DELIBERAZIONE N. 28: APPROVAZIONE PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

Documenti analoghi
COMUNE DI STAZZEMA Medaglia d Oro al Valor Militare PROVINCIA DI LUCCA

COMUNE DI CASTELVECCHIO DI ROCCA BARBENA (PROVINCIA DI SAVONA) PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE TRIENNIO

PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

COMUNE DI ZUMAGLIA PROVINCIA DI BIELLA PIANO TRIENNALE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

FARMACIA CONCORDIA SRL PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

SANITAS SERIATE SRL PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE Gennaio 2016

Piano triennale di prevenzione della corruzione triennio (LEGGE N. 190 DEL 6 NOVEMBRE 2012)

PIANO TRIENNALE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

SOCIETÀ CONSORTILE A R. L. LANGHE MONFERRATO ROERO

LEGGE ANTICORRUZIONE n. 190 del 6 novembre 2012 (in vigore dal 28 novembre 2012)

Piano triennale di prevenzione della corruzione

PIANO!TRIENNALE!! DI!PREVENZIONE!DELLA!CORRUZIONE!!! ANNI! !

COMUNE DI ALTISSIMO Provincia di Vicenza

PROGRAMMA TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (PTPC)

SEGRETARIO GENERALE AREA ANAGRAFICA SERVIZIO SPORTELLI E ISPEZIONI SERVIZIO ANAGRAFE CAMERALE UFFICIO REGISTRO IMPRESE E DIRITTO ANNUALE

Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza OPERA PIA ISTITUTO SANTA LUCIA Via Principe di Belmonte, 105 PALERMO Codice Fiscale:

COMUNE DI SETTIMO SAN PIETRO PROVINCIA DI CAGLIARI. Piano triennale di prevenzione della corruzione

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI ANTICORRUZIONE

SEGRETARIO GENERALE AREA ANAGRAFICA SERVIZIO ANAGRAFE CAMERALE UFFICIO REGISTRO IMPRESE E DIRITTO ANNUALE UFFICIO ORDINAMENTO

IPAB SS. ANNUNZIATA VIA ANNUNZIATA GAETA

PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI E RESPONSABILI DEI PROCEDIMENTI Approvato con determinazione del Segretario Generale n. 501 in data 30 novembre 2010

COMUNE DI BESENELLO Provincia Autonoma di Trento VERBALE DI DELIBERAZIONE N 13 DELLA GIUNTA COMUNALE

Deposito bilancio ed elenco soci On-line Imprese U.O. Registro Imprese telematico. Sportello

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELL ILLEGALITA

Casa di riposo Alessandro Riberi Istituzione pubblica di assistenza e beneficenza Via Nazionale Stroppo Cn

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE. Appendice al Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del D. Lgs. n.

C:\bak-new\ORDINE CHIMICI\2016-OC\Piano Anticorruzione Ordine doc

PROCEDIMENTI TERMINI DI LEGGE TEMPI. a) mensili b) 6 mesi prima della cessazione del rapporto di lavoro. (tenuto conto del tipo di procedura adottata)

PROCEDIMENTI TERMINI DI LEGGE TEMPI. a) mensili b) 6 mesi prima della cessazione del rapporto di lavoro

ORDINE DEI FARMACISTI DELLA PROVINCIA DI TRIESTE Piazza S. Antonio Nuovo Trieste - Telefono Fax

Art. 41 del DECRETO LEGISLATIVO 25 maggio 2016, n. 97

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE PRIME MISURE

PIANO ANTICORRUZIONE ANNO

C O M U N E D I B E L LA Provincia di Potenza Corso Italia, BELLA (PZ) (Medaglia d Oro al Valore Civile)

DECRETO DEL COMMISSARIO

P A R C O d e l l E T N A Ente di Diritto Pubblico

RECAPITI TELEFONICI INDIRIZZO E- MAIL. richiesta scritta. com.it. com.it.

PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE TRIENNIO

PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE TRIENNIO

CAMERA DI COMMERCIO DI BRESCIA AREA ANAGRAFICA SERVIZIO ANAGRAFE CAMERALE UFFICIO IMPRESE ARTIGIANE

Verbale n. 1 del 22 gennaio 2018 Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura Brescia. Giunta camerale

COMUNE DI SAN VINCENZO LA COSTA

COMUNE DI ODALENGO GRANDE

Albo n. 112/2015 COMUNE DI CASTEL SAN VINCENZO

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

Piano triennale di prevenzione della corruzione 2013/2015 (approvato con deliberazione del Consiglio di Amministrazione del , n.

