ALLEGATO B Dgr n. 97 del 31.01.2012 pag. 1/7



Documenti analoghi
ALLEGATO A Dgr n del 22/09/09 pag. 1/10

ISTRUZIONI PER LA PROGETTAZIONE DEI SISTEMI DI PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALL ALTO

Aprile Prevenzione dei rischi di caduta dall alto nei lavori di manutenzione in quota su pareti e coperture

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA 25 febbraio 2008, n /Leg

ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA

LA SICUREZZA in COPERTURA

Le scelte progettuaii, i documenti necessari e gli apprestamenti di difesa.

ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA art. 5 del DPGR del n.62/r

LA PROGETTAZIONE DEGLI EDIFICI E DELLA SICUREZZA NEI LAVORI DI MANUTENZIONE SICUREZZA NELLA MANUTENZIONE

PROVINCIA DI VENEZIA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE E CONTESTUALE APPROVAZIONE DEL PROGETTO DI

SCALE. SCALE (Allegato XX del D.Lgs 81/08)

Metodologia per una corretta progettazione Dott. Alfredo Terreni

LAVORO SULLE COPERTURE

LAVORI SPECIALI. (Articolo 148 D.Lgs 81/08)

RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA

Elementi di giudizio. Cadute dall alto. Lavoratori esposti al rischio di caduta da una altezza superiore a circa tre. Estesa carenza di protezioni

La nuova normativa regionale sulla manutenzione in sicurezza degli edifici

SCALE FISSE CON INCLINAZIONE >75

ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA

PROPOSTA DI INTEGRAZIONE DEI REGOLAMENTI EDILIZI COMUNALI

PROGETTISTI ASSOCIATI P.B ARCH. A. EUGENIO BACCHILEGA ARCH. PAOLO GIAROLA

Il programma. I lavori in quota

Integrazione al Titolo III del Regolamento di Igiene

Sistemi di ancoraggio permanenti per dispositivi di protezione individuale contro le cadute

Le Leggi Regionali per la prevenzione delle cadute dall alto durante gli interventi sulle coperture degli edifici Roma 4 Aprile 2012

N.B.: il documentonews non rappresenta una pubblicazione, ne una testata giornalistica, ma un documento di lavoro del Centro Studi

ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA (art. 4, comma 1 del Regolamento di Attuazione)

La redazione del Fascicolo Dell Opera di cui all allegato XVI

ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA L.R. n. 1 del 03/01/ art. 82 commi 14 e 16 D.P.G.R. n. 62/R del 23/11/2005

ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA (art. 6, comma 4 del DPGR 23 novembre 2005, n. 62/R)

La nuova normativa regionale sulla manutenzione in sicurezza degli edifici

Città di Castel San Giovanni Provincia di Piacenza Settore IV: Sviluppo Urbano NUOVO ATTO DI COORDINAMENTO REGIONALE SULLE LINEE VITA

ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA - RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA -

RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA

Comune di Fauglia Provincia di Pisa

Linee Vita. Progettazione ed Posa in Opera D.Lgs.81/08 e s.m.i. L.R.5/2010. M.EN.S. Engineering. Dott. Ing. Corrado Giromini

SCS Eurotetti. Di Sara Lanzoni. Azienda specializzata nei sistemi anticaduta

Piano di Recupero ai sensi degli art e 15.8 delle NTA per la realizzazione di

RACCOLTA NORME UNI. su sistemi e dispositivi anticaduta

RACCOLTA NORME UNI. su sistemi e dispositivi anticaduta

SOMMARIO DELLA PRESENTAZIONE

ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA

ESPERIENZE DI ELABORAZIONI FASCICOLI TECNICI DI MANUTENZIONE AI FINE DELLA SICUREZZA CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALL ELABORATO DELLA COPERTURA (E.T.C.

Regolamento tecnico per la prevenzione dei rischi di infortunio a seguito di cadute dall alto nei lavori di manutenzione ordinaria sulle coperture

LR 61/85 art.79bis - DGR 2774/09. LR 61/85 art.79bis - DGR 2774/09

Lavori in quota. Lavori in quota. frareg.com 1/22

Le problematiche di sicurezza per l allestimento del cantiere per l installazione degli impianti fotovoltaici

AZIENDA SANITARIA LOCALE DI VALLECAMONICA-SEBINO

SCHEDA di RILEVAZIONE per il RISCHIO di CADUTA DALL ALTO

! "#$ %% %&& "&"9&5 ::88 ::! &"<% 1)))!

