REGIONE LAZIO Parco Regionale dei Castelli Romani Deliberazione del Consiglio Direttivo



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Prot. n.... del... REGIONE LAZIO Parco Regionale dei Castelli Romani Deliberazione del Consiglio Direttivo Originale Anno 2007 Oggetto: Adozione Green Public Procurement (GPP) Atto n. 27 del 7.08.2007 Il giorno sette del mese di agosto dell anno 2007 alle ore 16,00, presso la sede del Parco Regionale dei Castelli Romani Via Cesare Battisti 5, 00040 Rocca di Papa (Rm), il Consiglio Direttivo dell Ente con la presenza di: Peduto Gianluigi Presidente x Astolfi Emiliano Consigliere x Capponi Aldo Consigliere a Lungarini Carlo Consigliere x Medici Franco Consigliere x Moroni Massimo Consigliere x Trombetta Giancarlo Vice Presidente x e con la presenza del Direttore Roberto Sinibaldi, con funzioni di Segretario. VISTA la Legge 6 dicembre 1991, n. 394, Legge quadro sulle aree protette ; VISTA la Legge, 9 dicembre 1998, n. 426, Nuovi interventi in campo ambientale ; VISTA la Legge Regionale n. 2 del 13 gennaio 1984 Istituzione Parco Regionale dei Castelli Romani ; VISTA la Legge Regionale n. 29/97 Norme in materia di Aree Naturali Protette e successive modificazioni ; VISTA la Legge Regionale n. 25/2001 Norme in materia di programmazione, bilancio e contabilità della Regione Lazio e successive modificazioni ed integrazioni; VISTA la Deliberazione del Commissario Straordinario n. 46 del 10.10.2006 Adozione Bilancio di Previsione 2007 ; 1

VISTO l art. n. 11 della Legge Regionale n. 28 del 28 dicembre 2006 che approva il Bilancio di previsione dell Ente per l esercizio finanziario 2007; PREMESSO CHE: Il green public procurement (GPP) è lo strumento che serve a rendere verdi gli acquisti pubblici adottando criteri ambientali nelle procedure d acquisto degli enti locali e della Pubblica Amministrazione, permettendo così di sostituire i prodotti e i servizi esistenti con altri a minore impatto sull ambiente capaci di: ridurre l uso delle risorse naturali; sostituire le fonti energetiche non rinnovabili con quelle rinnovabili; ridurre la produzione di rifiuti, le emissioni dei gas climalteranti e le emissioni inquinanti, i pericoli ed i rischi ambientali. Il VI Programma d Azione per l Ambiente dell Unione Europea prevede, quale approccio strategico per il conseguimento degli obiettivi ambientali, sotto il titolo 2.3 - Indurre il mercato a lavorare per l ambiente, incentivi economici per i prodotti ecologici, la promozione di una domanda verde mediante una migliore informazione ai consumatori, lo sviluppo di una base oggettiva per una politica verde di approvvigionamenti pubblici e l incoraggiamento di una progettazione più ecologica dei prodotti. La Decisione istitutiva del medesimo programma (n. 1600/2002/CE del 22.7.2002) stabilisce, all art. 3.6, che è necessario promuovere una politica di appalti pubblici «verdi» che consenta di tener conto delle caratteristiche ambientali e di integrare eventualmente nelle procedure di appalto considerazioni inerenti al ciclo di vita. Il Libro Verde sulla Politica Integrata relativa ai Prodotti (2001) sostiene la necessità di prendere iniziative sistematiche di sensibilizzazione presso le amministrazioni responsabili degli appalti pubblici visto che in generale, gli acquirenti pubblici non dispongono di sufficienti informazioni specifiche riguardo alle caratteristiche ambientali che dovrebbero cercare nei prodotti. Attraverso il Libro Verde, la Commissione Europea assegna grande importanza al cosiddetto Green Public Procurement (GPP), quale strumento necessario a riorientare gli acquisti della Pubblica Amministrazione e i modelli di consumo dei cittadini verso beni e servizi con minore utilizzo di materiali. Tale obiettivo è anche esplicitamente individuato nel documento di Strategia d Azione Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile in Italia approvato dal CIPE nell agosto 2002, che fissa l obiettivo italiano di GPP al 30% degli acquisti pubblici, entro il 2006. L art. 6 della versione consolidata del Trattato che istituisce la Comunità Europea (G.U.C.E. C 325 del 24 dicembre 2002) afferma che le esigenze connesse con la tutela dell ambiente devono essere integrate nella definizione e nell attuazione delle politiche ed azioni comunitarie di cui all art. 3, in particolare nella prospettiva di promuovere lo sviluppo sostenibile. Tra gli strumenti indicati nella Comunicazione della Commissione Europea sulla Politica Integrata di Prodotto, COM 2003/302, per migliorare le caratteristiche ambientali dei beni e dei servizi, occupa un ruolo importante il GPP. Il GPP può giocare un ruolo fondamentale dal lato della domanda, per sostenere la produzione di beni e servizi ambientalmente preferibili e fungere da traino nel processo di orientamento delle scelte di consumo in chiave sostenibile. 2

