Per la consapevole leggerezza" con cui scegliamo di occuparci dei minori definiti difficilmente collocabili che poi così incollocabili non sono!

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A.G.A.P. - TRENTINO. L inserimento scolastico (affidamento familiare e adozione) Trento, 25 novembre 2016

Transcript:

Presentazione asp M ama- Dalla Parte dei Bambini. M ama-dalla Parte dei Bambini nasce dall idea di un gruppo di professioniste del sociale (mamme adottive, affidatarie, biologiche) che decidono di operare in maniera più incisiva a favore della tutela dei minori (soprattutto quelli con bisogni speciali). L associazione, attiva su intero territorio nazionale, è ancor più conosciuta come Rete delle MammeMatte perché ormai l'"immagine ufficiale" di M'aMa (soprattutto sui social) è delegata a quella del fantastico gruppo coeso, folle, ma operativo, delle MammeMatte (così infatti ormai ci definiscono non solo gli affidatari, gli adottivi ma anche i togati nelle sedi istituzionali). Perchè MammeMatte? Per la consapevole leggerezza" con cui scegliamo di occuparci dei minori definiti difficilmente collocabili che poi così incollocabili non sono! Siamo tutte professioniste del sociale e tutte abituate a lavorare a distanza: anzi, a dir la verità nasciamo "consapevolmente itineranti" proprio per offrire alle famiglie (coppie e single) quel supporto ovunque, e a tempo reale, senza il quale spesso si rischia di determinare il triste epilogo di un'accoglienza. Così offriamo una rete professionale e trasversale (nata spontaneamente, di famiglie accoglienti) senza limiti di orari nè di confini territoriali per offrire consulenze legali, pedagogiche, sostegni alla genitorialità, counseling familiare. Ed essendo innanzitutto mamme (affidatarie, biologiche, adottive, accoglienti), forse per la legge della proprietà transitiva (o del contrappasso!?), ormai ci siamo intestardite a diffondere la cultura dell'accoglienza (con uno sguardo particolare ai bimbi con bisogni speciali) e ogni giorno scegliamo nuovamente di affiancare tutti coloro che vogliono intraprendere o hanno già intrapreso questo cammino.

In questi anni tanto lavoro è stato fatto impiegando tempo energie professionalitàcon pochissime risorse economiche a nostre disposizione, interamente autofinanziate, e siamo orgogliose dei risultati raggiunti perchè LE FAMIGLIE CI SONO e i BAMBINI VANNO A CASA. Con il nostro progetto contatto siamo riuscite a trovare la giusta collocazione affidataria o adottiva, in collaborazioni con Tribunali e a Servizi sociali dell intero territorio nazionale, per 87 minori con bisogni speciali.

Criticità ed ipotetiche soluzioni. Durante la nostra attività di in-formazione e formazione della cultura dell accoglienza, di sostegno e supporto alla famiglia affidataria/adottiva, di ricerca della famiglia adottiva/affidataria su mandato di TM e Servizi sociali dell intero territorio nazionale, abbiamo riscontrato su intero territorio nazionale le seguenti criticità: Priorità nel collocare i minori (soprattutto piccolissimi)con bisogni speciali in famiglia. Molte famiglie già formate (sia adottive sia affidatarie) aspettano anni un eventuale abbinamento pur avendo dato ampie disponibilità. Spesso la prima scelta per un minore con bisogni speciali è la comunità. Troppo spesso i minori, soprattutto se con difficoltà, soggiornano in struttura per anni poiché i Servizi e i TM faticano ad individuare una famiglia che sia disponibile oltre che idonea. Gli stessi giudici dei Tm ammettono questa difficoltà (cfr. Primo Convegno Nazionale M ama Dalla Parte dei Bambini Viareggio, 9 Marzo 2019, "Oltre il pregiudizio: accogliere un figlio disabile"). Le associazioni potrebbero supportare la creazione di un data base nazionale difamiglie (già formate dagli enti competenti territoriali) disponibili all accoglienza di minori con bisogni speciali (cfr. progetto contatto M ama in allegato) Progetto neonati con bisogni speciali. E' assolutamente necessario che i piccolissimi vadano immediatamente in famiglia in attesa di decisioni definitive, soprattutto se si tratta di minori con handicap per i quali gli stimoli offerti da una famiglia nei primissimi mesi di vit possono fare la differenza.

