RUE REGOLAMENTO URBANISTICO EDILIZIO SCHEDE DEI VINCOLI URBANISTICI

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RUE REGOLAMENTO URBANISTICO EDILIZIO SCHEDE DEI VINCOLI URBANISTICI DISPOSIZIONI GENERALI Ai sensi dell art. 19 comma 3 bis della LR 20/2000, così come modificato dalla LR 15/2013, il RUE riporta all interno delle Tavole dei vincoli tutti i vincoli e le prescrizioni che precludono, limitano o condizionano l uso o la trasformazione del territorio, derivanti dalle leggi, dai piani sovraordinati, generali o settoriali, ovvero dagli atti amministrativi di apposizione di vincoli di tutela. Art. 3 bis. Allo scopo di assicurare la certezza della disciplina urbanistica e territoriale vigente e dei vincoli che gravano sul territorio e, conseguentemente, semplificare la presentazione e il controllo dei titoli edilizi e ogni altra attività di verifica della conformità degli interventi di trasformazione progettati, i Comuni si dotano di un apposito strumento conoscitivo, denominato "Tavola dei vincoli", nel quale sono rappresentati tutti i vincoli e le prescrizioni che precludono, limitano o condizionano l'uso o la trasformazione del territorio, derivanti oltre che dagli strumenti di pianificazione urbanistica vigenti, dalle leggi, dai piani sovraordinati, generali o settoriali, ovvero dagli atti amministrativi di apposizione di vincoli di tutela. Tale atto è corredato da un apposito elaborato, denominato "Scheda dei vincoli", che riporta per ciascun vincolo o prescrizione, l'indicazione sintetica del suo contenuto e dell'atto da cui deriva. Il RUE articola la disciplina dei vincoli nei seguenti sottoinsiemi di tutele e vincoli: sistema insediativo storico ambiti di valore naturale ed ambientale ambiti e fabbricati di valore paesaggistico beni sottoposti a tutela del d.lgs 42/2004 zone a vincolo speciale Per ogni vincolo sono riportati: Riferimento normativo che disciplina la tutela o il vincolo Riferimento PSC: articolo del Quadro Normativo del PSC Disposizioni: breve descrizione delle disposizioni RUE REGOLAMENTO URBANISTICO EDILIZIO URBANISTICI SCHEDE DEI VINCOLI 1 - SISTEMA INSEDIATIVO STORICO 1.1 Centri storici ed insediamenti isolati di valore storico

I centr4i storici e gli insediamenti storici isolati sono individuati graficamente dal PTCP 2007 ed assoggettati a specifiche discipline: il PSC ha operato integrazioni diverse ed approfondimenti. Gli immobili interessati sono soggetti ad interventri e destinazioni definite dalla Disciplina particolareggiata contenuta nel presente RUE. Art. 24 PTCP 2007 NTA del PSC art.27 1.2 Elementi d interesse testimoniale Gli elementi di interesse testimoniale sono individuati graficamente dal PTCP 2007 ed assoggettati a specifiche discipline: il PSC ha operato integrazioni diverse ed approfondimenti. Gli immobili interessati sono soggetti ad interventri e destinazioni definite dal RUE. Art. 25 PTCP 2007 NTA del PSC art.28 1.3 Viabilità storica La viabilità storica è individuata graficamente dal PTCP 2007 ed assoggettata a specifiche discipline. Art. 27 PTCP 2007 NTA del PSC art.31 1.4 Esemplari arborei monumentali Viali d interesse storico-testimoniale Gli esemplari arborei monumentali testimoniale sono individuati graficamente dal PTCP 2007 ed assoggettati a specifiche discipline. I viali d interesse storico-testimoniale costituiscono l applicazione di prescrizioni del PTCP che il PSC ha definito e regolato. Art. 8 e 25 del PTCP 2007 NTA del PSC art 28 1.4 Viabilità panoramica La viabilità panoramica è individuata graficamente dal PTCP 2007 ed assoggettata a specifiche discipline. Art. 28 del PTCP 2007

