AMBITO TERRITORIALE DI CACCIA LT1 PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO AMBIENTALE E DI INCREMENTO FAUNISTICO ELENCO DEGLI INTERVENTI PREVISTI

Documenti analoghi
PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO AMBIENTALE E DI INCREMENTO FAUNISTICO

ANNO 2018/2019 MODALITA PER L ACCESSO AI CONTRIBUTI E PROCEDURE DI ATTUAZIONE

ANNO MODALITA PER L ACCESSO AI CONTRIBUTI E PROCEDURE DI ATTUAZIONE

AMBITO TERRITORIALE DI CACCIA TERNANO ORVIETANO N 3. Via C. Guglielmi, Terni. cod. fisc tel. 0744/ fax 0744/428057

AMBITO TERRITORIALE DI CACCIA RIETI 1

ANNO MODALITA PER L ACCESSO AI FONDI E PROCEDURE DI ATTUAZIONE SOTTOAMBITO GROSSETO 7

AMBITO TERRITORIALE DI CACCIA N 3 TERNANO ORVIETANO Via C. Guglielmi n Terni (TR) Tel fax C.F.

SOTTOAMBITO GROSSETO 8 SCADENZA 31 LUGLIO 2015

AMBITO TERRITORIALE DI CACCIA PROVINCIA DI FOGGIA BANDO DI ACCESSO AI CONTRIBUTI PER COLTURE A PERDERE E MANTENIMENTO DI STOPPIE

AMBITO TERRITORIALE DI CACCIA PISA Anno

MISURE REGOLAMENTARI

L.R. 6/2008, art. 10, c. 2, lett. b) (B.U.R. 28/1/2009, n. 4) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 16 gennaio 2009, n. 013/Pres.

BANDO PER I MIGLIORAMENTI AMBIENTALI ANNO 2019

BANDO DI ACCESSO AI CONTRIBUTI PER COLTURE A PERDERE (ai sensi della L.R. 27/98) L AMBITO TERRITORIALE DI CACCIA

REGOLAMENTO (UE) 1305/2013 PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE : VERIFICA DEI REQUISITI

AMBITO TERRITORIALE DI CACCIA RIETI 1 PROVINCIA DI RIETI

Al Sig. Presidente. Esente da bollo ai sensi dell art. 1bis CO.GE ATC MC2 della tabella All. B al D.P.R. 6/10/72 Via della concordia 24/f

BANDO MIGLIORAMENTI AMBIENTALI A.T.C. LUCCA 12

AMBITO TERRITORIALE DI CACCIA LUCCA 11. Procedura per la concessione di contributi per gli interventi di

A.T.C. BO 2 REGOLAMENTO. Art. 1 Interventi ammessi a contributo. L ATC BO2 concede contributi per i seguenti tipi di intervento:

BANDO MIGLIORAMENTI AMBIENTALI A.T.C. LUCCA

La condizionalità in Puglia

BANDO MIGLIORAMENTI AMBIENTALI A.T.C. LUCCA

AZIONI AGRO-CLIMATICO-AMBIENTALI E USO SOSTENIBILE DEI FITOFARMACI

AMBITO TERRITORIALE DI CACCIA LUCCA 12

Allegato 4 NORME TECNICHE AGRONOMICHE PER LE PRODUZIONI AGRICOLE INTEGRATE DELLA REGIONE TOSCANA

Introduzione. Soggetti beneficiari. Modalità di presentazione della domanda. Regime di aiuti. Procedure di attuazione

AMBITO TERRITORIALE DI CACCIA A DELLA PROVINCIA DI MATERA

SUNLIFE La Strategia Umbra per Natura 2000 LIFE13 NAT/IT/000371

Campo di condizionalità: buone condizioni agronomiche

Alla Provincia di Vicenza Settore Caccia Pesca e Sport Contrà SS. Apostoli, 18 Palazzo Arnaldi VICENZA

ELENCO DELLE NORME E DEGLI STANDARD PER IL MANTENIMENTO DEI TERRENI IN BUONE CONDIZIONI AGRONOMICHE E AMBIENTALI

Ambito Territoriale di Caccia

Allegato A al Dpgr n. 56 del 12 maggio 2015 pag. 1/7

BRUCIATURE STOPPIE, LE REGOLE PER EVITARE GLI INCENDI. Scritto da La Redazione Giovedì 05 Agosto :48

REGIONE LAZIO ASSESSORATO AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA DIREZIONE REGIONALE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA

Sommario 1 DESCRIZIONE DEL PROGETTO... 2

Art. 7.2 Sistema delle aree forestali

LE SCIENZE NATURALI IN PIEMONTE ASTI, 12 NOVEMBRE 2016

R.A.I.V.O. RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE IDRUAICA VENETO ORIENTALE

ALLEGATO 2 - NORME PER IL MANTENIMENTO DEI TERRENI IN BUONE CONDIZIONI AGRONOMICHE E AMBIENTALI (regolamento CE 1782/2003, art.

