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Deliberazione n 002/2009/PAR REPUBBLICA ITALIANA LA CORTE DEI CONTI SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER IL VENETO Nell adunanza del 13 gennaio 2009, composta da: Bruno PROTA Presidente Aldo CARLESCHI Consigliere Luca FAZIO Referendario relatore Francesco ALBO Referendario Daniela MORGANTE Referendario VISTO l art. 100, secondo comma, della Costituzione; VISTO il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con r.d. 12 luglio 1934, n. 1214, e successive modificazioni; VISTA la legge 14 gennaio 1994, n. 20, recante disposizioni in materia di giurisdizione e controllo della Corte dei conti; VISTO il Regolamento per l organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti con il quale è stata istituita in ogni Regione ad autonomia ordinaria una Sezione regionale di controllo, deliberato dalle Sezioni Riunite in data 16 giugno 2000 e successive modificazioni; VISTO il decreto del Presidente della Corte dei conti 21 dicembre 2000, che ha disposto l insediamento delle Sezioni regionali di controllo dal 1 gennaio 2001;

VISTA la legge 5 giugno 2003, n. 131 recante Disposizioni per l adeguamento dell ordinamento della Repubblica alla legge cost. 18 ottobre 2001, n. 3, ed, in particolare, l art. 7, comma 8 ; VISTI gli indirizzi e criteri generali per l esercizio dell attività consultiva approvati dalla Sezione delle Autonomie nell adunanza del 27 aprile 2004; VISTA la richiesta di parere inoltrata dal Vice-Sindaco del Comune di Rossano Veneto (VI) prot. n. 24 del 2.01.2009, pervenuta in data 9.1.2009 al prot. n. 71/9; VISTA l ordinanza del Presidente di questa Sezione di controllo n. 2/2009/PAR del 12 gennaio 2009 per la convocazione dell adunanza odierna; UDITA la relazione del magistrato relatore FATTO La richiesta di parere a riferimento proveniente dal Vice-Sindaco del Comune di Rossano Veneto (VI) viene prospettata al fine di conoscere se le norme che impongono vincoli alla spesa di personale prevalgano sulle disposizioni contrattuali che prevedono il diritto dei lavoratori già assunti con contratto a tempo pieno al rientro dal regime part-time dopo un biennio dalla trasformazione (art. 4, comma 4, e 15 CCNL 14.9.2000). Il prefato Comune evidenzia che: - sin dal 1997 sono stati posti in essere tutti i possibili tentativi per ridurre la spesa per il personale;

- il D.Lgs. 165/2001 e la normativa di settore specificano come la riduzione della spesa relativa al personale può essere attuata anche agevolando la trasformazione in part-time dei rapporti di lavoro a tempo pieno, tanto è vero che nel periodo 1997-2008 sono stati trasformati in part-time 10 posti in organico con un notevole risparmio di spesa; - la legge 133/2008 ha stabilito che la concessione del part-time non è più un diritto del lavoratore, ma una scelta discrezionale dell Amministrazione che potrebbe negare il part-time in base a proprie esigenze organizzative; - la posizione dell amministrazione, contraria a quella delle organizzazioni sindacali, è che la domanda di passaggio a tempo pieno possa essere accolta solo nell eventualità che il rispetto del tetto di spesa previsto dalla legge lo consenta, trattandosi di un diritto affievolito in quanto si può esercitare se sussistono altri presupposti con forza di legge maggiore dei vincoli di finanza pubblica. Diversamente ne scaturirebbe che il rispetto del principio di riduzione della spesa per il personale, ad organico invariato, potrebbe essere vanificato dalla richiesta di passaggio a tempo pieno di personale in part-time (nella fattispecie in numero pari a 13 dipendenti su 34 in servizio). Posto quanto sopra, il Comune chiede se se le norme che impongono vincoli alla spesa di personale prevalgano sulle disposizioni contrattuali che prevedono il diritto dei lavoratori già assunti con contratto a tempo

pieno al rientro dal regime part-time dopo un biennio dalla trasformazione (art. 4, comma 4, e 15 CCNL 14.9.2000). DIRITTO Il quesito appare ammissibile sia sotto il profilo soggettivo, in quanto posto dall organo rappresentativo dell ente locale (il Vice Sindaco, asseritamente nell esercizio di funzioni vicarie per assenza del Sindaco e, quindi, legittimato ai sensi dell art. 53, comma 2, del TUEL), che oggettivo, per l attinenza alla materia di contabilità pubblica ed, in particolare, a norme, quelle relative al personale, che sono principi fondamentali di coordinamento della finanza pubblica. Nel merito occorre evidenziare che la reversibilità della trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a parziale costituisce, come recita la disposizione del CCNL citato, che riproduce il testo dell art. 6, comma 4, del D.L. 28 marzo 1997, n. 79 convertito in legge con L. 28 maggio 1997, n. 140, un diritto del lavoratore, il cui soddisfacimento non può essere autoritativamente differito, salva una diversa e specifica disposizione contrattuale o di legge. In tale contesto non assume rilevanza la novella legislativa di cui all art. 73 del DL 112/2008 convertito in legge, con modificazioni, dalla L. 133/2008 che ha espunto dall istituto del part-time ogni automatismo solo nel passaggio dal tempo pieno a quello parziale, ma non nel senso inverso. Le norme delle leggi finanziarie degli ultimi anni che hanno imposto limiti di spesa per il personale, ovviamente, tendono ad incidere sulla componente discrezionale della spesa.

Diversamente, l atto con il quale si provvede alla trasformazione del part-time in full-time è un atto vincolato, in quanto posto in adempimento di un obbligo derivante dalla modifica del contenuto prestazionale del contratto individuale di lavoro, avvenuta a seguito della trasformazione dal regime di tempo pieno a parziale, la cui reversibilità è prevista dalla contrattazione collettiva. Ammettere la comprimibilità di tale diritto significherebbe ammettere la comprimibilità di tutti i diritti sorti in base a disposizioni vincolanti, di fonte legale o contrattuale, che incidono sulla spesa di personale. Semmai, compito dell ente locale è quello di adeguare il processo formativo del bilancio ai principi contabili della prudenza e della congruità delle spese. Pertanto, venendo al caso specifico, sin dal momento della stesura del bilancio di previsione l ente locale dovrebbe tener conto della possibilità che venga esercitato il diritto del personale in part time alla ricostituzione del tempo pieno alla scadenza del biennio e, conseguentemente, adottare le necessarie iniziative di contenimento di altre componenti della spesa di personale al fine di rispettare i vincoli derivanti dalla legislazione finanziaria. PQM la Sezione regionale di controllo della Corte dei conti per il Veneto rende il proprio parere nei termini suindicati. Così deliberato in Venezia, nell adunanza del 13 gennaio 2009.

L estensore Dott. Luca FAZIO Il Presidente Dott. Bruno PROTA Depositato in Segreteria il 15/01/2009 Il Direttore Amministrativo D.ssa Raffaella BRANDOLESE