AMAZZONIA. fratelli indios. n.108. fratelli indios. Periodico dell Associazione Insieme Fratelli Indios - anno XX - n. 106- settembre 2011 - n.



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n.108 amazzonia AMAZZONIA Periodico dell Associazione Insieme Fratelli Indios - anno XX - n. 106- settembre 2011 - n.4 1

amazzonia Periodico dell Associazione Insieme Fratelli Indios anno XXI - n. 108- febbraio 2012 - n.1 Autorizzazione Tribunale di Perugia n.17/89 Offerta libera - Spedizione in A.P. art.2 comma 20 C - Legge 662/96 Filiale di Perugia Tax payée In caso di mancato recapito restituire ad AIFI c/o Oasi S.Antonio da Padova Via Canali 14 06124 Perugia Redazione e Amministrazione Associazione Insieme c/o Oasi di Sant Antonio di Padova Via Canali, 14-06124 Perugia tel.: 075.5056039 Sito internet www.aifiam.com Indirizzo e-mail ass.ifi@libero.it Direttore Umberto Bartolucci Direttore Responsabile Maurizio Maio Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Nino Parisi, Fabrizio Orlandi, Anna e Maria Sciacca, Aldo Lo Curto, Tranquillo Bernini, Fra Paolo Maria Braghini, Silvia Roccetti, Nicola Saba, Loretta Emiri, Antonella Nirta, Maria Ricciarelli, Gilda Bolletta, Gaetano Murino, Vania Cesarini, Survival International. Progetto grafico ed impaginazione Francesco Brozzetti Stampa Tipografia Grifo -PG In copertina: Piccolo indigeno Per le vostre offerte potete utilizzare: Bollettino CCP n.14986061 intestato a Associazione Insieme Oasi S.Antonio di Padova Via Canali, 14-06124 Perugia Bonifico bancario Unicredit Agenzia di PERUGIA Fontivegge c/c 000029463352 PAESE IT - CIN EUR 26 - CIN S ABI 02008 - CAB 03033 Codice BIC SWIFT : UNCRITM1JO3 2

Sommario 03 Sommario 04 Progetto lebbra 05 100 anni di missione 07 L equilibrio dell Amazzonia 09 AMAZZONIA Animali Rane arbericole e rane marzupiali Il puma o coguaro 11 Taglialegna invadono 12 BORORO 13 Parliamo di libri 14 I PROGETTI dei MISSIONARI 16 Nel segno della carità evangelica 17 La leggenda del guaranà 18 AMAZZONIA La campagna popoli indigeni 20 Adotta un progetto 21 I quattro progetti di adozione 22 AMAZZONIA Curiosando 23 AMAZZONIA News 24 Vicino a chi soffre 25 Una Santa Messa 26 5 per mille 27 Filo diretto con i benefattori Anno nuovo veste nuova Amazzonia, si presenta, a partire da questo numero, in veste rinnovata. Tra le novità, si nota subito la grafica della prima pagina che riporta un volto, un paesaggio particolarmente significativo dei popoli e della terra amazzonica. Nelle pagine interne, ai progetti portati avanti dai missionari viene dedicato uno spazio più ampio, indicando non solo gli obiettivi, ma anche i traguardi realizzati. Desidero, infine, richiamare l attenzione sul nuovo bollettino di conto corrente postale che, nello spazio riservato alla CAUSALE, elenca le nuove voci a cui destinare le offerte. Fiduciosi di incontrare il vostro gradimento, la redazione desidera esprimere a tutti i lettori e benefattori la propria gratitudine. Umberto Bartolucci 3

UMBERTO BARTOLUCCI PROGETTO LEBBRA La lebbra (o morbo di Hansen) è una malattia infettiva che colpisce la pelle e i nervi periferici. Un tempo considerata una maledizione di Dio e incurabile, in era moderna si è rivelata meno temibile e meglio curabile di quanto ritenuto in passato. Nonostante i progressi della medicina, ancora oggi, però, nel mondo centinaia di persone si ammalano e molte di loro rimarranno vittime di gravi invalidità. Da decenni la lebbra è un male curabile, eppure.la guerra non è ancora vinta! L Associazione Insieme da più di 10 anni sostiene in Amazzonia e in India Il Progetto Lebbra. In Amazzonia il progetto è coordinato dai frati cappuccini, in India, invece, dalle Suore di Maria Immacolata di Assisi. Frei Paulo Xavier, parroco di Benjamin Constant (Amazzonia), ci ha inviato, un mese fa, un aggiornamento della situazione sanitaria: Il Progetto Lebbra è ancora molto animato. Gli infermieri e gli agenti della salute, così come la medicina accademica stanno accogliendo con favore la proposta di eliminare la lebbra. Purtroppo, in pieno XXI secolo, il progresso della tecnologia e della scienza, non ha ancora permesso di risolvere questo problema. Nell ultimo anno, diversi casi sono stati rilevati anche nei bambini. Si tratta di una situazione molto delicata. Dobbiamo invertire questa tendenza. Continueremo ad investire nel modo di eradicazione della malattia.. Nel mese di gennaio, insieme a Fra Paolo Braghini, abbiamo avuto un incontro con i partecipanti al progetto. E stato un incontro per valutare, riflettere sul problema e avanzare nella nostra strada. Contiamo, come sempre, nel vostro appoggio e sostegno! Dall India ci ha scritto Suor Ancily: La nostra Unità di controllo della lebbra nel Pushpa Hospital ha iniziato a funzionare come un piccolo dispensario nel 1969 nella zona di Dalli Rajhara, Durg District, Chhattisgarh Stato( India). La struttura è gestita attualmente dalla congregazione delle Suore di Maria Immacolata ad Assisi. Il nostro ospedale ha 20 posti letto per i pazienti ricoverati a causa della lebbra, tubercolosi e per l isolamento. Abbiamo registrato più di 3328 casi del morbo di Hansen nel nostro centro. Per i pazienti più poveri mettiamo a disposizione gratuitamente vitto, alloggio e trattamento sanitario. Cosa fa l Aifi per la lebbra? Organizza, ogni anno, una Cena di solidarietà a favore dei malati in Amazzonia e India. Promuove, inoltre, una raccolta fondi, tra i propri benefattori, per sostenere il progetto. Amico benefattore aiutaci anche tu a lottare per questi nostri fratelli malati, emarginati. Con il tuo aiuto economico possiamo fornire ai missionari i mezzi per la cura un lebbroso, per l acquisto di presidi sanitari di base o di una protesi per chi ha perso l uso delle gambe. 4

