Al via i saldi invernali 2015 in tutte le città italiane

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Al via i saldi invernali 2015 in tutte le città italiane Inviato da Massimiliano Volpe il Ven, 02/01/2015-09:24 Per gli amanti dello shopping è fissato per sabato 3 gennaio l'appuntamento con i saldi invernali, secondo l'indirizzo della Conferenza delle regioni e delle provincie autonome. Uniche eccezioni Basilicata e Campania dove i saldi partono già il 2 gennaio. Secondo le stime dell'ufficio studi di Confcommercio ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali 2015, spenderà 336 euro per l'acquisto di capi d'abbigliamento, calzature ed accessori, per un valore complessivo di 5,3 miliardi di euro. "La debolezza dei consumi, le spese obbligate ed incomprimibili (luce, gas, assicurazioni, canone rai subito dopo l'ultima ondata di pagamenti di tasse che ha interessato gli italiani a dicembre), la sfiducia nel futuro e l'atteggiamento estremamente prudenziale dei nostri connazionali sempre più indirizzati al contenimento delle spese, ci fa pensare che anche per quest'anno i saldi non rappresenteranno la via d'uscita per il dettaglio moda. Rimane vivo, tuttavia, - rileva Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e vice presidente Confcommercio - l'appeal delle vendite di fine stagione nel settore abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, articoli sportivi e tessile per la casa: più di un italiano su due ha deciso di fare acquisti proprio nel periodo dei saldi. Confermata la tendenza degli acquisti nei negozi tradizionali e di una scelta sempre più orientata al prodotto di qualità ad un prezzo accessibile. Il mio augurio per questo inizio di anno - sottolinea ancora Borghi- è che i saldi possano rappresentare per i negozi al dettaglio plurimarca finalmente un'occasione di rilancio, con soddisfazione per i consumatori più attenti al rapporto qualità prezzo. Gli sconti medi, stima Federazione Moda Italia, saranno almeno del 40%. Secondo il consueto sondaggio sui saldi realizzato da Confcommercio e Format Research almeno un italiano su due (51%) approfitterà degli sconti di inizio anno. In calo, però, del 7,3% rispetto al 2014 la propensione dei consumatori ad acquistare in saldo, con una flessione che raggiunge quasi il 20%, negli ultimi 5 anni, dal 2010. Gli italiani risparmieranno prevalentemente su articoli sportivi, biancheria intima, accessori (guanti, cinte, sciarpe, cappelli, etc.) e capi d'abbigliamento, sebbene questi ultimi continueranno a rappresentare di gran lunga i prodotti per i quali più di altri si tendono ad utilizzare i saldi invernali per gli acquisti. In crescita l'interesse per le calzature. La maggioranza stanzierà circa 200 euro per lo shopping scontato. In costante calo la percentuale di coloro che sono intenzionati a spendere oltre 200 euro: il 20,6% contro il 43,3% di cinque anni fa. Aumenta la percentuale di coloro che hanno affermato di attendere il periodo dei saldi invernali per acquistare qualsiasi tipo di prodotto e non magari soltanto o in particolare i prodotti griffati o prodotti ai quali si stava pensando da tempo: si aspettano i saldi per acquistare il "necessario". Diminuisce, di converso, la percentuale dei consumatori che attendono i saldi per acquistare un articolo al quale stava pensando da tempo: è pari al 41,9% contro il 58,9% di cinque anni fa. Cresce la percentuale dei consumatori che attribuiscono maggiore importanza al prezzo dei prodotti posti in vendita a saldo piuttosto che non alla qualità: la percentuale è pari al 35%, contro il 16,5% registrato in vista della stagione dei saldi del gennaio 2010. Il 37,1% dei consumatori ha affermato che, pur di contenere la spesa, sperimenterà punti di vendita differenti rispetto a quelli frequentati abitualmente, alla ricerca delle occasioni migliori dal punto di vista del prezzo. In linea con quanto registrato presso i consumatori, calano anche le aspettative degli imprenditori del commercio con riferimento ai saldi invernali del gennaio 2015: il 28% teme che il proprio esercizio sarà visitato in misura inferiore rispetto al gennaio 2014 (con un decremento di 3,7 punti percentuali del flusso di clienti). http://www.finanzaonline.com/notizie/al-i-saldi-invernali-2015-tutte-le-città-italiane-422505

Saldi invernali al via, Confcommercio: «Ogni famiglia potrebbe spendere 336 euro» Partono il 3 gennaio, in anticipo rispetto alla tradizione, i saldi di fine stagione. Confcommercio Regionale: «Occasioni per lo shopping di qualità a prezzi convenienti» 3 gennaio 2015 - Prendono il via il 3 gennaio anche in Emilia Romagna le vendite di fine stagione. Secondo le stime dell'ufficio Studi di Confcommercio ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali 2015, spenderà in media 336 euro per l'acquisto di capi d'abbigliamento, calzature ed accessori, per un valore complessivo di 5,3 miliardi di euro. «Ci auguriamo che anche la scelta della Regione Emilia Romagna di anticipare per quest anno, in via straordinaria, l avvio dei saldi al 3 gennaio commenta Pietro Fantini, Direttore Regionale di Confcommercio Emilia Romagna accogliendo le richieste della nostra Organizzazione e degli operatori, possa favorire le vendite e rappresentare un occasione di rilancio per il nostro commercio, valorizzando la qualità, la convenienza e il servizio alla clientela dei negozi tradizionali». Almeno un italiano su due (51%) approfitterà degli sconti di inizio anno, secondo il consueto sondaggio sui saldi realizzato su scala nazionale da Confcommercio e Format Research. I capi d abbigliamento continueranno a rappresentare i prodotti più acquistati nel corso della stagione dei saldi, e si prevede un aumento di interesse per le calzature. Sempre secondo le stime dell indagine, ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali 2015, spenderà in media 336 euro. Aumenta in base all indagine la percentuale di coloro che affermano di attendere il periodo dei saldi invernali per acquistare qualsiasi tipo di prodotto (87%) e non soltanto o in particolare i prodotti griffati o prodotti ai quali si stava pensando da tempo: in pratica, si aspettano i saldi per acquistare il "necessario". http://www.ilpiacenza.it/economia/saldi-invernali-al-via-confcommercio-ognifamiglia-potrebbe-spendere-336-euro.html

