INDAGINE CONGIUNTURALE SULLE IMPRESE MANIFATTURIERE DELL UMBRIA
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1 II TRIMESTRE 2015 I TRIMESTRE 2016
2 INDAGINE CONGIUNTURALE SULLE IMPRESE MANIFATTURIERE DELL UMBRIA I TRIMESTRE 2016 Per l industria manifatturiera umbra il 2015 si era chiuso mostrando incoraggianti segnali di vitalità con risultati positivi sia per quanto riguarda la produzione che il volume di affari conseguito. In particolare negli ultimi tre trimestri del 2015 le imprese manifatturiere umbre avevano evidenziato andamenti favorevoli per quanto riguarda la produzione facendo presagire una definitiva inversione del ciclo negativo in atto da diversi anni. I risultati del primo trimestre 2016 sembrano invece mettere in discussione il consolidamento di una svolta che sembrava finalmente destinata a portare un deciso miglioramento del clima economico sperimentato dal sistema produttivo regionale. Questo in sintesi il giudizio d insieme che si ricava dall esame dei risultati dell indagine congiunturale realizzata da Unioncamere Umbria su un campione di circa 300 imprese, articolato in tre classi dimensionali e in 8 settori di attività. Produzione L andamento della produzione registra una contrazione dell 1,4% rispetto al IV trimestre 2015, che ha interessato in modo particolare il comparto della moda ( 4,8%), le altre industrie ( 4,4%) e le industrie elettriche ( 2,4%). L indicazione trova conferma dalle comunicazioni di tipo qualitativo in cui prevale nettamente la quota di coloro che hanno segnalato una diminuzione della produzione (44%) rispetto a quelli che hanno evidenziato una crescita (33%). Per una interpretazione più completa di questo risultato è utile considerare i dati relativi alla produzione industriale nazionale del mese di marzo diffusi di recente dall Istat che ha calcolato, nella media dei primi tre mesi dell anno, un incremento della produzione dello 0,7% rispetto al precedente trimestre. In Umbria, rispetto al corrispondente trimestre del 2015, la produzione segna al contrario un leggero incremento (+0,7%) grazie al buon andamento di tutti i settori produttivi esclusi la moda ( 2,4%) e le altre industrie ( 4,7%). In questo caso le segnalazioni qualitative degli imprenditori intervistati mostrano una sostanziale parità tra quelle di aumento e quelle di diminuzione (38%). A livello nazionale l incremento stimato dall Istat è stato pari all 1,6% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Per quanto attiene alla classe dimensionale sono ancora una volta le imprese più piccole ad essere maggiormente penalizzate dal ciclo economico con arretramenti della produzione del 7,1% rispetto al IV trimestre 2015 e del 2,6% nei confronti del corrispondente periodo del Di segno positivo i risultati sia congiunturali che tendenziali delle imprese appartenenti alla classe addetti con variazioni rispettivamente del 2,1% e del 2,5%. Le imprese con 50 addetti e oltre registrano una leggera diminuzione ( 0,8%) rispetto al trimestre precedente mentre segnano una crescita dell 1,1% rispetto al I trimestre Fatturato Il fatturato totale fa registrare segnali negativi sia sul piano congiunturale ( 3,9%) che su quello tendenziale ( 0,3%). Per quanto riguarda il confronto con il trimestre precedente tutti i settori accusano pesanti arretramenti e tra questi spicca il comparto del legno con il valore maggiormente negativo ( 7,7%). Un quadro che trova conferma dalle indicazioni qualitative fornite dagli imprenditori con una quota del 42% 1
3 che segnala una riduzione del fatturato rispetto ad una percentuale del 35% che invece comunica una crescita. Decisamente migliore il quadro dei risultati che emerge dal confronto con il I trimestre 2015 con significativi incrementi per il legno (+5,2%), per la chimica (+4,3%), per i metalli (+4%) e per le industrie meccaniche (+3,8%) cui si contrappone un pesante segno negativo per le industrie elettriche ( 71,1%) e per le altre industrie ( 6,2%). In questo caso prevalgono le segnalazioni di aumento degli operatori (44%) su quelle di diminuzione (32%). Osservando i risultati articolati per classi dimensionali si nota che le