1.5 Tutele archeologiche Premesso che nel comune di Vigolzone non sono presenti vincoli archeologici ai sensi del D.Lgs 42/2004, il PSC ha individuato i seguenti elementi d interesse archeologico: Zone di tutela della struttura centuriata, individuata graficamente e regolata dal PTCP 2007 Art. 23 del PTCP 2007 I siti di interesse archeologico individuati alla lettera b) e c) sono assoggettati a controllo archeologico preventivo ; le trasformazioni urbanistiche ed edilizie comportanti movimenti di terreno e scavi di qualsiasi natura, ivi comprese le opere pubbliche ed infrastrutturali, sono subordinate all'esecuzione di ricerche preliminari preventivamente autorizzate dalla competente Soprintendenza, rivolte ad accertare l'esistenza di complessi e/o materiali archeologici e la compatibilità degli interventi proposti con gli obiettivi di tutela, anche in considerazione della necessità di individuare ulteriori aree di rispetto o di potenziale valorizzazione e/o fruizione AMBITI DI VALORE NATURALE ED AMBIENTALE Sistema delle aree forestali e boschive Elementi lineari PTCP 2007 art. 9 e art.11 Sono sottoposti alle disposizioni di tutela le formazioni estese e lineari, nonché i terreni coperti da vegetazione forestale o boschiva, arborea di origine naturale, in qualsiasi stadio di sviluppo, nonché i terreni temporaneamente privi della preesistente vegetazione arborea in quanto percorsi o danneggiati dal fuoco, ovvero colpiti da altri eventi naturali od interventi antropici totalmente o parzialmente distruttivi. Ambiti di tutela ai corsi d acqua: Fascia A Fascia B Fascia C PSC: art. 23 commi 2.1, 2.2 e 2.3 PTCP 2007 art. 11, art.12 e art.13 Nella fascia A è obiettivo prioritario assicurare, compatibilmente con le condizioni di sicurezza degli insediamenti e delle infrastrutture esposti, il deflusso della piena di riferimento e il mantenimento o il recupero delle condizioni di equilibrio idraulico e geomorfologico dell alveo, affinché venga favorita l evoluzione naturale del corso d acqua in rapporto alle esigenze di stabilità delle difese e delle fondazioni dei manufatti nonché a quelle di mantenimento in quota dei livelli idrici di magra. Sono quindi ammessi e favoriti, conformemente alle direttive tecniche di settore, gli interventi di salvaguardia della dinamica fluviale e di mitigazione del rischio idraulico, oltre che gli interventi di conservazione degli spazi naturali e loro riqualificazione nel caso in cui risultino degradati.

La fascia B rappresenta la porzione di territorio esterna alla fascia A interessata da inondazioni al verificarsi dell'evento di piena con tempo di ritorno di 200 anni; il limite della fascia si estende fino al punto in cui le quote naturali del terreno sono superiori ai livelli idrici corrispondenti alla piena indicata, ovvero fino alle opere idrauliche di contenimento esistenti. La fascia C di rispetto dell ambito fluviale costituisce il territorio interessato da inondazioni per eventi di piena eccezionali. Si assume come portata di riferimento la massima piena storicamente registrata, se corrispondente ad un tempo di ritorno superiore ai 200 anni, o in assenza di essa, la piena con tempo di ritorno di 500 anni. Fasce d integrazione dell ambito fluviale PSC: art. 23 comma 2.5 PTCP 2007 art. 14 La fascia di integrazione dell ambito fluviale, denominata fascia I, comprende l alveo attivo e la porzione di territorio adiacente di specifici tratti del corso d acqua, tracciati con apposito segno grafico nella tavola SA06 del presente Piano, caratterizzati da elementi morfologici, naturali o seminaturali, paesaggistici, storici e antropici, direttamente o indirettamente connessi al reticolo fluviale, non interessati cartograficamente dalle fasce A, B o C ma significativi nel contesto territoriale di riferimento. Zone di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei. PTCP 2007 art. 36-bis Le zone di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei si identificano per condizioni di elevata permeabilità dei terreni e ricchezza di falde idriche, connotando il paesaggio dell alta pianura provinciale. Le caratteristiche morfologiche, le peculiarità idrogeologiche e di assetto storicoinsediativo, definiscono questa fascia di transizione come uno dei sistemi fisico-ambientali strutturanti il territorio comunale. Crinali sparti acque principali e minori PTCP 2007 art. 36-bis I crinali costituiscono elementi di connotazione del paesaggio collinare e montano e rappresentano strutture di significativo interesse paesistico per rilevanza morfologica e suggestione scenica, oltre a rappresentare talora la matrice storica dell insediamento e della infrastrutturazione antropica. Aree SIC. PTCP 2007 art. 52 PSC art.16 Il sistema della Rete Natura 2000 si compone dell insieme dei siti denominati Zone di protezione speciale (ZPS) e Siti di importanza comunitaria (SIC) istituiti per la tutela, il mantenimento e/o il