a cura di FABRIZIO ORLANDI 100 anni di Missione (parte decima) Per nulla togliere al racconto originale della Missione, è stato volutamente lasciato inalterato il testo per cui a volte si potranno incontrare termini in uso all epoca (siamo nei primi del 900) che però oggi non sono più usati. continua la lettura Rio Javary Il rio Javary è situato, secondo che dice il competente sig. J. Da Costa Azevedo, a 4 15 di lat. S e a 26 46 24 di long. O. da Rio de Janeiro. L importanza di questo fiume è dovuta principalmente all abbondanza degli alberi producenti la gomma, ed all essere stato riconosciuto come frontiera tra il Brasile e il Perù. Il letto del Javary non raggiunge la larghezza di altri principali affluenti del Solimoes, come il Purus e il Jurua; è però più piacevole, perché le sue sponde non sono così basse ed allagate come quelle dei nominati. E molto ricco di produzioni naturali, come la gomma ed il cacao. L albero che produce detta gomma è assai più abbondante dal lato del Brasile che da quello del Perù, ma invece, forse per l incuria dell autorità Brasiliana, la maggiore e miglior parte di questa gomma elastica è presentata nei mercati di Manaos e del Parà, come venuta dal Perù. Questo fiume fu scelto dal P. Missionario Samuel Fritz, come sede di uno dei villaggi che aveva ottenuto di fondare, come Missionario della Corona di Spagna. Ma disgraziatamente fu arrestato e imprigionato dal Governatore Generale Antonio de Albnquerque, nel 1691. A quanto dice J. Gaetano da Silva, questo Missionario era della Compagnia di Gesù; e non fu arrestato, perché accusato di spionaggio, come senza fondamento asseriscono alcuni; ma perché accusato di aver fondato una Missione sul lato Est del Javary. Il Missionario Samuel In questa decima parte c è una breve descrizione del Rio Javary e alla sua importanza per l abbondanza nei suoi pressi di alberi della gomma (caucciù) e soprattutto dal fatto che è riconosciuto come confine tra gli Stati del Brasile e del Perù. Inoltre dopo l abbandono della Missione da parte di P. Alessandro da Piacenza e P. Antonino da Frascaro (costretti dalla precaria salute dovuta dal clima) a continuare l evangelizzazione subentra P. Giocondo da Soliera che appena raggiunge Remate de Males il giorno seguente si mette subito in viaggio per la sua opera apostolica. Fritz era una persona molto istruita; ed è autore di un lavoro sul fiume Amazzoni intitolato: El gran rio Maranão e Amazonas. Un tempo, secondo la narrazione di Christoval da Cuña, gli indi che abitavano nelle foreste ai lati del Javary erano delle tribù Chamità, Chinauà, Colina, Marauà, Pano, Uaraicú, Yames e Mayrunas. Ma ai nostri giorni, si sente parlare quasi unicamente dei Mayrunas : di cui si narrano storie ed usi ben tristi di crudeltà e di sangue. Un terzo soldato sul campo di lotta Questo fiume doveva essere percorso dal R. P. Alessandro da Piacenza o dal R. P. Antonino da Frascaro; ma, come s è visto, l inclemenza del clima ne 5

aveva fiaccata l attività o impedito il compimento del loro desiderio. Era necessario lanciar nella lotta altro soldato, che supplisse i commilitoni inutilizzati: e a questo fine si proferse coraggiosamente il M. R. P. Giocondo da Soliera. Il P. Giocondo giunse in Remate de Males il 24 settembre 1913. Senza perdere tempo, nel giorno seguente s imbarcò in un vaporino che faceva corsa fino alla cima del rio Javary, fino al punto, cioè, in cui il corso di acqua lascia il nome di Javary e prende quello di Jaquirana. Benché il vaporino avesse buona marcia, pure impiegò ben cinque giorni e cinque notti per giungere al punto ove il P. Missionario doveva incominciare il suo lavoro evangelico. Ciò non recherà meraviglia, quando si pensi che il Javary è lungo 945 chilometri; è navigabile per 800 chilom. a vapore, e per 100 chilom. con barca. Giunto al barracao de Miraflores, il P. Giocondo lasciò il vaporino per cominciare il servizio religioso. Se si pensa che solo da Manaos a Tabatinga, ove è la foce del Javary; vi sono ben 1670 chilometri, sarà facile argomentare a quale immensa distanza egli si trovasse; e come il Missionario che si trova così lanciato lontano da ogni centro e senza alcun mezzo di celere comunicazione, deve essere disposto ad ogni sacrificio, ad ogni evenienza! Pesca sul fiume Javari (Lancio della rete) Dallo stesso punto stava discendendo una grossa barca battellão a servizio di un venditore ambulante, e il P. Giocondo ne approfittò, dopo aver combinato con quell uomo che si sarebbe fermato ad ogni baraccone e baracca, ove vi fosse stato bisogno di servizio religioso. Con ciò, se da una parte gli si rese più facile la discesa, dall altra si espose pure a più gravi sacrifici: perché il rigatão (nome che qui danno a tali venditori) voleva andare di giorno e di notte, e così il Missionario anche di notte molte volte era obbligato a soddisfare ai bisogni spirituali dei fedeli. (continua ) Sostieni i progetti dell AIFI in Amazzonia, Africa, India donando il 5 %0 delle tue tasse Nella dichiarazione dei redditi basta apporre la tua firma e indicare il codice fiscale dell AIFI 94012890540 6 Grazie a nome di tutti i nostri missionari!