variazioni percentuali congiunturali, tutte di segno negativo, sono più accentuate di quelle tendenziali ad eccezione delle imprese con 50 e più addetti che però fanno registrare in entrambi i casi sensibili contrazioni, rispettivamente dell 1,7% e del 2,5%. Anche scomponendo il fatturato tra la componente interna e quella estera si nota come tutti i risultati, congiunturali e tendenziali, mostrano il segno negativo. Rispetto al IV trimestre 2015 il fatturato interno fa registrare una variazione negativa del 4,4%, mentre evidenzia una situazione pressoché stabile nei confronti dell analogo periodo dell anno precedente. Il fatturato estero, che negli ultimi anni aveva mostrato una buona dinamica, accusa una battuta d arresto rispetto all ultimo trimestre del 2015 ( 1,5%) e al corrispondente trimestre del 2015 ( 0,25%). Da annotare la performance negativa delle imprese con 50 e più addetti che tradizionalmente sono maggiormente presenti sui mercati esteri con un arretramento congiunturale del 3% e tendenziale del 2,4%. Tra i settori di attività vanno sottolineati i buoni risultati del fatturato estero del comparto moda che accanto ad una crescita dell 8,8% rispetto al trimestre precedente fa segnare un incremento tendenziale del 2%. Fig UMBRIA: andamento di produzione, fatturato, ordinativi ed occupazione (distribuzione % delle risposte delle imprese) I trimestre 2016 su trimestre precedente 2
4 Ordini Anche gli ordini subiscono le conseguenze del rallentamento che ha contrassegnato le attività manifatturiere della regione nei primi tre mesi del In complesso hanno fatto risultare un decremento dello 0,7% rispetto all ultimo trimestre del 2015 coerentemente con le segnalazioni qualitative degli imprenditori intervistati di cui il 44% ha evidenziato una diminuzione a fronte di un 32% che invece ha indicato un aumento. Sostanzialmente immutato il trend rispetto allo stesso periodo del 2015 come si evince sia dai risultati quantitativi (+0,1%) che da quelli qualitativi (37% di segnalazioni di aumento e 34% di riduzione). L articolazione degli ordini tra interno ed estero mette in evidenza una netta differenza del trend che caratterizza le due componenti: da un lato gli ordini interni accusano riduzioni sia dal punto di vista congiunturale ( 1,5%) che tendenziale ( 0,2%) mentre quelli esteri si muovo in terreno positivo (rispettivamente +3,3% e +1,7%). Anche i giudizi qualitativi degli intervistati attestano queste diverse dinamiche tra le due diverse tipologie degli ordini. Focalizzando l attenzione sugli ordini esteri si osservano incrementi percentuali congiunturali particolarmente elevati per l industria chimica (+20%), per la moda (+10,6%) e per le industrie elettriche (+10,2%). Ma anche nel confronto con lo stesso trimestre del 2015 si riscontrano notevoli performances per la chimica (+5,7%), per l industria alimentare (+4,7%) e per le industrie del legno e del mobile (+4,4%). Occupazione Per quanto riguarda l occupazione i risultati mettono in evidenza una situazione di sostanziale stazionarietà (+0,1%) rispetto al trimestre precedente con variazioni che assumono valori significativi soltanto a livello settoriale dove, ad esempio, il settore chimico fa rilevare una crescita del 4,8%. Dal punto di vista tendenziale si registra una riduzione dell 1,2% che trova immediata conferma nelle segnalazioni degli imprenditori (14% dichiara una diminuzione cui si contrappone una quota dell 11% che indica un crescita). Fig UMBRIA: andamento di produzione, fatturato, ordinativi ed occupazione (distribuzione % delle risposte delle imprese) I trimestre 2016 su I trimestre
5 E altresì interessante osservare come il ridimensionamento dell occupazione registratosi nel corso dell anno sia da attribuire per gran parte alle imprese più grandi ( 2,1%) ma anche le altre due fasce dimensionali concorrono per la loro quota al calo degli occupati ( 1,2% quelle da 0 a 9 addetti e 02% quelle da 10 a 49 addetti). Dal punto di vista settoriale sono le altre industrie ( 6,7%) a subire, in termini percentuali, il calo maggiore, seguite dalle industrie alimentari ( 3%), mentre le industrie chimiche con il 6,5% e quelle meccaniche con il 5,3% sono i comparti con il miglior risultato ottenuto nel corso degli ultimi 12 mesi. Fig UMBRIA: andamento totale dei settori per produzione, fatturato, ordinativi e occupazione I trimestre 2016 (var. % rispetto al trimestre precedente e allo stesso trimestre dell anno precedente) Fig UMBRIA: andamento di produzione, fatturato, ordinativi ed occupazione per classe dimensionale I trimestre 2016 (var. % rispetto al trimestre precedente e allo stesso trimestre dell anno precedente) 4
