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AZIENDA UNITÀ SANITARIA LOCALE RIETI Via del Terminillo, 42 02100 RIETI - Tel. 0746.2781 PEC: asl.rieti@pec.it C.F. e P.I. 00821180577 SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE Responsabile Ing. Erminio Pace VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO Art. 28 comma 1 D. Lgs n. 81/2008 e s.m.i. (D.Lgs. 106/09) 1

INDICE CAP. 1 - Premessa pag. 3 CAP. 2 Percorso normativo di riferimento 3 CAP. 3 - Metodologia di valutazione 4 3.1 Costituzione Gruppo di lavoro 5 3.2 Individuazione Gruppi omogenei di lavoratori 5 3.3 Raccolta dati 5 Tab. 1. Dettaglio degli indicatori 6 Tab. 2. Tabella dei livelli di rischio 7 2

CAP. 1 PREMESSA Lo stress si definisce come sindrome di adattamento relativamente aspecifica alle sollecitazioni (dette anche stressors o stimoli) dell ambiente esterno e/o interno. L Accordo quadro dell 8 ottobre 2004, definisce lo stress uno stato che comporta disturbi e disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale e crea effetti sugli individui che si ritengono incapaci di colmare le lacune con i propri requisiti o le aspettative riposte su di loro. In funzione delle caratteristiche individuali del lavoratore, la risposta di stress può divenire disfunzionale a causa di: - inadeguata intensità degli stimoli (sovra o sottostimolazione) - eccessiva durata degli stessi - organizzazione del lavoro e processi - condizioni di lavoro ed ambiente - comunicazione - fattori soggettivi Dovranno essere pertanto presi in considerazione tutti gli elementi individuali, collettivi ed aziendali in grado di creare uno squilibrio tra entità delle richieste e capacità di risposta dell individuo e dell organizzazione. L individuo è capace di reagire alle pressioni a cui è sottoposto nel breve termine, e queste possono essere considerate positive ma di fronte ad una esposizione prolungata a forti pressioni egli avverte grosse difficoltà di reazione. Inoltre, persone diverse possono reagire in modo diverso a situazioni simili e una stessa persona può, in momenti diversi della propria vita, reagire in maniera diversa a situazioni simili. Lo stress non è una malattia, ma un esposizione prolungata allo stress può ridurre l efficienza sul lavoro e causare problemi di salute. CAP. 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO - Accordo quadro europeo sullo stress nei luoghi di lavoro, 8 ottobre 2004 - Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i. 3

CAP. 3 METODOLOGIA DI VALUTAZIONE Il percorso metodologico di valutazione dello stress lavoro-correlato utilizzato è quello proposto dal Dipartimento di Medicina del Lavoro dell INAIL, ex ISPESL, nel manuale di Valutazione e gestione del rischio stress lavoro-correlato, edizione 2011. Tale percorso è basato sul Modello Management Standards approntato dall Health and Safety Executive (HSE), validato in Italia su un campione di più di 6.300 lavoratori. Nel rispetto delle indicazioni della Commissione Consultiva permanente per la salute e sicurezza del lavoro, il percorso metodologico è suddiviso in due momenti: - Valutazione preliminare (necessaria e obbligatoria per tutti) - Valutazione approfondita (eventuale) Lo scopo della valutazione preliminare è quello di verificare l esistenza di condizioni disfunzionali dell organizzazione del lavoro, del suo contenuto ambientale e relazionale, potenzialmente stressogene per il lavoratore. Ove dalla valutazione preliminare non emergano elementi di rischio tali da richiedere il ricorso ad azioni correttive, si dovrà unicamente prevedere un piano di monitoraggio. Nel caso in cui si rilevino elementi di rischio tali da richiedere il ricorso ad azioni correttive, si dovrà procedere alla pianificazione ed adozione degli opportuni interventi, con previsione di monitoraggio delle condizioni di stress e verifica dell efficacia delle azioni. Qualora il monitoraggio non dovesse registrare esiti migliorativi soddisfacenti, sarà necessario procedere con la valutazione approfondita. Tale fase prevede la valutazione della percezione soggettiva dei lavoratori e affianca ed integra l analisi degli indicatori oggettivi previsti nella valutazione preliminare. La Commissione Consultiva indica, quali strumenti da utilizzare nella fase della valutazione approfondita, questionari, focus group, interviste semi-strutturate. Tali strumenti, utilizzati da professionalità abilitata all uso - nel caso dei questionari -, operatori esperti nella tecnica - nel caso dei focus group -, sono a valenza collettiva e prendono in considerazione gruppi omogenei di lavoratori. Nella valutazione preliminare, la metodologia INAIL prevede: - la costituzione di un Gruppo di Lavoro (GdL) per la valutazione del rischio stress lavoro correlato - l individuazione dei Gruppi Omogenei di Lavoratori (GOL) su cui basare la valutazione - raccolta di dati relativi a indicatori appartenenti alle seguenti aree: eventi sentinella, contesto e contenuto di lavoro. 4