Parapetti provvisori quali sistemi collettivi di protezione dei bordi

IL RISCHIO DI CADUTA DAI TETTI PER LAVORI DI RIMOZIONE DEL MANTO DI COPERTURA e lavori di manutenzione. Foto di Charles Ebbets

2.1 Ai fini di quanto disciplinato nel presente atto di indirizzo e coordinamento si intende per:

DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE

La progettazione dell opera orientata alla sicurezza nei lavori in quota

Dispositivi iti NON rmanenti PROVVISORI

3.2.8 Parapetti Gronde e pluviali Misure contro la penetrazione dei volatili e di animali in genere

LAVORO IN QUOTA: DEFINZIONE

RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA

Parapetti. come protezione di accessi fissi ad impianti e macchinari

Oggetto_. Localizzazione_. Committente_. Altanon S.r.l. Descrizione_. Fase_. Scala_. Data deposito_. Codice interno_. Informativa_.

Realizzazione di un. Disposizioni per la prevenzione dei rischi da caduta dall alto!!" "

Descrizione Copertura:

REGOLAMENTO CADUTE DALL ALTO

D.P.G.R n. 62/R

Descrizione Copertura:

Descrizione Copertura:

IL RISCHIO CADUTA DALL ALTO NELLE AZIENDE MANIFATTURIERE

art. 10 del DPR 303/56 art. 137 del Regolamento Comunale di Igiene art. 134 del Regolamento

Regolamento Locale d Igiene - art Disposizioni concernenti la prevenzione dei rischi di caduta dall'alto

La progettazione dell opera orientata alla sicurezza nei lavori sulle coperture

(DGRV 2774/09 così come modificato dalla DGRV 97/2012)

Art. 65 Disposizioni di prima applicazione

VILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre Relatore: Ing. Carlo Calisse

SINTESI NORMA UNI EN 795:2002 DISPOSITIVI DI ANCORAGGIO ANTICADUTA DALL ALTO PER LE COPERTURE

ELABORATO TECNICO DELLE COPERTURE

Università degli studi di Parma. Lavori in copertura su edifici campus Universitario (accessi parapetti percorsi protetti lucernari) Relazione Tecnica

A) DOCUMENTAZIONE SPECIFICA DELL IMPRESA

OPERE PROVVISIONALI CADUTE DALL ALTO

PIATTAFORMA DI LAVORO MOBILE ELEVABILE (piattaforma elevabile) e PONTE MOBILE SVILUPPABILE SU CARRO AD AZIONAMENTO MOTORIZZATO (cestello)

Argomenti: Normative sulle cadute legate al D.L. 81. Obbligatorietà. Normative di riferimento linee vita. Adempimenti linee vita

Parapetti fissi e recrinabili con contrappeso

I dispositivi di protezione ed il TU

FAC SIMILE - FASCICOLO TECNICO DELL OPERA INTERVENTI DI MANUTENZIONE SULLE COPERTURE

Relatori: Geom. Gian Luca SAMOGGIA - Direttore Centro Studi ANACI Regionale Geom. Marco MARCHESI - Docente Centro Studi ANACI Bologna

IL NUOVO REGOLAMENTO e

PREVENIRE LE CADUTE DALL ALTO. L accesso, il transito e l esecuzione dei lavori di manutenzione in quota in condizioni di sicurezza D.G.R.V.

S.F.S. Scuola per la Formazione e Sicurezza in Edilizia della provincia di Massa Carrara - Ing. Antonio Giorgini

ALLUKEMI SKY. Somain Italia Spa, Via Donizetti 109/ Brembate di Sopra (BG) - tel info@somainitalia.it

Campagna Europea per la sicurezza nelle costruzioni.