ANNA e MARIA SCIACCA L EQUILIBRIO DELL AMAZZONIA L antropologo Alfredo Luis Somoza al Festival delle Culture Etniche di Chiuduno Alfredo Luis Somoza, antropologo italo-argentino, è docente in diversi masters e corsi universitari ed ha scritto saggi su personaggi storici, città e paesi latino americani. Al Festival etnico Lo spirito del pianeta di Chiuduno (Bg) è intervenuto parlando di un argomento importante nella conferenza con il tema Il delicato equilibrio dell Amazzonia. Nella sua superficie di sette milioni di Kmq. ha detto l antropologo l Amazzonia è attraversata dal Rio delle Amazzoni che è il sistema fluviale più grande del mondo, sotto il quale c è un deposito d acqua che si è formato nei millenni. L Amazzonia è il luogo al mondo con la maggiore biodiversità, con tante specie di piante e animali, ed è il più grande ecosistema che interessa tanti altri paesi. In questo ampio territorio vivono circa quattrocento etnie diverse, tra le quali gli Indios discendenti da quella grande migrazione avvenuta quaranta mila anni fa, nel periodo neolitico, attraverso lo stretto di Bering. Dopo il periodo glaciale le piante che erano sopravissute si moltiplicarono producendo una vegetazione lussureggiante. Somoza, dopo avere parlato delle caratteristiche geografiche di questo immenso territorio, ha presentato anche un discorso storico-sociale sull Amazzonia: Intorno al cinquecento l Amazzonia comincia ad interessare molte persone: conquistadores spagnoli, naturalisti, avventurieri, cercatori d oro e di prodotti come il caucciu e varie specie vegetali. In seguito in questo esteso territorio si costruirono la Trans Amazzonica, dighe e si crearo- no allevamenti di bestiame. Molte piante vennero studiate e utilizzate nell industria farmaceutica e del profumo, ad esempio il palissandro la cui essenza è utilizzata nella famosa marca Chanel n. 5 e che produce un profumo molto duraturo. In queste attività possono nascondersi anche traffici illeciti: coltivazioni di cocaina, commercio di armi e narcotraffico. L Amazzonia è diventata così una terra nella quale ci sono molti interessi politici ed economici. Il progresso e lo sfruttamento della foresta creano da una parte la povertà della popolazione e dall altra la ricchezza delle grandi multinazionali. Alcune tribù indigene rimangono nelle riserve dove coltivano mais, manioca. La tribù dei Sateré Mawé, ad esempio, produce il guaranà che in Italia viene distribuito nei negozi di commercio equo solidale sottoforma di bibita Guaranito. L antropologo aggiunge, poi, nel suo discorso: Dietro a tutte queste attività ciò che è importante capire è che l Amazzonia è un ecosistema poverissimo, perché alla sua base non c è la presenza di terra, ma di uno strato di vegetazione, e togliendo gli alberi e le piante e non c è più quel rinnovarsi della vegetazione. Il substrato prodotto dalla foresta viene lavato dalle piogge e sotto i pochi centimetri troviamo la roccia. Quindi e importante mantenere l Amazzonia nel suo equilibrio naturale. In essa abitano trenta milioni di persone che hanno diritto di vivere dignitosamente, quindi l Amazzonia deve essere fonte di buona vita. 7

Foreste bruciate Intervista ad Alfredo Luis Somoza 8 Si può parlare di una preistoria dell Amazzonia? Nella storia evolutiva degli animali qualcosa è stato trovato in Patagonia. In Amazzonia il clima non consente la formazione di fossili, forse possiamo considerare l armadillo, poiché le corazze sono resistenti Per quanto riguarda le tribù indigene, le quattrocento etnie amazzoniche sono imparentate in un gruppo linguistico che si chiama Tupi Guarani. Ci sono stati dei ritrovamenti di pietre lavorate e quindi sembra che ci sia stata una civiltà precedente; sono state scoperte di recente le tracce della salita sulle Ande di popoli amazzonici che poi conquistarono il Perù ed una serie di reperti archeologici a diverse altitudini della montagna. Le caratteristiche dei gruppi etnici dell Amazzonia sono abbastanza omogenee, si notano differenze, invece, con i gruppi andini della Patagonia. Gruppi dell Amazzonia erano presenti anche nei Caraibi, infatti quando Cristoforo Colombo sbarcò in quelle isole trovò delle etnie come i Caribi e i Taino. Ci sono ancora gruppi di Indigeni che vivono liberi nella foresta dell Amazzonia? La Funai, che è l ente di protezione Indio, calcola che ci siano cinquanta gruppi di Indios che vivono allo stato tradizionale, tra i quali i Guarajara nel Maranhao e Ticunas nell Amazonas. Questi indigeni sono riusciti a restare nascosti semplicemente perché l Amazzonia è qualcosa di gigantesco: molti lo fanno per scelta, alcune tribù sono state avvistate e sanno che ci sono dei bianchi, ma scelgono di non contattarli e di rimanere nella foresta. Le multinazionali sono le maggiori responsabili della deforestazione e spesso c è chi con il denaro compra le varie autorizzazioni, cosa ne pensa? Di solito è più corruzione che pagamento, ma oggi c è più tutela. L unico paese che svolge un controllo è il Brasile perché dispone di una rete satellitare di controllo per motivi di sicurezza dato che l Amazzonia è terra di nessuno e le frontiere non esistono. Come sono oggi i rapporti tra gli Indios e i missionari? Oggi sono abbastanza buoni. In Amazzonia ci sono animali bellissimi, ma non sempre facili da avvistare, come il giaguaro e la pantera nera che è la versione melanica del giaguaro. Ci sono informazioni sul loro comportamento? Dei giaguari il massimo che ho visto qualche mese fa sono state le impronte sul fiume, mi dicono però che si può anche trovarli perché essendoci la deforestazione fanno delle uscite un po improvvide. Uno tra gli animali più suggestivi che ho visto in Amazzonia è il delfino rosa: al tramonto è tutto rosato. Si vedono anche molte scimmiette scoiattolo. Di solito gli animali si riescono a vedere meglio all alba e al tramonto; di notte si vedono i felini.