VIA AI SALDI. PER CONFCOMMERCIO: SPESA MEDIA A FAMIGLIA 366 EURO Prendono il via domani anche a Rimini saldi invernali. Secondo le stime dell Ufficio Studi di Confcommercio ogni famiglia spenderà in media 336 euro per l acquisto di abbigliamento, calzature ed accessori, per un valore di 5,3 miliardi di euro. Per la Confcommercio regionale si tratta di un anticipo che porterà giovamento al settore. Almeno un italiano su due (51%) approfitterà degli sconti, secondo il consueto sondaggio sui saldi realizzato su scala nazionale da Confcommercio e Format Research. I capi d abbigliamento continueranno a rappresentare i prodotti più acquistati nel corso della stagione dei saldi, e si prevede un aumento di interesse per le calzature. Aumenta in base all indagine la percentuale di coloro che affermano di attendere il periodo dei saldi invernali per acquistare qualsiasi tipo di prodotto (87%) e non soltanto o in particolare i prodotti griffati o prodotti ai quali si stava pensando da tempo: in pratica, si aspettano i saldi per acquistare il necessario. Ci sono buone aspettative da parte dei commercianti spiega Pietro Fantini, direttore generale Confcommercio regionale per questo primo week end lungo di inizio saldi. Anche per i prossimi anni, aggiunge l associazione di categoria, sarà importante prevedere l avvio dei saldi in una data unica per l intero territorio nazionale. Redazione Newsrimini http://www.newsrimini.it/2015/01/via-ai-saldi-per-confcommercio-spesa-mediafamiglia-366-euro/

Partono oggi i saldi, Confcommercio: "Ogni famiglia spenderà 336 euro". Abbigliamento in cima alla lista dei desideri COMMERCIO Caserta Al via oggi, venerdì 2 gennaio 2015, in Campania i saldi invernali Lo stabilisce, come è noto, la legge regionale della Campania n.11 del 9 gennaio 2014. Le vendite di fine stagione relative ai prodotti di carattere stagionale o di moda che sono suscettibili di notevole deprezzamento se non sono venduti entro un certo periodo di tempo, sono effettuate, per un periodo massimo di sessanta giorni, a partire dal 2 luglio per quanto riguarda quelle del periodo estivo, e dal 2 gennaio per quanto riguarda quelle del periodo invernale. Ad eccezione, quindi, di Basilicata e Campania che partiranno il 2 gennaio, in tutte le altre regioni l'appuntamento con i saldi invernali, secondo l'indirizzo della Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome, è anticipato solo per quest'anno al 3 gennaio. Secondo le stime dell'ufficio Studi di Confcommercio ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali 2015, spenderà 336 euro per l'acquisto di capi d'abbigliamento, calzature ed accessori, per un valore complessivo di 5,3 miliardi di euro. "La debolezza dei consumi, le spese obbligate ed incomprimibili (luce, gas, assicurazioni, canone rai subito dopo l'ultima ondata di pagamenti di tasse che ha interessato gli italiani a dicembre), la sfiducia nel futuro e l'atteggiamento estremamente prudenziale dei nostri connazionali sempre più indirizzati al contenimento delle spese, ci fa pensare che anche per quest'anno i saldi non rappresenteranno la via d'uscita per il dettaglio moda. Rimane vivo, tuttavia, rileva Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e Vice Presidente Confcommercio l'appeal delle vendite di fine stagione nel settore abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, articoli sportivi e tessile per la casa: più di un italiano su due ha deciso di fare acquisti proprio nel periodo dei saldi. Confermata la tendenza degli acquisti nei negozi tradizionali e di una scelta sempre più orientata al prodotto di qualità ad un prezzo accessibile. Il mio augurio per questo inizio di anno sottolinea ancora Borghi è che i saldi possano rappresentare per i negozi al dettaglio plurimarca finalmente un'occasione di rilancio, con soddisfazione per i consumatori più attenti al rapporto qualità prezzo. Gli sconti medi, stima Federazione Moda Italia, saranno almeno del 40%. Secondo il consueto sondaggio sui saldi realizzato da Confcommercio e Format Research almeno un italiano su due (51%) approfitterà degli sconti di inizio anno. In calo, però, del 7,3% rispetto al 2014 la propensione dei consumatori ad acquistare in saldo, con una flessione che raggiunge quasi il 20%, negli ultimi 5 anni, dal 2010. Gli italiani risparmieranno prevalentemente su articoli sportivi, biancheria intima, accessori (guanti, cinte, sciarpe, cappelli, etc.) e capi d'abbigliamento, sebbene questi ultimi continueranno a rappresentare di gran lunga i prodotti per i quali più di altri si tendono ad utilizzare i saldi invernali per gli acquisti. In crescita l'interesse per le calzature. La maggioranza stanzierà circa 200 euro per lo shopping scontato. In costante calo la percentuale di coloro che sono intenzionati a spendere oltre 200 euro: il 20,6% contro il 43,3% di cinque anni fa. Aumenta la percentuale di coloro che hanno affermato di attendere il periodo dei saldi invernali per acquistare qualsiasi tipo di prodotto e non magari soltanto o in particolare i prodotti griffati o prodotti ai quali si stava pensando da tempo: si aspettano i saldi per acquistare il "necessario". Diminuisce, di converso, la percentuale dei consumatori che attendono i saldi per acquistare un articolo al quale stava pensando da tempo: è pari al 41,9% contro il 58,9% di cinque anni fa. Cresce la percentuale dei consumatori che attribuiscono maggiore importanza al prezzo dei prodotti posti in vendita a saldo piuttosto che non alla qualità: la percentuale è pari al 35%, contro il 16,5% registrato in vista della stagione dei saldi del gennaio 2010. Il 37,1% dei consumatori ha affermato che, pur di contenere la spesa, sperimenterà punti di vendita differenti rispetto a quelli frequentati

abitualmente, alla ricerca delle occasioni migliori dal punto di vista del prezzo. In linea con quanto registrato presso i consumatori, calano anche le aspettative degli imprenditori del commercio con riferimento ai saldi invernali del gennaio 2015: il 28% teme che il proprio esercizio sarà visitato in misura inferiore rispetto al gennaio 2014 (con un decremento di 3,7 punti percentuali del flusso di clienti). http://www.casertanews.it/public/articoli/2015/01/02/071317_commercio-caserta-partono-oggi-saldiconfcommercio-ogni-famiglia-spendera-336-euro-abbigliamento-cima-lista-desideri.htm

