Architettura degli Elaboratori - 1

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Transcript:

Architettura degli Elaboratori - 1 Università degli Studi di Padova Facoltà di Scienze.FF.. Corso di Laurea in Informatica docente: Tullio Vardanega Obiettivi del Corso Descrizione dell architettura degli elaboratori in ambito locale Presentazione delle componenti principali Analisi dell architettura Caratteristiche funzionali e software di gestione Principi basilari dei Sistemi Operativi Contenuto del Corso 1. Struttura di un elaboratore acchina astratta, livelli di astrazione 2. La CPU (Central Processing Unit) Parte operativa, parte controllo, microprogrammazione 3. Evoluzione delle architetture Pipelining, gestione della memoria, cache, CISC e RISC, la famiglia Intel 4. Gestione dell I/O Tastiera, mouse, dischi magnetici, dischi ottici, display, la rete Contenuto del Corso (segue) 5. Valutazione delle prestazioni Banda di elaborazione, IPS, FLOPS, benchmark 6. Sistema Operativo Classificazioni e definizioni, struttura generale semplificata La gestione dei processi, concorrenza, IPC La gestione del processore, kernel, scheduling La gestione della memoria, il file system Confronto tra UIX, Linux e Windows T Testi di Riferimento J L Hennessy & D A Patterson Computer Architecture A Quantitative Approach ISB 1-55860-329-8 A S Tanenbaum odern Operating Systems ISB 0-13-031358-0 Dispense di lezione, disponibili in formato elettronico (aggiornato) e cartaceo (A emo 2001, senza aggiornamenti) Struttura di un Elaboratore Indice 1 Struttura di un elaboratore 1.1 acchina astratta livelli di astrazione 1.1.1 Livello 0: acchina digitale 1.1.2 Livello 1: acchina microprogrammata 1.1.3 Livello 2: acchina hardware 1.1.4 Livello 3: acchina virtuale (Sistema Operativo) 1.1.5 Livello 4: acchina programmatore 1.1.6 Livello 5: acchina utente finale Struttura di un elaboratore Architettura degli elaboratori - mod A - T. Vardanega Pagina 5 Architettura degli elaboratori - 1 - T. Vardanega 1

Struttura di un Elaboratore Indice (segue) 1.2 L architettura di un elaboratore 1.2.1 Funzioni della RA 1.2.2 Funzioni della RO 1.2.3 Funzioni dell I/O 1.2.4 Funzioni dei Bus 1.2.5 Funzioni della CPU 1. Struttura di un Elaboratore acchina astratta - livelli di astrazione Cenni storici e modello di riferimento l interfaccia di I/O e le periferiche la memoria (dati e programmi i bus (indirizzi e dati) l unità centrale Trattamento di un semplice programma 1.1 acchina Astratta L elaboratore è una macchina programmabile che utilizza un linguaggio molto rudimentale e poco espressivo (linguaggio macchina) 1.1 acchina Astratta (segue) Ogni livello è caratterizzato da un proprio linguaggio che utilizza i comandi (i servizi) messi a disposizione dal livello inferiore Per renderne l uso più facile ed efficace si introducono vari livelli di astrazione gerarchici Perciò si parla di macchina astratta Ad ogni livello superiore Aumenta l astrazione e la facilità di utilizzo Diminuisce la velocità di esecuzione Struttura di un elaboratore Architettura degli elaboratori - mod A - T. Vardanega Pagina 10 1.1 acchina Astratta (segue) 1.1.1 Livello 0: acchina digitale Punto di vista dell utente finale Punto di vista del programmatore in linguaggio evoluto Punto di vista del programmatore in linguaggio Assembler Punto di vista della CPU File Apri i++; cout << i; OV AL,00 IC [013F] 3E 02 5A 25 FF BA 08 3F 8!#" $ % & & ')(+*-,.// 0#" 12.3#" 4#" 5. & % E regolata dalle leggi dell algebra booleana e dell elettronica digitale. I suoi componenti sono le porte logiche (gate). Viene progettata dal costruttore dei vari componenti ed è puramente hardware. Architettura degli elaboratori - 1 - T. Vardanega 2

