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REGIONE AUTONOMA VALLE D AOSTA Assessorato attività produttive, energia, politiche del lavoro e ambiente Dipartimento territorio e ambiente S.O. Attività estrattive, rifiuti e tutela delle acque Premesse: La legge regionale 13 marzo 2008, n. 5 (Disciplina delle cave, delle miniere e delle acque minerali naturali, di sorgente e termali) individua nel Piano regionale delle attività estrattive (PRAE) lo strumento di pianificazione strategico in considerazione dei suoi effetti sullo sviluppo economico, sulla salvaguardia ambientale e sull'assetto del territorio, che coinvolge aspetti di natura geologica, idrogeologica, economica, urbanistico-territoriale e paesisticoambientale, per la disciplina dell'attività estrattiva di materiali inerti nel territorio regionale; Il PRAE (Piano regionale delle attività estrattive) vigente è stato redatto secondo le disposizioni contenute nella l.r. 5/2008 ed è stato approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 2898/XIII del 27 marzo; L articolo 4, comma 6, della l.r. 5/2008 prevede che il PRAE sia sottoposto a cadenza triennale a una verifica e ad eventuale modificazione con la stessa procedura richiesta per l'approvazione del piano; Il PRAE, strumento di pianificazione che regola lo sfruttamento delle materie prime minerali e la relativa attività estrattiva, è orientato verso un uso controllato delle risorse coltivabili, nel rispetto dell ambiente e del paesaggio, garantendo la possibilità di riqualificazione dei siti una volta cessata l attività estrattiva; L operazione di verifica e di monitoraggio del PRAE 2013 ha evidenziato che la crisi economica che ha attanagliato il Paese non ha risparmiato il settore estrattivo anzi ; Come evidenziato dalla schede allegate la l attività estrattiva ha subito, in generale, un notevole rallentamento;

Tale rallentamento risulta determinato, essenzialmente, dalle seguenti cause: - Per gli inerti e il pietrame la causa principale del calo della richiesta può essere imputata alla diminuzione relativa alla realizzazione di interventi pubblici (costruzioni, strade, sistemazioni idrauliche, infrastrutture ecc.); - Per il marmo e le pietre affini ad uso ornamentale la causa principale del calo della richiesta è da attribuire alla concorrenza dei materiali provenienti dal resto del mondo (in particolare: Cina e India); Nel mese di gennaio 2012 la proposta di aggiornamento del Piano, approvata con atto n. 2444 del 21 ottobre 2011, è stata avviata a procedimento di VAS mediante l invio della relazione metodologica all autorità competente. La procedura si è conclusa nel mese di giugno 2012 attraverso l espressione del parere motivato dell autorità competente, la stesura della dichiarazione di sintesi, redatta ai sensi dell art. 2, lettera v) della l.r. 12/2009, e la deliberazione della Giunta regionale n. 1272 del 15 giugno 2012 con la quale la è stato deciso di proporre l adozione del piano da parte del Consiglio regionale; La modificazione del Piano regionale delle attività estrattive (P.R.A.E. è stato approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 2898/XIII del 27 marzo 2013; La finalità principale del piano delle attività estrattive è garantire la produzione di una determinata quantità di materiali per sopperire alle richieste dei mercati; Il piano persegue l'obiettivo di rendere compatibili le esigenze di carattere produttivo con quelle di salvaguardia ambientale, considerando i seguenti aspetti: a) fabbisogni decennali per la realizzazione delle opere previste dagli strumenti di pianificazione e di programmazione territoriale e, per il marmo e le pietre affini ad uso ornamentale, per la valorizzazione della produzione; b) risorse, con l'indicazione delle fonti di approvvigionamento delle attività produttive del settore e degli effetti a livello occupazionale; c) individuazione delle fonti di approvvigionamento alternative sulle quali orientare il soddisfacimento della domanda; d) effetti sul territorio, sulla viabilità e sugli strumenti urbanistici, con particolare riferimento:

1) alla tutela delle acque superficiali e sotterranee; 2) alla tutela dell'inquinamento da polveri; 3) alla tutela del paesaggio, collegando le nuove previsioni di approvvigionamento con il ripristino o la riconversione dei siti già compromessi; 4) alla salvaguardia dell'ambiente naturale; 5) al razionale sfruttamento delle risorse disponibili; 6) alla razionale distribuzione dei siti di estrazione, favorendo il riutilizzo delle aree già interessate da attività estrattive, in atto o abbandonate; e) interventi di ripristino o di riconversione ambientale, al fine di minimizzare gli impatti negativi, sia per le cave in esercizio, sia per le aree di cava abbandonate, con particolare riferimento agli interventi attuabili mediante la realizzazione di impianti di stoccaggio definitivo di rifiuti speciali inerti. Il piano definisce pertanto i limiti dello sfruttamento del territorio sotto il profilo estrattivo compatibili con le finalità di tutela degli elementi fisici, sia strutturali sia funzionali nell'ottica di uno sviluppo sostenibile; Il PRAE è suddiviso nei seguenti piani di settore: a) piano inerti; b) piano pietrame; c) piano dei giacimenti di marmo e delle pietre affini ad uso ornamentale. MONITORAGGIO Il monitoraggio si basa su: Verifica periodica dei volumi estratti; Verifica periodica dell esistenza di situazioni di criticità ambientale; Verifica dell avvenuto recupero ambientale delle cave giunte ad ultimazione. Tali verifiche si effettuano sulla base degli indicatori previsti nel RAPPORTO AMBIENTALE del giugno 2012.