Al via domani, sabato 3 gennaio, i saldi in Emilia Romagna Venerdì 2 Gennaio 2015 - Ravenna, Bassa Romagna Confcommercio Regionale: "Occasioni per lo shopping di qualità a prezzi convenienti" Prendono il via domani anche in Emilia Romagna le vendite di fine stagione. Secondo le stime dell'ufficio Studi di Confcommercio ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali 2015, spenderà in media 336 euro per l'acquisto di capi d'abbigliamento, calzature e accessori, per un valore complessivo di 5,3 miliardi di euro. Ci auguriamo che anche la scelta della Regione Emilia Romagna di anticipare per quest anno, in via straordinaria, l avvio dei saldi al 3 gennaio commenta Pietro Fantini, Direttore Regionale di Confcommercio Emilia Romagna accogliendo le richieste della nostra Organizzazione e degli operatori, possa favorire le vendite e rappresentare un occasione di rilancio per il nostro commercio, valorizzando la qualità, la convenienza e il servizio alla clientela dei negozi tradizionali. Almeno un italiano su due (51%) approfitterà degli sconti di inizio anno, secondo il consueto sondaggio sui saldi realizzato su scala nazionale da Confcommercio e Format Research. I capi d abbigliamento continueranno a rappresentare i prodotti più acquistati nel corso della stagione dei saldi, e si prevede un aumento di interesse per le calzature. Sempre secondo le stime dell indagine, ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali 2015, spenderà in media 336 euro. Aumenta in base all indagine la percentuale di coloro che affermano di attendere il periodo dei saldi invernali per acquistare qualsiasi tipo di prodotto (87%) e non soltanto o in particolare i prodotti griffati o prodotti ai quali si stava pensando da tempo: in pratica, si aspettano i saldi per acquistare il "necessario". Ci sono buone aspettative da parte dei commercianti prosegue Fantini - per questo primo week end lungo di inizio saldi. Rimane infatti vivo nelle nostre Città l appeal delle vendite di fine stagione, che rappresentano un momento importante per i negozi tradizionali, in grado di offrire un grande assortimento di prodotti di qualità a prezzi particolarmente interessanti, rispondendo così alle esigenze di risparmio della clientela. La partenza anticipata dei saldi riporta tuttavia l attenzione sull opportunità di riconsiderare, per il futuro, i periodi delle vendite di fine stagione conclude Pietro Fantini per renderle maggiormente rispondenti ai cambiamenti della domanda negli ultimi anni, e sulla necessità di allineare stabilmente, come si è cercato di fare in questa occasione, l avvio dei saldi su una data unica per l intero territorio nazionale. Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio ricorda alcuni principi di base: 1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In tal caso il consumatore deve denunciare al venditore il difetto di conformità entro il termine di due mesi dalla data in cui ha scoperto il difetto, e scatta l'obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del

prezzo pagato. 2. Prova dei capi: non c'è obbligo. E' rimesso alla discrezionalità del negoziante. 3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l'adesivo che attesta la relativa convenzione. E' previsto l'obbligo di accettazione dei pagamenti tramite POS (bancomat-carte di debito) sopra i 30 euro. 4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. 5. Indicazione del prezzo: è obbligatorio da parte del negoziante indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale. Confcommercio segnala, inoltre, le varie iniziative promosse sull'intero territorio nazionale da Federazione Moda Italia, come "Saldi Chiari", "Saldi Trasparenti", "Saldi Tranquilli". http://www.ravennanotizie.it/articoli/2015/01/02/al-via-domani-sabato-3-gennaioi-saldi-in-emilia-romagna.html

VENERDÌ 02 GENNAIO 2015 In crescita l'interesse per le calzature Al via la stagione dei saldi Gli sconti medi, stima Federazione Moda Italia, saranno almeno del 40 per cento Secondo le stime dell'ufficio Studi di Confcommercio ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali 2015 che in Basilicata cominciano oggi, spenderà 336 euro per l'acquisto di capi d'abbigliamento, calzature ed accessori; in Basilicata la media dovrebbe scendere del 15-18%. "Visti i pessimi andamenti delle vendite della stagione in corso ed anche delle vendite natalizie rileva Angelo Miele di Federmoda-Confcommercio Potenza - non ci resta che sperare nei saldi di fine stagione sempre più oggetto di critica e disappunto da parte dei nostri associati tenuto conto che l'inizio dei Saldi ormai da anni coincide con l'arrivo della stagione invernale e non con il suo termine, cosi' come sarebbe logico fosse. Ma l'atteggiamento che prevale tra gli esercenti lucani è di cautela: la debolezza dei consumi, le spese obbligate ed incomprimibili (luce, gas, assicurazioni, canone rai subito dopo l'ultima ondata di pagamenti di tasse che ha interessato gli italiani a dicembre), la sfiducia nel futuro e l'atteggiamento estremamente prudenziale dei nostri consumatori sempre più indirizzati al contenimento delle spese, ci fa pensare che anche per quest'anno i saldi non rappresenteranno la via d'uscita per il dettaglio moda". "Rimane vivo, tuttavia, aggiunge Miele l'appeal delle vendite di fine stagione nel settore abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, articoli sportivi e tessile per la casa. Confermata la tendenza degli acquisti nei negozi tradizionali e di una scelta sempre più orientata al prodotto di qualità ad un prezzo accessibile. "Il mio augurio per questo inizio di anno sottolinea il Presidente nazionale Federmoda Borghi è che i saldi possano rappresentare per i negozi al dettaglio plurimarca finalmente un'occasione di rilancio, con soddisfazione per i consumatori più attenti al rapporto qualità prezzo. Gli sconti medi, stima Federazione Moda Italia, saranno almeno del 40%. Secondo il consueto sondaggio sui saldi realizzato da Confcommercio e Format Research almeno un italiano su due (51%) approfitterà degli sconti di inizio anno. In calo, però, del 7,3% rispetto al 2014 la propensione dei consumatori ad acquistare in saldo, con una flessione che raggiunge quasi il 20%, negli ultimi 5 anni, dal 2010. Gli italiani risparmieranno prevalentemente su articoli sportivi, biancheria intima, accessori (guanti, cinte, sciarpe, cappelli) e capi d'abbigliamento, sebbene questi ultimi continueranno a rappresentare di gran lunga i prodotti per i quali più di altri si tendono ad utilizzare i saldi invernali per gli acquisti. In crescita l'interesse per le calzature. La maggioranza stanzierà circa 200 euro per lo shopping scontato. In costante calo la percentuale di coloro che sono intenzionati a spendere oltre 200 euro: il 20,6% contro il 43,3% di cinque anni fa. Diminuisce la percentuale dei consumatori che attendono i saldi per acquistare un articolo al quale stava pensando da tempo: è pari al 41,9% contro il 58,9% di cinque anni fa. Cresce la percentuale dei consumatori che attribuiscono maggiore importanza al prezzo dei prodotti posti in vendita a saldo piuttosto che non alla qualità: la percentuale è pari al 35%, contro il 16,5% registrato in vista

