Gli investimenti effettuati e programmati nel recupero delle frazioni organiche



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Transcript:

Gli investimenti effettuati e programmati nel recupero delle frazioni organiche

Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani DGR 73/7 del 20.12.2008 Raggiungimento del 65% di raccolta differenziata entro il 2012 (art. 205 del D. Lgs. n. 152/2006) 2

Composizione merceologica dei rifiuti Metalli 4% Pannolini/ Assorbenti 3% Sottovaglio < 20 mm 9% Ingombranti Sostanza organica 3% 25% Vetro + inerti 8% Plastica 17% Cellulosico 32% 3

Raccolta differenziata della frazione organica È la raccolta cui bisogna prestare maggiore attenzione per il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata fissati dal Piano. È duplice la ragione alla base del giudizio di assoluta necessità dell attivazione della raccolta separata della frazione organica dai rifiuti: permette il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata stabiliti dalla normativa e dal Piano finalizzati al recupero di materiali: la soglia del 65% può infatti essere raggiunta solamente considerando anche la sostanza organica, frazione merceologica che per la realtà della Sardegna continua ad avere un incidenza significativa (se non la maggiore in alcune realtà) nella composizione del rifiuto; a differenza di altre frazioni (vetro, plastiche, carta) per le quali il recupero ancora deve essere effettuato in buona parte al di fuori del territorio regionale, la sostanza organica è un materiale recuperabile in Sardegna e pertanto il raggiungimento dell obiettivo dipende esclusivamente da fattori interni direttamente controllabili. 4

Raccolta differenziata della frazione organica La raccolta deve interessare la frazione organica proveniente dalle utenze domestiche e quella proveniente da utenze specifiche quali: mercati orto-frutticoli; ristoranti, mense; utenze commerciali (fruttivendoli, fiorai); attività di manutenzione del verde sia pubblico che privato; utenze commerciali o di servizi produttori di scarti ligneo-cellulosici non trattati. Studi di settore indicano che la frazione organica da utenze specifiche può interessare fino al 50% della sostanza organica presente nel rifiuto urbano: l organizzazione della raccolta separata dell organico pertanto deve essere adeguatamente progettata, individuando preventivamente utenze e caratteristiche dei flussi ad elevata componente organica separabili nelle singole realtà interessate. 5

Raccolta differenziata della frazione organica L adozione del contenitore stradale comporta un materiale con elevato grado di impurezze (tra il 5 e il 20%), la raccolta domiciliare consente gradi di impurezze inferiori al 5% in peso. È opportuno evitare il conferimento della sostanza organica in sacchi non biodegradabili (politene o altro), anche se l impianto di destinazione è dotato di linea di apertura sacchi e di sezione di vagliatura, in quanto le esperienze consolidate in ambito regionale dimostrano l esistenza di una correlazione tra gli scarti in uscita ed il tipo di sacchetto utilizzato (DGR 44/17 del 29/9/2009). È preferibile l adozione a livello di singola utenza domestica di una pattumiera di modesta capacità (circa 20 litri) per l esposizione diretta o per il conferimento in contenitori di tipo condominiale o, nei casi più difficili, in contenitori di tipo stradale. Per facilitare le operazioni in ambito domestico, il mercato propone dei contenitori sotto-lavello forati per l aerazione. La frequenza di raccolta, strettamente correlata al costo del servizio, può essere, soprattutto nel periodo estivo, perlomeno trisettimanale. Con il consolidarsi delle abitudini la frequenza può essere ridotta alla bi-settimanale. 6

Raccolta differenziata della frazione organica Le utenze specifiche da interessare nelle raccolte, con circuiti di raccolta esclusivamente di tipo domiciliare, sono alberghi, ristoranti, mense, bar, mercati rionali e civici, mercati e negozi dell ortofrutta, fiorai, strutture cimiteriali. Anche le strutture sanitarie di ricovero possono essere interessate dalla raccolta dell organico, evitando tuttavia la raccolta separata nei reparti infettivi o comunque nei reparti nei quali più elevata è la probabilità di presenza di pazienti con malattie infettive. Le utenze specifiche dovranno essere dotate di contenitori propri, gestiti in aree di pertinenza, con una frequenza di esposizione generalmente superiore a quella prevista per l utenza domestica, fino al passaggio quotidiano per le utenze di maggiori dimensioni o con assenza di adeguati spazi di pertinenza. 7