amazzonia Animali NICOLA SABA RANE ARBORICOLE E RANE MARSUPIALI Il grado di umidità nella foresta amazzonica è talmente elevato e la presenza dell acqua così abbondante che molte specie di anfibi non hanno neppur bisogno di avvicinarsi ai ruscelli o agli specchi d acqua che si trovano sul terreno per potersi riprodurre. Alcune specie appartenenti al gruppo delle cosiddette rane arboricole utilizzano, ad esempio, le grandi foglie di alcuni alberi e le cavità dei grandi tronchi come fossero bacini idrici in cui deporre e far crescere i propri girini. Ne sono un esempio le cosiddette rane del latte (resinifictrix Trachycephalus); dotate di uno stupendo cromatismo bianco e nero, esse risultano talmente attraenti da essere allevate, riprodotte e commercializzate in vari paesi del mondo. Con l inizio della stagione delle piogge i maschi danno il via ai rituali di corteggiamento; appena dopo il tramonto un assordante e frenetico concerto (capace di produrre oltre 4.000 differenti tipi di vocalizzazioni) inizia ad animare la grande foresta. Attirate dalle doti canore dei maschi, le femmine si avvicinano e dopo essersi accoppiate, provvedono a deporre sino a 4.000 uova in quelle insolite ed improvvisate nursery, poi si allontano nuovamente dal luogo della deposizione disinteressandosi della covata. Purtroppo dato il numero elevato di girini e la dimensione decisamente esigua delle scorte d acqua, il cibo (costituito da sostanze vegetali in decomposizione) viene a mancare molto rapidamente. Sono i maschi a correre in aiuto degli affamati pargoli, evitando la tragedia e la morte per fame di tutta la covata; freneticamente iniziano nuovamente a far risuonare nella foresta il proprio canto d amore, il fine è quello di attirare altre femmine, ma questa volta le uova (che saranno depositate nello stesso luogo in cui si trovano i girini) avranno ben altro destino; esse costituiranno il cibo che permetterà la sopravvivenza di tutta la nidiata e questo comportamento si ripeterà sino a che i girini non giungeranno alla metamorfosi finale! Originali ed affascinanti queste rane vivono per tutta la vita a decine di metri d altezza, spesso completamente ignorate dall uomo, al punto che la scoperta e l identificazione di nuove specie in questi ultimi decenni ha avuto dell incredibile; l ultima di 9

cui ho notizia si è verificata a giugno dello scorso anno, quando alcuni biologi americani ne hanno catturato alcuni esemplari nella riserva naturale di Maquipucuna in Ecuador. Certo è che se la strategia evolutiva di queste piccole rane appare interessante ed inconsueta, ancora più incredibili sono gli adattamenti subiti da alcune loro cugine, le cosiddette rane marsupiali appartenenti al genere Gastrotheca! Al fine di proteggere i propri girini ed assicurare un prospero futuro alle nuove generazioni, queste rane hanno sviluppato una specie di borsa sul dorso; durante la deposizione, il maschio con l aiuto attivo della femmina, fa scivolare le uova fecondate all interno di questo marsupio (a seconda della specie, il numero di uova deposte può variare da 4-5 sino ad oltre 200) la cui apertura in alcuni casi viene sigillata dalla pelle stessa che forma una specie di cicatrice. Nel marsupio, perpetuamente umido, nascono i girini che, in alcune delle oltre 60 specie esistenti, vengono immediatamente liberati nelle pozze e nelle acque stagnanti della foresta, mentre in altre continuano a svilupparsi all interno della sacca per uscirne solo a metamorfosi terminata. ANNA E MARIA SCIACCA IL PUMA O COGUARO Agile, riservato, solitario, il puma o coguaro è conosciuto anche come leone di montagna. La specie a cui appartiene è quella del puma concolor, della famiglia dei felidi. Il suo habitat naturale è quello delle foreste e pianure delle zone andine, (anche oltre 3200 mt. di altitudine) la cui vegetazione e le cui rocce offrono riparo. Il coguaro è un ottimo nuotatore, si arrampica sugli alberi e salta agilmente in tutte le direzioni. Si nutre di roditori, uccelli, conigli, cervi, caribù, pesci. Questo felino ha una vasta gamma di vocalizzi: fusa, fischi, guaiti, ringhii. Raggiunge un altezza di circa 70 cm e un peso che va dai 50 ai 70 Kg. Il suo pelo è corto e morbido. Raggiunge la maturità sessuale intorno ai due anni di vita. La femmina ha una gestazione di 70-90 giorni e partorisce da uno a quattro piccoli in una tana costruita nella boscaglia o nella cavità di un albero. Dopo il ghepardo, il puma è il felino più veloce, infatti può raggiungere una velocità prossima ai 90 10 Leone di montagna chilometri orari. La parola puma deriva dalla lingua quechua; nella lingua inglese ci sono diversi termini per indicare l animale: cougar, mountain lion, panther, catamount, pi-twal, carcajou, painted cat. In Brasile, utilizzando un termine della lingua tupi, il puma viene chiamato sucuarana. L animale è inserito nella Red List dell IUNC (Unione mondiale per la conservazione della natura) e per la sua difesa ne andrebbe vietata la caccia e conservato il suo habitat naturale.

