RASSEGNA STAMPA ANCE CATANIA 09 marzo 2011 Redazione : G. Fragola, A. Bonafede, R. Di Mauro, I. Petrilla Elaborazione grafica: M. Messina
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ITALIA OGGI 09 MARZO 2011 P. 30 L'Agenzia delle entrate ricorda il termine per l'invio telematico dell'istanza per la detrazione Il 55% guarda al 31 marzo 2011 Scade la comunicazione di prosecuzione lavori iniziati nel 2010 IMPOSTE E TASSE Di Maurizio Bonazzi Countdown per la comunicazione di prosecuzione dei lavori per i quali è riconosciuta la detrazione d'imposta del 55% e che non si sono ultimati al 31/12/2010. A ricordare la scadenza di fine marzo, per l'invio telematico dell'apposita comunicazione, è il sito dell'agenzia delle entrate, ove è possibile reperire anche il modello e le relative istruzioni. Al riguardo, è opportuno evidenziare che per poter godere della detrazione del 55%, delle spese sostenute nel 2010, si rende necessario che il contribuente attesti che i lavori sono ancora in corso (art. 4 del decreto 19/2/2007). Il che dovrebbe significare, considerando che l'agenzia ha chiarito che la mancata trasmissione della comunicazione non comporta la decadenza del beneficio fiscale (circolare n. 21/E/2010), che la legittimità della detrazione è ancorata alla presenza della comunicazione oppure, in alternativa, a un'autocertificazione resa dal contribuente. In ogni caso, in assenza dell'una o dell'altra il contribuente perderebbe il beneficio, non essendo possibile traslare la detrazione delle spese sostenute nell'anno 2010 nella dichiarazione relativa all'anno in cui si concludono il lavori. Le condizioni Per poter fruire della detrazione del 55%, che relativamente ai pagamenti effettuati nel 2010 viene ripartita per l'ultima volta in cinque rate (diventano 10 per le spese sostenute nel 2011), è necessario che l'intervento risponda a determinati requisiti di risparmio energetico che devono essere indicati in un'apposita scheda informativa da inviare all'enea a cura di cura di un tecnico abilitato, entro 90 giorni dalla conclusione dei lavori. Oltre a tale adempimento, è necessario che il contribuente acquisisca l'asseverazione di un tecnico e l'attestato di certificazione energetica (per taluni lavori non sono richiesti). È poi indispensabile che il pagamento della fatture (che devono indicare la manodopera utilizzata) avvenga mediante bonifico. Deroga Posto che l'agevolazione viene riconosciuta solo se l'intervento risponde a determinati requisiti tecnici (accertati dalla documentazione che viene rilasciata dopo il collaudo), è evidente che in assenza di una norma derogatoria il contribuente, stante l'immanente principio di cassa applicabile a tutti gli oneri detraibili a cui non si sottraggono le norme sul 55%, si sarebbe trovato nell'impossibilità di detrarre le spese sostenute nell'anno in cui i lavori non giungevano a conclusione. Da qui l'art. 4, comma 1-quater, del decreto 19/2/2007 che consente al contribuente ancora privo della documentazione tecnica, in quanto l'intervento è ancora in corso di realizzazione, di usufruire della detrazione spettante per le spese sostenute in ciascun periodo d'imposta, purché attesti che i lavori non sono ultimati. Il che non pare stia a significare che al contribuente è lasciata la scelta di decidere se operare la detrazione con riferimento all'anno in cui è stata sostenuta la spesa o a quello di ultimazione dei lavori, ma semplicemente che la detrazione è permessa, sempre e solo, nell'anno (o negli anni) in cui sono stati eseguiti i pagamenti e a condizione che venga autocertificato che si tratta di lavori in corso al 31/12. Comunicazione Il modello di comunicazione, che deve essere inviato solo nel caso in cui sia verificata la doppia condizione che nel 2010 il contribuente abbia sostenuto delle spese e che i lavori non si siano conclusi al 31/12, dovrebbe (anche) essere sostitutiva dell'attestazione richiamata nell'art. 4 del decreto interministeriale del 2007.
ITALIA OGGI 09 MARZO 2011 P. 34 Il ministro diffonde i dati aggiornati sul sistema per la tracciabilità dei rifiuti Sistri senza compromessi A giugno si parte, consegna dispositivi in dirittura GIUSTIZIA E SOCIETA' Di Silvana Saturno Il nuovo sistema per la tracciabilità dei rifiuti, in sigla «Sistri», non tollererà ulteriori ritardi e non farà più sconti a nessuno: dal 1 giugno si partirà a tutti gli effetti, e le imprese che producono, trattano, trasportano rifiuti saranno obbligate a iscriversi al sistema e a seguire un'articolata procedura informatica finalizzata a «non far perdere di vista» gli scarti trattati e a contrastare illegalità ed ecomafie che lucrano sul settore. Parola del ministro dell'ambiente, Stefania Prestigiacomo, che ieri ha visitato lo stabilimento della Selex in cui si trovano sala controllo, call center e sala gestita dal Noe dei Carabinieri per il funzionamento del Sistri (in quest'ultima si tiene anche d'occhio, tramite telecamere montate in ingresso alla discarica, anche il peso del carico, che deve essere uguale in uscita dallo stabilimento e in entrata in discarica). Il ministro ha fornito i dati aggiornati sul rodaggio del nuovo meccanismo di tracciabilità: la consegna dei dispositivi elettronici necessari alle comunicazioni sui rifiuti risulta «quasi ultimata»; in particolare, al 28 febbraio sono stati distribuiti alle imprese 476.150 dispositivi Usb (chiavette che servono a spedire online i dati ambientali al cervellone centrale), sono state consegnate 85.985 black box (scatole nere per il controllo satellitare dei rifiuti) di cui 58.674 risultano già installate sui veicoli per il trasporto rifiuti. Sono poi stati selezionati circa 500 impianti e discariche di smaltimento rifiuti su cui installare le apparecchiature di video sorveglianza e su 402 impianti il sistema è già attivo. «Il progetto è stato concepito con l'obiettivo di assicurare maggiore trasparenza e controllo della movimentazione dei rifiuti», ha ricordato ieri Stefania Prestigiacomo, «con la possibilità di monitorare tutti i dati in tempo reale. In tal senso Sistri potrà garantire la tutela della salute, dell'ambiente e della sicurezza, la semplificazione delle procedura burocratiche e la riduzione degli oneri a carico dei soggetti obbligati, contrastando il fenomeno dell'illegalità, fortemente radicato in questo settore». Secondo le stime riportate ieri dal ministro, il Sistri ridurrebbe i costi burocratici delle imprese dal 50 all'80%. Costi che attualmente, in base alle rilevazioni effettuate dal ministero della pubblica amministrazione e innovazione, ammontano a 671 milioni di euro per le pmi (in base al sistema cartaceo ambientale ante-sistri). Ma il nuovo sistema di tracciabilità potrà produrre anche vantaggi di carattere informativo: con il passaggio sistema cartaceo-sistri, grazie al flusso dei dati in tempo reale, sarà possibile ottenere statistiche aggiornate sui rifiuti speciali con una frequenza molto più elevata (le ultime informazioni complete sui rifiuti speciali risalgono al 2006). Incentivi alle rinnovabili. Sempre in materia d'ambiente, ieri il ministro dello sviluppo economico, Paolo Romani, in commissione industria del senato, ha annunciato che «entro due settimane» sarà messo a punto il provvedimento che definisce le misure per gli incentivi alle energie rinnovabili.
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