Nella Comunicazione della Commissione Europea Sul diritto comunitario degli appalti pubblici e le possibilità di integrare considerazioni di carattere ambientale negli appalti pubblici, COM 2001/274 del 4 luglio 2001, si chiarisce come la legislazione vigente permetta già oggi di tenere conto degli aspetti ambientali nelle procedure di acquisto degli enti pubblici; in particolare si afferma che se impongono requisiti relativi alla protezione ambientale più severi di quelli prescritti dalle norme o dalle leggi, gli enti aggiudicatori possono ispirarsi ai criteri per l assegnazione dei marchi ecologici nel definire le specifiche tecniche in materia ambientale. La Decisione n. 1600/2002/CE del 22 luglio 2002 che istituisce il Sesto Programma Comunitario di Azione Ambientale, stabilisce all art. 3.6 che è necessario promuovere una politica di appalti pubblici «verdi» che consenta di tener conto delle caratteristiche ambientali e di integrare eventualmente nelle procedure di appalto considerazioni inerenti al ciclo di vita. Il Regolamento CE 1980/2000 relativo al sistema comunitario di assegnazione di un marchio volontario di qualità ecologica, stabilisce all art. 10 che per incoraggiare l uso di prodotti contrassegnati dal marchio di qualità ecologica, la Commissione e le altre istituzioni della Comunità nonché le altre autorità pubbliche nazionali dovrebbero, fatto salvo il diritto comunitario, dare l esempio quando stabiliscono i propri requisiti per prodotti. La Corte di Giustizia Europea, nella causa C513/99, con sentenza del 17 settembre 2002, ha stabilito che il principio della parità di trattamento non osta a che siano presi in considerazione nell appalto criteri collegati alla tutela dell ambiente, per il solo fatto che esistono poche imprese che hanno la possibilità di offrire un materiale che soddisfi i detti criteri. A livello nazionale il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica ha auspicato che la pubblica amministrazione si impegni a istituzionalizzare l'integrazione degli aspetti ambientali nelle procedure di acquisto ponendo l obiettivo di modifica dei capitolati di acquisto di beni e servizi, inserendo i requisiti ambientali senza contravvenire alle norme comunitarie (Deliberazione n. 57/2002 del CIPE su Strategia d'azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia ). Le Direttive Europee 2004/17/CE e 2004/17/CE, il Manuale Acquistare Verde! della Commissione Europea (SEC(2004) 1050 del 18 Agosto 2004) ed il Decreto Legislativo 12 aprile 2006, n. 163 "Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE" hanno chiarito le opportunità e modalità di utilizzo dei criteri di preferibilità ambientale negli appalti pubblici. Il D. Lgs. n. 22/97, noto come Decreto Ronchi, stabilisce che le autorità competenti adottino iniziative dirette a favorire, in via prioritaria, la prevenzione e la riduzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti anche mediante: la determinazione di condizioni di appalto che valorizzino la capacità e le competenze tecniche in materia di prevenzione della produzione dei rifiuti (art. 3) e che prevedano l impiego dei materiali recuperati dai rifiuti al fine di favorire il mercato dei materiali medesimi (art.4). Il suddetto D. Lgs. 22/97, art. 19 comma 4, con il decreto attuativo 203/2003, richiede che gli uffici pubblici e le società a prevalente capitale pubblico coprano il fabbisogno annuale di manufatti e beni con una quota di prodotti ottenuti da materiale riciclato nella misura non inferiore al 30% del fabbisogno medesimo. La Legge 9 gennaio 1991, n. 10 Norme per l'attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia istituisce all art. 19 la figura del tecnico responsabile per la conservazione e l'uso razionale dell'energia e il Decreto ministeriale 27 marzo 1998 Mobilità sostenibile nelle aree urbane, all art. 3.1, quella del responsabile della mobilità aziendale. 3

