REGGIO CALABRIA 21 gen. Alle prime luci dell alba di oggi, nelle Province di Reggio Calabria, Vibo Valentia, Catanzaro, Cosenza, Chieti e Verbania, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, collaborati da personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori, dell 8 Nucleo Elicotteri Carabinieri di Vibo Valentia e da militari delle province sopra menzionate, hanno dato esecuzione ad un Ordinanza di Custodia Cautelare emessa dal Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di complessive 19 persone (18 destinate in carcere ed 1 destinata agli arresti domiciliari), ritenute responsabili a vario titolo di associazione di tipo mafioso (capo d imputazione contestato a 14 indagati), estorsione, detenzione abusiva di armi, ricettazione, favoreggiamento personale, danneggiamento seguito da incendio, spendita e introduzione nello Stato, previo concerto, di monete falsificate, violazione di disposizioni per il controllo delle armi ed in materia di armi clandestine, detenzione di stupefacenti, tutti aggravati dal metodo mafioso. {mp4}taurianova_operazione_saggio_compagno_2 580 400{/mp4} 1 / 7
Il provvedimento è stato emesso nell ambito del medesimo procedimento penale, coordinato dalla Procura Distrettuale e le cui indagini sono state condotte dalla Compagnia Carabinieri di Taurianova sin dal novembre 2013, che ha già portato: all arresto di 8 persone, al sequestro di oltre 1 chilogrammo di cocaina ed al rinvenimento di numerose armi e munizioni; il 15 dicembre 2015 all esecuzione di un Decreto di Fermo e l 8 gennaio 2016 di un Ordinanza di Custodia Cautelare rispettivamente nei confronti di 36 e 29 persone, oltre al sequestro preventivo di beni mobili, immobili e conti correnti per un valore complessivo di circa 400.000 euro. In particolare le indagini, che si sono avvalse anche delle propalazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia, hanno consentito di delineare gli assetti dell organizzazione criminale nonché di acclarare l appartenenza degli indagati, anche con ruoli di vertice, alle cosche Petullà, Ladini e Foriglio quali articolazioni autonome dell associazione per delinquere di tipo ndranghetistico nota come locale di Cinquefrondi, operante nel territorio dei comuni di Cinquefrondi e Anoia con ramificazioni in tutta la provincia ed in varie altre province. L attività della cosca, avvalendosi della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo, era finalizzata al controllo ed allo sfruttamento delle risorse economiche della zona mediante il compimento di una serie indeterminata di delitti in materia di armi, esplosivi e munizionamento, contro il patrimonio, la vita e l incolumità individuale, in materia di commercio di sostanze stupefacenti, nonché delitti volti ad acquisire direttamente e indirettamente la gestione e/o il controllo di attività economiche, in particolare nel settore degli appalti boschivi, ed ogni altra attività illecita. LE PERSONE COLPITE DAL PROVVEDIMENTO Con riferimento al provvedimento restrittivo eseguito nel corso dell odierna operazione, i destinatari sono stati i seguenti: soggetti indagati per la violazione dell art. 416 bis C.P., in quanto ritenuti appartenenti alla struttura criminale ricostruita (che si aggiungono a quelli già arrestati a seguito delle pregresse risultanze investigative): 2 / 7
BRUZZESE Antonella, moglie di LADINI Giuseppe, in atto già agli arresti domiciliari, individuata quale componente dell organizzazione, con il compito di coadiuvare il coniuge nella custodia e nella compravendita delle armi, nonché nella gestione dei rapporti con gli altri affiliati. BRUZZESE Antonella, dopo essere stata sottoposta a fermo d indiziato di delitto nell aprile 2014 e quindi destinataria di custodia cautelare agli arresti domiciliari, per i predetti reati in materia di armi era già stata condannata nel giugno scorso alla pena di anni 10 e mesi 10 di reclusione ed euro 48.800 di multa. Infatti, era già emersa nella prima fase delle indagini come persona a totale disposizione della consorteria per qualsiasi esigenza, palesando inoltre una spregiudicatezza senza pari nella riscossione dei crediti vantati nei confronti di terzi, nell occultamento delle armi e nella movimentazione delle stesse; BRUZZESE Giuseppe, in atto già detenuto, individuato quale componente dell organizzazione in possesso di una dote in corso di accertamento, la cui affiliazione era stata promossa da IERANÒ Rocco Francesco; BRUZZESE Serafino, in atto già detenuto, individuato quale componente dell organizzazione in possesso di una dote in corso di accertamento, la cui affiliazione era stata promossa da IERANÒ Rocco Francesco; FORIGLIO Fortunato, individuato quale componente dell organizzazione nell ambito dell omonima cosca, con competenza specifica e quasi esclusiva nel settore delle estorsioni. Storico appartenente alla ndrangh eta, FORIGLIO Fortunato aveva assunto in più circostanze gravi comportamenti intimidatori, sintomatici della sua capacità di imporre atteggiamenti omertosi, palesando una spregiudicata reiterazione anche delle condotte che già in passato ne avevano determinato la condanna sia per estorsione, che per associazione mafiosa; GIOVINAZZO Raffaele, in atto già detenuto, individuato quale componente dell organizzazione 3 / 7
