Prot nr. 99/08 SP Reggio Emilia li, 06.11.2008



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Prot nr. 99/08 SP Reggio Emilia li, 06.11.2008 ALLA DIREZIONE C.C. ALLA DIREZIONE O.P.G. AL PROVVEDITORATO REGIONALE DELL AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA ALLA SEGRETERIA REGIONALE S.A.P.Pe ALLA SEGRETERIA GENERALE S.A.P.Pe ROMA AGLI ORGANI DI STAMPA ALLE EMITTENTI TELEVISIVE Oggetto: Reparto detentivo femminile Casa Circondariale di Reggio Emilia. Questo Segretario Provinciale, ritiene che sia assolutamente necessario formulare ulteriori considerazioni circa la gravissima carenza di personale di Polizia Penitenziaria femminile di Reggio Emilia. Qualora non lo avesse già fatto la Direzione della Casa Circondariale sede, si rende necessario evidenziare all Ufficio del PRAP di Bologna che il contingente femminile in forza all istituto di cui si tratta, si è ulteriormente ridotto di una unità a causa di un assenza giustificata che sembra destinata a prolungarsi per un lungo tempo.

Per quanto sopra, se prima era vero che l organico del personale femminile della C.C. di Reggio Emilia doveva essere integrato con non meno di 10 unità prive di qualsiasi limitazione al loro impiego in una programmazione del turno di servizio nei quattro quadranti, oggi ne occorre un altra a meno che qualche altro esperto nella gestione e nella violazione dei diritti delle risorse umane dimostri il contrario. Successivamente alla scadenza dell interpello regionale per l invio in servizio di missione presso la C.C. sede indetto dall Ufficio PRAP di Bologna, in considerazione della probabile diserzione del suddetto interpello, lo stesso Ufficio ha provveduto alla proroga di chiusura del suddetto reparto femminile e, il giorno 04 c.m. ha emesso una disposizione per la Direzione O.P.G., con la quale pensa di risolvere il problema alla vicina Direzione della C.C. La suddetta disposizione prevede che due unità di Polizia Penitenziaria femminile, con decorrenza 10 novembre p.v e fino a nuove disposizioni, prestino servizio presso il reparto detentivo femminile della.c.c sede con rotazione mensile / quindicinale da concordarsi con le interessate ( nessuna di queste ha interesse). Premesso che la suddetta posizione unilaterale dell Amministrazione Regionale non è stata data alcuna comunicazione alle OO.SS., si ritiene per i diversi motivi sotto elencati che la soluzione identificata dall Ufficio PRAP di Bologna non è praticabile. 1) La Direzione O.P.G. ha una propria organizzazione dei servizi; 2) L organico del personale di Polizia Penitenziaria operante presso l O.P.G. sede, si compone anche delle 6 unità di Polizia Penitenziaria femminile, (d altronde come in altri istituti più grandi della regione), già impiegate in posti di servizi delle cosiddette cariche fisse ove hanno acquisito una certa professionalità, l assenza di alcune di loro, comporterebbe, un sicuro aumento del carico di lavoro per le unità restanti nei singoli posti di servizio e sicuramente tanti, tantissimi adempimenti rimarrebbero inevasi; 3) Il servizio programmato di tutto il personale operante presso l O.P.G., ne risentirebbe dal momento in cui il personale femminile dell O.P.G. partecipa all assolvimento anche delle attività lavorative interne;

4) Con due unità distolte all organizzazione dell O.P.G., oltre ad arrecare disfunzioni alla stessa organizzazione non si riesce neanche nell intendo di garantire i livelli standard di sicurezza del reparto detentivo e i diritti inviolabili del personale femminile della C.C. sede; Non per ultimo, trattandosi di un provvedimento dell Amministrazione riguardante l organizzazione di uffici e l organizzazione del lavoro a livello periferico, prima del suo esatto adempimento, si chiede di procedere all esame con le OO.SS.. Questo Segretario Provinciale S.A.P.Pe, fiducioso in un ravvedimento dell Amministrazione Penitenziaria nell adozione della disposizione nr. 49799/SPP del 04 Novembre 2008, in assenza di altre e diverse soluzioni come quella ad esempio, di far indire un interpello nazionale di invio in missione di unità femminili come accaduto già in passato, chiede la chiusura definita del reparto femminile di Reggio Emilia. Diversamente, questa O.S. si opporrà con incisive iniziative di protesta sul territorio.

