STAGIONE 2014 2015 OCCHI BAROCCHI
Torino, Conservatorio G. Verdi martedì 2 dicembre 2014 ore 21 Gli Archi dell Orchestra Filarmonica di Torino Walter Mammarella clavicembalo Sergio Lamberto maestro concertatore Suyoen Kim violino OCCHI BAROCCHI Tra invenzioni straordinarie e tenerezze infantili, lo sguardo sulla vita di cinque star della musica barocca.
Tomaso Albinoni (1671-1751) Sinfonia in sol minore per archi e basso continuo Larghetto e sempre piano Johann Pachelbel (1653-1706) Canone e Giga in re maggiore per archi e basso continuo Johann Sebastian Bach (1685-1750) Concerto in la minore per violino, archi e basso continuo BWV 1041 Andante (do maggiore) assai Henry Purcell (1659-1695) Due Suite per archi da The fairy Queen Suite n. 1 Prelude. non troppo Rondeau. Andante grazioso Jig. Hornpipe. con spirito Dance for the Fairies. Vivace Suite n. 2 Air. moderato Monkey s Dance Dance for the followers of night. Andante sostenuto Chaconne. Moderato Antonio Vivaldi (1678-1741) Concerto in mi maggiore per violino, archi e basso continuo op. 8 n. 1 RV 269 La primavera (da Le stagioni) Largo e pianissimo Prima del Barocco filologico e con strumenti originali c è stato, nel Novecento, un altro Barocco, la cui vita si svolgeva sotto l ala della continuità storica. Le grandi esecuzioni integrali che ebbero inizio negli Anni Sessanta, la riscoperta degli autori minori, la ricostruzione delle antiche prassi esecutive e di sonorità legate a strumenti d epoca hanno prodotto una frattura nei confronti dell orchestra moderna e della sua tradizione. Prima di quella stagione così influente, dopo la quale è diventato impossibile avere un immagine univoca del Barocco, una linea ininterrotta collegava invece il grande repertorio classico e romantico ai suoi predecessori, ridotti in realtà a una manciata di nomi: Bach, Vivaldi, Albinoni, Pachelbel, pochi altri, ai quali si aggiungeva Purcell soprattutto grazie all amore per la tradizione tipico della cultura inglese. Sarebbe interessante capire oggi con quali occhi i musicisti e il pubblico guardavano il mondo del Barocco quando questo era ancora poco conosciuto. Si può immaginare che fosse come una vasta terra inesplorata dalla quale sorgevano, come cattedrali isolate, pochi autori e pochissimi capolavori. La corrente filologica ha ribaltato questa visione e ha desacralizzato il culto dei capolavori per spostare lo sguardo sulla produzione media di un epoca, ricostruendo contesti culturali più che ritratti di singoli autori. Il Barocco che si eseguiva prima della svolta filologica era privo di contesto. Ora però che i contesti sono stati ampiamente ricostruiti, e che il panorama del Barocco a cui abbiamo accesso è molto più vasto di quanto fosse mezzo secolo fa, tornare a visitare le opere somme senza pretese di sistematicità assume un senso indubbiamente diverso. Tutto ciò che le correnti filologiche hanno conquistato, in termini di consapevolezza storica e di sonorità, viene ormai tesaurizzato anche dalle formazioni che impiegano strumenti moderni: la massa ridotta del suono, l articolazione del discorso, la realizzazione del basso continuo. Non si tratta di una via di mezzo e neppure di una sintesi fra atteggiamenti diversi, bensì di un operazione che testimonia il nostro bisogno di guardare il passato con due occhi, anziché con un solo. Il nome del veneziano Tomaso Albinoni è stato legato, nel secondo dopoguerra, per un verso alla distruzione di molta sua musica nel bombardamento della Biblioteca di Dresda, per