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Lettura al cruscotto statistico Umbria 1 Trimestre 2013

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LETTURA AL CRUSCOTTO STATISTICO Regione Umbria 1. L andamento degli addetti delle imprese umbre al 31 dicembre 2012 2. L analisi congiunturale del primo trimestre 2013 2.1 Il saldo tra iscrizioni e cessazioni 2.2 L andamento delle iscrizioni nei diversi comparti produttivi 2.3 L andamento delle cessazioni nei diversi comparti produttivi 2.4 Iscrizioni di imprese femminili, giovanili e straniere 2.5 Scioglimenti, liquidazioni e procedure concorsuali 2.6 Apertura e chiusura delle unità locali 2.7 Apertura e chiusura delle unità locali di imprese del territorio 2,8 La variazione degli addetti nelle imprese compresenti 19

1. L andamento degli addetti delle imprese umbre al 31 dicembre 2012 20 Sul campione di 58.705 imprese attive in Umbria di cui è disponibile il dato relativo agli addetti totali 1 (pari a quasi il 71% del totale imprese attive classificate), si registrano al 31 dicembre 2012, 239.067 addetti, di cui il 72,5% rappresentato da dipendenti e il 27,5% da indipendenti. Il confronto tra il dato complessivo del quarto trimestre 2012 rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente, mostra una contrazione degli addetti dell 1,5%, determinato da una riduzione dell 1,7% dei dipendenti e dello 0,8% degli indipendenti. Le società di capitali che in questo campione rappresentano il 12,5% delle imprese, assorbono quasi il 42% degli occupati e addirittura il 54% dei dipendenti. Per altro, in questo tipo di società, oltre il 97% degli addetti è dipendente. Gli indipendenti sono invece circa il 64% del totale nelle imprese individuali, e il 41% nelle società di persone. La dimensione media delle imprese del campione è di circa 4,1 addetti ( dipendenti più indipendenti ). Quella delle sole società di capitale è di 13,3 addetti. Le imprese individuali hanno un valore medio di 1,7 unità. Il Manifatturiero assorbe la maggior parte degli addetti (quasi il 27% del totale), seguito dal Commercio (22% circa); decisamente inferiore il peso occupazionale degli altri comparti, a partire dalle Costruzioni che arriva a poco più del 12%. L occupazione diminuisce in tutti i comparti, con un picco del 9% in Assicurazione e credito e del 6,4% nelle Costruzioni; fanno eccezioni le Costruzioni e i Servizi alle imprese ove si osserva un miglioramento di quasi un punto percentuale e soprattutto il Turismo con un incremento occupazionale di oltre il 4%. 1 I dati relativi agli addetti sono di fonte INPS. Essi rilevano gli addetti delle imprese registrate attive nel territorio di riferimento, non gli addetti effettivamente impiegati al suo interno. Rappresentano, quindi, solo una proxi dell occupazione nel territorio, descrivendo più precisamente l occupazione assorbita dalle aziende di tale territorio a prescindere dal luogo in cui è impiegata-

2. L analisi congiunturale del primo trimestre 2013 2.1 Il saldo tra iscrizioni e cessazioni Il primo trimestre del 2013 mostra un forte indebolimento della spinta imprenditoriale in Umbria; le cessazioni d impresa sono state circa il 50% in più delle nuove iscrizioni. L impoverimento del tessuto aziendale umbro è aggravato dalle imprese entrate in liquidazione o fallimento o altra procedura concorsuale; sono state 469, pari a circa il 30% delle nuove iscritte. Il saldo tra entrate e uscite non è sostanzialmente modificato dalla dinamica delle unità locali, poiché il numero di quelle aperte è superiore al numero di quelle chiuse solo di poche unità. Il maggior numero delle cessazioni rispetto alle nuove iscrizioni si riscontra anche a livello nazionale, ma con un differenziale negativo proporzionalmente inferiore. Rispetto al primo trimestre 2012, il risultato osservato è determinato non tanto da un picco delle chiusure, quanto da una forte caduta delle iscrizioni. Infatti, il numero delle cessazioni è aumentato in maniera molto contenuta, e sono addirittura diminuite le liquidazioni e i fallimenti e le procedure concorsuali; le 21