1 indicatore: n cave attivate rispetto al totale delle aree a disposizione Tipologia di materiale aree PRAE n cave attive 2012 n cave attive 2017 incremento decremento INERTI 21 5 7 2 PIETRAME 21 8 7-1 Pietra ornam. 10 4 5 1 Pietra O. (lose) 7 5 2-3 MARMO 23 15 11-4 TOTALE 82 37 32-5 N.B.: nel computo sono state conteggiate anche le cave la cui autorizzazione è scaduta all interno del periodo di riferimento. Come si può notare esistono ancora numerose aree disponibili per le quali non è stata richiesta, nel periodo 2013-2017, alcuna autorizzazione. Le cause sono molteplici, tra le principali si citano: - Per gli inerti e il pietrame la causa principale del calo della richiesta può essere imputata alla diminuzione relativa alla realizzazione di interventi pubblici (costruzioni, strade, sistemazioni idrauliche, infrastrutture ecc.); - Per il marmo e le pietre affini ad uso ornamentale la causa principale del calo della richiesta è da attribuire alla scarsa competitività del prodotto regionale rispetto ai materiali provenienti dal resto del mondo (in particolare: Cina e India); 2 indicatore: volume estratto rispetto al volume potenziale estraibile (periodo 2013-2017) Tipologia di materiale POTENZIALITA' AREA ESTRATTIVA Mc Mc estratti 2013-2017 % mc estratti potenzialità POTENZIALITA' ESTRATTIVA RESIDUA Mc INERTI 6.885.512 465.214 6,76% 6.420.298 PIETRAME 1.285.154 20.834 1,62% 1.232.285 Pietra ornam. 2.127.871 38.719 1,82% 2.057.117 Pietra O. (lose) 4.136.617 69.639 1,68% 4.002.908 MARMO 796.740 77.580 9,74% 719.160

Rispetto alle potenzialità delle aree estrattive inserite nel PRAE le quantità estratte, nel periodo 2013-2017, risultano irrisorie. I dati sopra riportati evidenziano che le previsioni del PRAE, calcolate, su base decennale risultano, a posteriori, sovrastimate e dimostrano ancora la crisi del settore estrattivo in Valle d'aosta. Tali dati fanno, ragionevolmente, stabilire che il PRAE attuale possa essere mantenuto tale per i prossimi anni fatte salve eventuali richieste di inserimento di nuove e particolari aree estrattive afferenti i marmi e le pietre affini ad uso ornamentale. 3 indicatore: effettivo utilizzo di nuove aree inserite nell aggiornamento del PRAE Tipologia di materiale nuove aree inserite nel PRAE nuove aree aperte periodo 2013-2017 INERTI 11 1 PIETRAME 7 0 Pietra ornam. 3 0 Pietra O. (lose) 1 0 MARMO 0 - Anche questo indicatore evidenzia la crisi del settore estrattivo in Valle d'aosta. 4 indicatore: distanza da centri di trattamento I centri di trattamento relativi agli inerti (lavorazione materiali inerti) sono ubicati in aree industriali le distanze dalle zone di estrazione risultano contenute (1-4 Km.) I centri di trattamento relativi ai marmi e pietre affini ad uso ornamentale sono ubicati in aree industriali o artigianali (segherie, laboratori) di norma nella valle centrale. Va evidenziato che una prima lavorazione/cernita dei materiali viene effettuata in cava (marmi, scagliame e lose). I blocchi tagliati in cava vengono trasportati, per la successiva trasformazione (lastre/piastrelle) nei pochi impianti presenti in Valle ovvero in impianti esterni alla Valle.