COMUNICATO STAMPA DI SURVIVAL INTERNATIONAL Taglialegna invadono la terra di una tribù amazzonica Bruciato vivo un bambino 10 gennaio 2012 Un gruppo di taglialegna ha invaso la terra natale di una tribù di Indiani Awá incontattati e pare che un bambino sia stato bruciato vivo. Secondo le dichiarazioni rilasciate dall Ong brasiliana CIMI, dopo l attacco dei taglialegna alcuni membri dei Guajajara, che vivono nella stessa area, avrebbero rinvenuto i resti carbonizzati di un bambino Awá. Clovis Guajajara si imbatteva di tanto in tanto negli Awá a caccia nella foresta. Dal giorno dell attacco non li ha più incontrati e per questo ritiene che la tribù possa essersi data alla fuga. Il Funai (il dipartimento agli affari indiani del governo brasiliano) ha dichiarato a Survival International di aver aperto un indagine ma di non poter ancora confermare la morte del bambino. Si stima che in questa regione nord-orientale dell Amazzonia brasiliana vivano almeno 60 Awá incontattati. Per sopravvivere, gli Awá, una delle ultime tribù di cacciatori-raccoglitori nomadi del Brasile, dipendono esclusivamente dalla foresta, ma la loro terra si ritrova oggi invasa da un gran numero di taglialegna illegali e soffre uno dei più alti tassi di deforestazione di tutta l Amazzonia. Oltre il 30 % del territorio della tribù è già andato distrutto. In quest area ci sono degli Awá incontattati ha dichiarato oggi a Survival International Luis Carlos Guajajara, e i disboscatori stanno facendo molta pressione su di loro. La presenza dei taglialegna è molto pericolosa. Gli Indiani sono terrorizzati. Recentemente gli Awá hanno subito una serie di attacchi brutali. I taglialegna minacciano di ucciderli se li incontreranno nella foresta. Survival sta esercitando pressioni sulle autorità brasiliane affinché gli invasori siano espulsi immediatamente per non mettere ulteriormente a rischio la sopravvivenza della tribù. Una bambina Awá della comunità di Juriti, dove vive la maggior parte degli Awá usciti recentemente dall isolamento, Brasile. Fiona Watson/Survival 11

LORETTA EMIRI ** BORORO * L arte plumaria, cioè la confezione di artefatti a partire dall utilizzo di penne di uccelli, è fra le manifestazioni artistiche più espressive degli indios brasiliani. Le materie prime usate sono sostanzialmente le stesse, ma ogni società indigena ha sviluppato un suo stile; tanto che attributi peculiari quali forme, associazioni di materiali, combinazioni di colori, procedimenti tecnici, ci permettono di stabilire la provenienza degli artefatti. Utilizzati soprattutto come ornamenti corporali, elementi plumari possono anche essere applicati ad armi, strumenti musicali, maschere. La loro funzione non è meramente decorativa; sono codici che, attraverso un linguaggio non verbale, trasmettono informazioni su sesso, età, appartenenza clanica, posizione sociale, importanza cerimoniale, incarico politico, grado di 12 prestigio di chi li usa. Nella duplice qualità di raffigurazione e ornamento vengono usati in cerimonie e rituali, che sono campi simbolici per eccellenza delle culture umane. In passato denominati anche coroados, che significa incoronati, i bororo abbinano penne lunghe a supporti rigidi, tecnica che conferisce un aspetto grandioso, monumentale, agli artefatti plumari. Un determinato copricapo da loro prodotto è intimamente associato all idea della morte. Potendo durare fino a due mesi, il funerale è il rito bororo che più impressiona per bellezza e complessità. Conobbi due ragazze e due giovani bororo durante un corso di formazione per maestri indigeni. Fino a quel momento possedevo un unica notizia riguardante il loro popolo. Il 15 luglio del 1976, una sessantina di invasori dell area indigena avevano fatto irruzione nella missione salesiana di Meruri. Avevano assassinato padre Rodolfo Lunkembein e Simão Bororo e ferito altri quattro individui, tutti disarmati. Nella confusione della sparatoria era morto anche il figlio di uno degli invasori. Nella storia contemporanea delle missioni in Brasile, era la prima volta che un religioso veniva ammazzato per essersi schierato a fianco degli indios nella difesa delle loro terre. Durante il corso, varie volte i maestri bororo presero la parola, introducendoci a vita e cultura del loro popolo. Particolare interesse suscitò un cartellone realizzato durante un attività di gruppo. Era una vera e propria sintesi etnologica, che ci venne svelata con dovizia di particolari. Fra l altro, apprendemmo

