OTTO l DOLOMITI ZOLDANE CIMA DI PRAMPERET m 2337 Parete Sud Via Cavaliere Errante PRIMI SALITORI: fra i vari percorsi che in qualche parte coincidono con questo: A. Da Valt e G. Da Rold, 12 ottobre 1958 (parte inferiore) C. Piovan, solo, maggio 2007 (parte inferiore) F. Pianon, R. Franceschetti, P. Sommavilla, 24 luglio 1964 (camino d uscita) DISLIVELLO: 300 m SVILUPPO: 580 m (compresi i trasferimenti) DIFFICOLTÀ: AD max pp. 4 TEMPO PREVISTO: 3-5 ore, a seconda dei tratti percorsi in cordata ROCCIA: buona nei tratti ripidi; presenti detriti MATERIALE: cordini, dadi e/o friends, utili 3-4 chiodi (via totalmente disattrezzata) PUNTI D APPOGGIO: Rifugio Sommariva-Pramperet CARTINE: Tabacco foglio 25 (Dolomiti di Zoldo), scala 1:25.000 225
ROCCIA D AUTORE l QUARTO GRADO Il piacere di questa salita risiede nell ambiente e nella poca frequentazione di questo singolare angolo delle Dolomiti Zoldane. Il percorso proposto, lungo l articolata faccia sud di questa cima che domina direttamente il Rifugio Sommariva, è uno dei molti possibili. In epoche diverse sono stati tracciati alcuni itinerari difficilmente riconoscibili sul campo in quanto tutto il versante si presta ad essere salito, alternando tratti di arrampicata divertente a cenge detritiche. La via vera e propria termina al tiro numero 8, in cima alla cuspide gialla, da dove si può scendere verso NE per facili banche erbose. Se si vuole giungere in vetta, bisogna proseguire ancora con un percorso di cresta e canaloni un po laborioso. Itinerario scoperto grazie all amico Carlo Piovan, di www.rampegoni.it che ha percorso queste stesse rocce da solo nel 2007. ACCESSO Proprio dietro la costruzione del Rifugio Sommariva, si sale per tenue traccia attraversando il rado bosco e i mughi per raggiungere la vicina colata di ghiaie che scende dal centro della parete S della Cima Pramperet. La si risale per 10 15 minuti, prendendo poi, quando si biforca, il ramo di dx, arrivando così alla base delle rocce della parete. Si attraversa per erba alcuni metri a dx entrando in un canalone più grande che si origina dal diedro/canale che delimita a dx la parete, separandola dal torrione denominato Spiz del Tita. Non si imbocca il grande diedro/canale, i cui primi metri sono formati da un caminetto, ma si sale per un ulteriore canalino a sx, fino alla vicina base di un pulpito dalla parete gialla e leggermente strapiombante. Si è sulla prima delle molte cenge detritiche. Subito a dx di questo pulpito un bel caminetto-canale obliquo a dx dà la direttiva dei primi metri di salita. 30 45 minuti dal rifugio. SALITA 1) Si scala il caminetto-canale di bella roccia (p. 3 all inizio), proseguendo poi per facili rocce e rimanendo sempre vicini al pulpito giallastro. Continuare poi per terreno detritico fino al margine sx della 226 CARLO PIOVAN Nato a Mirano nel 1982 è laureato in Urbanistica a Venezia dove vive e lavora. Dal 2000 ha ripetuto circa 250 vie alpinistiche e sportive, di bassa e media difficoltà, su Alpi e Prealpi Centro - Orientali. Negli ultimi anni collabora con l amico Eugenio Cipriani all apertura ed all esplorazione di nuovi itinerari e pareti nelle Alpi Orientali ma soprattutto nelle Prealpi Vicentine. Coltiva da sempre la passione per la recensione di itinerari da lui percorsi, raccolti nel sito www.rampegoni.it del quale è ideatore e gestore.
