PICCOLE IMPRESE ARTIGIANE; IL GRADO DI INNOVAZIONE NELLE REGIONI ITALIANE*



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108 Quaderni di ricerca sull artigianato 109 muovono in ambito internazionale, per come affrontano criticità o opportunità offerte del nuovo contesto. Da una parte l evoluzione dei sistemi di comunicazione, la riduzione dei costi di trasporto, la progressiva liberalizzazione ed integrazione dell economia e la riduzione delle barriere alla comunicazione; dall altra un ambiente sempre più competitivo in cui le imprese straniere costituiscono una vera minaccia e le scelte da fare molto maggiori che in passato. La strada dell internazionalizzazione, dunque, è ancora tutta percorribile ma le insidie altrettanto numerose e sarà sulla gestione di questi due aspetti che potrà emergere o meno il necessario vantaggio competitivo della nostra produzione. Infi ne, un ultimo articolo dal respiro più ampio poiché esteso all intero sistema Italia di cui le piccole imprese fanno parte costituendone probabilmente l ossatura principale: in questi mesi di stagnazione dell economia italiana troppa attenzione da parte della politica è stata erroneamente posta sugli aspetti fi nanziari della crisi mentre la sua dimensione reale e le cause economico-produttive sono state trascurate e sottovalutate. Insomma, è evidente come le politiche necessarie alla crescita siano in primo luogo politiche di sviluppo, del lavoro e di sostegno alle attività produttive. PICCOLE IMPRESE ARTIGIANE; IL GRADO DI INNOVAZIONE NELLE REGIONI ITALIANE* Francesco Solaro Ricercatore e Consulente economico Datamining srl e Format Research Nell attuale fase di congiuntura economica caratterizzata da bassi livelli di crescita, contenimento della spesa pubblica e riduzione degli investimenti pubblici, il ruolo dell innovazione all interno delle micro, piccole e medie imprese, come risposta alla crisi recessiva e fi nanziaria, risulta essere di estrema importanza ma di diffi cile applicazione. La prima parte si pone la fi nalità di misurare, sia in termini qualitativi che quantitativi, il grado di Innovazione delle imprese italiane a livello regionale stilando una classifi ca fi nale attraverso l elaborazione di un indicatore sintetico espresso come media aritmetica dei tredici indicatori utilizzati di fonte ISTAT appartenenti a tre settori: Ricerca e Innovazione, Istruzione e Formazione e Società dell informazione aggiornati al 19 Aprile 2012 (Tab.1). Nella seconda verrà fornita una breve descrizione dei principali indicatori monitorati. Infi ne, nell ultima parte, metterà a confronto il grado di innovazione raggiunto dalle MPMI prima della crisi, prendendo come anno di riferimento il 2005 e utilizzando gli stessi indicatori e la stessa metodologia. La metodologia adottata è quella della Commissione europea 1 : la procedura di normalizzazione * L autore ringrazia Paolo Carnazza, già responsabile uffi cio studi Confartigianato, per i suoi preziosi e continui consigli in campo scientifi co. 1 European Commission, SME performance Review 2009-Objective and methodology of the SBA Fact Sheets, 2010.