SCHEDA TECNICA TRABATTELLO MILLENIUM E MILLENIUM S

CON GABBIA. di protezione. MONTAGGIO RAPIDO Facilitato dall innesto in PVC con anima in acciao. IVA esclusa

IL NUOVO REGOLAMENTO. IL NUOVO REGOLAMENTO La Normativa. IL NUOVO REGOLAMENTO La Normativa 18/12/ /35. Criteri di Progettazione

POLISTUDIO. Anno 2010 Gru a ponte e a bandiera v.03 1

PUNTI DI ANCORAGGIO PROVVISORI

SINTESI DELLA NORMATIVA EUROPEA EN RELATIVA AL MONTAGGIO DELLA RETE ANTICADUTA PER APPLICAZIONI ORIZZONTALI E PER APPLICAZIONI VERTICALI.

Servizio Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro COPERTURE NON PRATICABILI

Sistemi Anticaduta La sicurezza che conviene

RAGGIUNGIBILITA PRIMARIO SISTEMA ANTICADUTA: Dall accesso deve potersi trovare un ancoraggio in grado di garantire all operatore la sicurezza prima

Normative La Normativa e conformità dei prodotti SVELT

Transcript:

giunta regionale 9^ legislatura ALLEGATO B Dgr n. 97 del 31.01.2012 pag. 1/7 ISTRUZIONI TECNICHE RELATIVE ALLE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE DA PREDISPORRE NEGLI EDIFICI PER L ACCESSO, IL TRANSITO E L ESECUZIONE DEI LAVORI DI MANUTENZIONE IN QUOTA IN CONDIZIONI DI SICUREZZA Aggiornamento 2011

pag. 2/7 Introduzione Ai fini di prevenzione dei rischi di infortunio da caduta dall alto, l art. 12, comma 1, della L.R. 4/2008 ha aggiunto l art. 79 bis al testo della legge regionale 61/85 Norme per l assetto e l uso del territorio. Il comma 1 stabilisce che i progetti relativi agli interventi edilizi che riguardano nuove costruzioni o edifici esistenti debbano prevedere, nella documentazione allegata alla richiesta relativa al titolo abilitativo o alla denuncia di inizio attività, idonee misure preventive e protettive che consentano anche nella successiva fase di manutenzione l accesso, il transito e l esecuzione dei lavori di manutenzione in quota in condizioni di sicurezza. L entrata in vigore della norma richiede l approvazione di istruzioni tecniche sulle misure preventive e protettive da adottare (comma 2). Di seguito sono indicate le linee guida per la progettazione delle misure di prevenzione e protezione da predisporre per l esecuzione degli interventi di manutenzione in quota sul tetto e sulle pareti esterne, in riferimento delle operazioni di accesso, transito e stazionamento. Cap. 1: Progettazione La relazione di progetto e gli elaborati grafici allegati alla richiesta di titolo abilitativo per interventi edilizi rientranti nel campo di applicazione dell art. 79 bis della L.R. 61/85, devono indicare le misure preventive e protettive progettate per l esecuzione dei lavori di manutenzione in quota. In particolare vanno definiti i materiali e i componenti da impiegare per la realizzazione delle misure, il dimensionamento e le caratteristiche di qualunque componente necessario a garantire la sicurezza dei lavori. Le misure di sicurezza da progettare devono riguardare le seguenti fasi: Accesso alla copertura (cap. 1.2) Transito ed esecuzione dei lavori sulle coperture (cap. 1.3) Lavori in parete (cap 1.4) Il progettista dichiara il progetto conforme a quanto disposto dall art. 79 bis della L.R. 61/85 se le misure protettive e preventive progettate sono pienamente aderenti a quelle delineate nei successivi cap. 1.2., 1.3 e 1.4.. In tali casi le amministrazioni comunali, verificata la completezza della documentazione allegata al progetto non avendo la necessità di compiere valutazioni tecnico-discrezionali sul rispetto della suddetta norma di sicurezza non richiederanno il parere sanitario all AULSS di competenza (art. 5 del DPR 380/01, art. 20 DPR 380/2001 come modificato dalla L. 106/2011). Cap. 1.2: Accesso alla copertura L accesso alla copertura o a postazioni che espongano a rischio di caduta per dislivelli superiori ai 2 metri, per essere agevole e sicuro, richiede la predisposizione di strutture fisse quali: A Percorsi B Aperture C Scale Dette soluzioni possono essere previste sia all interno che all esterno dell edificio.