MISURA F, AZIONE F4 COLTIVAZIONI A PERDERE PER LA FAUNA SELVATICA

Materia Principi di agronomia e tecnica delle produzioni Classe 2 A

Spett.le A.T.C. FE/5 Via Porta Catena, FERRARA. Azione A B C D E. Il sottoscritto residente a. via. n tel...

LA REGIONE INCONTRA Percorso tematico di incontri informativi sul Programma di Sviluppo Rurale

20/02/2017 1

REGOLAMENTO (UE) 1305/2013 PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE : VERIFICA DEI REQUISITI

ANNO (art. 12 L.R. n 3/94 e succ. modificazioni o integrazioni)

(L.R. 7/95 e ss. mm. ed ii., art. 20)

REGIONE AUTONOMA DELLA LA SARDEGNA ALLEGATO 2

FINANZIAMENTO PER INTERVENTI

CAMPO DI CONDIZIONALITÀ: BUONE CONDIZIONI AGRONOMICHE E AMBIENTALI. OBIETTIVO 1: EROSIONE DEL SUOLO: Proteggere il suolo mediante misure idonee

Art. 1 Principi Generali

LE COLTURE ERBACEE Claudio Marchetti 2016

REGOLAMENTO ATTUAZIONE PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTI AMBIENTALI

CAMPO DI CONDIZIONALITÀ: BUONE CONDIZIONI AGRONOMICHE E AMBIENTALI. OBIETTIVO 1: EROSIONE DEL SUOLO: Proteggere il suolo mediante misure idonee

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2019 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> CICORIE, ENDIVIE E RADICCHI DA SEME

Regione Emilia-Romagna-Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture frutticole >CASTAGNO

Sono ammessi a contributo gli interventi di valorizzazione ambientale di seguito indicati:

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > SEGALE

Di questi una decina sono ambienti erbosi montani semi-naturali, mantenuti dall azione dell uomo.

REGIONE AUTONOMA DELLA LA SARDEGNA ALLEGATO 2

Attività didattiche e strumenti consigliati Verifica. Libri di testo Dispense cartacee e multimediali

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2019 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > Rucola pieno campo

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > PREZZEMOLO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2019 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > FAGIOLO

COMITATO DI GESTIONE A.T.C. PERUGIA 1

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > AVENA

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2018 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> FINOCCHIO DA SEME

COMITATO DI GESTIONE A.T.C. PERUGIA 1

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> PREZZEMOLO DA SEME

Libri di testo Dispense cartacee e multimediali. A.Oggetto di osservazione: Tecniche fondamentali di allevamento dei bovini da latte e da carne

Allegato n. 2 alla Delib.G.R. n. 8/12 del Condizioni. Elenco delle Norme e degli Standard per il mantenimento dei terreni in Buone

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> CORIANDOLO DA SEME

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > FAGIOLO

NORMA REGIONALE. Nessun vincolo specifico; indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > CETRIOLO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2014 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > FARRO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> SOIA DA SEME

ISTITUZIONE A.C.S. richiesta istituzione A.C.S. San Ponso. % sul Totale della Superficie

MISURA 214 Pagamenti agroambientali

COMPOST. per un agricoltura di qualità. di QUALITÀ. ... I terreni non invecchiano mai...

CEREALI (autunno-vernini) (frumento duro, frumento tenero, orzo, avena, farro e triticale)

Progetto SILLIFE 14/NAT/IT/000809

VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > CETRIOLO

ALLEGATO 3 ELENCO DELLE NORME E DEGLI STANDARD PER IL MANTENIMENTO DEI TERRENI IN BUONE CONDIZIONI AGRONOMICHE E AMBIENTALI

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2018 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > PREZZEMOLO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > TRITICALE

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > PREZZEMOLO

Misure Agroambientali

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > FAGIOLO

P R O V I N C I A D I L E C C E SERVIZIO PIANIFICAZIONE TERRITORIALE, TUTELA VENATORIA SETTORE TERRITORIO AMBIENTE E PROGRAMMAZIONE STRATEGICA

SERVIZIO INFRASTRUTTURE, MOBILITÀ SOSTENIBILE, PATRIMONIO ED EDILIZIA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

ALL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI GROSSETO CHIEDE

IL CONSIGLIO DIRETTIVO dell ATC LT2

Transcript:

INTERVENTO 1 - Rilascio di fasce di prodotto agricolo Si prevede il rilascio in piedi al momento del raccolto, di una fascia perimetrale di prodotto (foraggere, cereali, ecc. ) di larghezza non superiore a 20 metri e non inferiore a 10 metri. Si concedono interventi fino ad un massimo di 1Ha per richiedente; Incremento dei luoghi di alimentazione, allevamento della prole e rifugio a favore della fauna selvatica. DURATA DEL VINCOLO Colture annuali a semina autunnale: dal momento della semina, da realizzarsi entro Dicembre dell annata agraria, fino al 30 Settembre successivo; Colture annuali a semina primaverile: dal momento della semina, da realizzarsi entro Maggio, fino al 31 Dicembre. Contributo massimo ammissibile/ha: 1.000,00 Aree a modesto indice di bio-diversità e ad elevata intensità di coltivazione. 1

INTERVENTO 2 - Realizzazione colture a perdere Interessa piccole superfici destinate esclusivamente all'alimentazione della fauna selvatica. La massima efficacia dell'intervento si ottiene con la lavorazione e la semina di aree non superiori a 5.000 mq. all'interno delle quali creare una successione colturale in grado di prolungare e diversificare le disponibilità alimentari per la fauna selvatica. Si concedono interventi fino ad un massimo di 2,0 Ha. FINALITÀ DELL' INTERVENTO: Incremento delle disponibilità alimentari per la fauna selvatica, interruzione della monotonia ambientale. DURATA DEL VINCOLO: Colture annuali a semina autunnale: dal momento della semina, da realizzarsi entro 31 Dicembre, fino al 30 Settembre successivo. Colture annuali a semina primaverile: dal momento della semina, da realizzarsi entro il 31 Maggio, fino al 31 Dicembre successivo. prevede la semina, di un appezzamento o di una fascia di terreno (cereali, foraggere, leguminose, consociazioni ecc Allegato 1) con essenze appetite dalla fauna selvatica. Il prodotto non deve essere trebbiato né raccolto. La coltura deve essere agronomicamente valida, ovvero devono essere rispettate tutte le regole agronomiche per il buon esito della semina. Le concimazioni dovranno essere fatte alla semina utilizzando concime preferibilmente naturale organico. Non devono essere somministrati antiparassitari. Massima efficacia dell'intervento si realizza diversificando consociazioni di colture cerealicole e foraggere (Allegato 1). Contributo massimo ammissibile/ha: 1.000,00 Aree a modesto indice di bio-diversità e ad elevata intensità di coltivazione. 2

INTERVENTO 3 - Recupero di terreni incolti e cespugliati Prevede l'interruzione di terreni incolti e pertanto invasi da vegetazione erbacea ed arbustiva mediante la creazione di fasce dove realizzare colture destinate all'alimentazione della fauna selvatica. Si concedono interventi per un massimo di Ha 2 per richiedente. Incremento delle disponibilità alimentari per la fauna, incremento delle zone di margine e dell'indice di bio-diversità. Ripulitura e decespugliamento per fasce alternate, delle quali quella esterna dovrà essere preferibilmente lasciata incolta, lavorazione delle stesse e semina con colture cerealicole e foraggere (Allegato 1). DURATA DEL VINCOLO Colture annuali a semina autunnale: dal momento della semina, da realizzarsi entro Dicembre dell annata agraria, fino al 30 Settembre successivo; Colture annuali a semina primaverile: dal momento della semina, da realizzarsi entro Maggio, fino al 31 Dicembre. Contributo massimo ammissibile/ha: 1.000,00 Aree marginali fortemente boschive. 3

INTERVENTO 4 - Realizzazione di siepi arborate Interessa la messa a dimora di specie arbustive scelte fra quelle da frutto appetite alla fauna selvatica (Allegato 2). Intercalate lungo la siepe si prevede l'inserimento di essenze da frutto selvatiche.. Incremento dei luoghi di alimentazione, nidificazione, allevamento della prole e rifugio della fauna selvatica. Incremento degli spazi ecotonali ed innalzamento del livello di diversità biologica. DURATA DEL VINCOLO Mantenimento della siepe per almeno 5 anni. Alternanza di specie arbustive ed arboree (altezza minima m. 1,00 con almeno 5 essenze vegetali su due file, tra quelle indicate nell Allegato 2 da concordare con la Commissione Agricoltura e Ambiente) in grado di favorire fioriture e fruttificazioni scalari. Contributo massimo ammissibile/ml 40,00 per l'impianto per un massimo di ml. 100. 1,50 ml. per i costi di manutenzione, rivalutabili di 0,50 ogni anno, per i 4 anni successivi all'impianto. PRIORITA' D'INTERVENTO: Aree a modesto indice di bio-diversità e ad elevata intensità di coltivazione. 4