110 Quaderni di ricerca sull artigianato 111 resa necessaria per la presenza di indicatori di diversa grandezza, prende in considerazione, per ogni indicatore, il valore più alto e il valore più basso tra le Regioni italiane; successivamente il valore dell indicatore da analizzare di ciascuna Regione y è aggiustato sottraendo da questo il valore più basso e, quindi, rapportando questo nuovo indicatore alla differenza tra il valore più alto e il valore più basso: il relativo indicatore sintetico è compreso in una scala che va da un valore minimo (0) ad un valore massimo (1). L analisi comparata dei vari indicatori sintetici permetterà di confrontare le performance delle Regioni italiane ed in particolar modo metterà in evidenza il forte divario tra Nord-Sud. Tabella1- Indicatori utilizzati Indicatori Ricerca e Innovazione Definizione Fonte Anno Laureati in scienza e tecnologia Laureati in discipline scientifi che e tecnologiche per mille abitanti in età 20-29 Addetti alla ricerca e sviluppo Addetti alla R&S per 1000 abitanti Incidenza della spesa pubblica in ricerca e sviluppo Spese in R&S della PA e Università in % del PIL Incidenza della spesa delle imprese pubbliche e private in ricerca e sviluppo Spese in R&S delle imprese pubbliche e private in % del PIL Intensità brevettuale Numero di brevetti registrati allo European Patent Offi ce (EPO) per milione di abitanti Imprese innovatrici Quota in % di imprese nella classe dimensionale 10-249 che hanno introdotto sul mercato innovazioni di prodotto/servizio o ha adottato al proprio interno innovazioni di processo nel triennio 2006-2008 ISTAT 2006-2008 Indicatori Istruzione e formazione Definizione Fonte Anno Tasso di scolarizzazione % della popolazione in età 20-24 anni che ha conseguito almeno il diploma di scuola secondaria superiore Occupati che partecipano ad attività formative e di istruzione Adulti occupati nella classe di età 25-64 anni che partecipano ad attività formative e di istruzione per 100 adulti occupati nella classe di età corrispondente (%) Indicatori Società dell informazione Definizione Fonte Anno Indice di diffusione della banda larga nelle imprese Grado di diffusione del personal computer nelle imprese con più di dieci addetti Grado di diffusione del personal computer con meno di dieci addetti Indice di diffusione dei siti web nelle imprese Grado di utilizzo di internet nelle imprese Fonte: ISTAT servizi che dispongono di collegamento a banda larga servizi che dispongono di personal computer % di imprese con meno di dieci addetti dei settori industria e servizi che dispongono di personal computer servizi che dispongono di sito web servizi che utilizzano computer connessi ad internet ISTAT 2007

112 Quaderni di ricerca sull artigianato 113 Risultati Al primo posto troviamo il Friuli Venezia Giulia con il punteggio di 0,76 risultato determinato in gran parte da valori al di sopra della media nazionale 2 relativamente a quasi tutti gli indicatori considerati soprattutto nella categoria Società dell informazione e, in particolar modo, il Friuli Venezia Giulia detiene il primato nella maggior produzione brevettuale (79 brevetti registrati allo European Patent Offi ce). Successivamente si posizionano ai vertici delle Regioni più innovative l Emilia Romagna con il punteggio di 0,70 e il Lazio con 0,68, grazie soprattutto alle ottime performance