6 Fig UMBRIA: andamento congiunturale per settore di produzione, fatturato, ordinativi e occupazione (var. % I trimestre 2016 su IV trimestre 2015). Fig UMBRIA: andamento tendenziale per settore di produzione, fatturato, ordinativi e occupazione (var. % I trimestre 2016 su I trimestre 2015). 5
7 Grado di utilizzo degli impianti Sulla base delle risposte fornite dalle imprese coinvolte nell indagine il grado di utilizzo degli impianti è pari al 58,7% rispetto al 64,3% dell ultimo trimestre del Questo indice sconta in modo particolare il basso livello delle piccole e piccolissime imprese (da 0 a 9 addetti) che si attesta al 56%, mentre quello delle imprese appartenenti alle classi dimensionali maggiori si aggira intorno al 71%. Settimane di produzione assicurata dal portafoglio ordini Il numero delle settimane di produzione assicurata dal portafogli ordini alla fine del primo trimestre 2016 è del 7,6% ed anche in questo caso il valore calcolato per le unità imprenditoriali di minori dimensioni (7,2) risulta nettamente più basso delle imprese da 10 a 49 addetti (8,8) e di quelle con 50 e più addetti (13,9). Previsioni per il II trimestre 2016 Le previsioni per il secondo trimestre 2016 fornite dagli imprenditori intervistati non sembrano far prevedere particolari cambiamenti del clima di fiducia rispetto all evoluzione della attuale congiuntura. Le ipotesi circa le possibili dinamiche della produzione, degli ordinativi interni e del fatturato sembrano preludere ad una situazione di sostanziale stazionarietà. Tuttavia tra le indicazioni spicca quella relativa agli ordinativi esteri per i quali oltre al metà degli imprenditori coinvolti nell indagine segnala un incremento per il trimestre successivo a fronte di una quota del 17% che si aspetta una diminuzione. Fig UMBRIA: previsioni di produzione, ordinativi, fatturato e occupazione (distribuzione % delle risposte delle imprese) I trimestre 2016 per il trimestre successivo 6
8 INDAGINE CONGIUNTURALE SULLE IMPRESE COMMERCIALI DELL UMBRIA I TRIMESTRE 2016 L indagine congiunturale relativa al primo trimestre 2016, realizzata su un campione di 150 imprese umbre operanti nel settore commerciale, mette in luce un ulteriore contrazione delle attività protraendo così un lungo periodo di crisi che da tempo sta attanagliando in modo particolare le imprese di minori dimensioni. Vendite Le vendite effettuate nei primi tre mesi dell anno hanno fatto registrare un calo del 6% rispetto al trimestre precedente e, contemporaneamente, oltre il 65% degli imprenditori intervistati hanno segnalato una diminuzione rispetto ad una quota del 14% che invece hanno comunicato un aumento. Anche dal punto di vista tendenziale il settore commerciale ha accusato una contrazione delle vendite pari al 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2015, un risultato che trova piena conferma nei giudizi qualitativi dei titolari delle imprese coinvolte nell indagine che, per una quota pari a due/terzi del totale, indicano una diminuzione. La riduzione delle vendite colpisce soprattutto il commercio al dettaglio di prodotti non alimentari, ma anche la grande distribuzione fa registrare evidenti difficoltà con variazioni negative congiunturali e tendenziali. Dall esame dei risultati per classi dimensionali emerge il consistente arretramento delle vendite ( 13,7%) rispetto al trimestre precedente delle aziende con 50 e più addetti che, nello stesso tempo, fanno registrare un forte incremento (+7,4%) nei confronti dello stesso periodo del Fig UMBRIA: andamento delle vendite per settore di attività I trim (var. % rispetto al trimestre precedente e allo stesso trimestre dell anno precedente) 7