pag. 3/7 A. I percorsi orizzontali e verticali devono avere: altezza libera > 1,80 metri rispetto al piano di calpestio e una larghezza > 0.70 metri. In presenza di vincoli costruttivi non eliminabili, tale altezza può essere ridotta a 1,20 metri. Gli ostacoli fissi che per ragioni tecniche non possono essere eliminati devono essere chiaramente segnalati e, se del caso, protetti; parapetti normali con arresto al piede o altra difesa equivalente in corrispondenza dei lati aperti prospicienti il vuoto; illuminazione artificiale d intensità > 20 lux, se è prevedibile un utilizzo del percorso in condizioni di scarsa o assente illuminazione naturale. I corpi illuminanti devono essere protetti dal rischio d urto; piani di calpestio in materiale antisdrucciolo. Se gli stessi sono collocati all esterno, la loro conformazione deve essere tale da evitare l accumulo di fango e la formazione di lamine d acqua; piani di calpestio grigliati con maglie non attraversabili da una sfera di 35 mm e, se sono sovrastanti luoghi con permanenza o passaggio di persone, non devono essere attraversabili da una sfera di 20 mm; tutte le superfici di calpestio che garantiscano un adeguata portata in relazione ai carichi previsti (persone, attrezzature e materiali); scale scelte secondo il seguente ordine di priorità: scale fisse a gradini, scale fisse a chiocciola, scale fisse a pioli con inclinazione < 75, scale retrattili, scale fisse a pioli vertical i o con inclinazione > 75. B. Le aperture per l accesso diretto alla copertura devono avere: B.1 Se orizzontali o inclinate: dimensioni adatte ai prevedibili ingombri di materiali e attrezzature da trasportare e comunque una superficie non inferiore a 0,50 mq. Qualora l apertura sia di forma rettangolare, il lato inferiore deve essere > 0,70 metri. Se l apertura è a sezione circolare il diametro deve essere > 0,80 metri. B.2 Se verticali: larghezza > 0,70 metri e altezza > 1,20 metri. Limitatamente agli edifici già esistenti, in presenza di vincoli costruttivi non eliminabili, possono essere prese in considerazione dimensioni diverse, tali comunque da garantire un agevole passaggio delle persone e dei materiali. C. Scale: C.1 Se a gradini a sviluppo rettilineo o a chiocciola devono avere: parapetto normale o altra difesa equivalente, in corrispondenza di lati aperti con rischio di caduta dall alto; corrimano ad una altezza compresa tra 0,90 e 1 metri su almeno uno dei due lati delimitati da pareti; larghezza pari a 0,60 metri. Se a chiocciola, il diametro deve essere pari a 1 metro. E preferibile, comunque, scegliere scale a sezione quadrata; gradini con pedata e alzata dimensionate a regola d arte. In presenza di vincoli costruttivi non eliminabili, l alzata e la pedata possono avere dimensioni rispettivamente non superiori a 0,22 metri e non inferiori a 0,25 metri; profili dei gradini a spigolo arrotondato; pianerottoli di riposo almeno ogni 20 gradini. C.2 Se a pioli devono avere: larghezza > 0,35 metri; distanza tra i pioli compresa tra 0,25 0,30 metri;