5 indicatore: raggiungimento dell obiettivo di piano di incentivare l attività di cave su proprietà pubbliche Tale obiettivo non si è concretamente realizzato in quanto: - nella cava di lose denominata "Mont du Parc" in comune di La Thuile (cava già in esercizio) nessuna attività estrattiva è stata svolta nel periodo 2013-2017 anche in relazione ad alcune problematiche insorte con l'amministrazione comunale (proprietaria dei terreni); - Nell area estrattiva denominata "Volget 2" in comune di Brissogne di proprietà dello stesso comune, pur essendo stato approvato il progetto in linea tecnica (deliberazione Giunta regionale n. 1266 del 4/9/2015) non è stata attivata alcuna attività estrattiva), alla data attuale, non è stata ancora richiesta l autorizzazione alla coltivazione di cava; - la cava di inerti denominata "Volget" in comune di Brissogne di proprietà dello stesso comune risultava già in esercizio alla data di approvazione del PRAE 2013. 6 indicatore: raggiungimento dell obiettivo di qualità ambientale di mantenimento della qualità dell aria Tale obiettivo si realizza nelle cave attive autorizzate sia alla coltivazione che alla produzione e alla emissione di polveri diffuse in atmosfera per mezzo di controlli puntuali effettuati dal Corpo forestale valdostano e dall'arpa ovvero a seguito di specifiche segnalazione della popolazione. Nel periodo in esame non sono giunte particolari segnalazioni di disagio da parte della popolazione. 7 indicatore: raggiungimento dell obiettivo di qualità ambientale di contenimento dell inquinamento acustico Tale obiettivo si realizza nelle cave attive autorizzate alla coltivazione per mezzo di controlli effettuati dall'arpa o sulla base di specifiche segnalazioni della popolazione. Nel periodo in esame non sono giunte particolari segnalazioni di disagio da parte della popolazione. Stante la crisi del settore l'utilizzo di impianti, macchine operatrici ed esplosivi nelle cave attive è stato ridotto a poche giornate lavorative all'anno. Nel periodo in esame non sono giunte particolari segnalazioni di disagio da parte della popolazione.

8 indicatore: raggiungimento dell obiettivo di qualità ambientale di mantenimento della qualità delle acque Numero fontanili che hanno presentato alterazioni in un intorno di 500 m dalla cava: nessuna segnalazione. Numero rilievi manuali eseguiti di conducibilità e temperatura acqua in falda (cave inerti) : dato non disponibile Numero analisi chimiche previste dal Dlgs 30/09 all.3, tabella 3: 437 campionamenti in falda sul territorio Nelle 2 cave in comune di Brissogne in cui si è svolta attività di coltivazione in falda sono state effettuate campagne di prelievo al fine di valutare eventuali interferenze negative tra l attività estrattiva e la qualità dell acqua di falda. Nessuna criticità rilevata. Les-Iles Volget AREA DISMESSA INERTI CAVA IN ESERCIZIO NERTI effettuate n. 4 campagne di prelievo e nessuna criticità riscontrata estrazione in falda un prelievo all anno su n. 3 piezometri e nessuna criticità riscontrata Non risultano presenti, alla data del 31 dicembre 2017, scarichi di acque reflue nelle cave. In alcune cave si utilizzano impianti di segagione con utilizzo di acqua in circuito chiuso. Le uniche due cave di inerti che nel periodo 2013-2017 hanno effettuato escavazioni in falda in comune di Brissogne sono: - cava denominata " Volget" nella quale l'attività estrattiva si è conclusa alla fine dell'anno 2016; - cava denominata Les Iles ancora attiva. Indicativamente le superfici complessive scavate sotto falda possono essere valutate in 10.000 mq. Nessuna segnalazione è pervenuta in merito a pozzi e sorgenti viciniori che abbiano presentato alterazioni. 9 indicatore: raggiungimento dell obiettivo di corretta gestione dei rifiuti e delle sostanze dannose per la salute m3 di rifiuti speciali prodotti annualmente: 0 Numero di cave di inerti/pietrame/marmo per le quali è stata rilevata la presenza di amianto: 11 numero di eventi per i quali è stato registrato un superamento dei valori di soglia dell indice di rilascio all interno di cave di pietra verde: nessun dato

numero di eventi per i quali è stato registrato un superamento dei valori di soglia della concentrazione di fibre aerodisperse all interno di cave di pietra verde: 0 numero di eventi per i quali è stato registrato un superamento dei valori di attenzione per le percentuali di radon in cave sotterranee. 0 Tale obiettivo si realizza nelle cave attive autorizzate alla coltivazione per mezzo di controlli puntuali effettuati dalla struttura regionale competente in materia di attività estrattive. Non si segnalano criticità in merito ai controlli effettuati. i rifiuti prodotti vengono riutilizzati nella cava x il recupero ambientale. 10 indicatore: raggiungimento dell obiettivo di riqualificazione ambientale dei siti estrattivi giunti alla fine del ciclo produttivo n cave autorizzate 2013-2017 n cave recuperate n cave per le quali il è in corso il recupero ambientale n cave non recuperate 34 2 4 1 note CAVA " CHAMENCON Comune di ARVIER (PIETRAME) non effettuato recupero ambientale a seguito di caduta frana fine 2014 I recuperi ambientali realizzati hanno permesso di reinserire correttamente l'area estrattiva nell'ambiente naturale. Le aree recuperate potranno essere stralciate, nella prossima revisione, dal PRAE. 11 indicatore: raggiungimento dell obiettivo di riqualificazione ambientale dei siti estrattivi dismessi e non recuperati Non sono stati realizzati interventi di riqualificazione ambientale nei siti estrattivi dismessi e non recuperati. CONCLUSIONI L operazione di monitoraggio relativa al PRAE (Piano regionale delle attività estrattive) 2013 ha evidenziato che la crisi economica del settore già in atto nel decennio precedente è ulteriormente peggiorata. Rispetto al totale delle aree a disposizione. n. 82 le cave attive sono passate da n.37 a n.32 con un decremento di -5 unità.