che la disposizione del villaggio bororo è circolare; che la società è composta da metà esogamiche e cerimoniali le quali, orientate dall asse est-ovest, occupano il villaggio tagliandolo in due; che queste metà sono divise in clan e sottoclan con prerogative e doveri ben definiti; che durante i complessi riti funebri le differenti categorie sociali si uniscono per svolgere ruoli complementari, con ciò ottenendo che proprio nel drammatico momento della morte il gruppo instauri nuove alleanze e rafforzi la sua coesione. Per aver opposto una tenace resistenza contro gli invasori, i bororo vennero definiti barbari e indomabili, e ripetute spedizioni vennero organizzate per punirli e sottometterli. Essendosi rivelato dispendioso e poco efficace l uso delle armi, alla fine del XIX secolo venne organizzata una spedizione con l obiettivo di stabilire relazioni pacifiche; alcune donne bororo che vivevano in città vennero indotte a farne parte, mentre i figli erano trattenuti in ostaggio: possiamo immaginare che non debba essere stato difficile per loro convincere il proprio popolo a deporre le armi ed allearsi con i bianchi. Documenti dell epoca ci dicono che i borono erano circa diecimila. Una parte di loro venne riunita in due colonie militari; la convivenza pacifica che ne derivò portò alla promiscuità fra donne indigene e soldati, e alla fornitura gratuita di bibite alcoliche agli uomini. Quando conobbi i maestri bororo, questo popolo era ridotto a circa settecento individui e il suo problema più serio era l alto indice di alcolismo, che coinvolgeva addirittura i bambini. L autodenominazione del gruppo è boe, ma l uomo bianco ha preferito indicarlo con una parola intrisa di morte: bororo deriva infatti da wororo, termine che designa il patio dove vengono realizzati i riti funebri. * Il brano Bororo è uno dei capitoli del libro inedito Amazzone in tempo reale. ** Loretta Emiri è nata in Umbria nel 1947. Nel 1977 si è stabilita in Roraima (Brasile) dove ha vissuto per anni con gli indios yanomami. In seguito, organizzando corsi e incontri per maestri indigeni, ha avuto contatti con varie etnie e i loro leader. È membro del CISAI - Centro Interdipartimentale di Studi sull America Indigena dell Università di Siena. www.emiriloretta.it FABRIZIO ORLANDO Parliamo di Libri Massimo Rossi Pioggia, fango, merda, sole, blues - Un Amazzonia senza Sting Stampa Alternativa, Viterbo 1999 Massimo Rossi è un assistente sanitario specializzato in malattie infettive che tra il 6 marzo del 1998 e il 12 aprile dello stesso anno metterà a disposizione la propria competenza come volontario nella baraccopoli di Placido de Castro, nell estremo est amazzonico brasiliano dello stato dell Acre al confine con il Perù e la Bolivia. Quando padre Gabriele chiederà il suo aiuto come operatore sanitario per dare inizio a un progetto che prevederà la presenza fissa di un ambulatorio di primo soccorso, Massimo accetterà l invito e si calerà in questa avventura con intelligenza e con una profonda dose di umanità. Il religioso è impegnato da quindici anni contro tutto e tutti (istituzioni comprese) per dare una minima dignità e altrettante speranze alle persone del luogo abbandonate ai margini della foresta come un cumulo di dodicimila abitanti privati perfino delle più elementari necessità. Questo libro è il diario intimo scritto a caldo dall autore nelle sere tropicali e dentro ci sono tutti gli avvenimenti, i volti, gli odori, le riflessioni e ogni altra cosa abbia incrociato la sua esistenza lasciandogli addosso per sempre la propria testimonianza 13

I PROGETTI dei no AMAZZONIA Cari amici benefattori I nostri missionari chiedono un aiuto per finanziare alcuni progetti in Amazzonia. Anche un offerta di pochi euro è gradita e utile! Un nuovo stimolante progetto Adotta un missionario amazzonense L appoggio morale e materiale per aiutare la formazione dei giovani frati dell Amazzonia, è un progetto molto bello. Se potete dateci una mano! In questo caso ogni giovane frate in formazione si responsabilizzerá a spedire almeno una volta all anno una lettera alla sua famiglia adottante... Vale la pena! Per adottare un aspirante missionario sono necessari : 25 euro mensili Le nostre forme tradizionali di sostegno Progetto Pastoral da criança (Pastorale del bambino) In questi mesi gli agenti della Pastoral da criança hanno seguito i bambini e le madri. Gli infermieri e i volontari insieme ai medici hanno impiegato tutte le loro forze per rendere meno difficile la vita delle famiglie e dei bambini assistiti. Il problema principale resta ancora la malnutrizione dei bambini. Per aiutare un bambino nella sua crescita: 10-20-50 euro mensili Pastorale dei bambini 14 Progetto Lebbra Per la cura e la guarigione di un lebbroso: 10-20- 50 euro

ostri MISSIONARI Benzina per il regno di Dio (Gasolina para o reino de Deus) La parrocchia S. Cristoforo in Amaturá (Amazzonia) attua per tutto l anno, un opera di evangelizzazione a favore delle comunità rivierasche e indigene. Proponiamo, in sede, incontri di preparazione e formazione dei catechisti e animatori di liturgia e, almeno due volte l anno, con nostre équipe, ci rechiamo a far loro visita (sin nei luoghi più lontani e inaccessibili!) coinvolgendo più comunità ( desobriga ). La popolazione della parrocchia offre il proprio contributo, ma nonostante la buona volontà, non riusciamo a coprire i costi di viaggio, con la conseguenza che molti giovani, pur volenterosi, non possono partecipare ai corsi proposti. Il progetto prevede colaborare con la spesa per l acquisto della benzina necessaria allo scopo di annunciare il Regno di Dio lungo il Rio Solimões e dei suoi affluenti, durante un intero anno pastorale. Il progetto è rivolto sia alle fraternitá fluviali (Solimões) sia alle terrestri (Humaitá e Rorainopolis). Da questo nasce il nome del progetto: benzina per il Regno di Dio. Servono 2000 euro per il funzionamento di tutto il progetto Musica salvifica in Realidade, al Km 100! I nostri Frati ad Humaitá, come giá sapete, lavorano con la gente dei villaggi piú poveri insiedati lungo le strade transamazzoniche... una di queste é la BR 319 dove al kilometro 100 si stá sviluppando in forma accellerata un grande villaggio, totalmente disassistito, chiamato Realidade e dove i nostri frati, giá sono una presenza fraterna, amica e portatrice di speranza per quella gente e soprattutto per i giovani e adolescenti. Purtroppo, anche lá, sono arrivati l alcool e la droga... con i giovani del posto, peró, oltre alla Buona Novella del Vangelo, i nostri giovani frati, sognano di portare un po di alternative e opportunitá, cose semplici, ma che possono dare speranza, autostima e un futuro... la musica. Con l aiuto dei giovani del posto, giá si stanno organizzando: frei Marcos, oltre che catechista, sará il professore di musica con altri collaboratori della cittá di Humaitá... La scuola di musica sará nella stessa cappellina, costruita da loro, frati (con il nostro amato Frei Benigno) e popolo. I ragazzi vorrebbero cominciare subito, in questi mesi di gennaio e febbraio, in cui non c é scuola essendo in vacanza e i pericoli aumentano per il vuoto che si crea... ma manca il principale: qualche strumento musicale. Ci aiutate a comprarlo?! In questo caso senza dubbio, la musica puo fare la differenza, puo essere veramente preventiva e salvifica... Per favore, aiutiamoli! 15