pag. 4/7 maniglioni di sbarco di altezza compresa tra 0.90 e 1 metro; distanza tra i pioli e la parete opposta al piano dei pioli pari o superiore a 0,15 metri. C.3 Se a pioli verticali o con inclinazione > 75 e altezza > 5 metri devono essere dotate, lung o tutto il loro sviluppo, di sistemi (funi o rotaie di guida ) per l aggancio di idonei D.P.I. anticaduta. In alternativa devono avere: solida gabbia metallica di protezione, a partire da una altezza di 2,50 metri, avente maglie o aperture di ampiezza tale da impedire la caduta accidentale della persona verso l esterno; parete della gabbia opposta al piano dei pioli che non disti da questi più di 0,60 metri; piattaforme di riposo ogni 4 metri, con superficie sufficiente a permettere l appoggio completo di due piedi e tale da consentire di stare in piedi comodamente; sbarramenti che ne impediscano l uso alle persone non autorizzate. C.4 Se retrattili a gradini devono avere: larghezza utile > 0,35 metri; gradini con alzata compresa tra 0,25 e 0,30 metri; montanti dotati di corrimano distanti dagli stessi almeno 0,10 metri; dimensioni minime della botola, a cui sono applicate, pari a 1,20 x 0,70 metri; ripiani di sbarco dotati di maniglioni di sbarco di altezza compresa tra 0.90 e 1 metro; portata pari a 150 Kg (1500 N). Tali scale devono essere utilizzate mantenendo una inclinazione compresa tra 60 e 75. Cap. 1.3 Transito ed esecuzione dei lavori sulle coperture Al fine di garantire un adeguato livello di sicurezza durante il transito e la sosta sulla copertura, a partire dal punto di accesso, devono essere previsti: A) elementi permanenti di protezione; B) elementi che favoriscono la posa in opera e l utilizzo di dispositivi di sicurezza. Nella scelta delle soluzioni sopraindicate deve essere considerata la frequenza degli interventi di manutenzione previsti, garantendo la priorità ai sistemi collettivi di protezione rispetto a quelli individuali. La presenza di parti non portanti (con particolare riferimento al rischio di sfondamento della superficie di calpestio), quando non sia possibile segregarle, devono essere adeguatamente segnalate con appositi cartelli chiaramente visibili. A) Elementi permanenti di protezione: In funzione della struttura e della tipologia di rischio possono essere previsti: - parapetti; - passerelle, camminamenti o andatoie per il transito di persone e materiali; - reti permanenti di sicurezza. I parapetti fissi di protezione sul perimetro delle parti non portanti della copertura (es. lucernari, cupolini, ecc.) e di protezione contro il rischio di caduta verso il vuoto devono possedere le seguenti caratteristiche minime: essere resistenti ad un sovraccarico orizzontale > 1,00 KN/mq; avere una altezza minima di 1 metro in presenza di solai con inclinazione < 15% e 1,20 metri per inclinazioni > 15%; essere dotati di elemento fermapiede nella parte inferiore, di altezza > 0,15 metri;

pag. 5/7 avere una altezza libera tra i correnti < 0,47 metri nel caso di inclinazione del solaio <10, < 0,25 metri nel caso d inclinazione del solaio < 45, < 0,10 metri nel caso d inclinazione del solaio < 60 ; essere costruiti con materiale in grado di resistere agli agenti atmosferici. Le passerelle, i camminamenti e le andatoie per il transito di persone e materiali installati sulle parti non portanti della copertura (es. lucernari, cupolini, ecc.) e per passaggi sul vuoto devono possedere le seguenti caratteristiche minime: resistere alle sollecitazioni e ai sovraccarichi previsti per il passaggio di persone e per la movimentazione dei materiali, avere larghezza > 0,60 metri se destinate al solo transito di persone e > 1,20 metri se utilizzate anche per il trasporto di materiali; essere dotate sui lati aperti di parapetti aventi le caratteristiche sopra riportate; essere provviste di pavimentazione antisdrucciolevole con aperture non attraversabili da una sfera di 35 mm e, se sovrastanti luoghi ove è possibile la permanenza o il passaggio di persone, non attraversabili da una sfera di 20 mm; le andatoie con pendenza > 50 % devono avere piani di calpestio listellati ad intervalli < 0,40 metri, interrotti da pianerottoli di riposo in funzione della lunghezza dell andatoia. Le reti permanenti predisposte al di sotto delle parti non portanti della copertura (es. lucernari, cupolini, ecc.) devono: essere resistenti ad un carico di almeno 1,50 KN/mq di superficie; presentare caratteristiche tecniche e tipologia di ancoraggio scelti tenendo conto dei fattori ambientali (es. agenti atmosferici, fumi, nebbie o vapori dovuti alla attività svolta nel locale); B) Elementi che favoriscono la posa in opera e l utilizzo di dispositivi di sicurezza Qualora non sia possibile predisporre, in parte o in tutto, misure di protezione collettiva (parapetti, reti, etc. ), è necessario che i lavori in quota vengano svolti con l impiego di dispositivi di protezione individuale anticaduta. Già in fase di progettazione di un edificio devono essere previste le caratteristiche e la collocazione dei dispositivi a parti stabili, dove il lavoratore possa agganciarsi quali: - linee di ancoraggio; - dispositivi di ancoraggio; - ganci di sicurezza da tetto. Questi dispositivi devono: essere dislocati in modo da procedere in sicurezza su qualsiasi parte della copertura, a partire dal punto di accesso, fino al punto più lontano; essere chiaramente identificabili per forma e/o colore o con altro mezzo analogo; essere accessibili in modo da consentire l ancoraggio senza rischio di caduta; possedere i requisiti previsti dalla norma UNI EN 795: «Protezione contro le cadute dall alto dispositivi di ancoraggio requisiti e prove» e successivi aggiornamenti; garantire nel tempo le necessarie caratteristiche di resistenza e solidità; essere oggetto di periodiche verifiche e manutenzioni a cura del proprietario dell immobile secondo le indicazioni del costruttore. Degli interventi eseguiti deve essere effettuata regolare registrazione. Cap 1.4 Lavori in parete Al fine di garantire un adeguato livello di sicurezza durante l esecuzione dei lavori di manutenzione su pareti di vetro o di cristallo, o altri materiali che abbiano bisogno di frequente manutenzione, devono essere indicate nell elaborato grafico di progetto le attrezzature fisse che si intendono predisporre (ad es. sistemi di scorrimento verticale e orizzontale e sistemi per l ancoraggio di ponti).