della stagione dei saldi del gennaio 2010. Il 37,1% dei consumatori ha affermato che, pur di contenere la spesa, sperimenterà punti di vendita differenti rispetto a quelli frequentati abitualmente, alla ricerca delle occasioni migliori dal punto di vista del prezzo. In linea con quanto registrato presso i consumatori, calano anche le aspettative degli imprenditori del commercio con riferimento ai saldi invernali del gennaio 2015: il 28% teme che il proprio esercizio sarà visitato in misura inferiore rispetto al gennaio 2014 (con un decremento di 3,7 punti percentuali del flusso di clienti). http://www.melfilive.it/news/attualita/344889/news.aspx

Al via i saldi invernali fra oggi e domani in tutte le città italiane Secondo le stime dell'ufficio studi di Confcommercio ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali 2015, spenderà 336 euro 02/Gennaio/2015 - H. 12.03 Per gli amanti dello shopping è fissato per sabato 3 gennaio l'appuntamento con i saldi invernali, secondo l'indirizzo della Conferenza delle regioni e delle provincie autonome. Uniche eccezioni Basilicata e Campania dove i saldi partono già il 2 gennaio. Secondo le stime dell'ufficio studi di Confcommercio ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali 2015, spenderà 336 euro per l'acquisto di capi d'abbigliamento, calzature ed accessori, per un valore complessivo di 5,3 miliardi di euro. "La debolezza dei consumi, le spese obbligate ed incomprimibili (luce, gas, assicurazioni, canone rai subito dopo l'ultima ondata di pagamenti di tasse che ha interessato gli italiani a dicembre), la sfiducia nel futuro e l'atteggiamento estremamente prudenziale dei nostri connazionali sempre più indirizzati al contenimento delle spese, ci fa pensare che anche per quest'anno i saldi non rappresenteranno la via d'uscita per il dettaglio moda. Rimane vivo, tuttavia, - rileva Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e vice presidente Confcommercio - l'appeal delle vendite di fine stagione nel settore abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, articoli sportivi e tessile per la casa: più di un italiano su due ha deciso di fare acquisti proprio nel periodo dei saldi. Confermata la tendenza degli acquisti nei negozi tradizionali e di una scelta sempre più orientata al prodotto di qualità ad un prezzo accessibile. Il mio augurio per questo inizio di anno - sottolinea ancora Borghi- è che i saldi possano rappresentare per i negozi al dettaglio plurimarca finalmente un'occasione di rilancio, con soddisfazione per i consumatori più attenti al rapporto qualità prezzo". Gli sconti medi, stima Federazione Moda Italia, saranno almeno del 40%. Secondo il consueto sondaggio sui saldi realizzato da Confcommercio e Format Research almeno un italiano su due (51%) approfitterà degli sconti di inizio anno. In calo, però, del 7,3% rispetto al 2014 la propensione dei consumatori ad acquistare in saldo, con una flessione che raggiunge quasi il 20%, negli ultimi 5 anni, dal 2010. Gli italiani risparmieranno prevalentemente su articoli sportivi, biancheria intima, accessori (guanti, cinte, sciarpe, cappelli, etc.) e capi d'abbigliamento, sebbene questi ultimi continueranno a rappresentare di gran lunga i prodotti per i quali più di altri si tendono ad utilizzare i saldi invernali per gli acquisti. In crescita l'interesse per le calzature. La maggioranza stanzierà circa 200 euro per lo shopping scontato. In costante calo la percentuale di coloro che sono intenzionati a spendere oltre 200 euro: il 20,6% contro il 43,3% di cinque anni fa. Aumenta la percentuale di coloro che hanno affermato di attendere il periodo dei saldi invernali per acquistare qualsiasi tipo di prodotto e non magari soltanto o in particolare i prodotti griffati o prodotti ai quali si stava pensando da tempo: si aspettano i saldi per acquistare il "necessario". Diminuisce, di converso, la percentuale dei consumatori che attendono i saldi per acquistare un articolo al quale stava pensando da tempo: è pari al 41,9% contro il 58,9% di cinque anni fa. Cresce la percentuale dei consumatori che attribuiscono maggiore importanza al prezzo dei prodotti posti in vendita a saldo piuttosto che non alla qualità: la percentuale è pari al 35%, contro il 16,5% registrato in vista della stagione dei saldi del gennaio 2010. Il 37,1% dei consumatori ha affermato che, pur di contenere la spesa, sperimenterà punti di vendita differenti rispetto a quelli frequentati abitualmente, alla ricerca delle occasioni migliori dal punto di vista del prezzo. In linea con quanto registrato presso i consumatori, calano anche le aspettative degli imprenditori del commercio con riferimento ai saldi invernali del gennaio 2015: il 28% teme che il proprio esercizio

sarà visitato in misura inferiore rispetto al gennaio 2014 (con un decremento di 3,7 punti percentuali del flusso di clienti). http://www.romagnanoi.it/news/economia/1213289/al-via-i-saldi-invernali-fra.html