ripristino di habitat di specie peculiari del continente europeo che siano particolarmente minacciati di frammentazione ed estinzione. Il sistema della collina PTCP 2007 art. 6 PSC art.16 Il sistema dei crinali ed il sistema collinare sono disciplinati dalle disposizioni dell articolo 6 del PTCP 2007, finalizzate alla salvaguardia della configurazione del territorio e alla connotazione paesistico- ambientale degli ambiti interessati. Zone calanchive PTCP 2007 art. 19 PSC art.16 I calanchi rappresentano individualmente morfostrutture di significativo interesse paesistico nonché nicchie ecologiche di rilevante importanza ambientale, diffuse sul territorio appenninico provinciale, e costituiscono nel loro insieme un complesso fortemente caratterizzante un ampia porzione del paesaggio collinare e montano. AMBITI E FABBRICATI DI VALORE PAESAGGISTICO Zone di particolare interesse paesaggistico ambientale PTCP 2007 art. 19 PSC art.16 Le zone di particolare interesse paesaggistico-ambientale comprendono gli ambiti di accertato valore paesaggistico-ambientale che sono caratterizzati da rilevanti componenti vegetazionali, geologiche, storico-antropiche, percettive ecc., e le zone che svolgono un ruolo di connessione di emergenze naturalistiche esistenti. BENI SOTTOPOSTI A TUTELA DEL D.LGS 42/2004 Beni culturali immobili Beni pubblici tutelati ope legis art.10 c. 1.3 e 4, art.11 c.1 del DLgs.42/2004 Art.29 delle NTA del PSC

Comprendono gli immobili finalizzati alla tutela per i Beni Architettonici e Beni sottoposti a tutela Ope Legis. Le aree e beni architettonici vincolati ai sensi del D.Lgs. 42/2004 e s.m.i. sono soggetti a restauro scientifico e, in caso di interventi soggetti ad autorizzazione, trova applicazione la legislazione statale in materia di tutela del patrimonio culturale. Qualsiasi intervento edilizio è soggetto al rilascio di nulla osta da parte della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici (articolo 21 comma 4 del D.Lgs. 42/2004). Immobili ed aree di notevole interesse pubblico art. 136 c.1.b del DLgs 42/2004 Art.29 delle NTA del PSC Comprendono i beni paesaggistici assoggettati a vincolo dal DLgs. 42/2004:. A Vigolzone sono presenti due elementi posti nella frazione di Albarola Territori coperti da foreste e boschi art. 142 c.1.g de. DLgs 42/2004 Sono sottoposti alle disposizioni di tutela i terreni coperti da vegetazione forestale o boschiva, arborea di origine naturale, in qualsiasi stadio di sviluppo, nonché i terreni temporaneamente privi della preesistente vegetazione arborea in quanto percorsi o danneggiati dal fuoco, ovvero colpiti da altri eventi naturali od interventi antropici totalmente o parzialmente distruttivi. Fiumi, torrenti e corsi d acqua pubblici e relative aree di rispetto art. 142 c.1.c DLgs 42/2004 Tutti gli interventi di trasformazione dei luoghi che vengono previsti nelle aree soggette a tale vincolo sono soggetti a preventiva autorizzazione paesistica, ai sensi delle disposizioni contenute nella Parte Terza, Titolo I, Capi IV e V, del D. Lgs 42/2004 e s.m.i. Qualsiasi intervento edilizio è soggetto al rilascio di nulla osta da parte della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici (articolo 21 comma 4 del D.Lgs. 42/2004). ZONE A VINCOLO SPECIALE Aree di dissesto e prescrizioni geologiche È stata delineata una zonizzazione generale del territorio comunale, per quanto concerne la propensione all edificabilità, in relazione alle condizioni idrogeomorfologiche, geotecniche, idrauliche e sismiche. A ciascuna classe e sottoclasse di fattibilità son associate specifiche prescrizioni per eventuali interventi urbanistici, sono indicati studi ed indagini da effettuare per gli approfondimenti richiesti, opere di mitigazione del rischio, indicazioni sulla necessità di controllo dei fenomeni in atto o potenziali o sulla necessità di predisposizione di sistemi di monitoraggio. Si rimanda alle Tavole SA. 13.1 e 13.2 del QC del PSC 3 a/b) per le limitazioni e destinazioni d'uso del territorio dal punto di vista geologico.