1.1.2 Livello 1: acchina microprogrammata 8!#" $ % & & '):+*-,./ / 0#" 12. ; " / < '#=#< '#4#<. ;>;. 5. L insieme delle regole logiche che governano il livello digitale e gli fanno svolgere le funzioni previste. Viene vista solo dal costruttore della CPU. Anche se caratterizzata da istruzioni e microprogrammi, è essenzialmente hardware. Può non esserci. 1.1.3 Livello 2: acchina hardware 8!#" $ % & & ')?+*-,./ / 0#" 1@.0#. <A3#BC. < % +67 9 E governata dal linguaggio macchina. Offre visione ed accesso diretto a tutte le risorse fisiche, tramite una specifica interfaccia di livello (funzionalmente simile alle altre implementazioni). Fornisce un interfaccia prettamente software (i.e. programmabile) ai livelli superiori. 1.1.4 Livello 3: acchina virtuale (Sistema Operativo)!#" $ % & & ')E+*-,. // 0#" 12.$ " < 5 F#. & % D Offre un insieme di istruzioni più strutturate che agevolano l accesso e l uso delle risorse fisiche. Spesso oscura la natura ed il funzionamento dei livelli inferiori. Offre un linguaggio a chiamate di sistema. E prettamente software ed è indispensabile. 1.1.5 Livello 4: acchina programmatore!#" $ % & & ')GH*-,. // 0#" 12.=#< '#4#<A. ;I;.5 '#<A% 8 D +67 9 La macchina vista dal programmatore a livello evoluto. In funzione del linguaggio e degli scopi può anche accedere direttamente al livello 2. I servizi di questo livello possono essere interpretati o compilati. Lo sviluppatore è ancora uno specialista. 1.1.6 Livello 5: acchina utente 1.2 L architettura di un Elaboratore!#" $ % & & ')J+*-,. // 0#" 12.F#5 % 1#5 % 8 D E la macchina vista da chi la utilizza seguendo schemi software predisposti ai livelli 4 e 3. Il livello di astrazione è massimo e le conoscenze d uso richieste sono minime. L obiettivo è massimizzare il numero e la capacita delle funzioni d uso sicuro disponibili a questo livello. Due modelli originari (~1944): computer di von eumann (stored-program computer), nel quale dati e istruzioni risiedono in una memoria comune K istruzioni viste come dati architettura Harvard, nella quale dati e istruzioni risiedono in memorie distinte K più efficiente ed ottimizzabile Architettura degli elaboratori - 1 - T. Vardanega 3

Cenni storici < 1944: EIAC (Electronic umerical Integrator and Calculator) L J P Eckert, J auchly oore School, Univ. di Pennsylvania, USA Preceduto da molte idee innovative di J Atanasoff, p.es.: rappresentazione binaria dei numeri 1944: EIAC EDVAC (Electronic Discrete Variable Automatic Computer) J von eumann con Eckert & auchly Struttura di un elaboratore Architettura degli elaboratori - mod A - T. Vardanega Pagina 19 Cenni storici (segue) 1946-9: EDSAC (Electronic Delay Storage Calculator) Wilkes Univ. di Cambridge, UK Il primo computer a programma memorizzato a divenire operativo Architettura basata su registro accumulatore 1946: calcolatore IAS J von eumann, H Goldstine, A Burks IAS Princeton, USA odello di riferimento degli elaboratori successivi Struttura di un elaboratore Architettura degli elaboratori - mod A - T. Vardanega Pagina 20 Cenni storici (segue) ~1944-6: ark-i H Aiken Univ. di Harvard, USA Computer elettro-meccanico, costruito dall IB Seguito da successive evoluzioni, fino al ark-iv emorie separate per dati e per programmi Considerata architettura differente a quella stile EIAC EDVAC, detta alla von eumann 1951: UIVAC I Evoluzione EIAC commerciale (Eckert & auchly) 1952: IB 702 (19 esemplari venduti) Unità centrale di elaborazione clock CPU Architettura Concettuale interrupt RA emoria dati Bus Indirizzi RO emoria programmi Bus Dati I/O video tastiera mouse floppy hard disk stampante floppy hard disk Struttura di un elaboratore Architettura degli elaboratori - mod A - T. Vardanega Pagina 21 1.2.1 Funzioni della RA 1.2.2 Funzioni della RO RA emoria ad accesso casuale (=programmato), non permanente e riscrivibile Destinata a memorizzare dati parziali e programmi temporanei RO emoria a sola lettura, permanente Viene scritta dal produttore o mediante scrittura assai più lenta e costosa della lettura Serve per programmi non modificabili e per dati di avviamento Architettura degli elaboratori - 1 - T. Vardanega 4

1.2.3 Funzioni dell I/O 1.2.4 Funzioni dei bus I/O Gestisce i flussi di ingresso ed uscita Deve interfacciare grandezze fisiche e velocità di flusso assai diversificate Trasferiscono le informazioni in parallelo in maniera sincrona Di dimensioni legate alla CPU Diverranno tra breve il nuovo collo di bottiglia Vari standard per i bus di espansione Analizzati in sezione 4.7 del corso 1.2.5 Funzioni della CPU 1.2.5 Funzioni della CPU (segue) CPU IP 01 0 0 IR 3E 21 R1 8A R2 21 R3 00 R4 02 0 0 interrupt clock Dispositivo a comportamento funzionale variabile Contiene, tra l altro, l equivalente di: Registro istruzione successiva (Instruction Pointer) Registri generali (General Purpose) Registro istruzione corrente (Instruction Register) La CPU esegue ciclicamente, senza interruzione, le seguenti fasi operative: FETCH, o caricamento dell istruzione 1. Emette il contenuto di IP nell 2. Legge il codice ritornato dal e lo pone in IR 3. Incrementa IP 1.2.5 Funzioni della CPU (segue) EXECUTE, o esecuzione dell istruzione 1. Decodifica l istruzione in IR 2. Se necessario, legge i dati richiesti (dalla memoria, dall I/O, dai registri interni) 3. Esegue l operazione codificata dall istruzione 4. Se necessario, salva i risultati ottenuti (in memoria, nell I/O, nei registri interni) Architettura degli elaboratori - 1 - T. Vardanega 5