pag. 6/7 Agli elaborati devono essere allegate le indicazioni relative alle attrezzature ausiliarie da utilizzare in combinazione con i dispositivi fissi installati. Cap 1.5 Casi particolari In presenza di particolari vincoli costruttivi derivanti da norme urbanistico-edilizie o di tutela del patrimonio storico e paesaggistico o di impedimenti tecnici che non consentono l adozione di misure fisse di prevenzione e protezione, possono essere progettati sistemi alternativi rispetto a quelli delineati nei cap. 1.2, 1.3, 1.4, purché di pari efficacia. In tali casi dovrà essere effettuata una verifica tecnico-discrezionale della conformità dei sistemi di protezione progettati alla normativa di sicurezza e della loro efficacia nel garantire la sicurezza dei lavori durante le successive manutenzioni. La suddetta valutazione è compiuta dall AULSS in sede di espressione del parere sanitario rilasciato su richiesta dell interessato o dell amministrazione comunale (art. 5 DPR380/01). La Regione Veneto individua alcuni casi particolari per i quali, in considerazione della loro frequenza e specificità, è consentita l adozione di misure alternative a quelle delineate nei cap. 1.2., 1.3., 1.4, in quanto ritenute parimenti efficaci nel garantire la sicurezza dei lavori durante le successive manutenzioni. In tali casi la dichiarazione sottoscritta dal progettista che asseveri la conformità alle misure già individuate a livello regionale non richiede la verifica tecnico-discrezionale del progetto rispetto all ottemperanza all art. 79 bis della L.R. 61/85, rendendo non necessario sul suddetto punto l espressione del parere sanitario di cui all art. 5 del DPR 380/01. Cap. 2 Cartelli informativi In prossimità dell apertura d accesso alla copertura e in un punto ben visibile devono essere apposte le indicazioni di minima su: l obbligo dell uso di imbracature di sicurezza e di funi di trattenuta, l identificazione e la posizione dei dispositivi fissi ai quali ancorarsi e le modalità di ancoraggio; il numero massimo dei lavoratori collegabili ai dispositivi d ancoraggio; la necessità o il divieto di utilizzare assorbitori di energia; i dispositivi di protezione individuale che devono essere utilizzati (dispositivi anticaduta compatibili con il sistema di ancoraggio, calzature con suola in gomma antiscivolo, elmetto di protezione); le raccomandazioni del costruttore del sistema anticaduta ( es.: eventuali scadenze, manutenzioni e loro periodicità, ecc.). Le informazioni di cui sopra devono essere realizzate su un supporto che consenta di mantenere inalterate nel tempo le caratteristiche di visibilità e leggibilità. Cap. 3 Fascicolo dell opera Le misure preventive e protettive previste per la sicurezza dei lavori di manutenzione in quota da individuare ai sensi dell art. 79 bis L.R. 61/85 anticipano nella documentazione richiesta ai fini dell ottenimento dei titoli abilitativi a costruire o di presentazione della denuncia di inizio attività una parte dei contenuti del fascicolo dell opera di cui all art. 91 lett. b del D.Lgs. 81/98. Il coordinatore per la progettazione integra il fascicolo dell opera con le soluzioni tecniche individuate ai fini dell art. 79 bis citato inserendole nel Cap. II, come da modello delineato nell Allegato XVI del D.Lgs. 81/98.