CRONACA / Saldi: Confcommercio, 5,3 mld di spesa. 336 euro a famiglia Gli italiani risparmieranno prevalentemente su articoli sportivi, biancheria intima, accessori Giovedì 01 Gennaio 2015Durante i saldi invernali del 2015, ogni famiglia spendera' 336 euro per l'acquisto di capi d'abbigliamento, calzature ed accessori, per un valore complessivo di 5,3 miliardi di euro. Lo stima l'ufficio studi di Confcommercio in occasione dei saldi invernali che partiranno il 3 gennaio per tutte le regioni italiane, ad eccezione di Basilicata, Campania partiranno dove cominceranno il 2. Secondo il sondaggio sui saldi realizzato da Confcommercio e Format Research almeno un italiano su due (51%) approfittera' degli sconti di inizio anno. In calo, pero', del 7,3% rispetto al 2014 la propensione dei consumatori ad acquistare in saldo, con una flessione che raggiunge quasi il 20%, negli ultimi 5 anni, dal 2010. Gli italiani risparmieranno prevalentemente su articoli sportivi, biancheria intima, accessori (guanti, cinte, sciarpe, cappelli, etc.) e capi d'abbigliamento, sebbene questi ultimi continueranno a rappresentare di gran lunga i prodotti per i quali piu' di altri si tendono ad utilizzare i saldi invernali per gli acquisti. In crescita l'interesse per le calzature. Secondo Confcommercio la maggioranza stanziera' circa 200 euro per lo shopping scontato. In costante calo la percentuale di coloro che sono intenzionati a spendere oltre 200 euro: il 20,6% contro il 43,3% di cinque anni fa. Aumenta la percentuale di coloro che hanno affermato di attendere il periodo dei saldi invernali per acquistare qualsiasi tipo di prodotto e non magari soltanto o in particolare i prodotti griffati o prodotti ai quali si stava pensando da tempo: si aspettano i saldi per acquistare il "necessario". Diminuisce, di converso, la percentuale dei consumatori che attendono i saldi per acquistare un articolo al quale stava pensando da tempo: e' pari al 41,9% contro il 58,9% di cinque anni fa. "La debolezza dei consumi, le spese obbligate ed incomprimibili (luce, gas, assicurazioni, canone rai subito dopo l'ultima ondata di pagamenti di tasse che ha interessato gli italiani a dicembre), la sfiducia nel futuro e l'atteggiamento estremamente prudenziale dei nostri connazionali sempre piu' indirizzati al contenimento delle spese, ci fa pensare che anche per quest'anno i saldi non rappresenteranno la via d'uscita per il dettaglio moda. Rimane vivo, tuttavia, - rileva Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e Vice Presidente Confcommercio - l'appeal delle vendite di fine stagione nel settore abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, articoli sportivi e tessile per la casa: piu' di un italiano su due ha deciso di fare acquisti proprio nel periodo dei saldi. Confermata la tendenza degli acquisti nei negozi tradizionali e di una scelta sempre piu' orientata al prodotto di qualita' ad un prezzo accessibile. Il mio augurio per questo inizio di anno - sottolinea ancora Borghi- e' che i saldi possano rappresentare per i negozi al dettaglio plurimarca finalmente un'occasione di rilancio, con soddisfazione per i consumatori piu' attenti al rapporto qualita' prezzo. Gli sconti medi, stima Federazione Moda Italia, saranno almeno del 40%. http://www.catanzaroinforma.it/pgn/newslettura.php?id=75110

Al via i saldi invernali: 1 italiano su 2 pronto a fare spese Le stime dell'ufficio Studi di Confcommercio. Ogni famiglia spenderà mediamente 336 euro, ma la propensione ad acquistare in saldo diminuisce del 20% rispetto al 2010 Redazione 2 gennaio 2015 Ad eccezione di Basilicata, Campania (iniziati il 2 gennaio), in tutte le regioni italiane l'appuntamento con i saldi invernali è anticipato solo per quest'anno al 3 gennaio. Secondo le stime dell'ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia spenderà 336 euro per l'acquisto di capi d'abbigliamento, calzature ed accessori, per un valore complessivo di 5,3 miliardi di euro. "La debolezza dei consumi, le spese obbligate ed incomprimibili (luce, gas, assicurazioni, canone rai subito dopo l'ultima ondata di pagamenti di tasse che ha interessato gli italiani a dicembre), la sfiducia nel futuro e l'atteggiamento estremamente prudenziale dei nostri connazionali sempre più indirizzati al contenimento delle spese, ci fa pensare che anche per quest'anno i saldi non rappresenteranno la via d'uscita per il dettaglio moda. Rimane vivo, tuttavia, rileva Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e Vice Presidente Confcommercio l'appeal delle vendite di fine stagione nel settore abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, articoli sportivi e tessile per la casa: più di un italiano su due ha deciso di fare acquisti proprio nel periodo dei saldi". Secondo il consueto sondaggio sui saldi realizzato da Confcommercio e Format Research, almeno un italiano su due (51%) approfitterà degli sconti di inizio anno. In calo, però, del 7,3% rispetto al 2014 la propensione dei consumatori ad acquistare in saldo, con una flessione che raggiunge quasi il 20%, negli ultimi 5 anni, dal 2010. Gli italiani risparmieranno prevalentemente su articoli sportivi, biancheria intima, accessori (guanti, cinte, sciarpe, cappelli, etc.) e capi d'abbigliamento, sebbene questi ultimi continueranno a rappresentare di gran lunga i prodotti per i quali più di altri si tendono ad utilizzare i saldi invernali per gli acquisti. In crescita l'interesse per le calzature. La maggioranza stanzierà circa 200 euro per lo shopping scontato. In costante calo la percentuale di coloro che sono intenzionati a spendere oltre 200 euro: il 20,6% contro il 43,3% di cinque anni fa. Aumenta la percentuale di coloro che hanno affermato di attendere il periodo dei saldi invernali per acquistare qualsiasi tipo di prodotto e non magari soltanto o in particolare i prodotti griffati o prodotti ai quali si stava pensando da tempo: si aspettano i saldi per acquistare il "necessario". Diminuisce, di converso, la percentuale dei consumatori che attendono i saldi per acquistare un articolo al quale stava pensando da tempo: è pari al 41,9% contro il 58,9% di cinque anni fa. Cresce invece la percentuale dei consumatori che attribuiscono maggiore importanza al prezzo dei prodotti posti in vendita a saldo piuttosto che non alla qualità: la percentuale è pari al 35%, contro il 16,5% registrato in vista della stagione dei saldi del gennaio 2010. Il 37,1% dei consumatori ha affermato che, pur di contenere la spesa, sperimenterà punti di vendita differenti rispetto a quelli frequentati abitualmente, alla ricerca delle occasioni migliori dal punto di vista del prezzo.