Raccolta differenziata della frazione organica L analisi merceologica sui rifiuti urbani in Sardegna ha evidenziato una presenza di sostanza organica mediamente dell ordine del 30%, con una produzione pro-capite media annua nel range 150-170 kg/ab/anno. La raccolta domiciliare consente di ottenere livelli di intercettamento molto elevati, dell ordine dell 80-85%, e quindi valori di gettito nel range 130-140 kg/ab/anno. Tali valori devono intendersi come valori guida medi da raggiungere, entro il 31.12.2012, in ambito territoriale, ipotizzando pertanto punte più elevate nei centri a vocazione agricola e con basso livello di urbanizzazione e livelli inferiori per centri con spiccate caratteristiche di terziario avanzato e con alto livello di urbanizzazione. Le prime esperienze di raccolta secco-umido domiciliare consolidate nel territorio regionale, relative a centri medio-piccoli a vocazione agricola, evidenziano il raggiungimento di gettiti nella fascia 130-200 kg/ab/anno. La qualità del materiale ottenuto è correlata alla tecnica di raccolta utilizzata ed al coinvolgimento dei cittadini: il valore guida di qualità da raggiungere è il 5% di impurezze. 8

Lo scenario futuro Recupero 830.000 t/a Trattamento smaltimento 535.400 t/a 65% 294.600 t/a 35% Materia recuperata 494.000 t/a Scarti 41.400 t/a 29.000 t/a 12.400 t/a Spazzamento 16.600 t/a Discarica Secco residuo 278.000 t/a (3.100-3.400 kcal/kg; 13.000-14.000 kj/kg) Termovalorizzatore Scorie e ceneri 92.090 t/a oppure 71.280 t/a Sovvallo 208.600 t/a Selezione Sottovaglio 69.400 t/a Biostabilizzato 9 45.080 t/a

Lo scenario futuro 830.000 t/a Filiera del recupero: 535.400 t/a Sostanza Organica 215.800 Carta/Cartone 117.100 Tessili-legno 24.000 Plastica 58.200 Vetro 59.600 Metallo (piccola pezzatura) 8.400 RAEE 19.000 Ingombranti e altri 29.800 RUP e altri pericolosi 3.500 10

Potenzialità attuali 830.000 t/a CACIP 73.000 t/a 7.230 CISA 18.000 t/a 3.580 OGLIASTRA 7.000 t/a 1.340 ALTA GALLURA 6.700 t/a 1.850 SAN TEODORO 4.700 t/a 390 S ALGA PROMISA SARDA COMP. Totale 28.000 t/a 4.000 t/a 15.000 t/a 156.400 t/a 14.390 (migliaia ) 11

Potenzialità programmate 830.000 t/a 26.600 t/a CARBONIA VILLASIMIUS SOLEMINIS 10.000 t/a 2.800 3.000 t/a 1.350 CIP MC 36.000 t/a 7.200 CIP OR 18.000 t/a 5.800 ZIR MACOMER 10.000 t/a 2.970 NUORO 10.000 t/a 4.095 SASSARI 17.000 t/a 5.700 ZIR OZIERI 10.000 t/a 3.395 OLBIA 13.000 t/a 2.300 ALTA GALLURA 23.000 t/a 4.350 Totale 2.080 176.600 t/a 42.040 (migliaia ) 12

Interventi per promozione recupero compost a) accordo di programma con l Ente Foreste della Regione Sardegna per garantire la certezza dell utilizzo di quantitativi prefissati di compost nelle attività legate alla gestione dell ambiente forestato; b) programma di ricerca applicata con gli Enti regionali di riferimento e con le associazioni dei produttori di compost di qualità, finalizzati alla definizione delle corrette pratiche per l uso del compost nel settore agricolo; c) promozione di accordi con le associazioni agricole atti a promuovere la formazione, la sensibilizzazione e la divulgazione delle corrette pratiche agricole nell impiego di ammendanti compostati in agricoltura; d) accordo di programma con le associazioni di categoria del comparto floro-vivaistico finalizzato alla definizione del riutilizzo del compost nel comparto stesso; e) attuazione di sperimentazioni pilota di utilizzo del compost prodotto, presso settori specifici dei comparti agricolo-forestale-florovivaistico; 13

Interventi per promozione recupero compost a) sviluppo di azioni affinché gli Enti locali possano dare attuazione al D.M. 203/2003 sugli acquisti verdi, con l utilizzo dell ammendante compostato per le attività di manutenzione del verde pubblico; b) definizione degli interventi di sperimentazione dei necessari accordi specifici con gli utilizzatori dei territori negli appositi piani di compostaggio del Piano d ambito; c) apposito accordo di programma regionale con le associazioni di riferimento dei produttori di compost di qualità (es. Consorzio Italiano Compostatori) per favorire l impiego del materiale e lo sviluppo di una certificazione con marchio di qualità; d) pianificare incentivi per l imprenditoria agricola specificatamente dedicati all acquisto di ammendanti compostati, all acquisto o locazione finanziaria di macchine ed attrezzature per la distribuzione di compost, all adozione di tecniche di lavorazione e gestione del suolo per mantenere elevato il contenuto di sostanza organica umificata (lotta alla desertificazione e alla perdita delle capacità produttive dei suoli agrari). 14