9 Fig UMBRIA: andamento delle vendite in totale (distribuzione percentuale delle risposte delle imprese) I trim (rispetto al trimestre precedente e al I trimestre 2015) Fig UMBRIA: andamento delle vendite per classe dimensionale (distribuzione percentuale delle risposte delle imprese) I trim (rispetto al trimestre precedente e al I trimestre 2015) 8
10 Prezzo delle vendite Per il primo trimestre 2016 le imprese segnalano un aumento medio dei prezzi pari a +0,4% nei confronti dello stesso trimestre dello scorso anno, un incremento che supera quello dei due trimestri precedenti (+0,1% e +0,2%). Tale risultato è determinato essenzialmente dal commercio al dettaglio di prodotti non alimentari, mentre il valore calcolato per il commercio dei prodotti alimentari e per la grande distribuzione è pari allo 0,2%. I risultati per classe dimensionale evidenziano un incremento medio dello 0,4% per le imprese da 0 a 9 addetti e dello 0,6% per quelle con 50 e oltre addetti, cui si contrappone il dato negativo delle strutture medie con un 0,4%. Nei giudizi qualitativi rispetto al I trimestre 2015 prevale la stazionarietà con il 73,3%, con i giudizi di aumento superiori a quelli di diminuzione (20,3% contro il 6,4%). Ordinativi I risultati negativi riportati dal settore commerciale nel primo trimestre 2016 si ripercuotono direttamente sul volume degli ordinativi che fanno registrare una riduzione del 3,1% sia rispetto al trimestre precedente che allo stesso periodo dell anno I risultati sono determinati da andamenti piuttosto uniformi dei tre settori in cui si articola il comparto commerciale fatta eccezione per la crescita del 2,9% del commercio al dettaglio di prodotti alimentari (+2,9%) rispetto al corrispondente trimestre del Giacenze Alla fine del primo trimestre del 2016 il 72% delle imprese del campione ritiene adeguate le proprie giacenze mentre il 19% le giudica esuberanti. Sono le imprese appartenenti alla fascia di minori dimensioni a determinare una così alta incidenza percentuale di coloro che valutano sovrabbondanti le giacenze a fine trimestre Occupazione Esaminando i dati relativi all occupazione nel comparto del commercio rispetto al trimestre precedente si registra un risultato negativo pari allo 0,8% determinato esclusivamente dall andamento sfavorevole del commercio al dettaglio di prodotti non alimentari ( 1,5%) solo parzialmente compensato da una leggera crescita della grande distribuzione (+0,8%). Più marcata la contrazione dell occupazione del settore commerciale in termini tendenziali ( 2,1%). In questo caso alla riduzione contribuiscono tutti e tre i comparti in cui si articola il settore commerciale con un più marcato peggioramento del commercio al dettaglio dei prodotti alimentari. 9
11 Fig UMBRIA: andamento dell'occupazione in totale, per settore e classe dimensionale I trim (var. % rispetto al trimestre precedente e allo stesso trimestre dell anno precedente) Fig UMBRIA: andamento di vendite, ordinativi ai fornitori e occupazione I trimestre 2016 (var. % rispetto al trimestre precedente e allo stesso trimestre dell anno precedente) 10
12 Previsioni per il II trimestre 2016 Le previsioni degli imprenditori intervistati per il II trimestre 2016 sembrano improntate alla massima cautela: se per il fatturato prevale di poco la quota di coloro che si aspettano un incremento per gli ordini ai fornitori (30% contro il 23%), la previsione di una diminuzione vede concordi il 22% degli intervistati rispetto al 16% di coloro che al contrario prevedono una crescita. Per quanto riguarda le previsioni sul prezzo di vendita la percentuale di aumento supera quella di diminuzione (8,4% contro il 6,1% ), ma su tutte prevale di gran lunga la previsione di stabilità dei prezzi (86,5%). Fig UMBRIA: previsioni relative a fatturato, prezzi delle vendite, ordinativi ai fornitori e occupazione (distribuzione % delle risposte delle imprese) I trimestre 2016 su trimetre successivo 11