pag. 7/7 Copia del fascicolo deve essere fornita al proprietario o comunque al committente responsabile dell immobile (amministratore condominiale, responsabile della sicurezza nel caso di attività non residenziali, ecc.), che lo conserva a disposizione per le future manutenzioni. Il documento deve essere aggiornato, a cura del proprietario e/o responsabile dell immobile, in occasione di ogni intervento successivo sulle componenti statiche e/o sugli impianti. Il fascicolo segue tutta la vita dell edificio e deve essere quindi trasmesso ad ogni cambio di proprietà. Cap. 4 Documentazione e informazioni sulle misure predisposte A lavori ultimati, l impresa/installatore produce la seguente documentazione: dichiarazione di corretta messa in opera dei componenti di sicurezza in relazione alle indicazioni del costruttore e/o della norma di buona tecnica; certificazioni del produttore sulle caratteristiche tecniche dei materiali e componenti utilizzati; dichiarazione di rispondenza delle soluzioni adottate a quanto previsto in sede progettuale. Al personale incaricato dell esecuzione dei lavori successivi (impresa o lavoratore autonomo), devono essere fornite da parte del committente/amministratore le informazioni scritte sulle misure tecniche predisposte e le istruzioni per un loro corretto utilizzo. Ciò al fine di eseguire i lavori commissionati tenuto conto delle caratteristiche dell opera, dei rischi potenziali, degli elementi protettivi incorporati e delle eventuali misure di sicurezza aggiuntive necessarie. Tali informazioni devono essere fornite a maggior ragione laddove non esiste la possibilità di accesso alla copertura tramite apertura dall interno dell edificio medesimo e non esistano dispositivi fissi per accedervi. PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI E TECNICI DLgs 09.04.2008 n. 81 DM 16.01.1996 UNI EN 131-1 UNI EN 131-2 UNI 8088 UNI EN 795 UNI EN 516 UNI EN 517 UNI EN 1263-1 UNI EN 1263-2 Pr. EN ISO 14122-2 Pr. EN 13374 LR Toscana 03.01.2005 n.1 Regolamento di attuazione dell articolo 82, comma 16. L.R. 27.06.1985 n. 61 D.P.R. 380/01 Attuazione dell art.1 della Legge 03.08.2007, n 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Norme tecniche relative ai Criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi Scale. Terminologia, tipi, dimensioni funzionali. Scale. Requisiti, prove, marcatura. Lavori inerenti alle coperture dei fabbricati. Criteri per la sicurezza. Protezione contro le cadute dall alto. Dispositivi di ancoraggio. Requisiti e prove. Accessori prefabbricati per coperture. Installazioni per l accesso al tetto. Passerelle, piani di camminamento e scalini posapiedi. Accessori prefabbricati per coperture. Ganci di sicurezza da tetto. Reti di sicurezza. Requisiti di sicurezza, metodi di prova. Reti di sicurezza. Requisiti di sicurezza per il montaggio delle di sicurezza. Sicurezza del macchinario. Mezzi di accesso permanenti a macchine ed impianti industriali. Parte 2: piattaforme e passaggi. Parapetti temporanei. Caratteristiche costruttive e metodi di prova Norme per il governo del territorio. Norme per l Assetto e l Uso del Territorio. Testo Unico Per l Edilizia