INTERVENTO 5 - Impianto di specie arboree selvatiche da frutto Si prevede la messa a dimora di piante selvatiche da frutto (Allegato 2 ) su filare sulle superfici agroforestali, si concedono interventi fino ad un massimo di 150 ml per richiedente. Dette essenze vanno piantate lungo le prode dei campi, fosse di scolo, viabilità secondaria, ecc. Incremento e diversificazione delle disponibilità alimentari a disposizione della fauna selvatica. DURATA DEL VINCOLO Mantenimento della siepe per almeno 5 anni. Impiego di essenze miste a partire da quelle tipiche dell'area di intervento (altezza minima m.1,50, con almeno 5 essenze, tra quelle indicate nell Allegato 2 da concordare con la Commissione Agricoltura e Ambiente) in grado di favorire fioriture e fruttificazioni scalari. Contributo massimo ammissibile/pianta: 30,00. 1,50 ml. per i costi di manutenzione, rivalutabili di 0,50 ogni anno, per i 4 anni successivi all'impianto. Aree a modesto indice di bio-diversità e ad elevata intensità di coltivazione. 5

INTERVENTO 6 - Recupero e realizzazione di punti d acqua Si prevede il recupero di vecchi fontanili, sorgenti, gemiticci, ecc. nonchè il miglioramento dei punti acqua esistenti al fine di renderli fruibili da parte della fauna selvatica (rimodellamento localizzato di tratti di sponda di invasi artificiali, ecc.). Si prevede altresì la realizzazione di nuovi punti di abbeverata. Si specifica che l intervento può essere realizzato solo successivamente al sopralluogo tecnico ed Maggiore distribuzione delle disponibilità idriche a favore della fauna selvatica. Recupero di punti idrici preesistenti e convogliamento delle acque reflue in canalette di deflusso. Realizzazione di punti di abbeverata e di ritenzione idrica mediante impiego di materiale precario e facilmente reperibile in loco, secondo le direttive di uno specifico protocollo; VINCOLI: La struttura non potrà essere utilizzata per attingimento di acqua a fini irrigui. Mantenimento della struttura per almeno 5 anni; Contributo massimo ammissibile/punto acqua: Da stabilirsi sulla base di uno specifico computo metrico-estimativo per un massimo di 3.000,00 ad intervento, su valutazione della commissione competente. Contributo per manutenzione e gestione annua per un massimo di.300,00, previo parere e discrezionalità della commissione competente; Aree a carenza idrica. 6

INTERVENTO 7 Individuazione e tutela di nidi e covi. Si prevede la salvaguardia di nidi e covi individuati e preventivamente segnalati a all A.T.C. LT1, dislocati all interno di seminativi al momento delle utilizzazioni agricole: Tutela dei nidi e covi ed incremento della presenza di fauna selvatica riprodottasi allo stato naturale. Adozione della barra di involo da applicarsi alla trattrice al momento delle operazioni di sfalcio, innalzamento barra falciante a 40 cm. su nidi e covi. Acquisizione della coltivazione in atto per un raggio minimo di 3 mt. dal punto della nidificazione. Contributo ammissibile: da 50,00 ad 200,00, a secondo della specie faunistico, a nido individuato e protetto. Aree in cui sia stata individuata la presenza di popolazioni in grado di riprodursi naturalmente. 7

INTERVENTO 8 Posticipazione delle operazioni colturali nei seminativi Prevede la posticipazione delle operazioni colturali nei seminativi autunnali (granoduro e tenero, orzo e avena) e primaverili (granoturco, girasole, sorgo). FINALITÀ DELL' INTERVENTO: Incremento delle disponibilità alimentari e protezione in un momento critico. Successivamente alla raccolta posticipazione dell esecuzione di arature, erpicature e fresature su tutta la superficie. La mietitrebbia deve lasciare gli steli con un altezza minima da terra di circa 40 cm. e non deve essere eseguita la pressatura della paglia. Non devono essere somministrati pesticidi all interno della superficie di intervento. Per l intero periodo stabilito, il terreno non deve essere oggetto di nessun altro tipo di intervento, inclusa la destinazione a pascolo. Al termine del periodo non deve essere effettuata la bruciatura delle stoppie presenti. Contributo massimo ammissibile/ha.. 1. Colture autunnali: a) posticipare fino al 30 Settembre successivo 200,00 b) posticipare fino al 31 Dicembre successivo 300,00 2. Colture primaverili: a) posticipare fino al 31 dicembre successivo 200,00 Aree a elevata intensità di coltivazione e con modesto indice di bio-diversità. Aree ai margini vaste aree boschive. 8