OTTO l DOLOMITI ZOLDANE successiva larga cengia detritica e sotto il successivo salto roccioso. 55 m; 2, p. 3. 2) Su per una placca levigata molto appoggiata fino sotto la parete più ripida che si affronta direttamente a piacere (p. 4 ) arrivando a una piccola cengetta che si segue un po verso dx. Sosta su spuntoni. 25 m; 3, p. 4. 3) Si scala il soprastante breve muretto verticale per una delle varie belle fessure (p. 4 ), raggiungendo rocce più facili e poi la seguente comoda cengia che si segue verso dx per una quindicina di metri Sosta su spuntoni poco prima di una macchia di mughi. 40 m; 3, p. 4, poi 1. Variante Diretta Dalla sosta 1, camminando a dx per una decina di metri sulla cengia, ci si porta sotto una fessura articolata che taglia tutta la soprastante parete, portando direttamente alla sosta 3. Stesse difficoltà, roccia un po meno buona ma percorso più logico. Anche dalla sosta 3 verso l alto si può proseguire direttamente a piacere per caminetti fino all enorme banca mediana, anche se su roccia di qualità disuguale. Questo percorso coincide approssimativamente con la via Cavaliere Errante di Carlo Piovan. 4) Si traversa a dx, girando uno spigoletto appena accennato (2 ). Oltrepassata la macchia di mughi si continua ancora facilmente lungo la cengia fino una ventina di metri prima 227
ROCCIA D AUTORE l QUARTO GRADO del grande diedro/canale che separa la Cima Pramperet dallo Spiz de Tita. Conviene iniziare a salire parallelamente a questo per facili salti di roccia friabile, sostando dove più opportuno. 60 m; 1, 2. 5) Si sale in obliquo a sx per salti di roccia (p. 3 ) e poi per una placca slavata dall acqua che si apre fra dei settori coperti di mughi. La si segue fino in cima sostando a piacere. Siamo al limite inferiore della grande banca inclinata a metà parete, all altezza della cima dello Spiz de Tita. 55 m; 2, 3. 6) Si asseconda in obliquo verso sx le roccette con detriti, vegetazione e qualche mugo, della grande banca, fino a portarsi sotto la parete finale del versante S, giungendo alla base di un camino di roccia chiara con sasso incastrato (possibile variante). Da qui si cammina verso sx, verso il caratteristico grande testone giallo strapiombante, per una decina di metri, portandosi sotto un altro camino più largo e con massi incastrati, non visibile fino a prima. 90 m ca.; 1. 7) Si scala il camino, con bella arrampicata (4 ), superando i vari sassi incastrati sempre all esterno. Poco a dx, in cima all altro camino, presente una vecchia sosta su clessidra. Si prende un canalino con ghiaia obliquo a sx, superando, preferibilm. a sx, un grosso sasso che lo interrompe (p. 4 ), continuando poi per detriti fino a toccare le rocce del grande testone giallastro e sostando su una comoda cengetta nei pressi delle stesse. 50 m; 3, pp. 4. 8) Per la soprastante placchetta inclinata (20 m, 2 ) si raggiunge la sommità della parete del versante S. Qui può terminare la scalata, scendendo lungo la banca erbosa a dx (versante NE) che va percorsa verso N, non scostandosi dalle rocce della montagna, fino a metà altezza del canalone che scende dalla Forcelletta Alta di Pramperet, che divide la nostra cima dal Pramper. 15 min. dall uscita. Verso sx si rimonta un canalino detritico fino a una forcelletta sulla cresta S del monte, sotto un primo aguzzo torrione di cresta caratterizzato da un mugo. 40 m; 1, 2. 9) Si scende in versante O, contornando in discesa la base della parete dei torrioni sommitali, per facili detriti o roccette, fino a portarsi oltre la base del primo torrione di cresta (40 m, elem. e 1 ). Si apre sulla dx un bel canalone di roccia che permette di salire con divertente arrampicata (60 m, 2 ) fino alla cresta che si raggiunge a una forcelletta. Rimontando una paretina a sx, ci si porta sull anticima S del monte (20 m, p. 3 ). La si percorre verso N, stando sul versante che guarda la Val Pramperet (20 m, p. 2 ), raggiungendone il punto più alto. Da qui si scende con attenzione nello stretto intaglio che forma con la cima 228
OTTO l DOLOMITI ZOLDANE vera e propria (20 m, 2, possibile breve doppia da grosso masso) e da questo per facili rocce sfasciate alla vicinissima stretta cima con ometto (20 m, 1 ). Tutto il tratto dall uscita della via alla cima può essere percorso, facendo attenzione, di conserva o slegati. 20 minuti dall uscita della via. DISCESA Avviene lungo la cresta N con brevi tratti di facile arrampicata, un po esposta nei primi 30 m. Con neve, possibile lunga doppia da un masso con cordone; difficile recupero. Dalla cima si scende per roccette esposte ma facili il salto sommitale, seguendo i radi ometti lungo la faccia O, e portandosi dopo una decina di metri sulla cresta N (10 m, 2 ). La si percorre, prima con percorso elementare e poi con un breve tratto affilato di massi in bilico (10 m, 1 ). Si supera in discesa una costola rocciosa (p. 2 ) che deposita sul pendio di detriti e erba che conduce ormai senza difficoltà alla vicina Forcelletta Alta di Pramperet, m. 2250 (15 min. dalla cima). Da qui si scende verso E per il facile canalone detritico alto un centinaio di metri (qui si arriva direttamente dall uscita della via), verso la solitaria conca della Casera di Cornia. Allo sbocco del canalone nella grande conca, non conviene scendere fino alla casera, quanto invece scendere in diagonale a dx fino al limite dei mughi che infestano il fondo della conca. Con un po di fortuna si rinviene una traccia (segnalata da ometto all inizio) che permette di attraversare in quota verso SE attraverso i fitti mughi, fino alla ormai vicina ed evidente Forcella Piccola (di Cornia), m 1943, che si raggiunge con un tornante in salita. È sufficiente ora seguire verso dx il sent. 521 fino al Rifugio Pramperet (30 min. dalla Forcella Piccola, ore 1 1,30 dalla cima). 229