Prot nr.100/sp 08 Reggio Emilia li, 10.11.08 ALLA DIREZIONE CASA CIRCONDARIALE REGGIO EMILIA AL PROVVEDITORATO REGIONALE EMILIA ROMAGNA ALLA SEGRETERIA REGIONALE S.A.P.Pe ALLA SEGRETERIA GENERALE S.A.P.Pe ROMA Oggetto: Problematiche relative alle attività interne della Casa Circondariale di Reggio Emilia.------------------------------------------------------------------------------------------- Il fenomeno del sovraffollamento presso la casa circondariale ha indotto la Direzione ad una rivisitazione degli orari che regolamentano le attività interne, l emanazione dell ordine di servizio che disciplina i nuovi orari, ha generato non poca amarezza tra il personale di Polizia Penitenziaria che opera nei reparti detentivi. Il suddetto personale di Polizia Penitenziaria riferisce che a causa dei numerosissimi corsi organizzati per la sovraffollata popolazione detenuta, il carico di lavoro è esageratamente aumentato e ancora più influente è stato il suddetto ordine di servizio che garantisce alla sovraffollata popolazione detenuta che partecipa ai predetti corsi una fascia oraria più ampia per garantire la do Questo segretario provinciale pur conoscendo il contenuto dell art 8 comma 1) L 354/75 che si riporta, solo per ricordarlo alla memoria di chi scrive: E assicurato ai detenuti e agli internati l uso adeguato e sufficiente di lavabi e di bagni o docce, nonché degli altri oggetti necessari alla cura e alla pulizia della persona ritiene che, si debba riflettere sul contenuto dell art 7 DPR 230/00 che così recita: 1) I servizi igienici sono collocati in un vano annesso alla camera.2) I vani in cui sono collocati i servizi igienici forniti di acqua corrente, calda e fredda, sono dotati di lavabo, di docce, in particolare negli istituti o sezioni femminili anche di bidet, per le esigenze igieniche dei detenuti e internati. 3) Servizi igienici, lavabi e docce in numero adeguato devono essere, inoltre, collocati nelle adiacenze dei locali e delle aree dove si svolgono attività in comune, fino a prova contraria, l adeguamento strutturale previsto dal D.P.R. 230/00 avrebbe dovuto avvenire entro cinque anni dalla sua emanazione.

Ad oggi, i lavori di adeguamento strutturale non sono stati neanche preventivati, le attività del trattamento aumentano in maniera proporzionale all aumento della popolazione detenuta, mentre, giorno dopo giorno, si riduce l organico della Polizia Penitenziaria a causa della collocazione a riposo permanente per raggiungimento del limite di età, solo nell ultimo mese n 04 unità per non far riferimento alle altre unità assenti per i più svariati motivi. Il personale di Polizia Penitenziaria ( ruolo agenti assistenti) operante presso la Casa Circondariale sede, si ritrova ad assicurare il difficilissimo compito della vigilanza ed osservazione dei detenuti, oltre, per garantire ordine disciplina e sicurezza all interno dei reparti detentivi, d altronde, sovraffollati da una popolazione detenuta multietnica anche per assicurare l esecuzione di tutti i corsi organizzati che di seguito si elencano per meglio rendere l idea di cosa significa lavorare per il poliziotto penitenziario della C.C. di Reggio Emilia. Corsi in atto: 1. Corso di pittura; 2. Corso di teatro; 3. Corso aiutiamo calimero ;??????????????? 4. Corso di scuola elementare; 5. Corso di scuola media; 6. Corso di scuola superiore; 7. Università; 8. Attività sportive presso la palestra; 9. Corso di panificatore; Corsi che inizieranno a breve: 10. Corso per elettricisti; 11. Corso disegno meccanico; 12. Corso d informatica; 13. Corso di lavoro autonomo; 14. Corso per restauro mobili;

Questa segreteria provinciale, con la presente nota, se dovesse chiedere a Codesta Direzione di predisporre il servizio per il personale di Polizia Penitenziaria che opera nei reparti detentivi in quattro quadranti e con l impiego di due unità per ciascun reparto e per almeno il turno di mattina e per quello pomeridiano, significherebbe voler fare richieste utopiche, ma se dovesse suggerire di rivisitare il numero dei corsi e di realizzare le docce in ciascuna camera detentiva, forse potrebbe meritare la giusta considerazione. Si resta in attesa di conoscere le determinazioni delle Autorità competenti.