un altro al successo del famoso Adagio, in realtà un collage prodotto da uno studioso italiano, Remo Giazotto, a partire da frammenti non tutti riconducibili ad Albinoni. Dalla ricerca filologica sulle composizioni sono emerse fra l altro le sue Sinfonie, debitrici del modello napoletano inaugurato da Alessandro Scarlatti, e fra queste in particolare la Sinfonia in sol minore: stessa tonalità del celebre Adagio, ma atmosfera espressiva diversissima, più aderente al Settecento veneziano che non all immagine romantica di quel mondo. Johann Pachelbel è vissuto nella seconda metà del Seicento a Norimberga, è morto nel 1706, ed è stato autore di musica religiosa e profana tra cui spicca, per notorietà, il Canone e Giga in re maggiore, scritto all incirca nel 1680. Più che intorno alla forma contrappuntistica del canone in senso stretto, il brano ruota intorno all incedere del basso musicale e alla sequenza di accordi che ne deriva. Difficile non riconoscere questa base dopo averla ascoltata
anche solo una volta, e difficile non ritrovarla in una discendenza musicale che va da Mozart e Rossini fino al pop e al rock della musica d oggi, dove il Canone di Pachelbel è entrato di diritto, anche se non sempre in modo consapevole. Il Concerto in la minore BWV 1041 è uno dei tre superstiti nella produzione di Bach, che probabilmente ne aveva scritti una decina. Risale al periodo giovanile in cui lavorò alle dipendenze del principe Leopold di Anhalt-Köthen, probabilmente intorno al 1720, ed è, rispetto ai contemporanei, giocato più sullo sviluppo delle idee melodiche che non sull abbondanza dell ornamentazione. Il rapporto fra solo e tutti è, proprio per questo, più integrato di quanto non avvenga in altri autori dell epoca, a cominciare da Vivaldi. The fairy Queen è un masque, cioè una semi-opera mista di parti strumentali, canto e parti recitate che Purcell scrisse nel 1692 lavorando su un libero adattamento del Sogno di notte di mezza estate di Shakespeare. Se questo lavoro di Purcell viene considerato una sorta di riepilogo della musica barocca inglese, la suite di danze, intermezzi e altri momenti strumentali che ne viene ricavata in vari assortimenti di durata diversa, è un condensato di quella sintesi che tenta di selezionarne i momenti esteticamente più rappresentativi e intensi. La Primavera è il primo concerto della serie Le stagioni, pubblicata da Vivaldi nel 1725 nella raccolta Il cimento dell armonia e dell inventione. Per l epoca, la novità di questa musica era sorprendente, non solo per la qualità virtuosistica delle parti affidate al violino solo o per la densità della scrittura d insieme, ma per la lucentezza dei colori strumentali e la capacità di evocare ambienti, dipingere paesaggi musicali e scene. Vivaldi introdusse per questo alcune indicazioni in partitura che suggeriscono una serie di associazioni: il fiume che scorre, la tempesta, il canto degli uccelli, il mormorio delle foglie, tutti episodi che esaltano l abilità degli esecutori. Nel Largo della Primavera Vivaldi arriva persino a dividere gli strumenti, indicando per il violino principale la scena di un «capraro che dorme» e per la viola quella di un «cane che grida». Mai musica era stata narrativamente così esplicita e così precisa, al punto da fondare una grammatica paesaggistica i cui elementi di base ancora riconosciamo a orecchio, senza bisogno di leggere alcuna indicazione. Stefano Catucci Primo premio alla Leopold Mozart Competition Primo premio alla Joachim Competition