenza b. Percorsi pedonali connessi con le attività di assistenza c. Parcheggio / Ingresso d. Scale e. Ascensori f. Corridoi g. Cucina h. Stanze i. Servizi igienici j. Terrazzi e balconi k. Impianto ELETTICO, TEMICO, IDAULICO pag: 7 / 21

5. ischi specifici delle singole aree a. VIABILITÀ ESTENA, PE LE INTEFEENZE CON LE ATTIVITÀ DI I ATTENZIONI DA OSSEVAE: MEZZI DI POTEZIONE INDIVIDUALE PEVISTI: pag: 8 / 21

b. PECOSI PEDONALI CONNESSI CON LE ATTIVITA DI ATTENZIONI DA OSSEVAE: MEZZI DI POTEZIONE INDIVIDUALE PEVISTI: pag: 9 / 21

c. PACHEGGIO / INGESSO ATTENZIONI DA OSSEVAE: MEZZI DI POTEZIONE INDIVIDUALE PEVISTI: pag: 10 / 21

d. SCALE ATTENZIONI DA OSSEVAE: MEZZI DI POTEZIONE INDIVIDUALE PEVISTI: pag: 11 / 21

e. ASCENSOI ATTENZIONI DA OSSEVAE: MEZZI DI POTEZIONE INDIVIDUALE PEVISTI: pag: 12 / 21

f. COIDOI ATTENZIONI DA OSSEVAE: MEZZI DI POTEZIONE INDIVIDUALE PEVISTI: pag: 13 / 21

g. CUCINA ATTENZIONI DA OSSEVAE: MEZZI DI POTEZIONE INDIVIDUALE PEVISTI: pag: 14 / 21

h. STANZE ATTENZIONI DA OSSEVAE: MEZZI DI POTEZIONE INDIVIDUALE PEVISTI: pag: 15 / 21

i. SEVIZI IGIENICI ATTENZIONI DA OSSEVAE: MEZZI DI POTEZIONE INDIVIDUALE PEVISTI: pag: 16 / 21

j. TEAZZI E BALCONI ATTENZIONI DA OSSEVAE: MEZZI DI POTEZIONE INDIVIDUALE PEVISTI: pag: 17 / 21

k. IMPIANTO ELETTICO, TEMICO, IDAULICO ATTENZIONI DA OSSEVAE: MEZZI DI POTEZIONE INDIVIDUALE PEVISTI: pag: 18 / 21

6. Tabella riepilogativa rischi / strutture Aree di lavoro omogenee Viabilità esterna Percorsi pedonali Parcheggio / ingresso Scale Ascensori Corridoi Cucina Stanze Servizi igienici Terrazze e Balconi Impianti ISCHI DI STUTTUA a b c d e f g h i j k 1 Urti da scivolamento 2 Urti contro oggetti 3 Tagli 4 Punture 5 Cesoiamento 6 Cadute dall alto 7 Ustioni 8 Elettrocuzione 9 Esposizione ad agenti biologici, cancerogeni o mutageni 10 Esposizione ad agenti 11 Esposizione a umore 12 13 Esposizione a microclima Esposizione ad atmosfere 14 Traumi muscolari 15 Intrappolamento 16 Incendio 17 Investimento / incidenti 18 Affaticamento psicologico 19 Caduta di oggetti dall alto 20 Aggressione da animali pag: 19 / 21

7. Valutazione del carico assistenziale SITUAZIONE ASSISTITO SI NO assistito cooperante assistito parzialmente cooperante assistito non cooperante assistito con problemi psichiatrici assistito con problemi neurologici assistito con gravi handicap fisici assistito aggressivo MANSIONI PEVISTE SI NO alzata messa a letto vestizione bagno imbocchi posture ALTE FIGUE COINVOLTE SI NO Coniuge Altro operatore Figlio/a Volontario OAI mattino pomeriggio giorni lun mar mer gio ven sab dom pag: 20 / 21

8. Azioni di prevenzione e protezione conseguenti alla valutazione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Luogo e Data: Preposto: spp: pag: 21 / 21