nuove iscrizioni sono invece diminuite del 13% (mentre a livello nazionale dell 1,4%). La negatività del dato è attenuata dal fatto che per le sole società di capitali, il saldo tra le iscrizioni e le cessazioni rimane positivo (nonostante, rispetto al primo trimestre 2012, le seconde siano aumentate più delle prime. Risulta, quindi, abbastanza evidente come il processo di uscita dal mercato riguardi prevalentemente le aziende più piccole e semplificate. Il saldo negativo più elevato si osserva, infatti, nel caso delle imprese individuali (con una contrazione del 17% delle iscrizioni rispetto allo stesso trimestre del 2012). Un secondo aspetto positivo da rilevare è la forte diminuzione sempre rispetto al primo trimestre 2012, delle aziende entrate in scioglimento o liquidazione volontaria (-18%) e dell avvio di fallimento o di concordati (-45%). Se questo dato troverà conferma anche nei prossimi trimestri, si potrà prefigurare un miglioramento della tenuta delle imprese pur nella difficilissima dinamica finanziaria e di mercato in atto ormai da più di 18 mesi. 2.2 L andamento delle iscrizioni nei diversi comparti produttivi Come sempre, il Commercio registra la netta maggioranza delle iscrizioni (circa il 30% del totale nel caso del primo trimestre 2013); seguono con valori tra il 14 e il 12% le Costruzioni, i Servizi alle imprese, l Agricoltura. Rispetto al primo trimestre 2012, tutti i principali comparti subiscono una diminuzione delle iscrizioni, particolarmente forti nei Servizi alle imprese (-27%), nelle costruzioni (-25,6%) e nell Agricoltura (-20%). In tutti i comparti e in questi 22

tre in modo particolare, i risultati sono largamente peggiori di quelli osservati complessivamente a livello nazionale. 2.3 L andamento delle cessazioni nei diversi comparti produttivi Anche nel caso delle cessazioni, il Commercio si conferma il comparto con il maggior numero di casi con circa il 27% del totale delle cessazioni di imprese classificate; segue il comparto delle Costruzioni con circa il 20% del totale; poi, l Agricoltura con il 16% circa. Rispetto al primo trimestre 2012, colpisce il picco di cessazioni nel Turismo (in aumento di quasi il 23%); negli altri principali comparti gli aumenti sono molto più contenuti; le cessazioni diminuiscono nel comparto Assicurazione e credito, nel Manifatturiero e in Agricoltura e nei Trasporti e spedizioni. In tutti i comparti, il numero delle cessazioni è superiore a quello delle iscrizioni. 2.4 Iscrizioni di imprese femminili, giovanili e straniere Anche nel primo trimestre 2013, l imprenditoria femminile e quella giovanile mantengono notevole peso sul totale delle iscrizioni. Circa il 30% delle nuove iscritte sono imprese femminili ; analogo il rilievo di quelle 23

giovanili. Il numero delle prime è, inoltre in crescita sia pur leggera, rispetto al primo trimestre 2012. L andamento delle imprese straniere risulta meno dinamico, con un valore nel trimestre in oggetto pari a meno del 13% del totale delle nuove iscritte e inferiore di quasi il 20% rispetto a quelle osservate nello stesso trimestre dello scorso anno. Per tutte le tipologie di imprese considerate, l andamento osservato in Umbria è peggiore di quello a livello nazionale, dove si hanno incrementi consistenti delle iscrizioni di imprese sia giovanili che soprattutto femminili e una contrazione molto modesta di quelle straniere. 24 2.5 Scioglimenti, liquidazioni e procedure concorsuali Come accennato all inizio, l apertura degli scioglimenti e liquidazioni volontarie sono piuttosto numerose in valore assoluto (419), ma in netta contrazione rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno (-17%); un miglioramento anche più pronunciato di quello osservato a livello nazionale (dove le liquidazioni sono diminuite di poco più dell 11%. La riduzione degli scioglimenti e liquidazioni è risultata proporzionalmente maggiore tra le società di capitali. Il maggior numero degli scioglimenti e liquidazioni riguarda le aziende dei Servizi alle imprese, immediatamente seguite da quelle del Commercio (che però hanno un peso sul totale nettamente maggiore). Relativamente meno frequenti nel comparto Agricoltura, dove per altro, diminuiscono di quasi il 50% rispetto al primo trimestre 2012.