di Hannover Artista Deutsche Grammophon La violinista Suyeon Kim ha iniziato a catalizzare su di sé le prime attenzioni del mondo musicale internazionale all età di 16 anni. Nel 2003 il danese Jyllandposten si esprimeva in questi termini: È nata una nuova stella nel mondo della musica. La sua registrazione del Concerto funebre di Karl Amadeus Hartmann con la Bayerische Kammerphilharmonie diretta da Pietari Inkinen è stata scelta dalla BBC Radio3 come la miglior interpretazione di questo lavoro. Suyoen Kim è nata nel 1987 Munster, in Germania, dove ha ricevuto le prime lezioni di violino all età di 5 anni da Houssan Mayas. Ha proseguito gli studi alla Hochschule di Detmold, si è diplomata con Ana Chumachenco alla Hochschule di Monaco nel 2010 e fino al 2012 ha partecipato ai corsi promossi dall Accademia di Kronberg grazie al sostegno della Fondazione Steigenberger/Rath. Come solista Suyoen Kim ha collaborato con direttori di grande pregio internazionale: Kurt Masur, Eliahu Inbal, Myung-Whun Chung, Steven Sloane, Jan Latham-Koenig, Peter Ruzicka e Walter Weller. Su invito di Seji Ozawa ha partecipato dal 2005 al 2006 alla vita artistica dell Accademia Internazionale di Musica in Svizzera legata al nome del direttore d orchestra. Suyoen Kim si è esibita come solista con la Deutsche Kammerphilharmonie di Brema, la NorrlandsOperan s Symphony Orchestra, il Teatro Hermitage di San Pietroburgo, la Copenhagen Philharmonie, la Baden Badner Philharmonie, la Bayerische Kammerphilharmonie, l Orchestra Filarmonica di Strasburgo, la Neue Philharmonie Westfalen, la Württembergisches Kammerorchester Heilbronn e la Seoul Symphony Orchestra. Nel 2003 ha ricevuto il primo premio al Concorso Internazionale Leopold Mozart di Augsburg, vincendo anche il primo premio del pubblico e quello per la miglior interpretazione della musica contemporanea. A distanza di 3 anni, nel 2006, si è aggiudicata il primo premio al Concorso Internazionale Joseph Joachim di Hannover e nel 2009 il quarto premio al Concorso Regina Elisabetta del Belgio. Suyoen Kim incide in esclusiva per Deutsche Grammophon (Universal Music Group), etichetta per la quale ha pubblicato alcune Sonate di Mozart con il pianista Evgeny Bozhanov, alcuni Concerti per violino e orchestra e il ciclo delle Sonate e Partite di Bach. Prossimamente uscirà la sua incisione del Concerto per violino di Beethoven. Suyoen Kim suona un violino Stradivari excroall del 1684, gentilmente messole a disposizione da Portigon AG.
REGALATI UN BIS! BIS DI DOMENICHE 12 euro ingressi non numerati per le 2 prove generali domenica 8 febbraio 2015 ore 17 OMAGGIO A DON BOSCO Piccoli Cantori di Torino Giovani Cantori di Torino Carlo Pavese direttore Oliviero Corbetta voce recitante Musiche di Mendelssohn, del Puerto domenica 15 marzo 2015 ore 17 PAESAGGI & TEMPESTE Alexander Chaushian violoncello Musiche di Händel, Bach, Ireland Quest anno è possibile acquistare 2 diversi tipi di carnet per regalarsi e regalare i concerti dell Orchestra Filarmonica di Torino a prezzi davvero speciali! BIS DI PRIMAVERA 20 euro biglietti numerati per 2 concerti a scelta tra le seguenti date martedì 10 febbraio 2015 ore 21 OMAGGIO A DON BOSCO Piccoli Cantori di Torino Giovani Cantori di Torino Carlo Pavese direttore Oliviero Corbetta voce recitante Musiche di Mendelssohn, del Puerto martedì 14 aprile 2015 ore 21 DANZE CELESTI Orchestra Filarmonica di Torino Zahia Ziouani direttore Martina Filjak pianoforte Musiche di Landini, Schumann, Beethoven martedì 12 maggio 2015 ore 21 ABSOLUT VIVALDI Giampaolo Pretto flauto Musiche di Vivaldi I carnet saranno in vendita esclusivamente da martedì 9 dicembre 2014 a mercoledì 4 febbraio 2015 compresi, presso gli uffici dell Orchestra Filarmonica di Torino Via XX Settembre 58 Lun: 10.30-13.00 Mart: 14.30-18.00 Mer: ore 10.30-17 Per informazioni: 011 533387 - biglietteria@oft.it - www.oft.it
