Centro regionale contro le discriminazioni

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Centro regionale contro le discriminazioni

riferimenti legislativi Testo Unico sull immigrazione (D.lgs 286/98) art. 43 ( ) Costituisce discriminazione ogni comportamento che, direttamente o indirettamente, comporti una distinzione, esclusione, restrizione o preferenza basata sulla razza, il colore, l'ascendenza o l'origine nazionale o etnica, le convinzioni e le pratiche religiose, e che abbia lo scopo o l'effetto di distruggere o di compromettere il riconoscimento, il godimento o l'esercizio, in condizioni di parità, dei diritti umani e delle libertà fondamentali in campo politico economico, sociale e culturale e in ogni altro settore della vita pubblica art. 44 ( ) Le Regioni, in collaborazione con le Province e con i Comuni, con le associazioni di immigrati e del volontariato sociale, ( ) predispongono centri di osservazione, di informazione e di assistenza legale per gli stranieri, vittime delle discriminazioni per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.

LR 5/2004 Norme per l integrazione sociale dei cittadini stranieri immigrati. Modifiche alle leggi regionali 21 febbraio 1990, n. 14 e 12 marzo 2003, n. 2 ; Articolo 9 Misure contro la discriminazione La Regione: - con la collaborazione di Province, Comuni, terzo settore e parti sociali, esercita le funzioni di osservazione, monitoraggio, assistenza e consulenza legale per gli stranieri vittime delle discriminazioni, dirette o indirette, per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, nonché per le situazioni di grave sfruttamento (c. 1); - istituisce un "Centro regionale sulle discriminazioni nell ambito degli indirizzi del programma triennale per l integrazione sociale dei cittadini stranieri immigrati (c. 2); - Regione, Province e Comuni, anche mediante l attivazione del Difensore Civico, promuovono a livello locale azioni per garantire il corretto svolgimento dei rapporti tra cittadini stranieri e pubbliche amministrazioni, con particolare riguardo alla trasparenza, alla uniformità ed alla comprensione delle procedure (c. 3)

Programma triennale 2006-2008 per l integrazione dei cittadini stranieri (deliberazione A.L. Regione Emilia- Romagna n. 45 del 7/2/2006) Art. 17 Piano regionale di azioni contro la discriminazione - istituzione entro il 2007 di un Centro regionale sulle discriminazioni che dovrà assolvere a quattro funzioni fondamentali: prevenzione, promozione, rimozione, monitoraggio e verifica; - - attivazione di forme costanti di collaborazione e confronto con l UNAR e con le altre Regioni che intendono costituire analoghi centri; - sviluppo e consolidamento di una rete provinciale di soggetti pubblici e non, che a vario titolo di occupano di discriminazione, coordinati dalle singole amministrazioni provinciali e finalizzati ad elaborare specifici piani di intervento di ambito provinciale e in raccordo con il centro regionale sulle discriminazioni. ;

Programma triennale 2009-2011 per l integrazione dei cittadini stranieri (deliberazione A.L. Regione Emilia- Romagna n. 206 del 16/12/2008) OBIETTIVI STRATEGICI DEL PROGRAMMA Promozione di attività di contrasto al razzismo e alle discriminazioni ( ) La Regione e gli Enti Locali garantiscono il principio di equità nei requisiti per l accesso ai servizi, l erogazione delle prestazioni e la promozione di opportunità nel rispetto di quanto previsto dalla normativa nazionale e regionale

