Architettura radicale italiana 1964-74
Exhibition Superarchitettura, Pistoia 1966/Modena 1967
Exhibition Superarchitettura, Pistoia 1966/Modena 1967
Archizoom e Superstudio Superarchitettura, Pistoia 1966
Archizoom Associati- Andrea Branzi, Paolo Deganello, Massimo Morozzi, Gilberto Corretti, Lucia Morozzi, Dario Bartolini
Archizoom, Rosa dell Islam 1968
1)Coperta in pelle finta di tigre: 2)piccolo necessaire 3)cornice per foto con lampadine a luce intermittente; 4)trofei tirolesi in corna di cervo; 5)Leggio metallico con una copia del Corano Archizoom, Rosa dell Islam 1968
Archizoom, Teatro privato del Potere 1968
Archizoom, Bed dreems, 1967
Archizoom, No- stop city, 1971 Archizoom, No Stop City, 1970-71
Archizoom, No Stop City, 1970-71
Archizoom, No Stop City, 1970-71
Archizoom, No Stop City, 1970-71
Archizoom, No stop City. Internal landscape 1968-70
Archizoom, No stop City. Internal landscape 1968-70
La No-Stop City nasce dall idea di analizzare il processo urbano fuori dalle ideologie e dalla storia, come risultato di un processo di accumulazione quantitativa. La No-Stop City ha la stessa organizzazione di una fabbrica o di un supermarket, ove le funzioni produttive e merceologiche si organizzano liberamente su di un piano continuo, reso omogeneo da un sistema di areazione e illuminazione artificiale. L immagine esteriore di questi organismi non esiste: la facciata non costituisce la struttura linguistica dell edificio, cioè non esplicita le funzioni che vi si svolgono all interno. Con la No-Stop City, la città diventa una struttura residenziale continua, priva di vuoti e quindi priva di immagini architettoniche: grandi piani attrezzati teoricamente infiniti, interni illuminati artificialmente e micro-climatizzati, dentro i quali è possibile organizzare nuove tipologie abitative aperte e continue, per nuove forme comunitarie. La No-Stop City è un progetto per una città amorale, senza qualità. Dentro grandi piani attrezzati l individuo può realizzare il proprio habitat come attività creativa liberata. Archizoom
Superstudio - Adolfo Natalini, Cristiano Toraldo di Francia, Alessandro e Roberto Magris, Piero Frassinelli
Superstudio, Istogrammi di architettura, 1969-71
Superstudio, Istogrammi di architettura, 1969-71
Dicendo che il nostro tentativo è anche quello di rimuovere i parametri qualitativi o estetici delle strutture abitative, intendiamo affermare una cosa di fondamentale importanza: il problema non è la forma della casa del futuro, ma l uso della casa. Una nuova architettura non può nascere da un semplice atto di progettazione, ma dalla modiaicazione dell uso che l individuo può fare del proprio ambiente. Più questo ambiente possiede connotazioni culturali e linguistiche proprie, più il suo libero uso ne resta impedito; più l individuo è costretto a muoversi all interno di un medium culturalmente già codiaicato e più egli rinuncerà all uso delle proprie facoltà creative, già profondamente atroaizzate dal suo destino di produttore (e non di creatore). Superstudio, Istogrammi di architettura, 1969-71
Superstudio, Catalogo di ville, 1968-70
Superstudio, Pietro Derossi, serie Casa Misura, sulla 1969 Collina, Lucca 1969
Superstudio, Monumento continuo, 1969
Superstudio, Monumento continuo, 1969
Superstudio, Monumento continuo, 1969
Superstudio, Monumento continuo, 1969
Superstudio, Monumento continuo, 1969
Superstudio, Monumento continuo, 1969
Superstudio, Vita, cerimonia, amore, morte, 1971-73: Vita: L accampamento