TEMPI MEDI DI DEFINIZIONE DEI PROCEDIMENTI E DI EROGAZIONE DEI SERVIZI* ANNO 2016

BOZZA PIANO TRIENNALE PROVVISORIO PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

TEMPI MEDI DI DEFINIZIONE DEI PROCEDIMENTI E DI EROGAZIONE DEI SERVIZI* ANNO 2017

Tabella n. 1. Procedimenti amministrativi interamente di competenza della Camera di commercio di Torino

TEMPI MEDI DI DEFINIZIONE DEI PROCEDIMENTI E DI EROGAZIONE DEI SERVIZI* ANNO 2015

COMUNE DI SAN DEMETRIO CORONE (Provincia di Cosenza)

TEMPI MEDI DI DEFINIZIONE DEI PROCEDIMENTI E DI EROGAZIONE DEI SERVIZI* ANNO 2014

COMUNE DI SAINT-CHRISTOPHE Regione Autonoma della Valle d'aosta ********** ASSOCIAZIONE ASILO NIDO SAINT-CHRISTOPHE - QUART - BRISSOGNE

Procedimenti comuni alle varie aree organizzative

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (P.T.P.C.)

AREA STAFF AL SEGRETARIO GENERALE. Attività Tempistica Ufficio

Responsabile del procedimento

Carta dei Servizi. della. Camera di Commercio Industria Argianato Agricoltura di Agrigento * * * Anno 2012

C O M U N E D I M O R S A S C O (Provincia di Alessandria) V E R B A L E D I D E L I B E R A Z I O N E d e l l a G I U N T A C O M U N A L E

Piano della Formazione anticorruzione 2016/2018. Piano triennale di prevenzione della corruzione

COMUNE DI SAINT-CHRISTOPHE Regione Autonoma della Valle d'aosta ********** ASSOCIAZIONE ASILO NIDO SAINT-CHRISTOPHE - QUART - BRISSOGNE

Comune di Palena Provincia di Chieti Touring Club Italiano

Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Rovigo. Piano Triennale. per la. Prevenzione della Corruzione

TEMPI MEDI DI DEFINIZIONE DEI PROCEDIMENTI E DI EROGAZIONE DEI SERVIZI* ANNO 2013

COMUNE DI CONDOVE VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N. 6 OGGETTO: APPROVAZIONE PIANO TRIENNALE ANTICORRUZIONE 2018/2020

Provincia di Frosinone PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 2013/2015

CAMERA DI COMMERCIO DI BRESCIA. AREA ANAGRAFICA Servizio ANAGRAFE CAMERALE Ufficio IMPRESE ARTIGIANE

COMUNE DI PIOBBICO Provincia di Pesaro e Urbino

DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE N. 776 del 15/11/2017

COMUNE DI SANFRONT PROVINCIA DI CUNEO PRIME MISURE PROPEDEUTICHE ALLA DEFINIZIONE DEL PIANO TRIENNALE ANTICORRUZIONE

COMUNE DI GRAVELLONA LOMELLINA Provincia di Pavia INQUADRAMENTO GENERALE DEL SISTEMA DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA

Comune di Limone Piemonte

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE PROVVISORIO-

FARMACIA COMUNALE DI PINETO PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

Responsabile per la trasparenza e piano triennale per la prevenzione della corruzione. a cura di prof. avv. Pierluigi Mantini

TERMINE PROCEDIMENTO 1 Predisposizione attività del Consiglio e relativi adempimenti

UNIONE LOMBARDA DEI COMUNI DI BELLUSCO E MEZZAGO Provincia di Monza e della Brianza (MB)

PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (Legge 6 novembre 2012 n. 190)

AREE A RISCHIO. Avv. Ida Tascone Segretario generale

COMUNE DI SERDIANA Provincia di Cagliari

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 2013/2015- (art.1 comma 8 e 9 della legge 190/2012)

COMUNE DI SAN BENIGNO CANAVESE Provincia di Torino PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 2015/2017

Piano triennale Anticorruzione

COMUNE DI PANCARANA. (Provincia di Pavia)

PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA

Mappatura dei processi della Camera di commercio di Pisa Processi di supporto

Di seguito, per ciascun procedimento è indicato il responsabile ed i responsabili sostitutivi in caso di inerzia di questi

PIANO PROVVISORIO ANTICORRUZIONE. 1. Individuazione delle attività a più elevato rischio di corruzione nell ente:

Oggetto: ATTO ORGANIZZATIVO SUI CONTROLLI DI REGOLARITA AMMINISTRATIVA IL SEGRETARIO GENERALE

Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Avellino PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

Procedimenti comuni alle varie aree organizzative

PIANO DI PREVENZIONE ANTICORRUZIONE TRIENNIO

Piano triennale di prevenzione della corruzione

COMUNE DI MORSANO AL TAGLIAMENTO (PROVINCIA DI PORDENONE)

COMUNE DI SETTIMO SAN PIETRO PROVINCIA DI CAGLIARI

Transcript:

Verbale n. 2 del 15 marzo 2013 DELIBERAZIONE N. 28: APPROVAZIONE PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 2013-2015. Il Segretario Generale ricorda che, secondo quanto disposto dalla legge 6 novembre 2012 n. 190 Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione le pubbliche amministrazioni definiscono e trasmettono al Dipartimento della Funzione Pubblica un Piano di prevenzione della corruzione, di durata triennale, tendente a fornire una valutazione del diverso livello di esposizione degli uffici al rischio di corruzione e indicare gli interventi organizzativi volti a prevenire il medesimo rischio. Richiama la Circolare n. 1 del 25.1.2013, emanata dal Dipartimento della Funzione Pubblica, che fornisce informazioni e prime indicazioni alle amministrazioni pubbliche, con particolare riferimento alla figura del Responsabile della prevenzione della corruzione. Informa che l'organo di indirizzo politico individua tra i Dirigenti il Responsabile della prevenzione della corruzione e, su proposta di quest'ultimo, adotta il Piano triennale di prevenzione della corruzione, curandone la trasmissione al Dipartimento della funzione pubblica entro il 31 gennaio di ogni anno. In sede di prima applicazione il termine è stato fissato al 31 marzo 2013. Il Segretario Generale rileva come, ad es., negli Enti Locali il Responsabile della prevenzione della corruzione è individuato, di norma, nel Segretario, in quanto dirigente sovraordinato con poteri direttivi ed organizzativi, salvo diversa e motivata determinazione. Il Segretario Generale illustra quindi una proposta di Piano triennale di prevenzione della corruzione per il triennio 2013 2015, che potrà essere integrata successivamente sulla base del Piano nazionale anticorruzione, secondo i modelli standard definiti per le Camere di Commercio

Verbale n. 2 del 15 marzo 2013 dal Dipartimento Funzione Pubblica in collaborazione con Unioncamere Nazionale. Rileva che l adozione del Piano Triennale di prevenzione della corruzione intende prevenire qualsiasi malfunzionamento dell'amministrazione, intendendo il concetto di corruzione come comprensivo delle varie situazioni in cui, nel corso dell'attività amministrativa, si riscontri l'abuso da parte di un soggetto del potere da lui affidato al fine di ottenere vantaggi privati. Il Segretario Generale precisa infine che, come richiesto dalla Legge n. 190 del 6 novembre 2012, il Piano triennale di prevenzione della corruzione sarà trasmesso, a cura del Responsabile della prevenzione della corruzione, al Dipartimento della Funzione Pubblica entro il termine fissato. LA GIUNTA udita la relazione del Segretario Generale; visto il Piano triennale di Prevenzione della corruzione; richiamato il Regolamento degli uffici e dei servizi, approvato con deliberazione della Giunta camerale n. 4 del 9.2.2004, che dispone in tema di ripartizione di compiti e delle funzioni tra la Giunta Camerale e la direzione dell Ente, in conformità a quanto previsto dal D.Lgs. n. 165/2001; con voti favorevoli unanimi, espressi nelle forme di legge, d e l i b e r a a) di nominare il Segretario Generale, dr Massimo Ziletti, quale Responsabile della prevenzione della corruzione per la durata dell'incarico dirigenziale in essere;