ottenute nel campo della spesa in R&S e nella diffusione di Internet. Il Lazio ha molti punti di forza, classifi candosi primo negli indicatori Laureati in scienza e tecnologia, Addetti alla R&S, Incidenza della spesa pubblica in R&S ed è infi ne all avanguardia nel Grado di diffusione del Personal Computer nelle imprese con meno di dieci addetti. Un altro gruppo di Regioni, generalmente del Centro-Nord ad eccezione della Val d Aosta e Marche che mostrano molte carenze sia in R&S ma soprattutto nell indicatore Intensità brevettuale, si posiziona in linea con il dato nazionale: Il Trentino Alto Adige, con il punteggio di 0,67, si colloca al terzo posto ed eccelle particolarmente nell indicatore Indice di diffusione dei siti web delle imprese (il 74,6% delle imprese trentine con più di dieci addetti dispone di un sito web) a seguire la Lombardia con 0,65, Piemonte e Veneto che ottengono lo stesso risultato pari a 0,60. Il Piemonte, è la Regione che detiene la maggiore spesa in percentuale del Pil da parte delle imprese pubbliche e private in R&S (1,4%). Al sesto posto, con un punteggio pari rispettivamente a 0,52, ci sono Liguria e Toscana: quest ultima, insieme all Umbria e alla Campania, è 2 Media Italia calcolata come media aritmetica dei singoli indicatori sintetici. la Regione che spende di più in R&S da parte della Pubblica Amministrazione e Università (0,7% del Pil). Sensibilmente al di sotto della media troviamo tutte le Regioni del Mezzogiorno, nonostante il divario esistente tra Nord-Sud sembra attenuarsi grazie all utilizzo delle tecnologie di connessione alla banda larga. E la Calabria, ultima in classifi ca con 0,21, a mostrare un ritardo rispetto a tutte le altre Regioni italiane, attribuibile ai modesti valori degli indicatori appartenenti alla categoria Ricerca e Innovazione. (Graf.1) Grafico1- Indicatore sintetico Innovazione

114 Quaderni di ricerca sull artigianato 115 Descrizione dei principali indicatori Uno dei principali indicatori per misurare l attività innovativa delle imprese è rappresentato dal numero dei brevetti registrati: passando ad un analisi territoriale, i valori maggiori dell indicatore si riscontrano nelle Regioni del Nord e Centro del Paese, con valori ben al di sopra della media italiana mentre le Regioni del Mezzogiorno appaiono ancora in ritardo e questo perché da sempre le aree settentrionali e centrali del Paese sono fortemente più industrializzate e con una maggiore percentuale di attività ad alto contenuto tecnologico. Tuttavia dal 2005 in poi si riscontra una sensibile diminuzione dell intensità brevettuale anche nelle Regioni settentrionali, in particolar modo la Lombardia passa da 152 brevetti a 71 registrati nel 2009, il Piemonte da 145 a 56 brevetti, mentre è l Emilia Romagna la Regione più penalizzata facendo registrare un saldo negativo pari a 110 brevetti tra il 2005 e il 2009. (Tab.2). Riguardo la spesa in R&S sostenuta dalle imprese pubbliche e private, le performance migliori si osservano nel Nord ed Ovest del Paese: rimane invariata la spesa pari a 1,4% del Pil in Piemonte che si conferma anche nel 2009 la Regione che spende di più nel campo della ricerca. In linea generale si può affermare che la maggior parte della spesa per la R&S si concentra nelle aree settentrionali del Paese. (Tab.3). Tabella 2 Piemonte 56,0 145,2-89,2 Valle d Aosta 38,0 81,3-43,3 