Infine, in linea con quanto registrato presso i consumatori, calano anche le aspettative degli imprenditori del commercio con riferimento ai saldi invernali del gennaio 2015: il 28% teme che il proprio esercizio sarà visitato in misura inferiore rispetto al gennaio 2014 (con un decremento di 3,7 punti percentuali del flusso di clienti). http://www.bresciatoday.it/cronaca/brescia-saldi-invernali-gennaio-2015.html

I DATI Domani il via ai saldi: spesa media 336 euro Saldi invernali al via domani in quasi tutte le regioni italiane, fatta eccezione di Basilicata e Campania in cui cominciano proprio oggi. Un anticipo adottato in forma del tutto eccezionale, solo per quest'anno. Secondo le stime dell'ufficio Studi di Confcommercio ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali 2015, spenderà 336 euro per l'acquisto di capi d'abbigliamento, calzature ed accessori, per un valore complessivo di 5,3 miliardi di euro. «La debolezza dei consumi, le spese obbligate ed incomprimibili (luce, gas, assicurazioni, canone Rai subito dopo l'ultima ondata di pagamenti di tasse che ha interessato gli italiani a dicembre), la sfiducia nel futuro e l'atteggiamento estremamente prudenziale dei nostri connazionali sempre più indirizzati al contenimento delle spese, ci fa pensare che anche per quest'anno i saldi non rappresenteranno la via d'uscita per il dettaglio moda. Rimane vivo, tuttavia, - rileva Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e Vice Presidente Confcommercio - l'appeal delle vendite di fine stagione nel settore abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, articoli sportivi e tessile per la casa: più di un italiano su due ha deciso di fare acquisti proprio nel periodo dei saldi». Secondo il sondaggio realizzato da Confcommercio e Format Research almeno un italiano su due (51%) approfitterà degli sconti. In calo, però, del 7,3% rispetto al 2014 la propensione dei consumatori ad acquistare in saldo, con una flessione che raggiunge quasi il 20%, negli ultimi 5 anni. http://www.giornaledibrescia.it/economia/domani-il-via-ai-saldi-spesa-media-336-euro- 1.1949703

Saldi invernali 2015: ogni famiglia spenderà 336 euro Lo dice Confcommercio in occasione dei saldi invernali che partiranno il 3 gennaio per tutte le regioni italiane, a eccezione di Basilicata, e Campania dove cominceranno già il 2. In occasione dei prossimi saldi invernali 2015 ogni famiglia spenderà 336 euro. Soldi destinati all acquisto di capi d abbigliamento, calzature e accessori, per un valore complessivo di 5,3 miliardi di euro. A dirlo è l ufficio studi di Confcommercio in occasione dei saldi che partiranno il 3 gennaio per tutte le regioni italiane, ad eccezione di Basilicata, Campania dove cominceranno un giorno prima, già il 2 gennaio. Almeno un italiano su due, stando al sondaggio realizzato da Confcommercio e Format Research, approfitterà dei saldi 2015. Gli italiani risparmieranno prevalentemente su articoli sportivi, biancheria intima, accessori (guanti, cinte, sciarpe, cappelli, etc.) e capi d abbigliamento. In crescita quest anno l interesse per le calzature. La propensione dei consumatori a comprare con gli sconti è però in calo del 7.3% rispetto al 2014. Inoltre, secondo Confcommercio, gran parte degli italiani spenderà circa 200 euro per lo shopping mentre in calo la percentuale di coloro che sono intenzionati a spendere oltre 200 euro: il 20,6% contro il 43,3% di cinque anni fa. Il commento sui saldi del vicepresidente di Confcommercio - Aumenta invece la percentuale di coloro che hanno affermato di attendere i saldi invernali per acquistare qualsiasi tipo di prodotto e non solo i prodotti griffati o prodotti ai quali si stava pensando da tempo. Insomma, tanti coloro che aspettano i saldi per acquistare quanto è considerato necessario. La debolezza dei consumi, le spese obbligate e incomprimibili (luce, gas, assicurazioni, canone Rai subito dopo l ultima ondata di pagamenti di tasse che ha interessato gli italiani a dicembre), la sfiducia nel futuro e l atteggiamento estremamente prudenziale dei nostri connazionali sempre più indirizzati al contenimento delle spese, ci fa pensare che anche per quest anno i saldi non rappresenteranno la via d uscita per il dettaglio moda, è il commento di Renato Borghi, vicepresidente di Confcommercio. http://www.fanpage.it/saldi-invernali-2015-ogni-famiglia-spendera-336-euro/#ixzz3nk5kagid

Tra crisi e voglia di shopping, il 3 gennaio partono i saldi A inaugurare la stagione dei saldi invernali quest anno sono state Campania e Basilicata, e mentre da Confesercenti Abruzzo rimbalza la notizia di segnali di miglioramento nel commercio cittadino, anche Pescara si prepara all appuntamento del 3 gennaio. Su Pescara e Provincia, infatti, l associazione degli esercenti abruzzesi ha fornito stime incoraggianti, che segnalano un vero e proprio boom di nuove attività commerciali su aree pubbliche. Nel 2014 il capoluogo adriatico ha fatto registrare un saldo positivo pari a 161 attività, in netta controtendenza rispetto ai maggiori centri abruzzesi. Chiuso il 2014, l anno nuovo si apre con uno degli appuntamenti più attesi da operatori e amanti dello shopping: già dalle prime ore di sabato 3 gennaio, infatti, i negozi cittadini proporranno la merce in vendita con sconti fino al 70%. Come riportato dal quotidiano Il Sole 24 Ore, stando ai risultati di un sondaggio realizzato da Confcommercio e Format Research, il 51% degli italiani approfitterà dei saldi. Sullo shopping però anche a Pescara peseranno la crisi economica e i portafogli letteralmente svuotati da tasse e bollette. Una situazione vicina a quanto avvenuto negli ultimi anni, che ha portato il Codacons a ipotizzare un ulteriore calo di vendite rispetto al 2014 (-8%), con una spesa media per famiglia pari a circa 180 euro. Sempre secondo l associazione consumatori, poco più di una famiglia italiana su tre (35%) prevede di fare acquisti durante il periodo dei saldi, e anche in questo caso la colpa sarebbe dell insicurezza economica e delle tasse. di Paolo Grumelli http://www.viverepescara.it/index.php?page=articolo&articolo_id=512323