Legge Finanziaria regionale, 22 dicembre 2009, n. 24 Art. 48 - Parità di accesso ai servizi 1. La Regione Emilia-Romagna, in coerenza con l art. 3 della Costituzione e con l'articolo 6 del Trattato sull'unione europea ( ) riconosce a tutti i cittadini di Stati appartenenti alla Unione europea il diritto di accedere alla fruizione dei servizi pubblici e privati in condizioni di parità di trattamento e senza discriminazione, diretta o indiretta, di razza, sesso, orientamento sessuale, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali. L'accesso ai servizi avviene a parità di condizioni rispetto ai cittadini italiani ( ). 2. La Regione assume le nozioni di discriminazione diretta ed indiretta previste dalle direttive del Consiglio dell'unione europea 2000/43/CE ( ), 2000/78/CE ( ) e Direttiva 2006/54/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 luglio 2006, ( ). 3. I diritti generati dalla legislazione regionale nell'accesso ai servizi, alle azioni e agli interventi, si applicano alle singole persone, alle famiglie e alle forme di convivenza di cui all art. 4 del decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1989, n. 223 ( ). 4. La Regione si impegna, di concerto con gli Enti locali e con il coinvolgimento delle parti sociali e dei soggetti del terzo settore, a promuovere azioni positive per il superamento di eventuali condizioni di svantaggio derivanti da pratiche discriminatorie.

funzioni del Centro Regionale PREVENZIONE (es. campagne informative/sensibilizzazione, incontri nelle scuole, etc.) PROMOZIONE (di progetti ed azioni positive) RIMOZIONE delle condizioni di discriminazione (assistenza, orientamento legale) MONITORAGGIO e VERIFICA del fenomeno

tappe del Centro regionale protocollo regionale: gennaio 2007 costituzione di un tavolo tecnico con le Province: formalizzazione luglio 2009 definizione del modello di centro regionale: novembre 2007 costruzione della rete territoriale: gennaio, giugno, settembre 2008, giugno e settembre 2009, marzo 2010 accordo operativo con UNAR: giugno 2009 assegnazione delle risorse per le azioni di sistema: novembre 2007 e luglio 2009

Protocollo regionale d intesa contro le discriminazioni Bologna, 26/1/2007 Dipartimento Diritti e Pari Opportunità della Presidenza Cons. Ministri ANCI, UPI, UNCEM, Lega Autonomie Locali CGIL CISL - UIL Difensore Civico della Regione Emilia-Romagna Consigliere di parità della Regione Emilia-Romagna Ufficio scolastico regionale dell EmiliaRomagna Consulta regionale per l integrazione sociale dei cittadini stranieri Organizzazioni Datoriali Forum del Terzo settore, ARCI, ACLI, Caritas Emilia- Romagna Organizzazioni emilianoromagnole iscritte al registro di cui al D.lgs 215/03

modello di rete regionale Distretto Piacenza Distretto Levante Distretto Ponente Distretto Reggio Emilia Distretto Correggio Distretto Guastalla Provincia Ferrara Provincia Bologna Provincia Piacenza Regione Emilia- Romagna Provincia Reggio Emilia Distretto Val d Enza Distretto Scandiano Distretto Castelnovo Monti

modello di rete distrettuale SPORTELLO ANTENNA con funzioni di punto informativo e/o di supporto SPORTELLO Nodo di raccordo distrettuale SPORTELLO ANTENNA con funzioni di punto informativo e/o di supporto SPORTELLO ANTENNA con funzioni di punto informativo e/o di supporto

ruoli e funzioni di governo Regione Emilia-Romagna Definisce i requisiti delle reti territoriali Riconosce formalmente i punti delle reti Realizza azioni di sostegno regionali delle reti (formazione, aggiornamento, database, materiali informativi, newsletter) convenzione con il Comune di Modena Gestisce i rapporti con il Dipartimento Pari Opportunità/UNAR Province Coordinano e sostengono le reti distrettuali, concorrono alla loro costituzione Fanno da interfaccia tra i distretti e la Regione Realizzano azioni di sostegno provinciali Comuni capo-distretto Definiscono e sostengono la costruzione della rete territoriale Coordinano operativamente le reti distrettuali Supportano l attività del nodo di raccordo e delle antenne