3.1 Costituzione GdL Con deliberazione n. 1255/DG del 3 dicembre 2009 è stata formalizzata la costituzione di un Gruppo di Lavoro (GdL) aziendale per la valutazione del rischio stress lavoro correlato. Il Gruppo è coordinato dal Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP) e composto dalle seguenti figure aziendali: Medico Competente, Psicologo, Dirigente UOC Amministrazione del Personale, Risk Manager, Responsabile del Servizio per le Professioni Sanitarie (SAPS), Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, Direzione Medica Ospedaliera e, di volta in volta, il Dirigente Responsabile della Struttura nella quale viene effettuata la valutazione. 3.2 Individuazione GOL La valutazione del rischio stress lavoro-correlato prende in considerazione gruppi omogenei di lavoratori. I criteri cui riferirsi per la loro individuazione sono, ad esempio: - divisione per attività (sedi, reparti, strutture,..) - divisione per mansioni - divisione per tipologia contrattuale - ecc... Il GdL Aziendale, per l individuazione dei GOL, ha proceduto effettuando una divisione per attività, in particolare, per unità operativa. 3.3 Raccolta dei dati La raccolta dei dati viene effettuata attraverso le seguenti azioni: 1. Raccolta ed elaborazione di dati aziendali riferiti a: Indici Infortunistici Assenteismo Assenza per malattia Ferie non godute Rotazione del personale Cessazione rapporti di lavoro/turnover Procedimenti/ Sanzioni disciplinari Richieste visite mediche straordinarie Segnalazioni stress lavoro 5

Istanze giudiziarie L elaborazione viene realizzata secondo le modalità indicate nel documento indicazioni per il calcolo degli eventi sentinella nelle aziende sanitarie e ospedaliere, pubblicato dalla ASL Roma C - Centro Regionale di Riferimento per lo Stress Lavoro Correlato LAZIO, nell anno 2014; 2. Somministrazione di una check-list al Dirigente Responsabile della Struttura in valutazione; 3. Inserimento dei dati in una lista di controllo che identifica la condizione di rischio, BASSO MEDIO ALTO, relativamente alle seguenti 3 aree: - A- AREA INDICATORI AZIENDALI (10 indicatori); - B- AREA CONTESTO DEL LAVORO ( 6 aree di indicatori); - C- AREA CONTENUTO DEL LAVORO (4 aree di indicatori). Tab. 1. Dettaglio degli indicatori INDICATORI AZIENDALI CONTESTO DEL LAVORO CONTENUTO DEL LAVORO 1. Indici Infortunistici 2. Assenteismo 3. Assenza per malattia 4. Ferie non godute 5. Rotazione del personale 6. Cessazione rapporti di lavoro/turnover 7. Procedimenti/ Sanzioni disciplinari 8. Richieste visite mediche straordinarie 9. Segnalazioni stress lavoro 10. Istanze giudiziarie 1. Funzione e cultura organizzativa 2. Ruolo nell ambito dell organizzazione 3. Evoluzione della carriera 4. Autonomia decisionale controllo del lavoro 5. Rapporti interpersonali sul lavoro 6. Interfaccia casa lavoro conciliazione vita/lavoro 1. Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro 2. Pianificazione dei compiti 3. Carico di lavoro ritmo di lavoro 4. Orario di lavoro Ad ogni indicatore è associato un punteggio che concorre al punteggio complessivo dell area. I punteggi delle 3 aree vengono sommati (secondo le indicazioni) e consentono di identificare il proprio posizionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO (di seguito riportata). 6

Tab. 2. Tabella dei livelli di rischio. DA A LIVELLO DI RISCHIO 0 17 BASSO 18 34 MEDIO 35 67 ALTO NOTE L analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Ripetere la valutazione in caso di cambiamenti organizzativi o, comunque, aziendali, ogni 2 anni. L analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Per ogni condizione identificata si devono adottare comunque le azioni di miglioramento mirate. Monitoraggio annuale degli indicatori. Se le azioni adottate non determinano un miglioramento entro un anno, sarà necessario procedere al secondo livello di valutazione. L analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative che indicano la presenza di stress correlato al lavoro. Si deve effettuare una valutazione della percezione dello stress dei lavoratori. E necessario, oltre al monitoraggio delle condizioni di stress, verificare l efficacia delle azioni di miglioramento. 7