Formare gruppi di famiglie pronte ad accogliere i neonati, anche con preavviso minimo, in attesa che vengano collocati nella famiglia definitiva potrebbe essere un servizio utile. Si potrebbe pensare ad un progetto pilota su tre TM del territorio nazionale nel quale si preveda un elenco di famiglie immediatamente disponibili ad accogliere un neonato con bisogni speciali ove i servizi non abbiano le risorse familiari da attivare. Sensibilizzazione all accoglienza dei minori con bisogni speciali. Si registra la mancanza nel percorso della formazione adottiva o affidataria di una sensibilizzazione all accoglienza di minori con bisogni speciali. La coppia o il single non è accompagnata a scoprire una eventuale predisposizione a questa tipologia di accoglienza. Potrebbe essere utile che i professionisti di riferimento e le stesse famiglie fossero sensibilizzati sul tema dell accoglienza di minori con fragilità. Le associazioni, affiancando i professionisti territoriali, possono proporre percorsi specifici (cfr. il progetto Bisogni Speciali? Sì, grazie! M ama). Uniformità e cura nella stesura dei decreti Decreti per i minori con bisogni speciali: Spesso l accoglienza di un minore con bisogni speciali inizia come affido a lungo termine, sarebbe auspicabile precisare nel decreto: - l esigenza del trasferimento di residenza del minore (con bisogni speciali) affidato. Questo consentirebbe ai Servizi Sociali di pertinenza di avviare la fase di presa in carico sanitaria dei minori e alle famiglie di avere opportuno accesso a strutture sanitarie convenzionate.

- particolare specifica relativa alle detrazioni fiscali e agli assegni familiari da erogare a favore della famiglia affidataria. - esplicitare, il ruolo del tutore ed il ruolo della famiglia affidataria, al fine di avere la possibilità qualora necessario, di poter procedere per qualunque atto necessario al minore. La coppia ha necessità di avere illustrato il decreto, spesso non ha le competenze specifiche per decifrarne il contenuto. Rapporti tra Tutore e famiglia. La famiglia che ha in affido a lungo termine un minore con bisogni speciali ha bisogno si essere in contatto con il tutore legale del bambino (sempre presente e REPERIBILE indipendentemente dalla tipologia con la quale inizia quell'accoglienza) con il quale poter comunicare tempestivamente e direttamente. Affidatario e collocatario. Prassi di motli tm è decretare l affido del minore al servizio sociale che colloca poi il minore nella famiglia. La famiglia viene detta collocataria. Sarebbe auspicabile precisare tale definizione. La disabilità è un'incognita che ha necessità di un punto di appoggio tempestivo ediretto per la famiglia che chiede agli organi predisposti alla tutela del minore ciò che non può fare da sola: un consenso, una firma o una richiesta, un'informazione inerente il percorso in atto. M ama, in questi anni di lavoro, si è trovata al fianco delle famiglie che hanno vissuto in prima persona tutte queste criticità e insieme a queste stesse famiglie abbiamo trovato strategie per superarle o almeno renderle meno gravose.

Saremmo felici di condividere la nostra esperienza e mettere a disposizione, qualora ve ne fosse interesse, la nostra competenza, acquisita ogni giorno sul campo, al fianco delle famiglie e dei loro reali problemi, nella speranza di contribuire al crearsi di nuove virtuose prassi che, come sappiamo, nascono spesso proprio da piccole realtà. Presidente Dott.ssa Emilia Russo