NINO PARISI NEL SEGNO DELLA CARITA EVANGELICA Nel periodo in cui viviamo ci stiamo misurando con una crisi economica che sta portando alla povertà anche la fascia media della società. Ci stiamo misurando, inoltre, con una crisi di valori e di ideali che ci sta facendo sprofondare in un gravissimo disagio sociale, anche perché la scuola, agenzia educativa per eccellenza, a volte, per motivazioni varie, viene messa anch essa in crisi. Tra le tante motivazioni vi è la mancanza di alleanza tra scuola e famiglia. Sappiamo tutti che questa alleanza è diminuita rispetto a un tempo, quando le famiglie non osavano mettere in discussione la scuola, i suoi metodi e il sistema di regole. Si assiste sempre più alla crisi della famiglia, che diventa più instabile e incapace di dare punti di riferimento significativi. Si assiste a fenomeni di bullismo che sono sempre in crescita e in tutti gli ambienti, ad eventi di microcriminalità, ad atteggiamenti mafiosi, ad episodi di consumismo sessuale, a traffico ed uso di droghe, ad abuso sui minori e ad altre forme di violenza spesso non molto evidenti o addirittura nascosti. Si assiste, infine, ad 16 episodi di razzismo nei confronti degli immigrati stranieri per cui le possibilità di integrarsi nelle comunità ospitanti diventano sempre più difficili o, addirittura, impossibili. Questo scenario culturale che ci rende privi anche di umanità mette in crisi perfino la Chiesa; ed ecco perché gli Orientamenti pastorali della CEI, dal titolo Educare alla buona vita del vangelo, affrontano il problema dell educazione come percorso di una formazione che possa dare risposte ai nodi problematici della cultura odierna. Tuttavia, nella nebbia di questa crisi, spiragli di luce sono ancora presenti. Nella Parrocchia San Ferdinando Re in San Ferdinando della provincia di Reggio Calabria, ad esempio, si sta puntando su una pastorale basata sulla trasmissione della bella notizia dell amore gratuito di Dio per ogni persona, soprattutto per chi è in difficoltà. Non sarà certamente il massimo della testimonianza cristiana, né l unica parrocchia che si pone questo obiettivo, ma è un piccolo seme che potrebbe germogliare e dare abbondanti frutsegue a pag. 17

La leggenda del guaranà Narra una leggenda degli indios Maué che in un tempo molto lontano, nella tribù, da una coppia anziana, nacque un bel bambino che ben presto divenne forte e coraggioso fino a diventare il capo dei Mauè. Uno degli dei, invidioso del coraggio del giovane capo, si trasformò in serpente e lo morse ad una caviglia. Ben presto il veleno si diffuse in tutto il corpo del giovane fino a provocarne la morte. Tupa, un altro degli dei, commosso dal dolore dei genitori, consigliò alla madre di piantare gli occhi del figlio nel suolo. Gli occhi sepolti diedero origine nel terreno ad una pianta in cui era racchiuso il segreto della forza e della salute e a cui venne dato il nome di guaranà. Il guaranà, nome comune della specie Paullinia sorbilis, è una pianta che vive in diverse regioni dell America meridionale e che viene venduta in commercio in forma di cilindri rosso-bruni. I caratteristici frutti rossi del guaranà contengono grossi semi ricchi di una sostanza stimolante: la guaranina. Gli indios utilizzano il guaranà sciogliendolo in acqua, per affrontare fatiche, lunghi viaggi, come stimolante. Per la sua azione tonica, sottoforma di bevanda, è apprezzato e diffuso in tutto il Brasile. ti. In questa Parrocchia, guidata dai servi della carità dell Opera San Luigi Guanella, operano anche dei volontari Caritas che da anni stanno portando avanti delle iniziative solidali, che oltre ad essere di aiuto alle persone che si trovano in disagio e in stato di precarietà (in particolar modo centinaia di immigrati), sensibilizzano ed educano il territorio alla solidarietà, alla condivisione, alla mondialità. Una di queste iniziative la Mostra mercato di manufatti preparati dagli alunni della Scuola secondaria di primo grado dell Istituto comprensivo M.Vizzone e dalle loro insegnanti facenti parte del gruppo Caritas, a favore del Progetto N 1 dell AIFI di Benjamin Constant Brasile, in continuità con gli scorsi anni (Vedi Periodici AIFI N 104 e 105 ). La preparazione dei manufatti e la relativa vendita è avvenuta in concomitanza con l Avvento 2011, periodo liturgico che prepara all accoglienza del Signore che viene e all accoglienza del povero, immagine di Dio presente in mezzo a noi, periodo che coinvolge in maniera incisiva ad azioni caritative. L obiettivo specifico dell iniziativa è stato quello di offrire ai ragazzi-alunni un esperienza di formazione sulla prossimità e la mondialità, e al territorio di far esercitare la carità con gesti di condivisione e di solidarietà, segni di testimonianza dell amore evangelico, di quell amore che Gesù ci ha insegnato per la nostra vita di uomini e di cristiani. 17