Lombardia 71,0 153,6-82,6 Trentino-Alto Adige 59,6 74,8-15,2 Veneto 61,7 140,4-78,7 Friuli-Venezia Giulia 79,4 122,4-43,0 Liguria 37,0 52,7-15,7 Emilia-Romagna 78,2 188,5-110,3 Toscana 34,9 81,5-46,6 Umbria 15,1 51,1-36,0 Marche 42,7 68,9-26,2 Lazio 11,2 44,5-33,3 Abruzzo 17,3 38-20,7 Molise 2,1 11,1-9,0 Campania 8,5 17,3-8,8 Puglia 8,6 13,3-4,7 Basilicata 5,7 11,8-6,1 Calabria 4,1 8,8-4,7 Sicilia 6,6 15,8-9,2 Sardegna 8,1 10,4-2,3 Tabella 3 Piemonte 1,4 1,4 0,0 Valle d Aosta 0,5 0,2 0,3 Lombardia 0,9 0,8 0,1 Trentino-Alto Adige 0,7 0,2 0,5 Veneto 0,7 0,3 0,4 Friuli-Venezia Giulia 0,7 0,5 0,2 Liguria 0,7 0,7 0,0 Emilia-Romagna 0,8 0,7 0,1 Toscana 0,5 0,4 0,1 Umbria 0,2 0,2 0,0 Marche 0,3 0,2 0,1 Lazio 0,6 0,5 0,1 Abruzzo 0,4 0,5-0,1 Molise 0,1 0,0 0,1 Campania 0,5 0,4 0,1 Puglia 0,2 0,2 0,0 Basilicata 0,2 0,2 0,0 Calabria 0,0 0,0 0,0 Sicilia 0,2 0,2 0,0 Sardegna 0,1 0,0 0,1

116 Quaderni di ricerca sull artigianato 117 Il divario esistente tra le imprese del Nord e quelle del Sud è particolarmente messo in evidenza dall indicatore Addetti in R&S. La maggior parte della distribuzione di risorse umane impiegate nella ricerca e sviluppo si registra infatti nelle aree settentrionali e centrali del Paese (4,5 addetti per 1000 abitanti nel 2009 e 3,9 al Centro). Il risultato delle Regione del Centro è infl uenzato dalla presenza di importanti Centri di Ricerca ed Università presenti nel Lazio che risulta la Regione con il maggior numero di addetti in R&S. (Tab.4). Tra il 2005 e il 2009 il valore dell indicatore Laureati in scienza e tecnologia è sensibilmente aumentato in tutte le Regioni ad eccezione del Veneto e Umbria e si presenta più elevato nelle Regioni del Lazio (19 laureati in discipline tecnico scientifi che e tecnologiche per 1000 abitanti in età 20-29), Emilia Romagna (18,1) e Toscana (16,8). In tutte le altre Regioni si registrano valori al di sopra della media nazionale mentre risultano ancora penalizzate le Regioni meridionali che si attestano abbondantemente al di sotto della media italiana a causa della mediocre offerta formativa universitaria. (Tab.5) Tabella 4 Piemonte 5,2 4,3 0,9 Valle d Aosta 2,6 1,5 1,1 Lombardia 4,7 3,4 1,3 Trentino-Alto Adige 4,7 2,7 2,0 Veneto 4,4 2,2 2,2 Friuli-Venezia Giulia 4,9 3,8 1,1 Liguria 4,4 3,2 1,2 Emilia-Romagna 5,3 4,2 1,1 Toscana 4,0 3,3 0,7 Umbria 2,9 2,8 0,1 Marche 2,9 2 0,9 Lazio 5,8 5,8 0,0 Abruzzo 2,4 2,6-0,2 Molise 1,6 1,5 0,1 Campania 2,5 2 0,5 Puglia 1,7 1,5 0,2 Basilicata 1,7 1,2 0,5 Calabria 0,9 0,9 0,0 Sicilia 1,7 1,8-0,1 Sardegna 1,9 1,7 0,2 Tabella 5 Piemonte 14,7 12,7 2,0 Valle d Aosta 2,6 1,2 1,4 Lombardia 14,3 13 1,3 Trentino-Alto Adige 7,6 6,2 1,4 Veneto 10,7 11-0,3 Friuli-Venezia Giulia 15,5 13,5 2,0 Liguria 14,1 12,3 1,8 Emilia-Romagna 18,1 16,5 1,6 Toscana 16,8 14,2 2,6 Umbria 11,0 11,8-0,8 Marche 13,8 12,3 1,5 Lazio 19,0 14,6 4,4 Abruzzo 8,9 8,6 0,3 Molise 2,1 0,7 1,4 Campania 10,4 8,6 1,8 Puglia 7,0 6 1,0 Basilicata 4,9 4,5 0,4 Calabria 9,2 8,4 0,8 Sicilia 6,9 6,8 0,1 Sardegna 8,1 6,7 1,4