Il medesimo decreto sulla mobilità sostenibile dispone l obbligo per le Pubbliche Amministrazioni di prevedere una quota del 50% di veicoli a minimo impatto ambientale nel rinnovo annuale del proprio parco auto veicolare entro il 31 dicembre 2003. La Commissione Europea nell ambito della Piano d Azione per la Diffusione delle Tecnologie ambientali ETAP ha elaborato delle apposite Linee Guida Guidelines for Member States to set up Action Plans on Green Public Procurement (GPP), EU Commission, DG Environment, Directorate G Sustainable development and Integration, ENV.G2 Industry and Implementation, 2005, per la predisposizione di Piani d Azione Nazionali per gli Acquisti Verdi da parte degli Stati Membri. Il Consiglio europeo, nel suo documento, Riesame della strategia europea in materia di sviluppo sostenibile (DOC 10917/06 del 9/6/2006), colloca l obiettivo generale del Consumo e produzione sostenibili tra le sette sfide principali che dovrebbero contrastare le tendenze al peggioramento ambientale e afferma lucidamente che In questo contesto la Commissione proporrà entro il 2007 un piano d'azione dell'ue per il consumo e la produzione sostenibili, il quale dovrebbe contribuire ad individuare e superare gli ostacoli che si frappongono alla sostenibilità del consumo e della produzione, ad assicurare una maggiore coerenza fra i vari settori politici collegati a questa tematica, a sensibilizzare i cittadini e a modificare le abitudini di consumo insostenibili. La Commissione e gli Stati membri svilupperanno un processo strutturato per la messa in comune delle migliori prassi e dell'esperienza in materia di ecologizzazione delle commesse pubbliche, tenuto conto delle potenzialità per promuoverla a livello locale e regionale. La Legge Finanziaria 296 del 27 Dicembre 2006 ha previsto, all articolo 1 commi 1126, 1127 e 1128, l elaborazione di un Piano d azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione CONSIDERATO CHE Per contribuire alla diffusione di una cultura ambientale negli acquisti della Pubblica Amministrazione e nella promozione dei sistemi di etichettatura ecologica dei prodotti/servizi (es. Ecolabel Europeo), è necessario introdurre anche in Italia un sistema di Green Public Procurement. Il settore pubblico, infatti, può: a. ridurre in maniera significativa gli impatti ambientali, acquistando prodotti e servizi verdi, grazie alla consistenza degli acquisti che a livello europeo costituiscono circa il 14% del PIL e a livello nazionale circa il 17% del PIL; b. accrescere la disponibilità e la competitività dei prodotti e servizi più verdi sul mercato e contribuire alla diffusione delle tecnologie ambientali; c. influenzare il comportamento dei cittadini privati, ma soprattutto delle istituzioni private e delle imprese, e spingerli verso acquisti più sostenibili; d. utilizzare il GPP come strumento operativo per il raggiungimento di obiettivi di miglioramento ambientale nelle politiche settoriali. Il Parco dei Castelli Romani intende promuovere politiche finalizzate all incentivazione degli acquisti a basso impatto ambientale da realizzarsi a favore dei soggetti istituzionali e le associazioni che fanno parte del tessuto socio-economico del territorio. CONSIDERATO che il presente atto non presuppone impegno economico; PRESO ATTO del parere favorevole del: Direttore Roberto Sinibaldi, per quanto concerne la regolarità tecnico-amministrativa; 4