Verbale n. 2 del 15 marzo 2013 b) di adottare l'allegato Piano triennale di prevenzione della corruzione, ai sensi della legge n. 190 del 6 novembre 2012, demandando al Segretario Generale ed al Responsabile della prevenzione della corruzione, ciascuno secondo le rispettive competenze e attribuzioni, l'adozione degli atti e delle attività volti a dare attuazione al suddetto piano. IL SEGRETARIO GENERALE (dr Massimo Ziletti) IL PRESIDENTE (dr Francesco Bettoni)

Allegato alla deliberazione n.28 del 15 marzo 2013 PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 2013-2015 (LEGGE N. 190 DEL 6 NOVEMBRE 2012) Art. 1 Oggetto e finalità Ai sensi della Legge 190/2012 Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell illegalità nella pubblica amministrazione la Camera di Commercio di Brescia adotta un Piano triennale di prevenzione della corruzione con la funzione di fornire una valutazione del diverso livello di esposizione degli uffici al rischio di corruzione e stabilire gli interventi organizzativi volti a prevenire il medesimo rischio. Con lo stesso Piano si definiscono procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti chiamati ad operare in settori particolarmente esposti alla corruzione. Art. 2 Responsabile della prevenzione della corruzione Il Responsabile della prevenzione della corruzione predispone ogni anno, entro il 31 gennaio, il Piano triennale di prevenzione della corruzione che sottopone alla Giunta Camerale per l approvazione. Il Piano viene trasmesso, a cura del Responsabile della prevenzione della corruzione, al Dipartimento della Funzione Pubblica e pubblicato sul sito internet camerale nella sezione Trasparenza. Art. 3 Attività con rischio di corruzione Le attività dell'ente che possono presentare un rischio di corruzione sono le seguenti: UFFICIO COINVOLTO Ufficio Affari Generali e relazioni esterne Ufficio Incentivi alle imprese Ufficio Promozione del territorio Ufficio Orientamento all impresa e certificazione per l estero Ufficio Tutela del Mercato Ufficio Marchi e Brevetti Ufficio Registro Imprese e diritto annuale Ufficio Imprese artigiane ATTIVITA' Gestione partecipazioni camerali e nomina rappresentanti camerali in commissioni, comitati, gruppi di lavoro c/o organismi vari. Contributi alle imprese attraverso risorse camerali, regionali e di altri enti. Contributi e patrocini ad enti ed organismi; convenzioni; contributi ad imprese agricole; autorizzazioni. Certificati d origine; visti su fatture; vidimazioni documenti a valere all estero; carnet ATA. Servizio di arbitrato e conciliazione, regolazione del mercato; controllo clausole vessatorie e tutela del consumatore; assistenza concorsi ed operazioni a premi; sanzioni amministrative; registro informatico dei protesti. Informativa e ricezione istanze di deposito di brevetti e marchi. Gestione iscrizione attività al Registro imprese; gestione entrata diritto annuale; rinuncia al credito a seguito procedure di cancellazione d'ufficio; emissione ruolo; istruttoria discarichi, sgravi e rimborsi; sanzioni tributarie; contenzioso commissioni tributarie, rateizzazione debito; rimborsi diritti di segreteria; gestione imposta di bollo, rimborsi vari per entrate commerciali. Riconoscimento della qualifica artigiana; procedure d'ufficio gestione dei procedimenti contestuali artigiano/suap; provvedimenti di rifiuto; iscrizione