Anche il numero delle procedure concorsuali in questo trimestre è nettamente inferiore a quello dello stesso trimestre dello scorso anno (-50% per i fallimenti e -9% per i concordati). Il risultato è nettamente migliore di quello medio nazionale che segnala una diminuzione dei fallimenti solo del 2% e un aumento dei concordati addirittura di oltre il 43%. Circa un terzo dei fallimenti riguarda imprese di Costruzioni; per quanto riguarda i concordati, invece, il 70% è registrato tra le imprese del Manifatturiero. 25

2.6 Apertura e chiusura delle unità locali Il saldo tra le unità locali aperte nella regione Umbria nel primo trimestre del 2013 e quelle chiuse nello stesso periodo è positivo per 14 unità (circa il 3% del totale delle aperture). Un dato comunque migliore di quello nazionale, in cui le chiusure sono più numerose di circa 700 unità rispetto alle aperture. Come naturale, gran parte delle aperture e chiusure di unità locali riguardano imprese registrate nella stessa provincia dove è costituita o operava l unità locale. Si osserva, però, un saldo positivo piuttosto elevato nel caso delle unità locali costituite in Umbria da imprese del Nord o del Sud. 2.7 Apertura e chiusura delle unità locali di imprese del territorio In termini di unità locali attive, le imprese umbre mostrano nel primo trimestre 2013 un certo rallentamento, con un numero di chiusure superiore alle aperture, sia pur di poche decine. Per le unità locali collocate nella stessa provincia della impresa controllante, si osserva un saldo negativo particolarmente rilevante; saldi positivi significativi si hanno per le unità locali collocate nella provincia diversa da quella ove l impresa controllante è registrata. 26

2.8 La variazione degli addetti nelle imprese compresenti È stato considerato un campione di 55.499 imprese attive in Umbria sia nel quarto trimestre 2012 che nello stesso trimestre dell anno precedente. Questo campione corrisponde al 67% del totale delle imprese attive classificate alla fine del 2012. Rispetto al quarto trimestre del 2011, le imprese hanno ridotto i loro addetti dello 0,6%. A livello nazionale, un analogo campione costituito dalle stesse imprese operanti nei due periodi temporali considerati mostra una occupazione sostanzialmente stabile. Considerato l andamento ben peggiore dell occupazione, il fatto che le imprese rimaste in attività tra fine 2011 e fine 2012 abbiano mantenuto quasi stabile la propria occupazione implica che la maggior parte della contrazione occupazionale sia determinata dal fatto che i posti di lavoro persi a causa della chiusura di attività produttive trova compensazione solo parziale nella nuova occupazione attivata dalle imprese nuove iscritte Una perdita occupazionale particolarmente accentuata si osserva nel sottoinsieme delle imprese di Costruzioni con un -4,7%; sopra l 1% le diminuzioni delle imprese dell Agricoltura e del Manifatturiero. Il Turismo, i Servizi alle imprese e il Commercio registrano, invece, un incremento occupazionale rispettivamente dell 1,8%, dell 1,7% e dello 0,7%. Ancora più consistente l aumento del 2,7% osservato nell ambito di Assicurazione e credito. Tutta la perdita di occupazione si rileva tra le micro imprese (-2,8% tra i due trimestri considerati); tra le grandi imprese, l occupazione addirittura aumenta di quasi il 4%. In generale, l andamento dell occupazione è positivamente correlato con la dimensione aziendale. Questo risultato (per altro, del tutto in linea con quello medio nazionale) evidenzia la divaricazione esistente tra le micro-aziende, sempre più deboli e meno in grado di assorbire occupazione e le medie e grandi aziende che mostrano ancora capacità di crescita e una buona domanda di lavoro. 27

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