in possesso di una dote in corso di accertamento, la cui affiliazione era stata promossa da IERANÒ Rocco Francesco, del quale era il fidato braccio destro e con il quale si era sottratto alla cattura nel luglio 2013, nel corso dell operazione VITTORIO VENETO ; IERACE Francesco, in atto già detenuto, individuato quale componente dell organizzazione, facente parte della cosca LADINI, con il ruolo di coadiuvare il capo LADINI Giuseppe; IERACE Raffaele, in atto già detenuto, fratello gemello del predetto IERACE Francesco, individuato quale componente dell organizzazione, facente parte della cosca LADINI, con il ruolo di coadiuvare il capo LADINI Giuseppe. I gemelli IERACE Francesco e Raffaele, discendenti dell omonima famiglia di storiche tradizioni ndranghetiste, sono al pari di LADINI Giuseppe fra i personaggi di maggior rilievo del sodalizio mafioso, in quanto, pur essendo detenuti, utilizzavano spesso i permessi premio di cui beneficiavano per frequentare l abitazione di LADINI Giuseppe e sostenerlo nel suo progetto di costituire di una propria ndrina autonoma nell ambito della Locale di Cinquefrondi ; LADINI Giuseppe, in atto già detenuto, individuato quale componente dell organizzazione in possesso della dote del Vangelo, capo dell omonima cosca operante nella Contrada Petricciana di Cinquefrondi; MONTELEONE Maurizio, individuato quale componente dell organizzazione in possesso della dote di Picciotto, il quale, ancorché incensurato e residente da tempo a Domodossola (VB), nei periodi in cui faceva ritorno in Calabria partecipava alle riunioni di ndrangheta, manifestando la propria disponibilità in favore dei sodali, e quindi fattivo sostegno al sodalizio; 4 / 7
NAPOLI Angelo, individuato quale componente dell organizzazione in possesso della dote di Sgarrista, il quale, ancorché incensurato, prendeva regolarmente parte alla riunioni di ndrangheta, dimostrandosi quindi pienamente a disposizione degli altri sodali; RACO Antonio, in atto già detenuto, individuato quale componente dell organizzazione, facente parte della cosca LADINI, con il ruolo di coadiuvare il capo LADINI Giuseppe nell attuazione del programma criminoso della sua ndrina; TIGANI Leonardo, in atto già detenuto, individuato quale componente dell organizzazione, facente parte della cosca LADINI, con il ruolo di coadiuvare il capo LADINI Giuseppe nell attuazione del programma criminoso della sua ndrina; VALERIOTI Antonio, in atto già detenuto, individuato quale componente dell organizzazione, facente parte della cosca LADINI, con il ruolo di coadiuvare il capo LADINI Giuseppe nell attuazione del programma criminoso della sua ndrina; ZANGARI Antonio, individuato quale componente dell organizzazione in possesso almeno della dote del Vangelo, insignito anche della carica di Capo Società e C ontabile, deputato a rappresentare la Locale nei rapporti esterni alla consorteria. ZANGARI Antonio era anche colui che interloquiva con il Capo Crimine Mico OPPEDISANO e deliberava, unitamente agli altri, le linee guida di condotta degli affiliati e le competenze nel settore delle estorsioni; 5 / 7
Soggetti indagati per altri episodi delittuosi, principalmente riferiti a violazioni in materia di armi e stupefacenti (che si aggiungono a quelli già arrestati a seguito delle pregresse risultanze investigative): BONO Salvatore, nipote del capo locale TRIPODI Costantino, per aver acquistato da PORCARO Fabio, anch egli appartenente alla di Cinquefrondi, una pistola cal. 22; Locale PAPALIA Domenico, per aver tenuto condotte finalizzate ad approvvigionarsi di stupefacente del tipo cocaina da LADINI Giuseppe; ROMEO Salvatore, per aver detenuto illecitamente due pistole e per aver trattato, unitamente a LADINI Giuseppe, la compravendita di altre armi dello stesso tipo; VOMERA Michele, per aver detenuto e portato illecitamente più volte in luogo pubblico varie armi, oltre che per aver trattato la compravendita di altre con LADINI Giuseppe. {mp4}taurianova_operazione_saggio_compagno_2 580 400{/mp4} info@miocomune.it 6 / 7
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