Saldi dal 3 gennaio, Confcommercio stima 366 euro di spesa per famiglia Ad eccezione di Basilicata, Campania che partiranno il 2 gennaio, in tutte le altre regioni l'appuntamento con i saldi invernali, secondo l'indirizzo della Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome, è anticipato solo per quest'anno a venerdì prossimo ROMA - Ad eccezione di Basilicata, Campania che partiranno il 2 gennaio, in tutte le altre regioni l'appuntamento con i saldi invernali, secondo l'indirizzo della Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome, è anticipato solo per quest'anno al 3 gennaio. 366 EURO LA SPESA MEDIA - Secondo le stime dell'ufficio Studi di Confcommercio ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali 2015, spenderà 336 euro per l'acquisto di capi d'abbigliamento, calzature ed accessori, per un valore complessivo di 5,3 miliardi di euro. Secondo il consueto sondaggio sui saldi realizzato da Confcommercio e Format Research almeno un italiano su due (51%) approfitterà degli sconti di inizio anno. In calo, però, del 7,3% rispetto al 2014 la propensione dei consumatori ad acquistare in saldo, con una flessione che raggiunge quasi il 20%, negli ultimi 5 anni, dal 2010. Gli italiani risparmieranno prevalentemente su articoli sportivi, biancheria intima, accessori (guanti, cinte, sciarpe, cappelli, etc.) e capi d'abbigliamento, sebbene questi ultimi continueranno a rappresentare di gran lunga i prodotti per i quali più di altri si tendono ad utilizzare i saldi invernali per gli acquisti. In crescita l'interesse per le calzature. La maggioranza stanzierà circa 200 euro per lo shopping scontato. In costante calo la percentuale di coloro che sono intenzionati a spendere oltre 200 euro: il 20,6% contro il 43,3% di cinque anni fa. IL CONSUMATORE TIPO - Aumenta la percentuale di coloro che hanno affermato di attendere il periodo dei saldi invernali per acquistare qualsiasi tipo di prodotto e non magari soltanto o in particolare i prodotti griffati o prodotti ai quali si stava pensando da tempo: si aspettano i saldi per acquistare il «necessario». Diminuisce, di converso, la percentuale dei consumatori che attendono i saldi per acquistare un articolo al quale stava pensando da tempo: è pari al 41,9% contro il 58,9% di cinque anni fa. Cresce la percentuale dei consumatori che attribuiscono maggiore importanza al prezzo dei prodotti posti in vendita a saldo piuttosto che non alla qualità: la percentuale è pari al 35%, contro il 16,5% registrato in vista della stagione dei saldi del gennaio 2010. Il 37,1% dei consumatori ha affermato che, pur di contenere la spesa, sperimenterà punti di vendita differenti rispetto a quelli frequentati abitualmente, alla ricerca delle occasioni migliori dal punto di vista del prezzo. In linea con quanto registrato presso i consumatori, calano anche le aspettative degli imprenditori del commercio con riferimento ai saldi invernali del gennaio 2015: il 28% teme che il proprio esercizio sarà visitato in misura inferiore rispetto al gennaio 2014 (con un decremento di 3,7 punti percentuali del flusso di clienti). I SALDI E I COMMERCIANTI - Il 44,9% delle imprese del commercio al dettaglio si dichiara d'accordo con la liberalizzazione totale dei saldi tutto l'anno. Tale quota è in leggero decremento rispetto a quella fatta registrare dodici mesi fa (46,4%). Sono favorevoli alla liberalizzazione dei saldi specialmente le imprese del commercio al dettaglio di dimensioni più grandi, residenti nelle grandi aree metropolitane e operative nei settori del commercio al dettaglio di articoli sportivi e di biancheria. Analogamente, una percentuale non distante di commercianti (50,5%) si dichiara d'accordo anche con la liberalizzazione delle vendite promozionali. Anche in questo caso, tuttavia, si registra un decremento rispetto allo scorso anno. Quasi la totalità delle imprese del commercio afferma che la qualità dei prodotti venduti a saldo sia «molto» o «abbastanza» buona (89,0%). Poco più del 66% degli imprenditori del commercio al dettaglio afferma che,

generalmente, durante il periodo dei saldi invernali il proprio esercizio è frequentato anche da nuovi clienti. Un anno fa tale percentuale era risultata pari al 71,1%. Sono visitati da clienti non abituali soprattutto gli esercizi commerciali di dimensione più grande, residenti nelle grandi aree metropolitane e operativi nei settori del commercio al dettaglio di calzature e intimo. I SALDI NON SALVERANNO LA MODA - «La debolezza dei consumi, le spese obbligate ed incomprimibili (luce, gas, assicurazioni, canone rai subito dopo l'ultima ondata di pagamenti di tasse che ha interessato gli italiani a dicembre), la sfiducia nel futuro e l'atteggiamento estremamente prudenziale dei nostri connazionali sempre più indirizzati al contenimento delle spese, ci fa pensare che anche per quest'anno i saldi non rappresenteranno la via d'uscita per il dettaglio moda. Rimane vivo, tuttavia, - rileva Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e Vice Presidente Confcommercio - l'appeal delle vendite di fine stagione nel settore abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, articoli sportivi e tessile per la casa: più di un italiano su due ha deciso di fare acquisti proprio nel periodo dei saldi. Confermata la tendenza degli acquisti nei negozi tradizionali e di una scelta sempre più orientata al prodotto di qualità ad un prezzo accessibile. Il mio augurio per questo inizio di anno - sottolinea ancora Borghi - è che i saldi possano rappresentare per i negozi al dettaglio plurimarca finalmente un'occasione di rilancio, con soddisfazione per i consumatori più attenti al rapporto qualità prezzo. Gli sconti medi, stima Federazione Moda Italia, saranno almeno del 40%». http://economia.diariodelweb.it/economia/articolo/?nid=20141231_330810