ruoli nella rete distrettuale Tipologia Funzioni NODO di raccor do (Comune capodistretto) Informazione Promozione Sensibilizzazione Monitoraggio Accesso per utenza (ricevimento e orientamento) Raccolta della segnalazione Invio del caso ad UNAR (casi complessi supporto legale) e e ad altri soggetti competenti del territorio (se non pertinente) Raccordo e coordinamento rete territoriale Mediazione linguistica Percorsi di conciliazione Consulenza legale (attivazione) Mediazione dei conflitti (attivazione) SPORT ELLO Informazione Promozione Sensibilizzazione Orientamento (verso il nodo di raccordo) Accesso per utenza (ricevimento e orientamento) Raccolta della segnalazione Eventuale prima trattazione del caso Invio del caso/utente al nodo di raccordo (se la segnalazione è pertinente dubbia) e ad altri soggetti competenti del territorio (se non pertinente) ANTEN NA Informazione Sensibilizzazione Orientamento Segnalazione criticità e problemi Invio dell utenza verso gli sportelli o verso il nodo di raccordo

la rete territoriale/1 nodi di raccordo antenne con funzioni di sportello antenne informative totale per territorio Rimini 3 6 5 14 Ravenna 3 6 13 22 Forlì- 3 5 5 13 Cesena Ferrara 2 2 10 14 Bologna 3 7 58 68 Modena 1 0 1 2 Reggio Emilia 3 3 9 15 Parma 4 12 31 47 Piacenza 3 1 0 4 Totale 25 42 132 199

la rete territoriale/2 Tipologie enti titolari nodi di raccordo antenne con funzioni di sportello antenne informative totale Enti pubblici 24 15 50 89 Sindacati 0 14 20 34 Terzo settore 1 12 61 74 Altro* 0 1 1 2 Totale 25 42 132 199 * Studi legali, fondazioni

Accordo operativo UNAR/Centro regionale contro le discriminazioni Bologna, 22/6/2009 1. promozione annuale di iniziative congiunte di informazione e sensibilizzazione per prevenire i fenomeni di discriminazione 2. partecipazione a bandi e programmi europei 3. segnalazioni di discriminazione a partire da un comune sistema di monitoraggio e di gestione dei casi 4. trasmissione dei dati relativi ai casi emersi in Emilia-Romagna per una comparazione su scala nazionale 5. confronto costante tra gli operatori del Centro regionale e di UNAR per la formazione e l aggiornamento 6. definizione di linee guida condivise per la prevenzione e la presa in carico delle situazioni di discriminazione

le azioni di sistema corsi di aggiornamento di base incontri di approfondimento incontri di supervisione sui casi produzione di materiali informativi e divulgativi implementazione sistema informativo Unar assistenza tecnica per l utilizzo del sistema informativo accompagnamento giuridico

la formazione di base, aggiornamenti e supervisioni corso di aggiornamento di base - 6 edizioni di 36 ore ciascuna presentazione del centro costruzione sociale della discriminazione dinamiche della discriminazione (fattori, ambiti, come si manifesta.) legislazione tecniche di ascolto strumenti operativi trattamento dei casi (strumenti e procedure) formazione utilizzo sistema informativo incontri di approfondimento ruolo e compiti delle consigliere di parità e dei difensori civici, Legge 94/2009, l'educazione antidiscriminazione nelle scuole supervisioni sui casi

materiali informativi/1

materiali informativi/2

sistema informatizzato raccolta casi

sistema nazionale Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali UNAR (Dipartimento Pari Opportunità) Centro contro le discriminazioni Regione Emilia-Romagna Centro di prevenzione e contrasto delle discriminazioni Regione Liguria Agenzia contro tutte le discriminazioni Regione Piemonte

Per informazioni Centro Regionale contro le discriminazioni Servizio Politiche Accoglienza e Integrazione Sociale vbussadori@regione.emilia-romagna.it www.regione.emilia- romagna.it/antidiscriminazioni