13 CRUSCOTTO ECONOMICO DELL UMBRIA 1. Dati congiunturali del primo trimestre 2016 Il saldo tra iscrizioni e cessazioni I TRIMESTRE 2016 Nel primo trimestre del 2016, il sistema imprenditoriale umbro ha subito un ulteriore contrazione numerica rispettivamente di 302 unità rispetto al 4 trimestre 2015 e di 69 unità nei confronti dello stesso trimestre del La negatività di questo saldo è mitigata da un buon andamento tendenziale, considerato che rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, le iscrizioni sono aumentate di oltre il 6% (mentre a livello nazionale sono risultate sostanzialmente stabili), e le cessazioni sono diminuite del 5% (in linea con il dato nazionale). Inoltre, è ampiamente positivo il saldo tra aperture e chiusure di nuove unità locali nella regione. Va fatto rilevare come nel primo trimestre 2016 il saldo negativo tra iscrizioni e cessazioni è interamente determinato dal risultato negativo delle imprese individuali e delle società di persone. Le società di capitali, infatti, pur registrando una leggera riduzione delle iscrizioni mostrano una consistente contrazione delle cessazioni ( 11,0%). La dinamica dei fallimenti e delle altre procedure concorsuali mostra due risultati discordanti: da un lato il numero dei fallimenti si è ridotto di quasi l 11% rispetto al primo trimestre del 2015, dall altro quello dei concordati e degli accordi di ristrutturazione del debito e altre fa registrare un incremento del 13,3%. L andamento delle iscrizioni nei diversi comparti produttivi Il Commercio registra la maggioranza delle iscrizioni nel primo trimestre 2015, costituendo circa un quarto del totale delle imprese classificate, seguito dall Agricoltura con il 22%, dai Servizi alle imprese con il 13,5% e dalle Costruzioni con un valore attorno al 12%. Fig Iscrizioni per settore economico UMBRIA e ITALIA (var. % I trimestre 2016 su I trimestre 2015) Fonte: elaborazione Unioncamere Umbria su dati Infocamere 12
14 Rispetto al primo trimestre 2015, l Agricoltura è il settore che fa registrare il maggior incremento sia assoluto che percentuale seguita dalle Assicurazioni, mentre sono risultati piuttosto consistenti le contrazioni del Commercio ( 17,7%), del Turismo ( 20,5%) e dei Trasporti e Spedizioni ( 20%). L andamento delle cessazioni (non d ufficio) nei diversi comparti produttivi La maggior parte delle cessazioni (26,4% delle imprese cessate classificate) si osserva tra le imprese del Commercio; relativamente diffuse le cessazioni anche in Agricoltura (19,7%), Costruzioni (17,4%%) e Servizi alle imprese (10,7%). Rispetto al primo trimestre del 2015, le cessazioni diminuiscono soprattutto nei settori dell Assicurazione e credito ( 19%) e dei Trasporti e spedizioni ( 23,8%). Fig Cessazioni per settore economico UMBRIA e ITALIA (var. % I trimestre 2016 su I trimestre 2015) Fonte: elaborazione Unioncamere Umbria su dati Infocamere Iscrizioni di imprese femminili, giovanili e straniere Nel primo trimestre 2016, il 41% delle nuove iscritte sono imprese giovanili ; le femminili arrivano al 40 % del totale, mentre le straniere costituiscono poco più del 18%. Rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, le iscrizioni di queste tre tipologie di imprese aumentano. In particolare le iscrizioni delle imprese giovanili crescono del 20,9% rispetto ad un valore nazionale negativo del 2,9%. Le imprese femminili fanno registrare un incremento percentuale delle iscrizioni del 10% molto più elevato dell analogo valore nazionale (0,7%) e allo stesso modo le imprese straniere manifestano una dinamica di sviluppo (3,1%) rispetto ad una media nazionale che al contrario mostra il segno negativo ( 4,2%). 13
15 Fig Totale iscrizioni femminili, giovanili e straniere UMBRIA e ITALIA (var. % I trimestre 2016 su I trimestre 2015) Fonte: elaborazione Unioncamere Umbria su dati Infocamere Scioglimenti, liquidazioni e procedure concorsuali Le imprese che hanno avviato le procedure di scioglimento e di liquidazione sono risultate in netto aumento rispetto al numero osservato nel primo trimestre 2015 (+14,3%), in controtendenza a quanto osservato a livello nazionale dove si osserva una netta riduzione ( 6,2%). Il 60% dei casi riguarda società di persone e il 35% circa le società di capitali. Per quanto riguarda la distribuzione settoriale, circa la metà di scioglimenti