Matis (Foto di repertorio - archivio AIFI) amazzonia La Campagna Popoli indigeni della Valle del Javari: uniti per la salute, per la vita Sostieni anche tu questa iniziativa Nella valle del Javarì (Amazzonia) vivono i popoli Marubo, Matis, Kanamari, Kulina, Korubo e altri gruppi isolati per un totale di circa 5000 persone. Negli ultimi anni è cresciuto in modo allarmante l indice di contaminazione da malattia, quale la malaria, l epatite (A,B,C,D) e soprattutto di tipo B, che non ha cura. Molti indigeni, tra cui anche bambini, sono morti. Le morti avvengono in tutti i villaggi. Questa campagna ha come finalità quella di stimolare gli organi di governo brasiliani a favorire iniziative concrete capaci di contrastare gli effetti negativi causati dalle malattie. Al Governo Federale spetta adottare le misure ne- 18 cessarie e urgenti e non procrastinabili, per evitare l estinzione di questi popoli, patrimonio dell umanità. Nella rivista troverai una petizione che potrai sottoscrivere e rispedire all AIFI. Coinvolgi anche parenti, amici, conoscenti Puoi fare anche fotocopie della petizione e utilizzarla per raccogliere più adesioni Grazie per la collaborazione! L AIFI, periodicamente, invierà alla Presidente del Brasile (Dilma Rouseff) ed alle autorità competenti brasiliane, le adesioni alla Campagna.

PETIZIONE Eccellentissima Signora DILMA ROUSSEF Presidente della Repubblica BRASÍLIA/DF Signor Presidente Siamo venuti a conoscenza della realtà drammatica affrontata dai popoli indigeni della regione Valle del Javari nello Stato dell Amazonas. Ci risulta che i popoli Kanamari, Kulina, Matsés, Matis e Marubo sono sotto il rischio di estinzioni dovuto alla contaminazione per malattie endemiche come la malaria e epatite. Siamo stati informati che lì esistono comunità con più dell 80% degli abitanti contaminati dall epatite B conosciuta come una malattia senza cura. Sappiamo inoltre che lo sotto si fa presente nella regione in una maniera abbastanza precaria senza adottare mezzi necessari per prevenire e curare le malattie. In vista della gravità della situazione e con il desiderio di capovolgere questo quadro doloroso per i popoli indigeni, sollecitiamo che si adottino mezzi idonei per provvedere che gli stessi indigeni possano assumere come condizione indispensabile per migliorare la propria qualità di vita, come: Presenza di una èquipe multidisciplinare permanente nell area (medici, infermieri, dentisti, infetto logisti); Costruzione di infrastruttura basica e luoghi adatti per la conservazione di vaccini; Realizzazione di sorologia con tutti gli indigeni della Valle del Javari ; Acquisto di barche veloci munite per il servizio e rimozione dei malati; Medicine in quantità sufficiente per il fabbisogno dei malati; Risanamento basico; Costruzione di piste di volo e ore di volo garantite nel preventivo; Preparazione di operatori sanitari e levatrici; Prevenzione e controllo della malaria. In un lasso di tempo: nuova struttura per la Casa di salute dell Indio Casa di Atalaia do Norte; costruzione di una Casa di appoggio per pazienti portatori di malattie endemiche. Sicuri della Vostra tempestiva attenzione, ringraziamo. Rispettosamente, NOME COMPLETO CITTA NAZIONE 19

Adotta un progetto! AIFI Associazione Insime Onlus un gesto di amore che aiuta a crescere uno, dieci, cento bambini! 20 Con il nuovo programma ogni bambino adottato sarà sicuramente beneficiato, ma in modo diverso rispetto al passato, in modo indiretto e più efficace, più duraturo, visto che procederemo con progetti mirati quali: scuola per l infanzia a Benjamin Constant, borse di studio per la scuola superiore e l università, corsi professionali di taglio e cucito, falegnameria, panetteria, musica, informatica e Sport in Solidarietà, come alternativa alla strada, un progetto rivolto alla popolazione di bambini e giovani, compresi tra i 0 e i 17 anni ecc I bambini, quindi, non saranno più adottati individualmente Il progetto Adozioni a distanza non è finito e tanto meno fallito, ma semplicemente sta cambiando modalità perché attraverso le vostre abituali offerte come vi proponiamo e preghiamo continueremo a salvare un bambino, anzi molti più bambini, giovani, famiglie e villaggi! L impegno economico richiesto ad ogni benefattore che adotta un progetto è di 240 euro annui, che possono essere versati secondo le modalità preferite dall adottante (mensile, semestrale, annuale ) Una volta sottoscritto ed inviato all AIFI il modulo di adozione ed il versamento della rata mensile, l Associazione invierà al missionario in Amazzonia la richiesta di adozione del progetto riguardante i bambini. Cari benefattori, potete scegliere di adottare uno dei progetti, indicandolo sulla causale del versamento (ad es: progetto n. 1, oppure progetto n. 3 ); in assenza di una vostra indicazione saranno i missionari ad assegnare ad ognuno di voi il progetto a seconda delle necessità dei bambini. Per informazioni potete comunicare con noi: Telefonando all AIFI negli orari di ufficio (tel. 075/5056039) Scrivendo a: Ass. Insieme Fratelli Indios Via Canali 14 06124 Perugia Inviando un fax al seguente numero dell AIFI: 075/5056039 Inviando una e-mail all indirizzo di posta elettronica dell Associazione: ass.ifi@libero.it Per maggiori chiarimenti è possibile anche consultare il sito internet dell AIFI: www.aifiam.com