responsabili tecnici per l'esercizio dell'attività di estetista e acconciatore. Ufficio Ruoli e Abilitazioni alle imprese Ufficio Metrologia legale e sicurezza del prodotto Ufficio Ragioneria e controllo di gestione Ufficio Provveditorato Ufficio Studi Statistica e Gestione documentale Ufficio Ordinamento giuridico del personale Tenuta ruoli; abilitazioni all'esercizio di impresa; cancellazioni d'ufficio e procedimenti disciplinari; registri (apparecchiature elettriche ed elettroniche, pile e accumulatori); designazioni e partecipazione commissioni pp.ee.; partecipazione esami conducenti, partecipazione commissioni conto terzi, gestione esami commercio, mediazione, agenzie e relativi elenchi esperti. Accertamento violazioni amministrative; ispezioni istituzionali; ispezioni, verifiche, prelievi per la sicurezza del prodotto; verifiche made in italy ; registro dei metalli preziosi e rilascio punzoni; ispezioni, verifiche, prelievi orafi; albo dei montatori di tachigrafi analogici o digitali; verifiche prime e periodiche di strumenti metrici, laboratorio metrico; vigilanza sui preimballaggi; vigilanza sui Magazzini Generali; elenchi officine e laboratori accreditati; autorizzazioni verifica prima CE; tenuta elenchi utenti metrici e fabbricanti metrici; controlli sulle scorte di prodotti petroliferi; verifiche M.I.D.; gestione corsi di aggiornamento per utenti. Redazione del Bilancio di esercizio, tenuta della contabilità ordinaria e adempimenti fiscali. Fornitura beni e servizi agli uffici; manutenzione beni mobili e immobili; istruttoria gare d appalto e rapporti contrattuali con fornitori; acquisti ed ordini in economia; servizi assicurativi e telefonici; gestione casse. Gestione corrispondenza in arrivo e in partenza; tenuta del protocollo informatico, gestione dei flussi documentali e degli archivi. Concorsi e prove selettive. Art. 4 Formazione, controllo e prevenzione del rischio I dipendenti che direttamente o indirettamente svolgono un'attività, all interno degli uffici indicati ai sensi dell articolo 3 come a rischio di corruzione, dovranno partecipare ad un programma formativo. Il Responsabile della prevenzione della corruzione individua i dipendenti che hanno l obbligo di partecipare ai programmi di formazione. Il programma di formazione approfondisce le norme penali in materia di reati contro la pubblica amministrazione ed in particolare i contenuti della Legge 190/2012. La pubblicazione delle informazioni relative ai procedimenti amministrativi, nel sito internet camerale, costituisce il metodo fondamentale per il controllo da parte del cittadino e/o utente, delle decisioni nelle materie a rischio di corruzione disciplinate dal presente Piano. Il Responsabile della prevenzione della corruzione può comunque in qualsiasi momento: richiedere ai dipendenti che hanno istruito e/o adottato il provvedimento finale di dare per iscritto adeguata motivazione circa le circostanze di fatto e le ragione giuridiche che sottendono all adozione del provvedimento; verificare e chiedere delucidazioni per iscritto e verbalmente a tutti i dipendenti su comportamenti che possono integrare anche solo potenzialmente corruzione e illegalità. verificare la legittimità degli atti adottati; monitorare il rispetto dei termini previsti dalla legge o dai regolamenti per la conclusione dei procedimenti; monitorare i rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell'amministrazione;

procedere ad attività ispettive interne, volte a verificare la correttezza delle procedure svolte dagli uffici camerali, in aggiunta ai controlli già previsti dalla normativa vigente per le Camere di Commercio. Art. 5 Obblighi di trasparenza Fermo restando quanto stabilito nell'articolo 53 del decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165, nell'articolo 54 del codice dell'amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005 n. 82, nell'articolo 21 della legge 18 giugno 2009 n. 69 e nell'articolo 11 del decreto legislativo 27 ottobre 2008 n. 150, la Camera di Commercio di Brescia assicura i livelli essenziali delle prestazioni di trasparenza con particolare riferimento ai procedimenti di: a) autorizzazione o concessione; b) scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di selezione prescelta ai sensi del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163; c) concessione ed erogazioni di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati; d) concorsi e prove selettive per l'assunzione del personale e progressioni di carriera di cui all'articolo 24 del citato decreto legislativo n. 150 del 2009. Art. 6 Rotazione degli incarichi Il Responsabile della prevenzione della corruzione concorda con i Responsabili di servizio la rotazione, ove possibile, dei dipendenti coinvolti nell istruttoria o nel rilascio dei provvedimenti di cui all art. 3. Art. 7 Relazione dell attività svolta Il Responsabile della prevenzione della corruzione entro il 15 dicembre di ogni anno pubblica nel sito internet nella sezione Trasparenza una relazione recante i risultati dell attività svolta e contestualmente la trasmette alla Giunta Camerale. ART. 8 Recepimento dinamico della Legge n. 190/2012 Le norme del presente regolamento recepiscono dinamicamente i contenuti della Legge n. 190 del 2012 e verranno integrate sulla base del Piano nazionale anticorruzione, secondo i modelli standard definiti dal Dipartimento Funzione Pubblica. IL SEGRETARIO GENERALE (dr Massimo Ziletti) IL PRESIDENTE (dr Francesco Bettoni)