Responsabile per la trasparenza e piano triennale per la prevenzione della corruzione. a cura di prof. avv. Pierluigi Mantini
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1 Responsabile per la trasparenza e piano triennale per la prevenzione della corruzione a cura di prof. avv. Pierluigi Mantini
2 Principali novità d. lgs. 97/2016 disciplina le funzioni dei diversi soggetti chiamati a svolgere un ruolo di prevenzione della corruzione all interno delle amministrazioni pubbliche (l organo di indirizzo, il responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza e l organismo indipendente di valutazione) precisa la predisposizione ed adozione del piano per enti locali e per amministrazioni di piccole dimensioni precisa le ipotesi di responsabilità ed esenzione da responsabilità del RPC prevede una misura a tutela del responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza per eventuali misure discriminatorie per motivi collegati allo svolgimento delle sue funzioni 2
3 I soggetti autorità di indirizzo politico responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT) referenti per la prevenzione (eventuale) O.I.V. e gli altri organismi di controllo interno ufficio procedimenti disciplinari dipendenti dell amministrazione collaboratori a qualsiasi titolo dell amministrazione 3
4 Responsabile prevenzione corruzione e trasparenza Criteri di scelta Posizione di indipendenza e di autonomia dall organo di indirizzo Supporto conoscitivo e operativo al RPCT Poteri di interlocuzione e controllo Responsabilità 4
5 art. 1, comma 7, l. n. 190/12 ante e post d. lgs. 97/2016 A tal fine, l'organo di indirizzo politico individua, di norma tra i dirigenti amministrativi di ruolo di prima fascia in servizio, il responsabile della prevenzione della corruzione. Negli enti locali, il responsabile della prevenzione della corruzione è individuato, di norma, nel segretario, salva diversa e motivata determinazione. L'organo di indirizzo individua, di norma tra i dirigenti DI RUOLO in servizio, il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, disponendo le eventuali modifiche organizzative necessarie per assicurare funzioni e poteri idonei per lo svolgimento dell incarico con piena autonomia ed effettività. Negli enti locali, il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza è individuato, di norma, nel segretario o nel dirigente apicale, salva diversa e motivata determinazione. Nelle unioni di comuni, può essere nominato un unico responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza 5
6 I compiti del responsabile della prevenzione introdotti con il d. lgs 97/2016 Il responsabile della prevenzione: segnala all'organo di indirizzo e all'organismo indipendente di valutazione le disfunzioni inerenti all attuazione delle misure in materia di prevenzione della corruzione e di trasparenza; indica agli uffici competenti all'esercizio dell'azione disciplinare i nominativi dei dipendenti che non hanno attuato correttamente le misure in materia di prevenzione della corruzione e di trasparenza 6
7 Tali funzioni si aggiungono a quelle già elencate al comma 10: a) verifica dell'efficace attuazione del piano e della sua idoneità; b) propone la modifica del Piano quando sono accertate significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengono mutamenti nell'organizzazione o nell'attività dell'amministrazione; c) verifica, d'intesa con il dirigente competente, l'effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione; d) individua il personale da inserire nei programmi di formazione di cui al comma 11. 7
8 Il piano nazionale anticorruzione Gli enti si devono adeguare per il triennio 2017/2019 tenuto di conto del decreto legislativo n.97/2016(trasparenza) e del decreto legislativo n.50/2016(codice degli appalti) e del decreto legislativo 175/2016 (societa controllate/ partecipate) Il PNA è atto generale di indirizzo per le PA e per gli enti di diritto privato in controllo pubblico che adottano i PTPC,ovvero le misure integrative di quelle adottate ai sensi del decreto legislativo n.231/2001 8
9 Il Piano di prevenzione della corruzione (art. 10 d.lgs. 97/2016) Si prevede la soppressione dell'obbligo per le PA di redigere il programma triennale per la trasparenza e si prevede che ogni amministrazione indichi in una apposita Sezione del Piano Triennale di prevenzione, i responsabili della trasmissione e della pubblicazione dei documenti, delle informazioni e dei dati. Il necessario collegamento con il Piano della performance: la promozione di maggiori livelli di trasparenza costituisce un obiettivo strategico di ogni amministrazione, che deve tradursi nella definizione di obiettivi organizzativi ed individuali 9
10 Principali caratteristiche del Piano di prevenzione della corruzione Prevede meccanismi di formazione, adozione e controllo delle decisioni, nell'ambito delle attività individuate a rischio corruzione idonee a prevenirlo; Monitora i rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinita sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e dipendenti dell'amministrazione; Individua specifici obblighi di trasparenza ulteriori a quelli imposti per legge 10
11 Termini e modalità di adozione del Piano di prevenzione L'organo di indirizzo politico), su proposta del responsabile, adotta entro il 31 gennaio di ogni anno, il piano triennale di prevenzione della corruzione, curandone la trasmissione all'anac L'attività di elaborazione del Piano non può essere affidata a soggetti esterni rispetto all'amministrazione interessata Le prescrizioni del Piano devono essere coerenti con quanto disposto nelle linee guida del Piano Nazionale anti- corruzione approvato da ANAC. 11
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