118 Quaderni di ricerca sull artigianato 119 Particolarmente importante tra gli indicatori Società dell informazione è l indice di diffusione della banda larga nelle imprese, in aumento rispetto le principali e tradizionali connessioni sempre più obsolete come il modem e l Isdn. L indicatore presenta una particolare progressione in tutte le ripartizioni territoriali tra il 2005 e il 2009: le performance migliori si registrano tra le imprese della Valle d Aosta (90,6 la percentuale tra le imprese con più di dieci addetti dei settori industria e servizi che dispongono di collegamento a banda larga), a seguire la Lombardia (86,5) e Piemonte (86,3). Le Regioni meridionali si attestano poco al di sotto della media italiana ad eccezione della Sardegna (83,2). (Tab.6). Si osserva un netto miglioramento anche nell Tasso di scolarizzazione ad eccezione della Valle d Aosta, Toscana e Umbria. I valori peggiori si osservano tra le Regioni meridionali: Sicilia (68,9) e Sardegna (66,4) risultano le regione più arretrate. (Tab.7). Tabella 6 Piemonte 86,3 54,5 31,8 Valle d Aosta 90,6 58,8 31,8 Lombardia 86,5 64,3 22,2 Trentino-Alto Adige 85,4 60,1 25,3 Veneto 82,7 55,4 27,3 Friuli-Venezia Giulia 84,9 59,4 25,5 Liguria 82,4 64,1 18,3 Emilia-Romagna 85,5 60,4 25,1 Toscana 82,0 57 25,0 Umbria 85,3 51,4 33,9 Marche 72,8 48,7 24,1 Lazio 84,3 56,9 27,4 Abruzzo 83,7 48,8 34,9 Molise 80,9 36,6 44,3 Campania 75,2 43 32,2 Puglia 77,5 44,4 33,1 Basilicata 73,3 42,6 30,7 Calabria 77,5 45,2 32,3 Sicilia 81,4 59,3 22,1 Sardegna 83,2 52 31,2 Tabella 7 Piemonte 78,1 74,6 3,5 Valle d Aosta 72,6 80-7,4 Lombardia 75,6 74,1 1,5 Trentino-Alto Adige 75,7 74,4 1,3 Veneto 79,4 77 2,4 Friuli-Venezia Giulia 81,0 78,8 2,2 Liguria 78,7 76,6 2,1 Emilia-Romagna 79,5 77,3 2,2 Toscana 75,0 78,3-3,3 Umbria 81,8 84,1-2,3 Marche 81,5 77,2 4,3 Lazio 80,3 80,3 0,0 Abruzzo 81,0 78,7 2,3 Molise 86,0 84,2 1,8 Campania 73,0 66,9 6,1 Puglia 71,5 67,2 4,3 Basilicata 78,9 76,3 2,6 Calabria 80,9 78,3 2,6 Sicilia 68,9 65,2 3,7 Sardegna 66,4 56,7 9,7

120 Quaderni di ricerca sull artigianato 121 Mettendo a confronto i risultati dei due indicatori sintetici 2009-2005 emerge un quadro contrastante: Piemonte, Valle d Aosta, Lombardia e Liguria sembrano risentire di più della crisi tra le Regioni del Nord del Paese facendo registrare nel 2005 punteggi superiori al 2009 e pari, rispettivamente, a 0,63, 0,34, 0,72, e 0,54. Proprio la Lombardia si posizionava al primo posto della classifi ca tre le Regioni più innovative d Italia grazie alle ottime prestazioni ottenute nell indicatore Intensità brevettuale e Spesa in R&S delle imprese pubbliche e private in % del Pil. Il Friuli Venezia Giulia è la Regione che ha invece fatto registrare un notevole miglioramento passando da 0,67 a 0,76 registrato nel 2009, risultato determinato in gran parte da una progressione in quasi tutti gli indicatori considerati. Punteggi migliori rispetto al 2005 vengono registrati anche in Trentino Alto Adige, Veneto ed Emilia Romagna. Al Centro, Toscana e Marche hanno invece ottenuto i loro migliori punteggi nel periodo antecedente la crisi a causa di una sensibile fl essione in quasi tutti gli indicatori mentre sono soddisfacenti le performance del Lazio ed Umbria che scalano la classifi ca tra il 2005 e il 2009. Tra le Regioni del Mezzogiorno si evidenziano punteggi tutti al di sotto della media nazionale anche nel periodo precedente la crisi: l Abruzzo, con il punteggio pari a 0,44, si conferma la più innovativa tra le Regioni meridionali. Tuttavia Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Sardegna fanno registrare dei miglioramenti che lasciano aperto qualche spiraglio di ottimismo. (Graf.2). Grafico2 - Indicatore sintetico Innovazione 2005-2009