e liquidazioni si registra nel Commercio e nei Servizi alle Imprese; relativamente numerosi anche i casi nelle Costruzioni, nel Turismo e nelle Attività manifatturiere. In un analisi temporale, rispetto allo stesso trimestre del 2015, gli scioglimenti aumentano in tutti i reparti produttivi, con eccezione nei Servizi alle imprese e nei Trasporti e spedizioni. Apertura e chiusura delle unità locali Nel primo trimestre 2016 le aperture e le chiusure di unità locali in regione per ubicazione della sede fanno risultare un saldo positivo di 78 unità. In particolare il saldo tra le unità locali aperte nella regione Umbria e quelle chiuse nello stesso periodo è positivo di 9 unità. Mostrano il segno positivo sia il saldo delle unità locali aperte e chiuse in Umbria da aziende con sede in regione (+40) che quello di imprese con sede di altre regioni (+ 10 unità). La variazione degli addetti nelle imprese co presenti Al fine di ricavare indicazioni utili per osservare le dinamiche occupazionali che caratterizzano il sistema imprenditoriale regionale, è stato considerato un campione di imprese attive in Umbria sia nel quarto trimestre 2015 che nello stesso trimestre dell anno precedente. Rispetto al quarto trimestre del 2014, questo campione di imprese ha subito una riduzione dell occupazione dello 0,8% rispetto ad una situazione di perfetta stazionarietà osservata a livello nazionale (su un campione di quasi 3,5 milioni di 14
16 imprese). Assicurazione e credito, l Agricoltura e Trasporti e spedizioni sono i comparti con un andamento positivo dell occupazione. In tutti gli altri comparti, l occupazione risulta in contrazione, con valori negativi più elevati nel Turismo ( 4,1%) e nelle Costruzioni ( 2,7%). Appare evidente come l andamento dell occupazione sia positivamente e fortemente correlato alla dimensione delle imprese. Rispetto al quarto trimestre 2014, nello stesso trimestre del 2015, il calo dell occupazione è molto forte (arrivando al 3,7%) tra le micro imprese. Positive le variazioni calcolate per tutte le altre classi dimensionali, in particolare per le medie imprese ( addetti) che fanno registrare una crescita del 2,6% 15
17 2. Cruscotto statistico dati strutturali L andamento degli addetti delle imprese della regione Umbria al 31 dicembre 2015 Al 31 dicembre 2015, un campione di imprese registrate nella regione Umbria di cui è disponibile il dato relativo agli addetti totali, mostra un occupazione complessiva pari a unità, di cui il 72% rappresentato da dipendenti e il 28% circa da indipendenti. Il confronto tra il dato complessivo del quarto trimestre 2015 rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente mostra una riduzione degli addetti che arriva a 1,4%, e al 3,6% per i soli addetti dipendenti. Le società di capitali che in questo campione rappresentano circa il 13,8% delle imprese, assorbono oltre il 43% degli occupati e oltre il 58% dei dipendenti. Anche le società di capitali mostrano una dinamica negativa ( 04%) rispetto all anno precedente sia pure migliore di quella osservata tra le società di persone ( 5,4%) e tra le ditte individuali ( 2,1%). Buoni risultati mostrano le cooperative (+3,7%), i consorzi (+4%) e le altre forme (+5,1%) anche se va ricordato che queste ultime forme di società partono da un valore assoluto piuttosto basso. La dimensione media delle imprese del campione è di circa 4 addetti ( dipendenti più indipendenti ). Quella delle sole società di capitale è di 12 addetti circa, mentre le imprese individuali hanno un valore medio di 1,6 unità. Il 26,4% dell occupazione delle imprese umbre è registrato nell ambito del Manifatturiero; il 22,6% circa nel Commercio. Seguono, con valori tra l 11% e il 9%, nell ordine: Costruzioni, Servizi alle imprese e Turismo. Rispetto al quarto trimestre del 2014, nel quarto del 2015, l occupazione è in aumento solamente tra le imprese di Assicurazione e credito (+9%) e dell Agricoltura (+3,3%). Diminuisce in tutti gli altri comparti, e in modo più forte nei Trasporti e spedizioni ( 11,2%), nelle Costruzioni ( 4,2%) e nel Manifatturiero (intorno al 2%). 16
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