Questo non è un modello tridimensionale di una realtà concretizzabile attraverso una semplice trasposizione di scala, ma è la visualizzazione di un atteggiamento critico verso (o una speranza per) l attività progettuale intesa come speculazione filosofica, come mezzo di conoscenza e come esistenza integrale. Superstudio 1972 Superstudio, Vita, cerimonia, amore, morte, 1971-73: Vita: L accampamento
Non ci sarà più bisogno di città o di castelli, non ci sarà più scopo per strade e piazze, ogni punto sarà uguale all altro [ ] quindi scelto un punto a caso su una carta, potremo dire qui sarà la mia casa per tre giorni, due mesi o dieci anni. Superstudio 1972 Superstudio, Vita, cerimonia, amore, morte, 1971-73: Vita: la frutta e il vino
Cosa Faremo? Staremo in silenzio ad ascoltare il nostro corpo, sentiremo il rumore del sangue nelle orecchie, i leggeri scricchiolii delle giunture o dei denti, esamineremo la grana della pelle, i disegni dei peli e dei capelli. Ascolteremo il nostro cuore e il nostro respiro. Ci guarderemo vivere. [ ] Superstudio, 1972
Cosa Faremo? Faremo giochi bellissimi, giochi di abilità e d amore. Parleremo molto, con noi e con tutti, guarderemo il sole, le nuvole, le stelle. Andremo in luoghi lontani solo per guardarli e sentirli. Alcuni diventeranno grandi raccontatoti di storie: molti si muoveranno per andarli ad ascoltare. Alcuni canteranno e suoneranno.[ ] L univa environmental art sarà la vita. Superstudio, 1972
STRUM - Pietro Derossi, Carlo Giammarco, Giorgio Ceretti, Riccardo Rosso, Maurizio Vogliazzo - TORINO
STRUM - Pietro Derossi, Carlo Giammarco, Giorgio Ceretti, Riccardo Rosso, Maurizio Vogliazzo - TORINO
Attraverso la lotta operaia vengono rivendicati i diritti fondamentali della classe operaia. In seguito ad una presa di coscienza di sé e della propria condizione, il cittadino- operaio, grazie ad un operazione di informazione generale portata avanti con un azione di volantinaggio e dibattiti, assemblee richiede di per se e per la propria classe orari di lavoro più umani, spazi per discutere e parlare, servizi ed infrastrutture capaci di migliorare la propria condizione di vita, affitti meno cari, salari più alti. si induce a questo punto la proposta di un ambito di lavoro per il tecnico architetto: la città intermedia, dialetticamente rapportata con la lotta di classe! Strum, 1972
! UFO, Urboeffimer0 6, 1968
! Noi non vogliamo spiegare niente, troppi sono preoccupati delle spiegazioni. UFO
! Ugo La Pietra, Il commutatore, 1970
! Gianni Pettena, Vestirsi di sedie/earable chairs, Minneapolis, Minnesota 1971
! Gianni Pettena, Vestirsi di sedie/earable chairs, Minneapolis, Minnesota 1971
L utopia che l Architettura Radicale utilizza non rappresenta un modello migliore di società da proporre al mondo, ma rappresenta piuttosto uno strumento di accelerazione della realtà al Aine di ottenerne una lettura migliore: questa utopia dichiara che Aine ultimo della lotta sociale è la liberazione dell uomo dal lavoro, e che Aine ultimo dell eliminazione della cultura è la produzione intellettuale di massa. Non importa quale sarà il comportamento di una produzione intellettuale di massa: quello che è importante è l uso diverso che ognuno potrà fare del proprio immaginario inesplorato e quindi della propria vita.! Andrea Branzi, Radical Architecture il riaiuto del ruolo disciplinare 1974
Franco Teodoro, Cesare Paolini e Piero Gatti per Zanotta, 1968
Archizoom, Sedute, 1968
Pietro Pietro Derossi, Pratone Casa sulla 1966 Collina, Lucca 1969