Partono i saldi, ecco quanto spenderemo 31 12 2014 - Parte la stagione dei saldi in quasi tutte le regioni italiane. Ogni famiglia spenderà 336 euro per l'acquisto di capi d'abbigliamento, calzature ed accessori, per un valore complessivo di 5,3 miliardi di euro. Le date Mercoledì, 31 dicembre 2014 Parte la stagione dei saldi in quasi tutte le regioni italiane. Ogni famiglia spenderà 336 euro per l'acquisto di capi d'abbigliamento, calzature ed accessori, per un valore complessivo di 5,3 miliardi di euro. Ad eccezione di Basilicata e Campania, che partiranno il 2 gennaio, in tutte le altre Regioni l'appuntamento è fissato per il 3 gennaio. "La debolezza dei consumi, le spese obbligate ed incomprimibili (luce, gas, assicurazioni, canone rai subito dopo l'ultima ondata di pagamenti di tasse che ha interessato gli italiani a dicembre), la sfiducia nel futuro e l'atteggiamento estremamente prudenziale dei nostri connazionali sempre più indirizzati al contenimento delle spese, ci fa pensare che anche per quest'anno i saldi non rappresenteranno la via d'uscita per il dettaglio moda. Rimane vivo, tuttavia, rileva Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e Vice Presidente Confcommercio l'appeal delle vendite di fine stagione nel settore abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, articoli sportivi e tessile per la casa: più di un italiano su due ha deciso di fare acquisti proprio nel periodo dei saldi. Confermata la tendenza degli acquisti nei negozi tradizionali e di una scelta sempre più orientata al prodotto di qualità ad un prezzo accessibile. Il mio augurio per questo inizio di anno sottolinea ancora Borghi è che i saldi possano rappresentare per i negozi al dettaglio plurimarca finalmente un'occasione di rilancio, con soddisfazione per i consumatori più attenti al rapporto qualità prezzo. Gli sconti medi, stima Federazione Moda Italia, saranno almeno del 40%. Secondo il consueto sondaggio sui saldi realizzato da Confcommercio e Format Research almeno un italiano su due (51%) approfitterà degli sconti di inizio anno. In calo, però, del 7,3% rispetto al 2014 la propensione de i consumatori ad acquistare in saldo, con una flessione che raggiunge quasi il 20%, negli ultimi 5 anni, dal 2010. Gli italiani risparmieranno prevalentemente su articoli sportivi, biancheria intima, accessori (guanti, cinte, sciarpe, cappelli, etc.) e capi d'abbigliamento, sebbene questi ultimi continueranno a rappresentare di gran lunga i prodotti per i quali più di altri si tendono ad utilizzare i saldi invernali per gli acquisti. In crescita l'interesse per le calzature. http://www.affaritaliani.it/economia/saldi3112.html

Saldi Spendaccioni, 5,3 mld di Spesa; 336 euro a Famiglia Durante i saldi invernali del 2015, ogni famiglia spendera' 336 euro per l'acquisto di capi d'abbigliamento, calzature ed accessori, per un valore complessivo di 5,3 miliardi di euro. Lo stima l'ufficio studi di Confcommercio in occasione dei saldi invernali che partiranno il 3 gennaio per tutte le regioni italiane, ad eccezione di Basilicata, Campania partiranno dove cominceranno il 2. Secondo il sondaggio sui saldi realizzato da Confcommercio e Format Research almeno un italiano su due (51%) approfittera' degli sconti di inizio anno. In calo, pero', del 7,3% rispetto al 2014 la propensione dei consumatori ad acquistare in saldo, con una flessione che raggiunge quasi il 20%, negli ultimi 5 anni, dal 2010. Gli italiani risparmieranno prevalentemente su articoli sportivi, biancheria intima, accessori (guanti, cinte, sciarpe, cappelli, etc.) e capi d'abbigliamento, sebbene questi ultimi continueranno a rappresentare di gran lunga i prodotti per i quali piu' di altri si tendono ad utilizzare i saldi invernali per gli acquisti. In crescita l'interesse per le calzature. Secondo Confcommercio la maggioranza stanziera' circa 200 euro per lo shopping scontato. In costante calo la percentuale di coloro che sono intenzionati a spendere oltre 200 euro: il 20,6% contro il 43,3% di cinque anni fa. Aumenta la percentuale di coloro che hanno affermato di attendere il periodo dei saldi invernali per acquistare qualsiasi tipo di prodotto e non magari soltanto o in particolare i prodotti griffati o prodotti ai quali si stava pensando da tempo: si aspettano i saldi per acquistare il "necessario". Diminuisce, di converso, la percentuale dei consumatori che attendono i saldi per acquistare un articolo al quale stava pensando da tempo: e' pari al 41,9% contro il 58,9% di cinque anni fa. "La debolezza dei consumi, le spese obbligate ed incomprimibili (luce, gas, assicurazioni, canone rai subito dopo l'ultima ondata di pagamenti di tasse che ha interessato gli italiani a dicembre), la sfiducia nel futuro e l'atteggiamento estremamente prudenziale dei nostri connazionali sempre piu' indirizzati al contenimento delle spese, ci fa pensare che anche per quest'anno i saldi non rappresenteranno la via d'uscita per il dettaglio moda. Rimane vivo, tuttavia, - rileva Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e Vice Presidente Confcommercio - l'appeal delle vendite di fine stagione nel settore abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, articoli sportivi e tessile per la casa: piu' di un italiano su due ha deciso di fare acquisti proprio nel periodo dei saldi. Confermata la tendenza degli acquisti nei negozi tradizionali e di una scelta sempre piu' orientata al prodotto di qualita' ad un prezzo accessibile. Il mio augurio per questo inizio di anno - sottolinea ancora Borghi- e' che i saldi possano rappresentare per i negozi al dettaglio plurimarca finalmente un'occasione di rilancio, con soddisfazione per i consumatori piu' attenti al rapporto qualita' prezzo. Gli sconti medi, stima Federazione Moda Italia, saranno almeno del 40% http://www.abruzzo24ore.tv/news/saldi-spendaccioni-5-3-mld-di-spesa-336-euro-a- Famiglia/149728.htm

Saldi, Saldi, Confcommercio: ogni famiglia spenderà 336 euro Roma, 31 dic. (askanews) - Ad eccezione di Basilicata, Campania che partiranno il 2 gennaio, in tutte le altre regioni l'appuntamento con i saldi invernali, secondo l'indirizzo della Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome, è anticipato solo per quest'anno al 3 gennaio. Secondo le stime dell'ufficio Studi di Confcommercio ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali 2015, spenderà 336 euro per l'acquisto di capi d'abbigliamento, calzature ed accessori, per un valore complessivo di 5,3 miliardi di euro. Secondo il consueto sondaggio sui saldi realizzato da Confcommercio e Format Research almeno un italiano su due (51%) approfitterà degli sconti di inizio anno. In calo, però, del 7,3% rispetto al 2014 la propensione dei consumatori ad acquistare in saldo, con una flessione che raggiunge quasi il 20%, negli ultimi 5 anni, dal 2010. Gli italiani risparmieranno prevalentemente su articoli sportivi, biancheria intima, accessori (guanti, cinte, sciarpe, cappelli, etc.) e capi d'abbigliamento, sebbene questi ultimi continueranno a rappresentare di gran lunga i prodotti per i quali più di altri si tendono ad utilizzare i saldi invernali per gli acquisti. In crescita l'interesse per le calzature. La maggioranza stanzierà circa 200 euro per lo shopping scontato. In costante calo la percentuale di coloro che sono intenzionati a spendere oltre 200 euro: il 20,6% contro il 43,3% di cinque anni fa. http://notizie.tiscali.it/ultimora/feeds/14/12/31/t_02_03_20141231_000023.html?ultimora