Frutto del lavoro appassionato e costante di Sergio Lamberto, primo violino dell Oft e animatore indiscusso della formazione, Gli Archi dell Orchestra Filarmonica di Torino hanno ormai raggiunto una meritata autonomia, pur senza venir meno al loro ruolo di cuore pulsante dell intera orchestra. I solisti con i quali hanno collaborato, il pubblico e la critica riconoscono nelle loro esecuzioni la fondamentale attenzione al dettaglio, ma anche l allegria e la partecipazione emotiva che caratterizza ogni concerto, segno tangibile del piacere che ogni membro del gruppo prova nel fare musica. Nelle scorse stagioni, gli Archi dell Orchestra Filarmonica di Torino hanno suonato, oltre che a Torino, in numerosi centri piemontesi e italiani, tra i quali Napoli, Venezia, Trieste, L Aquila, Ferrara, Bari, Bergamo, Campobasso, La Spezia, Pescara, Pinerolo, Salò, Viterbo, Monforte d Alba, Venaria Reale, Sulmona, Savona, Messina e in Svizzera, insieme a solisti come Anna Kravtchenko, Giampaolo Pretto, Chloë Hanslip, Leticia Moreno, Liza Ferschtman, Mihaela Martin, David Geringas, Isabelle van Keulen, Robert Cohen, Filipp Kopachevsky, Filippo Gamba, Emanuele Arciuli, Enrico Bronzi, Simonide Braconi, Giuseppe Albanese. Sergio Lamberto è stato primo violino solista dell Orchestra Haydn di Trento e Bolzano, dell Orchestra da Camera di Torino, dell Orchestra Sinfonica Abruzzese e dal 1991 ricopre lo stesso ruolo nell Orchestra Filarmonica di Torino. È il violinista del Trio di Torino (con Giacomo Fuga e Umberto Clerici), con cui ha vinto il primo premio di musica da camera al Concorso Internazionale Viotti di Vercelli nel 1990, il secondo premio all International Chamber Music Competition di Osaka e al Concorso Internazionale di Trapani. Con il Trio di Torino ha suonato nell ambito dei più importanti festival e per le più prestigiose associazioni musicali in Italia, Austria, Germania, Svizzera e Giappone, effettuando inoltre incisioni discografiche per l etichetta RS. È primo violino concertatore de Gli Archi dell Orchestra Filarmonica di Torino, formazione con la quale ha tenuto concerti nelle più prestigiose sedi concertistiche italiane, collaborando con solisti di fama internazionale. Dal 1982 è docente di violino presso il Conservatorio di Torino. Recentemente ha ricoperto il ruolo di preparatore dei primi violini presso l Orchestra Giovanile Italiana a Fiesole e dal settembre 2013, su invito di Enrico Dindo, collabora con I Solisti di Pavia nel ruolo di primo violino. PROSSIMI CONCERTI martedì 13 gennaio 2015 ore 21 Torino, Conservatorio G. Verdi CANTABILE Gilad Harel clarinetto Musiche di Mozart, Weber, Grieg domenica 8 febbraio 2015 ore 17 martedì 10 febbraio 2015 ore 21 Torino, Conservatorio G. Verdi OMAGGIO A DON BOSCO Piccoli Cantori di Torino Giovani Cantori di Torino Carlo Pavese direttore Oliviero Corbetta voce recitante Musiche di Mendelssohn, del Puerto domenica 15 marzo 2015 ore 17 martedì 17 marzo 2015 ore 21 Torino, Conservatorio G. Verdi PAESAGGI & TEMPESTE Alexander Chaushian violoncello Musiche di Händel, Bach, Ireland
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