Zone di rispetto cimiteriale Art.338 del TULLSS di cui al RD 1265/34 DPR 285/1990 L 166/2002 LR 19/2004. Comprendono le aree limitrofe alle strutture cimiteriali, nelle quali sono consentite solo modeste costruzioni a titolo precario per la vendita di fiori od oggetti per il culto e l'onoranza dei defunti. Zone di rispetto al depuratore Delibera del Comitato dei Ministri per la tutela delle acque dall inquinamento 04.02.1977, allegato 4 punto 1.2. Tali zone sono destinate al depuratore e, nella rispettiva area di rispetto non sono consentite nuove edificazioni destinate alla permanenza di persone. All interno del perimetro di tali zone di rispetto sono consentite solo costruzioni con funzione di depositi agricoli. Zone di rispetto agli elettrodotti. Decreto del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 29.05.2008 Dpcm 08.07.2003 Approvazione della metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti Approvazione delle procedura di misura e valutazione dell induzione magnetica Deliberazione della GR n.1138/2008 Modifiche ed integrazioni alla DGR 20.05.2001 n.197 direttiva per l applicazione della LR 31.10.2000 n.30 recante Norme per la tutela della salute e la salvaguardia dell ambiente dall inquinamento elettromagnetico Il PSC individua le linee aeree a elettriche a media e alta tensione e le relative fasce di rispetto. Gli interventi edili destinati ad attività che prevedono la presenza di persone dovranno rispettare i limiti e le distanze prescritte alla normativa di riferimento di cui al punto precedente. Zone di rispetto a pozzi e sorgenti DPR 236/88 Art.94 DLg 152/2006 Le zone di rispetto e salvaguardia dei pozzi e sorgenti destinate al consumo umano sono articolate in due zone: Zona di tutela assoluta e Zona di rispetto. Le attività ammesse nelle due zone sono disciplinate dalle disposizioni citate nella normativa di riferimento. In particolare il perimetro di tutela assoluta delle captazioni attive ad uso idropotabile, è definito, con criterio geometrico, in una circonferenza del diametro di 10 metri, da misurarsi dal centro della condotta di risalita delle

acque. All'interno dei perimetri di tutela assoluta è vietata qualsiasi trasformazione fisica o dell'uso diversa da quelle richieste dall'esercizio degli impianti di captazione.. Rispetti stradali D.Lgs 285/1992 e s.m.i. DPR.147/1993 Riferimento PSC: art. 33 QN Le aree di rispetto stradale all'esterno dei centri abitati sono determinate in relazione a quanto stabilito dalla normativa di riferimento di cui sopra; in tali aree non è ammessa la nuova costruzione di fabbricati, ne' la ricostruzione conseguente a demolizioni integrali. Le tavole di RUE individuano graficamente il perimetro esterno delle fasce di rispetto stradale relative alle strade tipo A C ed F (ad eccezione delle strade tipo F vicinali) con i valori minimi dal confine stradale. L'individuazione grafica dell'ampiezza delle fasce di rispetto è indicativa; in fase di progettazione esse dovranno essere sempre calcolate sulla base del rilievo topografico di dettaglio dello stato di fatto