Deliberazione n. 184 /2009 / Par.

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1 Deliberazione n. 184 /2009 / Par. REPUBBLICA ITALIANA CORTE DEI CONTI SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER IL VENETO Nell adunanza del 4 novembre 2009 composta da: Bruno PROTA Diana CALACIURA Aldo CARLESCHI Giovanni ZOTTA Luca FAZIO Francesco ALBO Daniela MORGANTE Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Primo referendario Referendario relatore Referendario VISTO l art. 100, secondo comma, della Costituzione; VISTO il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con r.d. 12 luglio 1934, n. 1214, e successive modificazioni; VISTA la legge 14 gennaio 1994, n. 20, recante disposizioni in materia di giurisdizione e controllo della Corte dei conti; VISTO il Regolamento per l organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti con il quale è stata istituita in ogni Regione ad autonomia ordinaria una Sezione regionale di controllo, deliberato dalle Sezioni Riunite in data 16 giugno 2000, modificata con le deliberazioni delle Sezioni riunite n. 2 del 3 luglio 2003 e n. 1 del 17 dicembre 2004, e da ultimo con deliberazione del Consiglio di Presidenza n. 229 del 19 giugno 2008;

2 VISTA la legge 5 giugno 2003, n. 131 recante Disposizioni per l adeguamento dell ordinamento della Repubblica alla legge cost. 18 ottobre 2001, n. 3, ed, in particolare, l art. 7, comma 8 ; VISTI gli indirizzi e criteri generali per l esercizio dell attività consultiva approvati dalla Sezione delle Autonomie nell adunanza del 27 aprile 2004; VISTA la richiesta di parere inoltrata dal sindaco del comune di Ponzano Veneto prot. n del 22 ottobre 2009 e assunta al prot. n del 27 ottobre 2009; VISTA l ordinanza del Presidente di questa Sezione di controllo n. 72/2009 del 2 novembre 2009 di convocazione della Sezione per l odierna seduta; UDITA la relazione del magistrato relatore, Ref. Francesco Albo FATTO Il comune di Ponzano Veneto (TV), con nota a firma del sindaco, ha formulato a questa Sezione una richiesta di parere ai sensi dell art. 7 comma 8 della L. n. 131/2003 in merito all iter procedurale seguito dalla precedente amministrazione con riferimento all appalto di opere pubbliche tramite una società partecipata. Il comune, infatti, nel 2007 ha costituito la società Ponzano patrimonio e servizi s.r.l., partecipata al 100% ed avente come oggetto sociale la gestione del patrimonio immobiliare del comune di Ponzano Veneto, nonché di nuovi impianti, immobili, reti ed infrastrutture di interesse comunale. 2

3 I rapporti tra il comune e la società sono disciplinati da un contratto di servizio, allegato alla richiesta di parere. Con una successiva integrazione del contratto stesso, il comune ha affidato alla società l incarico di progettazione ed esecuzione di una serie di opere pubbliche, dell importo complessivo di ,00, operando come stazione appaltante su mandato senza rappresentanza del comune. L ente si impegnava a rimborsare l importo in varie tranches e stati d avanzamento, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica. L amministrazione neo insediata ha verificato l assenza di risorse per far fronte a questi impegni contrattuali, in quanto il comune nel frattempo non ha perfezionato le procedure (l alienazione di un immobile e la contrazione di un mutuo) necessarie per il finanziamento della spesa. A fronte di questa situazione, la società, in ottemperanza agli impegni assunti, ha già perfezionato l appalto di alcune opere pubbliche, maturando un credito nei confronti dell ente ad oggi quantificabile in oltre ,00. L attuale amministrazione vorrebbe contrarre un mutuo per finanziare tali opere ed estinguere i crediti vantati dalla società, tuttavia ritiene opportuno stabilire uno spartiacque chiaro in termini di responsabilità nel caso in cui la Corte dei conti dovesse censurare l operato - alquanto imprudente a suo giudizio - della precedente amministrazione. 3

4 Ciò premesso, il comune formula i seguenti due quesiti: 1. Se il vincolo contrattuale, in assenza delle necessarie risorse, consentiva di per sé alla società di avviare l iter di progettazione ed appalto delle opere pubbliche in questione; 2. Se risulta corretto sotto il profilo contabile l operato del comune, che si è limitato a prevedere tali opere nel programma pluriennale degli investimenti senza tuttavia dar corso alle procedure per attivare ed impegnare le risorse necessarie al finanziamento. DIRITTO In via preliminare, occorre valutare la sussistenza dei presupposti di legittimazione attiva con riguardo sia all ente interessato a ricevere il parere che all organo che formalmente l ha richiesto. A questo riguardo, i quesiti, essendo stati sottoposti a questa Sezione da un comune, con nota a firma del suo legale rappresentante, sono da considerarsi sicuramente ammissibili. In merito alla sussistenza dei presupposti oggettivi, le questioni sottoposte a questo Collegio devono rientrare nella materia della contabilità pubblica, e non devono in alcun modo riguardare fattispecie concrete che possano interferire con l esercizio delle funzioni giurisdizionali demandate ad altri organi di magistratura. Con riferimento al primo aspetto, entrambi i quesiti rientrano nella materia della contabilità pubblica, secondo l accezione tecnica fornita dalla Sezione delle Autonomie con delibera 4

5 5/AUT/2006 del 10 marzo 2006, in quanto relativi alla procedura di spesa ed alla copertura finanziaria di investimenti pubblici. Con riferimento al secondo aspetto, i quesiti risultano invece entrambi inammissibili, in quanto relativi a fatti gestionali specifici, suscettibili peraltro di essere sottoposti alla cognizione di altro giudice. Ed invero, la stessa richiesta di parere fa esplicito riferimento a possibili ipotesi di responsabilità derivanti dalla fattispecie ivi illustrata. Tali fattori precludono al Collegio la delibazione nel merito, in quanto per consolidato orientamento, anche di questa Sezione (cfr., da ultimo, Sezione Veneto, delibere 24/2009/PAR, 47/2009/PAR, 53/2009/PAR, 145/2009/PAR, 146/2009/PAR ), l attività consultiva non può interferire in alcun modo con l esercizio della funzione giurisdizionale, prefigurando soluzioni in futuro non conciliabili con quelle espresse da altro giudice. Ulteriore profilo di inammissibilità sotto il profili oggettivo risiede nel fatto che entrambi i quesiti riguardano fatti già accaduti, rispetto ai quali si chiede una verifica postuma di legittimità che snaturerebbe la natura stessa della funzione consultiva, prodromica rispetto alla scelta discrezionale, in quanto volta ad orientare l organo di amministrazione attiva prima del compimento di un determinato atto e del verificarsi di una data situazione (cfr. Sezione regionale controllo Basilicata, delibere n.12,13 e 18/2007; Sezione regionale controllo Campania, delibere n. 14,15,21/2008; Sezione regionale controllo 5

6 Lombardia, delibera n. 34/2007; Sezione regionale controllo Puglia, delibere n. 6,9,30/2008; Sez. Riunite Sicilia, delibera n. 10/2007; Sezione regionale controllo Toscana, delibera n. 12/2007; Sezione regionale controllo Veneto, delibera n. 7/2007). PQM La Sezione regionale di controllo per il Veneto dichiara i quesiti inammissibili sotto il profilo oggettivo. Così deliberato in Venezia, nella Camera di Consiglio del 4 novembre L estensore Il Presidente Francesco ALBO Bruno PROTA Depositato in Segreteria il 09/11/2009 IL DIRETTORE DI SEGRETERIA (Raffaella Brandolese) 6