A VOTI unanimi palesemente resi ai sensi di legge DELIBERA di perseguire i seguenti obiettivi: 1. limitare, sostituire o eliminare progressivamente l'acquisto di prodotti tossici, pericolosi, difficilmente smaltibili o comunque a significativo impatto ambientale; 2. preferire prodotti/servizi a più lunga durata, facilmente smontabili e riparabili, ad alta efficienza energetica, ottenuti con materiali riciclati/riciclabili, recuperati o da materie prime rinnovabili, e che minimizzano la produzione di rifiuti; 3. promuovere nelle proprie scelte di acquisto la diffusione di tecnologie ecologicamente compatibili, tecniche di bio-edilizia, sistemi di produzione a ridotto impatto ambientale e sistemi pubblici di etichettatura ecologica dei prodotti (es. Regolamento CE 1980/2000) che tengono conto dell'intero ciclo di vita dei prodotti/servizi che si intende acquistare; 4. inserire nei criteri di aggiudicazione elementi ambientali che comportino un vantaggio economico all'amministrazione, valutato tenendo conto dei costi sostenuti lungo l'intero ciclo di utilizzo del prodotto/servizio. Al fine di perseguire gli obiettivi sopra esposti l ente parco si impegna, compatibilmente con le specificità locali, le esigenze particolari e la normativa di settore (sia di regime di diritto pubblico che privato), a: a. recepire il modello del Green Public Procurement (GPP) quale strumento di orientamento degli acquisti secondo i criteri della sostenibilità ambientale, al fine del raggiungimento di un obiettivo pari ad almeno il 30% degli acquisti; b. inserire nelle procedure di acquisto di beni e servizi i criteri ambientali contenuti nella sezione operativa del Manuale GPPnet; c. verificare la possibilità di inserire la certificazione ambientale EMAS (Regolamento CE 761/01) o ISO 14001 come mezzo di prova per valutare la capacità tecnica di un impresa a realizzare l'appalto con requisiti ambientali; d. verificare la possibilità di predisporre procedure interne di qualificazione anche ambientale dei propri fornitori; e. tenere conto e ridurre il previsto impatto ambientale nell organizzazione di eventi e convegni; f. promuovere le buone prassi di acquisti pubblici ecologici anche verso le organizzazioni sul territorio di competenza; g. di adottare una Politica di Acquisti Pubblici Verdi (Green Public Procurement) con l obiettivo di promuovere attraverso le proprie scelte di acquisto la diffusione di tecnologie ecologicamente compatibili; limitare, sostituire o eliminare progressivamente l'acquisto di prodotti tossici, pericolosi o comunque a significativo impatto ambientale; preferire prodotti/servizi a più lunga durata, facilmente smontabili e riparabili, ad alta efficienza energetica, ottenuti con materiali riciclati/riciclabili, recuperati o da materie prime rinnovabili, e che minimizzano la produzione di rifiuti; h. di definire un Piano d Azione per il GPP che valuti come razionalizzare i fabbisogni dell ente e che definisca le azioni, le priorità e i tempi per l individuazione e per 5

l acquisizione di prodotti e servizi a impatto ambientale; i. di disporre in via prioritaria un attività di formazione e sensibilizzazione all interno dell ente che garantisca la condivisione della Politica di Acquisti Pubblici Verdi e l individuazione dei soggetti responsabili per la comunicazione di suddetta Politica a terzi e per l attuazione del Piano d Azione. - Di inviare il presente atto alla Regione Lazio Direzione Ambiente e Protezione Cooperazione tra i Popoli, ai sensi della D.G.R. n.1160/2001. ******************** 6

Pareri: Il Dirigente tecnico o del Funzionario responsabile per quanto concerne la regolarità tecnica esprime parere Favorevole Il Dirigente Amministrativo o del Funzionario responsabile per quanto concerne la regolarità tecnico-contabile esprime parere Favorevole Il sottoscritto responsabile del servizio finanziario, ATTESTA Ai sensi dell art. 55 L.R. 25/2001 La copertura della complessiva spesa di Euro (0) sul cap. Competenza ( ) Il responsabile di Ragioneria,... Letto, approvato e sottoscritto IL DIRETTORE ( Roberto Sinibaldi) IL PRESIDENTE (Ing. Gianluigi Peduto) CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE Copia del presente verbale è stata affissa all Albo dal... al... l addetto... Il presente atto è formato da n. 7 pagine ed è conforme all originale Il Direttore ( Roberto Sinibaldi ) 7